Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Lacrime di Vezzoli al Correr, tra il Rinascimento e Carlo Scarpa

Lacrime di Vezzoli al Correr, tra il Rinascimento e Carlo ScarpaVenezia, 4 mag. (askanews) – Francesco Vezzoli in mezzo alla storia dell’arte ci sta bene; è nella natura della sua ricerca il dialogo costante, ammirato, ma anche divertito, con le opere classiche così come con i volti dell’immaginario collettivo contemporaneo. E il suo segno più riconoscibile, la lacrima ricamata, è al centro di un progetto importante che gli dedica il Museo Correr di Venezia con la mostra “Musei delle lacrime”, curata da Donatien Grau e tutta costruita sul confronto con i tesori del museo, ma anche con le architetture di Carlo Scarpa. “Sarebbe banale dire che il Museo Correr è il museo più bello del mondo – ha detto Vezzoli ad askanews – ma è sicuramente un’opera d’arte totale, e io ho pensato che anche il mio intervento doveva cercare di narrare questa dinamica del percorso ostacoli, di un percorso tra ostacoli meravigliosi che rappresentano i pilastri della nostra storia intellettuale e artistica”.


Le opere di Vezzoli, come sempre, mescolano i piani e gli stilemi, dalla conchiglia non nasce più Venere, ma un Richard Gere anni 80 e le Madonne trecentesche hanno i volti delle top model o delle attrici di fine XX Secolo. Le cui lacrime sono molto particolari. “Ho ragionato e ho pensato che negli ultimi 15-20 anni – ha detto ancora l’artista – avevo riprodotto opere d’arte molto famose, molto iconiche, semplicemente aggiungendo una lacrima. Le lacrime non sono particolarmente presenti nella storia dell’arte, né nella scultura e ancora di meno nella pittura. Quindi ho radunato in questa mostra una mia storia dell’arte piangente, quindi è qui dove vanno a finire tutte le mie lacrime”. La mostra è realizzata da Fondazione Musei Civici di Venezia e Venice International Foundation, quest’ultima guidata da Luca Bombassei, che con la sua presidenza ha voluto stabilire un legame forte tra la città, con la sua storia da salvaguardare, e il contemporaneo. “Lo scopo principale della fondazione non è la produzione di mostre – ci ha detto – ma una mostra come questa ci permette di fare conoscere al mondo una realtà come quella di Venice Foundation e questo di permette di poter provare a condividere con nuovi soci quello che è il nostro obiettivo finale”.


“Musei delle lacrime” resta aperta al pubblico a Venezia fino al 24 novembre.

Fuori il 10 maggio il romanzo “La scimmia” di Matteo Cateni

Fuori il 10 maggio il romanzo “La scimmia” di Matteo CateniRoma, 4 mag. (askanews) – “Ogni ovulo deve pesare al massimo otto grammi, non di più. C’è chi li fa da dieci, ma io no. Per il mio esofago sono troppo grandi e rischio di farmi male. Devono essere chiusi accuratamente, il pericolo è alto. Per questo ogni corriere ha la sua tecnica. Io li confeziono personalmente, uno a uno, senza fretta. Posso metterci anche tutta la notte. Il cellophane deve essere tiratissimo, aderente come una guaina. Indosso mascherina e guanti, non tocco la merce con le mani. Rischierei di spargere molecole che potrebbero attirare i cani antidroga. E poi l’odore della cocaina mi ha sempre fatto schifo…”. Inizia così “La scimmia”, il romanzo-rivelazione di Matteo Cateni, al suo esordio letterario con questo libro edito da Paesi Edizioni, disponibile in tutte le librerie dal 10 maggio.


Una lettura vivace e potente, dallo stile avvincente e scorrevole, che narra una vicenda grottesca e paradossale eppure vera come i fenomeni della tossicodipendenza e del narcotraffico: la discesa agli inferi di un ragazzo che, caduto nel tunnel dell’eroina, diventa parte di un traffico internazionale di stupefacenti da cui uscirà completamente trasformato. Nel mezzo, l’amore, la violenza, il carcere duro, le disillusioni, il Sudamerica e la ricerca disperata di scrollarsi di dosso la “scimmia” della dipendenza dalla droga. La narrazione adrenalinica di Cateni proietta il lettore in un saliscendi di emozioni, fino alla ricerca spasmodica della catarsi. Una vicenda mirabolante che attraversa tre anni e mezzo spesi tra Italia, Olanda, Ecuador e Colombia, in situazioni allucinanti e al limite della realtà. “Con un linguaggio semplice e diretto – ha scritto Panorama nella sua recensione – il romanzo di Cateni La Scimmia cattura per crudezza e sorprende per onestà; è, di là da ogni ragionevole dubbio, un’opera ben costruita e destinata a far parlare di sé nel panorama, a volte invece desolante, della narrativa italiana. Una piacevolissima sorpresa”.


Matteo Cateni Livorno, classe 1980, attore e musicista, è stato condannato a 8 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti tra Europa e Sudamerica. Ha scontato la pena prima nel carcere di Ibarra, Ecuador, e poi di Rebibbia, Roma.

Torna “Passaggi festival”, dal 26 al 30 giugno Fano città del libro

Torna “Passaggi festival”, dal 26 al 30 giugno Fano città del libroRoma, 2 mag. (askanews) – Dal 26 al 30 giugno Fano torna ad essere la città del libro: si arricchisce di nomi ed eventi il programma della dodicesima edizione di Passaggi Festival, appuntamento letterario dedicato alla saggistica e alla ‘non fiction’ che attende i lettori con presentazioni librarie, laboratori, mostre, spettacoli, tutto a ingresso gratuito.


