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La scrittrice Patrizia Riello Pera proposta al Premio Strega Poesia

La scrittrice Patrizia Riello Pera proposta al Premio Strega PoesiaRoma, 4 apr. (askanews) – Si può uscire dall’inferno? Si può uscire dalla gabbia di un amore malato? Si può ritornare all’essenza delle cose e vedere il mondo sotto la sua vera luce? Si può tornare a essere davvero liberi? Questi sono solo alcuni degli interrogativi suscitati dalla lettura di Magiche poesie, la silloge poetica dell’autrice Patrizia Riello Pera, proposta al Premio Strega Poesia 2024. In realtà questi quesiti rappresentano un percorso irto di ostacoli, nel quale la nostra mente s’incammina, volente o nolente.


“Nei versi di queste poesie, ho sentito la libertà serpeggiare attraverso le parole, sussultare, quasi volesse uscire dalle pagine per farsi trovare. In alcuni momenti ho sfiorato il ricordo di Jean-Paul Sartre, l’esponente più importante dell’esistenzialismo francese che, differentemente da Kierkegaard, sostiene che i personali problemi esistenziali non hanno una via d’uscita nella fede o nella trascendenza, bensì nell’individuo stesso. A differenza del pensiero sartriano, il messaggio contenuto in Magiche poesie è un invito a rialzarsi dopo le cadute, a liberarsi dalle catene, ad amare veramente, a scegliere l’essenza delle cose, a stupirsi della semplicità di un cielo azzurro, a cercare il bello e il giusto in ogni situazione. Solo così l’anima, la nostra essenza, potrà emergere e prendere il sopravvento sul corpo carnale, potrà anche aiutarci nel fare cose difficili e quindi donarci una vita libera e appagante”. “Un messaggio di speranza -afferma la Riello Pera -che spero possa arrivare dritto al cuore dei giudici del Premio Strega Poesia 2024. Per me, essere stata proposta è motivo di grande soddisfazione personale. Un riconoscimento che giunge dopo una carriera molto produttiva nel corso della quale sono riuscita ad abbracciare vari generi, dalla fantascienza alle fiabe, fino ai racconti thriller”.

Roma, a Villa Torlonia riaprono Rifugio antiaereo e Bunker

Roma, a Villa Torlonia riaprono Rifugio antiaereo e BunkerRoma, 4 apr. (askanews) – Dopo importanti lavori di restauro e sistemazione, da venerdì 5 aprile riaprono nuovamente al pubblico, con un nuovo allestimento multimediale, il Rifugio antiaereo e il Bunker di Mussolini a Villa Torlonia, le due strutture sotterranee realizzate nei primi anni del secondo conflitto mondiale al di sotto del Casino Nobile.


Grazie all’impegno di Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali torna così nuovamente fruibile da romani e turisti un pezzo di storia di Roma, che rievoca, a oltre ottanta anni di distanza, una delle pagine più buie e drammatiche della città, colpita da 51 bombardamenti aerei tra luglio 1943 e maggio 1944. Il progetto è curato da Federica Pirani e Annapaola Agati. Organizzazione e servizi museali a cura di Zètema Progetto Cultura. La memoria storica del Bunker è stata ricostruita attraverso un allestimento fotografico e audio-visivo privilegiando il racconto e la rievocazione del passato attraverso suoni e immagini. Il nuovo allestimento multimediale, basato su uno studio accurato della documentazione storica e fotografica, oltre a mettere in risalto le caratteristiche architettoniche originarie del complesso, è stato concepito per rispondere a una doppia esigenza: da un lato dare informazioni storico-documentaristiche su Roma durante la seconda guerra mondiale e sulla scelta di Mussolini di fare di Villa Torlonia la sua residenza in città, dall’altra offrire ai visitatori un percorso immersivo che li porterà a percepire l’esperienza di un attacco aereo all’interno di un rifugio sotterraneo.


Inserito nel circuito dei Musei di Villa Torlonia, il Rifugio e il Bunker saranno aperti da venerdì 5 aprile con visite guidate per singoli e gruppi (fino a un massimo di 20 persone per turno) e scuole (massimo 30 studenti per turno). IL NUOVO PERCORSO DI VISITA Scendendo le scale che dalle sale del Casino Nobile portano nei sotterranei dell’edificio, si oltrepassa in un istante una cesura che non è solo di tipo architettonico: da un lato aria, luce, bellezza, dall’altro buio, umidità e una sensazione di costrizione. Diviso concettualmente in tre parti, il percorso si snoda nel piano seminterrato fino al Bunker, da cui poi, attraverso un lungo corridoio, si esce nel parco.


