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E’ morto il regista Citto Maselli

E’ morto il regista Citto Maselli


E’ morto il regista Citto Maselli – askanews.it



E’ morto il regista Citto Maselli – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – E’ morto il regista Citto Maselli. Lo comunica il segretario di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo. “Con grande dolore – scrive in una nota – debbo comunicare la notizia della morte, avvenuta poco fa, del compagno Citto Maselli. L’ho appena appreso dalla moglie, Stefania Brai, che gli è sempre stata vicina e a cui va l’abbraccio solidale di tutte le compagne e i compagni del Partito. Il cinema e la cultura italiana perdono un maestro e un grande regista, la sinistra un intellettuale militante e un esempio di rigore e coerenza, noi di Rifondazione Comunista un compagno imprescindibile”.

“Citto – sottolinea ancora Acerbo – ha sempre conservato la passione che da ragazzino lo spinse a entrare nelle fila dell’antifascismo e della Resistenza. Per tutta la sua vita ha messo intelligenza, sensibilità, passione e spirito critico al servizio di un progetto collettivo di liberazione e trasformazione. Dopo lo scioglimento del PCI, a cui si oppose, è stato tra i fondatori di Rifondazione Comunista. Ha continuato a essere un militante comunista e antifascista fino all’ultimo giorno”. “Citto – prosegue – non è mai diventato un ex, non si è mai atteggiato a reduce di epoche gloriose ma passate. Lo ricordiamo con noi più giovani con la cinepresa a raccontare un altro mondo possibile a Genova nel 2001 e sempre disponibile a dare il suo contributo alla lotta politica e culturale. Citto Maselli era un comunista italiano, un rifondatore orgoglioso della storia di cui era stato tra i protagonisti, un compagno che non ha mai rinunciato all’idea di rivoluzione”.

Al Museion di Bolzano il Sonic Youth Pavillion di Dan Graham

Al Museion di Bolzano il Sonic Youth Pavillion di Dan GrahamMilano, 18 mar. (askanews) – A Museion Passage – spazio del museo bolzanino dedicato alla valorizzazione della collezione museale e al legame con il territorio, accessibile gratuitamente – inaugura l’opera dell’artista visivo Dan Graham Sonic Youth Pavilion destinata ad ospitare progetti collaterali sull’analisi del video come strumento artistico.
L’installazione, al tempo stesso una scultura, un elemento architettonico e una mostra, è stata concepita e creata dall’artista nel 2008 appositamente per Museion, come parte integrante della mostra “SONIC YOUTH etc.: SENSATIONAL FIX”. Lo spazio e l’opera concepito da Graham e ora posizionato al piano terra di Museion prende la forma di un padiglione di vetri e specchi semiriflettenti, con pareti di acciaio traforato dove è possibile entrare, un ambiente permeabile allo sguardo sia di chi è fuori che di chi è dentro.
Il padiglione appartenente alla collezione museale è un esemplare unico, pensato dall’artista non solo come ambiente architettonico, ma anche come un display per contenuti multimediali, dove vengono infatti accolte alcune postazioni video con cui il visitatore può interagire. L’opera racchiude nel corso della mostra due momenti distinti della programmazione di Passage, per analizzare il mezzo del video come strumento di indagine artistica a tutto tondo.