Tra centro storico e lungomare, la manifestazione si snoda nei punti nevralgici della città adriatica. Si parte da piazza XX Settembre, dove la rassegna si aprirà con Lucio Caracciolo fondatore e direttore della rivista di geopolitica Limes, seguito da Luigi Manconi autore di ‘Poliziotto-Sessantotto. Violenza e democrazia’ (Il Saggiatore), al quale sarà consegnato il Premio Passaggi 2024 (giovedì 27). Sul palco centrale anche il conferimento del Premio giornalistico ‘Andrea Barbato’ a Barbara Stefanelli che presenterà il suo ‘Love harder. Le ragazze iraniane camminano davanti a noi’, edito da Solferino (venerdì 28). Del coraggio delle donne parlerà anche il secondo appuntamento della serata con Nando dalla Chiesa, presidente del comitato scientifico di Passaggi, che presenterà il suo libro ‘Le Ribelli. Storie di Donne che hanno sfidato la Mafia per amore’ (Solferino), insieme all’attrice Beatrice Luzzi e alla giornalista Alessandra Longo. Attualità, diritti e sentimenti: sul palco saliranno anche Marcello Veneziani giornalista e scrittore, autore de ‘L’amore necessario. La forza che muove il mondo’ (Marsilio); Roby Facchinetti, inconfondibile voce dei Pooh, che sabato 29 presenterà il suo ‘Che spettacolo è la vita. La mia storia, la musica, l’amore’ (Sperling & Kupfer) e Alessandra Mussolini, volto noto della politica italiana, con ‘Il gioco del buio’ (Minerva) che racconterà, attraverso gli occhi di una bambina, i difficili rapporti familiari tra le figure più importanti della sua vita (domenica 30). Nella piazza del Pincio, sede della rassegna ‘Fuori Passaggi Music&Social’ dedicata al pubblico più giovane, troviamo fra gli ospiti Francesco Costa (27/6), che ci porterà in un viaggio on the road nel Nuovo Mondo tra le pagine del suo ‘Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano’ (Mondadori); lo stesso giorno salirà sul palco Alessandro Cattelan, che dialogherà con Matteo B. Bianchi e Gianmario Pilo, e riceverà il Premio Fuori Passaggi; Luca Bizzarri (28/6) ci parlerà del suo ‘Beati noi che non capiamo un cazzo’ (Mondadori); Luca De Gennaro (28/6) ci guiderà nell’imprevedibile storia musicale degli anni Novanta grazie al suo libro ‘Alternative generation. 1991-1995’ (Rizzoli); il duo romano delle Eterobasiche (30/6) che illustreranno il loro format sui comportamenti stereotipati degli uomini in ‘Romanzo di un maschio’ (Einaudi).


Il quattrocentesco Chiostro delle Benedettine e l’ex chiesa di San Francesco a cielo aperto sono le sedi delle rassegne tematiche dedicate a economia, intelligenza artificiale, politica, femminile, scienze, arte, filosofia e storia. La rassegna centrale del festival sarà ‘Futuropresente’, dedicata alla rivoluzione digitale e collegata al tema dell’edizione 2024 ‘L’errore e l’artificio’. In programma, fra gli altri, Piero Formica (29/6) con ‘Intelligenza umana e intelligenza artificiale’ (Pendragon) e Giusella Finocchiaro (30/6) con ‘Quali regole per l’intelligenza artificiale?’ (Il Mulino); a dialogare con gli autori ci saranno Paolo Dello Vicario e Fiamma Goretti.


Attinente al tema del festival anche il libro ospite della rassegna sulla scienza (in collaborazione con l’Università di Camerino), ‘Storie di errori memorabili’ (Laterza) di Piero Martin (26/6), intervistato dal rettore Unicam, Graziano Leoni. In programma anche Marco Malvaldi (intervistato da Claudio Pettinari, ex rettore Unicam), Gabriella Greison (28/6 con Egizia Marzocco, responsabile comunicazione e public engagement Unicam) e Giorgio Volpi (29/6 con il docente Unicam Guido Favia). Nella rassegna di economia troviamo la presidente di Borsa Italiana Claudia Parzani (26/6) con ‘La rivoluzione degli outsider’ (Rizzoli); l’ex presidente di Inps Pasquale Tridico (26/6) con ‘Governare l’economia per non essere governati dai mercati’ (Castelvecchi); Veronica De Romanis (28/6), intervistata da Brunella Bolloli, che ci parlerà de ‘Il pasto gratis. Dieci anni di spesa pubblica senza costi (apparenti)’ (Mondadori).