1. La vita di Mussolini a Villa Torlonia La visita inizia con un video che racconta, attraverso foto storiche, la vita di Mussolini e della sua famiglia a Villa Torlonia: feste, cerimonie ufficiali, partite a tennis, esercizi di equitazione. Con l’entrata dell’Italia in guerra nasce l’esigenza di proteggere il Duce da eventuali attacchi aerei e comincia la realizzazione dei rifugi e del Bunker. Nelle sale successive, attraverso i cinegiornali dell’epoca, è rievocato il periodo storico dei bombardamenti su Roma, in particolare quelli sul quartiere di San Lorenzo. Oltre alle proiezioni di documenti storici, l’esposizione si avvale in maniera costante della presenza di collage fotografici che appaiono come stampati direttamente sulle pareti.


2. La vita nei rifugi Le tre sale che seguono sono collegate tra loro da una serie di proiezioni sincronizzate che ricostruiscono in modo immersivo e coinvolgente episodi di quella che doveva essere la vita all’interno di un rifugio antiaereo durante un bombardamento. 3 La città bombardata. Una serie di proiezioni descrive la doppia prospettiva di chi bombarda e dall’alto non ne percepisce gli effetti, e di chi in basso, ne subisce le conseguenze. Sul pavimento scorrono immagini di Roma vista dagli aerei in volo, durante un bombardamento, mentre sulle pareti è proiettata la città in macerie. 4. Il Bunker Attraverso una ripida scala, si accede all’ultima tappa del percorso: il bunker vero e proprio posto a 6 metri di profondità. La sua grande struttura cilindrica è stata lasciata volutamente libera da oggetti o proiezioni per valorizzarne la qualità strutturale. In questo spazio, è simulata una incursione aerea, attraverso la riproduzione dei suoni (sirene, aerei in avvicinamento, detonazioni) e le vibrazioni del terreno.

Cobain 30 anni dopo, le interviste che raccontano l’anti-mito

Cobain 30 anni dopo, le interviste che raccontano l’anti-mitoMilano, 4 apr. (askanews) – Sono passati 30 anni dal suicidio di Kurt Cobain, un evento che in qualche modo segnò una prima fine del Secolo breve novecentesco, almeno per il mondo della cultura e dello spettacolo. Trent’anni che hanno visto cambiare profondamente la società e il costume, ma il mito dei Nirvana non ha smesso di alimentarsi. Per l’anniversario la casa editrice Minimum fax ha presentato il libro “Kurt Cobain – Territorial Pissings, l’ultima intervista e altre conversazioni”. A curarlo l’editor Dante Impieri.


“Io volevo evitare di dare l’immagine di Kurt Cobain angelo biondo, con gli occhi azzurri, malinconici, che alza lo sguardo della chitarra – ha detto Impieri ad askanews -. Un’immagine molto romantica, molto bella, senza dubbio, non lontana da una parte di ciò che era Kurt Cobain, ma volevamo che venisse fuori quello che io da ragazzino avevo letto nel suo diario illustrato, in cui lui, insomma, esce fuori un lato di lui, che era quello secondo me preponderante, ovvero del ribelle, del punk, che è cresciuto un po’ da solo, che è cresciuto un po’ arrangiandosi, ascoltando i dischi che aveva in casa, il suo amore da una parte per i Beatles, perché lui ascoltava tantissimo i Beatles, e dall’altra parte per il punk, il punk rock”. In qualche modo l’idea era quella di evitare di fare del rocker un “santino”, per cercare di fare emergere anche i lati più oscuri della personalità di Cobain, dalla sua stessa voce. Ed è interessante soprattutto il fatto che il libro si muova su tutto l’arco di tempo della carriera dei Nirvana. “Troviamo il rapporto che la band indie, Subpop, dei Nirvana, ha con il pubblico, con le major, con la stampa nel 1989 – ha aggiunto l’editor -. Sono ragazzini scapestrati che sentono di poter dire qualunque cosa, che si scagliano contro il potere istituito delle grandi case discografiche e poi il dopo Nevermind. E quindi la fama, il successo, i soldi veri, il tour, i tour, insomma, i Nirvana che esplodono in tutto il mondo”.


