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Si inaugura domani la mostra dedicata a Duilio Cambellotti

Si inaugura domani la mostra dedicata a Duilio CambellottiRoma, 15 mar. (askanews) – La Galleria Russo, che quest’anno festeggia la ricorrenza dei centoventicinque anni dalla fondazione nel lontano 1898, è lieta di ospitare dal prossimo 16 marzo una mostra interamente dedicata al poliedrico artista romano Duilio Cambellotti, scultore, illustratore, decoratore, scenografo e artista delle arti visive, prolifico nella prima metà del secolo XX. La retrospettiva è realizzata in collaborazione con l’Archivio dell’Opera di Duilio Cambellotti.
La mostra, ideata in occasione del centenario della Prima Biennale di Arti Decorative di Monza (1923) e intitolata Duilio Cambellotti alle Biennali di Monza e oltre. Raccogliere una forma attorno a un pensiero, è curata da Daniela Fonti e da Francesco Tetro, responsabili scientifici dell’Archivio dell’Opera di Duilio Cambellotti. Il percorso monografico composto, dal 1899 al 1939, consente di ricollocare e apprezzare appieno il lavoro multidisciplinare di un artista spesso presente nei più grandi eventi espositivi nazionali e internazionali.
Il percorso espositivo, che si avvale di centosessanta opere provenienti dall’Archivio, intende presentare materiali poco noti o del tutto inediti realizzati nell’ambito operativo prediletto dall’artista, il lavoro nelle arti decorative; opere che dimostrano attraverso quali vie Cambellotti pervenne a essere identificato come un autore fra i più originali nel panorama del rinnovamento degli oggetti d’uso in Italia. Teorico dell’”opera d’arte totale” per la sua concezione dell’ambiente allestito quale progetto organico complessivo nel quale ogni oggetto prende luce creativa e riflette la propria sull’insieme, l’artista mise ogni tecnica al servizio della creazione di uno spazio interno concepito come “luogo d’arte”, inserendo scultura, pittura parietale, ceramica, anche utilizzando gli espedienti comunicativi della sua attività di scenografo.
Duilio Cambellotti partecipò quale principale attore chiamato dall’organizzatore Marangoni, alla prima e alla seconda Biennale Internazionale di Arti decorative, animando un gruppo di artisti fra i più rilevanti e innovativi nel panorama delle arti decorative di Roma e del Lazio. La mostra sarà inaugurata domani a Roma alle 18 presso la Galleria Russo, in via Alibert 20.

Al Teatro Golden debutta la commedia “Noi in quanto che…”

Al Teatro Golden debutta la commedia “Noi in quanto che…”

Fino al 26 marzo. Con Riccardo Graziosi, Lallo Circosta, Vania Della Bidia

Roma, 15 mar. (askanews) – Arriva sul palco del Teatro Golden una commedia politicamente scorretta! Per la regia di Claudio Greg Gregori, che firma anche lo spettacolo con Lallo Circosta e Riccardo Graziosi, debutta il 15 marzo lo spettacolo “Noi in quanto che…”, che resterà in scena fino al 26 marzo.
Protaginisti Riccardo Graziosi, Lallo Circosta, Vania Della Bidia. Politicamente corretti? Simpatici? Antipatici? Lo spettacolo, prodotto da Ab Management, è una carrellata di scenette, sketch, monologhi, canzoni, dove il politicamente scorretto è il protagonista. Lo spettacolo strizza l’occhio ai vecchi show del sabato sera e a quella tv in bianco e nera con le signorine buonasera, cordiali ed impeccabili. Vania è l’attrice chiamata e voluta da Lallo a tutti i costi e quasi subito si scoprirà l’infimo pruriginoso motivo, Riccardo è basito ma non può fare altro che accettare. Lo show sta per iniziare. Tra cadute di stile, litigate, rivendicazioni e sketch lo show arriverà al termine con un finale rassicurante e politicamente corretto.