Di politica e attualità parleranno Antonio Padellaro (26/6) autore di ‘Solo la verità, lo giuro’ (Piemme), intervistato da Elisabetta Stefanelli, e Agostino Miozzo (27/6) che presenta il suo ‘Proteggere le comunità. Prevenire e gestire le catastrofi naturali’ (Ecra). La rassegna ‘Storia e Storie’ proporrà quattro personaggi : Giacomo Matteotti (26/6, Mauro Canali con ‘Il delitto Matteotti’, Il Mulino); Alcide De Gasperi (27/6, Antonio Polito, ‘Il costruttore. Le cinque lezioni di De Gasperi ai politici di oggi’, Mondadori); Golda Meir (28/6, Elisabetta Fiorito, ‘Golda. La donna che fondò Israele’, Giuntina) (28/6) e il fabrianese Torello Latini, ucciso dai nazifascisti (30/6, Gianluca Conti, ‘Il Maestro dell’eleganza’ (Baldini + Castoldi). Nella rassegna ‘Una stanza per sé’, curata dalle giornaliste Flavia Fratello e Tiziana Ragni, già confermata la presenza (29/6) di Amedea Pennacchi col suo ‘Molotv e Bigodini’ (e/o). Di arte parleremo con Francesca Cappelletti (26/6) autrice di ‘Le belle. Ritratti femminili nelle stanze del potere’ (Mondadori); Giorgio Villani (29/6) con ‘I luoghi degli impressionisti’ (Officina Libraria) e Carlo Vecce (30/6) con ‘Leonardo, la vita’ (Giunti); gli autori converseranno rispettivamente con Anna Maria Ambrosini Massari, Rodolfo Battistini e Marta Paraventi. A indossare ‘I Sandali del filosofo’ saranno, invece, Marco Santambrogio (27/6) con ‘Filosofia e storia. Viste da un filosofo parziale e pieno di pregiudizi’ (La Nave di Teseo), la psicologa Laura Macchi con ‘La psicoretorica, Dall’arte del dire alla forma del pensiero’ (Cortina) e il giornalista e filosofo Armando Massarenti (30/6), autore di ‘Come siamo diventati stupidi. Una immodesta proposta per tornare intelligenti’ (Guerini e Associati), intervistato dal direttore del festival Giovanni Belfiori e Carolina Iacucci. Appuntamento fuori rassegna, quello con vini e libri: protagonisti saranno Davide Eusebi e Otello Renzi (28/6) con ‘Culture di vigna. Viaggio nei sensi sulle orme di Mario Soldati (Gruppo Editoriale ELI). Al Bastione Sangallo troveremo la rassegna su benessere e crescita personale, tra gli ospiti: Maria Beatrice Alonzi (26/6) con ‘Tu non sei i tuoi genitori. Libera il tuo cuore dalle scelte di chi ti ha rovinato la vita (anche se non voleva)’ (Sperling & Kupfer); Daniele Bossari (27/6) con il suo ‘Cristallo’ (Mondadori); Emilio De Tata (29/6) autore di ‘Malattia come opportunità. Sbloccare le emozioni all’origine delle malattie per riscoprire il dono della vita’ (Edizioni Mediterranee) e Selene Calloni Williams (30/6) con il suo ‘Digiuno Immaginale’ (Piemme). Novità alla Mediateca Montanari dove quest’anno, oltre al programma di libri e laboratori per bambini, troverà posto la rassegna dedicata alle graphic novel e al Premio ‘Una Lettura fra le nuvole’. Presidente della giuria è Mara Cerri, ospite della rassegna insieme con Nadia Terranova (26/6) per la presentazione del libro, che le vede co-autrici, ‘Zia Nina’ (Orecchio Acerbo). Tanti gli artisti del fumetto che arriveranno a Fano, intervistati da Alessio Trabacchini e Virginia Tonfoni: gli autori de La Revue Dessinée (26/6); Valentine Cuny-Le-Callet (26/6); Marco Steiner e Patrizia Zanotti (27/6, Cong); Enrico Pinto (27/6); Miguel Vila (27/6); Vittorio Giardino insieme a Giovanni Barbieri (28/6); Silvia Righetti (28/6); Bruno Bozzetto e Simone Tempia (28/6); Kalina Muhova (28/6); Giulia Carapica e Michela Di Cecio (29/6); Tonino e Fulvio Risuleo (29/6)); Antonio Pronostico (29/6). A chiudere domenica 30 ci saranno Alessio Torino con Simone Massi, Mario Natangelo e Andrea Ferraris. Negli appuntamenti riservati a bambini e ragazzi: Daniele Aristarco (26/6) passa in rassegna le rime più belle nel suo libro illustrato ‘Chiare e fresche et dolci acque. Petrarca racconta il canzoniere’ (Einaudi Ragazzi); Cristina Portolano (28/6) si sofferma su una grande domanda ‘I ragazzi possono essere femministi?’ (Settenove); Eliana Cocca e Caterina Manganelli (29/6) presentano il loro ‘Hannah con due H. Incredibili (dis)avventure nel web’ (Sonda); Annalisa Strada (30/6) ci narra della vita di Maria Sibylla Merian, artista, scienziata e avventuriera in ‘La ragazza delle farfalle’ (Editoriale scienza). Libri anche al mare: il festival aprirà ogni mattino alle 9,30 al Lido (Bon Bon) con i libri a colazione di ‘Buongiorno Passaggi’. Tra gli ospiti l’astrologo Marco Pesatori (26/6) con ‘Astrologia per intellettuali’ (Mimesis), l’autore tv Raffaele Di Placido (28/6) con ‘L’uomo che uccise Mussolini’ (Piemme) e Sara Rattaro (29/6) con ‘Io sono Marie Curie (Sperling & Kupfer). A Fosso Sejore (Bagni Elsa) troverà posto la rassegna sulla musica. Sono attesi Roberto Paravagna (27/6) ‘Quattro anelli tra le dita- Vita di Ringo Star’ (Arcana Editore); Giuseppe Ganelli e Emilio Targia (29/6) ‘La nostra storia. Tutto il mondo di Happy days’ (Minerva edizioni) e Antonio Bacciocchi (30/6) ‘Quadrophenia, gli Who e la storia del disco e del film che hanno definito un genere’ (Interno 4). Converseranno con loro i dj e critici musicali Luca Valentini e Francesca Perugini, e la storyteller Ivana Stjepanovic. Passaggi Festival è organizzato dall’associazione Passaggi Cultura in collaborazione con Librerie.Coop; è sostenuto da Comune di Fano e Regione Marche; main sponsor: Coop Alleanza 3.0 e Profilglass. Informazioni e aggiornamenti su www.passaggifestival.it.

Torna “Passaggi fetival”, dal 26 al 30 giugno Fano città del libro

Torna “Passaggi fetival”, dal 26 al 30 giugno Fano città del libroRoma, 2 mag. (askanews) – Dal 26 al 30 giugno Fano torna ad essere la città del libro: si arricchisce di nomi ed eventi il programma della dodicesima edizione di Passaggi Festival, appuntamento letterario dedicato alla saggistica e alla ‘non fiction’ che attende i lettori con presentazioni librarie, laboratori, mostre, spettacoli, tutto a ingresso gratuito.