Questa esplosione ovviamente esaspera molti elementi, mette Cobain e tutta la band di fronte al fatto di essere diventati quello che dicevano che loro non sarebbero mai stati, ossia protagonisti del grande business dello spettacolo. Con le camicie grunge e le t-shirt provocatorie, certo, ma sempre dal lato giusto degli affari. “Kurt Cobain – ha concluso Dante Impieri – nel suo diario scriveva che il Sistema va distrutto dall’interno, non dall’esterno, non dobbiamo essere gli outsider ma penetrare nel sistema e farlo marcire da lì. Era un ragazzino quando lo scriveva, ma io credo che questa idea non gli sia mai passata. Chiunque abbia letto qualunque cosa di Mark Fisher sa che invece il Sistema, ovvero il realismo capitalista, è quella cosa che ti dà l’illusione di poterlo distruggere dall’interno affinché tu deponga le armi”. Forse anche per la difficoltà nel vivere in mezzo a questa contraddizione, forse anche per la consapevolezza di troppe implicazioni, Cobain alla fine ha deciso di non deporre la sua di arma.

Biennale Arte, la Giuria presieduta da Julia Bryan-Wilson

Biennale Arte, la Giuria presieduta da Julia Bryan-WilsonMilano, 4 apr. (askanews) – E’ stata annunciata la Giuria della 60esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, che sarà composta da Julia Bryan-Wilson (presidente), curatrice americana e professoressa alla Columbia University; Alia Swastika, curatrice e scrittrice indonesiana; Chika Okeke-Agulu, curatore e critico d’arte nigeriano; Elena Crippa, curatrice italiana; María Inés Rodríguez, curatrice franco-colombiana.


La nomina della Giuria è stata deliberata dal Cda della Biennale di Venezia su proposta di Adriano Pedrosa, Curatore della 60. Esposizione intitolata Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, che si svolgerà a Venezia (Giardini e Arsenale) dal 20 aprile al 24 novembre 2024. Julia Bryan-Wilson – presidente – è docente di arte contemporanea e studi LGBTQ+ alla Columbia University. Tra le sue curatele figurano Cecilia Vicuña: About to Happen (con Andrea Andersson) e Louise Nevelson: Persistence. È autrice di Art Workers: Radical Practice in the Vietnam War Era; Fray: Art and Textile Politics (vincitore dell’ASAP Book Prize, del Frank Jewett Mather Award e del Robert Motherwell Book Award); Louise Nevelson’s Sculpture: Drag, Color, Join, Face. Bryan-Wilson è stata Guggenheim Fellow 2019.


Alia Swastika è curatrice, ricercatrice e scrittrice. Negli ultimi dieci anni ha esteso le sue ricerche e la sua pratica curatoriale alla questione e alle prospettive della decolonizzazione e del femminismo. Coinvolta in diversi progetti di decentralizzazione dell’arte, è direttrice della Biennale Jogja Foundation a Yogyakarta, in Indonesia, dove porta avanti ricerche sulle artiste indonesiane durante il Nuovo Ordine e su quelle politiche di genere del regime che hanno influenzato le pratiche artistiche in quel periodo. Fa parte del team curatoriale della Biennale di Sharjah 16 che si terrà nel 2025. Chika Okeke-Agulu è Direttore del Corso di Studi Africani, Direttore dell’Africa World Initiative e Professore di Arte e Archeologia e di Studi Afroamericani all’Università di Princeton. È Slade Professor of Fine Art all’Università di Oxford (2023) e Fellow della British Academy. Scrive su Nka: Journal of Contemporary African Art ed è autore di El Anatsui. The Reinvention of Sculpture (2022). Okeke-Agulu fa parte del comitato consultivo dello Hyundai Tate Research Centre, Tate Modern.


Elena Crippa è una curatrice italiana che vive e lavora a Londra. Dal 2023 è Head of Exhibitions alla Whitechapel Gallery di Londra. È stata Senior Curator of Modern and Contemporary Art alla Tate Britain, dove ha curato mostre che esploravano le intersezioni transnazionali e transculturali, confrontandosi con l’arte da una prospettiva globale. Tra queste All Too Human (2018), Frank Bowling (2019), Paula Rego (2021) e la commissione Hew Lock: The Procession del 2022. María Inés Rodríguez è una curatrice franco-colombiana, direttrice della Fondazione Walter Leblanc di Bruxelles e direttrice artistica di Tropical Papers. Impegnata nella promozione del dialogo tra la produzione artistica e i contesti storici, politici e sociali a livello locale e globale, è stata direttrice del CAPC Musée d’art Contemporain di Bordeaux, curatrice del MASP di San Paolo in Brasile, curatrice capo del MUAC di Città del Messico, del MUSAC in Spagna e curatrice ospite del Jeu de Paume di Parigi.


La Giuria assegnerà i seguenti premi ufficiali: Leone d’oro per la miglior Partecipazione Nazionale, Leone d’oro per il miglior partecipante all’Esposizione Internazionale Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, Leone d’argento per un promettente giovane partecipante all’Esposizione Internazionale Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere. La Giuria avrà anche la possibilità di assegnare: un massimo di una menzione speciale alle Partecipazioni Nazionali, un massimo di due menzioni speciali ai partecipanti all’Esposizione Internazionale Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere. La cerimonia di premiazione si svolgerà a Venezia sabato 20 aprile 2024.

