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Economia, presentata anteprima Osservatorio Angi Ricerche

Economia, presentata anteprima Osservatorio Angi RicercheRoma, 4 dic. (askanews) – All’interno della splendida cornice dello Europe Experience del Parlamento Europeo si è tenuta lo scorso martedì la conferenza stampa della sesta edizione degli Oscar dell’innovazione – Premio ANGI 2023. A fare gli onori il Presidente Gabriele Ferrieri dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori. Il Premio ANGI punta a dare un riconoscimento meritocratico al dream team dell’innovazione italiana che in occasione delle celebrazioni del 6 dicembre vedrà la presenza anche di alcune delle più importanti istituzioni italiane ed europee, nonché di importanti aziende italiane ed internazionali in ottica di open innovation. Momento topic e centrale la premiazione e l’intervento del direttore d’orchestra e musicista Beatrice Venezi, consulente al Ministero della Cultura e già menzionata tra i ForbesU30 più influenti d’Italia Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati inoltre i dati di anteprima dell’Osservatorio Nazionale sullo stato della transizione ecologica e digitale in Italia promosso da ANGI Ricerche in collaborazione con Lab21.01. A presentare i dati il prof. Baldassari direttore del comitato scientifico ANGI e DG di Lab21.01: “Per i giovani under 35 italiani gli elementi fondanti del rapporto tra grandi aziende e Open Innovation vedono al primo posto con il 36% la ricerca e lo sviluppo; al secondo posto con il 23% call for ideas seguito, ad un punto di distanza dai giovani talenti, subito con il 16% centri di ricerca e università chiude con il 3% la formazione continua. Tra le principali difficoltà a trovare lavoro vengono individuate dai giovani italiani su tutte con il 67% la mancanza di esperienza, in seconda posizione con il 58% la scarsa propensione ad assumere, in terza posizione troviamo laureati troppo qualificati con il 29% a seguire offerte poco gratificanti 26% conclude questa classifica con il 20% i settori saturi o bloccati. Ma quali sono secondo i giovani innovatori gli elementi fondanti per un’impresa innovativa? In prima posizione troviamo con il 41% l’investimento in tecnologie all’avanguardia, in seconda posizione con il 36% l’utilizzo di strumenti digitali in fine troviamo con il 23% un gruppo dirigenziale giovane. La trasformazione tecnologica e digitale ha degli elementi fondanti che i giovani innovatori hanno individuato negli investimenti pubblici e privati in alta formazione digitale con il 29%, con il 27% l’aumento del livello di competitività economica italiana rispetto agli altri paesi EU, in terza posizione con il 19% abbiamo le politiche per l’arresto della fuga di cervelli italiani, mentre nelle ultime due posizioni ma non meno importanti troviamo al 17% gli incentivi al rinnovo tecnologico e con l’8% la diminuzione del digital divide. L’ultimo dato mostrato si concentra su quali sono i mega trend dell’innovazione nel 2023. I nostri giovani innovatori ci hanno risposto in maniera unanime evidenziando con il 42% l’uso ormai sempre più comune dell’intelligenza artificiale, il 38% opta per una maggiore integrazione e utilizzo della realtà aumentata, chiude il podio in 3 posizione la blockchain con il 20%”.

Il resto dell’osservatorio sarà presentato nel corso della cerimonia del 6 dicembre alla sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano con il gotha delle istituzioni italiane ed europee e delle imprese nazionali ed estere.

A Udine la migliore qualità vita, sul podio anche Bologna e Trento

A Udine la migliore qualità vita, sul podio anche Bologna e TrentoBologna, 4 dic. (askanews) – Per la prima volta in 34 anni l’indagine annuale sulla qualità della vita del Sole 24 Ore, basata su 90 parametri non solo economici, assegna alla provincia di Udine il primo posto in classifica, seguita sul podio da Bologna e Trento. Un risultato che premia il balzo in avanti della città friulana, dodicesima nella scorsa edizione, dopo che dal 1990 ad oggi si era piazzata tra le migliori dieci solamente tre volte, cioè nel 2016, nel 2020 e nel 2021. Suonano invece più come delle conferme il secondo e il terzo posto. La città emiliana aveva infatti vinto l’edizione 2022 spinta dai livelli d’istruzione sempre elevati, che anche quest’anno la vedono in testa nella categoria “Demografia, salute e società”, mentre Trento ha vinto l’Indice della sportività e di Ecosistema Urbano 2023.