Tra centro storico e lungomare, la manifestazione si snoda nei punti nevralgici della città adriatica. Si parte da piazza XX Settembre, dove la rassegna si aprirà con Lucio Caracciolo fondatore e direttore della rivista di geopolitica Limes, seguito da Luigi Manconi autore di “Poliziotto-Sessantotto. Violenza e democrazia” (Il Saggiatore), al quale sarà consegnato il Premio Passaggi 2024 (giovedì 27). Sul palco centrale anche il conferimento del Premio giornalistico ‘Andrea Barbato’ a Barbara Stefanelli che presenterà il suo “Love harder. Le ragazze iraniane camminano davanti a noi”, edito da Solferino (venerdì 28). Del coraggio delle donne parlerà anche il secondo appuntamento della serata con Nando dalla Chiesa, presidente del comitato scientifico di Passaggi, che presenterà il suo libro “Le Ribelli. Storie di Donne che hanno sfidato la Mafia per amore” (Solferino), insieme all’attrice Beatrice Luzzi e alla giornalista Alessandra Longo. Attualità, diritti e sentimenti: sul palco saliranno anche Marcello Veneziani giornalista e scrittore, autore de “L’amore necessario. La forza che muove il mondo” (Marsilio); Roby Facchinetti, inconfondibile voce dei Pooh, che sabato 29 presenterà il suo “Che spettacolo è la vita. La mia storia, la musica, l’amore” (Sperling & Kupfer) e Alessandra Mussolini, volto noto della politica italiana, con “Il gioco del buio” (Minerva) che racconterà, attraverso gli occhi di una bambina, i difficili rapporti familiari tra le figure più importanti della sua vita (domenica 30). Nella piazza del Pincio, sede della rassegna “Fuori Passaggi Music&Social” dedicata al pubblico più giovane, troviamo fra gli ospiti Francesco Costa (27/6), che ci porterà in un viaggio on the road nel Nuovo Mondo tra le pagine del suo “Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano” (Mondadori); lo stesso giorno salirà sul palco Alessandro Cattelan, che dialogherà con Matteo B. Bianchi e Gianmario Pilo, e riceverà il Premio Fuori Passaggi; Luca Bizzarri (28/6) ci parlerà del suo “Beati noi che non capiamo un cazzo” (Mondadori); Luca De Gennaro (28/6) ci guiderà nell’imprevedibile storia musicale degli anni Novanta grazie al suo libro “Alternative generation. 1991-1995” (Rizzoli); il duo romano delle Eterobasiche (30/6) che illustreranno il loro format sui comportamenti stereotipati degli uomini in “Romanzo di un maschio” (Einaudi).


Il quattrocentesco Chiostro delle Benedettine e l’ex chiesa di San Francesco a cielo aperto sono le sedi delle rassegne tematiche dedicate a economia, intelligenza artificiale, politica, femminile, scienze, arte, filosofia e storia. La rassegna centrale del festival sarà ‘Futuropresente’, dedicata alla rivoluzione digitale e collegata al tema dell’edizione 2024 ‘L’errore e l’artificio’. In programma, fra gli altri, Piero Formica (29/6) con “Intelligenza umana e intelligenza artificiale” (Pendragon) e Giusella Finocchiaro (30/6) con “Quali regole per l’intelligenza artificiale?” (Il Mulino); a dialogare con gli autori ci saranno Paolo Dello Vicario e Fiamma Goretti.


Attinente al tema del festival anche il libro ospite della rassegna sulla scienza (in collaborazione con l’Università di Camerino), ‘Storie di errori memorabili’ (Laterza) di Piero Martin (26/6), intervistato dal rettore Unicam, Graziano Leoni. In programma anche Marco Malvaldi (intervistato da Claudio Pettinari, ex rettore Unicam), Gabriella Greison (28/6 con Egizia Marzocco, responsabile comunicazione e public engagement Unicam) e Giorgio Volpi (29/6 con il docente Unicam Guido Favia) Nella rassegna di economia troviamo la presidente di Borsa Italiana Claudia Parzani (26/6) con “La rivoluzione degli outsider” (Rizzoli); l’ex presidente di Inps Pasquale Tridico (26/6) con “Governare l’economia per non essere governati dai mercati” (Castelvecchi); Veronica De Romanis (28/6), intervistata da Brunella Bolloli, che ci parlerà de “Il pasto gratis. Dieci anni di spesa pubblica senza costi (apparenti)” (Mondadori).


