Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Torinodanza, i lupi mannari sfrenati e analogici di Laskaridis

Torinodanza, i lupi mannari sfrenati e analogici di LaskaridisTorino, 24 ott. (askanews) – Uno spettacolo senza freni e senza confini, provocatore e ingenuo, affascinante e disorientante, divertente e ibrido. Alle Fonderie Limone di Moncalieri ha debuttato in prima nazionale a Torinodanza “Lapis Lazuli” dell’artista e performer greco Euripides Laskaridis. Un’esperienza surrealista e gotica, d’avanguardia, ma al tempo stesso ammiccante, sospesa tra tante pratiche senza incarnarne nessuna in modo completo, se non quella, vastissima e comunque imprescindibile, del “teatro”, nell’accezione più ampia dell’idea.


Il protagonista è un lupo mannaro e le ambientazioni sono spesso gotiche, ma lo spettacolo ha la dote di cambiare appena si pensa di averlo in qualche modo decifrato, per quanto sia possibile decifrarlo solo in parte e, probabilmente, solo con interpretazioni che non possono prescindere dall’esperienza individuale e personale di ogni spettatore. E quindi anche definire solo in questa chiave moderatamente horror la messa in scena sarebbe molto limitante e, in fondo, non sarebbe vero. Perché “Lapis Lazuli” è un lavoro che rilancia di continuo, che, forse anche in maniere troppo vistose, con molto mestiere e una brillante furbizia, spinge con ogni scena un po’ più in là il confine della stravaganza, che però vive anche di riferimenti costanti ed espliciti al mainstream, all’immaginario collettivo e agli archetipi culturali della nostra società globalizzata. In più di un momento è possibile pensare che si stia vedendo la trasposizione grottesca di uno spettacolo della Disney, ma uno spettacolo scritto da uno sceneggiatore pazzo. Il che rende tutto più movimentato, ma anche straniante. Dov’è la danza, si sente chiedere in sala, e in effetti ce n’è meno di quanta, probabilmente, in molti si sarebbero aspettati. In realtà poi c’è: sotto il rumore dei ruggiti del lupo, degli spari e delle urla della ragazza in fuga nella notte ci sono infatti molti movimenti corografici che il fatto di avvenire in un contesto caotico non rende meno impegnativi e consapevoli. Più che ai protagonisti la corografia è affidata alle figure sullo sfondo, che in quello strano mondo fantastico della storia impersonano alberi oppure cani o ancora proprio il buio che cala e abbraccia le nostre angosce. Come cade una pianta nella tempesta, oppure come avanza un cane invasato: sono questi alcuni dei movimenti chiesti ai performer, e sono gesti che hanno un peso, a prescindere dal resto.


Secondo il foglio di sala del teatro torinese “Lapis Lazuli evidenzia la lotta interiore dell’uomo tra gli istinti primitivi e le facoltà superiori dell’intelletto e dello spirito”: questa componente sicuramente è presente, ma forse non è così rilevante nella somma emotiva dello spettacolo. Perché se queste sensazioni stanno sulla superficie della drammaturgia, scavando più in profondità si possono trovare molti riferimenti culturali, molto gioco anche, ma pure un continuo confronto con le manifestazioni dell’arte e soprattutto con la cultura popolare, nel senso di ciò che raggiunge il grande pubblico. E una fanciulla in abito bianco inseguita da un mostro licantropo è sicuramente parte di questo immaginario, ma il modo in cui la scena viene porta sul palco è talmente eccessivo e a più strati da andare immediatamente al di là del mainstream, potremmo azzardare addirittura a scrivere che ci porta nel meta-mainstream. Che è il territorio dei Mc Luhan, ma anche di Roland Barthes e Umberto Eco, se vi piace: un territorio profondamente culturale nel suo essere radicato sul palcoscenico di massa. A questo, più che ad altre filosofie, sembra guardare il lavoro di Laskaridis, che nella parte finale fa ripetere al suo protagonista una sorta di mantra: “What a wonderful, wonderful show; what a difficult, difficult life”. Lo show è meraviglioso prescindere, la vita, a prescindere, è complicata. Sembra lapalissiano, e infatti stiamo parlando di mainstream, luogo per eccellenza dell’ovvietà trasformata in oggetto culturale, più o meno di valore. “Lapis Lazuli” potrebbe ragionare esattamente su questo passaggio, ma in fondo è probabile che, pure questa, sia solo un’illazione personale. Quello che invece è indubitabile è la componete analogica che sostiene i molti, moltissimi “effetti speciali” dello spettacolo. Tutto è fatto senza ricorrere al digitale, tutto è “reale”, ci sono delle persone che stanno dentro un albero, o che fanno volare con un lungo bastone degli uccelli, che muovono le luci sulla scena, che sostengono la luna oppure fanno sembrare infuocata e incandescente una semplice carta metallizzata. E funziona, funziona meravigliosamente. Nell’assurdità surreale dei personaggi e del racconto, questi oggetti e i gesti che li rendono possibili si conquistano una dimensione ontologica di realtà, sono un antidoto all’intossicazione tecnologica e alla pretesa che senza (tecnologia) non si possa fare nulla. Il teatro di “Lapis Lazuli” è fatto interamente così, e anche questa forse è una delle caratteristiche che lo rendono uno show gioiosamente consapevole e trasgressivo. Ben di più degli ululati ammiccanti del licantropo. (Leonardo Merlini)

