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Biennale Teatro, dalla parola alla scena: “Sleeping Beauty”

Biennale Teatro, dalla parola alla scena: “Sleeping Beauty”Venezia, 4 lug. (askanews) – Un testo plurale e spesso irrefrenabile che ora è diventato un vero e proprio spettacolo: emozionante, doloroso, a volte sopra le righe, ma senza perdere il controllo. “Sleeping Beauty” è il lavoro di Carolina Balucani che ha vinto il premio per la drammaturgia under 40 del College della Biennale Teatro nel biennio 2022-23. Nell’edizione 2024 è andato in scena con la regia di Fabrizio Arcuri che ha guidato il passaggio dalla parola (fittissima) al palcoscenico, lavorando molto con l’autrice, ma anche affidandosi alle intuizioni.


“Non è facile capire effettivamente da dove vengono certe suggestioni – ha spiegato il regista ad askanews -. È chiaro che uno vive quotidianamente ed evidentemente ha un’attenzione nei confronti delle cose e questo si sedimenta dentro, e poi dopo a un certo punto queste cose si riaffacciano, riemergono però ovviamente il collegamento non è mai estremamente chiaro insomma. E dunque sembra sempre che sia frutto di un momento, mentre in realtà nessuno di noi sa come hanno lavorato le cose dentro di noi”. Lo spettacolo, che inizia con dolcezza struggente da addio – in una scena di ballo collettivo che ricorda il miglior Nanni Moretti – racconta di quattro storie di “belle addormentate” che, al momento del passaggio all’età adulta, vanno a dormire a causa delle ferite che hanno dovuto toccare con mano e, in quel lungo sonno, tutti i drammi familiari e personali riemergono, come racconto, con violenza, ma anche con una sorta di distanza creata dallo stesso meccanismo narrativo onirico. E la regia si muove pure intorno alle condizioni sentimentali della storia.


“È ovvio che per me è importante l’intuizione – ha aggiunto Fabrizio Arcuri – il fatto che io non cerco mai di forzare le cose, aspetto sempre che le cose in qualche maniera mi suggeriscono in qualche modo una via per essere affrontate. In questo senso sì, non mi piace lavorare a tavolino, non mi piace prestabilire le cose, preferisco sempre che quando poi le cose si mettono un po’ in moto, poi il moto delle cose lentamente suggerisce la strada da prendere”. Una strada che i quattro protagonisti di “Sleeping Beauty” tracciano con i loro corpi e le loro voci, con l’esplosione dei non detti e delle sofferenze, con le ombre di padri che non hanno mai saputo capire o accettare. Ma al termine della notte, comunque, ci sarà altra bellezza e ci saranno altre possibilità. Quelle del teatro in primo luogo, spazio di confronto e di creazione del presente. (Leonardo Merlini)

Pistoletto e filosofo Balibar tra vincitori “Premio De Sanctis Europa”

Pistoletto e filosofo Balibar tra vincitori “Premio De Sanctis Europa”Roma, 3 lug. (askanews) – Michelangelo Pistoletto, Étienne Balibar, Jan Brokken e Christophe Berti per le prestigiose carriere conseguite nell’ambito, rispettivamente, dell’arte contemporanea, della filosofia, della letteratura e del giornalismo; le sorelle Alba e Alice Rohrwacher per il cinema. Questi i vincitori della Terza edizione del Premio De Sanctis Europa, riconoscimento che gode del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Rai.


I premi verranno assegnati nel corso di una cerimonia che avrà luogo a Bruxelles l’8 luglio 2024, presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia nel Regno del Belgio, Federica Favi. Organizzata in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles, la cerimonia del Premio con targa del Presidente della Repubblica si terrà alla presenza di Sua Eccellenza l’Ambasciatore Federica Favi, di Francesco De Sanctis, Presidente della Fondazione De Sanctis e di numerosi ospiti. Il premio. Dal 2021 in occasione del decennale del Premio De Sanctis, La Fondazione De Sanctis ha istituito in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles il Premio De Sanctis Europa che viene assegnato ogni anno nella capitale belga, sede delle massime istituzioni dell’Unione, a personalità della cultura europea che si distinguono nel campo artistico, umanistico e scientifico. La Giuria del Premio è composta da Giorgio Ficara (Presidente), Nadia Fusini, Raffaele Manica, Giacomo Marramao, Massimo Onofri, Raffaello Palumbo Mosca e Elisabetta Rasy. Tra i vincitori delle passate edizioni: Philippe Forest, Fabiola Gianotti, Anselm Kiefer, Speranza Scappucci, Riccardo Muti, David Van Reybrouck, Jamil Anderlini, Mircea C?rt?rescu, Dacia Maraini, Maurizio Molinari, Bas Smets, Paolo Sorrentino, Domenico Starnone, Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch.


