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Toolkit for museum: programma formativo per professionisti museali

Toolkit for museum: programma formativo per professionisti musealiRoma, 24 ott. (askanews) – I musei come luoghi di formazione e comunità, laboratori di idee e spazi per la crescita e la condivisione di competenze. Questa l’idea al centro di “Toolkit for museum”, il percorso gratuito di formazione continua che la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali dedica, da ottobre a dicembre 2023, a 60 professionisti tra curatori, registrar, educatori e comunicatori museali. Una modalità di formazione innovativa, costruita con i musei e dentro i musei, che diventano co-protagonisti della formazione in ambito museale e preziosi partner nell’affrontare e trovare soluzioni alle sfide quotidiane del lavoro delle figure professionali del settore.

“Toolkit for museum”, giunto alla seconda edizione, è sviluppato dalla Fondazione in collaborazione con ICOM – International Council of Museums Italia e con cinque tra le più importanti istituzioni museali italiane: il Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, la Fondazione Musei Civici di Venezia, i Musei Civici di Reggio Emilia, il Parco archeologico del Colosseo a Roma e le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Napoli. “La seconda edizione di Toolkit for museum – dichiara Vincenzo Trione, Presidente della Fondazione – rinnova l’impegno della Fondazione sui temi della innovazione e della connessione. Per il secondo anno consecutivo abbiamo costruito una rete tra istituzioni museali d’eccellenza del Paese – la nostra preziosa rete di partner – che hanno accettato con entusiasmo di lavorare insieme con noi, contribuendo attivamente alle nostre azioni formative. Toolkit for museum si conferma un percorso innovativo dedicato ai professionisti del patrimonio, in un settore – quello museale – che, tra rivoluzione digitale e istanze di una sempre maggiore accessibilità e partecipazione, sta andando incontro a profonde e radicali trasformazioni”.

Le cinque istituzioni museali partner sono state coinvolte dalla Fondazione in ragione delle competenze specifiche sui temi del corso e sono chiamate a svolgere un ruolo fondamentale nei percorsi formativi dedicati alle singole funzioni museali: con le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo prende avvio, a Napoli, il percorso di formazione in presenza, con una masterclass di due giorni dedicata alla nuova definizione di museo di ICOM e alla mappatura delle professioni museali; il MAMbo condividerà con i curatori la propria esperienza sul management dei progetti; sulle opportunità di finanziamento; sui progetti editoriali come estensioni dello spazio espositivo; sulla relazione tra museo e spazio pubblico; con i Musei Civici di Venezia i registrar affronteranno i temi della riflessione museologica dedicata ai depositi; dei supporti digitali per la conservazione e delle tecnologie per il monitoraggio e lo studio delle opere; dei depositi fuori sede; dei profili legali per la gestione e il prestito delle opere d’arte; a Roma il Parco Archeologico del Colosseo coinvolgerà i comunicatori in un percorso che tocca le strategie di racconto delle attività museali; la comunicazione onsite; le relazioni con la stampa e gli snodi del digitale in un museo (dall’uso del chatbot alle criticità legate alla presenza sulle piattaforme social); i responsabili dei servizi educativi si incontreranno ai Musei Civici di Reggio Emilia per una formazione sulle strategie di costruzione di una comunità; sugli strumenti dell’azione valutativa; sui nuovi paradigmi per la mediazione culturale tra inclusione, partecipazione e tecnologia. “Toolkit for museum” è una sfida che ci appassiona – afferma il Direttore della Fondazione Alessandra Vittorini – Mette al centro dell’esperienza formativa una riflessione collettiva su ruoli e funzioni nelle professioni museali, con la costruzione di una vera comunità di pratica diffusa, che muove dal riconoscimento dell’importanza della formazione continua per accompagnare i processi di innovazione. Lavora su figure professionali – curatore, registrar, educatore, comunicatore – connesse e in reciproco ascolto, coltivando l’interazione, la trasversalità, la visione d’insieme, integrando riflessione teorica e attività pratiche, formazione a distanza e percorsi in presenza. In un cammino condiviso con i musei partner, che diventano quindi compagni di strada, luoghi di lavoro e di formazione, di ricerca e confronto”.