Libri, esce “I biscotti di casa” di Natalia Cattelani

Libri, esce “I biscotti di casa” di Natalia CattelaniRoma, 23 ott. (askanews) – Dai biscotti di frolla a quelli ripieni, dai dolcetti e pasticcini ai biscotti di Natale e a quelli facilissimi da preparare. Natalia Cattelani, volto noto in tv e agli appassionati di cucina che in rete la seguono numerosissimi, dedica un libro ai biscotti di casa. Ricette che attingono alla tradizione italiana, tramandata da mamme e nonne, ottime per la colazione e la merenda, ma anche dalle preparazioni più laboriose. Biscotti da realizzare col mattarello o da impastare solo con le mani, creati su misura per ogni occasione o festività. Chi deve fare necessariamente a meno di certi ingredienti troverà una sezione ad hoc, e chi invece ha voglia di sperimentare qualcosa di nuovo potrà mettersi alla prova con le proposte dedicate ai biscotti salati. Natalia Cattelani ha scelto delle ricette speciali, particolarmente amate e apprezzate da familiari e amici, che adesso condivide con il suo pubblico. Ricette da provare al volo, spinti dalla voglia di qualcosa di dolce, per arricchire speciali momenti di festa, o da regalare a chi ama una casa in cui aleggi quel profumo capace di portare buonumore.


“I biscotti di casa” del Natalia Cattelani, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 23 ottobre 2024 (Euro: 19,00). Natalia Cattelani. È nata a Sassuolo, vive a Roma con il marito, medico cardiologo nutrizionista, e le quattro figlie. Ha partecipato a undici edizioni della “Prova del cuoco” ed è da cinque anni presenza fissa nella trasmissione di Antonella Clerici, “È sempre mezzogiorno”, dove propone settimanalmente i suoi dolci di casa. Con il suo blog tempodicottura è un punto di riferimento online per gli appassionati di cucina: la sua numerosissima community la segue e interagisce giornalmente con lei anche su Instagram, Facebook e YouTube. Con Rai Libri ha già pubblicato: I dolci di casa, Le torte salate di casa, Dolci per mille occasioni e Profumo di buono. Ha scritto anche Le ricette salvabolletta.

Stato e Vaticano, storia e retroscena nella racconto di Preziosi

Stato e Vaticano, storia e retroscena nella racconto di PreziosiMilano, 22 ott. (askanews) – I retroscena tra Stato e Vaticano, da De Gasperi al governo Meloni: è in libreria “LINEA SEGRETA”, l’ultima opera del giornalista e direttore del Tg2, Antonio Preziosi, pubblicata da edizioni San Paolo. Il libro racconta il dietro le quinte del confronto continuo e serrato tra le due sponde del Tevere, dalla Prima Repubblica fino al G7 di Borgo Egnazia. Come reagì Paolo VI alla morte di Aldo Moro? Come andò realmente la fine dell’unità politica dei cattolici in Italia?