La Fondazione De Sanctis. Letterato, filosofo, Senatore del Regno e Ministro della Pubblica Istruzione, Francesco De Sanctis può essere annoverato tra i “Padri” della nostra Cultura, in particolare per le mirabili pagine di storia della letteratura italiana, capisaldi fondativi della moderna critica letteraria. Irpino d’origine, De Sanctis fu una delle personalità più rilevanti del XIX secolo; la Fondazione a lui intitolata nasce nel 2007 su iniziativa dell’architetto Francesco De Sanctis, pronipote omonimo del critico letterario, a seguito dell’acquisizione di un lascito di famiglia costituito dall’archivio personale e dalla biblioteca dell’antenato. La mission. Obiettivo della Fondazione De Sanctis e, di conseguenza, del Premio, è quello di rendere la sua eredità la base di partenza per un progetto culturale che intende attualizzare l’opera e il pensiero del grande studioso rendendoli così materia viva e contemporanea, non solo a livello nazionale ma anche europeo. Con questa prospettiva la Fondazione fa della diffusione internazionale dell’identità letteraria, filosofica e artistica italiana la propria principale missione, con un’attenzione particolare alle proprie radici meridionali e uno sguardo sempre attento sul presente e sulle realtà culturali europee che da quelle stesse radici si sono sviluppate.

L’artista Federica Zianni vince “Immagina”

L’artista Federica Zianni vince “Immagina”Roma, 3 lug. (askanews) – La scultura “Vortice di eccellenza” di Federica Zianni (classe 1993) vince la prima edizione di “IMMAGINA”, bando di concorso gratuito under 35 promosso dal Gruppo MAG – presieduto dal Cavaliere del Lavoro Pierluca Impronta – per la selezione di un’opera identificativa dei valori dell’azienda attraverso la meraviglia dell’arte. Sarà realizzata – nei prossimi quattro mesi – in resina patinata a bronzo l’opera vincitrice, sublimazione dei cinque valori fondanti di MAG intorno ai quali gli artisti sono stati incoraggiati a trarre ispirazione: Italianità, Stile, Coraggio, Cultura e Visione Internazionale a partire dall’iconico “quadrato”, prima e unica linea grafica identificativa del Gruppo, espressione della ricchezza degli universi possibili.


“Propongo un’opera che incarna l’essenza di MAG e la sua leadership nel mercato assicurativo internazionale. La forma quadrata simboleggia la solidità e la struttura dell’azienda mentre il vortice al centro rappresenta la forza e la determinazione nel superare sfide e conquistare nuovi orizzonti”, così Federica Zianni descrive il suo progetto e, ottenuta la vittoria, si dice “entusiasta di far parte di questa grande realtà e felice che MAG abbia individuato nell’opera i valori trainanti dell’azienda”. Il connubio di materiali e forme e la cura dei dettagli dell’opera richiamando lo stile inconfondibile dell’impresa italiana nel mondo, trasmettendo un messaggio di eccellenza globale: “Metterò tutta me stessa in questa nuova sfida” conclude l’artista.