Il percorso di “Toolkit for museum”, dall’approccio fortemente laboratoriale, prevede appuntamenti comuni a tutti i partecipanti, in forma di masterclass online e in presenza, focalizzati su tematiche trasversali. Tra gli argomenti in programma: il ruolo dei musei per lo sviluppo sostenibile; l’impatto della digitalizzazione sulla museologia contemporanea. “Il museo può e deve essere portatore sano di competenze e formazione professionale” afferma Martina De Luca, Responsabile Area Formazione della Fondazione. “La seconda edizione di “Toolkit for museum” ha raccolto 643 candidature, a conferma che il percorso risponde a un’esigenza dei professionisti del settore: quella di avere occasioni di confronto e di creazione di comunità di pratica”.

La Fondazione ha ideato e realizzato il progetto avvalendosi della collaborazione di un Advisory Board composto da professionisti del settore di altissimo profilo: Martina Bagnoli, Direttrice Gallerie Estensi, Lorenzo Balbi, Direttore Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Presidente AMACI, Laura Barreca, Direttrice Museo Civico di Castelbuono (Palermo) e Direttrice scientifica del mudaC | museo delle arti Carrara, Gabriella Belli, già Direttrice Fondazione Musei Civici di Venezia, Francesco Casetti, Sterling Professor of Humanities Film and Media Studies presso la Yale University, Christian Greco, Direttore Museo Egizio di Torino, Adele Maresca Compagna, Vicepresidente ICOM International Council of Museums Italia, Nicolette Mandarano, Digital Media Curator Gallerie Nazionali di Arte Antica e Mariella Utili, già Dirigente storica dell’arte del Ministero della cultura.

Triennale Milano, la pittura italiana contemporanea in 120 esempi

Triennale Milano, la pittura italiana contemporanea in 120 esempiMilano, 24 ott. (askanews) – Centoventi artisti, nati tra il 1960 e il 2000, che continuano a usare il medium della pittura, e che rinnovano una storia artistica che spesso è stata data per finita, e che invece continua a rinnovarsi, continua a trovare nuove strade e nuovi spunti. Questo prova a raccontare la mostra organizzata da Triennale Milano e affidata a Damiano Gullì, curatore per l’arte contemporanea e il public program dell’istituzione, che per ogni artista ha scelto una sola opera “esemplare”.

“Pittura italiana oggi – ha detto ad askanews – nasce da un percorso di ricerche, di studio visit, di incontri umani e professionali e da questi incontri emerge effettivamente come questo grande dibattito sulla vitalità o meno della pittura sia in realtà qualcosa che può anche semplicemente lasciare il passo o una constatazione: La pittura è. La pittura è un linguaggio che ci accompagna da millenni, gli artisti qui esposti documentano una consapevolezza di guardare a questo portato storico, ma hanno anche la capacità di guardare al passato ma proiettandosi verso il futuro”. La mostra è vasta, illuminata in modo molto interessante, e offre una prospettiva sui diversi modi di fare pittura oggi in Italia, con molte citazioni, ma anche la sensazione evidente che siano tante le lezioni storiche che sono state recepite e poi rielaborate, a volte con il gusto della citazione a volte semplicemente come acquisizione più profonda. E anche i temi sono molteplici come gli artisti.

“Tante tematiche che parlano fondamentalmente di noi, parlano delle nostre paure, delle nostre fragilità – ha aggiunto il curatore – parlano del corpo, parlano, nel caso dell’astrazione, di materia, segno, durata, tempo, stratificazioni, sedimentazioni. Ma parlano anche di come le categorie vengano felicemente e gioiosamente scardinate”. Ci sono, ovviamente, diversi nomi noti e importanti, ma a essere più evidente, anche nella tipologia dell’allestimento della mostra, curato dallo Studio Italo Rota, è la volontà di offrire un ritratto collettivo, in cui tutti sono presenti e nessuno domina. Da qui anche una lieve sensazione di dispersione o sovraffollamento che però si ricompone nel percorso attraverso la mostra, pensata anche per dialogare con lo spazio e la storia della Triennale.

