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Biennale Teatro, Willem Dafoe è il nuovo direttore artistico

Biennale Teatro, Willem Dafoe è il nuovo direttore artisticoVenezia, 8 lug. (askanews) – Da Hollywood a Venezia: Willem Dafoe è il nuovo direttore artistico del settore Teatro della Biennale per il biennio 2025-2026. La nomina è stata deliberata dal Consiglio di amministrazione della Biennale presieduto da Pietrangelo Buttafuoco.


“È un onore poter annunciare la nomina di Willem Dafoe a Direttore della Biennale Teatro – ha dichiarato Buttafuoco. Il teatro è di fatto la casa originale della sua luminosa carriera. Tra i fondatori del leggendario Wooster Group nel 1977, nel perfetto controllo del suo corpo scenico ci sono sempre state la disciplina, la conoscenza, la passione e la profonda consapevolezza del teatro. Non vedo l’ora, come tutti, di poter essere spettatore del Festival che costruirà da Direttore Artistico e – dalla sua cattedra di assoluto maestro – vedere crescere nell’arte, le ragazze e i ragazzi del College di teatro”. “Sono stato prima sorpreso e poi felice di ricevere l’invito di Pietrangelo Buttafuoco come Direttore del Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia 2025-2026 – dichiara Willem Dafoe. Sono consapevole di essere noto come attore di cinema ma io sono nato in teatro, il teatro mi ha formato e mi ha scosso. Sono un animale da palcoscenico. Sono un attore. Il teatro mi ha educato all’arte e alla vita. Ho lavorato con il Wooster Group per ventisette anni, ho collaborato con grandi registi da Richard Foreman a Bob Wilson. La direzione del mio programma Teatro sarà tracciata dalla mia formazione personale. Una sorta di esplorazione dell’essenza del corpo”.

Fotografia, Barbara Dall’Angelo vince il concorso Asferico

Fotografia, Barbara Dall’Angelo vince il concorso AsfericoRoma, 8 lug. (askanews) – Barbara Dall’Angelo è la vincitrice della XVIII edizione del concorso internazionale di fotografia naturalistica Asferico, con una fotografia di paesaggio. La cerimonia di premiazione si è svolta lo scorso 6 luglio durante gli eventi organizzati per l’Appennino Foto Festival presso il Teatro di Caldarola (MC), appena restaurato.


Al concorso, organizzato da AFNI (Associazione Fotografi Naturalisti Italiani), hanno preso parte 650 fotografi provenienti da 39 nazioni di 5 continenti con circa 15.000 immagini. In questi anni, nonostante l’evoluzione tecnologica che ha reso disponibili strumenti sempre più performanti e alla portata di tutti, il concorso ha mantenuto quel rigore che ha permesso ai partecipanti di essere giudicati partendo da uno stesso piano, favorendo la capacità artistica e naturalistica piuttosto della capacità informatica. Barbara Dall’Angelo è la prima donna a vincere il concorso Asferico; una fotografa che ricerca armonia e equilibrio nei suoi scatti cercando di trasmettere la fragilità e la mutabilità del nostro mondo. Invita alla riflessione sulla necessità di un impegno personale e condiviso nella protezione e salvaguardia della Terra. “Una fotografia bellissima, minimalista e ben realizzata, che ci trasporta in un paesaggio da sogno. L’autrice è riuscita a riflettere nell’immagine l’essenza del luogo”, ha commentato Javier Aznar Gonzáles, membro della giuria di Asferico 2024.


“Gli alberi danzanti di una remota isola dell’Indonesia hanno immediatamente catturato la mia anima – ha spiegato Barbara Dall’Angelo – a differenza di tutte le altre mangrovie del mondo che crescono vicine le une alle altre, queste sono nate isolate e si sono adattate alle difficili condizioni atmosferiche creando queste originali coreografie. Ho posizionato il mio treppiede in modo da ritrarre gli alberi come se, con un gesto aggraziato, si abbracciassero in una danza. Ho scelto di scattare l’immagine in high key per enfatizzare l’aspetto astratto”. Dopo gli studi universitari in Lettere e Filosofia, Barbara Dall’Angelo si è diplomata in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel 1998 ha fondato la società di distribuzione televisiva e cinematografica Dall’Angelo Pictures della quale è amministratrice. I suoi scatti vengono spesso premiati a importanti concorsi internazionali di fotografia naturalistica e sono richiesti da riviste di viaggio, natura e fotografia. Le sue opere sono spesso esposte in mostre individuali e collettive in tutto il mondo e sono presenti in gallerie d’arte e collezioni private.

