Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

The Prism lancia Urban Project: meditazione per tutti nelle vie Milano

The Prism lancia Urban Project: meditazione per tutti nelle vie MilanoRoma, 18 nov. (askanews) – The Prism, progetto artistico creato da Stefano Simontacchi e curato da Marco Senaldi, regala alla città di Milano un’inedita esperienza immersiva a cielo aperto con “Urban Project”. Due settimane dedicate alla meditazione in cui le opere di The Prism saranno proiettate in dimensioni monumentali nei centri nevralgici di Milano.


Dopo il lancio dell’iniziativa nella centralissima Piazza San Fedele, in cui la proiezione si è tenuta per tutto il weekend, le opere di The Prism sono ora in Porta Lodovica, Corso Como, San Babila, Buenos Aires, Via de Amicis fino al 1º dicembre, offrendoci la loro più autentica dimensione spirituale attraverso THE PRISM WAY. THE PRISM WAY è un percorso strutturato in 7 passi che guida le persone verso una maggiore consapevolezza del proprio scopo nella vita. Scansionando un QR code visualizzato sui ledwall insieme alle opere, le persone potranno accedere alle 7 meditazioni guidate dalla voce dell’artista, ciascuna delle quali attinge alla specifica energia di un’opera di arte sciamanica realizzata da The Prism.


“THE PRISM WAY – spiega Stefano Simontacchi – rappresenta il manifesto di The Prism ed è qui reso come un viaggio di trasformazione profonda rappresentato da 7 passaggi cui corrispondono 7 portali energetici. Ogni portale è un invito a guardare oltre l’apparenza e a fermarsi per ascoltare quella voce interiore troppo spesso dimenticata. Il percorso inizia con la scoperta del proprio scopo e la definizione di una visione chiara, passando poi alla manifestazione delle intenzioni con amore e alla presa di decisioni consapevoli., per poi agire con determinazione e disporsi alla vita con gratitudine. Ripetere questo ciclo di meditazioni porta ad essere più presenti e consapevoli, in una crescita armoniosa e continua”. La realizzazione di questo straordinario progetto è stata possibile grazie ad un mecenate, Vincenzo Acone, che ha sostenuto il progetto con la propria azienda, la più affidabile Concessionaria italiana nell’ambito delle sponsorizzazioni pubblicitarie di interventi di ristrutturazione e restauro di edifici e monumenti. Acone Associati ha messo a disposizione non solo il ledwall in Piazza San Fedele per l’intero weekend dal 15 al 17 novembre, ma fino al 1° dicembre anche altri grandiosi impianti pubblicitari, disseminati nei punti strategici di Milano, con quasi 100 mila passaggi che supereranno il milione e mezzo di contatti.


Spiega Marco Senaldi, curatore di The Prism: “L’arte contemporanea ha sempre cercato di evadere dagli spazi tradizionali, che fossero musei, gallerie o luoghi domestici, sebbene siano relativamente pochi i casi in cui si è avvalsa degli spazi pubblicitari urbani. Se da un lato l’operazione URBAN PROJECT si inserisce in questo filone, dall’altro lo oltrepassa completamente per quanto concerne gli scopi e gli intenti. URBAN PROJECT, a differenza di tutti gli altri progetti di arte pubblica, non si fonda solamente su uno schema estetico, ma recupera una pratica sciamanica secondo la quale le forme, i colori, i suoni, le parole, sono vibrazioni in grado di generare una risonanza energetica che può essere individuale, ma anche collettiva. È proprio questo l’intento di THE PRISM: tornare a concepire l’arte come un dono da mettere al servizio dell’uomo, con il fine di una autentica guarigione dell’anima, per ricominciare a vivere, respirare ed esistere nella piena consapevolezza del Sé”. Nella frenesia del quotidiano, dove ogni minuto sembra sfuggire tra impegni e responsabilità, ritagliarsi il tempo per coltivare le profondità dell’anima diventa un atto rivoluzionario. In questo contesto, l’arte spirituale rivendica il ruolo di guida e ci insegna che la trasformazione del proprio mondo interiore è il più potente atto di creazione che possiamo intraprendere. Per aiutarci in questo percorso, Il progetto artistico e di ricerca ideato da Stefano Simontacchi e curato da Marco Senaldi porta i propri iconici portali emozionali fuori da The Prism Core Center, lo spazio permanente inaugurato a marzo 2024 in Piazza Napoli 22 a Milano, per incontrare le persone dove esse sono ogni giorno, e rende accessibile davvero a tutti un’esperienza introspettiva che riconosce e riafferma il valore dell’individuo all’interno della collettività urbana.


Nel corso di questo evento dedicato alla meditazione, The Prism Core Center ospiterà workshop e seminari dedicati alla crescita personale e spirituale, in collaborazione con i più interessanti esponenti del benessere olistico.

Arte, a Roma VII edizione di Nuvola Creativa – Festival delle Arti

Arte, a Roma VII edizione di Nuvola Creativa – Festival delle ArtiRoma, 18 nov. (askanews) – Dal 30 novembre al 14 dicembre a Roma si terrà la settimana edizione di Nuvola Creativa – Festival delle Arti, con la direzione artistica a cura di Antonietta Campilongo, presso Villa di Massenzio e il Mausoleo di Romolo. Anche per l’edizione 2024, il Festival riaccende i riflettori su un tema cruciale e attualissimo: il legame tra uomo e natura, affrontato attraverso il sottotitolo “Terra / Riflessioni sul rapporto uomo e ambiente”. Attraverso opere d’arte e letteratura contemporanea, l’appuntamento invita infatti il pubblico a riflettere sulla responsabilità individuale e collettiva verso l’ambiente, stimolando domande e prospettive nuove per un futuro più sostenibile.