Dal Cucchiaio d’Argento un’Accademia di cucina: primo libro su vasocottura

Dal Cucchiaio d’Argento un’Accademia di cucina: primo libro su vasocottura

Esce 24 Marzo. Pauli: chiunque può apprendere o perfezionarsi ai fornelli

Milano, 18 mar. (askanews) – Il Cucchiaio d’Argento lancia una nuova collana di libri pensata per chi vuole imparare o perfezionare a casa tecniche e tipologie gastronomiche che spesso ritroviamo nei menù dei ristoranti. “Un’ideale accademia di cucina in cui chiunque può apprendere da zero o approfondire particolari metodi e procedimenti spiegati nel dettaglio” scrive la direttrice editoriale de Il Cucchiaio d’Argento libri, Tatjana Pauli, nella presentazione del primo volume dedicato alla vasocottura.
Il primo “corso” della collana Accademia, infatti, è dedicato alla cottura in vaso, una tecnica sempre più utilizzata nel mondo della ristorazione che può diventare un’alleata anche nell’organizzazione della cucina di casa, dal momento che consente di preparare scorte e pianificare menù in anticipo.
Il volume, in uscita il prossimo 24 marzo, prima ancora di proporre le ricette, ricostruisce l’origine e la tradizione di questa tecnica di preparazione, fornendo indicazioni per la scelta di vasi, coperchi e guarnizioni, soffermandosi sulle loro modalità di lavaggio e manutenzione, spiegando caratteristiche e metodi di cottura, insomma tutte indicazioni utili alla buona riuscita di un piatto.
In linea con lo scopo didattico della collana, le 60 ricette proposte nel libro sono suddivise in due moduli: il primo è una sorta di corso base, il secondo un corso avanzato con proposte più elaborate. Nel primo caso ad esempio si ritrovano ricette più semplici come la caponata alle mele, la zuppa di cozze allo zafferano, le tortine di mele e noci con lo yogurt, nel secondo piatti più elaborati dai flan alle lasagne finendo con una sacher monoporzione da servire ovviamente nel suo vasetto. In tutti i casi a farla da padrone è la tecnica di cottura, che esalta sapori e consistenze dei cibi, proprio perchè le temperature relativamente basse e la cottura in vaso non li “sfibrano” come farebbe il calore diretto della fiamma, conferendo un gusto nitido e pieno alle preparazioni. Ogni ricetta è, poi, accompagnata da una simbologia che spiega il tipo di vasi da utilizzare, la capienza, il metodo di cottura da adottare e i tempi di preparazione, cottura e conservazione. Oltre a 80 inedite fotografie che rendono immediata la visione del piatto.
“Non resta dunque che andare alla scoperta di questa tecnica – conclude nell’introduzione Tatjana Pauli – capace di cambiare in meglio la routine di tutti i giorni con piatti saporiti, bilanciati e belli da portare in tavola”.

Libri, esce il 20 marzo “Le radici della Giustizia” di Francesco Occhetta

Libri, esce il 20 marzo “Le radici della Giustizia” di Francesco OcchettaRoma, 18 mar. (askanews) – Negli ultimi trent’anni la globalizzazione ha reso sempre più complessa la definizione di giustizia. Nel tempo della post-democrazia gli Stati nazione sono sempre più deboli mentre crescono i nuovi Imperi che dilatano confini, pongono questioni radicali sul rapporto tra la sicurezza e la libertà individuale e gestiscono le paure e i sentimenti delle persone attraverso l’intelligenza artificiale e il Metaverso. Quale sarà il modello di giustizia del futuro? Quali le condizioni minime per ricostruire la giustizia nella storia?
Con il volume “Le radici della Giustizia. Vie per risolvere i conflitti personali e sociali”, in uscita per Edizioni San Paolo il prossimo 20 marzo, Francesco Occhetta si interroga su come rifondare la giustizia attraverso una conversione culturale che contrapponga alla visione retributiva quella riparativa, che si fonda sull’interrogativo: cosa può essere fatto per riparare il danno? Come mettere in pratica il “saper rendere giustizia” che il Re Salomone domandò in dono a Dio?
La giustizia è la cartina al tornasole per valutare la qualità e la vita dei governi e delle democrazie. È anche la virtù che può trasformare il mondo a partire da scelte personali giuste e rette. Francesco Occhetta, gesuita, fondatore e direttore di Comunità di Connessioni, segretario generale della Fondazione Fratelli tutti, già autore di Ricostruiamo la politica e Le politiche del popolo, e docente alla Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana, accompagna il lettore in un cammino segnato da alcune tappe: il significato della giustizia oltre le immagini della spada e della bilancia; la giustizia biblica e i suoi insegnamenti; il modello della giustizia riparativa come antidoto alla vendetta; il carcere e le sue contraddizioni; le vittime dei reati e il loro dolore; l’etica e la deontologia dei magistrati; la promozione della giustizia ambientale. Dare la possibilità a chi sbaglia di comprendere il proprio male è l’inizio per ogni incontro con il dolore delle vittime. Ascoltare questo appello e rispondervi è una responsabilità etica. Ma occorre fare una scelta culturale.