Biennale Teatro, “Qualcosa mai visto prima”: Back to Back Theatre

Biennale Teatro, “Qualcosa mai visto prima”: Back to Back TheatreVenezia, 8 lug. (askanews) – Uno spettacolo duro, con momenti di violenza, ma anche una riflessione sulla società che genera mostri, soprattutto tra le persone più fragili. Con una componente musicale dal vivo importante e la presenza del video a fare da altro personaggio dello spettacolo. “Food Court”, lavoro della compagnia Back To Back Theatre che ha vinto il Leone d’oro alla carriera alla 52esima Biennale Teatro, è un’opera potente, così come potente è il lavoro del collettivo australiano composto da artisti neuroatipici e con disabilità cognitive. Ma il messaggio che arriva dal palco è rivolto a tutti e parla a ciascuno di noi. “Noi esploriamo temi contemporanei che sono importanti per gli attori – ha detto ad askanews Bruce Gladwin, direttore artistico di Back to Back Theatre – ma che sono anche universali e riguardano il pubblico, Cerchiamo di spingere più avanti i confini del teatro, di fare qualcosa che non si è mai visto prima”.


Lo spettacolo, che mette in scena l’umiliazione di una donna in uno spazio minimale, è stato definito “un’esperienza ai confini della morte in una periferie delle meraviglie”. A noi è apparsa anche come una storia nata negli incubi della società ipercapitalista, un orrore che arriva dritto dal nostro mondo falsamente luccicante. E la ferita si rivela ancora più profonda. “Il teatro non accade sul palco – ha aggiunto Gladwin – accade nel cervello e nelle emozioni di ogni singolo spettatore. Lo spettacolo Food Court ha a che fare con il bullismo, certamente, ma anche con la particolare relazione che abbiamo con il super ego e la piccola voce critica che c’è dentro di noi, che ha un vocabolario ridotto e molto ripetitivo. E riguarda anche il tema dell’amore per se stessi”. L’eccezionalità di Back to Back Theatre sta nella normalità del loro teatro, che vive anche di lentezze, di rispetto dei corpi e delle fragilità, ma senza indulgenze o autocompiacimento. Normalità, per l’appunto, per tutti. E il Leone d’oro è un messaggio che gli attori vogliono raccogliere. “Spero che noi possiamo cambiare le cose – ci ha detto Scott Price, storico membro del collettivo – per quanto mi riguarda io credo di poter cambiare il modo in cui le persone con disabilità vengono percepite. Sono stato etichettato anche io così e non è una cosa piacevole. Spero davvero che le cose possano cambiare profondamente”.


Di certo qualcosa accade dentro gli spettatori in sala. Di certo qualcosa accade nell’idea di teatro contemporaneo, di cui la Biennale continua a provare ad allargare i confini, non solo tecnici o letterari, ma anche psicologici.

La 54esima edizione di Santarcangelo Festival: occhi sul presente

La 54esima edizione di Santarcangelo Festival: occhi sul presenteSantarcangelo, 5 lug. (askanews) – Dieci giorni di spettacoli e oltre 170 proposte per tornare a indagare le arti performative contemporanee: la 54esima edizione del Santarcangelo Festival vuole guardare al nostro presente con occhi sempre nuovi. Alla direzione ancora il drammaturgo, critico teatrale e curatore polacco Tomasz Kirenczuk.


“Per quanto riguarda le linee generali del festival – ha detto ad askanews – stiamo continuando la ricerca che riguarda il modo in cui le arti performative possono vivere nello spazio pubblico. Questa rimane una tra le domande più importanti dal punto di vista di drammaturgia della struttura di festival. Poi le tematiche più politiche, sociali, qui sono sempre molto presenti, presente. Sono molto contento che anche quest’anno la questione che riguarda gli studi sulla decolonizzazione e l’antirazzismo, come tematiche e come pratiche, molto molto presenti”. Come è giusto che sia il corpo è al centro dei discorsi degli artisti e del festival, anche nelle sue declinazioni più profonde. “È poi molto presente anche la questione queer – ha aggiunto il direttore artistico – che diventa sempre più una questione non solo tematica, politica, ma anche estetica, perché sicuramente seguendo i diversi artisti e artiste nei ultimi anni ci è sembrato molto chiaro che proprio l’estetica queer è questa fonte che porta a un grande rinnovamento del lavoro performativo e questa sperimentazione ci interessa moltissimo. C’è poi anche la questione ambientale che ci sembra anche molto importante perché comunque le arti performative entrando in questa tematica si aprono all discorso pubblico”.