L’inquinamento nella storia dell’arte è un racconto visivo che inizia da lontano e continua fino a oggi. Nei dipinti dell’artista inglese Turner, l’effetto “sporco ma bello” è, forse, la prima testimonianza dell’aria inquinata a contatto con l’industrializzazione. Fumo e vapore si vedono bene nel quadro di Umberto Boccioni, Officine a Porta Romana, dove all’orizzonte sono raffigurati comignoli industriali sbuffanti che si immettono nel cielo. L’arte, dunque, riesce ad andare nel profondo, a entrare nelle situazioni a raccontare quello che le parole non sempre riescono a fare. Terra è una rassegna di racconti e di atmosfere, di rimandi e di storie in cui lo sguardo è puntato sull’universo dell’ambiente. Se per Turner, probabilmente, era soltanto una rappresentazione della realtà visiva, non conoscendo pienamente il punto in cui saremmo arrivati, gli artisti di oggi, al contrario, producono con desiderio di denuncia, per manifestare a difesa di un ambiente troppo a lungo violato. Più di trenta gli artisti in mostra: Andrea Ádány, Teresa Bianchi, Giorgio Binda, Maristella Campolunghi, Antonella Catini, Marie Laure Colasson, Cinzia Colombo, Giovanna Colone, Alexander Luigi Di Meglio, Pino de Notariis, Ignazio Fresu, Gruppo Pavlovsky, Stefano Imbratta, Maria Korporal, Antonella Laganà, Marco Mirra, Lucia Nicolai, Giorgio Ortona, Veronika Palkovics, Luciano Pizzuti, Enrico Porcaro, Fabio Romoli, Loredana Salzano, Renzo Sbolci, Valentina Sisto, Villo Steiner, Andrea Sterpa, Krisztina Szabó, Anna Tonelli, Flora Torrisi, Valter Vari, Klara Varhelyi, Tommaso Maurizio Vitale, Mona Zahedi.


Tra le performance in programma, quelle di Artisti Innocenti – Laura De Carolis con Laura Frau, Caterina Priolo, Luca Camuffo, Silvia Pinti – Francesca di Ciaula, Barbara Lalle con Marco Marassi e Martino Pirella – Gabriele Manili e Valeria Danesi – I Poeti Viandanti con: Sandra Cervone, Sara di Mare, Catia Ferrara, Marilina Manzo, Loredana Nugnes, Simona Saletti, Stefania Simeoni con l’azione della Performance degli artisti: Letizia Alessandroni, Eva Brozzetti Stramer, Shanti Monica Bruni, Gaia Casanova, Lucrezia Ciocci, Giulia Decina Dorazio, Marion Nugnes. E, ancora, Eugenia Serafini con Nicolò Giuseppe Brancato e la partecipazione di molte voci poetiche – Silvia Stucky – Villò Steiner. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali; con la collaborazione di Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, servizi museali di Zètema Progetto Cultura; con il Patrocinio del Municipio Roma VIII e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; organizzazione Associazione Neworld ETS. Ingresso libero e gratuito.

Jessie Gaynor: scrivere un (gran) romanzo al tempo di instagram

Jessie Gaynor: scrivere un (gran) romanzo al tempo di instagramMilano, 16 nov. (askanews) – Anni fa uno dei primi scrittori a dire che il vero rivale del romanzo erano le serie tv è stato Jonathan Franzen. Certamente la considerazione era giusta, la struttura narrativa delle serie, la loro forza di coinvolgimento, spesso l’atteggiamento irriverente, erano elementi che i narratori non potevano non prendere in considerazione. La sfida degli scrittori, insomma, nel recente passato è stata spesso con Netflix. La cosa è vera ancora oggi, ma al colosso delle produzioni video si è aggiunta ora un’altra concorrenza spietata, quella di instagram, delle sue stories, dei contenuti video in verticale che sono diventati parte della vita di moltissimi degli abitanti di un pianeta per molti versi sempre più omologato agli stili di consumo digitale. Alla luce di questo, anche la letteratura è chiamata ad affinare le proprie armi, se vuole continuare, per quanto possibile, a competere con i social nell’immaginario delle persone. Ovviamente non è indispensabile farlo: ci sono romanzi straordinari degli ultimi anni – penso per esempio a “Il Passeggero” e “Stella Maris” di Cormac McCarthy o “Archivio dei bambini perduti” di Valeria Luiselli – che hanno scelto strade diverse, forti di una potenza letteraria e sentimentale capace di giustificare se stessa, senza bisogno di altro. Ma quando si decide di giocare la partita del mainstream – che per gli “scrittori seri”, come diceva sempre Franzen è la sfida più grande – ecco che il confronto con la vita digitale è inevitabile. La musica lo ha probabilmente capito prima, ma i libri ci stanno arrivando. E quando succede può essere un’altra grande scoperta, un modo di fare i conti con questo Sistema (il Sistema del Capitalismo Digitale Globale), accettandolo e usandolo per fare letteratura di valore. Succede così con “Luminosa” (“The Glow” in originale), romanzo d’esordio di Jessie Gaynor che in Italia è pubblicato da 66thand2nd.


