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Teatrino di Palazzo Grassi, tornano film de Lo schermo dell’arte

Teatrino di Palazzo Grassi, tornano film de Lo schermo dell’arteMilano, 13 mar. (askanews) – Il Teatrino di Palazzo Grassi porta a Venezia da giovedì 16 a domenica 19 marzo i film de Lo schermo dell’arte Festival di cinema e arte contemporanea, progetto unico dedicato alle molteplici interazioni tra cinema e arte contemporanea, diretto da Silvia Lucchesi. Per festeggiare la decima edizione, Palazzo Grassi e Lo schermo dell’arte, in collaborazione con MYmovies, offrono al pubblico tre film disponibili gratuitamente in streaming da giovedì 16 a domenica 26 marzo 2023.
La rassegna fiorentina porta a Venezia un programma di 11 opere, firmate da importanti artisti e filmmaker internazionali, selezionate per il pubblico veneziano insieme a Palazzo Grassi – come sin dalla prima collaborazione tra le due istituzioni, nel 2014 dal programma dell’ultima edizione del Festival.
Diversi gli argomenti trattati dai film selezionati, dall’approfondimento della vita e dell’esperienza artistica di grandi artisti, alla riflessione sullo sfruttamento delle risorse naturali e i conflitti generati dalla loro gestione, passando per l’osservazione del mondo naturale e della sua straordinaria complessità.

Fabrizio Venturi: già al lavoro per prossimo Festival Canzone Cristiana

Fabrizio Venturi: già al lavoro per prossimo Festival Canzone CristianaRoma, 13 mar. (askanews) – Il Direttore Artistico del Festival della Canzone Cristiana Fabrizio Venturi, nel corso di un’intervista radiofonica, ha affermato che sta già lavorando per il prossimo Sanremo Cristian Music 2024.
“Sono in molti a chiedermi se sto già pensando alla prossima edizione del Festival: sì, sto già pensandoci. Ho in mente già la scenografia, alcuni cantanti e progetti che vorrei realizzare. Tuttavia, per il momento, si tratta solo di idee. Inizierò ad occuparmene fattivamente solo dopo il Festival della Canzone Cristiana del 6 maggio in Ucraina. Mio nonno diceva che chi ha tempo non perda tempo” ha dichiarato Venturi nel corso dell’intervista nella quale ha voluto sottolineare che il prossimo Festival sarà un grande evento e che sarà svolto in un’importante location.
“Il Festival di quest’anno è andato benissimo: è stato un trionfo di ascolti e le canzoni sono rimaste nei cuori ha continuato il Direttore artistico, il quale ha aggiunto: “Non sono passati inosservati gli attacchi che sono arrivati in seguito alla scelta di portare Vladimir Luxuria sul palco del Festival, la quale, come è noto, di conseguenza ha deciso di non partecipare più. L’intento era quello di far conoscere al grande pubblico la conversione dell’artista al cristianesimo. Mi è molto dispiaciuto quello che è accaduto, perché non dovrebbero esistere discriminazioni soprattutto da parte di chi professa il Vangelo. Cosa potevo fare? Vladimir, giustamente, si è sentita offesa e rifiutata e, per tale motivo, si è ritirata. Io, per rispetto della Chiesa, ho preferito il silenzio. Peccato, perché, come diceva Sant’Agostino, ‘chi canta prega due volte’. Chissà se la terza edizione del Festival della Canzone Cristiana Sanremo 2024 ci riserverà altre sorprese che facciano nuovamente discutere. Una cosa è certa, sia che si tratti del Festival cristiano, sia che si tratti del Festival della canzone italiana, ‘Sanremo è sempre Sanremo’ “.

