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Milano Tattoo Convention, dal 26 incontro globale di arte corporea

Milano Tattoo Convention, dal 26 incontro globale di arte corporeaMilano, 23 gen. (askanews) – La 27esima edizione della Milano Tattoo Convention è alle porte e l’entusiasmo è palpabile. Dal 26 al 28 gennaio 2024, 500 artisti provenienti da tutto il mondo convergeranno nella nuova location del Superstudio Maxi in Via Moncucco, 35 a Milano. Questo evento annuale è diventato un punto di riferimento per gli appassionati di tatuaggi, artisti e semplici curiosi.

Nata nel 1996 come un “party tra amici entusiasti di tatuaggi, musica e moto,” la Milano Tattoo Convention è cresciuta esponenzialmente nel corso degli anni. La convention è diventata la miglior piattaforma per gli artisti più affermati di mostrare il loro talento, scambiare idee e collaborare su nuovi progetti. Oltre ai tatuaggi, la convention è anche una vetrina per altre forme d’arte. Mostre d’arte, spettacoli e contest arricchiscono l’evento, rendendolo un appuntamento imperdibile per chiunque sia interessato all’arte corporea e non solo. Le esibizioni live di body painting, ballo e body modification ad esempio, offrono una prospettiva più ampia sull’arte corporea.

La diversità è una delle parole chiave quando si parla della Milano Tattoo Convention. Dalla tradizione all’innovazione, ogni stile trova spazio e rappresentazione. Artisti di fama mondiale partecipano all’evento, rendendo ogni edizione unica nel suo genere. La Milano Tattoo Convention non è solo un’occasione per ammirare l’arte, ma anche per celebrarla. Vari contest e premi vengono assegnati durante l’evento, con una giuria composta da esperti nel campo del tatuaggio. Le categorie dei premi spaziano ad esempio dal miglior tatuaggio del giorno al miglior tatuaggio realistico, offrendo un riconoscimento per ogni tipo di arte corporea.

Con una nuova location e un elenco di artisti stellare, l’evento è destinato a superare tutte le aspettative. Con queste considerazioni, l’importanza della Milano Tattoo Convention nel panorama artistico globale è indiscutibile. È un evento che ha saputo evolversi, mantenendo sempre alta la qualità e l’innovazione, e che continua a rappresentare un punto di riferimento per gli appassionati e gli addetti ai lavori. La sua storia e il suo impatto la rendono una delle manifestazioni più attese e seguite, un appuntamento che nessun amante dell’arte corporea vorrebbe mancare. Con la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, la Milano Tattoo Convention è diventata un evento imperdibile nel calendario artistico internazionale. Ogni anno, artisti e visitatori lasciano l’evento con nuove ispirazioni, nuovi amici e, naturalmente, nuovi tatuaggi. È un’esperienza che va oltre la semplice ammirazione dell’arte, diventando un viaggio nella cultura e nella comunità che ruota attorno all’arte del tatuaggio.

