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Bpm, il Credit Agricole “non intende acquisirne il controllo”

Bpm, il Credit Agricole “non intende acquisirne il controllo”Roma, 9 dic. (askanews) – Il Credit Agricole “non intende acquisire o esercitare il controllo” su Banco Bpm. Lo si legge sulla “dichiarazione delle intenzioni” del gruppo bancario francese presso la Consob in merito al superamento della soglia del 10% su Banco Bpm.


La Banca transalpina “valuterà eventuali incrementi della partecipazione in Bbpm ulteriori rispetto a quella che conseguirà dall’esecuzione dei Contratti Derivati, sempre subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e, comunque, entro la soglia del 19,99% del capitale sociale di Bbpm – si leggee – e non intende acquisire o esercitare il controllo sulla Banca”. L’Agricole “anche per il tramite di Delfinances, eserciterà i diritti sociali e le prerogative societarie ad essa spettanti nella qualità azionista diretto o indiretto di Bbpm – chiarisce ancora il documento – in conformità alla legge e allo statuto”.


Venerdì scorso il Credit Agricole aveva riferito di aver sottoscritto contratti derivati relativi al 5,2% di Bpm, con cui la sua partecipazione sulla banca era salita al 15,1%, alimentando l’ipotesi di una contesa rispetto all’offerta pubblica di scambio annunciata da UniCredit. Oggi a Piazza Affari il titolo Bpm ha chiuso in rialzo del 2,24%.

Manovra, arriva Ires premiale, verso rinvio misure per ceto medio

Manovra, arriva Ires premiale, verso rinvio misure per ceto medioRoma, 9 dic. (askanews) – Arriva l’Ires premiale per le imprese che assumono e investono mentre per il taglio delle tasse al ceto medio bisognerà attendere l’anno prossimo, quando saranno disponibili i dati definitivi sull’andamento dei conti pubblici. E’ quanto emerso dal vertice di maggioranza sulla manovra che si è tenuto a Palazzo Chigi alla vigilia dell’avvio dell’esame degli emendamenti in Commissione bilancio della Camera.


Alla riunione, durata circa due ore, hanno partecipato la premier Giorgia Meloni, i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi moderati Maurizio Lupi, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il viceministro Maurizio Leo. Il vertice, ha fatto sapere Palazzo Chigi, si è svolto “in un clima molto collaborativo” ed “ha consentito di condividere alcuni aggiustamenti, in particolare sulle priorità della manovra: imprese, famiglie e sanità”.


Sul fronte delle imprese, a quanto si è appreso, sarà introdotta nella legge di bilancio all’esame della Commissione della Camera, una “Ires premiale” a favore delle aziende che investono e incrementano l’occupazione così come auspicato da Confindustria. Bisognerà invece ancora attendere per la riduzione del taglio dell’Irpef al ceto medio che, riferiscono fonti di governo, potrà essere varato solo dopo il consolidamento dei conti pubblici. All’incontro è stato deciso anche di escludere le Forze dell’Ordine ed il personale degli enti locali dalle limitazioni al turn over e di introdurre una tassazione agevolata al 5% per gli straordinari degli infermieri e degli specializzandi. Previsto anche l’aumento da 30mila a 35mila euro della soglia di reddito dei lavoratori dipendenti che hanno anche redditi da prestazioni professionali autonome per poter beneficiare su queste ultime dell’applicazione della flat tax al 15%. Tutte queste misure entreranno nella legge di bilancio con emendamenti dei relatori o del governo.


Il Consiglio dei ministri ha anche approvato il decreto Milleproroghe, che quest’anno giunge in anticipo rispetto all’abituale scadenza di fine anno. Tra le novità entrate nell’ultimo testo del provvedimento, l’annullamento delle multe ai no-vax (con la restituzione delle sanzioni già pagate), l’attribuzione al ministero degli Affari regionali dell’attività istruttoria per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) e dei relativi costi e fabbisogni standard, che viene contestualmente prorogata a fine 2025. Slittano a fine anno anche l’obbligo per le imprese di sottoscrivere polizze per calamità naturali, lo scudo penale per i medici e l’avvio della consulta dei tifosi.

