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Al via la mostra ‘Lizori. Segni e dialoghi’ dal 27 settembre a Torino

Al via la mostra ‘Lizori. Segni e dialoghi’ dal 27 settembre a TorinoRoma, 24 set. (askanews) – L’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ospiterà dal 27 settembre al 29 ottobre 2024 la mostra ‘Lizori. Segni e Dialoghi’, organizzata dalla Fondazione di Ricerca Scientifica e Umanistica Antonio Meneghetti.


L’esposizione, che include opere d’arte, tavole, modelli fisici e digitali, video e libri scientifici, offrendo una narrazione multidisciplinare tra architettura, paesaggio e arte, propone una riflessione artistica e metodologica sulla rigenerazione dei borghi storici. Il caso studio di Lizori appunto, un borgo medievale dell’Umbria in totale stato di abbandono, poi protagonista di un totale recupero conservativo che dimostra come la storia possa essere preservata attraverso l’innovazione. L’obiettivo della mostra, si spiega in una nota, è infatti esplorare il rapporto tra segni architettonici, paesaggistici e artistici, stimolando il dialogo tra tradizione e innovazione. Tra i protagonisti figurano maestri del disegno, artisti e ricercatori sul tema della rappresentazione architettonica, che hanno contribuito con oltre 100 opere al percorso espositivo: Franco Purini, accademico e protagonista del dibattito culturale dell’architettura disegnata, Gian Piero Frassinelli, ultimo architetto del famoso Superstudio, Ruggero Lenci, ordinario di composizione architettonica alla Sapienza di Roma, Stefano Bertocci e Sandro Parrinello, ordinari di disegno all’Università di Firenze, Emanuele Chiavoni, acquarellista e ordinario di disegno della Sapienza, Valerio Morabito, docente di architettura del paesaggio all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Raffaele Federici, pittore e docente di sociologia dell’Ateneo di Perugia.


Infine Elisabetta Silvestri e Elisa De Santis pittrici umbre, Fausta d’Ubaldo, romana e legata alla scuola di Pedro Cano, Fabrizio Ciappina, architetto messinese con dottorato in campo architettonico, Claudio Patanè, architetto catanese con dottorato nell’ambito rappresentativo.

Massimo Sestini, il fotoreporter acrobata del nostro presente

Massimo Sestini, il fotoreporter acrobata del nostro presenteBrescia, 24 set. (askanews) – Immaginate un Cartier-Bresson o un Robert Capa che arrivano in volo, per esempio fuori da un elicottero, per scattare un’immagine decisiva in condizioni quasi impossibili. Forse, così, si può provare a racontare la fotografia zenitale di Massimo Sestini, vincitore del World Press Photo nel 2015 per uno scatto dall’alto su un barcone di migranti. La Fondazione Brescia Musei dedica al fotografo della prospettiva verticale la mostra “Massimo Sestini – Zenit della fotografia. E lo stesso autore ci ha raccontato come si può lavorare in condizioni estreme: “Fotografi le cose in maniera predittiva – ha detto Sestini ad askanews – cioè tu prevedi quello che dovresti trovare realizzato a valle, ci arrivi sopra e lo scatti in una condizione molto difficoltosa. In quell’istante quasi non la vedi l’immagine, perché ha gli occhi che ti lacrimano, ha gli occhiali da paracadutista, c’è il mirino, la macchina fotografica, il super teleobiettivo, l’elicottero si sposta a 300 km all’ora minimo e la velocità al suolo è di 500 km all’ora, immagini di vedere un fiume che scorre a 500 all’ora quindi quando fai clic è già troppo tardi, devi pensare tutto prima sulla supposizione della tua esperienza che dice sta per succedere questa cosa, ma in realtà la fotografia è questa”.


Negli scatti esposti a Brescia ci sono momenti che hanno fatto la storia, come il naufragio della Costa Concordia, oppure la strage di Capaci, o i funerali dei Papi. Tutti ripresi dall’alto, in una sorta di distanza che ridefinisce la nozione di realtà e cambia la percezione della stesa fotografia. “È diventato un acrobata per assecondare il suo desiderio per una narrazione diversa, dei punti di vista completamente impossibili per l’osservatore comune – ci ha spiegato Angelo Bucarelli, curatore dell’esposizione – e quindi raccontare le cose da un punto di vista completamente diverso. Questa è la cosa più importante, ma quello che ne fa un autore ancora più unico è la capacità istintiva e talentuosa di cogliere il momento dell’immagine, mettendo insieme tutti gli elementi compositivi in maniera istintuale e in un attimo”. Quell’attimo che è il tempo sospeso, e in questi casi quasi impossibile, dello scatto. Che poi, molto spesso con Sestini, diventa, pur nella tragedia, anche sguardo etico ed empatico sul mondo e le sue persone. “È un fotoreporter molto impegnato anche dal punto di vista sociale – ha detto Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei – questo intercetta un altro ambito di nostro grande impegno che è quello di valorizzare nel contesto dell’arte contemporanea quella più vicina al tema dei diritti, perché crediamo che per una istituzione civica come la nostra sia importante frequentare questi temi nell’ambito del contemporaneo”.


“Cosa è una fotografia – ha concluso Massimo Sestini -. Un’opera bidimensionale che ti entra talmente nel cuore perché ha fermato il tempo e io ogni volta mi emoziono a farla e soprattutto poi a vederla nascere come un parto”. La mostra a Santa Giulia resta aperta al pubblico a Brescia fino al 2 marzo 2025.

Esce “Tanti Auguri – 70 anni di tv, 100 anni di radio” di Marco Carrara

Esce “Tanti Auguri – 70 anni di tv, 100 anni di radio” di Marco CarraraRoma, 23 set. (askanews) – Rai Libri presenta il volume ufficiale delle celebrazioni per il centenario del Servizio Pubblico, “Tanti Auguri – 70 anni di tv, 100 anni di radio” di Marco Carrara. Un viaggio lungo un secolo, cento anni che hanno visto radio e televisione al fianco degli italiani, preziose testimoni e attente protagoniste della nostra storia.