“Si vede – ha concluso Damiano Gullì – come la pittura, riprendendo e ricollegandosi proprio una storia di Triennale, si faccia anche spazio, architettura, qualcosa da attraversare e da vivere”. “Pittura italiana oggi” resta aperta al pubblico a Milano fino all’11 febbraio 2024.

Libri, esce “Errorario” di Massimo Roscia

Libri, esce “Errorario” di Massimo RosciaRoma, 23 ott. (askanews) – Bella e misteriosa, capace di farci emozionare e sorridere. Di migliorare (e talvolta anche complicare) la nostra vita. La lingua italiana è uno scrigno prezioso ma anche un labirinto pieno di tranelli in cui è facile perdersi. Tra curiosità, aneddoti e motti di spirito, Massimo Roscia va alla ricerca del significato autentico di alcuni vocaboli, della loro etimologia, delle origini, della storia, del valore stilistico e dell’uso corretto.

“Errorario” passa in rassegna, in maniera leggera e originale, i più frequenti errori grammaticali, ortografici, lessicali e sintattici, i malapropismi, i tormentoni linguistici, i dubbi: Si scrive valige o valigie? Presempio o per esempio? Composto da o composto di? Il libro consente di fugare ogni dubbio, perché parlare e scrivere bene aiuta a ragionare e comprendere meglio la realtà, a comunicare in maniera più chiara ed efficace, a trasmettere genuinamente i propri sentimenti. “Errorario” di Massimo Roscia, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 24 ottobre 2023 (Euro: 19,00).

Massimo Roscia (Roma, 1970). Scrittore, reporter di viaggio, critico enogastronomico, storico collaboratore del Gambero Rosso, già condirettore editoriale del periodico Il Turismo Culturale, docente di comunicazione, tecniche di scrittura, editing e marketing territoriale, attore, conduttore, autore di romanzi, saggi, guide e sceneggiature. Tra i suoi libri più noti si ricordano: La strage dei congiuntivi (Exòrma, 2014), Di grammatica non si muore (Sperling & Kupfer, 2016) e Peste e corna (Sperling & Kupfer 2018). Nel 2019 ha debuttato a teatro con il suo spettacolo Grazzie. L’ultimo romanzo, Il dannato caso del Signor Emme (Exòrma, 2020) è stato proposto per il premio Strega 2021. Dopo il successo dei suoi Compiti delle vacanze per amanti dei libri (Sonzogno, 2022), l’unico libro-gioco dedicato espressamente agli amanti della letteratura, è tornato in libreria con il volume Compiti delle vacanze per amanti dei libri 2 (Sonzogno, 2023). Attualmente sta tenendo corsi di scrittura per Feltrinelli Education e lavorando a un libro illustrato per bambini e a un nuovo romanzo grottesco.

Nicola Gardini vince il Premio Letterario “Il Libro della Vita”

Nicola Gardini vince il Premio Letterario “Il Libro della Vita”Roma, 23 ott. (askanews) – È stato assegnato a Nicola Gardini con il romanzo “Nicolas” (Garzanti) la prima edizione del Premio Letterario “Il Libro della Vita”. Seconda classificata Sara Gambazza con “Ci sono mani che odorano di buono” (Longanesi), terzo Matteo Bianchi con “La vita di chi resta” (Mondadori).

Nella difficoltà di un’epoca travagliata da evoluzioni e contraddizioni, un libro dall’alto valore interiore e spirituale diventa luogo significante e può fare da filo conduttore per dare senso all’esistenza e valore ad un’evoluzione positiva dell’umanità. Da questa consapevolezza è nata la prima edizione del Premio Letterario “Il Libro della Vita”, ideato dal Presidente De Leo Fund Onlus e Professore ordinario di Psichiatria Diego De Leo e dalla dott.ssa Vera Slepoj, che ha voluto premiare un romanzo o un saggio pubblicato per la prima volta in volume cartaceo nel periodo dal 1° gennaio 2021 al 30 luglio 2023. “Vogliamo dedicare un ringraziamento speciale oltre che ai premiati anche ai premi che abbiamo assegnato – ha commentato Vera Slepoj – al primo classificato è stata data un’opera unica dell’artista Giampaolo Babetto, oltre alla consegna di 2000 euro, mentre agli altri classificati sono stati assegnati i premi della gioielleria padovana Roberto Callegari, che hanno reso prezioso questo momento unico”.