Libri, “Non me ne frego” presentato a Milano da Vittorio Feltri

Libri, “Non me ne frego” presentato a Milano da Vittorio FeltriMilano, 18 mar. (askanews) – Presentazione meneghina per “Non me ne frego. La crisi delle democrazie occidentali (e Giorgia Meloni non c’entra)”, Male edizioni. Lunedì 20 marzo alle 18 si tiene “un dialogo contro la noia del politicamente corretto con Vittorio Feltri” al Centro Brera (via Marco Formentini 10).
Si discute di un vero caso editoriale, l’ultimo libro di Massimiliano Lenzi – giornalista, scrittore e autore tv – e della necessità di un’informazione (soprattutto in Italia ma non solo) meno equivicina al Potere e più equidistante.
Partecipa lo storico Giordano Bruno Guerri, che nel suo intervento contenuto a chiusura del volume si domanda “se l’imposizione della correttezza è democratica”. Ci si interroga sul rischio di una limitazione delle libertà, a cominciare dalla libertà di opinione, a causa del dilagare del politicamente corretto e della cancel culture. Partecipa all’evento oltre a Lenzi, Feltri e Guerri, anche la giornalista Marta Ottaviani.

Biblioteca degli Alberi Milano, al via la nuova stagione cultrale

Biblioteca degli Alberi Milano, al via la nuova stagione cultraleMilano, 17 mar. (askanews) – Fondazione Riccardo Catella inaugura il quinto anno del progetto BAM – Biblioteca degli Alberi Milano, con l’apertura di una nuova stagione culturale che consolida il ruolo di player culturale del Parco e il successo di un modello di partnership pubblico-privata diventata in pochi anni punto di riferimento per un numero crescente di istituzioni anche a livello internazionale. Cuore verde di Porta Nuova, quartiere simbolo di innovazione e sostenibilità della città e primo al mondo ad aver ottenuto la doppia certificazione LEED e WELL for Community, BAM conferma così la sua vocazione inclusiva nel fare cultura e la sua capacità di ridefinire gli spazi attraverso un nuovo approccio nel fare community.
La programmazione, ideata e diretta da Francesca Colombo, Direttore Generale Culturale BAM, Fondazione Riccardo Catella, nel 2023 prevede 264 momenti culturali ispirati al binomio natura/cultura concepiti con format innovativi a cadenza quasi quotidiana, che rendono il parco un teatro a cielo aperto, un luogo di confronto sui grandi temi della contemporaneità e un palcoscenico per le giovani generazioni e conferma la validità del modello innovativo di BAM, che unisce il patrimonio botanico a una ricca proposta culturale ormai internazionalmente riconosciuta e in grado di attivare un’ampia comunità, promuovendone l’integrazione anche oltre i confini del quartiere. Attraverso il linguaggio universale della cultura, BAM si apre sempre di più alla città in termini di accessibilità degli eventi e di contaminazione tra generi, per arrivare a coinvolgere una platea di persone sempre più ampia ed eterogenea.
A dare il via a una stagione ricca di eventi site specific, come sempre gratuiti e aperti a tutti, sarà come da tradizione il primo dei BAM Season Day, le giornate dedicate alla celebrazione dell’alternanza delle stagioni che ricorrono a cavallo degli equinozi di primavera e di autunno e dei solstizi d’estate e d’inverno. Il primo appuntamento è “Arriva la Primavera!”, che domenica 19 marzo celebra la rinascita della natura con il linguaggio performativo della danza, attraverso un ricco palinsesto con 12 attività da mattino a sera, tra performance interattive e partecipate, workshop botanici, giochi fuori scala diffusi per il parco e spettacoli.