Bergamo, quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia, sale al quinto posto della classifica dei territori più vivibili, dove solamente nel 1990 aveva occupato l’ottavo posto, e conquista il primato nella classifica tematica di “Ambiente e servizi”. Anche Modena, settima, torna in una top ten che aveva raggiunto solo due volte: nel 1999 e nel 2022. Più solido, invece, il piazzamento nella parte alta della graduatoria della provincia di Aosta, al quarto posto. Si confermano nella top ten anche Milano, stabile all’ottavo posto rispetto allo scorso anno e prima nella categoria “Affari e lavoro”, e Firenze che, dopo aver occupato il podio nel 2022, quest’anno è sesta. Tra le prime dieci anche Monza e Brianza che conquista 14 posizioni e il primato nella categoria “Ricchezza e consumi” grazie a buoni risultati nella spesa media delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli e ai dati immobiliari. Se a chiudere la classifica delle migliori dieci c’è Verona, che l’aveva guidata sia nel 2020 sia nel 2021, si notano particolarmente le assenze di Trieste e Bolzano, scese rispettivamente in dodicesima e tredicesima posizione.

Quanto alle ultime venti posizioni appartengono tutte al Mezzogiorno con Foggia che torna a vestire la maglia nera dopo dodici anni (era stata ultima nel 2011 e nel 2002). Tra le ultime cinque classificate anche Siracusa e Napoli (105 , perde 7 posizioni). Restano sostanzialmente immobili, invece, le altre grandi aree metropolitane con Roma 35ma (-4 gradini), preceduta da Venezia (-12) e seguita da Torino (36ma) e Genova (47ma, in calo di 20 posizioni). Quello di Udine è “un risultato straordinario” e “inatteso” che “viene da lontano”, ha commentato il primo cittadino del capoluogo friulano Alberto Felice De Toni, in carica da otto mesi. “Ci ha molto gratificati, in particolare, essere arrivati primi nella qualità della vita delle donne. Questo dimostra, in un periodo in cui si parla molto di femminicidi, che avere un sistema di valori molto forte paga” ha aggiunto.

Il secondo posto di Bologna, ha osservato il suo sindaco Matteo Lepore, è “una conferma importante”, ma “la posizione la si può mantenere nel tempo solo migliorando ogni anno, ascoltando le critiche dei cittadini sul welfare e l’ambiente”. La vice sindaca di Trento, Elisabetta Bozzarelli, ha invece evidenziato il diffuso impegno dei suoi concittadini nel volontariato, “un modo di prendersi cura l’uno dell’altro, della comunità, e su questo Trento ha poggiato la sua identità, la sua vocazione e anche la sua aspirazione”.

Il caso del generale Vannacci, la ricostruzione del ministro della Difesa Crosetto

Il caso del generale Vannacci, la ricostruzione del ministro della Difesa CrosettoRoma, 4 dic. (askanews) – “Nello scusarmi, in premessa, per il tono burocratico che userò in questo mio comunicato, mi preme sottolineare che il polverone che ogni singola notizia sul tema che riguarda la posizione del generale dell’Esercito italiano, Roberto Vannacci, solleva, richiede, purtroppo, espressioni e formulazioni formali, come si confà a una organizzazione complessa e regolata da regole e regolamenti specifici come e’ la Difesa, il cui unico fine è preservare l’integrità, la correttezza e il dovere che ogni militare, chiamato a giurare sulla Costituzione repubblicana, assolve nell’esercizio delle sue funzioni, dal primo dei generali all’ultimo dei soldati, compreso, evidentemente, il Ministro della Difesa pro tempore, ruolo che oggi ricopro”: esordisce così, in una nota alla stampa, il Ministro alla Difesa, Guido Crosetto, per spiegare l’ennesimo capitolo del caso Vannacci, neo capo di Stato maggiore del Comfoter, il Comando delle Forze operative terrestri, e autore del controverso libro “Il mondo al contrario”, che gli è costato l’avvio di un procedimento disciplinare.