A giudicare le opere letterarie sono state personalità ed eccellenze italiane legate al mondo della cultura, oltre agli ideatori, come Mons. Vincenzo Paglia (Presidente onorario), Marina Valensise (Presidente della Giuria), Alessandra Kustermann, Catena Fiorello, Maria Pia Garavaglia, Roberto Pazzi, Ferdinando Iezzi, Don Renzo Pegorato, Claudio Cutuli, Lorena Bianchetti, Vincenzo Pepe. La cerimonia è organizzata da De Leo Fund onlus, fondata nel 2007 per creare un luogo dove le persone con un’esperienza di lutto traumatico potessero trovare aiuto e condivisione. La De Leo Fund onlus non soltanto si occupa di fornire gratuitamente supporto psicologico ai survivors, ma ha raccolto e saputo superare e trasformare molte di queste esperienze traumatiche grazie all’attivazione di un laboratorio creativo dove, coltivando la bellezza della relazione, si è ri-progettata, con amore e speranza, la cura per la vita.

Scrittore Raspollini vince il Concorso letterario Universum Academy

Scrittore Raspollini vince il Concorso letterario Universum AcademyRoma, 23 ott. (askanews) – Una poesia dedicata alle donne che lottano e, in particolare, a quelle iraniane, dello scrittore fiorentino, Claudio Raspollini, ha vinto il Concorso letterario, sezione A, organizzato dall’Universum Academy, un’Organizzazione non governativa di ispirazione cristiana: “Si intitola “Le vostre, le nostre mani” ed è un inno alla libertà che spesso, troppo spesso viene negata.

“Sono ovviamente felice di questo riconoscimento anche perché mette in risalto una questione importante che dovrebbe essere al centro del dibattito internazionale”, commenta. Raspollini, che ha partecipato di recente, con la Di Carlo edizioni, alla Fiera del libro di Francoforte, la più importante kermesse del settore a livello internazionale, ha ricevuto dall’Universum Academy anche una menzione d’onore per la sezione B del Concorso con “Maddalena”: “Penso – conclude lo scrittore fiorentino – che fare cultura sia un dovere di tutti, anche di noi autori che, con passione e determinazione, ci impegniamo a diffondere le proprie emozioni. Premi come questo rendono il tutto stimolante e ci portano a raccogliere nuove sfide”.

Buchmesse, passaggio ufficiale di testimone tra Slovenia e Italia

Buchmesse, passaggio ufficiale di testimone tra Slovenia e ItaliaMilano, 22 ott. (askanews) – La Buchmesse di Francoforte, che si è chiusa oggi, ha visto la Slovenia come Paese ospite d’onore dell’edizione 2023. Ruolo che per il prossimo anno sarà attribuito all’Italia. Nel pomeriggio dell’ultimo giorno di fiera, la Slovenia, con il tradizionale passaggio di testimone, ha ufficialmente ceduto il ruolo al nostro Paese. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, Katja Stergar, direttrice dell’Agenzia slovena del libro (JAK), e Mauro Mazza, commissario straordinario del governo italiano, nonché lo scrittore sloveno Dusan Jelincic e la scrittrice italiana Ilaria Tuti.

Con il passaggio del testimone, la letteratura e la cultura italiana tornano ora al centro dell’attenzione. Mauro Mazza ha detto a proposito del passaggio del ruolo di ospite d’onore dalla Slovenia all’Italia: “Tra i nostri due Paesi esiste una vicinanza geografica che diventa anche culturale, pur nella bellezza delle rispettive diversità. Quest’evento ci ha offerto l’occasione di celebrare il valore della prossimità nel nome della cultura”. Trentasei anni dopo la prima partecipazione del Paese come ospite d’onore, l’Italia presenterà la sua letteratura e cultura alla Fiera del Libro di Francoforte 2024 con il motto “Radici nel futuro”. Eventi, mostre e concerti sono previsti a Francoforte e in tutta la Germania.