Parte la “Nave dei libri per Barcellona”: dal 21 al 27 aprile

Parte la “Nave dei libri per Barcellona”: dal 21 al 27 aprileRoma, 15 mar. (askanews) – Dopo l’interruzione per la pandemia, parte nuovamente la “Nave dei libri per Barcellona”: dal 21 al 27 aprile è in programma Una nave di libri per partecipare alla “Festa di San Giorgio, i libri e le rose”, che ricorre il 23 aprile in concomitanza con la Giornata Mondiale del Libro. In questo giorno, nel capoluogo catalano è tradizione che gli uomini regalino alle donne una rosa essendo contraccambiati con un libro: così la città si riempie di rose e libri su migliaia di postazioni nelle vie di Barcellona, con i poeti che recitano poesie nei parchi e gli scrittori, molti arrivati anche da Oltreoceano, che firmano le copie dei loro libri nelle piazze del centro storico.
Sette giorni all’insegna della cultura: durante il viaggio, sia all’andata che al ritorno, si parlerà di libri ma non solo con numerosi momenti di intrattenimento; arrivati a Barcellona, oltre a partecipare alla spettacolare Festa dei libri e delle rose in programma tante iniziative come Passeggiate nella Barcellona Letteraria, Un Tour gastronomico e incontri all’Istituto Italiano di Cultura. Il programma è in via di definizione e non mancheranno le sorprese; intanto hanno confermato la loro presenza a bordo Francesco Musolino che con il suo libro Mare Mosso è candidato al Premio Strega, Riccardo Mazzeo, che vanta decine di libri pubblicati, tra cui due scritti insieme a Zygmunt Bauman: Conversazioni sull’educazione ed Elogio della Letteratura. Sulla Cruise Roma Mazzeo presenterà il suo ultimo lavoro Dialogo su Cinema e Letteratura; salirà sulla Nave anche l’inviato di Repubblica Riccardo Staglianò, autore di numerosi saggi sull’influenza delle nuove tecnologie sull’economia e sul lavoro; ultimo suo libro è Gigacapitalisti. Sulla nave è in programma anche una Festa per i 25 anni di Eat Parade con il giornalista del Tg2 Bruno Gambacorta.
Per l’undicesima edizione ci sarà un’importante novità: la Nave dei libri è stata inserita per la sua caratteristica di costruire ponti tra diverse culture tra le iniziative previste in un progetto approvato da Erasmus+ con l’obiettivo di allargare la conoscenza della letteratura dei diversi Paesi europei. Saranno coinvolti, a partire dall’edizione 2023 (e per le successive del 2024 e del 2025), gli studenti e i professori di cinque Istituti provenienti da Grecia, Turchia, Bulgaria, Spagna e Italia che si aggiungeranno alle centinaia di partecipanti della Nave dei libri.
La nave dei libri è un progetto di Agra editrice in collaborazione con il mensile “Leggere:tutti” che ha la missione di far crescere la lettura. Costi a partire da 419 euro con prezzi e programmi differenziati per Istituti scolastici e famiglie.

Gallerie degli Uffizi, tornano le visite speciali del museo

Gallerie degli Uffizi, tornano le visite speciali del museoMilano, 15 mar. (askanews) – A partire da giovedì 16 marzo i visitatori delle Gallerie degli Uffizi di Firenze avranno la possibilità di conoscere gratuitamente tre spazi dei musei accompagnati da staff specializzato.
Riaperta alla fine del 2021, la Sala delle Carte Geografiche al secondo piano della Galleria è il primo dei luoghi interessati dalla nuova programmazione: le visite si terranno nelle date del 16, 18, 23, 25 e 30 marzo con otto diversi slot orari (9.30; 10.30; 11.30; 12.30; 14.00; 15.00; 16.00; 17.00).
Al Boboli si visiterà la limonaia settecentesca, dove si custodiscono alcune delle più antiche specie del giardino. Le date saranno quattro: il 17, 24, 31 marzo e 7 aprile 2023, dalle ore 9,30 alle ore 10,30 circa.
Terzo e ultimo luogo delle visite speciali, sempre a Boboli, è il Giardino della Botanica Superiore che ospita la collezione di piante acquatiche: qui lo staff accompagnerà i partecipanti nei giorni del 29 e 31 maggio 2023, dalle ore 9,30 alle ore 10,30 circa.
La prenotazione per le visite al Giardino di Boboli è obbligatoria all’ indirizzo ga-uff.eventiboboli@cultura.gov.it mentre non lo è per la Sala delle Carte Geografiche.