Stellantis, Imparato: al Mimit porterò un piano concreto

Stellantis, Imparato: al Mimit porterò un piano concretoRoma, 9 dic. (askanews) – “Stellantis non abbandona l’Italia, Assolutamente no, e lo faremo vedere a tutti la prossima settimana”. Lo ha detto Jean Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis, nella trasmissione di Rai1 XXI Secolo, in onda stasera a proposito del tavolo al Mimit del 17 dicembre e dell’impegno dell’Azienda in Italia. “Non ci saranno promesse non mantenute. Quello che dirò al tavolo sarà basato su cose concrete, modelli e motori che arriveranno. L’Italia è al centro della strategia di Stellantis – ha aggiunto Imparato – diventa per me il secondo mercato europeo a livello stabilimenti nel 2029. Non chiudo nessun stabilimento”. “Darò un piano industriale per fabbrica, che sto valutando in questi giorni, per dare una risposta al ministro Urso ed essere molto chiaro. Non voglio fare promesse non mantenute”.

Auto, Antitrust: ristori consumatori per 7 mln da Citroen a Peugeot

Auto, Antitrust: ristori consumatori per 7 mln da Citroen a PeugeotRoma, 9 dic. (askanews) – L’Antitrus annuncia ristori per 7 milioni ai consumatori di Citroen e Peugeot. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti concluso la verifica dell’ottemperanza degli impegni assunti dalle due case automobilistiche. L’istruttoria era stata avviata per il malfunzionamento del serbatoio dell’urea, che impiega l’additivo AdBlue, utilizzato su alcuni modelli Citroën e Peugeot. Il problema ha costretto gli automobilisti a sostenere, almeno in parte, i costi di sostituzione fuori garanzia.


Grazie agli impegni resi vincolanti dall’Autorità, a partire da dicembre 2023, consumatori e imprese hanno beneficiato di agevolazioni economiche. In particolare, il rafforzamento del programma di assistenza alla clientela (denominato Special Coverage “4UA+4UB”), ha consentito a consumatori e imprese di effettuare interventi di riparazione/sostituzione presso la rete Citroën e Peugeot beneficiando di una scontistica e di contributi per oltre 6 milioni di euro.


A tali misure compensative, si aggiungono i ristori, nella forma di voucher o rimborsi, per complessivi circa 700mila euro riconosciuti a beneficio di consumatori e imprese che, avendo riparato/sostituito il serbatoio Adblue prima dell’avvio dell’istruttoria, hanno beneficiato di condizioni meno favorevoli previste dal precedente programma di assistenza. Si tratta di agevolazioni il cui ammontare è destinato a salire in considerazione della implementazione da parte di Citroën e Peugeot di ulteriori misure di assistenza e a favore di consumatori e imprese. In particolare, è stata prorogata di altri 4 anni (dal 31 agosto 2024 al 31 agosto 2028) la durata della Special Coverage “4UA+4UB”. Inoltre, è stato introdotto un nuovo programma di assistenza alla clientela (denominato Special Coverage “4UD”) per i casi di sostituzione del serbatoio Adblue successivi a un intervento già effettuato in precedenza (c.d. casi di recidiva).

TikTok, portavoce: divieto vera e propria censura verso popolo americano

TikTok, portavoce: divieto vera e propria censura verso popolo americanoMilano, 7 dic. (askanews) – “La Corte Suprema vanta una lunga tradizione nella tutela del diritto alla libertà di espressione negli Stati Uniti, e confidiamo che agirà con la stessa determinazione su questa rilevante questione costituzionale. Purtroppo, il ban di TikTok è stato ideato e sostenuto basandosi su informazioni inesatte, fuorvianti e speculative, configurandosi come una vera e propria forma di censura nei confronti del popolo americano”. Così un portavoce di TikTok, dopo che ieri una Corte d’appello federale Usa ha stabilito che TikTok può essere vietato nel Paese per motivi di sicurezza nazionale, confermando una legge federale che richiede alla popolare app di social media di abbandonare la sua proprietà cinese per continuare a operare.


“Se non sarà fermato, questo divieto rischia di soffocare le voci di oltre 170 milioni di americani negli Stati Uniti e in tutto il mondo a partire dal 19 gennaio 2025”, ha concluso il portavoce di TikTok.

Onu vara task force su crisi del debito, Gentiloni copresidente

Onu vara task force su crisi del debito, Gentiloni copresidenteMilano, 7 dic. (askanews) – Il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha nominato un gruppo di esperti per promuovere soluzioni politiche attuabili per risolvere la crisi del debito. La task force sarà guidata da Mahmoud Mohieldin, inviato speciale dell’Onu per il finanziamento dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, e copresieduto da Paolo Gentiloni, ex commissario Ue per l’Economia, Trevor Manuel, ex ministro delle Finanze del Sudafrica, e Yan Wang, ricercatore accademico senior presso il Centro per le politiche di sviluppo globale dell’Università di Boston.