Dal primo annuncio radiofonico trasmesso il 6 ottobre del 1924 dai microfoni dell’URI, Unione Radiofonica Italiana (poi EIAR e RAI), a oggi, il Servizio Pubblico ha raccontato ogni giorno la contemporaneità, evolvendo insieme al Paese e ai propri spettatori. Sono 231 le fotografie, tra queste lo scatto del 1954 in cui un giovanissimo Mike Bongiorno dialoga con Alberto Moravia, quello di Vittorio Gassman a cui la Rai affidò nel 1959 il programma “Il Mattatore” oppure quella con Alberto Sordi in posa nello studio radiofonico per il programma “Gran Varietà” in onda dal 1966. Sono solo alcuni dei rarissimi scatti che la Rai restituisce al pubblico, insieme ad aneddoti e testimonianze. Il volume racconta la storia della radio e della tv di Stato, suscitando sin dal titolo, “Tanti Auguri”, celebre sigla di Raffaella Carrà, ricordi ed emozioni. Grazie al patrimonio fotografico straordinario di Rai Teche l’autore guida una macchina del tempo che parla a tutte le generazioni, per riscoprire una radio artigianale in cui fino al 1940 il segnale orario era anticipato da un gong suonato in diretta dall’annunciatrice (una foto ne testimonia il momento), gli esordi radiofonici e televisivi di big della Tv, la nascita di Sanremo e di Carosello. E ancora il passaggio al colore, i grandi varietà che segnano il successo di Mina e di Raffaella Carrà, gli sceneggiati, la tv della divulgazione e quella dei bambini.


“Tanti Auguri” di Marco Carrara, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 2 ottobre 2024. Marco Carrara. Bergamasco, classe 1992, ha condotto il suo primo programma di informazione Rai all’età di venticinque anni. Giornalista professionista, è il conduttore e l’autore di “Timeline”, il programma di Rai 3 che analizza il mondo dei social media, ed è tra i volti e gli autori di “Agorà”, il talk show politico di Rai 3.

Arte, a Roma “Inside” di Patrizia Trevisi: anatomia, miti e psiche

Arte, a Roma “Inside” di Patrizia Trevisi: anatomia, miti e psicheRoma, 23 set. (askanews) – La cruda bellezza dell’anatomia umana per raccontare la profondità della psiche è il leitmotiv della nuova personale di Patrizia Trevisi “Inside”, alla Galleria SpazioCima di Roma dal 2 ottobre al 14 novembre, a cura di Antonio E.M. Giordano.


Al primo sguardo, nelle opere dell’artista, si nota la metamorfosi della materia tessile in carne e pelle, ossa, vene e arterie. Solo in un secondo momento, però, si comprende che la sua intenzione è quella di far intraprendere un viaggio di introspezione psicanalitica entro le viscere della psiche. Archetipi e miti offrono l’occasione di sezionare emozioni e sentimenti, sviluppare una coscienza critica delle debolezze e dei comportamenti umani. “La riflessione di Patrizia Trevisi sulla memoria e sul tempo, l’uso di tecniche arcaiche e di gesti lenti e ripetuti come quelli muliebri del cucito e del ricamo, ci invitano a mettere in discussione la frenetica tecnologia del progresso che sta conducendo il pianeta verso il collasso – ha spiegato il curatore Antonio Giordano nel suo testo critico – l’invito a guardare al passato equivale a ritrovare l’equilibro tra Uomo e Natura, a vivere in armonia con il Cosmo, rispettandone le leggi fisiche e giuridiche anziché in connessione digitale ma isolati nel proprio ego”.


“La mia ricerca formale si svolge nell’ambito dell’Astrazione Organica biomorfa e della Fiber art – ha dichiarato Patrizia Trevisi – indago il corpo come strumento d’esperienza. Lo scavo per scoprirne le connessioni, i legami, i nodi che mi possano portare al suo centro vitale, generativo. La tela è una pelle che cucio, annodo, ferisco. Gli squarci, le ferite sono tenute forzosamente aperte da pinze, cuciture, legacci, come su un tavolo operatorio. Mostrano agli sguardi indagatori le viscere, il Dentro, il contenuto nascosto, il loro mistero. La consunzione del colore, arcaico e primitivo, gli infiniti legami, le connessioni, il loro continuo intersecarsi, ci narrano il trascorrere del tempo che continuamente tesse la trama organica dell’essere”. La mostra sarà visitabile dal mercoledì alla domenica (15:30-19. Chiusure straordinarie: 2-3-8-9-10 novembre. A ingresso libero).

G7 Cultura: dichiarazione finale tra tutela, IA e crisi ambientale

G7 Cultura: dichiarazione finale tra tutela, IA e crisi ambientaleNapoli, 21 set. (askanews) – Una dichiarazione finale costruita intorno a quattro aspetti fondamentali. A conclusione della riunione Ministeriale del G7 Cultura a Napoli è stato diffuso il documento intitolato: “La cultura, bene comune dell’umanità, responsabilità comune”. I quattro aspetti sui quali la dichiarazione si è concentrata sono: tutela e promozione delle identità culturali; cultura e creatività nell’era dell’intelligenza artificiale; lotta globale al traffico illecito di beni culturali; rafforzamento della resilienza del patrimonio culturale di fronte ai cambiamenti climatici e ai disastri naturali.