LE NOVITA’ DELLA MILANO TATTOO CONVENTION 2024 Sono tante le novità e le particolarità di questa edizione della Milano Tattoo Convention che la rendono ancora più spettacolare e imperdibile. LA TECNICA MANUALE TEBORI In convention non mancherà il tatuaggio tradizionale giapponese denominato Tebori con la sua tecnica rimasta invariata dal 1700 che utilizza una bacchetta alla cui estremità sono fissati degli aghi. Gli unici cambiamenti sono di ordine pratico / igienico e per lo più dal bambù si è passati alle barre in acciaio chirurgico. È una tecnica manuale più lenta rispetto alla macchinetta elettrica ma meno dolorosa e invasiva. In convention il Tebori sarà praticato da AKILLA e HORIZAKURA provenienti dal Giappone e da HORIBUDO, unico esponente italiano della HORITOSHI FAMILY. TATUAGGI LAURETANI Alla Milano Tattoo Convention sarà presente anche Jona che ripropone la tradizione dei marcatori di Loreto che nel 1400-1500 imprimevano simboli religiosi ai pellegrini che andavano in vista al Santuario di Loreto. Jona ha riprodotto gli stampi che usavano i Marcatori di Loreto per imprimere immagini raffiguranti per lo più simboli religiosi sulla pelle dei pellegrini, per poi inciderli con un ago a tre punte imbevuto di inchiostro sulla pelle  TATUAGGI E TECNOLOGIA In convention sarà presente anche Leonardo Tattoos da Bogotà – Colombia, che tatua corpi interi con uno stile coloratissimo e che utilizzando la tecnologia rende tridimensionali i suoi tatuaggi. Inquadrandoli con lo smartphone i tatuaggi prendono vita. TATUAGGIO CHICANO Saranno presenti molti dei maggiori esponenti attuali del tatuaggio chicano. Il termine Chicano nel passato veniva utilizzato per definire gli statunitensi di origine messicana. Inizialmente era un insulto, ma in un secondo momento denotava l’orgoglio di identità di quello che era diventato un vero e proprio movimento negli anni 60. I temi classici dello stile Chicano sono donne, teschi, fiori e figure religiose. Quello che solo pochi anni fa era un mondo prettamente maschile, ora ha allargato i suoi confini e sono moltissime le tatuatrici considerate fra i migliori artisti al mondo. SAMPAGUITA JAY ad esempio, è stata la vincitrice del miglior tatuaggio eseguito nella scorsa edizione della convention. Ci saranno moltissime tatuartici di fama internazionale in convention. Ricordiamo Amanda Toy, con il suo stile colorato e fiabesco, Natalie Nox con il suo stile surrealista blackwork dalla Grecia, Non Lee con il suo stile minimal colorato dalla Cina, Carolina Caos, con i suoi corpi colorati ha vinto premi in tutto il mondo, Debora Cherrys dalla Spagna con il tuo stile NeoTraditional, FatyTattoo con il suo stile particolare fatto di unicorni, bamboline e pupazzetti colorati. GLI ARTISTI Le vere star della Milano Tattoo Convention saranno come sempre i tatuatori, tutti grandi artisti nel mondo del tattoo. Fra gli stand vedremo lavorare in questa edizione: Oscar Hove, spagnolo, Il suo lavoro è principalmente blackwork giapponese surreale, che mescola temi tradizionali giapponesi con opere surrealiste. È uno dei maggiori esponenti dello stile BlackWork a livello internazionale. Dana Bunson, tatuatore storico statunitense con oltre 50 anni di carriera alle spalle, uno dei padri precursori del tatuaggio mondiali. Stizzo, uno dei tatuatori italiani più famosi nel mondo, conosciuto e apprezzato per il suo traditional fineline. È uno dei tatuatori storici milanesi. Horizakura e Akilla, tatuatori giapponesi che tatuano con lo stile Tebori, la tecnica tradizionale giapponese che utilizza una bacchetta alla cui estremità sono fissati degli aghi.

Dal Gazometro al Lingotto, mostra a Roma “Architetture Inabitabili”

Dal Gazometro al Lingotto, mostra a Roma “Architetture Inabitabili”Roma, 23 gen. (askanews) – Si intitola “Architetture Inabitabili”, la mostra di Archivio Luce Cinecittà in programma dal 24 gennaio al 5 maggio 2024 presso la Centrale Montemartini, polo espositivo dei Musei Capitolini, di Roma. Nata dal desiderio di esplorare il fascino e la complessità di alcune architetture inabitabili in Italia, la mostra ne illustra otto esempi distribuiti su tutto il territorio nazionale attraverso una scelta di immagini che li ritraggono per tipologia, destinazione d’uso ed epoca di costruzione. La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, organizzata e realizzata da Archivio Luce Cinecittà, ideata dalla Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia e curata da Chiara Sbarigia con Dario Dalla Lana. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