Un viaggio ricco di sorprese e colpi di scena raccontate da una delle penne più esperte di politica e istituzioni. Ogni volta che il parlamento italiano affronta tematiche sensibili a proposito dell’etica personale, familiare, sociale e a proposito della cultura nel nostro Paese, il dialogo con la Chiesa cattolica è inevitabile e indispensabile. Ma l’Italia, da questo punto di vista, è un caso davvero unico: essa ospita, nel cuore della sua capitale, un piccolo Stato di enorme importanza internazionale: la Città del Vaticano e il Sommo Pontefice, che è il punto di riferimento per milioni di cattolici. Dopo “Il papa doveva morire” (2021) e “Il sorriso del papa” (2022) arriva nelle librerie “Linea Segreta. I retroscena tra Stato e Vaticano”, l’ultima opera del giornalista Antonio Preziosi, dal 2023 direttore del Tg2 e uno dei più esperti giornalisti italiani nel campo della politica e delle istituzioni. L’autore racconta le svolte, in certi momenti drammatiche, di questo impegnativo rapporto. Il rispetto, il dialogo, l’aperta collaborazione per il bene comune non sono venuti mai meno, ma non tutti i Governi, non tutti i Parlamenti e non tutti gli inquilini del Quirinale hanno avuto sempre lo stesso tipo di confronto. E alcune stagioni sono state particolarmente difficili: i referendum sul divorzio e sull’aborto, gli anni del terrorismo, il dibattito sulla famiglia, sull’immigrazione, sulle grandi scelte morali. Una storia affascinante, che ci riguarda tutti e che continua ancora oggi, perché il rapporto tra le due sponde del Tevere è parte integrante della storia della Repubblica.

Brand Usa: oltre 5 mld usd da FIFA 2026 e Olimpiadi 2028

Brand Usa: oltre 5 mld usd da FIFA 2026 e Olimpiadi 2028Londra, 21 ott. (askanews) – “Gli eventi sportivi (Coppa del Mondo FIFA 2026, Giochi olimpici del 2028 a Los Angeles) porteranno milioni di tifosi negli Stati Uniti e genereranno oltre 5 miliardi di dollari in attività economica a breve termine”. Lo dichiara ad askanews Jackie Ennis, vice presidente Global trade development di Brand USA, in un’intervista rilasciata nell’ambito della Brand Usa Travel week a Londra. “L’esposizione mediatica globale aumenterà il profilo delle città ospitanti, in particolare le destinazioni meno note”.


Askanews: Quali interessi e tendenze stanno attualmente spingendo i viaggiatori a visitare gli Stati Uniti quest’anno? Ennis: Quest’anno i viaggiatori sono attratti dagli Stati Uniti per una serie di motivi, tra cui il desiderio di esplorare nuove destinazioni all’aperto e vivere esperienze culturali uniche. Le città iconiche rimangono un’attrazione importante, così come la scoperta di destinazioni meno note che offrono autenticità ed esperienze più personalizzate.


Askanews: Con un focus globale sugli Stati Uniti mentre si preparano a ospitare gli eventi sportivi di più alto profilo al mondo (FIFA 2026/ Olimpiadi di Los Angeles 2028), quali sono i vostri piani per ispirare i visitatori ad andare oltre lo stadio? Ennis: La Coppa del Mondo FIFA 2026 e le Olimpiadi di Los Angeles porteranno i tifosi in numerose città, ciascuna con la propria personalità. Prevediamo che i tifosi andranno oltre lo sport nel loro esplorare, per scoprire la scena musicale a Portland o per scoprire le destinazioni gastronomiche più inaspettate d’America nel Kentucky. Abbiamo anche lanciato ‘Road Trip USA’ con 30 itinerari multi-stato in auto per ispirare i viaggi oltre lo stadio. Alcune delle nostre ultime aggiunte sono “Historic Route 66 – Curios, Pit Stops and Diners” per esplorare una delle strade più iconiche degli Stati Uniti e “At the Movies – Southern Sites” per un viaggio attraverso le amate location cinematografiche negli stati del sud.


Askanews: In che modo l’industria dei viaggi degli Stati Uniti si sta adattando alla crescente necessità dei visitatori che cercano viaggi sostenibili? Ennis: Sappiamo che c’è una maggiore propensione dei consumatori per viaggi “più lenti” e responsabili, quindi le nostre avventure di viaggio su strada sono un’ottima opzione, per viaggi che danno priorità agli spostamenti in auto anziché in aereo, attraverso il paese. L’era dei viaggi lenti significa che i viaggi in treno ad alta velocità attraverso gli Stati Uniti sono di nuovo popolari. Ci sono nuove infrastrutture in fase di lancio, tra cui la nuova alta velocità sui treni Amtrak Acela, che corrono lungo il Northeast Corridor, la rotta che collega Boston a Providence, New Haven, New York, New Jersey, Philadelphia e Washington D.C. Il turismo della comunità locale è un altro modo fantastico per i viaggiatori di impegnarsi in modo sostenibile con una destinazione.


