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Art Basel con un’anima ecologica: torna il grano di Agnes Denes

Art Basel con un’anima ecologica: torna il grano di Agnes DenesMilano, 12 giu. (askanews) – Il primo, e ormai leggendario, campo di grano Agnes Denes lo aveva fatto crescere a New York, sotto le Torri Gemelle, nel 1982. Poi, in occasione di Expo 2015 era arrivato, meravigliosamente, anche a Milano, davanti ai grattacieli di Porta Nuova, per parlare ancora una volta della relazione complessa tra la natura e la città. Oggi l’artista americana ha portato una nuova versione del suo “Weathfield” a Basilea, dove è già diventato una delle opere simbolo della fiera di Art Basel, tempio del mercato certo, ma anche di una riflessione sulle tante forme del contemporaneo, compresa la Land Art concettuale.


In fondo Denes, nata a Budapest nel 1931 e ora newyorkese, ci appare oggi chiaramente come una pioniera dell’impegno ecologico, oltre che dei linguaggi artistici. L’installazione nella città svizzera copre circa 1000 mq della Messeplatz, punto nevralgico di passaggio per il pubblico e gli operatori di Art Basel. Il grano deve ancora crescere, e continuerà a farlo per tutta l’estate, ben oltre il tempo della fiera. Un elemento che porta a riflettere anche sul senso del tempo, sul valore dell’arte pubblica, sulla forza di un messaggio che si fa elementare senza perdere la propria complessità. E poi, quando sarà  il momento della raccolta, l’opera se ne andrà, seguendo il ritmo della natura e non quello del mercato o delle esposizioni.

Cultura, al via il Festival dell’Argentario

Cultura, al via il Festival dell’ArgentarioRoma, 12 giu. (askanews) – Ad oltre mezzo secolo di distanza, una delle più belle località turistiche della Toscana avrà di nuovo il “suo” festival: dal 27 al 30 giugno, infatti, Porto Santo Stefano accoglierà il “Festival dell’Argentario”, rassegna di incontri e dibattiti sui temi del nostro tempo con i grandi protagonisti della cultura e del giornalismo, che nasce come ideale prosecuzione dello storico evento, la cui prima edizione si svolse nel 1961.


Promosso dal Comune di Monte Argentario, il nuovo format proporrà degli incontri pubblici, dal giovedì alla domenica, condotti dal giornalista Gigi Marzullo. Location d’eccezione sarà la centralissima Piazza dei Rioni, affacciata sul mare, che dalle ore 21.30 alle ore 23.00 circa si trasformerà in una sorta di “salotto” cittadino all’aria aperta, una vera e propria occasione di dibattito e condivisione in luogo ideale di ritrovo e confronto. La rassegna tornerà esattamente lì dove era nata e, se nelle edizioni degli anni ’60 i protagonisti del palco erano i linguaggi dell’arte, dalla musica al teatro al balletto, quest’anno il festival si immergerà nell’attualità, per provare a decifrarne i molteplici significati. Pur nella sua diversità, la manifestazione manterrà tuttavia lo stesso spirito: l’obiettivo resta infatti lo stesso, quello di condividere, confrontarsi, generando crescita culturale e bellezza.