Fotografia, Barbara Dall’Angelo tra i vincitori premio Highly Commended

Fotografia, Barbara Dall’Angelo tra i vincitori premio Highly CommendedRoma, 22 ott. (askanews) – La fotografa romana Barbara Dall’Angelo è tra le vincitrici del premio “Highly Commended” del “Wildlife Photographer of the Year”, prestigioso concorso di fotografie naturalistiche organizzato dal Natural History Museum di Londra. Selezionata tra 49.957 partecipanti provenienti da 95 paesi, è stata insignita del prestigioso titolo durante la cerimonia di premiazione che si è tenuta a South Kensington. La sua foto e tutte le altre vincitrici sono ora esposte e visibili sino al 30 giugno 2024 al Museo di Storia Naturale di Londra.

“Per me è davvero un grandissimo onore questo riconoscimento – spiega la fotografa Barbara Dall’Angelo – Sapere che la mia fotografia, insieme alle altre vincitrici, sia in mostra al Museo di Storia Naturale di Londra e che parlerà a milioni di persone, è una soddisfazione enorme. Sono anche molto contenta dal numero crescente di donne premiate al WPY: siamo ancora troppo poche, ma intravedo il cambiamento. È importante che lo sguardo femminile dia il suo contributo per la presa di coscienza su un tema così attuale”. UN LAVORO SEMPRE PIU’ “ROSA” – Numeri alla mano, guardando quelli ufficiali in possesso del concorso, la 59esima edizione del concorso fotografico ha contato quasi 50mila iscrizioni. Di queste, il 25% erano di donne – di cui il 31% di età inferiore ai 17 anni – con un +2% rispetto al 23% dell’anno scorso. L’edizione 2023, quindi, entra nella storia come quella con il maggior numero di donne a partecipare alla competizione.

LO SCATTO – La fotografia di Barbara Dall’Angelo è stata scattata nella zona del Parco Nazionale di Doñana in Andalusia e ritrae i campi allagati durante il ciclo di coltivazione del riso. L’area inondata è così grande che si forma un autentico mare a scacchiera. “Ero sul piccolo aereo Cessna di un amico per fotografare le paludi del fiume Guadalquivir – spiega la fotografa – Cercavo dei bei riflessi sulle risaie, ma non mi sarei mai aspettata questa illusione ottica: la risaia sembrava un muro d’acqua che si solleva dal terreno, ed è stato sorprendente riuscire a immortalarne l’effetto. La coltivazione ecologica del riso in Andalusia è la perfetta simbiosi tra agricoltura e sviluppo sostenibile. Un vero e proprio paradiso per l’avifauna, con circa 6 milioni di uccelli che visitano questa zona ogni anno. Tuttavia, oggi l’intero bacino di Doñana è minacciato, dall’estrazione, anche illegale, di acqua dalla falda acquifera sottostante. Ciò è aggravato dall’aumento della salinità del fiume Guadalquivir, da cui vengono irrigate le risaie, per via dei dragaggi e delle diminuzioni delle precipitazioni”.

La fotografia per Barbara Dall’Angelo non è solo un mestiere, ma il suo sguardo. Ha fatto del mondo delle immagini la sua vita: ha studiato Spettacolo all’università, si è diplomata in regia al CSC di Roma, ha fondato una società di distribuzione televisiva e, coi suoi scatti, collabora da 12 anni col National Geographic Italia. Ha pubblicato 2 libri fotografici e le sue immagini sono spesso esposte in mostre individuali e collettive in tutto il mondo.

Barbara Dall’Angelo tra i vincitori del premio “Highly Commended”

Barbara Dall’Angelo tra i vincitori del premio “Highly Commended”Roma, 22 ott. (askanews) – La fotografa romana Barbara Dall’Angelo è tra le vincitrici del premio “Highly Commended” del “Wildlife Photographer of the Year”, concorso di fotografie naturalistiche organizzato dal Natural History Museum di Londra. Selezionata tra 49.957 partecipanti provenienti da 95 paesi, è stata insignita del prestigioso titolo durante la cerimonia di premiazione che si è tenuta a South Kensington. La sua foto e tutte le altre vincitrici sono ora esposte e visibili sino al 30 giugno 2024 al Museo di Storia Naturale di Londra.