Askanews: Quanto sono lontani gli Stati Uniti dai livelli di viaggio pre-pandemia? Quali progressi sono stati fatti nell’ultimo anno? Ennis: Quest’anno, il World Economic Forum ha indicato gli Stati Uniti come uno dei principali paesi per il turismo nel 2024, che ha superato la concorrenza globale con punteggi per il suo ambiente di business, l’infrastruttura del trasporto aereo e le risorse naturali. Secondo le previsioni biennali sui viaggi negli Stati Uniti della United States Travel Association (USTA), prima della pandemia, i visitatori internazionali hanno speso 180 miliardi di dollari negli Stati Uniti nel 2019, generando quasi 2mila miliardi di dollari di output economico. Si prevede una ripresa completa all’inizio del prossimo anno. Askanews: In che misura le pressioni del costo della vita hanno influenzato il settore dei viaggi e in che modo il turismo statunitense si è adattato? Ennis: Nonostante la forza del dollaro e la crisi globale del costo della vita, i visitatori italiani continuano a venire negli Stati Uniti, esplorando sia le mete classiche che le destinazioni meno note. Ciò riflette la solida infrastruttura del paese, la facilità di spostamento tra le città, le diverse destinazioni naturali e culturali e le risorse adatte ai viaggiatori, come le guide alle città, ai parchi e ad altre attrazioni. In un contesto di preoccupazione economica, il viaggio continua a essere una priorità. Abbiamo visto i viaggiatori adattare l’abitudine di viaggi più lunghi per legarli a momenti significativi ed emozionanti: dal turismo sportivo individuale (tra cui maratone e Iron Man) ai grandi campionati mondiali, concerti e festival. Askanews: In che modo gli Stati Uniti si stanno distinguendo nel mercato attuale per attrarre i viaggiatori rispetto ad altre destinazioni a lungo raggio? Ennis: Infrastrutture, facilità di spostamento tra le città, diverse destinazioni di natura e cultura e risorse adatte ai viaggiatori rendono gli Stati Uniti una destinazione sempre più popolare. Ad esempio, la vasta rete di parchi nazionali degli Stati Uniti con 63 parchi e 54 milioni di acri riscuote un fascino a livello globale. I viaggiatori esprimono un crescente interesse nell’avventurarsi oltre le solite mete e noi continuiamo a produrre guide e itinerari per incoraggiarli. Una nuova entusiasmante tendenza è il “Moment Tourism”: ha visto i viaggiatori pianificare viaggi più lunghi per legare campionati mondiali, concerti e festival con esperienze di cultura, storia e gastronomia uniche. Il 100esimo anniversario della Route 66 ispirerà senza dubbio la voglia di viaggiare su strada e metterà in mostra i diversi paesaggi desertici, montuosi, costieri e le praterie degli Stati Uniti. Askanews: Cosa ancora possono aspettarsi i viaggiatori nel 2025? Ennis: Nel 2025? Nuove rotte aeree e ferroviarie che miglioreranno la connettività sia a livello nazionale che internazionale, rendendo più facile l’accesso a diverse regioni degli Stati Uniti. Ad esempio, nel 2025, la compagnia aerea Delta aprirà collegamenti da Roma a Minneapolis, da Milano a Boston, da Napoli ad Atlanta e da Catania a New York. Askanews: Quali i grandi eventi per i viaggiatori nel prossimo futuro? Ennis: Gli eventi sportivi (Coppa del Mondo FIFA 2026, Giochi olimpici del 2028 a Los Angeles) porteranno milioni di tifosi negli Stati Uniti e genereranno oltre 5 miliardi di dollari in attività economica a breve termine. L’esposizione mediatica globale aumenterà il profilo delle città ospitanti, in particolare le destinazioni meno note. (di Cristina Giuliano)

Mostre, a Roma “Fragment Actions” di Landolfi tra stelle e angeli

Mostre, a Roma “Fragment Actions” di Landolfi tra stelle e angeliRoma, 21 ott. (askanews) – Inaugurata da poco a Roma “Fragment Actions”, personale di Patrizio Landolfi, uno degli artisti più raffinati della scena contemporanea italiana e non solo, con collezionisti del calibro di Stewart Butterfield. Il suo stile, caratterizzato da un’intensa ricerca cromatica e da una tecnica pittorica che mescola delicate alchimie, lo ha portato a spaziare tra l’Espressionismo Astratto e la Pop Art. Nella nuova mostra, visitabile sino a lunedì 20 gennaio 2025, ideata da Tina Vannini del ristorante Il Margutta Veggy Food and Art, e curata da Francesca Alese, presenta un’evoluzione del suo linguaggio espressivo, fondato su una tecnica che lui stesso definisce “Frammentazione cromatica” che trasforma la superficie della tela in un’esperienza tridimensionale, creando profondità e dinamismo che trasportano l’osservatore verso una dimensione quasi metafisica.