Significativo il successo di questa prima iniziativa promossa dal Gruppo MAG con circa cinquanta progetti presentati che sono stati valutati dal comitato scientifico presieduto dal Presidente del Gruppo Pierluca Impronta e composto da Cecilia Casorati (Critico d’Arte e Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma); Milo Goj (Storico dell’arte e Professore di Semiotica visiva presso l’Accademia di Belle Arti di Milano); Daniela Piscitelli (Architetto, Grafico e Professore di Disegno Industriale presso l’Università Luigi Vanvitelli di Caserta); Sergio Risaliti (Direttore del Museo Novecento di Firenze); Antonio Valentino (Presidente dell’Associazione Giovani Collezionisti) e Alessandro Vitiello (Giornalista e Gallerista), privilegiando criteri legati alla qualità tecnica ed esecutiva, all’originalità e alla forza comunicativa delle idee. All’artista vincitore un premio del valore di 5 mila euro – di cui una parte in denaro e un’altra da convertire in borsa di studio per l’iscrizione ad un corso/master nel settore artistico – che sarà consegnato durante la cerimonia di premiazione che si terrà giovedì 14 novembre 2024 alle ore 18 presso il MAXXI. In questa occasione altri nove artisti, le cui proposte sono state reputate lodevoli, riceveranno un attestato di merito, segno della sensibilità dell’azienda nella promozione della creatività emergente e nella valorizzazione della capacità di esprimere innovazione e competenza.

Mauro Garofalo racconta Philippe Petit, “Il mago dell’aria”

Mauro Garofalo racconta Philippe Petit, “Il mago dell’aria”Roma, 7 lug. (askanews) – Il 7 agosto 1974, alle 7.05 del mattino, Philippe Petit con l’aiuto di alcuni amici tende un cavo d’acciaio spesso tre centimetri tra le Torri Gemelle di New York. Sospeso a 417,5 metri dal suolo, senza alcun sistema di sicurezza, nei successivi quarantacinque minuti compie la traversata tra le due torri avanti e indietro per otto volte. Sotto di lui, la città si sveglia, alza la testa e spalanca gli occhi… E non solo per quei quarantacinque minuti: continuerà a farlo per tutti gli anni a venire, e lo stesso succederà a molte persone che quel giorno non erano nemmeno nate, perché l’immagine di quell’uomo appeso al cielo è la dimostrazione eterna che l’orizzonte dei sogni non deve avere limiti.


Ma perché Philippe è salito lassù si chiede Mauro Garofalo in “Il mago dell’aria” (Mondadori)? Quali pensieri, quali sogni incendiavano la sua mente e il suo cuore mentre progettava l’impresa? Dall’infanzia passata a correre nelle campagne francesi alla giovinezza vagabonda tra le città di mezzo mondo con i loro alti palazzi, dalla passione per i giochi di prestigio all’innamoramento per il funambolismo nonostante i suoi estenuanti allenamenti, Il mago dell’aria è la biografia immaginaria di uno spirito liberissimo, un racconto fantastico che è insieme storia di formazione, romanzo di avventura e viaggio di un eroe moderno e incantato. Mauro Garofalo, nato a Roma nel 1974, è scrittore e giornalista. Vive a Milano dove insegna Scrittura alla Scuola Mohole e il modulo di Storytelling alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, collabora sui temi dell’ambiente con “Il Sole 24 Ore – Nòva” e “La Stampa” Viaggi e TuttoScienze.

Accogliere tutti nelle differenze: nuovo murales in HangarBicocca

Accogliere tutti nelle differenze: nuovo murales in HangarBicoccaMilano, 2 lug. (askanews) – Un nuovo murales per Pirelli HangarBicocca a Milano: l’artista eL Seed, all’interno del progetto “Outside the Cube” dedicato alle forme d’arte in spazi pubblici, è intervenuto sulle pareti del museo con un’opera site specific che invita a riflettere sui temi dell’identità e sul senso di appartenenza e radicamento. “Quando il mondo cerca di separarci – ha detto l’artista in conferenza stampa – questa opera d’arte è un invito ad accettare gli altri, ad accettare le nostre differenze e ad accogliere tutti”.


“Waves Only Exist Because the Wind Blows – Le onde esistono solo perché il vento soffia” è il titolo del nuovo intervento su scala monumentale, che occupa una superficie totale di 1000 metri quadrati ed è visibile anche dall’area adiacente di Sesto San Giovanni, dalla strada contigua e dalla ferrovia limitrofa. Per Pirelli HangarBicocca, eL Seed ha immaginato un’opera d’arte che celebra il viaggio comune e il bisogno di appartenere a un luogo, con la forma di un’onda che incarna il tema dell’andare e venire. “È un’opera astratta – ha aggiunto eL Seed, questa volta in inglese – che ho creato con il mio linguaggio visuale, ispirandomi alla calligrafia araba. Mi sono ispirato a una frase di Cesare Pavese, che dice che ognuno ha bisogno di un Paese cui appartenere, se non altro per potersene andare via. Io ho voluto creare una connessione tra HangarBicocca e il senso di casa che tutto noi abbiamo”. Il progetto è curato da Cedar Lewisohn, autore di diverse pubblicazioni sull’arte in spazi pubblici e sulla Street Art, e inaugura al pubblico con un live set di Beatrice Dillon il 3 luglio dalle 19.00.