Le fotografie e i filmati che le illustrano provengono in buona parte dall’Archivio Luce e da altri archivi e istituzioni quali Archivio Alperia, Museo Alta Val Venosta, CISA Andrea Palladio, Fondazione Benetton, Fondazione Burri, Fondazione Dalmine, Archivio Fiat, Archivio Giò Ponti, Archivio Italgas, Museo d’Arte Contemporanea “Ludovico Corrao”, Triennale di Milano, Fototeca Trifernate. Tra le circa 150 immagini che fanno parte della mostra, spiccano le foto di grandi autori italiani come Gianni Berengo Gardin, Guido Guidi, Marzia Migliora, Gianni Leone e molti altri. A livello internazionale, si segnalano le immagini di Mark Power, Sekiya Masaaki, Steve McCurry. Appositamente realizzate per la mostra sono poi le bellissime immagini di Francesco Jodice e di Silvia Camporesi, dalle quali è stata tratta la copertina di catalogo. Le Architetture Inabitabili raccontate dalla mostra sono: il Gazometro di Roma, che emerge come un moderno Colosseo, presenza iconica nei film e nelle serie TV degli ultimi anni e visibile pure dalla Centrale Montemartini, che ospita la mostra e che offre al visitatore un suggestivo confronto tra l’architettura e il mondo circostante; il Memoriale Brion ad Altivole, un complesso architettonico progettato dall’architetto Carlo Scarpa e concepito come luogo di sepoltura per la famiglia Brion; il campanile semisommerso di Curon, situato nel lago di Resia in Trentino-Alto Adige, affascinante struttura romanica completamente trasformata dalla costruzione di una diga che portò alla creazione del lago per scopi idroelettrici, sommergendo il paese (che venne distrutto), e lasciando emergere così solo la torre campanaria; il Cretto di Gibellina, installazione commemorativa dell’artista Alberto Burri, un grande sudario di cemento bianco che ingloba le macerie della città di Gibellina, distrutta nel terremoto del Belice del 1968; il Lingotto di Torino, storico e famosissimo complesso architettonico, progettato da Giacomo Matté Trucco, che un tempo ospitava la fabbrica della FIAT, divenendo simbolo della storia industriale della città; gli Ex Seccatoi di Città di Castello, che nel 1966 ospitarono i libri alluvionati di Firenze, che qui vennero “curati”; perduta definitivamente la loro funzione originaria con l’abbandono della coltura del tabacco negli anni ’70, dal 1990 ospitano gli ultimi grandi cicli pittorici di Alberto Burri; la Torre Branca, originariamente torre littoria, progettata da Giò Ponti, concepita come una struttura temporanea per la Triennale del 1933, caratterizzata da una struttura a traliccio in acciaio e dotata di ascensore che permette ai visitatori di raggiungere la cima e godere di una vista panoramica su Milano; è stata restaurata dopo un periodo di relativo abbandono, ed è ritornata a essere visitabile dal 2002; i Palmenti di Pietragalla, testimonianza dell’ingegno dei vignaiuoli locali, un’architettura rupestre in pietra formata da oltre duecento costruzioni disposte su diverse quote, un tempo utilizzate come laboratori per la produzione del vino, che creano un impatto paesaggistico notevole, evocando atmosfere fiabesche.

Ognuno di questi luoghi, alcuni noti al grande pubblico e altri meno, offre uno sguardo peculiare sulla propria inabitabilità e intrinseca bellezza. Il catalogo, edito da Archivio Luce Cinecittà con Marsilio Arte, è arricchito dai testi inediti di otto scrittori che regalano una narrazione personale ed intima dei luoghi, suggerendo ulteriori chiavi di lettura delle architetture: le loro valenze simboliche, affettive, storiche. Gli autori sono: Edoardo Albinati (sul Gazometro, Roma), Stefania Auci (sul Grande Cretto di Gibellina), Gianni Biondillo (sulla torre Branca a Milano), Andrea Canobbio (sul complesso industriale del Lingotto, Torino), Francesca Melandri (sul campanile di Curon Venosta), Andrea Di Consoli (sui Palmenti di Pietragalla), Tiziano Scarpa (sul Memoriale Brion, a San Vito di Altivole), Filippo Timi (sugli Ex Seccatoi di Città di Castello).

Il catalogo, oltre alle immagini e ai testi degli scrittori, contiene i saggi dei curatori, una prefazione del Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni e una postfazione di Marco Belpoliti. La mostra Architetture Inabitabili rappresenta un’opportunità unica di esplorare la complessità delle architetture inabitabili italiane, invitando il pubblico a riflettere sulla loro rilevanza simbolica e sulla loro continuamente rinnovata vitalità.

Cappelle Medicee, Stanza segreta di Michelangelo sold out in 3 giorni

Cappelle Medicee, Stanza segreta di Michelangelo sold out in 3 giorniRoma, 23 gen. (askanews) – Un altro mese ancora per visitare la stanza segreta di Michelangelo al Museo delle Cappelle Medicee. I 90 ulteriori giorni di tempo – da aprile a giugno 2024 – per visitare il piccolo ambiente attiguo alla Sagrestia Nuova, annunciati dal Direttore Generale Musei Massimo Osanna, che ha assunto la direzione ad interim dei Musei del Bargello, giovedì 18 gennaio in seguito all’esito positivo del monitoraggio ambientale, sono andati completamente esauriti in appena tre giorni.

Per questo motivo, in accordo con i funzionari dei Musei del Bargello, il professor Osanna ha deciso di prolungare per un altro mese ancora – fino al 31 luglio – e con le medesime modalità, l’apertura sperimentale della stanza segreta. Le prenotazioni per il mese di luglio, che saranno attive a partire da giovedì 25 gennaio, daranno la possibilità ai visitatori di accedere – a gruppi contingentati di massimo 4 persone alla volta – al piccolo e suggestivo ambiente contenente una serie di disegni attribuiti al Buonarroti scoperti nel 1975 dall’allora direttore Paolo Dal Poggetto. La stanza, aperta per la prima volta in modo regolamentato ai visitatori a partire da metà novembre 2023 è lunga 10 metri e larga 3, alta al culmine della volta 2 metri e 50 e contiene una serie di disegni murali di figura, tracciati con bastoncini di legno carbonizzato e sanguigna, di dimensioni varie, in molti casi sovrapposti, che dal Poggetto attribuì per la maggior parte a Michelangelo.