Klimt e l’Italia, al Mart una mostra tra Bisanzio e Freud

Klimt e l’Italia, al Mart una mostra tra Bisanzio e FreudRovereto, 17 mar. (askanews) – Due grandi capolavori di Klimt e intorno a essi il racconto della forte relazione dell’artista austriaco con l’Italia e della sua influenza sugli artisti italiani. Il Mart di Rovereto ha inaugurato la mostra “Klimt e l’arte italiana”, che ha portato in Trentino la “Giuditta II” e “Le tre età della donna”, ed è curata da Beatrice Avanzi partendo da un’idea del presidente del museo, Vittorio Sgarbi.
“Qui – ha detto Sgarbi – si vedono due capolavori, che sono i capolavori italiani di Klimt, che appartengono a musei italiani e hanno scatenato una reazione di artisti italiani, in particolare due, che hanno assunto Klimt come una parte del loro DNA si direbbe oggi”.
Il riferimento è, in particolare, a Galileo Chini, artista eclettico e decoratore, ma soprattutto al veneziano Vittorio Zecchin, che ha lavorato anche con il vetro. “Zecchin più di tutto – ha aggiunto il sottosegretario alla Cultura – elabora nella luce del vetro quell’essenza che aveva derivato da Klimt e quindi con questa serie di vetri noi dimostriamo che Klimt è un grande artista italiano, veneziano, ravennate, oltre a essere un grande artista viennese”.
In mostra sono presenti anche opere di artisti italiani importanti come lo scultore Adolfo Wildt e soprattutto il pittore Felice Casorati, ma anche di Luigi Bonazza o di Guido Marussig. “Un’esposizione veramente importante – ha sottolineato l’assessore alla Cultura della Provincia autonoma di Trento, Mirko Bisesti – anche sotto il profilo del legame culturale e artistico della scuola viennese con quello che è il nostro territorio trentino, con i nostri artisti e i pittori dell’epoca”.
Centrale nella pittura di Klimt è anche il riferimento alla tradizione bizantina, calata però nella società europea di fine Ottocento e inizio Novecento. Ossia nel tempo di Freud. “C’è un impulso di vita, e c’è un crescere dell’aspetto della psiche rispetto all’anima – ha concluso Vittorio Sgarbi – che traduce il mondo cristiano della tradizione bizantina in una modalità drammatica e traumatica. Potremmo dire che in Klimt c’è anche un antefatto di Kafka e di Musil: durerà fino al 1918 la sua influenza, con la secessione viennese in cui lui elabora con il Fregio di Beethoven una delle opere più importanti, una specie di Cappella Sistema della modernità”.
Quella stessa modernità che tutti viviamo e che forse nessuno riesce davvero ad afferrare fino in fondo.

Giornata mondiale della Poesia, Abel Ferrara legge “Rovine”

Giornata mondiale della Poesia, Abel Ferrara legge “Rovine”Roma, 16 mar. (askanews) – In occasione della Giornata Mondiale della Poesia, martedì 21 marzo alle 11.30, il Museo Nazionale Romano ospiterà la lettura dell’attore e regista Abel Ferrara delle poesie di Gabriele Tinti ispirate all’Apollo e al Dioniso del Tevere conservati nella sede di Palazzo Massimo.
Di fronte alle sculture “Apollo” e “Dioniso del Tevere” Abel Ferrara sarà chiamato a leggere i versi di Tinti tratti dal volume “Rovine” – edito in italiano da Libri Scheiwiller (Milano) e in inglese da Eris Press (Londra) – una raccolta di poesie destinata alla “scultura vivente dell’attore”. Ispirandosi ad alcuni fra i più grandi capolavori di arte antica, il poeta muove dal tragico senso di morte e di vacuità con l’obiettivo di donare nuova vita e pensiero alla statuaria greco romana e a tutte quelle reliquie di un’umanità oramai scomparsa che vorremmo rendere eterne.
Il libro è il frutto di letture dal vivo che, nel corso degli ultimi anni, alcuni attori noti al grande pubblico come Kevin Spacey, Malcolm McDowell, Abel Ferrara, Stephen Fry, James Cosmo, Joe Mantegna, Robert Davi, Burt Young, Franco Nero, Alessandro Haber, Michele Placido, Marton Csokas, Jamie McShane e Vincent Piazza hanno tenuto di fronte alle opere d’arte antica che hanno ispirato l’autore. Le letture sono state realizzate al Metropolitan di New York, al J. Paul Getty Museum e al LACMA di Los Angeles, al British Museum di Londra, ai Musei Capitolini di Roma, al Museo dell’Ara Pacis, al Museo Nazionale Romano, al Museo Archeologico di Napoli, al Parco Archeologico del Colosseo e alla Glyptothek di Monaco.
La raccolta “Rovine” si presenta come una fantasmagoria, una serie che fa parlare le spoglie, i frammenti, quello che resta tra le rovine. Seguirne i molteplici percorsi e le tante suggestioni permette al lettore di entrare in una differente relazione e conoscenza con il mondo antico oltre che con le ragioni stesse del fare arte e letteratura.
Ad impreziosire il libro, gli interventi di alcuni eminenti studiosi dell’arte antica come Sean Hemingway (Metropolitan Museum), Kenneth Lapatin (Getty Museum), Christian Gliwitzky (Staatliche Antikensammlungen und Glyptothek), Andrew Stewart (UC Berkley), Nigel Spivey (University of Cambridge) e Lynda Nead (Birkbeck, University of London).
Il progetto “Rovine” è stato insignito del Premio Montale fuori di casa 2018 per la poesia ed è stato recentemente scelto per celebrare il riallestimento delle collezioni del Getty Villa, per proseguire il dialogo iniziato con la mostra di artisti contemporanei “Plato in LA” in occasione della quale alcuni dei più celebrati artisti del panorama odierno hanno reinterpretato l’impatto di Platone sul mondo contemporaneo.
Gabriele Tinti – è poeta, scrittore e critico d’arte italiano. Ha scritto ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica, collaborando con Istituzioni come il Museo Archeologico di Napoli, i Musei Capitolini, il Museo Nazionale Romano, il Museo dell’Ara Pacis, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Metropolitan di New York, il LACMA di Los Angeles e la Glyptothek di Monaco.