Fondazione De Marchi: “Serata sforzesca”, viaggio nel tempo lungo 600 anni

Fondazione De Marchi: “Serata sforzesca”, viaggio nel tempo lungo 600 anniRoma, 15 mar. (askanews) – Sotto i portici della Ca’ Grande, oggi Università Statale di Milano, si rivivranno le atmosfere della corte sforzesca. Una serata solidale a tema rinascimentale che sarà il primo di una serie di eventi per celebrare la “Festa del Perdono” del Policlinico di Milano: la più antica celebrazione del capoluogo lombardo che ha luogo ininterrottamente tutti gli anni dispari dal 1559 a sostegno dell’Ospedale Maggiore di Milano.
La causa, tuttavia, è molto più che rievocativa, ma tende a sottolineare lo scopo di questa storica iniziativa meneghina. Partendo dalla concessione di una indulgenza plenaria da parte di Papa Pio II, la festa andò poi oltre la mera sfera religiosa divenendo una vera e propria festa popolare, testimone dell’impegno civile della cittadinanza, riunita a favore del proprio nosocomio. Un momento di grande partecipazione con un grandissimo afflusso di persone, luminarie e giochi.
Per l’occasione venivano esposti al pubblico i ritratti dei grandi benefattori, tutt’oggi custoditi dall’Ospedale Maggiore. Nei secoli le autorità civili che si susseguirono non mancarono di sostenere in ogni modo l’evento, favorendo la partecipazione a quella che divenne nella città, la festa per eccellenza e la più grande e duratura testimonianza di impegno civile. La serata vuole essere, dunque, un modo per ricordare l’impegno civico di tutti i Milanesi che hanno sostenuto i loro concittadini più bisognosi attraverso il più importante e antico ospedale della loro città sin dall’anno della sua fondazione. L’evento – che si terrà venerdì 17 marzo dalle ore 19 – è organizzato dalla Fondazione De Marchi per 200 ospiti che, in costumi dell’epoca, rivivranno le atmosfere della corte del Duca Francesco Sforza, donatore dell’Ospedale Maggiore Ca’ Grande di Milano.
Il ricavato sosterrà, in questo caso, il progetto di sviluppo e umanizzazione del reparto di chirurgia pediatrica e neonatale del Policlinico di Milano, per rendere gli spazi più accoglienti e rasserenanti agli occhi dei piccoli pazienti. Basta varcare le porte dei reparti per sentire il calore dell’abbraccio di medici, operatori, architetti ed artisti nei confronti dei bambini malati. Emblematica la sala che ospita lo strumento di risonanza magnetica trasformata in un meraviglioso mondo sottomarino. Tra gli obiettivi, un innovativo progetto di umanizzazione con tecnologia 3D del reparto di chirurgia pediatrica e neonatale.
“L’idea è fornire un tablet ai bambini nel lungo e spesso angosciante percorso che precede l’avvio di un trattamento, consentendo loro di catapultarsi, tramite una tecnologia di realtà aumentata, in un mondo fantastico”, spiega Francesco Iandola, direttore esecutivo della fondazione.
Questo e molto altro, rientra nel quadro complessivo delle attività del progetto “Un ospedale mica male” per il contenimento del dolore, della paura e dello stress in tutti i bambini in cura alla Clinica De Marchi, con l’obiettivo di dedicare tutte le attenzioni e le risorse disponibili affinché anche la cura ed il momento del ricovero possano essere vissute con serenità.
“Abbiamo voluto proporre una rievocazione dell’antica Festa del Perdono per ricordare alla cittadinanza una tradizione di solidarietà a favore del Policlinico di Milano che nasce 600 anni fa. Una serata che anticipa di qualche giorno la Festa del Perdono del Policlinico e che coniugherà il divertimento all’impegno a favore dei bambini più bisognosi della nostra città”, così il direttore Iandola a proposito dell’evento. Sono attesi ospiti del mondo imprenditoriale, dello spettacolo, dello sport e influencer.
Durante la serata sarà offerto un banchetto con nove portate rinascimentali, tratte dai ricettari di Maestro Martino, grazie alla preziosa collaborazione di “Garum, museo della cucina” e della Scuola Alberghiera Amerigo Vespucci di Milano. La serata sarà animata con momenti di musica, ballo ed intrattenimenti rinascimentali per rievocare le atmosfere del XV sec. A seguire Dj Set con Dj Duappo di radio DJ e altri ospiti a sorpresa.
Da oltre quarant’anni al fianco dei bambini più fragili colpiti da emopatie e tumori dell’infanzia, la Fondazione De Marchi con iniziative come questa, ma soprattutto grazie alle persone che vi partecipano, rende possibile l’impossibile. Chissà se brilleranno gli occhi dei piccoli grandi eroi dei nostri giorni scoprendo che dame e cavalieri di un tempo lontano si sono riuniti, col cuore colmo di speranza, per aiutarli ad affrontare le loro temerarie sfide.