Gaynor, scrittrice statunitense pubblicata dal New Yorker e con un master in poesia, scrive in modo estremamente brillante. La storia della pr Jane Dorner, che nella seconda riga del romanzo parla di “sex toys tossici”, è contemporanea fino al midollo, parte a razzo e non si ferma praticamente più. È un’immersione nella nostra società dell’autoproduzione, dell’autonarrazione, ma anche del controllo e della disperata solitudine emotiva in cui getta le persone, che toglie il fiato, dal tanto che è vivida. Ma lo è con eleganza, con ironia, con una capacità di empatia – che non esclude in nessun modo la critica, ma la umanizza – fuori dal comune. Del regista Wim Wenders si diceva che sapeva prendersi cura delle sue immagini, e tante volte abbiamo ripetuto che un grande scrittore è quello che si prende cura dei suoi personaggi, anche quando sono personaggi orribili e il loro essere orribili è palese, ma il racconto non è moralista. “Luminosa” è un romanzo scanzonato se volete, ma anche profondamente “morale”, nel senso che affronta con onestà il suo – e quindi nostro – tempo; parla di un capitalismo imperante che genera nella maniera più asettica possibile l’enorme debito sanitario di Jane, per esempio, o della rincorsa continua al successo nel mondo digitale, da instagram alle start-up. Un romanzo del presente, scritto nel presente, che parla del presente. Per quanto possano sembrare condizioni lapalissiane, sono in realtà piuttosto rare. Giochiamo all’iperbole: Jane può essere anche una sorta di nuova incarnazione di Ismaele, il marinaio narratore di “Moby Dick”, il romanzo americano per eccellenza. La sua Balena Bianca è Cass, bellezza fuori dal comune scoperta su instagram che gestisce un ritiro spirituale, su cui l’istinto di pubbliche relazioni della protagonista attiva subito le proprie antenne professionali. Cass, con la sua magnifica pelle, così luminosa, può diventare la chiave verso il successo anche per Jane, che come tutti cerca di conquistarlo quasi per imposizione dello zeitgeist attuale, il nostro patinato e spesso devastante spirito dei tempi. La bellezza di “Luminosa” sta nel modo in cui questa storia viene raccontata; sta nel fatto che ogni pagina del libro sa che, come ha detto Milan Kundera, il romanzo è per definizione lo spazio della complessità e delle domande, non delle semplificazioni e delle risposte. Ma sta anche nell’apparente leggerezza con cui la stessa scrittura si fa carico di questa consapevolezza, la gestisce e, verrebbe da dire, la protegge. “Luminosa” è un romanzo molto scritto, un romanzo-romanzo che ha delle note olfattive di Salinger, ma funziona con un’immediatezza sorprendente, lucida, impietosa senza rancore. Si può leggerlo pensando a LinkedIn oppure al marketing dei profili social, oppure, allo stesso tempo e senza nessun cambio di registro sostanziale, come una satira sociale (scegliete voi se alla Woody Allen o alla Jonathan Swift). Il che diventa anche, se vi piace, una lezione sulla funzione del romanzo: ossia il genere letterario della modernità (e usare nello stesso pezzo i nomi di Jessie Gaynor e di Jane Austen è bello e spontaneo) che qui diventa iper-contemporaneo, per di più con un magnifico incarnato. Perfetto per un post da milioni di like. (Leonardo Merlini)

Pompei si candida a Capitale della Cultura 2027

Pompei si candida a Capitale della Cultura 2027Roma, 14 nov. (askanews) – “Quella che affrontiamo è una sfida eccezionale che contiene una promessa. Una promessa unanime di apertura e inclusione che si estende dall’entroterra vesuviano fino al mare della Costiera sorrentina e amalfitana. E che da lì guarda all’Italia e al mondo intero”. Il Sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio presenta così, nel corso di una conferenza stampa, la candidatura di Pompei a Capitale della Cultura 2027, candidatura, cosa mai vista prima, appoggiata da 102 Comuni campani e le più dinamiche Associazioni e Fondazioni del territorio.


“Ringrazio -ha affermato Lo Sapio-chi ha creduto in noi e ha deciso di sostenerci con un’apposita delibera e sottoscrivendo un Protocollo d’intesa. Si tratta di una straordinaria prova di compattezza che mi ha sorpreso positivamente e che mi inorgoglisce. La nuova Destinazione Pompei è in grado attualmente, e lo sarà ancora di più in futuro, di attrarre l’interesse di star di livello mondiale come Madonna e Bocelli. Serve all’Italia intera una Capitale della Cultura capace di offrire contenuti al massimo livello possibile”. Sono diversi i progetti a sostegno della candidatura che hanno l’obiettivo di proporre un nuovo modello di crescita basato su uno sviluppo economico e culturale sostenibile, sulla diffusione del benessere sociale, sull’inclusione e la coesione e sulla creazione di un brand territoriale: “Vogliamo diventare -ha spiegato il Sindaco di Pompei- il motore del Paese che sappia imporre all’Italia e al mondo un nuovo modello. Abbiamo a disposizione un budget, già pianificato, di oltre 4 milioni di euro per la gestione degli eventi del 2027 e per tutte le attività preliminari previste da novembre del prossimo anno. In totale, gli investimenti raggiungeranno i 36 milioni di euro tutti in via di finanziamento con progettazioni esecutive. La novità è che, al di là del successo della nostra proposta, i benefici sul territorio resteranno a futura memoria”.