L’allora direttore ipotizzò che l’artista si fosse rifugiato nel piccolo ambiente nel 1530, quando il Priore di San Lorenzo, Giovan Battista Figiovanni, lo nascose dalla vendetta del papa Clemente VII, infuriato perché l’artista – durante il periodo in cui i Medici furono cacciati dalla città – aveva militato come supervisore delle fortificazioni per il breve periodo di governo repubblicano (1527-1530). Ottenuto il perdono della famiglia, dopo circa due mesi – che secondo la ricostruzione dovrebbero collocarsi tra la fine di giugno e la fine di ottobre 1530 – Michelangelo tornò finalmente libero e riprese nuovamente i suoi incarichi fiorentini, fino a quando nel 1534 abbandonò definitivamente la città alla volta di Roma. I disegni, ancora oggetto di studio da parte della critica, secondo la tesi di Dal Poggetto furono realizzati durante il periodo di “auto-reclusione” dell’artista che avrebbe utilizzato i muri della piccola stanza per “abbozzare” alcuni suoi progetti tra i quali opere della Sagrestia Nuova, come le gambe di Giuliano de’ Medici duca di Nemours, citazioni dall’antico, come la testa del Laocoonte, e progetti riferibili ad altre sculture e dipinti.

La stanza segreta è accessibile esclusivamente su prenotazione, ad un massimo di quattro persone a gruppo accompagnato, fino ad un limite di 100 persone la settimana. È aperta il lunedì (alle 15, 16:30 e 18:00), il mercoledì (alle ore 9:00, 10:30, 12:00, 13:30, 15:00, 16:30, 18:00), il giovedì (alle ore 9:00, 10:30, 12:00, 13:30, 15:00), il venerdì (alle ore 15:00, 16:30 e 18:00) e il sabato (alle ore 9:00, 10:30, 12:00, 13:30, 15:00, 16:30, 18:00). La permanenza massima all’interno della stanza è di 15 minuti, accompagnati dal personale di vigilanza del Museo. Dal momento che per accedere all’ambiente è necessario scendere una stretta e angusta scala, la stanza non è accessibile ai disabili e, per ragioni di sicurezza, ai minori di 10 anni. Il biglietto di ingresso ha un costo di 20,00 euro a persona (2,00 euro i ridotti; gratuito per i minori di 18 anni) a cui si andranno ad aggiungere i costi della prenotazione obbligatoria (3 euro) e il prezzo del biglietto di ingresso al Museo delle Cappelle Medicee (9 euro intero, 2 euro ridotto). Un totale di 29,00 euro più la prenotazione obbligatoria (3 €) per i biglietti interi e 5 euro più i 3 euro di prenotazione obbligatoria per i ridotti.

”Fiori randagi”, a Roma in mostra la natura onirica di Barlettani

”Fiori randagi”, a Roma in mostra la natura onirica di BarlettaniRoma, 21 gen. (askanews) – Da giovedi 25 gennaio “Fiori randagi”, la nuova mostra organizzata da Roberta Cima e a cura di Filippo Lotti, alla galleria romana SpazioCima fino a domenica 25 febbraio con le opere dell’artista Massimo Barlettani: petali, eteree ali di farfalle, steli e foglie strappati dal tempo, raffinate simmetrie, contrappunti silenziosi tra l’essere e lo svanire. Circa 20 le opere esposte, principalmente con tecnica acrilico e pigmento metallico su tela. Ingresso libero.

“I “Fiori Randagi” non sono belle e profumate macchie di colore da mettere in un vaso per decorare la sala da pranzo – spiega l’artista – sono potenti segnali sessuali della natura per attrarre insetti e permettere l’impollinazione e quindi la riproduzione della vita. La mia ricerca sugli elementi floreali e sulle farfalle nasce dal desiderio di mostrare la bellezza, la forza e la fragilità della vita. Le mie opere non sono nature morte, sono nature vive. I miei fiori non sono recisi ma mostrati in un attimo di vita. La mia ricerca di vibrazioni e interferenze si basa su aspetti spirituali. Le mie farfalle leggere e trasparenti ci ricordano la fragilità della bellezza e la connessione di tutti gli esseri viventi”. Massimo Barlettani è nato a Volterra nel 1956. Nel 1989 ha fondato l’agenzia di pubblicità B&A, con cui ha vinto diversi premi per la creatività. Si è occupato di editoria d’arte e, con la “Zeta Scorpii Editore”, ha ideato e pubblicato decine di volumi. Il contatto professionale continuo con fotografi ed artisti internazionali lo ha portato a sviluppare una sensibilità molto particolare. La sua ricerca artistica si è sviluppata con un percorso che dalla pittura astratta si è evoluto in una ridefinizione figurativa di elementi iconici in particolare figure femminili ed elementi naturali. Dal 2012 sta sviluppando una ricerca sul tema della vita e della sua rappresentazione simbolica attraverso rarefatte immagini floreali. Da quella data, ha preso parte a numerose mostre collettive ed è stato protagonista di varie mostre personali.