”Love is a Typo” di Robert Janitz alla Design Week di Milano

”Love is a Typo” di Robert Janitz alla Design Week di MilanoRoma, 3 apr. (askanews) – Love is a Typo è la narrazione artistica di Delvis Unlimited, in scena alla Design Week 2024, dal 15 al 21 aprile a Milano: un’esperienza immersiva tributo all’artista Robert Janitz i cui dipinti astratti hanno conquistato realtà museali di tutto il Mondo.


Delvis Unlimited sostiene così il tema Materia Natura proposto da Fuorisalone, promuovendo la cultura della progettazione consapevole e sostenibile. La ricerca di armonia, stabilità e proporzionalità di forze ed elementi si compensano reciprocamente e conducono all’unicità estetica. È l’intuizione con la quale si esprime il nuovo spazio milanese di Delvis Unlimited, nel cuore del Brera Design District, nel quale si sperimentano tendenze di design in combinata con arte. Matteo Cibic – direttore creativo del brand – affida la narrativa visiva della Design Week 2024 all’artista Robert Janitz di König Galerie. conosciuto per i suoi grandi dipinti astratti su fondo monocromatico. “Arte e design mettono in discussione la zona di comfort di ognuno di noi. Ecco perché entrambi convivono nel limbo di Lois a Typo. Il design mi affascina”, dichiara Robert Janitz che ha realizzato come designer alcune panchine da pascolo minimaliste in cemento -. Penso che faccia vivere contemporaneamente nel futuro e nel passato. Mentre l’arte si vive solo nel presente”.


“Delvis ha sempre avuto un legame con l’arte, facendo della sua anima progetti unici e materiali non convenzionali, per questo è stata naturale la collaborazione con Robert Janitz le cui pennellate materiche sono state trasferite con meticolosa cura intessuti jacquard negli iconici imbottiti disegnati da Andrea Steidl e la profondità dei suoi colori saturi in un installazione immersiva”, aggiunge Matteo Cibic, Direttore Creativo di DelvisUnlimited.

Silvio Camboni firma il Manifesto X Edizione di Arf! Festival

Silvio Camboni firma il Manifesto X Edizione di Arf! FestivalRoma, 3 apr. (askanews) – Silvio Camboni firma il manifesto della decima edizione di ARF! Festival del Fumetto, che celebra il suo talento attraverso una specialissima mostra che lo racconta autorialmente a tutto tondo, sottolineandone il respiro internazionale: dalle sue storie per il Topolino settimanale – che lo hanno visto disegnare anche su testate di culto come Mickey Mouse Mistery Magazine e X-Mickey – ai due splendidi volumi Mickey e l’Oceano Perduto e Mickey e la Terra degli Antichi di quella incredibile collana francese Disney/Glénat su cui ARF! aveva già puntato i propri riflettori con l’esposizione Mickey by Glénat del 2018.


In questo excursus dal titolo Xtraordinaire!, tra layout, matite digitali e tavole definitive che esplodono in tutto il loro colore, si passerà dalle avventure de Il Viaggio Straordinario (di cui Panini Comics ha già tradotto e pubblicato i primi 9 capitoli) alle tavole ancora inedite in Italia di Prima Spatia, la nuova saga fantascientifica che lo vede ancora una volta “trasformare” in spettacolari disegni i testi di Denis-Pierre Filippi, lo sceneggiatore che – non a caso, come nella maggior parte del percorso artistico d’Oltralpe di Camboni – è la penna di altre opere in mostra tratte da Gargouilles e da Les mondes cachés. “Nel rinnovare la suggestione della favola di Cappuccetto Rosso (fil rouge di tanti manifesti delle prime 9 edizioni del Festival – n.d.r.) che cavalca una sorta di Pterodattilo (citazione esplicita all’Arzach di Moebius – n.d.r.),ella vola sopra sopra una Roma post-atomica dove la vegetazione si sta riprendendo tutti i suoi diritti: il Ponte dell’Industria è invaso da liane e rampicanti, così come il Gazometro, che sembra avere addirittura radici, quasi si fosse trasformato in albero metallico anch’esso. Si riconoscono i pini parasole romani; il Tevere è incorporeo, riflette il cielo senza esitazioni, e sembra non esistere più, un vuoto più che un pieno”, spiega Silvio Camboni.