Nelle quattro serate del festival saranno tanti i temi affrontati, da quelli più strettamente attuali alle storie di vita, e molti i protagonisti dell’informazione e della cultura: ad inaugurare il programma sarà Bruno Vespa, che giovedì 27 giugno salirà sul palco con la giornalista e scrittrice Maria Latella. La serata di venerdì sarà interamente dedicata a Fausto Leali, che interpreterà alcuni dei suoi brani più celebri e amati. Sabato 28 giugno il padrone di casa, Gigi Marzullo intervisterà Serena Autieri, interprete di grandi successi a teatro, al cinema e in tv, che per l’occasione regalerà al pubblico un medley di canzoni, e Adriano Galliani, autore del libro “Le memorie di Adriano G.”, scritto con Luigi Garlando ed edito da Piemme. Infine, domenica 30 giugno, la serata finale della manifestazione sarà animata da un talk conclusivo con le conduttrici televisive Caterina Balivo ed Eleonora Daniele, e Marcello Simoni, autore bestseller da quasi 2 milioni e mezzo di copie vendute solo in Italia, che presenterà, a pochissimi giorni dall’uscita nelle librerie, il suo nuovo thriller storico “L’enigma del cabalista”, edito da Newton Compton. Proprio come accadeva negli anni ’60, quando la manifestazione era diventata un appuntamento imperdibile, anche il nuovo “Festival dell’Argentario” ambisce dunque a diventare un punto fermo nell’estate di Porto Santo Stefano. Idee, spunti, connessioni, ma anche buon umore e un pizzico di leggerezza: sarà una piccola grande finestra sul mondo, nella convinzione che oggi più che mai ci sia bisogno di un momento per fermarsi a comprendere i fatti e le persone, le sfide e le criticità, riscoprendo il valore sociale della piazza e il privilegio dello stare insieme.

A ottobre la XXII edizione del Pisabook Festival

A ottobre la XXII edizione del Pisabook FestivalRoma, 12 giu. (askanews) – È con l’annuncio della terzina dei finalisti dei Translation Awards (Premio alla letteratura in traduzione) che riparte la XXII edizione del Pisa Book Festival, in programma dal 3 al 6 ottobre. Ospite d’onore di questa edizione: lo scrittore svedese Bjorn Larsson.


La giuria scientifica del premio Translation Awards (Roberta Ferrari, Serena Grazzini, Lucia Della Porta, Giulietta Bracci Torsi, Enrico Di Pastena, Andrea Nuti) ha nominato i finalisti in gara: Rosalba Molesi, con Il destino che mi portò a Trieste di Radoslav Petkovic (Bottega Errante), Marco Federici Solari con L’Inchino del gigante di Christoph Ransmayr (L’Orma), e Giulia Zavagna con L’invincibile estate di Liliana di Cristina Rivera Garza (SUR). La parola spetta ora alla giuria di esperti, (Susanna Basso, Bruno Mazzoni e Vanni Santoni), che, coadiuvata dal gruppo lettura della Libreria Pellegrini, decreterà il vincitore assoluto della IV edizione. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 4 ottobre al Pisa Book Festival, in questa occasione saranno consegnati anche i premi alla carriera a Roberto Francavilla, massimo traduttore di letteratura in lingua portoghese e a Roberto Keller, editore che ha esplorato con grande intuito e passione la letteratura mitteleuropea scoprendo, tra l’altro, il premio Nobel Herta Müller. I premi speciali della Giuria vanno a Massimo Bacigalupo per la poesia e a Joseph Farrell per la traduzione in inglese del teatro di Dario Fo e Franca Rame.


Con 90 editori da tutta Italia già confermati e 100 eventi in programmazione, il Pisa Book Festival scalda i motori e prepara la XXII edizione che si svolgerà dal 3 al 6 ottobre. Previsti 200 ospiti nazionali e internazionali, tema dell’edizione sarà il Mare, un filo rosso che unirà i grandi classici della letteratura come Conrad e Stevenson ai contemporanei che lo hanno cantato in prosa e in versi, ma anche un omaggio a Pisa e al suo glorioso passato di repubblica marinara. Pisa Book Festival 2024 ripropone la formula di evento diffuso sperimentata nel 2021, e poi ripetuta con successo negli anni successivi, che prevede il polo espositivo con 90 stand di editori presso gli Arsenali Repubblicani, e sei grandi palcoscenici storici per gli eventi: il Fortilizio della Torre Guelfa, il Museo delle Navi, la Chiesa di San Vito, Palazzo Reale, Palazzo Blu e il Royal Victoria Hotel. Un percorso che nel nome del libro unisce simbolicamente i luoghi iconici della città e coinvolge i lettori di tutte le età.