A proposito della tutela e promozione, si legge: “Ci impegneremo a proteggere e promuovere la pluralità delle identità culturali e delle espressioni culturali, delle tradizioni e delle lingue delle nostre nazioni, persone e comunità, comprese le popolazioni indigene. Queste incarnano lo spirito delle nostre società e custodiscono conoscenza, storia, arte, scienza e filosofia che contribuiscono al progresso umano. Confermiamo la necessità di difendere la pluralità delle espressioni culturali contro ogni minaccia volta a cancellare, distorcere o emarginare il suo valore nella società contemporanea. Adotteremo un approccio inclusivo alla protezione e alla promozione delle espressioni culturali e garantiremo che le diverse voci delle nostre comunità e dei nostri popoli, in particolare quelli emarginati, siano coinvolti nei processi di decisione sulle politiche. Ci impegniamo a garantire l’accesso universale alla cultura e alle attività culturali, con particolare attenzione ai giovani. Intendiamo preservare e rigenerare i nostri paesaggi e l’ambiente costruito in secoli di storia come bene comune, coinvolgendo le persone e le comunità, a beneficio delle generazioni future”. I ministri del G7 condannano “fermamente” la distruzione e l’appropriazione indebita del patrimonio culturale in situazioni di conflitti e crisi. E nello stesso modo netto condannano “l’aggressione su vasta scala della Russia contro l’Ucraina e la diffusa distruzione di siti storici e istituzioni culturali, come musei, teatri, biblioteche, archivi, chiese e luoghi di culto, che minacciano l’identità culturale ucraina. Siamo uniti nel difendere e promuovere la resilienza e la rigenerazione della cultura e del patrimonio culturale ucraino, materiale e immateriale”.


Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, i ministri del G7 si impegnano a perseguire “in campo culturale una trasformazione digitale inclusiva, incentrata sull’uomo, che sostenga la crescita economica e lo sviluppo sostenibile, massimizzi i benefici e gestisca i rischi, in linea con i nostri valori democratici condivisi e il rispetto dei diritti umani. Chiediamo che si tenga conto degli aspetti culturali nella discussione sul governo dell’intelligenza artificiale e nelle relative iniziative, affrontando la pluralità culturale e garantendo che i diritti dei professionisti culturali e creativi siano effettivamente tutelati. Riconoscendo il potenziale di trasformazione dell’intelligenza artificiale per i settori e le industrie culturali e creative e per l’economia creativa, stiamo cogliendo le opportunità che l’intelligenza artificiale offre per la creatività e l’espressione artistica e per salvaguardare il patrimonio culturale, anche dai traffici illeciti, garantendo nel contempo la sostenibilità della creatività umana e dell’ecosistema culturale. Useremo il potenziale dell’intelligenza artificiale per migliorare l’accesso e la partecipazione alla cultura, rafforzando la reperibilità, la disponibilità e l’accessibilità di diversi contenuti culturali online, compresi film, opere audiovisive e musica, per garantire che l’ampia gamma di espressioni e lingue culturali, soprattutto dei gruppi sottorappresentati, siano resi accessibili al pubblico globale”. Presenti nella dichiarazione anche l’impegno sulle “implicazioni etiche, legali, economiche e sociali dell’intelligenza artificiale generativa e degli strumenti basati sull’intelligenza artificiale per le industrie e i settori culturali e creativi”.


Sul tema del traffico illegale di beni culturali, la dichiarazione del G7 intende rafforzare la “cooperazione e il nostro coordinamento transnazionale per migliorare l’attuale sistema di prevenzione e individuazione dei crimini legati al traffico illecito di beni culturali e combattere meglio i reati legati al patrimonio culturale, in stretta collaborazione con le pertinenti organizzazioni, agenzie e organismi internazionali”. “Intendiamo sostenere congiuntamente il rafforzamento delle capacità e la formazione, in collaborazione con organizzazioni internazionali, professionisti della cultura e del patrimonio, forze dell’ordine e autorità doganali e giudiziarie nella prevenzione e nella lotta contro il traffico illecito di beni culturali – si legge ancora – con particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo, compresi Paesi africani. Incoraggeremo lo sviluppo di un protocollo di formazione per le forze dell’ordine e gli organi giudiziari di tutto il mondo, volto a ottimizzare gli approcci per combattere il traffico illecito di beni culturali, basandosi su precedenti iniziative sviluppate da OSCE e UNESCO e dalle forze di Polizia nazionali specializzate”. Sul cambiamento climatico, che mette a rischio anche la tutela dei beni culturali, i ministri del G7 scrivono: “Intendiamo promuovere strategie e azioni di mitigazione e adattamento e migliorare la resilienza del patrimonio culturale ai cambiamenti climatici, rispettandone i valori culturali e sociali, e promuovere soluzioni climatiche basate sulla cultura, integrando la sostenibilità ecologica come preoccupazione intersettoriale e garantendo che le questioni culturali siano riconosciute nelle politiche e nelle pratiche di gestione del rischio di catastrofi e di cambiamento climatico. Ci impegniamo a favorire la transizione ecologica dei settori culturali e creativi, delle industrie e delle istituzioni culturali, fornendo una guida strategica e incoraggiando lo sviluppo di strumenti, modelli e pratiche che aumentino la loro capacità di affrontare le questioni ambientali così come la loro capacità di aumentare la consapevolezza, sensibilizzare e promuovere azioni concrete e cambiamenti comportamentali, contribuendo all’azione per il clima. Incoraggeremo il coinvolgimento delle comunità e delle popolazioni indigene nello sviluppo di soluzioni basate sulla cultura che si basino sulle conoscenze tradizionali e locali per migliorare la resilienza climatica dei paesaggi e del patrimonio culturale materiale e immateriale. Intendiamo promuovere e sostenere la ricerca, anche attraverso alleanze e partenariati di ricerca, per fornire soluzioni basate sull’evidenza per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici per i settori culturali e creativi, compreso il patrimonio culturale, sia materiale che immateriale. Cercheremo di promuovere la formazione e lo sviluppo di capacità per sostenere lo sviluppo di piani di preparazione e risposta alle catastrofi, ricordando l’importanza di documentare il patrimonio prima che sia perduto”.