Un’armonia comune: la pittura di Assirelli e Bert a Venezia

Un’armonia comune: la pittura di Assirelli e Bert a VeneziaMilano, 15 mar. (askanews) – “Parlare di pittura oggi è un dovere”. E’ partito da qui il ragionamento del curatore Francesco Liggieri nell’immaginare la mostra “Butterfly Effect” che ha portato a Venezia, nello Spazio San Vidal le opere di Andrea Mario Bert e Alessandro Assirelli. Una esposizione che vive su un equilibrio, “un’armonia comune, un’armonia di anime” per dirla ancora con Liggieri, tra i lavori di Assirelli e Bert, che usano la pittura per “scrivere con il pennello poesie sotto forma di nuvole e luoghi con figure mitologiche composte da insetti”. Il punto sembra proprio essere stato questo: trovare una conciliazione – che è ovviamente sentimentale, non bisogna avere paura di questo aggettivo – tra le pratiche pittoriche diverse dei due artisti, che “insieme compongono qualcosa di apparentemente e stonatamente unico”, ma si tratta di un’unicità che porta le opere, e la nostra reazione a esse, “al di là della realtà oggettiva che possono presentare”.
La leggenda dell’effetto farfalla – ci hanno spiegato dalla No Title Gallery che ha promosso la mostra insieme a Spazio SV – racconta che la potenza di un singolo battito d’ali sia in grado di generare un uragano dall’altra parte del mondo. Non ci è dato sapere cosa succederà dopo il volo delle nostre farfalle, ma siamo però in grado di raccontare ciò che, nel nostro piccolo, abbiamo visto succedere dopo la “tempesta” creativa che ci ha permesso di fondere a pieno le nostre ricerche. Il macro (l’infinito) di Bert, diventa lo scenario perfetto per dare al micro (al definito) di Assirelli, una dimensione precisa, creando un mondo onirico e reale allo stesso tempo, dove le farfalle volano immobili e dove il cielo si rinchiude in uno spazio preciso.
In sostanza, nell’appena conclusa mostra veneziana, i due artisti hanno voluto raccontare un viaggio, dove le opere si seguono l’un l’altra, creando un percorso di transizione tra uomo e animale, tra sogno e realtà, tra energia e spirito, narrando l’eterna ciclicità degli eventi, creando infine un nuovo linguaggio. Un linguaggio che offre allo spettatore l’occasione di nuove risonanze e nuove opportunità nel modo di stare davanti all’arte e, di conseguenza, alla vita.

“Il non-manuale dell’operatore di teatro sociale”, presentazione alla Camera

“Il non-manuale dell’operatore di teatro sociale”, presentazione alla Camera

Martedì 14 marzo 2023 – 13:47

“Il non-manuale dell’operatore di teatro sociale”, presentazione alla Camera

Domani alle 12 in Sala stampa, con Mollicone, Bruno, La Delfa, Scaramuzzo

“Il non-manuale dell’operatore di teatro sociale”, presentazione alla Camera
Roma, 14 mar. (askanews) – Domani 15 marzo dalle 12 presso la Sala Stampa della Camera si terrà la presentazione del libro “Il non-manuale dell’operatore di teatro sociale” di Pascal La Delfa.
Partecipano Federico Mollicone, Presidente della commissione Cultura della Camera; il deputato Raffaele Bruno; l’autore Pascal La Delfa; il professor Gilberto Scaramuzzo, docente presso l’Università Roma3.
Saranno presenti attori e artisti impegnati nel teatro sociale. Con l’occasione, saranno presentate le proposte di legge sul teatro in carcere.