Si stima infatti che le infrastrutture e i trasporti segneranno un +25%, che il traffico calerà del 10%, che i servizi cresceranno del 20% e che la povertà calerà del 15%: “Sono dati di grande importanza -ha sottolineato Lo Sapio. Senza dimenticare il miglioramento dell’impatto ambientale e il fatto che, per ogni milione di euro speso, il Roi, ovvero il rendimento degli investimenti effettuati, sarà di 1,25 milioni di euro. Così facendo, siamo sicuri che la brand reputation di Pompei andrà a rafforzarsi. Abbiamo avuto, nel 2023, quasi 4 milioni di visitatori, con una permanenza media per notte di 2,08: la sfida è di motivare i visitatori a vivere la nostra città con una media di permanenza che superi sopra le 4 notti, attivando un flusso continuo per 365 giorni l’anno. Ma perché ciò accada, occorrono proposte avvincenti ed è questo che vogliamo fare con i progetti messi in campo per la candidatura a Capitale della Cultura 2027”. Luce e santità è uno dei progetti, un omaggio alla storia della città nel segno della bellezza e della cultura. Un percorso immersivo fra cultura, architettura, paesaggio, fede e tradizioni: “L’intero Centro storico -ha ricordato il Primo cittadino di Pompei- si trasformerà in un vero e proprio museo a cielo aperto attraverso l’illuminazione scenografica e il videomapping proiettato sui siti storici della città. A fare da contraltare all’antico, le dieci sculture di luce del maestro Marco Lodola che raffigurano, fra gli altri, star della musica del calibro di Jimi Hendrix, David Bowie, i Beatles e Freddy Mercury. Ne verrà fuori un palcoscenico dove si incontrano passato e presente per regalare a Pompei e ai turisti un percorso luminoso fra il mistico e la meraviglia profana di un territorio in festa. Ma in calendario vi sono anche altre iniziative, come l’allestimento nei locali del nuovo Museo Civico della mostra d’arte con i capolavori del ‘700 veneziano, un concerto sinfonico-pop, e forse una sorpresa che, se confermata, avrà il sapore dell’eccezionalità”.


Nel corso della conferenza stampa inoltre sono stati ricordati i cantieri già avviati e quelli di prossima apertura. Per il capitolo dedicato alle infrastrutture, è in realizzazione l’hub di scambio tra la linea RFI e la Circumvesuviana per aumentare l’accessibilità agli scavi e potenziare i collegamenti con il territorio ed è esecutiva anche la realizzazione di un anello verde per il Parco Archeologico al fine di sfruttare le caratteristiche intrinseche del sito, valorizzando e arricchendo l’offerta culturale e paesaggistica: “Importante poi -ha detto Lo Sapio- la riqualificazione di piazza Bartolo Longo e tutte le altre opere che andranno a completarsi entro il 2026: l’implementazione della Comunità energetica pompeiana per la produzione di energia rinnovabile, un nuovo ecosistema digitale per integrare il settore culturale e turistico con le attività economiche locali e migliorare i servizi ai visitatori e la ristrutturazione del Teatro Grande. Il progetto UNESCO di pedonalizzazione attraverso il modello vincente della rigenerazione urbana sarà realizzato entro in primi sei mesi del 2025. Questa insomma è la nostra Road map per fare di Pompei e dei Comuni limitrofi un modello di sviluppo a cui guardare con interesse e ammirazione. La nuova Destinazione Pompei sia un’opportunità storica per il Paese”.

Al Teatro Limina “Incontro con Ares Tavolazzi”

Al Teatro Limina “Incontro con Ares Tavolazzi”Roma, 14 nov. (askanews) – Il 17 novembre, alle 18,30, teatro Limina di Roma, va in scena il concerto: INCONTRO CON ARES TAVOLAZZI


Le “voci” uniche degli strumenti musicali di Ares Tavolazzi, basso e contrabasso, hanno attraversato le più preziose avventure musicali degli ultimi decenni. Presenti nelle canzoni dei più famosi cantautori, da Francesco Guccini a Paolo Conte, compagne di viaggio di grandi musicisti, da Gil Evans a Steve Lacy e Max Roach, hanno abitato per quasi un decennio nel mitico ensemble degli Area. Se la sua casa è diventata il Jazz, dove è protagonista delle più importanti jam session, la pacata tenacia e la curiosità dell’esploratore mai appagato, fanno di Ares Tavolazzi il maestro che si vorrebbe incontrare per imparare a navigare controcorrente tra le onde dei suoni. 0re 18.30 Esercizi di memoria Esercizi di memoria è un’offerta di racconti, dialoghi, musiche, voci e immagini costruita insieme a uomini e donne del teatro, della danza, della musica.