Italia Experience in Croazia, oltre 500 ragazzi incantati da cinema di Giffoni

Italia Experience in Croazia, oltre 500 ragazzi incantati da cinema di GiffoniRoma, 13 mar. (askanews) – Giovani attori crescono. Ma anche sceneggiatori e registi protagonisti indiscussi della terza tappa di Italia Experience in Croazia, il progetto cofinanziato dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e realizzato da Giffoni.
Dopo diverse settimane di lavoro, durante le quali i giovani sono stati impegnati nella stesura della sceneggiatura, ieri si sono concluse le riprese del cortometraggio dal titolo “Tihana and the young people of Sibenik”. Venti giffoner, selezionati tra le rappresentanze delle scuole secondarie croate, coordinati dal dipartimento produzione di Giffoni, sono stati gli interpreti dello short movie nato per valorizzare i talenti e le bellezze paesaggistiche del luogo. L’obiettivo è raccontare il patrimonio storico-artistico di Sibenik e della sua comunità, attraverso la narrazione di una storia scritta, rappresentata e recitata dagli stessi alunni.
“Credo sia un’ottima opportunità per scoprire quante professionalità sono coinvolte nella realizzazione di un film – ha raccontato Peter, 17 anni – dopo quest’esperienza non nascondo che, finiti gli studi, mi piacerebbe intraprendere la carriera di fonico”.
Gli fa eco Tihana, 15 anni: “In questo short movie proviamo a raccontare la quotidianità dei giovani di Sibenik – ha aggiunto – è stato interessante lavorare con professionisti di questo settore e vedere come si gira davvero un film”.
Un programma articolato di attività: Giffoni per una settimana ha coinvolto, all’Arsen Art House, 500 bambini e adolescenti provenienti da quattordici istituti scolastici della città dalmata. Quello di Italia Experience è un percorso iniziato ad ottobre 2022 a Skopje, con oltre 500 juror protagonisti della decima edizione di Giffoni Macedonia Youth Film Festival. La seconda tappa si è svolto in Spagna a novembre, in collaborazione con la 15esima edizione del Festival del Cinema Italiano di Madrid, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura e dalla sua direttrice Marialuisa Pappalardo. Con questo nuovo evento in Croazia, Giffoni ha unito centinaia di giovani grazie al linguaggio universale del cinema, sotto il segno della cultura italiana.
“Crediamo non potesse esserci posto migliore di questo per continuare il nostro viaggio – ha spiegato il diretto generale di Giffoni, Jacopo Gubitosi – condividiamo la grande attenzione alle nuove generazioni, allo sviluppo e all’accrescimento delle loro passioni, legata indissolubilmente alla creatività e all’arte. Da qui, la scelta di puntare su Sibenik per la promozione del cinema italiano all’estero. Sono stati giorni di full-immersion per oltre 500 ragazzi protagonisti delle varie attività in programma: visione di film, cortometraggi e documentari. Grazie a quanti ci hanno sostenuto, in particolare alla Direttrice dell’Ente per la promozione culturale della città Gorana Bariši? Ba?eli?, alla responsabile della Casa d’arte Arsen Morana Perìsa, a Dea Krstevska e Roberto Tamborini”.
Entusiasta anche il sindaco di Sibenik, Željko Buri?: “Siamo onorati che Giffoni abbia scelto la nostra città per questo progetto finanziato dal Ministero della Cultura italiano – ha detto – il cinema è l’unica arte che rimane attuale nonostante i ritmi serrati del progresso ed è uno strumento fondamentale per stimolare i ragazzi”.
Idea totalmente condivisa da Giffoni: “Speriamo che qui si possa creare un nostro hub- ha aggiunto Gubitosi – composto da studenti che possano dialogare con le istituzioni, creando contenuti e iniziative innovative”.
Tante le tematiche affrontate nel corso delle proiezioni con titoli tutti firmati da autori italiani. A partire da “Il ragazzo e la tigre” di Brando Quilici, storia di amicizia e solidarietà tra cuccioli d’uomo e cuccioli di tigre, “Oltre il confine” diretto da Alessandro Valenti che porta sullo schermo il sogno italiano di due bambini africani, e, ancora, “L’afide e la formica” di Mario Vitale che racconta la vicenda umana di un professore e di un’adolescente musulmana legati da una gara podistica nella Calabria dei nostri giorni, “Il bambino nascosto” di Roberto Andò, ambientato a Forcella, con una interpretazione magistrale di Silvio Orlando, “Cuore di bambola” di Antonio Di Domenico, intenso racconto di un’artista e la sua malattia che la rende fragile e fortissima allo stesso tempo, “Who’s Romeo”, un film di Giovanni Covini, che utilizza un intramontabile capolavoro della letteratura mondiale per affrontare un tema delicatissimo, quello dell’integrazione tra culture. Non sono mancati momenti di discussione e confronto, durante i quali i ragazzi sono stati stimolati a riflettere e ad approfondire le tematiche trattate dai film e i cortometraggi proposti.
Ad affascinare il pubblico un omaggio a Paolo Villaggio: alla presenza dei due produttori Daniele Liburdi e Massimo Mescia è stato presentato il documentario “La voce di Fantozzi”, che ripercorre attraverso contributi di attori, registi, scrittori, critici e giornalisti, l’inimitabile successo della saga dell’impiegato più sfortunato e amato nel panorama cinematografico italiano. Un’opera dedicata a un’icona che ha condizionato l’immaginario, la cultura e il linguaggio di un intero Paese come nessun altro, entrando nell’Olimpo degli immortali. Protagonista del film è Paolo Villaggio, nella sua ultima e commovente interpretazione, insieme a personaggi italiani d’eccezione come il premio Nobel Dario Fo e il premio Oscar Roberto Benigni.
A complimentarsi con Giffoni anche Jakov Bili?, Direttore del Festival Internazionale del Bambino che si organizza a Sebenico da 62 anni. “Abbiamo una storia simile – ha commentato Bili? – condividiamo lo stesso focus e abbiamo gli stessi obiettivi: mettere al centro bambini e ragazzi. I segmenti su cui si muove il nostro festival sono principalmente teatro, laboratori, workshop e artisti di strada. Lavoriamo anche sul cinema ovviamente, inteso non come semplici proiezioni ma come esperienza da vivere insieme”. Italia Experience continuerà il suo percorso nei prossimi mesi in Polonia.