“Ma veniamo ai fatti – scrive Crosetto – oggi, 4 dicembre, il Generale di corpo d’armata Mauro D’Ubaldi, in base alle conclusioni dell’inchiesta sommaria (articolo 552 e seguenti del Testo Unico dell’Ordinamento Militare), ha notificato al Generale di Divisione Roberto Vannacci l’avvio dell’inchiesta formale (disciplinare) prevista dall’articolo 1377 del Codice dell’Ordinamento militare. L’inchiesta sommaria era stata disposta dal capo di stato maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, il 18 agosto e si è conclusa il 16 ottobre. Al termine, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, visti gli esiti dell’inchiesta sommaria, ha proposto al Ministro della Difesa l’apertura di un’inchiesta formale per accertare eventuali infrazioni disciplinari”. Quindi, “anche sulla base della relazione della Direzione Generale del Personale Militare, ho accolto la sua richiesta, lo scorso I dicembre, nominando contestualmente l’Ufficiale inquirente, il Generale di Corpo d’Armata Mauro D’Ubaldi”. “Inoltre – prosegue il ministro – con lo stesso atto del I dicembre, ho individuato l’eventuale ufficiale difensore d’ufficio, qualora il Generale Vannacci non intenda avvalersi di un suo difensore di fiducia e/o di un avvocato del libero foro, come pure è sua facoltà”.

“Il Generale Vannacci – si spiega ancora – era stato avvicendato, e non ‘rimosso’, come continuano a scrivere molti organi di stampa, nonostante le mille successive precisazioni, il 21 agosto 2023, per una esplicita decisione del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Al Generale Vannacci, dirigente generale della Pubblica Amministrazione, è stato dunque assegnato un incarico adeguato al suo ruolo, nella sede di Roma, non essendoci, al momento, alcun provvedimento disciplinare nei suoi confronti. Con l’incarico di Capo dello Stato Maggiore del Comando delle Forze Operative Terrestri, il Generale di Divisione Roberto Vannacci sarà il Capo dello Staff in supporto al Comandante e al Vicecomandante del suddetto Comando”. Infine, precisa Crosetto, “il Gen. Vannacci, già la settimana scorsa, il 28 novembre, aveva ricevuto l’ordine di trasferimento e ne era stato preavvisato il 22 novembre scorso. In quella stessa data, il Generale Vannacci ha chiesto una licenza ‘per motivi familiari’, e non oggi, come hanno scritto alcuni organi di stampa”.

E “questa fuga di notizie mi consente di ribadire la rigorosa necessità di riservatezza dell’inchiesta, prevista tra l’altro dall’art.1050 del Testo Unico dell’Ordinamento Militare, necessita’ indispensabile in casi come questi. Ho trovato molto grave la fuga di notizie che ha anticipato anche il mio comunicato ufficiale e sono particolarmente amareggiato non soltanto di questo fatto, ma anche di tutte le illazioni che sono circolate da agosto ad oggi su questa vicenda”. Come se non bastasse, a far discutere oggi anche le parole del generale Vannacci sul femminicidio in un’intervista a La Stampa. “Il paradosso è che pensare che la responsabilità di quella che chiamiamo cultura patriarcale sia di uomini forti e prevaricatori: è il contrario. Sono gli uomini deboli a fare del male alle donne. Noi educhiamo uomini deboli, non uomini forti. Quelli che ammazzano le donne sono uomini che non sanno stare da soli, che sono dipendenti da loro e che, quando temono di venire abbandonati, perdono la testa. Altro che maschi patriarcali: sono mollaccioni smidollati che abbiamo prodotto noi abolendo le punizioni”, ha detto il generale. E, in particolare, riguardo il caso di Giulia Cecchettin, “prima di tutto non mi piace chiamarlo femminicidio, perché chiamare l’omicidio di una donna in modo diverso? Mi sembra più importante evidenziare – prosegue Vannacci – che siamo tutti uguali davanti alla violenza. Dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi, maschi e femmine, che la vita è una lotta e che per andare avanti bisogna avere fiducia nella possibilità di rialzarsi”.

Gioielliere di Cuneo condannato a 17 anni (sparò e uccise due ladri), Salvini: piena solidarietà

Gioielliere di Cuneo condannato a 17 anni (sparò e uccise due ladri), Salvini: piena solidarietàMilano, 4 dic. (askanews) – “Piena solidarietà a un uomo di 68 anni che, dopo una vita di impegno e di sacrifici, ha difeso la propria vita e il proprio lavoro. A meritare il carcere dovrebbero essere altri, veri delinquenti, non persone come Mario”. Così il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, commenta su X la notizia della condanna a 17 anni per omicidio da parte della Corte d’Assise di Asti nei confronti di Mario Roggero, il gioielliere che sparò e uccise due ladri e ne ferì un terzo a Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo, durante un tentativo di rapina il 28 aprile 2021.