Il programma culturale è costruito in collaborazione con gli editori presenti e si articolerà secondo le sezioni del Festival, le Anteprime, i Grandi Ospiti, il Made in Tuscany, (la rubrica curata da Vanni Santoni), la sezione Giallissima, il ciclo Lezioni di Storia e la Scuola di Editoria, momenti di formazione gratuiti per tutte le professioni del libro, il traduttore, l’editor, il grafico, l’illustratore e l’agente letterario. Non mancheranno i momenti celebrativi: oltre i Translation Awards, l’anniversario della Rivoluzione dei Garofani, un omaggio a R.J.Tolkien e una mostra a Palazzo Blu dedicata a Yambo (150 anni dalla nascita) che farà da Anteprima al Festival. Il Pisa Book Festival è un salone del libro riservato alle piccole-medie case editrici italiane con marchio indipendente e rappresenta per loro una vetrina molto importante, visto che si svolge in una città culturale come Pisa. L’editoria medio-piccola rappresenta la maggioranza del mercato editoriale, ma fatica a trovare spazio in libreria, per questo il Pisa Book Festival offre agli editori canali di vendita diretti e la possibilità di avvicinare un vasto pubblico di lettori. Il festival ospita, poi, ogni anno scrittori e artisti, scoprendo nuove voci del panorama letterario e organizzando iniziative che coinvolgono i professionisti del settore.


Ideato e diretto dall’editrice Lucia Della Porta, il Pisa Book Festival è realizzato dall’Associazione ETS Pisa Book Festival con il contributo fondamentale della Fondazione Pisa, il patrocinio e sostegno del Comune di Pisa, della Regione Toscana e della Camera di Commercio Toscana-Ovest, in collaborazione con i Musei Nazional di Pisa, il Museo di Palazzo Blu e il Museo della Grafica. L’evento è inoltre sostenuto da Acque SpA.

Matteotti, esce “Tempesta su Mussolini” di Andrea Frediani

Matteotti, esce “Tempesta su Mussolini” di Andrea FredianiRoma, 10 giu. (askanews) – Il delitto Matteotti cento anni dopo. Con “Tempesta su Mussolini. Un grande romanzo storico sul delitto Matteotti” (Rai Libri) lo scrittore Andrea Frediani affronta una delle pagine decisive della storia italiana.


Con i toni della suspense e nel pieno rispetto della vicenda storica, Frediani accompagna il lettore al cospetto di uno dei più importanti “gialli” dell’epoca contemporanea. È il 30 maggio 1924 quando nell’aula della Camera Giacomo Matteotti accusa il presidente del Consiglio Benito Mussolini, ex compagno di partito, di essersi macchiato di brogli e violenze per vincere le elezioni e ottenere la guida di un governo di coalizione. Una denuncia coraggiosa quella di Matteotti, dai suoi soprannominato “Tempesta” per il temperamento risoluto e impavido. All’origine dello scontro con Mussolini posizioni politiche ormai inconciliabili. Il 10 giugno, il tragico epilogo: Matteotti sarà rapito e barbaramente ucciso.


Il romanzo fa parte della collana di Rai Libri “Cristalli Sognanti”.

Matteotti, programmazione continua su canale satellitare Camera per centenario

Matteotti, programmazione continua su canale satellitare Camera per centenarioRoma, 8 giu. (askanews) -La cerimonia a Montecitorio dedicata a Giacomo Matteotti che si è svolta giovedì 30 maggio (in diretta su Rai1, a cura di Rai Parlamento) rimane sulla webtv della Camera dei deputati (al link: https://webtv.camera.it/evento/25468) e sarà al centro della programmazione continua sul canale satellitare dalle ore 7:00 alle ore 15:00 (ora in cui inizierà la diretta dell’Aula) di lunedì 10 giugno, a cento anni dal rapimento e dall’uccisione del deputato, da parte di sicari fascisti.