Ore 20.30 Democrazia in musica “La consapevolezza di potere spaziare, di uscire ed entrare dall’improvvisazione è la cosa più bella, è vera libertà. Non c’è lavoro più bello di questo” (Ares Tavolazzi). Temi, melodie, idee, scambi…e chissà quanto altro…con la partecipazione di Enrico Valanzuolo, Gennaro Davide, Dario Salvatore, Roberto Ormanni … e chissà chi altri…


a cura di Stefano Geraci con Anna Antonelli, Emanuela Bauco, Tiziano Di Muzio, Luca Guido, Marta Marinelli, Mariavittoria Rumolo Iunco, Andrea Scappa in collaborazione con Associazione Crocevia, Limina Teatri e il Gruppo della Creta. Ingresso: 8 euro

In libreria “Il nuovo rifiuto di Israele”, di Massimo De Angelis

In libreria “Il nuovo rifiuto di Israele”, di Massimo De AngelisRoma, 13 nov. (askanews) – Nel suo ultimo libro, Massimo De Angelis raccoglie gli scritti di 25 tra i maggiori storici e pensatori contemporanei dell’ebraismo sulla complessa questione di Israele. “Bisogna ripartire dalle religioni per trovare la pace”


Oltre ad aver messo in discussione gli equilibri geopolitici internazionali, la delicata questione mediorientale, drammaticamente inasprita dall’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 e dalla guerra che ne è seguita, ha evidenziato sia i conflitti tra religioni differenti sia la necessità di un confronto tra di esse. Quanto sta avvenendo impatta anche sull’identità dell’intero occidente, diviso tra antiche radici giudaico-cristiane e secolarismo contemporaneo. Massimo De Angelis, scrittore e giornalista, ha curato il volume, da qualche giorno in libreria, “Il nuovo rifiuto di Israele” – Riflessioni su Ebraismo, Cristianesimo, Islam e l’odio di sé dell’Occidente” raccogliendo saggi di esperti del mondo ebraico e della questione mediorientale. Oltre ad un suo studio, dunque, l’opera comprende i contributi di Michael Ascoli, Marco Cassuto Morselli, Alberto Castaldini, Vannino Chiti, Sergio Della Pergola, Paolo Di Motoli, Ariel Di Porto, David Elber, Niram Ferretti, Paolo Maria Floris, Pier Francesco Fumagalli, Guido Innocenzo Gargano, Massimo Giuliani, Alon Goshen-Gottstein, Ilenya Goss, Adolfo Lippi, Massimo Longo Adorno, Emmanuel Navon, Fiamma Nirenstein, Yahya Pallavicini, Vincenzo Pinto, Paolo Sorbi, Shmuel Trigano e Ugo Volli. L’obiettivo dell’opera – dichiara l’autore – è di compiere “un’analisi di quanto è accaduto nella lunga storia di Israele, in modo oggettivo e documentato, per arrivare fino ai giorni nostri, indicando possibili vie per promuovere un percorso di pacificazione possibile ed effettivo”.


“Il nuovo rifiuto di Israele – Riflessioni su Ebraismo, Cristianesimo, Islam e l’odio di sé dell’Occidente” suddivide in tre sezioni i contributi degli esperti: la prima tocca gli aspetti politico-filosofici del rapporto tra occidente ed ebraismo dopo i fatti del 7 ottobre, una seconda storico-politica ripercorre le tappe e le varie anime del sionismo e la terza in cui viene affrontato il tema del dialogo interreligioso, grazie all’intervento di esponenti dell’Ebraismo, del Cristianesimo e dell’Islam. “Il libro contiene un’analisi storica molto approfondita, che riporta agli anni in cui furono stabiliti i confini geografici di Israele e ai successivi svolgimenti: alla luce di quanto sta accadendo, oggi è ancora più urgente, oltre che necessario, passare dal confronto armato e dalla sconfitta dei fondamentalisti e terroristi a una fase nuova di dialogo oltre che politico religioso. perché questo scontro ha una radice religiosa prima ancora che politica”.

MIA Photo Fair BNP Paribas, ecco le novità della 14ma edizione

MIA Photo Fair BNP Paribas, ecco le novità della 14ma edizioneRoma, 12 nov. (askanews) – La kermesse internazionale dedicata alla fotografia in Italia presenta le novità che caratterizzano la quattordicesima edizione che si svolgerà da giovedì 20 marzo a domenica 23 marzo 2025 (anteprima su invito mercoledì 19 marzo 2025) negli spazi di Superstudio Più, in via Tortona 27 a Milano.


L’edizione 2025 della fiera, organizzata da Fiere di Parma e diretta per il secondo anno da Francesca Malgara, vede BNL BNP Paribas, già main sponsor da 13 anni, rafforzare il proprio impegno al fianco della manifestazione: la Banca diventa title sponsor e l’evento da oggi assume il nuovo nome “MIA Photo Fair BNP Paribas”. Confermato il Premio BNL BNP Paribas, storico riconoscimento ad un artista scelto da una giuria di esperti, tra quelli presentati dalle gallerie d’arte partecipanti. Questa evoluzione della partnership – informa una nota – consolida un rapporto di lunga data tra la fiera e una delle realtà bancarie più attive nel settore culturale e sottolinea da una parte la capacità della fotografia di porsi come linguaggio universale contemporaneo ed espressione d’arte aperta a ogni tipo di pubblico; dall’altra fa emergere l’importanza crescente che la fiera riveste a livello nazionale e internazionale.