“Convinti dell’importanza della cultura come motore di trasformazione e fattore abilitante per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite – conclude la dichiarazione – chiediamo il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e politiche di sviluppo e promuoveremo l’inclusione della cultura come obiettivo autonomo nelle future discussioni su come avanzare nello sviluppo sostenibile dopo il 2030”.

Biennale Architettura 2025: un Manifesto di economia circolare

Biennale Architettura 2025: un Manifesto di economia circolareMilano, 21 set. (askanews) – Carlo Ratti, Curatore della 19esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, dal titolo “Intelligens. Natural. Artificial. Collective”, che si terrà dal 10 maggio al 23 novembre 2025, ha lanciato un “Manifesto di Economia Circolare”, con la guida di Arup e il contributo della Ellen MacArthur Foundation.


Il Manifesto invita i partecipanti alla prossima Bienale Architettura e i padiglioni nazionali ad affrontare le sfide principali dell’ambiente costruito e a collaborare alla realizzazione di una Mostra veramente circolare. L’impegno è quello di creare padiglioni e spazi che non siano solo vetrine temporanee, ma che offrano esempi di un pensiero circolare audace e generino un’eredità duratura in termini di sostenibilità. L’obiettivo è quello di eliminare gli sprechi, facendo circolare i materiali e rigenerando i sistemi naturali, dimostrando così che l’architettura e l’ambiente costruito possono coesistere in armonia con il nostro pianeta. Il Manifesto rafforza l’impegno della Biennale di Venezia nel suo obiettivo fondamentale di combattere il cambiamento climatico, promuovendo un modello più sostenibile per la progettazione, l’installazione e il funzionamento di tutte le sue attività e manifestazioni.


Dedicata allo sviluppo sostenibile, Arup è un collettivo di 20.000 progettisti, consulenti ed esperti che lavorano in 140 Paesi. Fondata con l’obiettivo di perseguire l’umanità e l’eccellenza in ogni loro lavoro, Arup collabora con clienti e partner, utilizzando immaginazione, tecnologia e rigore. Ellen MacArthur Foundation è un’organizzazione benefica internazionale la cui missione è accelerare la transizione verso un’economia circolare per affrontare alcune delle maggiori sfide del nostro tempo, come il cambiamento climatico, la perdita della biodiversità, i rifiuti e l’inquinamento.

Torna “Il rumore del lutto Festival” a Parma, suonano i Tindersticks

Torna “Il rumore del lutto Festival” a Parma, suonano i TindersticksRoma, 21 set. (askanews) – Torna Il Rumore del Lutto Festival, la prima e più importante rassegna di cultura in Death Education in Italia la cui diciottesima edizione è in programma dal 28 settembre al 17 novembre a Parma, cuore della manifestazione, e in tante altre città italiane attraverso le sue speciali Experience. Tindersticks live nella loro unica data italiana già sold out, Andrea Morricone in un toccante omaggio al padre Ennio e al mondo delle colonne sonore, il cantautorato rock di Motta, l’incontro dedicato a Michela Murgia con Alessandro Giammei e Chiara Tagliaferri. E ancora, le podcaster Bouquet of Madness, gli appuntamenti con Umberto Pelizzari, Stefano Mancuso e Daniel Lumera, le sperimentazioni sonore di HackeDePicciotto e l’arpa di Mary Lattimore sono alcuni dei tanti ospiti dell’edizione 2024, che nell’anno di raggiungimento della maggiore età promette di essere più ricca, poliedrica e interessante che mai.


Sette settimane di concerti, incontri, convegni, performance, passeggiate, ritiri, laboratori per le scuole e tanto altro per incoraggiare e approfondire una riflessione individuale e collettiva sulla vita in tutte le sue sfaccettature, che includono quindi anche la perdita, stimolando attraverso le varie attività proposte l’acquisizione di una maggiore connessione con le diverse facce della nostra esistenza, aprendo nuove prospettive e consapevolezze. Promosso da Segnali di Vita Aps, con la direzione scientifica e artistica della tanatologa, formatrice e giornalista Maria Angela Gelati e del giornalista, critico musicale e fotografo Marco Pipitone, Il Rumore del Lutto quest’anno ha scelto come claim Respira: una parola che è un invito a godere e curare ogni momento, consapevoli della preziosità del tempo. Un incoraggiamento a vivere in modo pieno e ricco, per non avere mai rimorsi o rimpianti. “Vivi intensamente, abbraccia ogni istante” è infatti la frase che ispira e guida il festival, riflettendone l’essenza.


IL PROGRAMMA DE IL RUMORE DEL LUTTO FESTIVAL 2024 Il ricchissimo programma del festival, diffuso in tutta la città di Parma, si apre sabato 28 settembre alle 15 all’Abbazia di Valserena con il tradizionale GALA IN NERO, un evento che si ispira alla convivialità del banchetto funebre vittoriano e offre ai partecipanti (rigorosamente vestiti di nero) un pomeriggio inedito e indimenticabile tra arte, musica e dj set. Domenica 29 settembre alle 16 invece è la volta del primo appuntamento musicale con il suggestivo viaggio sonoro dell’arpa di Mary Lattimore al Cimitero Monumentale della Villetta. Mercoledì 2 ottobre alle 14.30 il Giardino della Casa di riposo “Villa Parma” ospita Sguardi che respirano. Fiori di vita tra anziani e bambini a cura di Roberta Avanzini. Sabato 5 ottobre alle ore 11, al Palazzo del Governatore, l’apneista e conduttore TV Umberto Pelizzari dialoga con la communication & ethics coach Mariagrazia Villa nell’incontro Tra superficie e profondità: un viaggio in apnea nell’oceano del respiro.