Accanto all’opera di apertura “Il lato oscuro degli Angeli”, la mostra offre un’ampia panoramica della produzione di Landolfi, dalle sue opere astratte, dove la frammentazione dei colori e dei chiaroscuri raggiunge livelli di straordinaria complessità, fino a composizioni più figurative, come le altre dedicate agli angeli. Le sue tele astratte invitano lo spettatore a una connessione intima e profonda con l’opera, attratti da una moltitudine di frammenti cromatici che, pur nella loro apparente disgregazione, rivelano un’armonia assoluta. La mostra si arricchisce inoltre di una serie di opere che omaggiano personaggi iconici del mondo della musica e del cinema, da David Bowie a Freddie Mercury, da Charlie Chaplin a Marilyn Monroe, in un’esplosione di vivacità e leggerezza, rimanendo però sempre fedele alla cifra stilistica di Landolfi. In occasione dell’80esimo anniversario della morte di Filippo Tommaso Marinetti, l’artista presenta anche “Frammentazioni Futuriste”, un omaggio al Futurismo che fonde elementi della corrente con riferimenti a maestri come Carrà, De Chirico e Fiume, rafforzando ulteriormente il legame tra passato e contemporaneità.


“Percepisco l’opera di Landolfi una ‘creazione’ in quanto ciò che ci permette di ammirare non è semplicemente opera pittorica – ha dichiarato la curatrice Francesca Alese – grazie alla sua frammentazione cromatica, infatti, quello che i nostri occhi percepiscono è una visione tridimensionale di quello che viene impresso sulle sue tele. Una visione talmente intensa che arriva talvolta a sfociare nel metafisico, come si può percepire sia nei suoi quadri astratti che nei suoi angeli”.

Cultura, Anita Likmeta vince il Premio Letterario “Il Libro della Vita”

Cultura, Anita Likmeta vince il Premio Letterario “Il Libro della Vita”Roma, 21 ott. (askanews) – Anita Likmeta, con “Le Favole del comunismo”, edito da Marsilio, ha vinto la seconda edizione del premio letterario “Il Libro della Vita”. La premiazione è avvenuta all’interno della Basilica Palladiana, un luogo iconico non solo per Vicenza, ma per il mondo intero.


Patrimonio Unesco e prezioso gioiello palladiano, è stata scelta con forza e passione da Vera Slepoj, stimata e conosciuta psicologa recentemente scomparsa, come palcoscenico della serata finale del Premio Letterario “Il libro della vita” da lei istituito assieme a Diego De Leo, presidente di De Leo Fund. “Il libro – spiega Diego De Leo, presidente di De Leo Fund – è una storia di autentica resilienza che, in uno stile agile, ironico e asciutto, racconta come sopravvivere a coercizioni e violenze di ogni genere nell’Albania comunista, come resiste alla disgregazione sociale e ricostruirsi una nuova vita nella consapevolezza e nella libertà”.


Antonio Franchini vince invece il premio speciale Vera Slepoj 2024 con il romanzo “Il fuoco che ti porti dentro” pubblicato da Marsilio: “Un raro esempio – prosegue De Leo – di confessione in prima persona, dove la letteratura non serve solo come soccorso terapeutico, ma permette di scavare nel mistero del legame che unisce un figlio alla propria madre, e di elaborare le ragioni di un odio inespiabile prima di conquistare la nobiltà estrema della pietas”. Secondo classificato Emanuele Trevi con “La casa del mago” (Ponte delle Grazie). L’autore è figlio di Mario Trevi, noto studioso e psicanalista. In questo libro, muovendosi tra autobiografia, riflessioni sul senso dei rapporti e dell’esistenza Trevi offre il suo libro più personale. A giudicare le opere letterarie sono state personalità ed eccellenze italiane legate al mondo della cultura come Mons. Vincenzo Paglia (Presidente onorario), Marina Valensise (Presidente della Giuria), Alessandra Kustermann, Maria Pia Garavaglia, Lamberto Iezzi, Don Renzo Pegoraro, Claudio Cutuli, Vincenzo Pepe e Filippo Scianna.

Arte, “Dreams in the dark”, a Lecce la personale di Enrico Dicò

Arte, “Dreams in the dark”, a Lecce la personale di Enrico DicòRoma, 21 ott. (askanews) – Si è aperta a Lecce, nel Castello Carlo V, la Manibus Exhibition – Dreams in the dark, la grande mostra personale di Enrico Dicò, visitabile sino al 30 novembre. Nel nuovo progetto espositivo, l’artista celebra oltre trent’anni di creatività in un percorso che rappresenta un viaggio nel cuore dell’immaginario pop e iconico della cultura contemporanea.