Intitolata “while we are here”, questa edizione del Santarcangelo festival affronta anche il tema del presente, nell’accezione dell’essere presenti al momento, in un certo senso quell’estremo presente che è tipico della migliore arte contemporanea. Il che innesca una reale possibilità di comunicazione. “La corporalità – ha concluso Tomasz Kirenczuk – è stata sempre molto presente, molto importante per questo festival, ma credo che quest’anno lo sia ancora di più, perché in qualche modo il corpo diventa o si esprime come l’unico oggetto, l’unico mezzo che ci può servire per comunicare veramente con le altre, con gli altri, senza dovere sapere chi sono questi altri senza dover decidere che lingua parliamo, che background abbiamo, eccetera eccetera, perché alla fine il corpo è sempre più sincero di tutto”. E l’intento è quello non più di immaginare il futuro per capire il presente, bensì quello di pensare realmente al presente e da lì partire per ri-costruire una possibilità di futuro, quello stesso futuro che l’ipercapitalismo di oggi sta inesorabilmente facendo scomparire.

Creatori digitali, Borgonzoni a evento Anica: 1,5 mln a sostegno settore

Creatori digitali, Borgonzoni a evento Anica: 1,5 mln a sostegno settoreRoma, 5 lug. (askanews) – Un settore in continua trasformazione, con un grande potenziale da valorizzare, fatto di artisti perlopiù giovani. Se ne è parlato questa mattina al Complesso Gazometro Eni, a Roma, a “Digital Creators & Produzioni immersive”, un incontro che ha visto confrontarsi mondo produttivo e istituzioni promosso da Anica e Unione Editori e Creators Digitali. L’evento è stato l’occasione per un annuncio importante a proposito di un nuovo strumento a sostegno delle imprese del comparto, arrivato dal Sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni.


“Riconoscere al loro modo di fare cultura pari dignità delle altre arti visive. È in quest’ottica – ha affermato il sottosegretario Borgonzoni – che vanno lette le azioni che il Ministero sta mettendo in campo per sostenere lo sviluppo dell’attività dei creatori digitali, a cominciare dalla definizione di questa figura professionale e dalla tutela dei diritti sulle opere frutto del lavoro di questi artisti, novità da noi introdotte nella Legge sul Made in Italy. E a proposito di novità, da quest’anno nella Legge Cinema, nei Contributi Selettivi, anche una linea specifica per finanziare le produzioni audiovisive innovative. Inizieremo con 1,5 milioni di euro, un fondo che siamo pronti ad ampliare nel prossimo futuro qualora, come auspichiamo, le domande dovessero essere molte”. Editori e Creators Digitali sono una nuova categoria destinataria di stimolo, attenzione e sostegno pubblico, accanto al cinema, all’audiovisivo e – penultimi arrivati – ai videogiochi. L’incontro al Gazometro è stato promosso dal presidente Anica Francesco Rutelli: “Stiamo parlando di un futuro che è già qui, stiamo parlando di nuove generazioni, di nuovi posti di lavoro”, ha detto. Accanto a lui, Manuela Cacciamani, presidente della più moderna delle Unioni che compongono Anica, l’Unione Editori digitali e Creators.


A sancire l’ingresso ufficiale dei Creators nel mondo dello spettacolo, dell’intrattenimento e anche del marketing, l’intervento del presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, che ha illustrato alla platea funzioni e modalità di intervento dell’Autorità indipendente. Simone Arcagni, docente allo Iulm di Milano di cultura, media e comunicazione digitale ha offerto alcuni numeri che fanno comprendere le dimensioni del fenomeno dei creativi digitali: 200 milioni di Creators in tutto il mondo, con 127,5 miliardi di dollari di indotto nel 2023. In Italia, il 70 per cento della popolazione è attiva su piattaforme di social network, ma ancora non esistono dati precisi su quanti sono attivi per produrre contenuti digitali.