”Genitori rilassati cercasi”, guida per crescere figli senza stress

”Genitori rilassati cercasi”, guida per crescere figli senza stressRoma, 21 gen. (askanews) – Nell’era dell’ansia e dello stress i consigli di un pedagogista, papà e maestro per affrontare le situazioni critiche della crescita. TS Edizioni pubblica, anche in edizione e-book, “Genitori rilassati cercasi”. Guida pratica per crescere figli sereni, determinati e positivi… senza drammatizzare, di Andrea Gironda.

Scrive l’autore nella premessa, dopo aver narrato uno scherzo fatto dal fratello ad una festa di fine anno scolastico dove con alcuni compagni mangiò di nascosto la torta dei festeggiamenti: “Sapere cosa dover fare con i nostri figli non è affatto scontato. Partiamo allora da una premessa fondamentale: davanti a un problema educativo, qualunque scelta si voglia intraprendere, ce ne sarà sempre una migliore, è un dato di fatto incontrovertibile, sperimentato negli anni. Mia madre – preso atto della marachella di mio fratello – come tutte le mamme di ogni epoca, aveva davanti a sé un ventaglio di scelte: rimproverare il figlio verbalmente, portarlo fuori e parlarci con tono più o meno calmo, chiedere spiegazioni al preside o reagire – come ha fatto – con uno schiaffo plateale. Ha dato ascolto alla sua impulsività e alle sue emozioni, ha reagito in preda alla rabbia e alla delusione. Poteva comportarsi diversamente, eppure ancora oggi, a distanza di anni, io e mio fratello ricordiamo sorridendo l’episodio della torta che ci ha insegnato molto”. Andrea Gironda – insegnante elementare, pedagogista, e padre di due figli – svela le strategie efficaci per passare da una “genitorialità reattiva”, a una “genitorialità consapevole”, che mette al bando una volta per tutte fretta, disattenzione, urla, premi e minacce. Continua l’autore: «In nessun libro troverete le scelte giuste da prendere – neanche questo testo ha tali pretese – perché in campo educativo non esistono scelte giuste, ci sono le decisioni, i fatti: l’importante è agire con il cuore, in buona fede. Si fa quello che si può sostenere. S’impara sul campo, l’esperienza può essere saggia maestra”.

Al “Museo Nazionale Marc Chagall” di Nizza arrivano 4 capolavori

Al “Museo Nazionale Marc Chagall” di Nizza arrivano 4 capolavoriMilano, 19 gen. (askanews) – Quattro straordinarie opere di Marc Chagall sono entrate nelle collezioni del “Museo Nazionale Marc Chagall” di Nizza, in Francia, dedicato al grande maestro, in occasione del 50esimo anniversario della sua creazione. Completano la collezione del museo, composta oggi da quasi 1.000 pezzi, rendendolo una delle collezioni pubbliche di opere di Chagall più importanti al mondo. E saranno visitabili dal 27 gennaio al 13 maggio 2024.

Si tratta de “Il cavaliere messicano in rosso e il suo cavallo viola” (1943) che appartiene al gruppo delle gouaches ‘messicane’ realizzate durante il soggiorno dell’artista in Messico nel 1942. C’è poi “La Deposizione dalla Croce su sfondo blu” (1950): inondato dal colore blu, simbolico peraltro per Nizza, questo dipinto è caratteristico del parallelo che Chagall stabilisce tra la figura di Cristo e quella del pittore, entrambi accomunati dal dolore del mondo. Le altre due opere sono “Il violinista” (1957) e “Il Carro di Elia” (1970). Il primo illustra l’universo musicale e giocoso di Chagall ed è stato prodotto durante il periodo Vencoise, dove l’artista ha lavorato su grandi composizioni sulla musica e sul circo. “Il Carro di Elia” è uno dei due modelli che presentano la ricerca iconografica di Chagall per il disegno del mosaico a specchio d’acqua da lui realizzato per il museo.