Il canale satellitare è disponibile sia sulla piattaforma Sky, al 524, sia sulla piattaforma Tivusat, al 90. Il video della cerimonia – che è stata aperta dal Presidente della Camera Lorenzo Fontana, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – contiene anche un focus sulla mostra, allestita in Transatlantico, e dedicata a Giacomo Matteotti in Parlamento, organizzata dalla Camera dei deputati con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della scomparsa del deputato. Erano presenti anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Vicepresidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso. Fra i documenti esposti nelle teche, conservati nell’Archivio storico della Camera e dedicati all’attività parlamentare di Matteotti, alcuni riguardano il discorso con cui il 30 maggio 1924 denunciò i brogli e le violenze elettorali: una foto della seduta, i suoi scritti con la richiesta di annullare la convalida in blocco dei deputati della maggioranza fascista e il risultato del voto, una copia annotata di “Un anno di dominazione fascista”, un dossier allora appena pubblicato, che Matteotti stava probabilmente aggiornando.


E poi, tra gli altri documenti: una selezione dello scambio epistolare con la moglie Velia Titta, le immagini della Biblioteca della Camera a Palazzo Montecitorio negli anni ’20, il registro dei risultati elettorali per il collegio di Ferrara in cui Matteotti venne eletto per la prima volta alla Camera nel 1919, l’originale del volume “La recidiva: saggio di revisione critica con dati statistici”, da cui il parlamentare socialista sviluppò la propria tesi di laurea, ugualmente esposta. Completano la mostra alcune sue richieste autografe di prestito di libri della Biblioteca della Camera che aiutano a ricostruire il suo percorso di studi e di approfondimento. Oltre che dall’Archivio storico e dalla Biblioteca della Camera, alcuni dei documenti in mostra provengono dalla Fondazione di Studi storici “Filippo Turati” di Firenze. Ha partecipato all’allestimento della mostra anche la Fondazione Giacomo Matteotti ETS. In esposizione anche la ristampa dei discorsi del deputato, pubblicata dalla Camera nell’anno del centenario.

”Mattanza”, mostra fotografica di De Angelis sulla mattanza dei tonni

”Mattanza”, mostra fotografica di De Angelis sulla mattanza dei tonniRoma, 3 giu. (askanews) – Si intitola “Mattanza” è la mostra fotografica di Giovanni De Angelis (in scena a Carloforte, in Sardegna, fino al 31 agosto) che racconta con passione un rito antico di uomini che vanno per mare e dalle loro barche calano immense reti in attesa della loro preda: il tonno.


Attratto dal fascino dell’evento che si svolge al largo di Carloforte, nell’Isola di San Pietro (Sardegna), il fotografo De Angelis sale anche lui a bordo di una delle “bastarde”, le imbarcazioni utilizzate dai tonnarotti, da dove cattura con la sua macchina fotografica ogni attimo della grandiosa impresa: la chiusura delle reti che imprigionano i tonni, la lotta tra uomini e pesci nella “camera della morte”, quando l’acqua si tinge di rosso carminio e il sacrificio si rinnova. E poi il ritorno a terra, dove i tonni vengono lavorati a mano e a filo di coltello. Nasce così “Mattanza”, un viaggio per immagini, un atto d’amore che celebra l’antico mestiere della pesca del tonno cosi come veniva realizzata in passato, pilastro fondamentale dell’identità storica della comunità di Carloforte. “Mattanza” è anche un libro edito Imago Edizioni con testi di Federico Quaranta e Stefano Rombi, Sindaco di Carloforte e poesie di Federico Quaranta.


Artista e fotografo napoletano, De Angelis vive e lavora a Roma, con una vasta esperienza nel campo della fotografia d’arte moderna e contemporanea. Collabora attivamente con musei, gallerie, artisti e istituzioni nazionali e internazionali. Ha realizzato numerosi progetti fotografici, mostre e monografie, e ha pubblicato servizi fotografici sulle principali riviste nazionali ed estere. Docente di fotografia al corso triennale Bachelor of Arts presso DAM (Digital Arts & Media Academy), è fondatore del portale web Artimages, specializzato nel campo della fotografia d’arte.