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La madre di Leonardo Da Vinci, un romanzo riscrive la storia

La madre di Leonardo Da Vinci, un romanzo riscrive la storiaFirenze, 14 mar. (askanews) – “Perché Leonardo è uomo universale? Perché non appartiene a una sola cultura, a una sola civiltà a un solo Paese. E lui lo sente dentro di sé, lo sa di essere figlio di Caterina, una donna, una schiava, venuta dal Caucaso e che ha attraversato praticamente tutto il mondo all’epoca conosciuto”. Lo ha detto il professor Carlo Vecce, che dalla sede fiorentina dell’editore Giunti ha presentato il suo ultimo libro, “Il sorriso di Caterina”, dedicato alla ricostruzione, romanzesca, ma basata sui documenti storici, della vita della madre di Leonardo Da Vinci.
“Dietro questo libro – ha detto Antonio Franchini, direttore editoriale di Giunti Editore – c’è una scoperta storica di rivoluzionaria importanza. Quello che io posso dire è che questo è un romanzo epico, corale e mondiale, nel senso che racconta di tutto il mondo allora conosciuto, dalle foci del Don a Gibilterra. È un romanzo che passa in rassegna tutte le capitali culturali del tempo, rendendo questi luoghi con una vivacità e un realismo veramente impressionanti. Anche le parti di immaginazione, che sono presenti, sembrano così vere che sembra impossibile che siano state inventate. Quello che posso dirvi con sicurezza è che dopo la lettura di questa storia sarà veramente impossibile continuare a vedere Leonardo nella stessa ottica. E sto parlando dell’uomo Leonardo, non dell’artista e all’ingegnere”.
“Si tratta – ha aggiunto il professor Paolo Galluzzi, accademico dei Lincei – di un’ibridazione mirabile tra due codici di comunicazione, storicamente considerati alternativi. Il libro può essere letto semplicemente come un romanzo d’avventura, lo si può leggere senza domandarsi se davvero Caterina sia nata sulle cime impervie del Caucaso o se davvero quelle esperienze della riduzione in schiavitù siano realmente accadute. Ma con la stessa facilità e lo stesso gusto si possono sfogliare le pagine del libro cogliendo la straordinaria capacità dell’autore di intessere, sulla base dei documenti inediti emersi, che cambiano completamente le prospettive su questa Caterina. Questo doppio circuito di lettori sarà attivato da questo libro. Io definirei questo libro una docu-fiction, fatto senza la spocchia dello studioso e capace di creare emozioni che coinvolgono ogni tipo di lettore”.
Ciò che la ricerca sui documenti fatta da Tecce ha portato a scoprire, poi, diventerà anche un libro di carattere storico-filologico, di imminente pubblicazione sempre per Giunti, “una biografia completa – ha aggiunto Galluzzi – di cui avvertiamo la mancanza alla luce di queste fortissime novità”.