Stalin 70 anni dopo: come la stampa raccontava il dittatore

Stalin 70 anni dopo: come la stampa raccontava il dittatoreMilano, 13 mar. (askanews) – Un nuovo numero di Internazionale Storia racconta Stalin a 70 anni dalla morte. Il volume presenta la figura dello storico dittatore sovietico attraverso la stampa internazionale dell’epoca con cronache, reportage, analisi e commenti, foto, illustrazioni e fumetti.
Tra i curatori c’è il giornalista di Internazionale Daniele Cassandro: “Non viene mai fuori un’idea univoca di chi era Stalin e di come era percepito – ha detto ad askanews -. Cambiava molto, ovviamente, a seconda delle fonti, perché usiamo sia fonti filo sovietiche e filo comuniste, sia fonti pesantemente anti comuniste”.
La rivista è articolata in quattro sezioni: la prima, “Raccontare Stalin”, si occupa della persona del dittatore e presenta, per esempio, un’intervista alla madre. La seconda è dedicata a “Interpretare lo stalinismo”, e si concentra sulla percezione dall’esterno. C’è poi ovviamente una parte dedicata alla violenza di massa, al terrore e ai gulag, ovviamente tutta con fonti esterne all’Unione Sovietica e infine un’ultima sezione intitolata “L’eredità di Stalin” che si allunga nel tempo.
“Cosa è rimasto? Noi sappiamo – ha aggiunto il giornalista – che alla sua morte nel 1953 Stalin è stato immediatamente mummificato e messo accanto alla salma di Lenin, come grande padre del comunismo e dell’Unione Sovietica. Poco dopo però il suo corpo è stato tolto dal mausoleo, perché iniziava il processo di destalinizzazione del Paese. Questo processo è accaduto effettivamente e l’Unione Sovietica è cambiata rispetto al periodo più nero dello stalinismo, ma le strutture di potere e quel modo di gestirlo non sono mai stati realmente messo in discussione”.
Così possiamo vedere che elementi dello stalinismo arrivano fino a oggi, fino alla Russia di Putin e alla sua visione del mondo e del potere. Eventi questi che, nelle figura del “Piccolo padre”, già i giornalisti dell’epoca avevano provato a interpretare con un’ottica non solo di cronaca. “Quello che i testimoni dell’epoca vedevano e cercavano di raccontare – ha concluso Daniele Cassandro – era un tentativo di storicizzare, già nel presente, quello che stava succedendo”.
Lo sguardo giornalistico ci offre anche un’altra possibilità: ossia quella di leggere ciò che per chi scrive è semplicemente la descrizione del presente e tutti i presenti, alla fine, in qualche modo hanno punti di somiglianza che a volte la prospettiva storicista tende forse a mettere in secondo piano.