Cinema, Unarchive Found Footage Fest i vincitori della II edizione

Cinema, Unarchive Found Footage Fest i vincitori della II edizioneRoma, 3 giu. (askanews) – Si è conclusa al Cinema intrastevere la seconda edizione di UnArchive Found Footage Fest, festival ideato dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS direttori artistici Alina Marazzi e Marco Bertozzi) con l’obiettivo di valorizzare il panorama artistico internazionale dedicato al riuso delle immagini d’archivio in nuove opere filmiche, spesso di forte sperimentazione, con appendici artistiche e musicali all’Accademia di Spagna e al Live Alcazar. In una settimana ricca di appuntamenti, il quartiere romano di Trastevere si è immerso in una moltitudine di visioni, incontri partecipati e performance dal vivo dal linguaggio fortemente innovativo.


Circa 4000 le presenze registrate in sala, cui si aggiungono gli oltre 500 spettatori degli eventi live, i 150 accorsi ad assistere ai panel e il vasto pubblico che ha visitato le opere installative, con un forte coinvolgimento del target di pubblico compreso tra i 25 e i 34 anni. Un indice di controtendenza per il cinema in sala, che dimostra un sorprendente interesse dei giovani verso le forme creative e sperimentali del cinema di found footage, confermato anche dai circa 30.000 contatti sui social media che le pagine del festival hanno registrato nei giorni della manifestazione. ‘L’immagine osservata, studiata, analizzata e risemanticizzata attraverso il lavoro sul found footage – ha dichiarato Vincenzo Vita, presidente dell’AAMOD, nella cerimonia di chiusura della manifestazione – porta ad una ricostruzione diversa della realtà filmata all’origine, che viene rimanipolata dall’estro creativo del filmmaker quanto resa comprensibile e identificabile dall’occhio tecnologico delle nuove generazioni. Con questo festival e questi dati siamo lieti di aver potuto assistere a un rovesciamento degli schemi, riportando la fruizione ad un sistema ‘slow’ di percezione e analisi del cinema’.


‘Non è stato facile selezionare, tra le centinaia arrivate, le opere per il nostro concorso internazionale – hanno ricordato i direttori artistici Alina Marazzi e Marco Bertozzi – né per la giuria dev’essere stato semplice assegnare i riconoscimenti di questa edizione di Unarchive. Un Festival frequentato da un pubblico altamente partecipativo, attento, diversificato, capace di amplificare una rete culturale in piena estensione. L’auspicio è che questi film possano continuare a circolare indipendentemente, per raggiungere nuovi contesti e coinvolgere un sempre maggior numero di spettatori’. La Giuria internazionale, composta da Bill Morrison, Firouzeh Khosrovani e Sara Fgaier, ha decretato i seguenti vincitori (premi in valore economico):


Premio UnArchive, per il miglior riuso creativa a Amor di Virginia Eleuteri Serpieri (Italia / 2023) Da sola la regista ha raccolto i frammenti, ha scoperto come rimetterli insieme e poi li ha incollati con cura l’uno all’altro, uno a uno. Alla fine l’immagine è ricomposta, ma non è più la stessa di prima. Adesso è più imperfetta, e più preziosa.