“Non è un saggio storico – ha aggiunto il professor Tecce – è un romanzo, una storia. Questa è la storia di Caterina, è la cosa più importante. La storia di una ragazza e di una donna che sarà la madre di Leonardo Da Vinci e di altri sei figli. È un’opera letteraria e la letteratura sa andare anche oltre la storia. Io mi sento di dirvi che tutto quello che c’è nel libro è reali, compresi i personaggi e i loro nomi. La fiction interviene per colmare le lacune nelle loro storie, c’è la verità della vita e i personaggi presenti nei documenti e raccontano la propria vita. L’unico personaggio che non prende la parola è proprio Caterina, ma tutti coloro che la incontrano la raccontano in prima persona”.
La storia di Caterina, che l’autore ha scelto di raccontare con un romanzo per dare spazio a più sentimenti e a più umanità, parte dalla Circassia, dal Caucaso, da una giovane donna fatta schiava e portata in Occidente e alla fine liberata a Firenze da una coppia che aveva come notaio il padre di Leonardo Da Vinci, ser Piero.
“E’ la storia di una ragazza a cui è stato rubato tutto – ha aggiunto Vecce – ed è una storia di oggi, che ci aiuta a capire il nostro mondo contemporaneo. Leonardo non è italiano lo è solo per metà, e probabilmente questa non è neppure la sua parte migliore. È figlio di un notaio che gli ha passato forse solo una passione: quella della scrittura. Ma per l’altra metà Leonardo non è italiano, figlio di una schiava straniera, una donna al più basso gradino sociale di quell’epoca, una donna scesa da un barcone, venuta da chissà dove, senza voce né dignità. Leonardo vive con la madre i primi dieci anni della sua vita, lui sa la sua storia. Caterina potrebbe avergli passato un’idea di libertà assoluta e poi ancora probabilmente un grande amore per la natura e ancora una straordinaria attitudine per un’immaginazione creatrice, le donne circasse erano famose per saper disegnare e tessere i tessuti”.
E poi c’è il sorriso, che torna anche nel titolo del libro. “Un’ultima eredità che Caterina può avere lasciato a Leonardo è il tema del sorriso delle figure femminili nella sua opera – ha aggiunto Vecce -. Questo sorriso che torna, ed è un’idea che arriva da Sigmund Freud, che tenne una conferenza intitolata ‘Il famoso sorriso leonardesco’ e diceva che quel sorriso era l’eco del sorriso della madre, del sorriso di Caterina. Non ho nessuna prova per dire che il sorriso della Gioconda è quello di Caterina, ma lo sento. E per me ha un valore simbolico”.
Tutti i passaggi della ricerca portata avanti da Carlo Vecce sono raccolti nel romanzo e nei suoi personaggi, c’è un filo di archivio che percorre tutte le pagine. C’è poi ovviamente l’immaginazione e la letteratura. “Non sempre sapere molto vuol dire poi saperlo trasportare in un romanzo – ha aggiunto Franchini – invece qui abbiamo scoperto che Vecce è anche uno scrittore di talento. E credo che abbia scelto questa forma per dare spazio a tutto ciò che questa storia, che è anche molto contemporanea, ha mosso dentro di lui”.
(Leonardo Merlini)