Sabato 12 ottobre al Cinema Astra alle 15 arriva invece Bouquet Of Madness, l’acclamato podcast di true crime di Federica Frezza e Martina Peloponesi, con il racconto di due storie di cronaca nera nelle quali alle vittime viene strappato un ultimo respiro, dal titolo Fino all’ultimo respiro?. (Qui i biglietti) Domenica 13 ottobre alle 11.30 il Complesso Monumentale della Pilotta ospita In memoria di me: indimenticabile Michela Murgia. Un prezioso appuntamento in cui il professore e scrittore Alessandro Giammei e l’autrice Chiara Tagliaferri – rispettivamente figlio d’anima e collega e amica dell’iconica scrittrice e intellettuale sarda – raccontano come Michela Murgia abbia fatto della sua morte un gesto politico e letterario, raccogliendo migliaia di persone – a Roma, in Italia e nel mondo – nell’abbraccio di un lutto collettivo tra orfan? queer, ottimist? della volontà. Alle 16 invece nella Galleria Nord del Cimitero Monumentale di Parma primo appuntamento della terza edizione di ALL’IMBRUNIRE. LETTURE SCELTE, rassegna letteraria al Cimitero: Diego Sorba cura una passeggiata letteraria dal titolo Biglietti segreti. Posare un mazzo di parole.