A Positano prima Photo Challenge su una Mostra d’Arte al femminile

A Positano prima Photo Challenge su una Mostra d’Arte al femminileRoma, 1 lug. (askanews) – Prende le mosse da oggi a Positano, in Piazza Flavio Gioia, la Mostra: “THE FEMALE SCULPTURE, SYMBOL OF FREEDOM”, che espone le opere di tre grandi scultrici di rango internazionale: la peruviana Mariela Garibay, la spagnola Isabel Miramontes e l’italiana Rabarama che, fino al 31 ottobre prossimo, attraverso la loro Arte, solleciteranno l’interesse e il godimento estetico di turisti e residenti, in un luogo che è uno snodo iconico della città, nel cammino verso il mare.


La Mostra, che gode del Patrocinio morale del Comune di Positano, è organizzata da Italian Fine Art Gallery di Maria Mucciolo. L’esposizione – informa una nota degli organizzatori – ha un filo conduttore sotteso: ancora oggi le donne non hanno preso interamente consapevolezza dell’importanza di amare sé stesse per realizzarsi completamente come persona.


Quest’alleanza in nome della bellezza e dell’autodeterminazione farà il giro del mondo, grazie a una Photo Challenge attraverso la quale si inviterà i visitatori a scattare foto delle tre opere – o una panoramica, secondo l’estro fotografico e l’interpretazione di chi scatta – pubblicandole poi su Instagram e taggando la pagina Instagram “LiberArt_Challenge_Positano” in una sfida che avrà un premio simbolico per tutti e alcuni premi concreti per le fotografie più significative, secondo un regolamento che verrà spiegato nel QR Code apposto sui basamenti delle opere. Grande soddisfazione per l’iniziativa, a cui il Comune di Positano ha deliberato il Patrocinio morale, l’ha espressa il sindaco Giuseppe Guida, ricordando come la sua città abbia, “sin dagli anni ’30 del XX secolo, costituito un’enclave di arte contemporanea, in particolare al femminile, caratterizzandosi rispetto all’intera Costiera e accogliendo artisti da tutto il mondo. Memorabili gli anni in cui, a partire dal 1963, Edna Lewis fondò l’Art Workshop, sancendo tale ruolo promozionale dell’Arte. Intendiamo ora riprendere il timone di tale politica culturale territoriale e la Mostra che si apre oggi – rimarca il sindaco Guida -rappresenta la nostra dichiarazione d’intenti per palesare il nostro orientamento a candidarci come città che fa della cultura uno dei propri punti di forza, in particolare dichiarandoci “libero territorio dell’arte contemporanea”. Una visione che ci viene dal passato e che radicheremo ancor più nei tempi a venire.”

Biennale Teatro, consegnato il Leone d’Oro a Back to Back Theatre

Biennale Teatro, consegnato il Leone d’Oro a Back to Back TheatreVenezia, 30 giu. (askanews) – Il Leone d’Oro alla carriera della Biennale Teatro 2024 è stato consegnato alla compagnia australiana Back to Back Theatre nel corso della cerimonia di premiazione a Ca’ Giustinian a Venezia.