Le opere del Museo Nazionale Marc Chagall sono entrate nelle collezioni in vari modi: donazioni, lasciti, acquisti tramite vendita privata o pubblica. Il museo ha beneficiato di importanti donazioni provenienti soprattutto dalle collezioni dell’artista e dei suoi eredi. Questa mostra evidenzia la politica di acquisizione del museo e presenta una selezione di opere acquisite nel corso degli anni in un percorso che presenta temi chagalliani ricorrenti: la musica, la rappresentazione di Cristo, i profeti tra gli altri. Il Museo Nazionale Marc Chagall appartiene ai musei nazionali del XX secolo delle Alpi Marittime che a loro volta fanno parte dal 2021 della rete Plein Sud. La rete riunisce 71 istituzioni culturali nel sud della Francia e partecipa alla prima edizione dell’operazione A MUSEUMS YOU! organizzato in 19 musei della regione dal Comitato Regionale del Turismo della Costa Azzurra. In programma visite ed eventi gratuiti per tutta la giornata di domenica 28 gennaio.

Libri, esce “Il sole all’alba”: l’inizio della storia di Un Posto al Sole

Libri, esce “Il sole all’alba”: l’inizio della storia di Un Posto al SoleRoma, 18 gen. (askanews) – Napoli, fine anni Settanta. Il giovane Raffaele Giordano, figlio di un pescatore, sta per realizzare il grande desiderio di diventare calciatore. Ma pochi giorni prima del provino per entrare nelle giovanili della squadra partenopea, quel sogno viene improvvisamente infranto a causa di un brutto infortunio. Costretto a rinunciare al suo futuro calcistico, insieme al cugino Rocco, Raffaele comincia a barcamenarsi tra un lavoro e l’altro: comparsa al teatro San Carlo e in un film poliziottesco, apprendista in un vivaio, finché – come spesso accade ai figli della Napoli meno agiata – entra in contatto con giri poco puliti legati alla criminalità, finendo a fare il contrabbandiere. Prima che Raffaele riesca a riprendere in mano il timone della sua vita e a riportarla sulla giusta rotta, diventando il “celeberrimo” portiere di Palazzo Palladini, entrano in scena anche i personaggi che saranno i protagonisti di Un posto al sole: Rita Cozzolino, prima cartomante “occasionale”, poi grande amore del giovane Raffaele, Giulia, la sorella di Rita, e Renato Poggi, che coroneranno la loro relazione con il matrimonio, Marina Addezio, destinata a sposare Rocco Giordano e, negli anni, a essere la regina di intrecci amorosi e imprenditoriali. “Il sole all’alba” è l’inizio di un ormai lunghissimo racconto televisivo, i cui protagonisti, ancora giovanissimi, sono ritratti nel caleidoscopico alternarsi di dramma, commedia e storia sentimentale, che tanto ha fatto amare la fiction.

“Il sole all’alba” di Dario Carraturo e Paolo Terracciano, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali (Euro: 19,00). Dario Carraturo è un ex pubblicitario “pentito”, che dal 2001 dedica gran parte delle proprie energie alla scrittura di Un posto al sole, di cui è story editor. Al lavoro per il più longevo daily drama italiano affianca quello di docente di sceneggiatura e le collaborazioni con altre produzioni televisive. Vive e lavora a Napoli.

Paolo Terracciano entra nella famiglia di Un posto al sole nel 1998. Nei primi anni ricopre un po’ tutti i ruoli, fino a diventare head writer nel 2001. È un matrimonio felice, da cui nascono lo spin off Un posto al sole d’estate e altre puntate speciali. Inevitabilmente si concede qualche scappatella in altre produzioni Tv, ma l’unico amore che può competere con Upas è quello per i fumetti, di cui è sceneggiatore per Sergio Bonelli Editore. Vive a Napoli.

Giornata memoria, al via tournée spettacolo “Storia di un uomo magro”

Giornata memoria, al via tournée spettacolo “Storia di un uomo magro”Roma, 17 gen. (askanews) – Si apre sabato 20 gennaio a Sant’Anna Arresi (Chiesa di Sant’Anna, ore 18.30) l’ottava tournée dello spettacolo “Storia di un uomo magro” in occasione della Giornata della memoria, istituita dall’Assemblea dell’Onu il primo novembre 2005 per ricordare le vittime dell’Olocausto. Col monologo dell’attore-regista Paolo Floris, accompagnato dall’organettista Pier Paolo Vacca, si terranno 22 rappresentazioni in 16 località di cinque Regioni italiane (Sardegna, Emilia, Lombardia, Liguria e Marche).