Mercoledì 16 ottobre alle 21 all’ Oratorio di San Tiburzio va in scena la prima nazionale di Credenze. Essere superstiziosi è da ignoranti ma non esserlo porta sfiga, creazione collettiva tra teatro fisico, teatro d’oggetti e teatro d’ombre a cura della Compagnia del Mignolo di e con Nadia Addis, Pierre Jacquemin e Viviana Dorsi (qui i biglietti). Sabato 19 ottobre alle 11 all’Auditorium Palazzo del Governatore è la volta dell’incontro di Storia dell’Arte con la docente Doloris Gloria Bianchino L’arte del respiro, mentre domenica 20 ottobre alle 16 al Cimitero Monumentale torna la rassegna letteraria al cimitero con Escursioni letterarie nell’aldilà, un incontro a cura di Alice Pisu e Antonello Saiz della Libreria Diari di bordo, con Federico Maggiore. Giovedì 24 ottobre alle 9 l’Aula Magna dell’Università ospita il convegno universitario aperto alle scuole Il respiro del pianeta: etica, sostenibilità e dinamiche di vita, mentre alle 21 all’Antica Farmacia San Filippo Neri spazio all’incontro Il dualismo della bellezza. Venerdì 25 ottobre alle 14 al Palazzo del Governatore invece è la volta dell’incontro Musica è vita ma le rockstar? Il giornalismo musicale in azione a cura di Pierangelo Pettenati, mentre sabato 26 ottobre alle 9.30 dalla Pensilina di Piazza Ghiaia parte Ecosinfonia: dal cuore urbano al verde di Torrechiara, viaggio guidato immersivo tra arte, fantasmi e natura. Giovedì 31 ottobre alle 18 presso la Nuova Editrice Berti ci saranno le Letture al buio per l’Aperitivo, e a seguire, alle 21, al Teatro al Parco arrivano i TINDERSTICKS nella loro unica data italiana, già sold out. Un grande ritorno a due anni di distanza dalla loro ultima apparizione nel nostro Paese, un’occasione imperdibile per ascoltare dal vivo Soft Tissue, il nuovo album della band di Nottingham capitanata da Stuart A. Staples che ha fatto scuola con il suo inconfondibile sound pop orchestrale cupo e sfarzoso. Venerdì 1 novembre alle 11.00, nella Sala del Commiato del Tempio Crematorio di Valera, in programma un evento omaggio all’onorevole Rocco Caccavari Sacro#Ritual con la coreografia, regia, scene, luci e costumi di Monica Casadei, che lo ha prodotto insieme alla Compagnia Artemis Danza. Alle 20 ci si sposta a Borgo Santa Brigida 5/A per il concerto del duo composto da Alexander Hacke (Einstürzende Neubauten) & Danielle De Picciotto. Qui i biglietti. Sabato 2 novembre alle 11 si torna al Tempio Crematorio di Valera per Eco silente: il Tempio aperto, una visita guidata al crematorio di Parma. Domenica 3 novembre nuovo appuntamento al Cimitero Monumentale della rassegna ALL’IMBRUNIRE. LETTURE SCELTE per la passeggiata guidata con Roberto Ceresini intitolata Per non dimenticare. Venerdì 8 novembre alle 18 nel Complesso Monumentale della Pilotta in programma Il Respiro Divino: viaggio spirituale nella Galleria Nazionale, a cura di Stefano L’Occaso, direttore del Museo di Palazzo Ducale di Mantova e del Complesso Monumentale della Pilotta; alle 20 invece il Ristorante Apriti Sesamo ospita L’Anima a tavola. Cena con consapevolezza, un’esperienza di mindful eating. Domenica 10 novembre alle 11.30 al Cinema Astra Daniel Lumera, biologo naturalista, scrittore e riferimento internazionale nell’ambito delle scienze del benessere e della qualità della vita, è protagonista dell’incontro Accogliere la vita attraverso il respiro. Alle 16.30 nella Sala Pizzetti dell’Auditorium Paganini spazio invece a Risonanze Verdi: Un dialogo possibile tra Respiro e Architettura, la Lectio Magistralis dello scienziato fondatore della neurobiologia vegetale e appassionato divulgatore, incluso dal New Yorker tra coloro che sono ‘destinati a cambiarci la vita’, Stefano Mancuso. Qui i biglietti. Martedì 12 novembre il Teatro Regio alle 21 ospita una serata incantata dedicata alle Musiche per il cinema di Andrea & Ennio Morricone. Il pianoforte di Andrea Morricone, compositore di colonne sonore di fama mondiale e figlio del celebre e pluripremiato Maestro, accompagnato da quello di Cecilia Grillo e dal baritono Alessio Quaresima Escobar, trasporterà il pubblico in un emozionante viaggio attraverso le più belle e celebri colonne sonore, spaziando tra musica, immagini, ricordi e racconti. Biglietti qui e sul sito della biglietteria del Teatro. Il festival si chiude infine a Reggio Emilia: sabato 16 novembre alle ore 11 in programma a Palazzo Magnani Il Cantico dei quanti. Arte, Letteratura e Scienza indagano la realtà, un incontro con Flavio Santi e Piergiorgio Paterlini in occasione della mostra Luciano Bertoli. Frattempo. Le curve di Mandelbrot promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani, mentre domenica 17 novembre gran finale con il concerto di Motta, in programma al Teatro Ariosto alle ore 21. Un live speciale e unico in cui l’artista, tra i più apprezzati della nuova scena italiana, rivisita alcuni dei suoi successi e le canzoni dell’ultimo album La musica è finita, che sta portando in tour sui palchi di tutta la penisola. Qui i biglietti. PROGRAMMA IL RUMORE DEL LUTTO EXPERIENCE Grazie al format Il Rumore del Lutto Experience anche quest’anno il festival si diramerà oltre i confini di Parma, coinvolgendo altri luoghi e comunità. La prima città coinvolta è Genova, che giovedì 3 e venerdì 4 ottobre nel Pantheon del Cimitero Monumentale di Staglieno ospita tre convegni a tema Guardare la morte a occhi aperti (info e prenotazioni: iscrizionecorsisocrem@gmail.com) con relatori d’eccellenza tra i quali Ines Testoni e Davide Sisto e il monologo teatrale Cordialmente Gassman di Ivano Malcotti con Alberto Giusta e con la regia di Mirco Bonomi. Ci si sposta poi a Prato sabato 5 (ore 17.30) e domenica 6 ottobre (ore 9.30) per il ritiro di meditazione Oltre la paura. Meditare per respirare con l’infinito guidato dal religioso, scrittore e tanatologo Guidalberto Bormolini con lo staff di Tutto è Vita, nel Monastero di San Leonardo al Palco. Lunedì 7 ottobre alle 17.30 nella Biblioteca delle Oblate Marco Pipitone intervista Gianni Maroccolo, una colonna portante della scena musicale indipendente italiana degli ultimi 40 anni e fra i più prolifici musicisti e produttori di sempre, per il format 9 Canzoni 9, con la partecipazione del saggista e animatore culturale Michele Rossi. Venerdì 18 ottobre il festival tocca Reggio Emilia alle 9.30 con l’incontro nella Sala Galloni del Padiglione Morel Dalla solitudine all’accudire: sensibilizzare le comunità come centro propulsore di Salute e poi Bologna alle 19 con la camminata artistica in Certosa Fino all’ultimo respiro. Infine a Salsomaggiore Terme (PR) Domenica 27 ottobre dalle 9.30 in programma Respira e rinasci, ritiro con la Comunità di Fudenji con la partecipazione del rev. Fausto Taiten Guareschi Abate Emerito. I LABORATORI NELLE SCUOLE E GLI INCONTRI IN STREAMING Prosegue e si arricchisce l’attività di formazione su tematiche come perdita, bullismo, mindfulness, salute e malattia, fragilità evolutive e arte terapia, uno dei nuclei fondanti del festival, attraverso numerosi laboratori di death education nelle scuole di Parma e provincia, riservati agli studenti. Questi gli incontri in programma: lunedì 7 ottobre nel Liceo Bertolucci Vivere al di là dell’AI: alla ricerca della vera essenza umana; martedì 8 ottobre nel Liceo Scientifico e Linguistico “G. Marconi” Il tuo pelo, il tuo respiro e mercoledì 9 ottobre Respira empatia, fermiamo il bullismo: strategie di prevenzione; giovedì 10 ottobre nella Scuola Secondaria di Primo grado “D.Galaverna” di Collecchio (PR) Respiro, contatto, colore e venerdì 11 ottobre nell’ IPSIA “P.Levi” Non v’è rimedio alla mortalità, salvo parlarne; lunedì 14 ottobre nell’ I.S.I.S.S. “P. Giordani” E se ti mancasse il respiro? e martedì 15 ottobre Oltre l’Effimero; mercoledì 16 ottobre nell’Istituto Tecnico Economico “M.L. Mainetti” di Traversetolo (PR) Vince chi perde. Quando raccontare le perdite rende più ricchi; giovedì 17 ottobre nel Liceo Scientifico e Musicale “A. Bertolucci” Respira e sii: costruire identità in un mondo in movimento. Lunedì 21 ottobre nella Scuola Secondaria di Primo Grado “Don Cavalli” in programma Thonos theon: il respiro che gli dei ci invidiano, martedì 22 ottobre nel Liceo Classico e Linguistico “Gian Domenico Romagnosi” Il lutto degli altri: piccola introduzione alla ritualità, mercoledì 23 ottobre all’Istituto Tecnico Economico “M.Melloni” Carne di Pinocchio, venerdì 25 ottobre al Liceo Classico e Linguistico “Gian Domenico Romagnosi” la Death Talk con Davide Sisto È giusto esporre la malattia e il lutto sui social? Il web e la condivisione del dolore. E ancora, lunedì 28 ottobre all’ IPSIA “P.Levi” il laboratorio Una valigia di libri: il respiro della terra, martedì 29 ottobre al Liceo Artistico Statale Paolo Toschi Lutto ed emozioni in emergenza. Narrazioni e scritture per rielaborare e mercoledì 30 ottobre al Liceo Scientifico e Linguistico “G. Marconi” Il confine, attraverso la fotografia. Infine martedì 5 novembre la Scuola Primaria “Ulisse Adorni” ospita Respiro e lascio andare, mercoledì 6 novembre il Liceo Classico e Linguistico “Gian Domenico Romagnosi” Lasciati respirare e giovedì 7 novembre l’ I.I.S.S. “Carlo Emilio Gadda” di Langhirano (PR) Componendo con le tesserine. Non mancheranno anche vari appuntamenti in streaming gratuito per offrire la possibilità di seguire, attraverso il canale Youtube, alcuni incontri sulle tematiche di questa edizione. Sul canale Zoom si potrà invece seguire la parte formativa a cura di Laura Campanello. Sabato 19 ottobre alle 18 in programma la passeggiata con Caterina Zamboni Russia al Cimitero Monumentale di Reggio Emilia dal titolo Conservare un angolo di terra e domenica 20 ottobre alle 11 Risorgere tra le difficoltà: il potere trasformativo degli animali, viaggio a Equilandia con l’Handpan di Tommaso Varriale. Sabato 2 novembre alle 16 Ilaria Bertinelli presenta Viaggio nel disavanzo del cibo consolatorio.