Tra volti indimenticabili come quelli di Batman, Joker, Marilyn Monroe e David Bowie, e simboli intramontabili della cultura americana, come i pomodori Campbell e il dollaro, Dicò crea un’esplosione di colori e luci. Le sue opere, segnate dall’uso distintivo della plastica bruciata e degli elementi neon, trasformano questi soggetti familiari in visioni potenti, vibranti di energia. Il percorso espositivo diventa un dialogo tra cultura pop, politica e critica sociale, dove la provocazione visiva si fonde con l’innovazione stilistica, rendendo omaggio tanto a Andy Warhol quanto alle icone del nostro tempo. Le opere di Dicò fondono influenze della pop art di Andy Warhol e delle combustioni materiche di Alberto Burri, con una forte impronta personale. Utilizzando resine, materiali industriali, sovrapposizioni, combustioni e corrosioni, l’artista crea lavori emotivamente potenti. Il fuoco, strumento centrale nelle sue creazioni, è stato definito “il miracolo della combustione”. DICò modella il plexiglass con la fiamma, rendendo ogni opera unica e irripetibile. A seguire, aggiunge il neon, che accentua ulteriormente la forza delle sue sculture.


La mostra si è aperta in occasione della cerimonia di premiazione della terza edizione del Premio Internazionale Manibus, sotto la guida del direttore artistico Nicola Miulli, che ha visto presentate sul palco del Teatro Paisiello di Lecce le eccellenze dell’artigianato e i grandi nomi legati al “made in Italy”. I premi di questa edizione sono stati assegnati al designer Enzo Catellani, di Catellani and Smith (Bergamo), all’effettista Leonardo Cruciano di Imaginari Factory (Roma), alla stilista Giada Curti (Roma), all’artista Enrico Dicò (Milano), all’artigiana delle luminarie Francesca Di Done di Paulicelli luminarie (Bari) e all’imprenditore Pasquale Natuzzi di Natuzzi S.p.A. (Santeramo in Colle). Menzioni speciali, infine, a Natuzzi per il tavolo Uragano e a Catellani per la lampada Sorry Giotto. Sempre nell’ambito del Premio Internazionale Manibus, il 26 ottobre aprirà la collettiva “Manibus Experience – Racconti di Puglia”, visitabile sino al 30 novembre 2024 presso il Castello di Copertino. Sarà un’opportunità per scoprire e celebrare l’artigianato e il design pugliese con sette grandi eccellenze locali: i preziosi di Orafi Moramarco, la moda sostenibile di Le Naty, le creazioni di design di Dimarmo, le luminarie di Parisi 1876, i liuti di Antonio Dattis, le sculture di Raffaele Gentile, i mosaici di Pietro Quattromini. Il calendario si arricchisce e si conclude con gli incontri tematici di Manibus Masterclass: ad inaugurare il ciclo di appuntamenti sarà, giovedì 24 ottobre, il costumista Luigi Spezzacatene.

”Premio De Sanctis diritti umani” al professor Philippe Sands

”Premio De Sanctis diritti umani” al professor Philippe SandsRoma, 21 ott. (askanews) – Philippe Sands, Mariagrazia Cutuli, Alessandra Kustermann e Suor Simona Biondin per le prestigiose carriere nell’ambito, rispettivamente, della letteratura, del giornalismo e delle Associazioni, sempre tese all’affermazione e alla difesa dei diritti universali e inalienabili dell’Uomo. Questi i vincitori della Terza edizione del Premio De Sanctis Diritti Umani. I premi verranno assegnati nel corso di una cerimonia che avrà luogo a Roma il 28 ottobre 2024, presso la Suprema Corte di Cassazione.


Durante l’evento Philippe Sands, professore della Public Understanding of Law, dell’University College di Londra ed esperto di diritto internazionale, terrà una lectio magistralis, dal titolo: “Crimes against Humanity and Genocide: then, now, here, there”. Organizzata in collaborazione con la Corte Suprema di Cassazione, con il patrocinio Rai, la partnership di Automobile Club d’Italia (ACI) e Terna S.p.A. e la Media partnership del Gruppo Editoriale Athesis, la cerimonia della consegna delle medaglie ai vincitori si terrà alla presenza della Prima Presidente della Suprema Corte, Margherita Cassano; del Presidente emerito, Pietro Curzio; del Presidente della Fondazione De Sanctis, Francesco De Sanctis; del Presidente del Premio De Sanctis, Gianni Letta, e di numerose Autorità del mondo della Cultura, del Diritto, della Politica.