Fondata nel 1987 da un nucleo di artisti – Simon Laherty, Sarah Mainwaring, Scott Price – tutti diversamente abili, cui si aggiunge nel 1999 Bruce Gladwin come direttore artistico, Back to Back Theatre ha conquistato le platee di tutto il mondo nell’arco di trent’anni e con oltre trenta titoli. Opere che affrontano tematiche sociali, politiche, filosofiche mettendo in discussione la costruzione dei nostri immaginari e la nostra percezione della normalità. Un percorso costellato di premi, dall’International Ibsen Award nel 2022, all’Herald Angel Critics’ Award dell’International Edinburgh Festival nel 2014 e al Bessie Award di New York nel 2008 oltre ai tanti Green Room Awards collezionati in patria. “I Back to Back Theatre, sotto la guida di Bruce Gladwin – hanno scritto i direttori artistici della Biennale Teatro Stefano Ricci e Gianni Forte – espongono la vulnerabilità degli organismi per amplificare il senso di una comunicazione che limita, che impedisce… I corpi in scena diversamente abili dei Back to Back, nei paesaggi distopici di un reale che ruggisce, al di là della rappresentazione artistica sono realmente presenti e assumono un significante altro. Una parabola visionaria di comunicazione che disintegra con ferocia poetica ogni pregiudizio, ogni stigma di compassione: se il corpo ha limiti espressivi, tali demarcazioni in scena diventano a loro volta grammatica differente. Le nostre paure, le puritane tolleranze, la cecità morale vengono soffiate via dalle fiabe crudeli dei mondi perigliosi dei Back to Back Theatre, dove la diversità è portatrice di amplificazione di conoscenza, di inclusione, per curare le deformità di consapevolezza di noi apparenti abili. Perché qualunque limitazione una persona possa sentire, spetta a noi in quanto consorzio umano il doverla rimuovere; questo fa la cultura, questo è il teatro da meritare, questo e molto altro è il Back to Back Theatre”.


In questa Biennale la compagnia ha portato lo spettacolo “Food Court”, uno spaccato di tenerezza e violenza che ha colto l’orrore di fondo della nostra società, i suoi vuoti, le disperate mancanze di affetto e di vicinanza che generano poi l’isolamento e le reazioni aggressive. Sul palco gli attori diversamente abili impersonano la sopraffazione, l’incapacità di vedere e ascoltare l’altro. Mettono in scena forme di odio che si rivelano, banalmente, essere quella della società, le nostre. Che viste da questa prospettiva spezzano il velo di ipocrisia e fanno, se possibile, ancora più paura.

Le voci, la storia: una nuova audioguida per la Fondazione Cini

Le voci, la storia: una nuova audioguida per la Fondazione CiniVenezia, 29 giu. (askanews) – Una narrazione sceneggiata e contemporanea, dentro la quale si possono incontrare Andrea Palladio o Jorge Luis Borges: è questa l’idea alla base della nuova audioguida della Fondazione Giorgio Cini a Venezia, che è stata progettata e scritta da Ilaria D’Uva, che guida l’azienda di famiglia che opera da oltre 60 anni nell’interpretazione del patrimonio culturale e nella gestione dei servizi museali, il padre Giovanni, infatti, nel 1959 realizzò la prima audioguida.


“Quello che abbiamo fatto – ha detto ad askanews Ilaria D’Uva, amministratrice della D’Uva e co-autrice della nuova guida con Francesca Ummarino – è di creare un’audioguida che vede coinvolti personaggi che sono stati significativi per questo luogo, quindi Andrea Pallagio, Baldassare Longhena, l’abate Morosini, Vittorio Cini che scrive al figlio Borges a cui è dedicato il labirinto, che sono interpretati da delle grandissime voci, per esempio abbiamo Eleonora Duse che è interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, abbiamo Vittorio Cini interpretato da Diego Ribon e tutto questo è arricchito da una colonna sonora originale composta da Antonio Fresa e registrata e interpretata con i solisti dell’Orchestra del Teatro della Fenice che esce dall’audio guida e diventa anche un disco che produciamo con un’etichetta milanese che si chiama Adesiva Discografica”. Come si vede l’idea di racconto spazia su più fronti, gioca ad allargare lo spazio reale e immaginario della Fondazione, a rimescolare il tempo e ad amplificare l’esperienza. Cosa interessante, il fatto di farlo con le voci, senza ricorrere ad altre tecnologie, lasciando che sia la dimensione, se volete, teatrale più classica a farsi largo durante la visita. “La vera novità – ha concluso D’Uva – è che noi vogliamo cogliere le emozioni e puntiamo tutto sulla narrazione, sui racconti, sulle emozioni delle parole e della musica”.


E gli spazi della Fondazione Cini, nella loro eleganza, sembrano un palcoscenico adatto e consapevole per fare risuonare questa nuova narrazione.