Lodi, Rä Di Martino a Platea: un set per un tramonto in vetrina

Lodi, Rä Di Martino a Platea: un set per un tramonto in vetrinaLodi, 12 mar. (askanews) – Un’opera ispirata al mondo del cinema, ma che crea una sorta di tramonto perpetuo in centro a Lodi. È il nuovo progetto di Platea – Palazzo Galeano che ha portato nella città lombarda l’installazione “Play” di Rä Di Martino.
“Io lavoro molto con il cinema e con tutto ciò che sono i mezzi che creano la finzione – ha detto l’artista ad askanews – e in questo caso i protagonisti sono le cose che stanno dietro le quinte, ossia gli attrezzi che creano l’atmosfera, la luce, la fotografia. Non c’è una storia, non c’è il film, ma ci sono solo le attrezzature”.
E quindi nella vetrina affacciata sul centro storico si trovano stativi, luci colorate e pellicole, quelle attrezzature che, alla fine, hanno lo scopo di creare un’atmosfera fittizia, che diventa vera nella proiezione del racconto. “La nostra riflessione in questi tre anni, l’input che è stato dato ai curatori e agli artisti come tema – ci ha spiegato Carlo Orsini, direttore artistico di Platea – è il rapporto tra natura e artificio. E l’opera di Ra di quest’anno centra precisamente questo nostro tema”.
Tipica del progetto lodigiano è anche la collocazione neutra, ossia lo sfruttare una vetrina che non ha particolari connotazioni museali e quindi gioca su più piani. “Chi passa – ha aggiunto Rä Di Martino – non è solo un pubblico di arte, ma è un pubblico anche casuale. Spero che, anche non capendo di cosa si tratta, ci sia il rimando di un’atmosfera, di un calore che ricorda qualcos’altro, ma che non sai cos’è. E allo stesso tempo può piacere anche esteticamente”.
L’esposizione a Platea è organizzata in collaborazione con la Galleria Valentina Bonomo di Roma.

Arte, Alba Gonzalez si racconta in un nuovo volume

Arte, Alba Gonzalez si racconta in un nuovo volume

Scultrice con Annamaria Barbato Ricci. Martedì prersentazione Milano

Roma, 11 mar. (askanews) – Un itinerario artistico poliedrico ha portato Alba Gonzales, scultrice romana di fama internazionale, alla ribalta del mondo dell’arte contemporanea, vestale di una classicità che si è sempre più ispirata a tre temi: l’Amore, il Dramma, l’Ironia. Dopo un percorso fra danza e canto lirico, il suo amore per l’armonia e il movimento si è indirizzato verso la scultura e la sua inconfondibile passione per dimensioni plastiche di grande effetto.
Oggi, Alba Gonzales ha voluto raccontarsi nel volume: “Vissi d’Arti fra danza, canto, scultura e resilienza”, con un’introduzione critica di Vittorio Sgarbi, trasponendo nel volume riccamente illustrato, realizzato da Gangemi Editore International, le numerose conversazioni intessute in anni di conoscenza con la comunicatrice Annamaria Barbato Ricci, da sempre impegnata sul versante della valorizzazione del talento al femminile.
Il libro sarà presentato a Milano, martedì 14 marzo 2023, dalle ore 18.00, presso la Sala delle Colonne di Banco BPM, in via di San Paolo, 12. Introducono: Diana Vaccaro, Patrimonio Artistico Banco BPM e Luca Pasquero, Easywork Italia. Intervengono: Daniela Girardi Javarone, Presidente dell’Associazione Amici della Lirica, Giovanni Iovane, Direttore dell’Accademia di Brera , Pasquale Lettieri, Curatore, docente dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli Sergio Mandelli, Letterato, critico e divulgatore d’arte, Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale, Milano, Massimo Salamone, Presidente di Durini Design District, Gisella Zilembo, General manager Premio MAB. Coordina: Annamaria Barbato Ricci, coautrice dell’opera e comunicatrice . All’evento sarà presente il Maestro Alba Gonzales.
Nel corso dell’evento saranno esposte due opere dell’Artista: “Sotto il Suo Manto” e “I timori della Baccante”, che verranno trasferite, a partire dal 15 marzo e fino al 15 settembre 2023, nel salone centrale della sede di Banco BPM in Piazza Meda.