La decima edizione di “ARF! – Festival di Storie, Segni & Disegni” si terrà a Roma dal 24 al 26 maggio 2024 negli spazi del Mattatoio La Pelanda e della Città dell’Altra Economia.

Romics, dal 4 al 7 aprile il festival del Fumetto alla Fiera di Roma

Romics, dal 4 al 7 aprile il festival del Fumetto alla Fiera di RomaRoma, 3 apr. (askanews) – Va in scena a Roma, dal 4 al 7 aprile, Romics, alla Fiera di Roma, manifestazione fieristica internazionale, dove l’immaginario di giovani e meno giovani si sprigiona in un mix di generi e interessi attraverso molteplici percorsi di partecipazione e occasioni di confronto. Entertainment e approfondimento specialistico sono la cifra di una kermesse rivolta ad un pubblico di appassionati, professionisti e operatori del settore.


A firmare il manifesto ufficiale della XXXII edizione di Romics, Simone Bianchi, Romics d’Oro dell’edizione, con un magnifico tributo a Batman in occasione dell’85° anniversario, dove il cavaliere oscuro domina il cielo con una presenza maestosa, evocando un’atmosfera di mistero e forza che ha catturato l’ammirazione di generazioni di appassionati. Come di consueto, sono numerose le collaborazioni istituzionali attivate da Romics: col Ministero della Cultura e con il Centro per il libro e la lettura in tema di promozione del libro e della lettura attraverso l’assegnazione del Premio Nuovi Talenti conferito nell’ambito del Premio Romics del Fumetto 2024; la Regione Lazio e Camera di Commercio di Roma, con l’obiettivo di valorizzare le imprese culturali creative del Lazio e le misure a supporto della loro crescita attraverso la partecipazione di una collettiva di aziende del territorio. Lazio Innova presenterà al pubblico alcuni giochi in versione beta che sono stati sviluppati durante il programma Zagarolo Game House nello Spazio Attivo LOIC di Zagarolo, l’hub dell’innovazione della Regione Lazio che si rivolge ai settori game, cultura e turismo.


Nello stand regionale, inoltre, sarà presente un desk informativo sulle attività e i progetti realizzati nel FabLab Lazio e nella rete Spazi Attivi. A disposizione dei visitatori anche delle postazioni attrezzate con tavolette grafiche per realizzare disegni e fumetti in digitale. L’Istituzione Sistema Biblioteche e Centri Culturali di Roma Capitale conferma la presenza con un proprio spazio all’interno della manifestazione per presentare la rete delle quaranta biblioteche dislocate nei quindici municipi della Capitale, i servizi per la promozione e l’accesso alla lettura con l’offerta del proprio catalogo, dedicato anche al fumetto, e le numerose iniziative culturali che caratterizzano il sistema bibliotecario romano. Lo spazio di Biblioteche di Roma Capitale sarà animato da laboratori e workshop con autori e case editrici. La collaborazione tra Biblioteche di Roma Capitale e Romics ha avviato un fondo per la costituzione di una nuova Biblioteca di Fumetti e Graphic Novel da mettere a disposizione degli utenti. Inoltre, gli iscritti ai Circoli di Lettura delle Biblioteche di Roma decreteranno il Premio Giovani Lettori – Premio del Pubblico Graphic Novel che sarà conferito all’interno del Premio Romics del Fumetto 2024.


“Tante le sorprese per la trentaduesima edizione di Romics, – racconta Sabrina Perucca, Direttrice Artistica di Romics – un programma ampio e diversificato, capace di raccontare le innovazioni e i nuovi trend e allo stesso tempo di riservare centralità per i grandi Maestri, i personaggi e gli universi narrativi che ci accompagnano, direi nella nostra quotidianità, da diverse generazioni. Partiamo allora con i festeggiamenti per gli 85 anni di Batman, personaggio amatissimo e sorprendente nella sua capacità di rinnovarsi pur restando sempre fedele a se stesso. Ad accogliere il pubblico di Romics il meraviglioso manifesto realizzato da Simone Bianchi dedicato al cavaliere oscuro. Cinque straordinarie personalità artistiche nel fumetto, cinema e musica, premiate con l’assegnazione del Romics d’Oro: la geniale fumettista Vanna Vinci; il musicista e compositore Riccardo Zara; Dan Panosian, disegnatore americano di successi internazionali; Dylan Cole, Concept Art Director del grande cinema; Simone Bianchi, disegnatore per Marvel e DC Comics. Una edizione che celebra inoltre importanti compleanni come quello dei 75 anni del settimanale Topolino e delle Serie TV Happy Days e Heidi e che rende omaggio allo scomparso editore Francesco Coniglio con una mostra originale. In collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico e la Scuola Romana dei Fumetti, arrivano i Corpi a Regola D’Arte degli atleti paralimpici con una mostra e un evento di live painting. Un omaggio immancabile infine per Akira Toriyama, il grande mangaka scomparso recentemente. Centrale come sempre il grande fumetto d’autore con centinaia di iniziative e con il Premio Romics del Fumetto, in collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura – MIC e l’Istituzione Sistema Biblioteche e Centri Culturali di Roma Capitale”. Insigniti del prestigioso Romics d’Oro durante la XXXII edizione del Festival Simone Bianchi, Vanna Vinci, Riccardo Zara, Dan Panosian e Dylan Cole.