Il premio. Dal 2022, in collaborazione con la Corte Suprema di Cassazione, nasce il Premio per i diritti umani con l’intento di individuare coloro che si sono impegnati a garantire i Diritti Umani durante l’arco della propria carriera professionale. Si tratta dunque di un riconoscimento indirizzato a figure autorevoli che si sono distinte per la difesa dei diritti universali e inalienabili dell’Uomo. La cerimonia della prima edizione si è svolta il 25 ottobre 2022 presso l’Aula Magna del Palazzo di Giustizia, alla presenza del Primo Presidente Pietro Curzio. La giuria del premio. È composta da: Giovanna Botteri, Daniele Cabras, Gaetano Caputi, Guido Carlino, Margherita Cassano, Giuseppe Chine’, Pietro Curzio, Alessandra Dal Moro, Marco Dall’Olio, Andrea De Gennaro, Federica Favi, Lamberto Giannini, Gianni Letta, Teo Luzi, Luigi Marini, Maurizio Massari, Stefano Mogini, Carlo Nordio, Filippo Patroni Griffi, Daria Perrotta, Matteo Piantedosi, Gilberto Pichetto Fratin, Fabio Pinelli, Guido Raimondi, Silvia Maria Rovere, Luigi Salvato, Stefano Sannino, Pasquale Quito Terracciano, Giuseppe Valditara, Alfredo Pompeo Viola, Mariangela Zappia.


Tra i vincitori delle passate edizioni: Suor Elvira Tutulo; Corte Europea dei Diritti dell’Uomo; Associazione Rondine Città della Pace; Louis Henkin; Corte per i diritti umani e la giustizia amministrativa del Ghana. La Fondazione De Sanctis. Letterato, filosofo, Senatore del Regno e Ministro della Pubblica Istruzione, Francesco De Sanctis può essere annoverato tra i “Padri” della nostra Cultura, in particolare per le mirabili pagine di storia della letteratura italiana, capisaldi fondativi della moderna critica letteraria. Irpino d’origine, De Sanctis fu una delle personalità più rilevanti del XIX secolo; la Fondazione a lui intitolata nasce nel 2007 su iniziativa dell’architetto Francesco De Sanctis, pronipote omonimo del critico letterario, a seguito dell’acquisizione di un lascito di famiglia costituito dall’archivio personale e dalla biblioteca dell’antenato.


La mission. Obiettivo della Fondazione De Sanctis e, di conseguenza, del Premio, è quello di rendere la sua eredità base di partenza per un progetto culturale che intende attualizzare l’opera e il pensiero del grande studioso rendendoli così materia viva e contemporanea, non solo a livello nazionale ma anche europeo. Con questa prospettiva la Fondazione fa della diffusione internazionale dell’identità letteraria, filosofica e artistica italiana la propria principale missione, con un’attenzione particolare alle radici meridionali e uno sguardo attento sul presente e sulle realtà culturali europee che da quelle stesse radici si sono sviluppate.

Luna Berlusconi presenta a Roma “Divina”, opera digitalizzata da IA

Luna Berlusconi presenta a Roma “Divina”, opera digitalizzata da IARoma, 21 ott. (askanews) – Si terrà giovedì 24 ottobre dalle ore 19, in occasione della Festa del Cinema di Roma, un evento a cielo aperto dove Global Market of Artification esporrà l’opera Divina di Luna Berlusconi, proprio di fronte all’Hotel de Russie. L’evento è promosso dalla NAB, Nuova Associazione Via del Babuino, impegnata a preservare la bellezza e il prestigio di questa storica via nel cuore della Capitale.


L’artista sarà presente con ospiti e amici speciali, tra cui Gabriel Garko, Anna Safroncik e Alessandra Mussolini, tra gli altri per accompagnare Divina, nel suo nuovo percorso. Durante l’evento, all’interno dell’hotel sarà presentata anche la versione NFT della stessa opera che la GMA ha scelto per aprire un nuovo percorso con l’arte contemporanea per guardare al futuro. Gregorio Maiorano, della GMA Global Market of Artification dichiara: “Divina opera iconica di Luna, vuole essere un punto di partenza per il via ad un progetto importante con un’artista che ha saputo reinterpretare grandi artisti come Picasso e Botero, coniugando al meglio la nuova direzione dell’Arte, nuova e futuribile, che si apre alla digitalizzazione trasformando, grazie all’intelligenza artificiale, un’opera fisica, in NFT. Un nuovo approccio della Pop Art per reinterpretare gli ultimi secoli dell’arte e portarla nel futuro”.