Natura, colori e bellezza, Romics festeggia la XXX edizione

Natura, colori e bellezza, Romics festeggia la XXX edizioneRoma, 14 mar. (askanews) – É in programma dal 30 marzo al 2 aprile 2023 presso la Fiera di Roma la XXX edizione di Romics, il Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games, che ha scelto come manifesto ufficiale l’Orchidea, a firma di Paolo Barbieri, per raccontare il cuore della manifestazione, ovvero natura, colori, sacralità e bellezza.
“Romics festeggia la sua Trentesima Edizione con grandi eventi e celebrazioni speciali – racconta in un comunicato Sabrina Perucca, direttrice artistica di Romics – un programma fittissimo per celebrare il grande fumetto internazionale e gli straordinari mondi della creatività, dal cinema al games fino alla musica: quattro gli autori Premiati con il Romics d’Oro, Katja Centomo, Manuele Fior, John Howe, Marcos Martín. Il grande giornalista Vincenzo Mollica torna a Romics per festeggiare i 40 anni dello speciale TV Letteratura Disegnata e parlare dei grandi Maestri del fumetto. Per i 45 anni di Goldrake in Italia la presentazione del remix della sigla Ufo Robot, realizzato da Vince Tempera e il DJ Massimo Alberti. Un grande omaggio al Maestro Leiji Matsumoto, con ricordi e aneddoti di chi lo ha conosciuto e lavorato con lui. Grande attesa poi per i festeggiamenti per i 100 anni della Warner Bros. Inoltre, ad accogliere tutti i visitatori, una originale mostra dei lavori dell’illustratore Paolo Barbieri dedicata a Fiaba e Mito. Una grande sorpresa per tutti i lettori di Topolino, la presentazione ufficiale della storia Paperugantino, scritta e disegnata da Marco Gervasio, con la realizzazione della special variant cover esclusiva a tiratura limitata per Romics. Tra gli incontri dedicati al pubblico e agli operatori, Il lettering nel fumetto, arte e mestiere, in collaborazione con la Commissione Comics & Graphic Novels di AIE – Associazione Italiana Editori. La grande arte del fumetto e dell’illustrazione, la condivisione di passioni, divertimento e scoperta di mondi creativi sempre nuovi”.
Insigniti del prestigioso Romics d’Oro durante la XXX edizione del Festival Marcos Martín, disegnatore di fumetti e copertinista catalano, Katja Centomo, narratrice transmediale che opera nel settore dei fumetti, dei cartoni animati e della narrativa per ragazzi e John Howe illustratore, concept artist e art director per il cinema e l’editoria – per loro la premiazione 1 aprile – e Manuele Fior, uno dei disegnatori più apprezzati in Italia e all’estero, che sarà premiato il 2 aprile.
Martín lavora per molte case editrici americane tra cui Marvel Comics e DC Comics per cui produce serie come Batgirl: YearOne, Breach, Dr. Strange: The Oath, Amazing Spider-Man e Daredevil. La presenza di Marcos Martín è in collaborazione con la casa editrice saldaPress.
Centomo, che sarà protagonista di una mostra monografica dedicata a tutta la sua carriera, da oltre vent’anni è alla guida dello studio editoriale Red Whale e vanta importanti collaborazioni con Disney, Mondadori, Giunti, Rizzoli, Piemme, Il Battello a Vapore, DeAgostini, Lux Vide, Play Press, Panini e Rainbow, al servizio di properties internazionali quali Geronimo Stilton e le Winx. La presenza di Katja Centomo è in collaborazione con la casa editrice Tunué.
Tra le pubblicazioni di Fior con Coconino Press il graphic novel Cinquemila chilometri al secondo, Le variazioni d’Orsay, I giorni della merla, La signorina Else e Rosso Oltremare e L’intervista (Coconino Press nel 2013 e Oblomov nel 2019). Pubblica con Oblomov Edizioni Celestia e con il suo ultimo graphic novel Hypericon, (Coconino Press) torna a raccontare le vibrazioni della giovinezza, le inquietudini del cuore, i legami più forti dello scorrere del tempo. La presenza di Manuele Fior è in collaborazione con la casa editrice Coconino Press.
John Howe, per la prima volta a Roma, è il lead concept artist di Peter Jackson in tutti i film de Il signore degli anelli e The Hobbit, ha lavorato come concept artist a Bat man Vs. Superman: Dawn of Justice, Macchine mortali e The Lion e la serie Gli anelli del Potere. I suoi libri illustrati per bambini (A Middle-earth Traveller, UnfinishedTales e The Great Book of King Arthur) sono pubblicati in oltre 30 Paesi e la versione del gioco di ruolo de Il signore degli anelli da lui illustrata è stata venduta in oltre un milione di copie.
Sono in totale 127 i titoli iscritti alla ventunesima edizione del Premio Romics del Fumetto realizzato sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura, istituto autonomo del Ministero della Cultura, il contest che premia le maggiori firme nazionali e internazionali della nona arte. La giuria di qualità annuncerà durante la cerimonia di premiazione in programma sabato 1 aprile presso la Comics City, pad.7, i titoli vincitori.