Studente accoltellato all’uscita di scuola: gravissimo. Valditara: approvare il ddl sul voto in condotta

Studente accoltellato all’uscita di scuola: gravissimo. Valditara: approvare il ddl sul voto in condottaMilano, 4 dic. (askanews) – E’ stato aggredito con una coltellata al petto all’uscita di scuola, ora si trova un ospedale in pericolo di vita. L’aggressione è avvenuta nel primo pomeriggio fuori dall’istituto superiore Sergio Atzeni di Capoterra, nell’hinterland di Cagliari.

La vittima, uno studente di 15 anni, è stata colpita con un coltello da cucina da un 14enne di Sarroch ed è stato portato in elicottero all’ospedale di Brotzu in condizioni gravissime. “Quanto accaduto oggi all’uscita dell’istituto Sergio Atzeni di Capoterra, con il ferimento di un giovane studente durante una lite, desta grande preoccupazione. Siamo in contatto costante con la direzione scolastica regionale per accertarci delle condizioni del ragazzo ferito e per appurare la dinamica dell’evento”, ha dichiarato il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, aggiungendo: “Questo ennesimo fatto di violenza evidenzia ancora una volta la necessità di riportare la cultura del rispetto nelle nostre scuole. Auspico che quanto prima il Parlamento approvi il disegno di legge sul voto in condotta e le misure riparative”.

Maltempo, allerta della Protezione civile: temporali e neve, anche in collina

Maltempo, allerta della Protezione civile: temporali e neve, anche in collinaRoma, 4 dic. (askanews) – Una perturbazione di origine atlantica tende a interessare la nostra Penisola, portando precipitazioni nevose sulle regioni del nord-ovest e temporali che, nel corso della giornata di domani, si estenderanno prevalentemente sulle regioni del versante tirrenico, in un quadro di generale aumento della ventilazione.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. L’avviso prevede dal pomeriggio di oggi, lunedì 4 dicembre, nevicate sparse, fino a quote collinari, su Liguria ed Emilia-Romagna, con apporti al suolo da deboli a moderati. Attese, inoltre, sempre dalla sera di oggi, precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Toscana, in estensione dapprima a Umbria e Lazio, e successivamente, nel corso della giornata di domani, a Campania, zone interne di Abruzzo e Molise, versanti tirrenici di Basilicata, Calabria e Sicilia. Tali fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, martedì 5 dicembre, allerta gialla su parte della Toscana, sull’Umbria, sul Lazio, su alcuni settori di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia.

Omicidio Regeni, rinviati a giudizio i quattro 007 egiziani: a processo dal 20 febbraio 2024

Omicidio Regeni, rinviati a giudizio i quattro 007 egiziani: a processo dal 20 febbraio 2024Roma, 4 dic. (askanews) – Rinviati a giudizio i quattro 007 egiziani sequestrarono, torturano ed uccisero il ricercatore universitario friulano Giulio Regeni, che fu trovato senza vita in una zona abbandonata fuori Il Cairo il 3 febbraio 2016. Il giudice dell’udienza preliminare Roberto Ranazzi ha in sostanza accolto la richiesta formulata dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco. Il processo comincerà il 20 febbraio 2024 davanti alla prima Corte di assise.

Sotto accusa ci sono Quattro agenti ed ufficiali della National Security dell’Egitto: Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, rinviati a giudizio per avere sequestrato, torturato e ucciso il ricercatore italiano Giulio Regeni. Nei loro confronti le accuse mosse dal sostituto Sergio Colaiocco variano dal sequestro di persona pluriaggravato al concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate. Giulio Regeni, dottorando all’Università di Cambridge, aveva 28 anni quando sparì il 25 gennaio del 2016 al Cairo. Il giovane ricercatore friulano venne trovato senza vita il 3 febbraio successivo lungo il margine di una strada periferica della capitale egiziana. Regeni era in Egitto per scrivere una tesi sui sindacati e sulle rivendicazioni degli ambulanti.

Regeni, rinviati a giudizio i quattro 007 Egitto

Regeni, rinviati a giudizio i quattro 007 EgittoRoma, 4 dic. (askanews) – Rinviati a giudizio i quattro 007 egiziani sequestrarono, torturano ed uccisero il ricercatore universitario friulano Giulio Regeni, che fu trovato senza vita in una zona abbandonata fuori Il Cairo il 3 febbraio 2016. Il giudice dell’udienza preliminare Roberto Ranazzi ha in sostanza accolto la richiesta formulata dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco. Il processo comincerà il 20 febbraio 2024 davanti alla prima corte di assise.