Divina è una delle più importanti opere di Luna Berlusconi che, in qualche modo, ha certificato il suo essere artista dichiarandone talento, ispirazione e forza comunicativa. La passione per l’arte, infatti, l’accompagna fin dall’infanzia, ma è solo nel 1996 che, in USA, riesce a lasciarsi alle spalle un cognome ingombrante e ad avere il primo approccio con l’arte. Rientrata in Italia decide di proseguire gli studi artistici a Roma, dove conosce Gino De Dominicis, con cui lavora per gli ultimi sei mesi della vita del maestro. Divina nasce ancor prima del suo personale debutto con la mostra Luna Nuova in collaborazione della Fondazione Maimeri e rappresenta la chiave di volta del suo successo, divenendo simbolo e riferimento per celebrare la donna curvy alla Milano Fashion week a settembre 2019. Luna Berlusconi con la sua arte ha lanciato un messaggio universale ed importante affidando a Divina il compito di denunciare ogni forma di bullismo verbale o sottinteso, che derida l’aspetto fisico, liberandoci da pregiudizi e stereotipi costruiti ad arte da media e social. “Divina è legata ad una riflessione importante personale al body shaming: dipingevo nudi e, rappresentando lei, che era la meno perfetta, ho voluto creare una donna che, nonostante tutto, fosse, in assoluto, la più erotica e sensuale, divenendo simbolo iconico dei miei nudi. Da lì – aggiunge Luna – sono nate anche le mie sculture le ‘Divine’ che celebrano la donna in ogni sua sfumatura. La mia arte è dalla parte non solo delle donne, ma anche di tutti coloro che subiscono body shaming, so cosa significhi. Ho una malattia genetica, che da bambina mi ha messo alla prova complicandomi non poco la vita. Divina, mi ha portato fortuna ed ha per me un valore importantissimo sia dal punto di vista artistico che personale. L’ho tenuta a lungo con me ed esposta negli uffici di mio padre. Questo la dice lunga sul mio legame con quest’opera che, davvero, non avrei mai pensato di cedere. Questa opportunità mi è sembrata un’occasione speciale, un’evoluzione che poteva offrirle una nuova vita e, come un figlio, l’ho lasciata andare”.


L’evento mette al centro l’Arte e si inserisce in una giornata dedicata alla valorizzazione di via del Babuino, che diventa, per l’occasione, un salotto dove poter ammirare opere esposte lungo la via e incontrare Divina, sia l’opera fisica che quella digitalizzata realizzata dall’A.I.

Buchmesse, chiude la fiera: Italia passa testimone alle Filippine

Buchmesse, chiude la fiera: Italia passa testimone alle FilippineMilano, 20 ott. (askanews) – Si è conclusa con la cerimonia di passaggio delle consegne tra Italia e Filippine la 76esima edizione della Buchmesse di Francoforte. La pergamena-simbolo del Paese Ospite d’onore è stata affidata al Paese asiatico come atto conclusivo degli eventi organizzati nel Padiglione Italia realizzato da Stefano Boeri interiors. Il commissario straordinario Mauro Mazza, dal palco, ha rivendicato il successo della partecipazione italiana: “Ce l’abbiamo fatta e l’abbiamo portata a casa – ha detto dopo il saluto dal padrone di casa della Buchmesse, Juergen Boos – perché era un’occasione troppo importante questa offerta dalla Buchmesse al nostro Paese per sprecarla o anche solo per intaccarla, per sporcarla”.


Finisce quindi l’anno dell’Italia, Ospite d’onore in questi cinque giorni di fiera, ma che si è preparata all’appuntamento nel corso di un cammino lungo dodici mesi. Come rappresentanti letterari, secondo una tradizione consolidata della cerimonia targata Buchmesse, sono intervenuti l’illustratore italiano Alessandro Sanna e la filippina Isabel Roxas. L’esperienza dell’Italia si è chiusa con numeri che lo staff italiano definisce “un successo clamoroso”. I dati di questa mattina – si legge nella nota conclusiva – segnano quasi 40.000 visitatori, 8.000 al giorno. In questi cinque giorni, ha dichiarato il Commissario Mazza, si è voluto ‘offrire l’immagine migliore della cultura italiana e dell’Italia stessa perché chi è entrato nel Padiglione italiano, nella piazza costruita da Stefano Boeri interiors, ne ha subito l’incanto, ha riempito gli occhi di meraviglia: studenti, semplici visitatori, delegazioni istituzionali, scolaresche, università che si sono emozionati nel passeggiare sotto i portici e a ogni apertura trovare una bellezza, che fossero libri, una mostra’. L’anno prossimo le Filippine erediteranno il dall’Italia il ruolo di Paese Ospite d’onore.