Edulia Masterclass di Treccani supera quota 200 corsi

Edulia Masterclass di Treccani supera quota 200 corsiMilano, 11 mar. (askanews) – Edulia Masterclass supera quota 200 corsi. A marzo la piattaforma EdTech di Treccani si arricchisce di 30 nuovi docenti d’eccellenza per un sapere che fonde cultura umanistica, scientifica e digitale. Fra gli insegnanti che salgono in cattedra in streaming di Treccani Tommaso Ghidini dell’Agenzia Spaziale Europea, il matematico Alfio Quarteroni, il campione di nuoto paralimpico Antonio Fantin, la filosofa Maura Gancitano, il manager culturale Paolo Petrocelli, il filosofo digitale Cosimo Accoto.
Tra i nuovi corsi attivati: Applicazioni della Matematica: dalla Medicina allo Sport, tenuto dal matematico Alfio Quarteroni, docente presso l’EPFL di Losanna e del Politecnico di Milano, nonché fondatore e direttore del MOX, Laboratorio per la modellizzazione e la computazione scientifica, per imparare ad applicare i modelli matematici in tanti aspetti della vita quotidiana; Esplorazione spaziale e Disaster Management di Tommaso Ghidini, capo del dipartimento di ingegneria meccanica dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dove cura un laboratorio di Failure Investigation, per apprendere a gestire il fallimento e trarne beneficio, partendo dalla failure investigation delle missioni spaziali; Obiettivo Positività, firmato dal nuotatore campione paralimpico Antonio Fantin, per trovare il lato positivo di ogni situazione apparentemente negativa; Come abitare i mondi digitali della saggista e filosofa Maura Gancitano per cogliere possibilità e tossicità dei mondi digitali imparando a gestirne la complessità; L’attivismo culturale: l’esperienza dell’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO e La Diplomazia Culturale e l’azione diplomatica italiana, svolti dal manager culturale Paolo Petrocelli, Co-Fondatore e Presidente Onorario dell’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO e Fondatore e Presidente di EMMA for Peace, per scoprire l’importanza di promuovere attivamente l’identità culturale del nostro Paese attraverso la diplomazia; Introduzione filosofica al Metaverso del docente di cultura digitale e Research affiliate e fellow al MIT di Boston e culture innovation advisor Cosimo Accoto, per un approccio filosofico sul digitale, le tecnologie immersive e il Metaverso.
Con i suoi video corsi on demand fruibili ora anche su App, edulia Masterclass garantisce una “conoscenza in tasca” accessibile sempre e ovunque, in costante aggiornamento, certificata dal marchio di qualità dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana per trasmettere competenze e conoscenze a studenti e giovani adulti desiderosi di perfezionare la propria identità professionale e personale affrontando al meglio le complessità contemporanee.

La guida Taxfix per combattere “la paura di venire a sapere”