Biennale Teatro, dalla parola alla scena: “Sleeping Beauty”

Biennale Teatro, dalla parola alla scena: “Sleeping Beauty”Venezia, 4 lug. (askanews) – Un testo plurale e spesso irrefrenabile che ora è diventato un vero e proprio spettacolo: emozionante, doloroso, a volte sopra le righe, ma senza perdere il controllo. “Sleeping Beauty” è il lavoro di Carolina Balucani che ha vinto il premio per la drammaturgia under 40 del College della Biennale Teatro nel biennio 2022-23. Nell’edizione 2024 è andato in scena con la regia di Fabrizio Arcuri che ha guidato il passaggio dalla parola (fittissima) al palcoscenico, lavorando molto con l’autrice, ma anche affidandosi alle intuizioni.


“Non è facile capire effettivamente da dove vengono certe suggestioni – ha spiegato il regista ad askanews -. È chiaro che uno vive quotidianamente ed evidentemente ha un’attenzione nei confronti delle cose e questo si sedimenta dentro, e poi dopo a un certo punto queste cose si riaffacciano, riemergono però ovviamente il collegamento non è mai estremamente chiaro insomma. E dunque sembra sempre che sia frutto di un momento, mentre in realtà nessuno di noi sa come hanno lavorato le cose dentro di noi”. Lo spettacolo, che inizia con dolcezza struggente da addio – in una scena di ballo collettivo che ricorda il miglior Nanni Moretti – racconta di quattro storie di “belle addormentate” che, al momento del passaggio all’età adulta, vanno a dormire a causa delle ferite che hanno dovuto toccare con mano e, in quel lungo sonno, tutti i drammi familiari e personali riemergono, come racconto, con violenza, ma anche con una sorta di distanza creata dallo stesso meccanismo narrativo onirico. E la regia si muove pure intorno alle condizioni sentimentali della storia.


“È ovvio che per me è importante l’intuizione – ha aggiunto Fabrizio Arcuri – il fatto che io non cerco mai di forzare le cose, aspetto sempre che le cose in qualche maniera mi suggeriscono in qualche modo una via per essere affrontate. In questo senso sì, non mi piace lavorare a tavolino, non mi piace prestabilire le cose, preferisco sempre che quando poi le cose si mettono un po’ in moto, poi il moto delle cose lentamente suggerisce la strada da prendere”. Una strada che i quattro protagonisti di “Sleeping Beauty” tracciano con i loro corpi e le loro voci, con l’esplosione dei non detti e delle sofferenze, con le ombre di padri che non hanno mai saputo capire o accettare. Ma al termine della notte, comunque, ci sarà altra bellezza e ci saranno altre possibilità. Quelle del teatro in primo luogo, spazio di confronto e di creazione del presente. (Leonardo Merlini)

Pistoletto e filosofo Balibar tra vincitori “Premio De Sanctis Europa”

Pistoletto e filosofo Balibar tra vincitori “Premio De Sanctis Europa”Roma, 3 lug. (askanews) – Michelangelo Pistoletto, Étienne Balibar, Jan Brokken e Christophe Berti per le prestigiose carriere conseguite nell’ambito, rispettivamente, dell’arte contemporanea, della filosofia, della letteratura e del giornalismo; le sorelle Alba e Alice Rohrwacher per il cinema. Questi i vincitori della Terza edizione del Premio De Sanctis Europa, riconoscimento che gode del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Rai.


I premi verranno assegnati nel corso di una cerimonia che avrà luogo a Bruxelles l’8 luglio 2024, presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia nel Regno del Belgio, Federica Favi. Organizzata in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles, la cerimonia del Premio con targa del Presidente della Repubblica si terrà alla presenza di Sua Eccellenza l’Ambasciatore Federica Favi, di Francesco De Sanctis, Presidente della Fondazione De Sanctis e di numerosi ospiti. Il premio. Dal 2021 in occasione del decennale del Premio De Sanctis, La Fondazione De Sanctis ha istituito in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles il Premio De Sanctis Europa che viene assegnato ogni anno nella capitale belga, sede delle massime istituzioni dell’Unione, a personalità della cultura europea che si distinguono nel campo artistico, umanistico e scientifico. La Giuria del Premio è composta da Giorgio Ficara (Presidente), Nadia Fusini, Raffaele Manica, Giacomo Marramao, Massimo Onofri, Raffaello Palumbo Mosca e Elisabetta Rasy. Tra i vincitori delle passate edizioni: Philippe Forest, Fabiola Gianotti, Anselm Kiefer, Speranza Scappucci, Riccardo Muti, David Van Reybrouck, Jamil Anderlini, Mircea C?rt?rescu, Dacia Maraini, Maurizio Molinari, Bas Smets, Paolo Sorrentino, Domenico Starnone, Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch.