Sotto accusa ci sono gli agenti ed ufficiali Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif.  Nav

Domani a Padova i funerali di Giulia Cecchettin, attese oltre diecimila persone

Domani a Padova i funerali di Giulia Cecchettin, attese oltre diecimila personePadova, 4 dic. (askanews) – Domani a Padova, la città dove studiava, si svolgeranno i funerali di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa a coltellate dall’ex fidanzato, reo confesso, che è in carcere a Verona. La Prefettura di Padova, i Comuni di Padova e Saonara, il paese natale, la curia, e le forze dell’ordine hanno preso parte ad un vertice in prefettura per organizzare le esequie. Si svolgeranno nella Basilica di Santa Giustina, in Prato della Valle, la seconda piazza più grande d’Europa dopo la piazza rossa di Mosca. Il padre di Giulia, Gino Cecchettin, ha chiesto una partecipazione collettiva perché arrivi un messaggio forte.

Tra le autorità confermate, al momento, la Prefettura segnala il governatore del Veneto, Luca Zaia. “L’accesso alla basilica e alla piazza è previsto dalle 9 di domani – ha spiegato il prefetto Francesco Messina nel corso di una conferenza stampa nella sede della Prefettura a Padova – fino 10.45. La funzione inizierà alle 11 e sarà officiata dal vescovo di Padova, Claudio Cipolla”. Il sindaco di Padova, Sergio Giordani e la sindaca di Saonara, Michela Lazzato, di concerto con la curia stanno gestendo “l’evento di domani – ha proseguito il prefetto – dietro indicazioni specifiche della famiglia di Giulia Cecchettin”. Saranno due le funzioni: quella di Padova alle 11 a Santa Giustina, al termine della quale la salma di Giulia, scortata, lascerà Padova per la seconda funzione, quella delle 14 in forma privata nella chiesa di Saonara. La Basilica di Santa Giustina potrà contenere un numero totale di 1.150, ma ci saranno i maxischermi in Prato della Valle per consentire la partecipazione a chi non potrà entrare. Dentro la basilica siederanno le autorità e le persone accreditate direttamente dalla famiglia. “All’esterno nella piazza antistante la basilica, la piazza sarà divisa in due settori e potrà accogliere migliaia di persone, potremmo superare le 10mila”, ha spiegato il prefetto. Aggiungendo che la limitazione delle persone in basilica è stata prevista per garantire la sicurezza. E un impegno che prevede presidi di tutte tutte le forze di polizia, un piano condiviso da sindaco, questore, comandanti provinciali e vigili del fuoco. Ci saranno presidi medici della Croce verde e 118. Circa 400 uomini a cui si aggiungono i volontari della Protezione civile”. Dopo le esequie a Padova, una volta terminata anche la funzione a Saonara, la salma di Giulia sarà accompagnata al cimitero per la sepoltura.

Università Parma lancia primo bando a cascata da 5 milioni euro

Università Parma lancia primo bando a cascata da 5 milioni euroRoma, 4 dic. (askanews) – Bando per la ricerca e l’innovazione sulla sostenibilità dei sistemi alimentari, dalla produzione al consumo. Filiere alternative alla grande distribuzione, come i mercati all’ingrosso, le catene di approvvigionamento brevi e le reti alternative. Ma anche riduzione, recupero e valorizzazione degli scarti agroalimentari. Scadenza il 22 dicembre

Filiere e reti alternative alla gdo, quali mercati all’ingrosso e filiere corte. Riduzione, recupero e valorizzazione degli scarti agroalimentari, ma anche sostenibilità delle abitudini alimentari dei consumatori come elemento chiave per ridurre l’impatto ambientale del cibo e per la salute delle persone. Sono queste alcune delle finalità progettuali e dei temi di ricerca al centro del bando a cascata lanciato da OnFoods, la rete italiana di ricerca e innovazione per il cibo e la nutrizione sostenibili coordinata dall’Università di Parma e finanziata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La dotazione finanziaria del bando è di 5 milioni di euro, destinati a progetti di ricerca avviati da imprese e organizzazioni di ricerca pubbliche e private che non fanno parte del partenariato ma che sono interessate agli argomenti affrontati da OnFoods. L’obiettivo è coinvolgere organizzazioni esterne interessate a realizzare progetti di ricerca fondamentale e applicata e trasferimento tecnologico nel campo dell’alimentazione e della nutrizione che siano originali, innovativi e di dimensioni medio-grandi.