Con la primavera si inaugura la nuova stagione di Leolandia con tante novità

Con la primavera si inaugura la nuova stagione di Leolandia con tante novità

Al via una stagione incentrata su divertimento e sostenibilità, con tante soprese: tra le prime, Bluey

Roma, 16 mar. (askanews) – Leolandia, il parco a tema più amato dai piccoli, inaugura una stagione ricca di novità che si avvicenderanno nel corso dei prossimi mesi, per stupire grandi e piccini e offrire momenti di spensieratezza e allegria. In programma nuovi personaggi dei cartoni animati, eventi speciali con youtuber e influencer per bambini e ragazzi e tante altre sorprese.
Si parte con l’arrivo al parco di Bluey, la divertente ed energica cucciola di Blue Heeler protagonista di una serie seguitissima in TV e sulle piattaforme online per bambini, pronta a lasciare a bocca aperta i suoi piccoli fan dal 18 marzo. Bluey non solo è amatissima dai bambini, ma ha saputo conquistare anche gli adulti, grazie ai valori positivi della serie e alla rappresentazione di una genitorialità moderna. Durante tutta la primavera, i piccoli visitatori di Leolandia potranno partecipare al mini-live show mai visto prima in Italia e divertirsi con Keepy Uppy, il gioco del pallone che non deve mai cadere a terra. Gran finale, i bambini presenti a Leolandia avranno la possibilità di incontrare Bluey per scattare una simpatica foto e portare a casa con loro un magico ricordo che custodiranno a lungo.
David Tommaso, direttore Marketing & Sales di Leolandia, dichiara in una nota: “Dopo il successo della nostra prima apertura per Carnevale, non vediamo l’ora di svelare tutte le novità che si susseguiranno nel corso della stagione già a partire dalla primavera con l’arrivo dell’amatissima Bluey grazie ad un accordo con l’inglese BBC Studios. Ma un’altra grande novità è già in cantiere per rendere ancora più divertente e fresca l’estate di Leolandia, con una nuova area acquatica, il cui tema cambierà il volto di una zona importante del parco. Le nostre attrazioni, gli spettacoli e i personaggi sono pensati per offrire storie e contenuti che i bambini possono vivere da protagonisti mentre si divertono. Questo ci permette anche di veicolare messaggi positivi, come quelli legati all’ambiente e al rispetto degli altri, arricchendo così di valore l’esperienza di visita”.
Continua a questo proposito l’impegno di Leolandia sul tema della sostenibilità, non solo come obiettivo aziendale volto a ridurre l’impatto ambientale del parco, ma anche come concetto da sviluppare coinvolgendo direttamente i bambini, che potranno imparare a conoscere, amare e rispettare la natura attraverso nuove e coinvolgenti iniziative. Tra queste, TrenOrto: un divertente trenino, adatto anche ai bimbi più piccoli, circondato da un vero orto con colture stagionali, realizzato in collaborazione con HiPP, leader di mercato nell’alimentazione biologica per la prima infanzia. A bordo del trenino, i piccoli potranno scoprire la magia che trasforma un piccolo seme in un germoglio e, contemporaneamente, vedere quanto lavoro, attenzione e dedizione sono necessari per portare ogni giorno sulle nostre tavole i frutti della natura. Una volta raccolti, i prodotti del TrenOrto saranno utilizzati come mangime per gli animali della Fattoria, altro fiore all’occhiello del parco, per un perfetto esempio di economia circolare.
TrenOrto e Bluey sono solo le prime di una serie di novità: nel corso del 2023, ad esempio, saranno rinnovati tutti gli show della LeoArena che si avvicenderanno nel corso della stagione, già a partire da aprile. Spettacoli che, insieme alle attrazioni e all’allegra brigata di personaggi dei cartoni animati, come i PJ Masks, Masha e Orso, Bing e Flop, Ladybug e Chat Noir di Miraculous e il Trenino Thomas, regalano avventure indimenticabili ai bambini di ogni età… e ai loro genitori.