Miglior lungometraggio a Between Revolutions di Vlad Petri (Romania, Croazia, Qatar, Iran / 2023) Un’opera che intreccia magistralmente il found footage nella narrazione, creando il quadro intimo di un’amicizia, quella tra Zahra e Maria, tra le rivoluzioni dei loro rispettivi paesi, Iran e Romania. Between Revolutions fa emergere la natura illusoria delle rivoluzioni, il divario tra idee politiche e dura realtà. Il film è un ritratto lirico del sorgere e tramontare delle ideologie. Politica e intimità si mischiano nella breve durata del film, con una chiara struttura di montaggio e con la corrispondenza poetica tra Maria e Zahra. Miglior cortometraggio a Solaris, Mon Amour, di Kuba Mikurda, Laura Pawela, Marcin Lenarczyk (Polonia / 2023): Un’opera che ci trasporta in un percorso di ri-immaginazione. Usando adattamenti radio del film Solaris di Stanislaw Lem e una collezione di circa 70 film educativi polacchi, i registi creano abilmente un’opera di trasformazione alchemica, generando, con immaginari, montaggio e sound design eccezionali, una riflessione fantascientifica su memoria e perdita. Con questo materiale, lo spazio interno e lo spazio profondo si ripiegano su loro stessi, l’universo esiste sia dentro che oltre il corpo, e le storie personali sono intrecciate con il destino delle specie. Menzione d’onore a Film Negativo / Positivo di Federica Foglia (Canada, Italia / 2023) Un opera di collage di delicata bellezza e grazia che mette le star di film erotici dell’ epoca del cinema muto come spiriti creativi, dee che stimolano l’erotismo attraverso il mondo naturale, nei suoi insetti, fiori, foglie e semi. La Giuria degli studenti, collettivo proveniente da diverse università e accademie artistiche e presieduta quest’anno dal regista Giovanni Piperno ha assegnato invece i riconoscimenti (premi con valenza simbolica, con utilizzo gratuito di tre minuti di materiali d’archivio per le prossime opere realizzate): Premio UnArchive, per il miglior riuso creativo a “Picture of Ghosts” di Kleber Mendonça Filho (Brasile / 2023) Per la capacità del regista di amalgamare materiali di archivio privati, pubblici e filmici di formati diversi in una narrazione poetica. Trasfigurando l’architettura della città e della sua casa in un luogo di culto creativo. Parte dalla figura del fantasma per restituire vitalità alla memoria. Miglior Lungometraggio “Amor” di Virginia Eleuteri Serpieri (Italia / 2023) Per la poesia e l’originalità dell’articolazione narrativa che unisce un percorso di lutto intimo e la testimonianza di una città intera. Ricorda con forza e delicatezza l’importanza di un bene comune e prezioso che incarna la vita stessa, l’acqua, il fiume… Menzione Speciale – Miglior Lungometraggio “Manifest” directed by Angie Vinchito Per la straordinaria capacità di narrare la tragica condizione di bambini e adolescenti russi imprigionati in un sistema violento e repressivo, attingendo dal vasto oceano dei social media. I giovani protagonisti di questo film sono la voce di una potente storia corale che necessita di essere udita dal mondo intero. Miglior Cortometraggio a “L’architetta Carla” di Davide Minotti con Valeria Miracapillo (Italia / 2024: Per la forza di scontro tra immagini industriali e visioni personali, tra voci aliene e discorsi poetici, nel segno di una frattura grottesca in cui ingegneria e architettura si impongono come visioni in grado ora di controllare, ora di rivoluzionare il mondo. Menzione Speciale – Miglior Cortometraggio a “We should all be futurist” diretto da Angela Norelli (talia / 2023) Con raffinatezza e grande ironia la regista è riuscita a capovolgere il significato delle parole di Filippo Tommaso Marinetti per un’emancipazione femminile antelitteram facendo crollare il patriarcato sotto le sue stesse parole ove si è adagiato per secoli, complimenti. Tra gli eventi più partecipati del festival, sono da ricordare gli incontri di approfondimento con i registi Eyal Sivan (Israele), Bill Morrison (Stati Uniti), Sergei Loznitsa (Ucraina) e Kamal Aljafari (Palestina), dei quali sono state proiettate alcune delle opere più rare e significative nel lavoro di found footage. UnArchive Found Footage Fest è ideato e prodotto dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS (AAMOD); in collaborazione con Archivio Luce – Cinecittà; con il riconoscimento di MIC – direzione generale cinema e audiovisivo; con il patrocinio di Comune di Roma, Accademia di Spagna a Roma, Ambasciata del Québec, Istituto polacco di Roma, Universidade de Lisboa, Faculdade de Belas-Artes, Centro de Investigação e Estudos em Belas-Artes (CIEBA), Ambasciata del Canada; Partner NABA – Nuova Accademia delle Arti, Università IULM; con la collaborazione di Centre Pompidou Studio Azzurro, IDFA, Locarno Film Festival, MUTA Festival Internacional de Apropiación Audiovisual, Pordenone Docs Fest, Cineteca di Milano, CSC sede Sicilia, Università Roma Tre DAMS, Università di Roma La Sapienza, Università Tor Vergata, Accademia di Belle Arti Roma, Accademia di Belle Arti Bologna, Accademia di Belle Arti Napoli, John Cabot University, Zelig Bolzano, IUAV Università di Venezia, SudTitles, Alpe Adria Cinema – Trieste Film Festival . Si ringraziano: Casa Internazionale delle Donne, Academy of Art in Szczecin Biblioteca Totiana Lab80 Cinescatti Archivio Aperto Casale del Giglio, gli staff di Cinema Intrastevere, Alcazar Live.