La guida Taxfix per combattere “la paura di venire a sapere”Roma, 11 mar. (askanews) – Sono tanti gli acronimi inglesi che indicano paure, ansie o difficoltà e che sono diventati dei veri e propri neologismi in italiano, come FOMO (che sta per “fear of missing out”, la paura di perdersi esperienze piacevoli e gratificanti mentre non si è presenti) e FOBO (“fear of better options”, la paura di avere opzioni migliori che porta ad esitare ed a non prendere decisioni).
Tra queste, spiega una nota, la meno conosciuta e probabilmente la più insidiosa, è la FOFO, “fear of finding out”, ovvero la paura di venire a sapere. Questo blocco psicologico impedisce di informarsi su un potenziale problema o una situazione spigolosa per timore di risvolti futuri. Non limitato ad un’unica area, la FOFO, anzi, caratterizza un ampio ventaglio di contesti: da quello medico, ambito nel quale il termine è stato coniato per la prima volta e in cui viene principalmente utilizzato, a quello lavorativo e relazionale.
La paura di affrontare conseguenze spiacevoli è molto sentita anche quando si parla di soldi, dichiarazioni e tasse. E questa tendenza è confermata anche da una ricerca condotta da Taxfix: la quasi totalità degli intervistati (7 su 10) ha dichiarato di sentirsi scoraggiati di fronte alla dichiarazione dei redditi, sentimento che si combina ad incertezza e impotenza per le rispondenti di sesso femminili. Il rischio che ne consegue è proprio quello di incorrere nella FOFO, che può portare le persone a perdere importanti deadline e ad imbattersi in problemi.
Gli esperti di Taxfix, app accessibile da smartphone e computer creata per rendere più agevole la dichiarazione dei redditi online, hanno quindi stilato una guida con alcuni utili accorgimenti per tenere a bada la FOFO e frenare così questo “auto-sabotaggio” in ambito fiscale e della gestione delle proprie finanze.
A causa dei tanti impegni della vita quotidiana, capita che ci si senta sopraffatti dal tran tran di tutti i giorni. Come vincere il desiderio di fuggire di fronte alle responsabilità e non dimenticarsi di scadenze personali, lavorative e fiscali? Il modo più efficace è avere un calendario che possa servire come promemoria. Un trucco in apparenza “scontato”, ma efficace se fatto con costanza: in questo modo sarà, infatti, più facile capire quali attività prioritizzare e gestire le mansioni senza farsi prendere dall’ansia!
In ambito tasse, ad esempio, è importante appuntarsi i momenti clou dell’anno: per esempio il 30 giugno, deadline per il pagamento delle tasse dovute per chi non ha un sostituto d’imposta e il 2 ottobre, ultimo giorno per presentare il 730/2023 (scadenza di solito fissata al 30 settembre, ma posticipata quest’anno perché giorno feriale).
Un calendario di impegni ben appuntati non può prescindere da un aspetto molto importante, l’organizzazione. La chiave vincente dietro ogni successo è proprio essere in grado di impostare razionalmente il percorso organizzativo, cosa che riduce nettamente lo stress e libera la mente. Per esempio, è bene tenere traccia delle proprie uscite mensilmente in un “diario online” – per esempio, sul proprio smartphone così come iniziare a raccogliere con cura tutti i documenti necessari inerenti alle spese che si possono detrarre dalla dichiarazione dei redditi. Ridursi all’ultimo minuto è un fattore che accresce il senso di impotenza e genera FOFO.
Non va dimenticato che persino per gli argomenti più ostici e apparentemente poco comprensibili ai “principianti”, come le tasse, si possono trovare online risorse gratuite che facilitano la comprensione grazie a spiegazioni chiare e lineari. A tal proposito, Taxfix fornisce supporto costante ai propri utenti con iniziative dedicate, come il Glossario del “burocratese” e la serie di video pillole “Il fiscalese in 60 secondi”. L’apparentemente incomprensibile burocratese è reso così accessibile senza troppi tecnicismi e grazie al ricorso a molti esempi concreti.
L’educazione su temi difficili, come la gestione delle proprie finanze, è un elemento essenziale per ponderare al meglio le scelte della vita quotidiana e non lasciarsi sopraffare dalla FOFO: risulta importante, pertanto, per migliorare le proprie conoscenze, seguire corsi e webinar da fonti autorevoli incentrati sulla gestione dei propri risparmi e investimenti. Altra paura comune è affrontare in autonomia processi burocratici percepiti come degli ostacoli insormontabili: eppure, non siamo soli! Il supporto di professionisti del settore consente non solo di non commettere errori e dimenticanze, ma anche di acquisire maggiore consapevolezza e di conseguenza, più sicurezza e serenità. Ad esempio, con Taxfix si è seguiti da esperti in tutte le fasi della dichiarazione dei redditi.
Last but not least… la “proattività” emotiva è un valido strumento per combattere la FOFO: porsi domande su ciò che si sta evitando di fare è un ottimo strumento per distanziarsi psicologicamente dal blocco e mettersi all’opera, sforzandosi di superare la paura… non è un percorso facile, ma da qualche parte si deve pur iniziare!
“In Italia, purtroppo, vi è ancora un basso livello di alfabetizzazione finanziaria, non all’altezza delle scelte complesse che ci si trova ad affrontare quotidianamente. Di conseguenza, le persone, in molti casi non consapevoli dei grandi vantaggi di una buona gestione delle proprie finanze, incorrono nella FOFO. Spesso, infatti, non si fa la dichiarazione dei redditi temendo l’arrivo di spese aggiuntive mentre, conoscendo a pieno i propri diritti e doveri fiscali, si riesce spesso ad ottenere un ottimo ritorno monetario” ha commentato Alessandra Birolo, Commercialista e AD per Taxfix Italia.