“Per me è davvero un grandissimo onore questo riconoscimento – ha spiegato la fotografa Barbara Dall’Angelo – sapere che la mia fotografia, insieme alle altre vincitrici, sia in mostra al Museo di Storia Naturale di Londra e che parlerà a milioni di persone, è una soddisfazione enorme. Sono anche molto contenta dal numero crescente di donne premiate al WPY: siamo ancora troppo poche, ma intravedo il cambiamento. È importante che lo sguardo femminile dia il suo contributo per la presa di coscienza su un tema così attuale”. La 59esima edizione del concorso fotografico ha contato quasi 50mila iscrizioni. Di queste, il 25% erano di donne – di cui il 31% di età inferiore ai 17 anni – con un +2% rispetto al 23% dell’anno scorso. L’edizione 2023, quindi, entra nella storia come quella con il maggior numero di donne a partecipare alla competizione. La fotografia di Barbara Dall’Angelo è stata scattata nella zona del Parco Nazionale di Doñana in Andalusia e ritrae i campi allagati durante il ciclo di coltivazione del riso. L’area inondata è così grande che si forma un autentico mare a scacchiera.

“Ero sul piccolo aereo Cessna di un amico per fotografare le paludi del fiume Guadalquivir – ha spiegato la fotografa – cercavo dei bei riflessi sulle risaie, ma non mi sarei mai aspettata questa illusione ottica: la risaia sembrava un muro d’acqua che si solleva dal terreno, ed è stato sorprendente riuscire a immortalarne l’effetto. La coltivazione ecologica del riso in Andalusia è la perfetta simbiosi tra agricoltura e sviluppo sostenibile. Un vero e proprio paradiso per l’avifauna, con circa 6 milioni di uccelli che visitano questa zona ogni anno. Tuttavia, oggi l’intero bacino di Doñana è minacciato, dall’estrazione, anche illegale, di acqua dalla falda acquifera sottostante. Ciò è aggravato dall’aumento della salinità del fiume Guadalquivir, da cui vengono irrigate le risaie, per via dei dragaggi e delle diminuzioni delle precipitazioni”.

Arte e cinema: 23-25 ottobre, nelle sale UCI film su Jeff Koons

Arte e cinema: 23-25 ottobre, nelle sale UCI film su Jeff KoonsMilano, 20 ott. (askanews) – Dal 23 al 25 ottobre nelle multisala del Circuito UCI Cinemas arriva La Grande Arte al Cinema con Jeff Koons. Un ritratto privato, il docu-film di Pappi Corsicato dedicato a Jeff Koons, uno degli artisti contemporanei più influenti e discussi al mondo. Distribuito da Nexo Digital, Jeff Koons. Un ritratto privato racconta le dinamiche nascoste dietro la persona, l’artista e il marchio Koons.

Passando dall’America all’Europa e al Qatar attraverso varie decadi, il film offre l’occasione unica di capire l’uomo che ha preso gli oggetti di uso quotidiano prodotti in serie e li ha trasformati nella più alta forma d’arte, elevando il loro status da ordinario a sublime. Attraverso le parole di Koons, della sorella, della moglie e dei figli, ma anche di critici, galleristi, artisti e studiosi come Mary Boone, Jeffrey Deitch, Massimiliano Gioni, Antonio Homem, Dakis Joannou, Stella McCartney, Andy Moses, Norman Rosenthal, Scott Rothkopf, Julian Schnabel, Linda Yablonsky, il docu-film conduce in un viaggio intimo nella mente di Jeff Koons, con l’obiettivo di scoprire cosa lo motiva oggi e cosa ha plasmato nel corso della sua carriera la sua incomparabile visione. Un mondo in cui gli oggetti quotidiani e la nostalgia per il pop del XX secolo trascendono le loro forme originali, si trasformano in opere d’arte, lasciando che lo spettatore guardi dentro le proprie riflessioni. Il film sarà in programmazione dal 23 e al 25 ottobre alle 21:00 nelle seguenti multisala: UCI Showville Bari (BA), UCI Bicocca (MI), UCI Curno (BG), UCI Cinemas Meridiana Bologna (BO), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Casoria (NA), UCI Firenze (FI), UCI Lissone (MB), UCI Cinepolis Marcianise (CE), UCI Luxe Maximo (RM), UCI MilanoFiori (MI), UCI Molfetta (BA), UCI Moncalieri (TO), UCI Orio (BG), Porta di Roma (RM), UCI Reggio Emilia (RE), UCI Romagna Savignano sul Rubicone (RN), UCI Roma Est (RM), UCI Torino Lingotto (TO), UCI Verona (VR) e UCI Luxe Palladio (VI).