Questo gruppo di lavoro informerà la Quarta Conferenza internazionale sul finanziamento dello sviluppo, un processo intergovernativo facilitato dalle Nazioni Unite, che si terrà dal 30 giugno al 3 luglio 2025 a Siviglia, in Spagna. Il mondo in via di sviluppo sta attualmente affrontando una crisi del debito senza precedenti, con decine di Paesi che stanno lottando sotto il peso del servizio del debito che minaccia la stabilità economica, il progresso sociale e lo sviluppo sostenibile. Eppure, fino ad oggi, la risposta globale è stata insufficiente, sottolinea l’Onu.

Codice strada, Mit: tutelare chi assume cannabis terapeutica

Codice strada, Mit: tutelare chi assume cannabis terapeuticaMilano, 7 dic. (askanews) – In prossimità dell’entrata in vigore del decreto sicurezza stradale, il prossimo 14 dicembre, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, ha inviato una lettera ai ministri di Interno e Salute, Matteo Piantedosi e Orazio Schillaci e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, con l’obiettivo di tutelare le persone in cura con sostanze psicotrope con protocolli terapeutici, sotto controllo medico, come la cannabis terapeutica. Lo annuncia una nota del Mit.


La nuova norma, che contiene la delega per la modifica organica del Codice della strada, infatti, incide tra l’altro sull’articolo 187, che disciplina le sanzioni per la guida sotto l’effetto di droghe. Si tratta di una modifica elaborata anche dopo un ampio confronto con le associazioni di categoria oltre che con i rappresentanti delle altre Amministrazioni interessate e prevede che la sola assunzione e conseguente positività alle droghe comporti la punibilità. In passato, invece, era necessario provare lo stato di alterazione per poter irrogare una sanzione, una prova nella realtà dei fatti molto difficile se non impossibile. Salvini, pertanto, a tutela di questi cittadini, e dopo un proficuo confronto con medici e altri esperti, ha chiesto la creazione di un tavolo di lavoro che stabilisca eventuali deroghe o una disciplina di dettaglio che consenta di individuare in via interpretativa le ipotesi di non sanzionabilità, debitamente certificate dal medico curante, per i pazienti soggetti ad un trattamento farmacologico che – per il principio attivo, la posologia, la durata temporale e le condizioni psicofisiche generali del paziente – è idoneo a non pregiudicarne, comunque, l’idoneità alla guida.

Pnrr, Giorgetti firma decreto che semplifica procedure pagamenti

Pnrr, Giorgetti firma decreto che semplifica procedure pagamentiMilano, 7 dic. (askanews) – Pnrr: nuove regole per accelerare i pagamenti. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha emanato il decreto attuativo che semplifica le procedure per l’erogazione delle risorse destinate al finanziamento degli interventi previsti dal Pnrr. La misura, spiega il Mef, mira a rendere più rapidi e snelli i processi di pagamento.


Per garantire ai soggetti attuatori la liquidità necessaria alla realizzazione degli interventi, le Amministrazioni centrali titolari delle misure provvedono al trasferimento delle risorse finanziarie necessarie, fino alla soglia complessiva del 90% del costo dell’intervento a carico del Pnrr, entro il termine di 30 giorni dalla data di presentazione della richiesta di trasferimento da parte del soggetto attuatore. Inoltre, al fine di accelerare l’esecuzione degli interventi, le verifiche e i controlli sulla documentazione giustificativa saranno concentrati nella fase finale della procedura, prima dell’erogazione del saldo. Questo, sottolinea il Mef, consente di procedere in modo più rapido con i trasferimenti, riducendo i tempi di attesa dei pagamenti nelle fasi iniziali e intermedie.


In tutte le fasi della procedura, i soggetti attuatori sono tenuti ad aggiornare i dati di monitoraggio sul sistema ReGiS. Anche le Amministrazioni titolari di misura provvedono, con cadenza mensile, ad aggiornare sul sistema di monitoraggio ReGiS i dati relativi ai trasferimenti disposti in favore dei soggetti attuatori.

Leonardo Maria Del Vecchio compra il Twiga da Briatore

Leonardo Maria Del Vecchio compra il Twiga da BriatoreMilano, 6 dic. (askanews) – LMDV Capital, il family office che fa capo a Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, compra il Twiga dal Gruppo Majestas, che fa capo a Flavio Briatore.