Una Biennale radicale e molteplice: natura e senso del presente

Una Biennale radicale e molteplice: natura e senso del presenteOrtisei, 1 giu. (askanews) – Pensare a quali possibilità di vita e di sopravvivenza avremo, cercare di ritornare ad avvicinarsi a un’idea di selvaggio, come valore e come contraddizione, per immaginare qualcosa che vada oltre il Capitalocene e apra delle nuove prospettive. La nona edizione della Biennale Gherdëina, curata da Lorenzo Giusti sulle Dolomiti della Val Gardena, è un progetto artistico potente e coraggioso, radicale e consapevole, che vuole ragionare in termini di ecologia e non di mera sostenibilità.


“Più che raccontare il selvaggio – ha spiegato Giusti ad askanews – questo è un progetto che racconta la contraddizione, che oggi è evidente, tra una dimensione che è diventata quasi esclusivamente letteraria e la possibilità effettiva di esperire una natura incontaminata, una natura libera, uno stato di natura, che è uno dei grandi temi trattati dai filosofi illuministi. E quindi abbiamo interrogato gli artisti su questo aspetto e gli artisti, al loro modo, hanno dato risposte molteplici, hanno composto un mosaico di visioni e di possibilità. Ci siamo interrogati anche su quale spazio le ceneri del capitalismo possono lasciare, quali possibilità possono offrire a un’idea di natura che possa essere ancora libera”. Distribuita su più sedi, a contatto diretto con la montagna e la natura, questa Biennale si intitola “Il Parlamento delle marmotte” e ricorda mitologie antiche, ricorda il tempo di un’alleanza tra esseri umani ed esseri non umani. E questa idea di ibridazione, che poi è sempre più frequente nella filosofia contemporanea, ritorna continuamente nelle opere e nei progetti esposti.


“Ci sono al mondo forse 300 biennali d’arte – ha aggiunto Eduard Demetz, presidente della Biennale Gherdëina -. Noi siamo una biennale che ha la particolare di non essere esportabile, proprio per il fatto di essere in contatto stretto con l’ambiente, con la natura, con la cultura locale”. La relazione con il territorio è una delle caratteristiche fondanti del progetto, che nasce anche dal lavoro della gallerista Doris Ghetta, ma il modo in cui poi le varie mostre, installazioni, opere e performance stanno dentro lo spazio – fisico e mentale – della Val Gardena è universale e contemporaneo e, attraversandolo, se ne sente anche la componente di necessità. “Il sogno – ci ha detto ancora Demetz – è sempre quello di creare un contrappunto forte al mondo delle pazzie del tempo moderno, dell’antropocentrismo, del capitalocentrismo e via dicendo”.


Gli artisti presenti sono tanti, sono consapevoli, c’è Chiara Bersani e c’è Julius von Bismarck, c’è l’Atelier dell’Errore e c’è Diana Policarpo, solo per citare alcuni nomi. Ma a contare è più il senso complessivo, la costruzione di un ragionamento di respiro e di movimento. Ispirandosi anche alla pratica del camminare cara a un altro artista importante presente a Ortisei come Michael Höpfner. “Il cammino – ha concluso Lorenzo Giusti – ha ispirato tutto il progetto in qualche maniera, perché lo ha reso libero. Libero da cornici troppo rigide, da strutture troppo definite. Ci siamo concessi anche alla libertà e alla possibilità della contraddizione, che è quello di cui il camminare può farti fare esperienze”.


Ecco, la contraddizione. Qui la Biennale Gherdëina gioca la sua partita più importante, quella probabilmente più vicina alla visione di Lorenzo Giusti: ibrida, impermanente, viva e diversa.