Di politica e attualità parleranno Antonio Padellaro (26/6) autore di “Solo la verità, lo giuro” (Piemme), intervistato da Elisabetta Stefanelli, e Agostino Miozzo (27/6) che presenta il suo “Proteggere le comunità. Prevenire e gestire le catastrofi naturali” (Ecra). La rassegna “Storia e Storie” proporrà quattro personaggi : Giacomo Matteotti (26/6, Mauro Canali con ‘Il delitto Matteotti’, Il Mulino); Alcide De Gasperi (27/6, Antonio Polito, “Il costruttore. Le cinque lezioni di De Gasperi ai politici di oggi”, Mondadori); Golda Meir (28/6, Elisabetta Fiorito, “Golda. La donna che fondò Israele”, Giuntina) (28/6) e il fabrianese Torello Latini, ucciso dai nazifascisti (30/6, Gianluca Conti, “Il Maestro dell’eleganza” (Baldini + Castoldi). Nella rassegna “Una stanza per sé”, curata dalle giornaliste Flavia Fratello e Tiziana Ragni, già confermata la presenza (29/6) di Amedea Pennacchi col suo “Molotv e Bigodini” (e/o). Di arte parleremo con Francesca Cappelletti (26/6) autrice di “Le belle. Ritratti femminili nelle stanze del potere” (Mondadori); Giorgio Villani (29/6) con “I luoghi degli impressionisti” (Officina Libraria) e Carlo Vecce (30/6) con “Leonardo, la vita” (Giunti); gli autori converseranno rispettivamente con Anna Maria Ambrosini Massari, Rodolfo Battistini e Marta Paraventi. A indossare “I Sandali del filosofo” saranno, invece, Marco Santambrogio (27/6) con “Filosofia e storia. Viste da un filosofo parziale e pieno di pregiudizi” (La Nave di Teseo), la psicologa Laura Macchi con ‘La psicoretorica, Dall’arte del dire alla forma del pensiero’ (Cortina) e il giornalista e filosofo Armando Massarenti (30/6), autore di “Come siamo diventati stupidi. Una immodesta proposta per tornare intelligenti” (Guerini e Associati), intervistato dal direttore del festival Giovanni Belfiori e Carolina Iacucci. Appuntamento fuori rassegna, quello con vini e libri: protagonisti saranno Davide Eusebi e Otello Renzi (28/6) con “Culture di vigna. Viaggio nei sensi sulle orme di Mario Soldati (Gruppo Editoriale ELI). Al Bastione Sangallo troveremo la rassegna su benessere e crescita personale, tra gli ospiti: Maria Beatrice Alonzi (26/6) con “Tu non sei i tuoi genitori. Libera il tuo cuore dalle scelte di chi ti ha rovinato la vita (anche se non voleva)” (Sperling & Kupfer); Daniele Bossari (27/6) con il suo ‘Cristallo’ (Mondadori); Emilio De Tata (29/6) autore di “Malattia come opportunità. Sbloccare le emozioni all’origine delle malattie per riscoprire il dono della vita” (Edizioni Mediterranee) e Selene Calloni Williams (30/6) con il suo “Digiuno Immaginale” (Piemme). Novità alla Mediateca Montanari dove quest’anno, oltre al programma di libri e laboratori per bambini, troverà posto la rassegna dedicata alle graphic novel e al Premio ‘Una Lettura fra le nuvole’. Presidente della giuria è Mara Cerri, ospite della rassegna insieme con Nadia Terranova (26/6) per la presentazione del libro, che le vede co-autrici, ‘Zia Nina’ (Orecchio Acerbo). Tanti gli artisti del fumetto che arriveranno a Fano, intervistati da Alessio Trabacchini e Virginia Tonfoni: gli autori de La Revue Dessinée (26/6); Valentine Cuny-Le-Callet (26/6); Marco Steiner e Patrizia Zanotti (27/6, Cong); Enrico Pinto (27/6); Miguel Vila (27/6); Vittorio Giardino insieme a Giovanni Barbieri (28/6); Silvia Righetti (28/6); Bruno Bozzetto e Simone Tempia (28/6); Kalina Muhova (28/6); Giulia Carapica e Michela Di Cecio (29/6); Tonino e Fulvio Risuleo (29/6)); Antonio Pronostico (29/6). A chiudere domenica 30 ci saranno Alessio Torino con Simone Massi, Mario Natangelo e Andrea Ferraris. Negli appuntamenti riservati a bambini e ragazzi: Daniele Aristarco (26/6) passa in rassegna le rime più belle nel suo libro illustrato “Chiare e fresche et dolci acque. Petrarca racconta il canzoniere” (Einaudi Ragazzi); Cristina Portolano (28/6) si sofferma su una grande domanda “I ragazzi possono essere femministi?” (Settenove); Eliana Cocca e Caterina Manganelli (29/6) presentano il loro “Hannah con due H. Incredibili (dis)avventure nel web” (Sonda); Annalisa Strada (30/6) ci narra della vita di Maria Sibylla Merian, artista, scienziata e avventuriera in “La ragazza delle farfalle” (Editoriale scienza). Libri anche al mare: il festival aprirà ogni mattino alle 9,30 al Lido (Bon Bon) con i libri a colazione di ‘Buongiorno Passaggi’. Tra gli ospiti l’astrologo Marco Pesatori (26/6) con “Astrologia per intellettuali” (Mimesis), l’autore tv Raffaele Di Placido (28/6) con “L’uomo che uccise Mussolini” (Piemme) e Sara Rattaro (29/6) con “Io sono Marie Curie (Sperling & Kupfer). A Fosso Sejore (Bagni Elsa) troverà posto la rassegna sulla musica. Sono attesi Roberto Paravagna (27/6) “Quattro anelli tra le dita- Vita di Ringo Star” (Arcana Editore); Giuseppe Ganelli e Emilio Targia (29/6) “La nostra storia. Tutto il mondo di Happy days” (Minerva edizioni) e Antonio Bacciocchi (30/6) “Quadrophenia, gli Who e la storia del disco e del film che hanno definito un genere” (Interno 4). Converseranno con loro i dj e critici musicali Luca Valentini e Francesca Perugini, e la storyteller Ivana Stjepanovic. Passaggi Festival è organizzato dall’associazione Passaggi Cultura in collaborazione con Librerie.Coop; è sostenuto da Comune di Fano e Regione Marche; main sponsor: Coop Alleanza 3.0 e Profilglass. Informazioni e aggiornamenti su www.passaggifestival.it.

Dal 25 maggio a Taranto la seconda edizione di “Eyeland”

Dal 25 maggio a Taranto la seconda edizione di “Eyeland”Roma, 2 mag. (askanews) – Dal 25 maggio al 30 giugno Taranto torna a essere “L’isola delle arti”, con la seconda edizione di “Eyeland”, evento che vuole accompagnare e raccontare la rinascita della città attraverso il coinvolgimento degli abitant Dal 25 maggio a Taranto i e la valorizzazione dell’arte in tutte le sue espressioni. Il festival è promosso e organizzato da PhEST, associazione culturale che da nove anni organizza il Festival internazionale di fotografia e arte a Monopoli, in collaborazione con il Comune di Taranto, sotto la direzione artistica di Giovanni Troilo.