La Fondazione De Sanctis. Letterato, filosofo, Senatore del Regno e Ministro della Pubblica Istruzione, Francesco De Sanctis può essere annoverato tra i “Padri” della nostra Cultura, in particolare per le mirabili pagine di storia della letteratura italiana, capisaldi fondativi della moderna critica letteraria. Irpino d’origine, De Sanctis fu una delle personalità più rilevanti del XIX secolo; la Fondazione a lui intitolata nasce nel 2007 su iniziativa dell’architetto Francesco De Sanctis, pronipote omonimo del critico letterario, a seguito dell’acquisizione di un lascito di famiglia costituito dall’archivio personale e dalla biblioteca dell’antenato. La mission. Obiettivo della Fondazione De Sanctis e, di conseguenza, del Premio, è quello di rendere la sua eredità la base di partenza per un progetto culturale che intende attualizzare l’opera e il pensiero del grande studioso rendendoli così materia viva e contemporanea, non solo a livello nazionale ma anche europeo. Con questa prospettiva la Fondazione fa della diffusione internazionale dell’identità letteraria, filosofica e artistica italiana la propria principale missione, con un’attenzione particolare alle proprie radici meridionali e uno sguardo sempre attento sul presente e sulle realtà culturali europee che da quelle stesse radici si sono sviluppate.

L’artista Federica Zianni vince “Immagina”

L’artista Federica Zianni vince “Immagina”Roma, 3 lug. (askanews) – La scultura “Vortice di eccellenza” di Federica Zianni (classe 1993) vince la prima edizione di “IMMAGINA”, bando di concorso gratuito under 35 promosso dal Gruppo MAG – presieduto dal Cavaliere del Lavoro Pierluca Impronta – per la selezione di un’opera identificativa dei valori dell’azienda attraverso la meraviglia dell’arte. Sarà realizzata – nei prossimi quattro mesi – in resina patinata a bronzo l’opera vincitrice, sublimazione dei cinque valori fondanti di MAG intorno ai quali gli artisti sono stati incoraggiati a trarre ispirazione: Italianità, Stile, Coraggio, Cultura e Visione Internazionale a partire dall’iconico “quadrato”, prima e unica linea grafica identificativa del Gruppo, espressione della ricchezza degli universi possibili.


“Propongo un’opera che incarna l’essenza di MAG e la sua leadership nel mercato assicurativo internazionale. La forma quadrata simboleggia la solidità e la struttura dell’azienda mentre il vortice al centro rappresenta la forza e la determinazione nel superare sfide e conquistare nuovi orizzonti”, così Federica Zianni descrive il suo progetto e, ottenuta la vittoria, si dice “entusiasta di far parte di questa grande realtà e felice che MAG abbia individuato nell’opera i valori trainanti dell’azienda”. Il connubio di materiali e forme e la cura dei dettagli dell’opera richiamando lo stile inconfondibile dell’impresa italiana nel mondo, trasmettendo un messaggio di eccellenza globale: “Metterò tutta me stessa in questa nuova sfida” conclude l’artista.


Significativo il successo di questa prima iniziativa promossa dal Gruppo MAG con circa cinquanta progetti presentati che sono stati valutati dal comitato scientifico presieduto dal Presidente del Gruppo Pierluca Impronta e composto da Cecilia Casorati (Critico d’Arte e Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma); Milo Goj (Storico dell’arte e Professore di Semiotica visiva presso l’Accademia di Belle Arti di Milano); Daniela Piscitelli (Architetto, Grafico e Professore di Disegno Industriale presso l’Università Luigi Vanvitelli di Caserta); Sergio Risaliti (Direttore del Museo Novecento di Firenze); Antonio Valentino (Presidente dell’Associazione Giovani Collezionisti) e Alessandro Vitiello (Giornalista e Gallerista), privilegiando criteri legati alla qualità tecnica ed esecutiva, all’originalità e alla forza comunicativa delle idee. All’artista vincitore un premio del valore di 5 mila euro – di cui una parte in denaro e un’altra da convertire in borsa di studio per l’iscrizione ad un corso/master nel settore artistico – che sarà consegnato durante la cerimonia di premiazione che si terrà giovedì 14 novembre 2024 alle ore 18 presso il MAXXI. In questa occasione altri nove artisti, le cui proposte sono state reputate lodevoli, riceveranno un attestato di merito, segno della sensibilità dell’azienda nella promozione della creatività emergente e nella valorizzazione della capacità di esprimere innovazione e competenza.