Roberto Saviano invitato alla Buchmesse dal commissario Mazza

Roberto Saviano invitato alla Buchmesse dal commissario MazzaMilano, 30 mag. (askanews) – Roberto Saviano è stato invitato a partecipare alla Buchmesse di Francoforte nell’ambito del programma per la presenza dell’Italia come Paese Ospite d’onore. Lo ha comunicato lo stesso commissario straordinario del governo, Mauro Mazza. “Il nome di Roberto Saviano – si legge in una nota di Mazza – non era compreso nella lista di autori presentata dagli editori per comporre la delegazione italiana alla Buchmesse di Francoforte 2024. E da parte del commissario non si era ritenuto di alterare quella lista né con il suo nome, né con quello di altri, più o meno autorevoli o rappresentativi scrittori. Ora, preso atto dell’odierna pur tardiva diversa indicazione di un editore, di fronte alle reazioni e a una corale levata di scudi, avendo a cuore su tutto il successo dell’Italia alla Fiera del libro di Francoforte, il commissario spera che Saviano accetti l’invito e partecipi a uno dei nostri incontri nelle cinque giornate della Buchmesse”.


“Nel caso di una sua disponibilità – prosegue la nota – troveremo la migliore collocazione, compatibilmente con gli impegni da lui presi da tempo con editori tedeschi come peraltro auspicato dallo stesso Commissario fin dallo scorso febbraio in una risposta ad una richiesta degli organizzatori televisivi di un programma letterario alla Fiera di Francoforte. In quella risposta il commissario aveva incoraggiato gli interlocutori tedeschi ad invitare lo scrittore per assicurare comunque la sua presenza alla Buchmesse”.

Teatro, Sala Umberto Roma presenta nuova stagione: 27 gli spettacoli

Teatro, Sala Umberto Roma presenta nuova stagione: 27 gli spettacoliRoma, 29 mag. (askanews) – È stata presentata a Roma la stagione 2024-25 della Sala Umberto dal direttore artistico Alessandro Longobardi. 27 spettacoli di cui 5 tra produzioni e coproduzioni di Viola Produzione (il centro di produzione teatrale da 3 anni riconosciuto dal Ministero della Cultura).


Si parte il 27 settembre con Inimitabili Mazzini, D’Annunzio e Marinetti con Edoardo Sylos Labini, poi nella prima parte della stagione ampio spazio alla drammaturgia contemporanea con Elvira Frosini e Daniele Timpano, Francesco Alberici, Tindaro Granata, Roberto Mercadini ma anche commedie che rispecchiano un forte legame con il buon teatro della tradizione partenopea con Peppe Barra, Lina Sastri, Carlo Buccirosso, Biagio Izzo, Massimiliano Gallo, Vincenzo Salemme, Beppe Miale, Paolo Caiazzo, Francesco di Leva nella commedia Premiata pasticceria Bellavista. Ampio spazio alla donna, spesso vittima del percorso verso una emancipazione che ha messo in discussione i vecchi modelli sociali e il ruolo dell’uomo e riflettiamo sul relativo conflitto generato, con Concita De Gregorio, Teresa Ludovico, Michela Murgia, Marta Dalla Via e Arianna Porcelli Safonov che sarà in scena nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne il 25 novembre.


Musica dal vivo con Jannacci e dintorni con Max Paiella e Simone Colombari, Paola Minaccioni in Elena, la matta, Roberto Mercadini con LITTLE BOY, Mario Incudine con Parlami d’amore, Antonio Catania in Azzurro con le musiche di Nicola Piovani, La mia musica di Lina Sastri. E ancora una rinnovata collaborazione con Roma Europa Festival Tanti Sordi, polvere di Alberto dedicato ad Alberto Sordi, Ninni Bruschetta con A Mirror di Sam Holcroft, l’Uomo dei sogni di Giampiero Rappa, Il birraio di Preston, Mistero Buffo con Matthias Martinelli, Il Professionista di Tommaso Agnese. Un tram chiamato desiderio con la regia di Gianluca Merolli chiude la stagione a maggio.