Simone Bianchi, noto per aver interpretato numerosi supereroi iconici come Superman, Batman e Spider-Man. Le sue opere originali sono state acquistate anche da George Lucas per la sua collezione personale, e nel 2018 è stato il primo europeo incaricato per il progetto “Marvel Masterpieces”. Oltre al suo lavoro nei fumetti, Bianchi ha anche collaborato con il mondo della musica, creando manifesti per concerti di artisti come TOOL e Smashing Pumpkins. L’incontro celebrativo con l’assegnazione del Romics d’Oro è in programma sabato 6 aprile. Vanna Vinci, ha iniziato la sua carriera nel fumetto negli anni ’80. Dopo aver creato storie a tematica quotidiana e intimista, ha inaugurato una serie di biografie a fumetti analizzando la figura e la questione femminile. Sta lavorando a una miniserie dal titolo Viaggio notturno, per la Sergio Bonelli Editore. Ha vinto numerosi premi e i suoi libri sono stati tradotti in diverse lingue. Il suo personaggio più ribelle rimane la Bambina Filosofica. L’incontro celebrativo con l’assegnazione del Romics d’Oro è in programma sabato 6 aprile. Riccardo Zara, cantante e bandleader del gruppo musicale I Cavalieri del Re, specializzato in sigle televisive di cartoni animati. Ha inciso la sua prima sigla televisiva nel 1977: Rin TinTin, sigla del telefilm omonimo. Tra i suoi principali successi figurano la sigla musicale Woobinda, dell’omonima serie televisiva nonché tutte le sigle e canzoni realizzate con il gruppo da lui fondato I Cavalieri del Re, tra le quali L’uomo tigre e Lady Oscar. L’incontro celebrativo con l’assegnazione del Romics d’Oro è in programma domenica 7 aprile. Dan Panosian, esordisce nel mondo del fumetto per Marvel Comics e ha collaborato con DC Comics, Dark Horse, Boom! Studios, Dynamite Entertainment e Extreme Studios per il quale ha disegnato serie che hanno venduto milioni di copie. I suoi lavori sono apparsi anche in videogiochi, film, pubblicità e serie TV. Per la casa editrice saldaPress ha firmato Slots, An unkindness of ravens e la serie Alice con i volumi Alice per sempre e Alice mai più. La presenza dell’autore è resa possibile grazie alla collaborazione con saldaPress. L’incontro celebrativo con l’assegnazione del Romics d’Oro è in programma domenica 7 aprile. Dylan Cole, è stato nominato all’Academy Award come co-production design di Avatar: La via dell’acqua, supervisionando il design dell’intero franchise Avatar, in particolare per la luna di Pandora, compresi ambienti, creature, personaggi e culture. Ha contribuito ad oltre 60 film come Senior Matte Painter in Return of the King, Concept Art Director per Avatar e Production Designer in Maleficent. La passione per il disegno di astronavi e mondi alieni, lo ha portato a creare il suo primo libro per bambini, The Otherworldly Adventures of Tyler Washburn. L’incontro celebrativo con l’assegnazione del Romics d’Oro è in programma sabato 6 aprile.

Audible presenta Sigonella 85: la sfida tra Craxi e Reagan

Audible presenta Sigonella 85: la sfida tra Craxi e ReaganMilano, 3 apr. (askanews) – “Parliamo di un’epoca molto particolare, quella del pentapartito, in cui Partito Socialista Italiano e Democrazia Cristiana si trovarono a governare insieme. Da un lato, Sigonella ha rafforzato la figura del primo ministro Bettino Craxi, che non ha ceduto alle richieste americane in ragione della sua inclinazione alla mediazione con i Paesi arabi. D’altro canto, però, la crisi di Sigonella ha dimostrato che, pur seguendo una linea propria, il governo italiano non poteva prescindere dall’influenza della Casa Bianca. In altre parole, Sigonella non ha fatto altro che mostrare la volontà dell’Italia di affrancarsi da un alleato storico, gli Stati Uniti, pur rimanendo nella sua orbita per questioni di convenienza geopolitica”. Così Simone Guida, la persona che gestisce il canale YouTube Nova Lectio, ci introduce nel podcast “Sigonella 85”, podcast scritto da Matteo Liuzzi, distribuito come esclusiva da Audible e narrato proprio da Nova Lectio. Un viaggio dentro uno degli episodi più clamorosi della politica estera italiana del Dopoguerra.