Eyeland sarà l’isola delle arti, ovvero la Città Vecchia di Taranto, una terra racchiusa tra due mari, conosciuta anche come Isola Madre. Terra Madre sarà il tema che accompagnerà la seconda edizione della manifestazione e che il direttore artistico Giovanni Troilo ha voluto raccontare così: “Con questa seconda edizione, Eyeland continua a Taranto il progetto di un laboratorio di racconto permanente sul Mediterraneo con il tema Terra Madre. Cercando di cavalcarne pienamente l’ambiguità semantica porteremo un corpo di lavori che terrà insieme i discorsi sulla terra d’origine, sulla cura dell’ambiente e un lavoro profondo, prodotto in residenza su e con le madri di Tamburi”. Il curatore Roberto Lacarbonara: “Le proposte di arte contemporanea riflettono sulla città come luogo di relazione, crescita e scambio, soprattutto dal punto di vista dell’infanzia, evidenziando tensioni e problematiche relative agli spazi di libertà concessa o negata dalle istituzioni, dalla famiglia e dalla scuola”. Proprio per il tema dell’anno, Eyeland ha scelto di invitare Lisa Sorgini, fotografa australiana di origini italiane che porterà nella Città Vecchia la mostra “Mother”. L’artista si trova a Taranto dallo scorso 21 aprile e si fermerà in residenza d’artista fino al 10 maggio per realizzare un racconto fotografico partecipato nel quartiere Tamburi di Taranto. Il rione vive le dolorose conseguenze ambientali e sociali di essere a ridosso del polo siderurgico dell’Ilva. Il progetto, sviluppato grazie alla collaborazione con realtà del territorio impegnate in attività culturali e sociali, prevede la realizzazione di una serie di ritratti alle madri e ai bambini del quartiere, le stesse madri che lottano e manifestano ogni giorno per tutelare la salute dei loro figli. L’esito della residenza e dell’esperienza collettiva sarà presentato in una mostra in esterni, nel cuore del quartiere e tra le vie della Città Vecchia, dal 25 maggio al 30 giugno 2024.


Confermata anche per questa edizione l’open call Isola Madre, aperta a tutte le artiste e artisti del territorio tarantino dal 21 aprile al 5 maggio, con l’obiettivo di valorizzare le produzioni del tessuto artistico locale e di prossimità. È aperta ai diversi linguaggi artistici: dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, dall’installazione alle illustrazioni. La giuria, composta dal team di direzione artistica di Artlab Eyeland e dal team di Salgemma, partner della call, assegnerà in premio una mostra all’edizione 2024 di Eyeland (Premio Isola Madre) e un premio Salgemma. Dai progetti fotografici alle opere di illustrazione, dalla serigrafia alla musica. Taranto sarà crocevia di artisti locali, italiani e internazionali che condivideranno spazi, opere e nuove creatività. Palazzo Galeota sarà la casa principale dell’evento e saranno allestiti anche gli spazi del Dipartimento Jonico di UniBA e di Gata Galleria Taranto. Protagoniste, oltre agli esiti dei laboratori, una selezione di mostre curate da PhEST e legate al tema dell’edizione. Tra i nomi in mostra, Nick Brandt con The Day May Break, progetto globale che ritrae persone e animali colpiti dalla distruzione ambientale, e il duo Caimi e Piccinni con RhOME, uno dei capitoli di un progetto fotografico ancora in corso incentrato sull’indagine visiva di città che stanno vivendo una dinamica o controversa metamorfosi. Due gli interventi di arte contemporanea previsti, con le installazioni site specific realizzate da Giovanni Termini e Gianni D’Urso.


Eyeland è un progetto che coinvolge attivamente il territorio in un dialogo continuo. L’obiettivo è la creazione condivisa di contenuti originali attraverso la socializzazione e favorendo la riqualificazione di aree in stato di abbandono. I quattro laboratori organizzati per questa edizione, accessibili gratuitamente a cittadini di ogni età e estrazione sociale, accomunati dalla volontà di promuovere iniziative volte a ridare a Taranto dinamicità e vitalità, sono uno degli strumenti di questa strategia. Il primo dei quattro laboratori in programma è quello di fotografia con Lisa Sorgini, incentrato sul racconto della vita familiare e attualmente in corso nella città vecchia di Taranto.

Leggere ancora Paul Auster: gli specchi della nostra vita

Leggere ancora Paul Auster: gli specchi della nostra vitaMilano, 2 mag. (askanews) – “Qui non c’è nessun Paul Auster”. Probabilmente inizia con questa frase, che viene pronunciata nelle primissime pagine del romanzo “Città di vetro”, che apre la “Trilogia di New York”, la grande fama di Paul Auster, lo scrittore di Brooklyn che è morto il 30 aprile a 77 anni lasciando una cospicua eredità di romanzi e una storia personale complessa e affascinante. A pronunciare la frase è Quinn, il protagonista del libro del 1985, dopo avere ricevuto una telefonata notturna di qualcuno che, con la massima urgenza, cercava l’agenzia investigativa Auster. Quinn riattacca, ma il telefono squilla ancora, e poi ancora e alla fine, poche pagine dopo, sentiamo la sua voce, di Quinn, rispondere: “Sono io. Paul Auster in persona”. In un certo senso in quel fulminante incipit romanzesco c’era già gran parte della storia che i libri di Auster avrebbero poi raccontato, perché c’era il principio della scomposizione delle identità, c’era il tema del doppio, c’era l’irrefrenabile desidero di una narrazione che fosse in grado di abbracciare tutta la vita, dentro e fuori i libri. Per questo Paul Auster, di cui oggi è bello ricordare tanto lo sguardo appuntito quanto le chiacchierate con Don DeLillo e Philip Roth sul baseball, è stato uno scrittore importante, per questo è tuttora uno scrittore pericoloso, nella misura in cui i suoi libri rompono lo spazio di separazione tra il lettore e la pagina letta, stabiliscono un patto narrativo diverso, nel quale noi siamo complici prima che spettatori. Come Quinn che diventa l’investigatore Auster. Come noi che passeggiamo a Park Slope sperando di incontrare lo scrittore. Come l’essere testimoni della storia di Benjamin Sachs nel suo romanzo più importante e decisivo: “Leviatano”, che, non a caso, è il titolo di un altro romanzo, che sta all’interno del romanzo stesso che noi stiamo leggendo. Forse il livello di compromissione più alto e affascinante a cui possiamo ambire come lettori. Questo era Paul Auster, per questo mancherà. Per questo resterà.