Copernico e la rivoluzione del mondo, la mostra al Parco del Colosseo

Copernico e la rivoluzione del mondo, la mostra al Parco del ColosseoRoma, 20 ott. (askanews) – Apre al pubblico da domani, sabato 21 ottobre 2023 e fino a domenica 29 gennaio 2024, la mostra Copernico e la rivoluzione del mondo, promossa e realizzata dal Parco archeologico del Colosseo, a cura di Alfonsina Russo, Jurek Miziolek, Francesca Ceci e Daniele Fortuna.

La mostra, ospitata nella Curia Iulia nel Foro Romano, è il risultato della fruttuosa collaborazione tra Italia e Polonia, con l’intento di rafforzare la cooperazione in ambito culturale e scientifico e promuovere il comune patrimonio archeologico e storico-artistico. Realizzata dal Parco archeologico del Colosseo in partenariato con l’Università di Varsavia, con l’Università Jagellonica di Cracovia e il Museo Astronomico e Copernicano dell’INAF di Roma, la mostra si inserisce nell’alveo delle celebrazioni per il 550° anniversario della nascita di Niccolò Copernico (1473-1543), illustre astronomo e matematico polacco la cui rivoluzionaria visione dell’universo ha per sempre cambiato la nostra comprensione del cosmo.

L’esposizione mira a esplorare il mondo immaginario creato dalla rivoluzione copernicana, le sue radici antiche, l’iconografia solare, il soggiorno di Copernico a Roma nel 1500 e l’ampia influenza della teoria eliocentrica. L’Italia svolse infatti un ruolo fondamentale nella formazione di Copernico, il quale, dopo aver ricevuto un’educazione a Cracovia, studiò in diverse città italiane, tra cui Bologna, Padova e Ferrara, e trascorse un periodo significativo a Roma, dove condusse studi e ricerche rilevanti. È a Roma che, nella notte tra il 5 e il 6 novembre del 1500, Copernico osservò l’eclissi lunare descritta nel Libro IV della sua De revolutionibus. Nella stessa città Copernico tenne anche lezioni di matematica e astronomia, come raffigurato in incisioni e dipinti ottocenteschi, alcuni dei quali presentati in mostra.

In occasione del 550° anniversario dalla nascita di Niccolò Copernico, siamo felici e orgogliosi di celebrare questa figura straordinaria che ha cambiato la percezione dell’universo e nel contempo di rafforzare il legame tra Italia e Polonia, patria dell’illustre astronomo, dichiara Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. Il percorso espositivo all’interno della Curia Iulia prevede tre sezioni: Copernico e l’antico; Copernico in Italia; Gli estimatori di Copernico e la sua leggenda.

Grazie anche a suggestive e spettacolari proiezioni multimediali realizzate da None Collective la mostra si configura come il luogo di incontro tra il grande astronomo e altre menti geniali sia dell’antichità, da Pitagora ad Aristotele, da Aristarco di Samo a Tolomeo, sia del periodo moderno, tra cui Tycho Brahe, Keplero, Galileo e Newton. La mostra è accompagnata da un booklet in italiano e inglese con testi dei curatori Jurek Miziolek e Francesca Ceci.