G7, Giuli: Africa, la cultura volano di sviluppo sostenibile

G7, Giuli: Africa, la cultura volano di sviluppo sostenibileNapoli, 21 set. (askanews) – “Il governo italiano ha lanciato a febbraio scorso la sua strategia nazionale di collaborazione con il Continente africano, denominata Piano Mattei, in nome di un manager pubblico che fece del dialogo con i popoli africani la stella polare dell’attività internazionale della società che dirigeva. Questa strategia mira a costruire nuove forme di cooperazione basate sulle esigenze effettive delle nazioni africane e ispirate al rispetto delle loro sensibilità e dei loro interessi, distanziandosi dall’approccio predatorio che ha caratterizzato l’epoca della colonizzazione e quello paternalistico che spesso abbiamo visto negli ultimi sessant’anni”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, aprendo al terza giornata del G7 Cultura in corso a Palazzo Reale a Napoli.


“La cultura – ha aggiunto – è uno dei settori di intervento del Piano italiano, perché crediamo che l’Africa abbia risorse culturali straordinarie e vogliamo collaborare con i governi africani perché siano preservate, valorizzate, sviluppate, celebrate. La Tunisia e l’Eritrea, per esempio, hanno siti archeologici di valore straordinario che possono rappresentare per quei Paesi quello che Pompei è diventato per l’Italia. La Nigeria è una grande potenza culturale mondiale e lo sviluppo delle sue industrie culturali e creative è una chiave preziosa per la crescita, la creazione di impresa, l’occupazione, in particolare per i giovani. E questo è valido per tutto il Continente. Credo che l’Italia e gli altri Stati e le Organizzazioni presenti a questo tavolo possono dare un grande contributo all’Africa nell’opera di valorizzazione del suo patrimonio culturale come volano di sviluppo sostenibile”. “Noi lo stiamo facendo con diversi progetti in vari Stati africani – ha detto ancora Giuli – che apprezzano le nostre competenze tecniche in campo culturale e la nostra esperienza nel restauro, nella ricerca archeologica, nella formazione degli operatori della cultura, nella tutela del patrimonio dalle catastrofi naturali e dagli effetti dei cambiamenti climatici, nella lotta al traffico illecito dei beni culturali. Sulla base dei risultati della “Conferenza UNESCO di Napoli sul patrimonio culturale nel XXI secolo”, l’Italia, che ha il maggior numero di siti culturali riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio Mondiale dell’Umanità, è inoltre pronta a offrire le sue competenze ai ministeri della Cultura africani per incrementare la presenza di loro siti ed elementi nelle liste del patrimonio materiale e immateriale dell’UNESCO. So che l’Unione Europea e gli altri partner G7 hanno una sensibilità e un’attenzione simile alla nostra su questo tema. E sappiamo anche dell’impegno per l’Africa degli altri Stati rappresentati oggi al tavolo, Brasile, India e Grecia”.

Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini di Firenze

Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini di FirenzeFirenze, 20 set. (askanews) – Il Museo Marino Marini di Firenze inaugura un’esposizione che ripercorre la storia della cristianità e racconta cinque secoli di devozione e bellezza sacra. Nell’antica chiesa di San Pancrazio, l’esposizione “Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini. La bellezza del sacro: l’Altare dei Medici e i doni dei Re” ospita opere della collezione che costituisce il Tesoro del Santo Sepolcro, capolavori di elevato pregio artistico e mai esposti prima.


“Questa mostra – ha detto la curatrice Leyla Bezzi – è un evento molto importante e unico nel suo genere perché espone 108 capolavori provenienti in gran parte dalla Custodia di Terra Santa mai viste in Italia e molti dei quali mai usciti da Gerusalemme. Questo percorso che abbiamo cercato di narrare è ampliato da prestiti nazionali dei più importanti musei quali la Galleria degli Uffizi, il Museo di Capodimonte, l’Archivio di Stato, la Biblioteca Nazionale, la Riccardiana, il Banco di Napoli e alcune collezioni private. Questo ha fatto sì che insieme alle ricerche che sono state condotte e ai restauri che sono stati fatti dal museo appositamente per questa mostra di donare e rendere la narrazione di questo pezzo di storia poco conosciuto”. La mostra è anche dedicata a promuovere la bellezza come strumento per favorire una cultura della pace e contrastare ogni forma di violenza e conflitto. “La bellezza, lo stupore dell’altare, di tutte le opere esposte, anche la riscoperta delle opere pittoriche finalmente attribuite correttamente – ha commentato il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone – fanno di questa mostra un unicum eccezionale”.


La mostra fiorentina è aperta al pubblico al Museo Marino Marini fino al 7 gennaio 2025.