Giornate FAI Primavera: 750 luoghi aperti al pubblico in 400 città

Giornate FAI Primavera: 750 luoghi aperti al pubblico in 400 cittàRoma, 16 mar. (askanews) – In 400 città di 20 regioni oltre 750 luoghi di solito non accessibili al pubblico – tra cui ambasciate, tribunali, osservatori astronomici, ville, giardini, carceri, fabbriche, aziende agricole – apriranno le loro porte e mostreranno i loro tesori nascosti in occasione della 31° edizione della Giornate FAI di Primavera, importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, in programma sabato 25 e domenica 26 marzo. Anche in questa 31ª edizione, – presentata al ministero della Cultura – la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia.
Dalla prima edizione del 1993 al 2022 sono state quasi 12 milioni le persone che hanno approfittato dell’iniziativa che ha aperto nel complesso 14.790 luoghi in 6.400 città grazie al lavoro di oltre 150mila volontari e 344.560 apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati che accompagnano il pubblico nelle visite.
Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI, – sottolinea il Fondo – affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli Apprendisti Ciceroni – formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti.
Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, fa il successo delle Giornate FAI di Primavera.
“Si tratta di un appuntamento importante dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico della nostra Nazione. Le Giornate FAI sono un’iniziativa che unisce l’Italia, un percorso di conoscenza e presa di coscienza indispensabile. Per salvare il nostro patrimonio bisogna amarlo e, prima ancora, conoscerlo – ha detto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento che si è svolta oggi al Ministero della cultura – Grazie all’opera di migliaia di volontari, luoghi spesso inaccessibili saranno aperti e visitabili, è un’opportunità preziosa per ritrovare il carattere originale della nostra identità nazionale e per dare modo di sprigionare un’incontenibile voglia d’Italia che viene dall’estero. Stiamo lavorando a decine di interventi di valorizzazione con il PNRR e altri stanziamenti sbloccando risorse ferme e inutilizzate”.
“In questi 31 anni di esistenza – ha affermato il Presidente del FAI, Marco Magnifico – le Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato Patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano”.
Tra i luoghi che sarà possibile visitare nelle due giornate: a Roma, Villa Bonaparte, sede dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede dal 1950 e Palazzo Piacentini-Vaccaro oggi sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy; A Milano Palazzo Marino, capolavoro dell’architetto manierista Galeazzo Alessi, che lo costruì tra 1557 e 1563, ricco di sale decorate con stucchi e affreschi, sede del Comune di Milano dal 1861; a Vicenza aprirà il neo-palladiano Palazzo Loschi Zileri Dal Verme; a Genova Palazzo Doria Spinola, sede della Prefettura; a Bologna l’Accademia delle Scienze, e la Palazzina della Viola; a Ocre (AQ), lo scenografico Convento di Sant’Angelo; a Napoli in piazza del Plebiscito, aprirà Palazzo Salerno, sede del Comando Forze operative del Sud; a Tempio Pausania (SS), si visiterà l’ex Carcere La Rotunda. Ma l’elenco è molto più lungo (tutti luoghi su www.giornatefai.it).
Gli iscritti alla Fondazione, e chi si iscriverà al FAI online o in piazza in occasione della manifestazione, potranno beneficiare di aperture e visite straordinarie in molte città. In occasione della Giornate di Primavera si può sostenere il FAI con iscrizione a quota agevolata, con un contributo libero partecipando a un evento e, fino al 2 aprile, con un SMS al 45584.
Le Giornate FAI di Primavera 2023 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio della Commissione europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della cultura e di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Anche quest’anno la Rai a partire dal 20 marzo dedicherà all’iniziativa un’ampia programmazione sulle reti televisive e radiofocniche oltre che sui social.