Mauro Garofalo racconta Philippe Petit, “Il mago dell’aria”

Mauro Garofalo racconta Philippe Petit, “Il mago dell’aria”Roma, 7 lug. (askanews) – Il 7 agosto 1974, alle 7.05 del mattino, Philippe Petit con l’aiuto di alcuni amici tende un cavo d’acciaio spesso tre centimetri tra le Torri Gemelle di New York. Sospeso a 417,5 metri dal suolo, senza alcun sistema di sicurezza, nei successivi quarantacinque minuti compie la traversata tra le due torri avanti e indietro per otto volte. Sotto di lui, la città si sveglia, alza la testa e spalanca gli occhi… E non solo per quei quarantacinque minuti: continuerà a farlo per tutti gli anni a venire, e lo stesso succederà a molte persone che quel giorno non erano nemmeno nate, perché l’immagine di quell’uomo appeso al cielo è la dimostrazione eterna che l’orizzonte dei sogni non deve avere limiti.


Ma perché Philippe è salito lassù si chiede Mauro Garofalo in “Il mago dell’aria” (Mondadori)? Quali pensieri, quali sogni incendiavano la sua mente e il suo cuore mentre progettava l’impresa? Dall’infanzia passata a correre nelle campagne francesi alla giovinezza vagabonda tra le città di mezzo mondo con i loro alti palazzi, dalla passione per i giochi di prestigio all’innamoramento per il funambolismo nonostante i suoi estenuanti allenamenti, Il mago dell’aria è la biografia immaginaria di uno spirito liberissimo, un racconto fantastico che è insieme storia di formazione, romanzo di avventura e viaggio di un eroe moderno e incantato. Mauro Garofalo, nato a Roma nel 1974, è scrittore e giornalista. Vive a Milano dove insegna Scrittura alla Scuola Mohole e il modulo di Storytelling alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, collabora sui temi dell’ambiente con “Il Sole 24 Ore – Nòva” e “La Stampa” Viaggi e TuttoScienze.

Accogliere tutti nelle differenze: nuovo murales in HangarBicocca

Accogliere tutti nelle differenze: nuovo murales in HangarBicoccaMilano, 2 lug. (askanews) – Un nuovo murales per Pirelli HangarBicocca a Milano: l’artista eL Seed, all’interno del progetto “Outside the Cube” dedicato alle forme d’arte in spazi pubblici, è intervenuto sulle pareti del museo con un’opera site specific che invita a riflettere sui temi dell’identità e sul senso di appartenenza e radicamento. “Quando il mondo cerca di separarci – ha detto l’artista in conferenza stampa – questa opera d’arte è un invito ad accettare gli altri, ad accettare le nostre differenze e ad accogliere tutti”.


“Waves Only Exist Because the Wind Blows – Le onde esistono solo perché il vento soffia” è il titolo del nuovo intervento su scala monumentale, che occupa una superficie totale di 1000 metri quadrati ed è visibile anche dall’area adiacente di Sesto San Giovanni, dalla strada contigua e dalla ferrovia limitrofa. Per Pirelli HangarBicocca, eL Seed ha immaginato un’opera d’arte che celebra il viaggio comune e il bisogno di appartenere a un luogo, con la forma di un’onda che incarna il tema dell’andare e venire. “È un’opera astratta – ha aggiunto eL Seed, questa volta in inglese – che ho creato con il mio linguaggio visuale, ispirandomi alla calligrafia araba. Mi sono ispirato a una frase di Cesare Pavese, che dice che ognuno ha bisogno di un Paese cui appartenere, se non altro per potersene andare via. Io ho voluto creare una connessione tra HangarBicocca e il senso di casa che tutto noi abbiamo”. Il progetto è curato da Cedar Lewisohn, autore di diverse pubblicazioni sull’arte in spazi pubblici e sulla Street Art, e inaugura al pubblico con un live set di Beatrice Dillon il 3 luglio dalle 19.00.