Capolavori al polso: i nuovi orologi ispirati all’arte di Swatch

Capolavori al polso: i nuovi orologi ispirati all’arte di SwatchLisbona, 11 mar. (askanews) – Un evento in un ex convento a Lisbona per presentare la nuova collezione di orologi ispirati all’arte e realizzati con quattro grandi musei di tutto il mondo. Swatch ha svelato il proprio progetto “Art Journey”, che vede coinvolti il MoMA di New York, il Louvre Abu Dhabi, il Museo e la Fondazione Magritte di Bruxelles e le Gallerie degli Uffizi di Firenze.
“L’arte – ha detto ad askanews Alain Villard, Ceo di Swatch – è uno dei pilastri più importanti per noi, forse il più importante, è nel nostro DNA, e avere questa collaborazione con i musei è importantissimo per noi, i nostri clienti ci chiedono questo tipo di prodotti. Siamo felici di mettere in relazione tutti questi musei, di avere qui tutte queste persone che si incontrano e si confrontano. È molto importante anche per il futuro del nostro brand”.
Sugli orologi, presentati ciascuno in una sala tematica, si trovano opere di Roy Lichtenstein, di René Magritte, di Hokusai e di Botticelli.
“Quindi – ha aggiunto Carlo Giordanetti, Ceo dello Swatch Art Peace Hotel – abbiamo l’arte Pop; il Surrealismo con il suo senso dell’umorismo e della provocazione; abbiamo i grandi capolavori del Rinascimento re-interpretati dagli occhi dai nostri designer; abbiamo questo meraviglioso progetto della grande onda di Hokusai che si trasforma in una specie di opera astratta. È come se quest’anno ci fossimo voluti liberare e andare a fare shopping di opere d’arte”.
Dall’altra parte, accanto al tema della moda e degli orologi, c’è anche il modo in cui i musei guardano alle proprie strategie di comunicazione e allargamento del pubblico. Un’operazione nella quale sono impegnate anche le Gallerie degli Uffizi di Firenze, di cui Christian Spadoni è il social media manager.
“Ormai è chiaro – ci ha detto – che i musei vanno fuori dai propri confini e un’opera d’arte la puoi anche ritrovare su un orologio e questo è interessante, perché fa capire che i musei contemporanei ormai guardano altrove e le opere stesse escono dal museo”.
Si tratta ovviamente di comunicazione e marketing, ma anche di una opportunità di avvicinare sempre più persone alla cultura, vista in modo più leggero e, nel caso degli orologi di Swatch, anche fashion e ironico, ma presentando capolavori assoluti e simboli della storia dell’arte di tutti i tempi.

IN’EI, una nuova galleria a Venezia che inaugura con Gao Bo

IN’EI, una nuova galleria a Venezia che inaugura con Gao BoVenezia, 11 mar. (askanews) – Una nuova galleria d’arte a Venezia, per portare in Italia artisti dall’Oriente. IN’EI, questo il nome dello spazio poco distante dal Ponte di Rialto, è un progetto di Hélène Dubois, che lo ha fondato insieme a Patrice Dumand. “Apriamo questa galleria a Venezia, dedicata all’arte e al design dell’Asia orientale – ha detto Dubois ad askanews -. Abbiamo scelto questo luogo perché Venezia è stata sempre la porta d’Oriente. Per questo siamo molto felici di arrivare in questa città che per noi rappresenta la creatività e l’arte”.
La mostra inaugurale è molto intensa, e l’opera più forte occupa lo spazio in un modo installativo, che è già in un certo senso una dichiarazione di poetica anche della stessa galleria. L’artista chiamato è Gao Bo, che ha portato il progetto “Offerta. Venezia-Himalaya” e si è concentrato in particolare sui ritratti di donne e uomini impressi sulla pietra. “Questo lavoro – ci ha spiegato Gao Bo – è stato realizzato in Tibet, i mille ritratti che ci sono qui sono tibetani: incontrati per strada, sono giovani, sono miei amici tibetani… Perché li ho ritratti? Perché questi ritratti compongono alla fine il nostro di ritratto”.
L’opera, realizzata nel 2012, è nata dal legame dell’artista con la cultura tibetana ed è non solo un’offerta alle persone rappresentate, e a tutto il loro popolo, ma anche una riflessione sulla vita, sulla morte, sulla memoria e sulla relatività del tempo. Oltre che sulla violenza e sui campi di detenzione, simboleggiati dai numeri impressi su ogni pietra. “Questi numeri – ha aggiunto l’artista – sono una sorta di archivio. Ho voluto archiviare queste storie”.
In questa prospettiva è anche molto suggestivo il neon installato nella galleria: una scritta “non verbale”, che nasce dal rifiuto di tutte le lingue che si sono compromesse con la violenza.