La Trilogia, ma anche “Mr. Vertigo”, “L’invenzione della solitudine”, “La notte all’oracolo”, “4 3 2 1”. Sono tanti i libri da ricordare, ma su tutti, per il suo potere attrattivo, resta proprio “Leviatano”. La storia di un’amicizia, quella tra Aaron e Ben, che diventa la storia di una vocazione alla scrittura, ma anche un racconto sugli attentati compiuti dal Fantasma della Libertà, che fa esplodere le copie della Statua della Libertà sparse in tutta l’America e il tentativo di salvare l’amicizia, oltre che, in un certo senso, il mondo intero. Ma dentro la narrazione principale, che trascina il lettore in un coinvolgimento diretto, ci sono molte altre storie, come quella dell’artista immaginaria Maria Turner che si ispira alle pratiche della reale artista Sophie Calle, e che nel libro realizza alcune azioni immaginate da Auster, che Calle, dopo l’uscita del romanzo, a sua volta metterà in atto imitando Maria Turner. Ancora uno specchio davanti a un altro specchio, ancora una riflessione che tende verso l’infinito, in una vertigine più grande di quella di Walt Rawley, che da bambino aveva imparato a volare. E in tutti questi specchi dov’è Auster? Dove siamo noi? Che cosa fa la letteratura? Tutto, niente, ogni cosa, ovunque, da nessuna parte. Un Leviatano che non raggiungeremo mai, ma della cui potenza, come il filosofo Thomas Hobbes, possiamo essere certi. Perché sprigiona proprio dai romanzi. Canto, perciò, di niente, come se fosse il luogo verso cui non ritorno – e dovessi tornare, conterei la mia vita in questi sassi: scordando di essere mai stato qui. Il mondo che entra in me è un mondo irraggiungibile.


E’ una poesia di Auster degli anni Settanta, anni di Francia e solitudine prima del successo. Leggere oggi quei versi è utile per ripensare un po’ tutta la parabola di uno scrittore di successo, che comprende anche le sue fragilità e le sue sconfitte. Il mondo resterà irraggiungibile, ma il prisma della letteratura è uno dei modi in cui possiamo comunque provare a immaginare come sarebbe raggiungerlo davvero. Nello stesso modo in cui il protagonista di “Smoke”, uno dei film scritti da Auster, fotografava ogni mattina il panorama davanti alla sua tabaccheria. Sono le prove che restano, le tracce di quello che abbiamo visto, sognato, immaginato, sofferto, raccontato. E forse, ripensandolo, come facevano i Romantici inglesi, potremmo anche credere di averlo vissuto. Almeno nei libri, spazio infinito per definizione. Spazio di follia e possibilità. Qui non c’è nessun Paul Auster, certo. Ma grazie (anche) a lui possiamo dire (talvolta) di esserci noi. (Leonardo Merlini)

Il 5 maggio torna la Festa della Primavera a Bracciano

Il 5 maggio torna la Festa della Primavera a BraccianoRoma, 2 mag. (askanews) – La Festa della Primavera torna a Bracciano, domenica 5 maggio il centro storico sarà animato da fiori e attrazioni gastronomiche e musicali.


Nel corso della giornata il centro di Bracciano sarà animato da stand, attività ludiche e laboratori per i bambini, negozi aperti musica e spettacoli, grazie al lavoro dell’Associazione Commercianti. Sarà l’occasione di scoprire la creatività di molti espositori nel settore del florovivaismo e il clou della festa si svolgerà alle 17 di domenica, quando lo chef Andy Luotto si esibirà in Piazza IV Novembre per uno cooking show con la realizzazione del Pancotto, una ricetta che propone nei suoi tour televisivi e cucinerà anche delle erbe spontanee, che saranno raccolte la mattina in una passeggiata per le campagne di Bracciano.

Roma, Et Lux in Tenebris: in mostra le porcellane di Yuriko Damiani

Roma, Et Lux in Tenebris: in mostra le porcellane di Yuriko DamianiRoma, 30 apr. (askanews) – Dopo la prima personale di Raffaele Canepa, prosegue con Yuriko Damiani il progetto espositivo della Galleria SpazioCima a Roma, “Et Lux in Tenebris”, a cura di Antonio E.M. Giordano e Roberta Cima, in occasione della ricorrenza del centenario dalla fondazione del quartiere romano di Coppedè, progettato e realizzato tra il 1915 e il 1927.


Le opere di Yuriko Damiani in mostra dal 2 al 25 maggio sono ispirate alla complessa simbologia dispiegata in ogni angolo del quartiere: dall’alveare delle api e dal Gorgoneion dell’anguicrinita Medusa sull’egida di Minerva al capitello firmato da Gino Coppedè e alla Vittoria alata che sormonta il Palazzo degli Ambasciatori con il portico di ingresso in via Dora e il lampadario in ferro battuto. L’artista, attraverso il simbolismo cromatico dell’oro, dell’argento, del rosso e del bianco e nero, cerca di riuscire a esprimere dapprima una sensazione di mistero e successivamente un messaggio di rivelazione. In tal senso, rivelazione è intesa quale sinonimo di Illuminazione spirituale, di ricerca della conoscenza, attraverso la quale è possibile raggiungere la libertà. Leit-motiv è la luce, elemento costante di tutte le opere di Yuriko, che simboleggia l’idea di speranza e di bellezza, risplendente anche nelle tenebre; non disgiunta dall’invito a esplorare idee e prospettive sempre nuove. Le mostre proseguiranno con Mauro De Luca, dal 28 maggio al 14 giugno, e Valerio Prugnola, dal 18 giugno al 12 luglio. Accanto alle esposizioni, saranno allestite performance in spazi aperti e itineranti come in piazza Mincio e sotto l’arco con il lampadario, che rappresenta simbolicamente il progetto. In programma anche un’esposizione con foto di scena di Franco Bellomo per i film di Dario Argento; reading di poesia e letteratura “tra le due guerre” a cura del Prof. Claudio Cipriani; una giornata di studio sul quartiere Coppedè con interventi di architetti e specialisti di architettura; concerti di musica classica, contemporanea e jazz di celebri compositori del primo trentennio del XXI secolo.