I primi 101 albi di Topolino all’asta da Bolaffi il 10 luglio

I primi 101 albi di Topolino all’asta da Bolaffi il 10 luglioMilano, 27 giu. (askanews) – I primi 101 albi del Topolino Libretto meticolosamente conservati negli anni in un’unica collezione privata. Il raro “tesoro ritrovato” andrà all’asta mercoledì 10 luglio alle ore 15.30 in modalità internet live sul sito www.astebolaffi.it.


I fumetti, acquistati in edicola e custoditi da un solo proprietario avvolti in pagine di giornale, sono un unicum in fatto di conservazione: si presentano infatti in uno stato pari al nuovo. Autentici oggetti di culto dai quali traspare la grande qualità che contraddistinse le prime edizioni del fumetto disneyano. Sono tutti albi da edicola, con giochi ancora nuovi e completi di bollini, introvabili in questo stato. Tra questi, il numero 1, il più collezionato e desiderato, e il n. 74 con formato spillato. Col n.75, completo anche dei rari occhialini per leggere una storia a fumetti in 3D, si passa al formato in brossura con costa a colori. Il n.7 introduce Paperon de Paperoni, personaggio centrale e tra i più amati delle storie Disney italiane.


I lotti saranno prima battuti singolarmente; una volta terminati, sarà battuto il lotto 101 bis, comprendente tutta la collezione, la cui base d’asta sarà costituita dalla somma delle aggiudicazioni dei singoli lotti. Chi offrirà di più, dunque, potrà aggiudicarsi l’intera raccolta. “Possedere una collezione come questa – commentano da Aste Bolaffi – non significa soltanto avere tra le mani dei pezzi di storia del fumetto, ma anche un tassello di tradizione culturale che ha segnato l’infanzia e l’immaginazione di milioni di persone. La raccolta rappresenta un investimento non solo economico, ma anche emotivo e culturale, offrendo una connessione tangibile con il passato e con le radici del fumetto italiano”.

Superimposition, un progetto d’arte sui vermi sonori

Superimposition, un progetto d’arte sui vermi sonoriMilano, 26 giu. (askanews) – Un progetto che si occupa dei vermi sonori, ossia quegli agenti sonori scoperti nella seconda metà dell’Ottocento che coercitivamente si insinuano nel cervello fino a diventare parassiti e innescare meccanismi cognitivi di controllo. Conosciuti già alla fine dell’Ottocento, i fenomeni furono successivamente definiti come vermi cerebrali di Oliver Sacks. I vermi sonori sono legati alla cultura di massa come la musica pop, pubblicità, videogiochi e sigle televisive. Abitano anche aeroporti, bar, negozi, palestre e centri commerciali, e sono caratterizzati da sequenze di melodie ridondanti e difficili da dimenticare. Riconoscere questi meccanismi è complesso, a causa di una debolezza generale, se una vera e propria assenza di educazione all’ascolto.


“Superimposition” è un progetto artistico di Polisonum, collettivo artistico composto da Filippo Lilli e Donato Loforese, che utilizza il suono come metodo di indagine e strumento per esplorare processi e metamorfosi legati al tempo presente. “Superimposition” ha avviato un’analisi dei dati di oltre 10.000 brani musicali presenti nelle classifiche internazionali dal 2000 al 2022. Questa analisi – che è in base alla quantità e ripetitività della musica – è stata automatizzata con un apposito software sviluppato. La loro sovrapposizione generata matematicamente compone l’opera “Sovrapposizione”, una composizione in cui non è riconoscibile alcuna melodia. L’opera è concepita come atto performativo, una sfilata che rievoca antichi rituali in cui i performer e il pubblico diventa un corpo unico sul palco. Gli indumenti realizzati con tessuti fonoassorbenti, che sembrano abiti scultorei, sono stati presentati in una coreografia da sfilata di moda.


La drammaturgia scenica e sonora dello spettacolo è stata interpretata anche nella storica Cercle Cité di Lussemburgo, alla fine di aprile, con la curatela di Francesca Ceccherini e Anastasia Chaguidouline. “Superimposition” è sostenuto dalla Direzione Generale per la Creatività Contemporanea del ministero della Cultura italiano nell’ambito del programma dell’Italian Council (2023). Dopo un tour in molte istituzioni internazionali l’opera entrerà nella collezione del MAMbo – Museo d’Arte Moderna Bologna.