Terre degli Uffizi: sei mostre in sei località della Toscana

Terre degli Uffizi: sei mostre in sei località della ToscanaMilano, 13 mar. (askanews) – Quattro conferme e due nuovi territori coinvolti, tra i quali Grosseto, prima assoluta nella Maremma. Sono sei le mostre che si terranno, nel corso del 2023, all’interno della terza edizione di Terre degli Uffizi, progetto per la valorizzazione del patrimonio artistico della Toscana promosso da Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze, all’interno dei rispettivi programmi Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei. Un nuovo piano espositivo che promuove il legame del territorio con le sue ricchezze artistiche. Il progetto è stato presentato da Luigi Salvadori, Presidente della Fondazione CR Firenze, da Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi e dai rappresentanti dei rappresentanti dei territori coinvolti. Le mostre si terranno a Montelupo, Montespertoli, Scarperia e San Piero, Anghiari, Grosseto e San Giovanni Valdarno.
Terre degli Uffizi ha un obiettivo: dislocare da Firenze i flussi turistici e incrementare i visitatori di vicinanza, grazie al coinvolgimento con i musei periferici già presenti nel territorio e con i Comuni. I dati confermano, infatti, un aumento medio dei visitatori del 37% rispetto agli stessi periodi dell’anno precedenti l’avvio del progetto (nel primo anno di esposizioni la percentuale era +18%), con un totale di visitatori di 61.042 nelle otto mostre e 216 mila euro di incassi per i musei che erano a pagamento. I questionari (oltre tremila analizzati) sottoposti ai visitatori raccontano che il 79% visitava il museo per la prima volta e il 47% dichiara di averlo visitato appositamente per la mostra.
Il programma espositivo del 2023 parte con la mostra “La ceramica di Montelupo e gli Uffizi: una “galleria” di confronti”, che si terrà dal 1 aprile al 1 ottobre al Museo della Ceramica di Montelupo. Segue la mostra di Montespertoli, al Museo Diocesano d’Arte Sacra di San Pietro in Mercato, dal 22 aprile al 29 ottobre, che è la terza esposizione all’interno di Terre degli Uffizi e che quest’anno è dedicata a Filippo Lippi e intitolata “Filippo Lippi in Valdelsa”. Altra conferma del progetto è il Comune di Scarperia e San Piero, in particolare il Palazzo dei Vicari – Museo dei Terri Taglianti, che dal 12 maggio al 5 novembre ospiterà “I Medici, gente del Mugello. Ritratti di famiglia dalle Gallerie degli Uffizi”. Per Anghiari sarà il terzo ritorno dopo la partecipazione all’edizione del 2021 e del 2022. Dal 27 maggio al 17 settembre, sempre al Museo della Battaglia e di Anghiari, si terrà “Intellettuali in battaglia. Fama e oblio di due letterati dalla Battaglia di Anghiari all’assedio di Famagosta”. Terre degli Uffizi sbarca per la prima volta nel grossetano, proprio a Grosseto, con “I favolosi anni ’60’ in Maremma. Nel segno di Ico Parisi”, al Polo culturale della Clarisse, dal 17 giugno al 3 settembre. Infine, San Giovanni Valdarno ospita una mostra di lungo respiro dedicata a Giovanni da San Giovanni, che si terrà al Museo delle Terre Nuove dal 30 settembre al 6 gennaio 2025, intitolata ‘Bizzarro e capriccioso umore’. Giovanni da San Giovanni, pittore senza regola alla corte medicea”.
“Siamo molto soddisfatti di questo progetto – ha commentato Il presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori – che dimostra, nei fatti, la sua validità. Le mostre hanno contribuito ad aumentate sensibilmente la conoscenza e l’affluenza ai luoghi in cui sono state allestite e gran parte del pubblico le ha visitate perché richiamati dal valore della proposta culturale. Abbiamo dunque pienamente raggiunto i principali obbiettivi di questa operazione che, fin dalla sua origine, aveva lo scopo di decongestionare i grandi flussi turistici e far scoprire mete e luoghi meno conosciuti ma non per questo meno ricchi di bellezza e di arte. Intendiamo sostenere quel modello di ‘turismo esperienziale’ che sta crescendo notevolmente in questo anno di post-pandemia e che, secondo i più qualificati osservatori del settore, è destinato ad aumentare del 57% entro il 2030”.
“Questa iniziativa, iniziata subito dopo il lockdown – ha aggiunto il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – sta avendo un impatto inaspettato. Altre ne stanno nascendo di natura simile in Italia, e anche all’estero alcuni direttori di musei, tecnici, e addirittura amministratori di città oggetto come Firenze di un turismo d’assalto, si interessano al nostro modello per poterlo riproporre. Dopo tre anni, posso solo affermare che un progetto avvertito all’inizio con timore protezionistico, giudicato da alcuni come una spoliazione, ha invece arricchito il territorio e gli stessi Uffizi, le cui opere sono messe in una nuova luce e accolte con entusiasmo. Sono grato a Luigi Salvadori per aver subito compreso il potenziale educativo e culturale della ‘diffusione’ degli Uffizi, appoggiandola e contribuendo sostanzialmente, con la Fondazione CR Firenze, al suo successo”.