Ricostruiamo i fatti: giovedì 10 ottobre 1985 un Boeing di linea egiziano viene costretto ad atterrare all’aeroporto di Sigonella, in provincia di Catania, da alcuni aerei militari americani. Non appena l’aereo tocca terra, in sua difesa arrivano gli uomini della VAM, la Vigilanza Militare. I militari americani vogliono arrestare a tutti i costi l’equipaggio dell’aereo e circondano i militari italiani. In loro difesa arrivano i Carabinieri che a loro volta circondano gli americani. È l’inizio della più grave crisi nei rapporti tra Italia e USA dai tempi della guerra. È uno scontro che potrebbe rimettere in discussione tutti gli equilibri atlantici. Da qui si torna indietro a dove tutto questo è iniziato: sulla nave Achille Lauro, presa in ostaggio da dei terroristi palestinesi sulla quale è stato ucciso un passeggero americano di origine ebraica. Motivo per cui gli Stati Uniti vogliono arrestare i terroristi imbarcati sul Boeing e processarli su suolo americano. Ma il delitto è stato commesso su una nave italiana e il processo deve svolgersi in Italia. Insomma, una storia che ha le caratteristiche per essere “il più grande thriller politico del XX secolo”. Per l’Italia della Prima repubblica Stati Uniti e Paesi arabi erano entrambi amici. A Sigonella questa condizione viene meno, e forse l’episodio segna una frattura destinata a non rimarginarsi mai più. “Se da una parte – ha aggiunto Nova Lectio – è vero che, da quel momento in poi, l’Italia si mostrò sempre più distante dalla causa palestinese e sempre più allineata alla linea americana in Medio Oriente, d’altra parte non bisogna dimenticare che Roma ha sempre considerato – e considera tuttora – il Mediterraneo come un importante tassello della sua politica internazionale. Lo dimostrano i rapporti che sarebbero stati intrattenuti più tardi con Libia, Egitto e Tunisia. Sigonella è un caso molto particolare e non ordinario, che segna sicuramente un precedente da tenere a mente. Tuttavia, non ha fatto sì che l’Italia togliesse immediatamente il suo ‘appoggio mediatore’ nei confronti dei Paesi arabi”.


Il podcast è affascinate e prova a indagare anche quello che non ci hanno raccontato all’epoca. Ma oggi cosa sappiamo in più? “Sulle conversazioni tra forze italiane e statunitensi, tra Craxi e Reagan – ha aggiunto Guida – sappiamo forse anche troppo, tanto da avere diverse versioni delle stesse dichiarazioni. Forse, non conosceremo mai l’esatto svolgimento della vicenda. A non venire citato spesso, a mio avviso, è un fatto che con Sigonella ha avuto a che fare soltanto dopo l’incidente. Parlo del cosiddetto e presunto “atto di riparazione” concesso da Craxi a Reagan, ovvero utilizzare Sigonella, nella primavera del 1986, per bombardare la Libia. Allo stesso tempo, però, Craxi informò Gheddafi prima che i bombardamenti avvenissero. Questa sorta di ‘doppio gioco’ dimostrerebbe come Craxi cercasse ancora di non alienarsi la simpatia dell’uno o dell’altro alleato”. “Per definizione – ha concluso Nova Lectio – un thriller politico non è nient’altro che una storia che riguarda – segretamente – alte cariche dello Stato impegnate nella risoluzione di delicate questioni geopolitiche. In simili contesti, una fallita mediazione potrebbe scatenare indesiderate escalation. La vicenda di Sigonella è stata caratterizzata da un tira e molla tra due capi di governo, Reagan e Craxi, da uno scontro fortunatamente sventato tra forze italiane e statunitensi, e dal coinvolgimento di importanti leader mediorientali come Hosni Mubarak, Yasser Arafat e Hafiz al-Assad, senza dimenticare Abu Abbas, all’epoca a capo del Fronte per la Liberazione della Palestina. Per di più, l’incomprensione tra Stati Uniti e Italia è stata generata da un crimine: l’omicidio di Leon Klinghoffer, passeggero americano della Achille Lauro scoperto morto soltanto una volta portata a termine la mediazione con i terroristi a bordo. Se invece vogliamo limitarci al caso specifico di Sigonella 85, il ritmo e la narrazione assumono contorni davvero coinvolgenti e intensi, da thriller appunto”.