“I bandi a cascata di OnFoods – commenta il docente dell’Università di Parma Filippo Arfini, coordinatore dello Spoke 1 – rappresentano una grande opportunità, aperta a tutti, di fornire il proprio contributo per rendere più sostenibile il nostro sistema alimentare. I food systems – cioè il modo in cui il cibo viene prodotto e consumato – sono responsabili, infatti, di un terzo delle emissioni globali di gas serra, con un impatto negativo sulla salute dei consumatori. Occorre cambiare paradigma e abbiamo bisogno di idee, strumenti e proposte innovative da parte di tutti i soggetti interessati a realizzare una nuova visione sostenibile dei sistemi alimentari.” Il testo completo del bando a cascata e le modalità di partecipazione sono disponibili alla pagina dedicata sul sito web dell’Università di Parma. Il bando scade il 22 dicembre.

Sinergie per il futuro del cibo. L’hub OnFoods, soggetto attuatore del partenariato esteso, lavora per costruire sinergie tra centri di ricerca e imprese, e funziona come un centro di coordinamento per sette Spoke tematici, ciascuno focalizzato su un aspetto specifico e cruciale del sistema alimentare. Tutti e sette i gruppi lavorano insieme per raggiungere obiettivi comuni riguardanti la sicurezza e la qualità alimentare, la nutrizione e la prevenzione della malnutrizione. La call for action dello Spoke 01 “Global Sustainability”, coordinato dall’Università di Parma, punta a migliorare l’efficienza delle catene del valore alimentare combinando produttività e sostenibilità, promuovendo il trasferimento tecnologico e fornendo accesso al cibo sostenibile per le persone più vulnerabili della società. L’obiettivo è quello di incidere sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale dei sistemi alimentari attraverso strategie che rispettino le scelte dei consumatori, diano priorità alla qualità e alla stagionalità degli alimenti e promuovano l’equità socioeconomica per ridurre la disuguaglianza sociale. Filiere dunque efficienti e sostenibili insieme.

“Questo primo bando a cascata – dichiara il docente dell’Università di Parma Daniele Del Rio, Presidente della Fondazione OnFoods e coordinatore del progetto – inaugura una nuova stagione per la Fondazione, nella quale ciascuno degli Spoke finanzia enti di ricerca pubblica e aziende che, nella forma di piccolo partenariato costituito da 3 a 6 entità, metteranno a terra un progetto che complementi le attività degli affiliati, ma in tutto e per tutto indipendente. L’Università di Parma, che è anche l’ente proponente del nostro progetto PNRR e sede della Fondazione, è il primo Spoke ad emanare un bando a cascata e sarà a breve seguita da tutti gli altri.” Il Progetto OnFoods OnFoods è un progetto finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 4 (Istruzione e ricerca), Componente 2 (Dalla ricerca all’impresa), Investimento 1.3 (Partenariati Estesi), Tematica 9 “Modelli per un’alimentazione sostenibile”. Il partenariato è costituito da 26 soggetti: 7 enti privati (Barilla, Bolton Food, Cirfood, De’ Longhi, Sacco System, Tecnoalimenti; Confcooperative), 12 enti vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Politecnico di Milano, Sapienza Università di Roma, Università di Bari Aldo Moro, Università di Catania, Università di Milano, Università di Milano-Bicocca, Università Parma, Università di Pavia, Università di Napoli Federico II, Università di Pisa) e 7 Università e Istituti di Ricerca non vigilati dal Mur (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Fondazione Edmund Mach, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed, Libera Università di Bolzano, Università Cattolica del Sacro Cuore). Gli obiettivi dei progetti. Attraverso l’attività degli Spoke saranno perseguiti i 6 macro-obiettivi che OnFoods si impegna a raggiungere nell’arco di 36 mesi. Ovvero promuovere una produzione alimentare sostenibile, favorire una distribuzione alimentare sostenibile, sviluppare tecnologie innovative per la produzione e il consumo di alimenti sostenibili. Ma anche aumentare l’adesione a modelli alimentari più sostenibili, migliorare la qualità degli alimenti e delle diete e infine garantire la sicurezza alimentare per la popolazione generale e per specifici target vulnerabili.