Afferma Francesca Malgara, direttrice artistica della fiera: “Siamo grati e orgogliosi della fiducia che BNL BNP Paribas ha mostrato nei confronti del nostro lavoro. Questa alleanza è per noi ragione di nuova energia, entusiasmo e responsabilità. L’impegno è di crescere insieme e costruire in Italia un appuntamento di mercato ma anche culturale e relazionale imprescindibile: un crocevia per appassionati, professionisti e tutto il largo pubblico”. Dichiara Elena Goitini, Amministratore Delegato BNL e Responsabile BNP Paribas per l’Italia: “Essere title sponsor significa firmare con il nostro nome questa importante manifestazione, felici di impegnarci ancora di più nell’ulteriore sviluppo di un evento che, attraverso lo sguardo della fotografia, testimonia le evoluzioni della Società nel linguaggio universale dell’arte. Continueremo ad accompagnare MIA Photo Fair BNP Paribas; ne condividiamo lo spirito internazionale, l’impegno per l’innovazione costante e la capacità di cogliere le trasformazioni del mondo che ci circonda; sono i valori del nostro Gruppo, la banca per un mondo che cambia”.


LE ALTRE NOVITÀ DELL’EDIZIONE 2025 In questa edizione anche Deloitte fa salire di livello il suo impegno e diventa main sponsor di MIA Photo Fair BNP Paribas.


Il network Deloitte è già sostenitore da due anni della fiera con il Photo Grant, il premio fotografico internazionale ideato e promosso da Fondazione Deloitte, riconfermato anche quest’anno nella sezione istituzionale della fiera. Deloitte e Fondazione Deloitte supportano con convinzione lo sviluppo della produzione fotografica contemporanea e sostengono progetti d’alto valore per promuovere l’arte e la cultura. Il Photo Grant, che nel 2025 giungerà alla terza edizione, ha premiato nel corso degli anni fotografi di eccezionale talento come Newsha Tavakolian, membro di Magnum Photos, e Davide Monteleone, National Geographic Fellow, rispettivamente vincitori nel 2023 e nel 2024 della sezione del premio denominata Segnalazioni, per artisti affermati. Accanto a loro sono state premiate due giovani promesse della fotografia, l’artista brasiliana di origini siriane, italiane e albanesi Fernanda Liberti e la fotografa venezuelana, Fabiola Ferrero, vincitrici nel 2023 e nel 2024 dell’Open Call, rivolta ad artiste e artisti under 35. LA SEDE L’edizione 2025 vede la fiera tornare a vivere negli spazi di Superstudio Più in via Tortona, situandosi nel cuore di uno dei quartieri più vivaci di Milano e nella posizione ideale per stabilire nuovi dialoghi con il tessuto culturale che lo caratterizza, intensificando il legame tra la fiera e la città. IL TEMA Il tema scelto per l’edizione 2025 è Dialoghi, che si riverbera in tutto il padiglione fieristico, dalla Main Section alle sezioni speciali al programma culturale e si declina in una molteplicità di interpretazioni, arrivando a toccare la fotografia storica e contemporanea con un occhio di riguardo per il patrimonio italiano nel settore. La tematica del dialogo è approfondita in fiera da diversi punti di vista, che spaziano dall’esplorazione di vari stili fotografici al rapporto tra tecniche antiche e moderne; dal confronto tra culture artistiche differenti allo scambio tra voci e artisti di epoche e provenienze distanti. Dialoghi costruisce uno spazio di riflessione collettiva, dove l’immagine diviene strumento per l’approfondimento e la rappresentazione della realtà in tutte le sue forme. LE SEZIONI DELLA FIERA Quattro sono le sezioni della fiera che accolgono le gallerie partecipanti: la Main Section e tre sezioni tematiche. Beyond Photography – Dialogue, curata da Domenico de Chirico, è la più longeva delle sezioni speciali ed è riservata alle gallerie nazionali e internazionali. I progetti espositivi, realizzati appositamente per la fiera, si focalizzano sulla creazione di dialoghi stimolanti tra immagini fotografiche e altri media espressivi quali la scultura, l’installazione, la pittura, il video e la performance, istituendo uno spazio privilegiato dove la fotografia incontra gli altri linguaggi dell’arte contemporanea. Alla sua quinta edizione, Beyond Photography – Dialogue prosegue il proprio viaggio nell’esplorazione di nuove idee e nella promozione della riflessione critica, ponendo l’attenzione sull’importanza del dialogo e della reciprocità e stimolando ulteriori scambi e condivisioni, fondamentali per lo sviluppo individuale, la coesione sociale e l’avanzamento collettivo. La sezione si pone come un luogo ideale di interazione, dove la fotografia può esprimere al meglio la sua potenza dialettica attraverso un’intima correlazione con altre forme d’arte. Reportage Beyond Reportage è la sezione che approda per il terzo anno in fiera con la curatela di Emanuela Mazzonis di Pralafera e invita il visitatore a compiere un viaggio visivo tra le immagini di fotografi di diverse generazioni e nazionalità, molti dei quali presentati a Milano per la prima volta. A partire dalla tesi che Susan Sontag articolava nel 1977 e dedicate alla difficoltà di dare senso a ciò che guardiamo in un’epoca in cui siamo assuefatti alle immagini, la sezione si focalizza sulla ricreazione del rapporto straordinario che si crea tra fotografo e soggetto, in particolare nell’ambito del reportage. Nell’era della post-fotografia, i fotografi procedono oltre il reportage tradizionalmente inteso ed entrano nel campo della fotografia documentaria, raccontando storie private e collettive che trascendono il banale e sfidano lo spettatore a porsi domande. Il tema Dialoghi torna in sezione nell’attenzione dedicata al legame tra fotografo e soggetto, ponendo l’accento sul ruolo rivelatorio della fotografia intesa sia come documentazione sia come forma di meditazione su tematiche fondamentali come la memoria, lo scorrere del tempo e l’identità personale e collettiva. La sezione FOCUS, curata da Rischa Paterlini e anch’essa alla terza edizione, prosegue l’esplorazione di un paese straniero e si focalizza quest’anno sulla Svizzera. Facendo seguito agli affondi dedicati all’Iran e al Mediterraneo e inserendosi nel solco del tema Dialoghi, la sezione offre un confronto tra gallerie e artisti, svizzeri e internazionali, che esplorano e si ispirano al contesto culturale elvetico. Il progetto incentiva il dialogo tra prospettive globali e locali e permette di comprendere come la Svizzera stia assumendo un ruolo cruciale nel mondo della fotografia.