L’organizzazione è dell’Associazione Cultuale Pane & Cioccolata col sostegno della Fondazione di Sardegna, la collaborazione di 11 amministrazioni comunali e di tante scuole. All’iniziativa hanno collaborato diversi Istituti storici per la Resistenza, l’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani), la Fasi (Federazione associazione dei sardi in Italia). Uno spettacolo si terrà per i detenuti del carcere di Uta con l’autorizzazione del Tribunale di sorveglianza di Cagliari. Dice Paolo Floris: “Parteciperemo, con lo spettacolo, anche per ricordare gli 80 anni della liberazione di Piacenza dove, tra i protagonisti, alla guida della brigata “Giustizia e Libertà”, era stato il carabiniere sardo Fausto Cossu di Tempio Pausania col comandante unico Emilio Canzi (“Ezio Franchi”), Giuseppe Prati (“Liberatore”), succeduto a Vladimiro Bersani (“Selva”, morto in combattimento il 19 luglio 1944). Molto attive le scuole in Sardegna e nella penisola dove verranno coinvolti oltre cinquemila studenti”.

La vicenda narrata. “Storia di un uomo magro” racconta le vicende di uno dei tanti uomini protagonisti della Seconda guerra mondiale. Vittorio Palmas, di Perdasdefogu, morto tre anni fa poco prima di compiere 106 anni, è stato prigioniero dei tedeschi nell’orrore dei lager nazisti. Lo spettacolo. Vittorio è un uomo magro. Magro, ma non troppo magro per imbracciare un fucile e partire per fare la guerra; non troppo magro per lavorare, da schiavo, in una fabbrica tedesca; magro, ma non troppo magro, perché la sua storia finisca nel forno crematorio di un lager tedesco. Resterà vivo per due chili. Liberamente tratto dal libro di Giacomo Mameli La ghianda è una ciliegia (2006), lo spettacolo di Floris (che ha superato le cento rappresentazioni), riporta alla luce i ricordi di Vittorio. Con una narrazione leggera, che non risparmia gli orrori del nazi-fascismo, la vita del soldato sardo diventa sul palco, con la tecnica del teatro di narrazione, il simbolo di tanti uomini comuni che la violenza della guerra ha trasformato in eroi.

Paolo Floris. Paulilatino 1985, attore, autore, regista. È cresciuto artisticamente con Giancarlo Sammartano e Ascanio Celestini. Interessato all’arte affabulatoria, racconta la storia del nostro Paese partendo dalla ricerca antropologica sul campo. Tra gli altri suoi spettacoli teatrali: Gramsci spiegato a mia figlia. L’ultimo lavoro “Tema”, rievoca le vicende della prima guerra mondiale tra gli altipiani del Carso e di Asiago. Giacomo Mameli. Perdasdefogu 1941, giornalista, scrittore. Laureato in Sociologia, alla Scuola superiore di giornalismo di Urbino ha discusso la tesi con Paolo Fabbri e Carlo Bo (“Quattro paesi, un’isola”). Collabora con quotidiani e televisioni nazionali ed estere.

La ghianda è una ciliegia. (Cuec, 2006, Il Maestrale 2021) – Il romanzo (vincitore del Premio Orsello per le letteratura nel 2007, presidente della giuria Sergio Zavoli) dà voce ai senza-parola, ai “vecchi ragazzi” della seconda guerra mondiale, la maggior parte dei quali analfabeti, protagonisti di una epopea tra le più tragiche della nostra storia contemporanea. Pierpaolo Vacca. Ovodda 1991. L’artista barbaricino suona l’organetto diatonico. Dopo gli inizi con il folk ha esplorato i territori del jazz e della canzone d’autore. Ha inciso con Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura l’album Tango Macondo. Nel 2024 il suo primo lavoro da solista, Travessu. Sedi e orari degli spettacoli: – 20 gennaio, ore 18.30, SANT’ANNA ARRESI Chiesa di Sant’Anna. – 21 gennaio, ore 19, FONNI Auditorium Ceas. – 22 gennaio, ore 19, SAN VERO MILIS Chiesa San Salvatore. – 23 gennaio, ore 19, MACOMER Centro Culturale U.N.L.A. – 24 gennaio, ore 11, GHILARZA Auditorium Liceo Scientifico Mariano IV. – 26 gennaio, ore 9, 11 e 21, PIACENZA Sala dei Teatini. – 27 gennaio, ore 11 e 20,45, ALZANO LOMBARDO Teatro degli Storti. – 28 gennaio, ore 17, IMPERIA Teatro Lo Spazio Vuoto. – 29 gennaio, ore 19, PESARO Teatro Sperimentale. – 31 gennaio, ore 11.15, URBINO Cinema Ducale. – 2 febbraio, ore 11, PESARO Teatro Sperimentale. – 3 febbraio, ore 19, BOLOGNA Centro Sociale Giorgio Costa. – 4 febbraio, ore 18, VICENZA Auditorium dei Carmini. – 9 febbraio, ore 11.30-19, TORTOLI’ Auditorium Istituto Tecnico Monte Attu. – 19 febbraio, ore 11, UTA Casa Circondariale Ettore Scalas. – 20 febbraio, ore 11-19, ARBOREA Teatro Don Bosco. – 23 febbraio, ore 11.15, CAGLIARI Auditorium Liceo Dettori.