Biennale, il Leone d’Oro dell’Australia: siamo tutti imparentati

Biennale, il Leone d’Oro dell’Australia: siamo tutti imparentatiVenezia, 30 apr. (askanews) – Raccontare i popoli delle Prime Nazioni dell’Australia, che sono tra i più antichi sulla Terra, per dare una nuova prospettiva sulla storia e ricordare i legami di parentela che uniscono tutti gli esseri umani. Di questo parla il progetto del Padiglione australiano alla Biennale Arte di Venezia, che ha ricevuto il Leone d’Oro per la miglior partecipazione internazionale. “Sinceramente non me lo aspettavo, ma, certo, è una bella sorpresa”, ha detto ad askanews l’artista Archie Moore, che ha realizzato un vasto murale e una grande installazione, capace di abbracciare migliaia di anni.


“Si va indietro fino a 65mila anni fa – ha aggiunto Moore – ma anche solo 3mila anni fa troviamo un antenato comune a tutti gli esseri umani. Io volevo mostrare che siamo tutti legati sulla Terra da una più grande rete di parentela. E questa era anche l’idea della finestra sui canali: l’acqua là fuori va nella laguna, poi nell’oceano Atlantico e nel resto del mondo, compreso il continente australiano, e questo è un altro modo per mostrare i nostri legami”. Lo scopo del progetto “Kith and Kin” è quindi anche quello di parlare del desiderio di pace, di rispetto e di responsabilità di ciascuno verso l’altro. Una prospettiva che attraversa le opere dell’artista da sempre, come ci ha raccontato la curatrice del Padiglione Australia, Ellie Buttrose: “È esattamente il lavoro di Archie – ha detto – che ha una storia incredibile di installazioni ambiziose, lungo tutta la sua carriera. Io sono venuta qui per guidare la sua visione e per fare in modo che la sua voce si sentisse in ogni parte del progetto”.


Un progetto che, come tutta la Biennale di Adriano Pedrosa, restituisce visibilità alle popolazioni indigene, alle storie che sono state spesso passate sotto silenzio, alle tragedie e alle violenze che hanno dovuto subire. “Volevo dare voce a queste storie non raccontate – ha concluso Archie Moore – grazie ai materiali sulla mia famiglia che ho trovato in archivio e che non conoscevo: così sono arrivato a nuove persone e a nuove storie. Volevo dare loro una voce davanti a un pubblico internazionale come quello della Biennale”. Il Leone d’Oro sembra certificare che l’obiettivo è stato raggiunto.

Cinema, a Roma, torna il festiva del riuso creativo delle immagini

Cinema, a Roma, torna il festiva del riuso creativo delle immaginiRoma, 26 apr. (askanews) – Dopo il successo dello scorso anno, torna per la sua seconda edizione UnArchive Found Footage Fest, a Roma dal 28 maggio al 2 giugno 2024. Ideato e prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e diretto da Alina Marazzi e Marco Bertozzi, il Festival racconta gli orizzonti cinematografici del riuso creativo delle immagini, con l’intento di intercettare nuove e diverse forme espressive, al confine tra cinema, videoarte, istallazioni e live performance.


Al Cinema Intrastevere le proiezioni offrono un’ampia selezione di opere filmiche, in concorso e fuori concorso, unitamente a retrospettive, focus, carte blanche e spazi dedicati agli allievi delle scuole di arte e di cinema. Nelle altre sedi del Festival, tra l’Accademia di Spagna e il Live Alcazar, prendono vita installazioni artistiche, loop audiovisivi, cineconcerti e live performance, oltre a panel tematici, talk e masterclass. Tra gli eventi speciali del Festival si anticipano due partecipazioni di grande pregio: Studio Azzurro propone per la prima volta uno sguardo ai propri archivi attraverso una installazione site specific nel Tempietto del Bramante realizzata appositamente per UnArchive; Teho Teardo esegue dal vivo, su immagini dell’Istituto Luce nell’anno del suo centenario, “Acqua, porta via tutto”, per la regia di Roland Sejko. Un cine-concerto che ripercorre un secolo di questa risorsa del nostro pianeta a rischio esaurimento, realizzato in collaborazione con Cinemazero e Cinecittà.


La giuria internazionale è composta dall’artista statunitense Bill Morrison, dalla regista iraniana Firouzeh Khosrovani (entrambi premiati nella prima edizione del Festival) e dalla montatrice e regista italiana Sara Fgaier. La giuria degli studenti, provenienti da università, accademie di belle arti e scuole di cinema, sarà guidata dal regista Giovanni Piperno. “Fuori dalla corsa all’anteprima festivaliera, ma pienamente dentro un’onda internazionale – affermano i direttori artistici – siamo felici di poter riattivare l’interesse verso un Festival che ha l’ambizione di presentare opere ibride e stranianti, capaci di ribaltare convenzioni filmiche e dissotterrare inesplorate attitudini trasgressive. Una festa dell’immagine liberata, per forme cangianti, al confine tra memorie private e tracce pubbliche, tra micro e macrostoria, tra pensiero visivo e soundscape inattesi. Per disarchiviare il cinema che brucia, senza reti di protezione”.


La presentazione ufficiale del festival avrà luogo lunedì 6 maggio alle ore 11:30 nella splendida cornice dell’Accademia di Spagna a Roma, in piazza S. Pietro in Montorio 3. UnArchive Found Footage Fest è ideato e prodotto dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD), in collaborazione con Archivio Luce, con il sostegno del MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e di altre istituzioni pubbliche e private. Il Festival gode del patrocinio di Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e Accademia di Spagna a Roma.