La Sicilia apre la settimana della cucina italiana a Londra

La Sicilia apre la settimana della cucina italiana a LondraRoma, 12 nov. (askanews) – La cucina siciliana apre a Londra la IX edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo. Piatti e tradizioni culinarie dell’Isola sono stati raccontati da Giusi Battaglia, la “Giusina in Cucina” che ha fatto approdare i manicaretti siciliani sul piccolo schermo e sui social network, e da Giorgio Locatelli, chef stellato – il suo ristorante a Londra ha ben tre stelle Michelin – lombardo di origine ma innamorato della cucina siciliana ed autore del best-seller “Made in Sicily”.


Il direttore Francesco Bongarrà ha presentato Giusi Battaglia come “una giornalista siciliana esperta di cucina straordinariamente semplice, di strada”, e dall’altro il grande chef stellato Locatelli, come “uno che porta la cucina italiana in Inghilterra e la fa diventare un modo di vivere. “Anche a Buckingham Palace il cibo Italiano va fortissimo – ha raccontato Locatelli – al punto che la Casa reale ha mandato un suo chef da me per un mese per imparare le nostre ricette. Quanto a me, ho ereditato una tradizione di Antonio Carluccio, storico ristoratore italiano, che ogni anno usava mandare in regalo a Re Carlo un tartufo bianco di Alba. Da quando Antonio è mancato, lo faccio io, e il re lo apprezza moltissimo”.


“La Sicilia è una terra meravigliosa. E’ un giardino dell’Eden fatto di profumi e bellezza. La mia cucina – sottolinea Locatelli – ne ha subito l’influenza. E’ una cucina di fusion, caratterizzata dalle tante dominazioni che ci sono state nell’Isola. Io ho cercato di riproporre parlando non solo con i cuochi ma anche con le mamme siciliane. Perchè sono ancora le donne siciliane quelle che tengono davvero in mano i segreti della cucina.” “In questo momento – sostiene Battaglia, autrice da ultimo di ‘Sicilia, acqua e farina’ – il successo non è mio ma della Sicilia che sta vivendo un momento di grandissima popolarità, dunque le mie ricette vengono seguite da tante persone”, ha commentato con modestia Giusi Battaglia. Io non sono una chef – ha aggiunto – io cucino per la famiglia, gli amici, lo faccio con amore e comunico le mie ricette. E guai a cambiare gli ingredienti o le dosi! Sono stata minacciata di morte per aver osato proporre di usare un formaggio che non fosse la ricotta salata per la pasta con i tenerumi…”, ha rivelato.

Pirelli, “svelato” a Londra The Cal 2025 firmato da Ethan James Green

Pirelli, “svelato” a Londra The Cal 2025 firmato da Ethan James GreenLondra, 12 nov. (askanews) – Segna un ritorno alla sensualità, svelata attraverso il corpo dei protagonisti, l’edizione 2025 di The Cal, la cinquantunesima della sua storia, a sua volta “svelata” oggi a Londra, dal titolo “Refresh and Reveal”. Firmato dal fotografo Ethan James Green, il Calendario Pirelli 2025 è stato scattato tra maggio e giugno in parte sulle spiagge dell’Historic Virginia Key Beach Park di Miami e in parte in uno studio allestito nella stessa area. Tra i protagonisti anche l’italiana Elodie. “Il nostro generale concetto di bellezza – ha detto Green per spiegare l’idea del titolo – si è ampliato moltissimo rispetto al passato. Sono stato entusiasta di esplorare la bellezza di oggi e di poterla proporre in un contesto, come il Calendario Pirelli, che da sempre la celebra. Lo abbiamo chiamato ‘Refresh and Reveal’ perché torniamo ai suoi inizi, celebrando il corpo in nuovi modi che riflettono il presente”.