G7, Usa stanziano 1 mln usd per tutela patrimonio culturale Ucraina

G7, Usa stanziano 1 mln usd per tutela patrimonio culturale UcrainaNapoli, 19 set. (askanews) – “Gli Stati Uniti sono orgogliosi di stare al fianco dell’Ucraina nella difesa del suo patrimonio culturale e continueranno a farlo in futuro”. A margine della riunione Ministeriale Cultura del G7 a Napoli, Lee Satterfield, sottosegretario di Stato per la Diplomazia Pubblica e gli Affari Pubblici, ha annunciato una nuova donazione di 1 milione di dollari attraverso la Ukraine Cultural Heritage Response Initiative (l’Iniziativa di Soccorso al Patrimonio Culturale dell’Ucraina), a favore del Centro Internazionale per lo Studio della Conservazione e del Restauro dei Beni Culturali (ICCROM).


Tale donazione – in una giornata peraltro simbolica per Napoli stessa, visto che la città festeggia il suo santo patrono San Gennaro – sosterrà la prossima fase di un progetto pluriennale volto ad aiutare l’Ucraina a migliorare la gestione dei rischi e delle emergenze relative al proprio patrimonio culturale. “Gli ucraini stanno lottando per i diritti umani e le libertà che tutti abbiamo a cuore. E stanno combattendo concretamente per la propria identità come cultura distinta e unica, che Vladimir Putin ha negato – un diniego che ha usato per giustificare la sua brutale invasione su larga scala. Questo finanziamento sosterrà gli eroici sforzi degli ucraini per proteggere e preservare il loro patrimonio culturale”, ha dichiarato la sottosegretaria Satterfield. A siglare il documento con Satterfield la direttrice generale dell’ICCROM Aruna Francesca Maria Gujral.


Alla cerimonia di Napoli hanno partecipato il Console Generale degli Stati Uniti a Napoli Tracy Roberts-Pounds, il Console Generale ucraino a Napoli Maksym Kovalenko e l’Ambasciatore degli Stati Uniti presso le Agenzie delle Nazioni Unite a Roma Jeffrey Prescott. “Questa ulteriore sovvenzione, una delle più cospicue mai concesse, crea una grande opportunità per accelerare il lavoro di risposta alle emergenze e di recupero che l’ICCROM sta svolgendo in Ucraina. La partnership tra gli Stati Uniti, l’ICCROM e l’Ucraina è una parte vitale dell’impegno volto a preservare l’identità culturale e il patrimonio storico dell’Ucraina. Gli Stati Uniti continuano a sostenere con forza l’ICCROM e il suo mandato di preservare il patrimonio culturale in tutto il mondo”, ha dichiarato l’Ambasciatore Prescott.


Non è la prima volta che la Russia cerca di distruggere lo “spirito di identità” e l’identità culturale dell’Ucraina: “sono 300 anni”, ha detto il Console generale ucraino a Napoli Maksym Kovalenko. “L’Ucraina sta combattendo l’invasione russa su tutti i fronti. Il fronte culturale non fa eccezione. Il sostegno della comunità internazionale ci permette di rispondere alle sfide della guerra e, nonostante le circostanze, di sviluppare una strategia a lungo termine per la conservazione e il restauro del nostro patrimonio culturale”, ha dichiarato. La cifra stanziata da Washington è importante. Ma è importante anche il valore dell’impegno di singoli Paesi, con decisioni di questo genere. “Tutte le cifre sono importanti”, ha detto il console ucraino che poi, parlando a margine della firma, ha ricordato un’iniziativa realizzata a Pompei per la Cattedrale di Odessa.


Importanti sicuramente i risultati della partnership AFCP-ICCROM degli Stati Uniti per la salvaguardia del patrimonio culturale in Ucraina, messo in serio pericolo dalla guerra scatenata dall’invasione russa. Dall’inizio del conflitto in Ucraina nel 2022, l’ICCROM, attraverso il suo programma First Aid and Resilience for Cultural Heritage in Times of Crisis (FAR), ha lavorato per proteggere il patrimonio culturale del paese. Nel 2023, in collaborazione con il ministero della Cultura e della Politica dell’informazione dell’Ucraina (MCIP), il Museo Maidan, l’Agenzia per la resilienza culturale (ACURE) e l’Heritage Emergency Rescue Initiative (HERI), e in partnership con l’Ambassador’s Fund for Cultural Preservation (AFCP) del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, l’ICCROM ha formato un team forte di 25 professionisti diversi provenienti da cinque oblast’ (regioni) a rischio per condurre una valutazione in loco dei danni e dei rischi per il patrimonio. Per aiutare chi decide a identificare le priorità di intervento per i siti del patrimonio danneggiati, questo progetto sta ora sviluppando una mappa geospaziale del rischio per il patrimonio culturale, la prima nel suo genere, che triangola i dati da varie fonti e aiuta a determinare i livelli di rischio da diversi pericoli significativi per il patrimonio. Sulla base dei risultati positivi della partnership tra il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e l’ICCROM e sfruttando i risultati ottenuti tramite una sovvenzione iniziale (circa 250.000 di dollari ), il nuovo progetto di 30 mesi (da un milione di dollari ) “Resilient Heritage – Strengthening Capacities for Risk Reduction, Emergency Response, and Sustainable Recovery for Heritage in Ukraine” è stato generosamente finanziato dall’Ambassador’s Fund for Cultural Preservation (AFCP) del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti per creare un quadro nazionale per la riduzione del rischio e la gestione delle emergenze del patrimonio in Ucraina. Il progetto si concentra sul rafforzamento della cooperazione tra custodi del patrimonio, enti governativi e amministrazioni locali per migliorare le strategie di preparazione e risposta per la protezione dei siti e delle collezioni del patrimonio. Mira inoltre a sviluppare misure pratiche per la ripresa post-conflitto, assicurando che siano messe in atto le capacità e i meccanismi istituzionali necessari per coinvolgere le comunità locali negli sforzi di ripresa culturale e di rafforzamento della resilienza.