Roma, Giuliano Logos al Teatro Palladium: slam poetry per studenti

Roma, Giuliano Logos al Teatro Palladium: slam poetry per studentiRoma, 16 gen. (askanews) – Presso il Teatro Palladium di Roma si è tenuto oggi il laboratorio “Le parole nella scrittura, guidato da Giuliano Logos, rivolto ad oltre 450 studenti delle scuole superiori di Roma e Lazio, inserito nei Progetti Scuola ABC, promosso dalla Regione Lazio con Roma Capitale, nell’ambito del PR FSE+.

Sono intervenuti Amedeo Ciaccheri, presidente VII municipio, che ha affermato: “Chi può portare nelle scuole della nostra città personaggi del calibro di Rancore, Massimiliano Bruno e Rancore? Lo fanno i Progetti Scuola Abc che danno a tanti ragazzi della nostra città l’opportunità di entrare dentro i linguaggi del contemporaneo, usare l’arte e la cultura per capire loro stessi e il mondo che li circonda, facendo crescere una comunità sempre più consapevole. Portare i protagonisti della nostra cultura contemporanea a incontrarsi con le scuola non è affatto scontato, ma rompe un’idea di un’istituzionalità impegnata solo in celebrazioni e testimonianze, portandola a confrontarsi con le nuove generazione che crescono dentro alle scuole”. Giovanna Pugliese, coordinatrice Progetti Scuola ABC ha dichiarato: “Oggi grazie alla guida di Giuliano Logos, attraverso la poesia i ragazzi parleranno delle loro idee, dei loro progetti, delle paure e dei sentimenti. Ringrazio le istituzioni che ci permettono di realizzare questo progetto da ben 13 anni, e la nostra squadra allargata che vede sempre presenti i territori, e le personalità della cultura e dello spettacolo come Max Bruno, Rancore, Giuliano Logos. I progetti, grazie alle numerose adesioni dei ragazzi, confermano quanto è importante il lavoro con le nuove generazioni”.

Giuliano Logos, raccontando la giornata ha affermato: “L’incontro di oggi aveva a che fare con la scrittura poetica. I ragazzi si sono misurati in prima persona con la poesia performativa, la slam poetry e in tanti sono saliti sul palco, esprimendo le loro emozioni e le loro paure. Sono stati davvero stupendi”.

Libri, esce “Il nemico ideale” della giornalista Nathania Zevi

Libri, esce “Il nemico ideale” della giornalista Nathania ZeviRoma, 16 gen. (askanews) – Rai Libri presenta “Il nemico ideale” di Nathania Zevi. Il pregiudizio, l’odio, la paura. L’antisemitismo non è mai stato davvero superato, può rimanere latente per anni per poi esplodere, in qualsiasi angolo del Pianeta, in maniera violenta e devastante. La giornalista Nathania Zevi lo analizza e lo racconta partendo dai fatti drammatici dell’attualità. Quella del sentimento antisemita è una storia antica che, nel tempo, ha subito delle evoluzioni, prendendo forme nuove e subdole. Stereotipi del passato, difficilissimi da sradicare, trovano oggi canali di amplificazione sempre più potenti. L’antisemitismo vive e si manifesta nella società reale e sul web, nei luoghi di lavoro come nella scuola e allo stadio.

“Mai come ora – scrive l’autrice – la piena conoscenza del fenomeno rappresenta un punto di partenza necessario per scandagliare le origini di una questione quanto mai attuale”. “Il nemico ideale” di Nathania Zevi, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 17 gennaio 2024 (Euro: 19,00).

Nathania Zevi lavora come giornalista al Tg1. Dopo la laurea in Filosofia e un master in giornalismo alla Columbia University di New York ha lavorato al Wall Street Journal, poi ha iniziato il percorso in Rai con la trasmissione “Agorà”, grazie alla quale, nel 2015, ha vinto il Premio Biagio Agnes. In seguito, ha lavorato, sempre in Rai, nei telegiornali regionali, per poi approdare al Tg3, dove ha seguito per anni la politica. Con la nonna, Tullia Zevi ha scritto a quattro mani Ti racconto la mia storia, pubblicato nel 2007 da Rizzoli.