(Leonardo Merlini)

Pompeii Theatrum Mundi, al via a giugno la rassegna teatrale

Pompeii Theatrum Mundi, al via a giugno la rassegna teatraleRoma, 2 apr. (askanews) – Un “matrimonio felice” fra uno straordinario sito archeologico e il teatro, perchè la cultura racchiude dentro di sè tante diverse manifestazioni”. Così, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, presentando oggi al MIC la settima edizione di “Pompeii theatrum mundi”, la rassegna teatrale realizzata grazie alla collaborazione tra il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e il Parco Archeologico di Pompei, che si svolgerà dal 13 giugno al 13 luglio 2024 nel Teatro Grande del Parco Archeologico. “In cartellone – ha osservato, intervenendo alla conferenza stampa alla presenza del Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi; dell’Assessore alla Semplificazione Amministrativa e al Turismo della Regione Campania, Felice Casucci; del Presidente del Teatro di Napoli, Luciano Cannito; del Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel e del Presidente del Teatro di Napoli, Roberto Andò – ci sono opere nelle quali ritroviamo l’essenza della cultura occidentale che affonda le sue radici nel mondo greco-romano”.


Con i suoi quattro titoli in programma la rassegna estiva del Teatro Nazionale di Napoli conferma la sua natura di vetrina di inedite riletture o rivisitazioni di testi e opere della classicità. Si parte giovedì 13 giugno con la prima assoluta di “Odissea Cancellata” di Emilio Isgrò, con la regia di Giorgio Sangati su installazione scenica di Emilio Isgrò, in una produzione del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. Lo spettacolo è progettato come un’opera nell’opera: le gradinate del Teatro Grande si trasformeranno in una gigantesca video-installazione dell’artista-autore. Mentre i versi dell’Odissea impressi sulla pietra dei gradini verranno cancellati a vista, dalle cancellature stesse prenderà vita il testo. Di fatto la drammaturgia di Isgrò procede allo stesso modo: cancella Omero (tornando alla fonte primaria dell’epica) selezionando solo i frammenti che ritiene essenziali e, sradicandoli dal loro contesto, restituisce loro nuova e inaspettata forza. Repliche venerdì 14 e sabato 15 giugno. Giovedì 27, con repliche venerdì 28 e sabato 29 giugno la rassegna propone un altro debutto nazionale. Si tratta dello spettacolo De Rerum Natura

Socialismo, in libreria la prima biografia di Giuseppe Faravelli

Socialismo, in libreria la prima biografia di Giuseppe FaravelliMilano, 1 apr. (askanews) – Settant’anni di storia del socialismo in Italia raccontati attraverso la prima biografia Giuseppe Faravelli, figura di spicco dell’antifascismo, a lungo direttore di “Critica Sociale”. A cinquant’anni dalla scomparsa di uno dei principali protagonisti del socialismo e della politica italiana, approda in libreria “L’eretico. Giuseppe Faravelli nella storia del socialismo italiano”, scritto da Fabio Florindi (giornalista professionista e appassionato studioso della storia politica italiana) ed edito da Arcadia Edizioni. Una narrazione ricca di dettagli e di documenti inediti non solo sulla vita politica del militante del socialismo italiano ma anche sui momenti più cruciali della storia del XX secolo.


Faravelli ha attraversato un’ampia stagione politica italiana, stando sempre dalla parte dei lavoratori e del socialismo turatiano. Vicino a Matteotti, con l’avvento del fascismo anche lui subirà le persecuzioni che lo porteranno ad espatriare all’estero, dove diventa Joseph, tra i più intransigenti ed influenti capi dell’antifascismo in esilio. Nel libro l’autore sottolinea il suo grande impegno nella lotta per la democrazia e la Repubblica e per la costruzione di un partito autonomo e autenticamente socialista. Un impegno che si concretizza soprattutto sulle pagine di “Critica Sociale”, dove Faravelli svolge una formidabile azione di stimolo al partito e al movimento socialista italiano. Grazie a uno stile coinvolgente, il libro ci restituisce non solo la figura pubblica di Faravelli, ma anche il suo lato più intimo e umano.


“L’eretico. Giuseppe Faravelli nella storia del socialismo italiano” è il terzo saggio firmato da Florindi che sempre con Arcadia edizione ha già pubblicato “La missione impossibile. Il Psu e la lotta al fascismo”, conquistando Premio Matteotti nel 2022, e “Pericolosi sovversivi. Storia del centro socialista interno (1934-1944)”.