“Noi facciamo varie cose in ambito culturale – la fotografia è una parte importante, come un’altra parte importante è l’Hangar Bicocca – nella convinzione che industria e cultura sono due pilastri della società che si parlano. Per me è ogni volta una sfida, non solo mia ma di un pool di persone che si occupa del calendario, per mantenere quella qualità che ne fa un oggetto diverso”, ha affermato il vicepresidente esecutivo del gruppo Pirelli, Marco Tronchetti Provera, durante la presentazione. “E’ il lavoro di tanta gente, di tanti fotografi che c’è dietro. E’ la libertà, è la sfida con se stessi e con tanti altri fotografi che hanno fatto prima di loro il calendario. Qui non c’è distinzione tra uomo e donna, la bellezza non è genere, non è colore, ma è armonia. Quello del calendario non è un cambio di rotta, è un percorso”, ha aggiunto. The Cal, ha rilevato ancora Tronchetti, “non ha pretese di dare un messaggio, è da guardare e poi ognuno ne evince aspetti diversi con i propri occhi. E’ un mix di scelte il cui fil rouge è rappresentato da qualità e libertà. La fotografia è un’arte nobile, non è che tutti possono farla con il telefonino. Non abbiamo la pretesa di essere un segno dei tempi, ma nemmeno siamo casuali: un filo rosso esiste”.


Il cast di The Cal 2025 presenta attori, artisti, cantanti e modelli di varie età e di diversi paesi, alcuni dei quali avevano già collaborato con il fotografo nel corso della sua carriera. Tra le 24 fotografie di “Refresh and Reveal”- che ritraggono 12 soggetti con uno scatto a colori e uno in bianco e nero – si incontrano l’attrice, modella e attivista americana Hunter Schafer, la conduttrice televisiva e scrittrice indiano-americana Padma Lakshmi, l’attore francese Vincent Cassel, la cantante, attrice e modella italiana Elodie, l’attrice britannica Simone Ashley e l’attrice sudcoreana Hoyeon. Ancora, l’attrice britannica Jodie Turner-Smith, l’artista americana Martine Gutierrez, la modella e illustratrice di moda americana Connie Fleming, l’attore britannico John Boyega e la modella americana Jenny Shimizu (già ritratta nel calendario di Avedon nel 1997). “Refresh and Reveal” ritrae anche lo stesso Green, segnando la terza apparizione di un autore del Calendario, dopo Prince Gyasi nel 2024 e Bryan Adams nel 2022. “Mi sono incluso nel calendario – ha raccontato Green – perché ero l’unica persona a cui pitevo chiedere di mettersi completamwnte nuda, esserlo di fronte a così tante persone è stato davvero liberatorio”. Per quanto riguarda, in particolare, gli scatti con Elodie, Green ha dichiarato che “è stato bellissimo” lavorare con lei. “Non la conoscevamo di persona prima, ma appena l’abbiamo vista entrare è stato chiaro che fosse incline a esprimere tutta quella freschezza e tutta quella vita che noi volevamo esprimere”, ha aggiunto.


Nato in Michigan e residente a New York, Ethan James Green è un nome di spicco nel mondo della fotografia di moda e della ritrattistica ed è l’ultimo dei 43 grandi artisti (considerando alcune edizioni scattate da coppie di fotografi) chiamati a scattare il Calendario Pirelli nei suoi 61 anni di storia, dal 1964 al 2025. Ad affiancarlo nella realizzazione del Calendario Pirelli 2025 è stato un team di creativi fra cui, Tonne Goodman, ex Fashion Editor di Vogue US nel ruolo di Fashion Director e creative consultant.

Libri, “Resta cu’ me”, esce il primo libro del comico Emanuel Ceruti

Libri, “Resta cu’ me”, esce il primo libro del comico Emanuel CerutiRoma, 11 nov. (askanews) – Dal 15 novembre sarà disponibile in tutte le librerie “Resta cu’ me” il primo libro di Emanuel Ceruti, giovane fenomeno comico del web da migliaia di follower nonché attore di teatro, autore, creator e tik toker. Il libro in uscita per Cairo Editore, già disponibile in preorder in tutti gli store digitali, analizza le sensazioni e i sentimenti che ruotano attorno alle molteplici declinazioni dell’amore.


Emanuel Ceruti racconta in chiave ironica la quotidianità delle nuove generazioni. Arriva in Tv nel 2018 con Made in Sud, celebre programma in diretta in prima serata della Rai, per poi continuare nelle successive due edizioni. Coltiva contestualmente la passione per il teatro con commedie scritte e dirette da lui: Scheletri nell’armadio, Doppia spunta blu e infine il suo grande debutto al teatro Augusteo con Buco. “Resta cu’ me è un libro in cui molti si possono ritrovare – ha dichiarato – a molti di noi è infatti capitato almeno una volta nella vita di lottare per amore, anche per la paura della possibile fine di una relazione. Il romanzo ruota attorno alle molteplici declinazioni e sfaccettature dell’amore, inteso nella sua accezione più universale, immergendoci in storie e intrecci amorosi in cui ci siamo persi e ritrovati, quell’amore che, proprio per le emozioni di cui ci nutre in alcuni momenti della giornata quando ti fermi a pensare ti fa sentire ‘piccolo’ e in altri ti fa sentire un ‘gigante’. Resta cu’ me vuole anche essere una sorta di slogan: non bisogna avere paura di esternare le proprie emozioni e fragilità, l’importante è sempre agire in maniera vera ed autentica. Sono innamorato dell’amore, ammetto di essere un romantico, cresciuto con i classici della Disney e con quelle commedie rosa degli anni 2000, nei tempi odierni l’amore ha cambiato forma, a tratti è superficiale, da qui l’esigenza artistica di scrivere questo mio primo libro, un tributo a quell’amore con la A maiuscola, l’amore a 360 gradi in cui il lettore potrà perdersi tra intrecci, episodi e storie di grandi amori” ha aggiunto.