LMDV Capital ha firmato un accordo per l’acquisizione del Brand Twiga e di 4 location del Gruppo Majestas, col quale Triple Sea Food, gruppo di proprietà di LMDV Capital, si avvia a diventare uno dei più importanti protagonisti dell’hospitality di lusso nel nostro Paese, con 50 milioni di fatturato e 600 persone, sottolinea una nota. Il closing dell’operazione, subordinato al positivo completamento delle condizioni previste nel contratto firmato tra le parti, è prevista per il primo trimestre 2025. L’operazione, nel dettaglio, prevede l’acquisizione del 100% del brand e delle quattro location Twiga Forte dei Marmi, Twiga Montecarlo, Twiga Baia Beniamin e lo storico immobile del Billionaire a Porto Cervo che dal prossimo anno diventerà Twiga.


“Da due anni investiamo in questo settore, e l’acquisizione rappresenta un altro passo importante,” commenta Leonardo Maria Del Vecchio, presidente di LMDV Capital. “Siamo orgogliosi di aver creato uno dei più grandi gruppi di ristorazione in Italia, consolidando un modello vincente che unisce alta cucina, intrattenimento e design esclusivo.”

Ue-Mercosur, un accordo storico, ma bisogna convincere l’Italia

Ue-Mercosur, un accordo storico, ma bisogna convincere l’ItaliaBruxelles, 6 dic. (askanews) – L’atteso accordo politico Ue-Mercosur, concluso e annunciato il 6 dicembre a Montevideo da Ursula von der Leyen e dai presidenti di Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, ‘non è solo un’opportunità economica, è anche una necessità politica’, mentre ‘forti venti soffiano nella direzione opposta, verso l’isolamento e la frammentazione; Ma questo accordo è la nostra risposta chiara. Siamo uniti sulla scena globale, come partner’, ha detto la presidente della Commissione.


I ‘venti contrari’ sono quelli del protezionismo che sta prevalendo, con le nuove tensioni internazionali, la guerra in Ucraina e l’ostilità tra la Russia e l’Occidente, la rivalità economica e geopolitica della Cina, le minacce di una nuova stagione di dazi e sanzioni da parte della nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti. L’Europa e l’America latina appartengono alla stessa cultura e condividono storia, civiltà e valori, ma da 25 anni non riuscivano a concludere i negoziati per quest’accordo che comporterà enormi benefici per entrambe le parti. Sarà ‘uno dei più grandi partenariati per il commercio e gli investimenti che il mondo abbia mai visto’, con ‘un mercato di oltre 700 milioni di consumatori’, e significherà, ha sottolineato von der Leyen, ‘più posti di lavoro, e migliori, con più scelta, e prezzi più bassi’. Oltre ad abbattere i dazi alle dogane e le altre barriere agli scambi, il partenariato ‘rafforzerà le catene del valore; svilupperà industrie strategiche; sosterrà l’innovazione’.


Per l’Ue, si prevedono vantaggi pari a 4 miliardi all’anno solo dalla riduzione degli attuali dazi alle esportazioni nel Mercosur (sulle auto e parti di ricambio, sui macchinari, sui prodotti chimici e farmaceutici, su abbigliamento e calzature, su alcol e vini, sul cioccolato, sulla pasticceria). E ci sarà anche un capitolo dedicato alla facilitazione dell’approvvigionamento di diverse materie prime critiche, necessarie per la transizione energetica (litio dall’Argentina, alluminio, grafite, niobio, manganese, vanadio e tantalo dal Brasile). Per i paesi del Mercosur, l’ambizione è quella di sviluppare più attività economiche ad alto valore aggiunto, invece di affidarsi solo all’esportazione delle materie prime. Perché, allora, ci sono diversi paesi europei (la Francia, innanzitutto, a cui si sono aggiunte la Polonia, l’Irlanda, l’Austria, e ora anche l’Italia) che esprimono cautela, o insoddisfazione e perplessità, fino a una netta contrarietà a questo accordo? Al cuore di questa opposizione ci sono le lobby agricole, e soprattutto il comparto dell’allevamento, ma d’altra parte ci sono altri comparti, come quello vinicolo e i prodotti a denominazione d’origine protetta che hanno tutto da guadagnare dall’apertura del mercato latino americano, cn la garanzia della tutela delle Dop.


Il Copa-Cogeca, la confederazione delle associazioni di categoria agricole dell’Ue, ha sottolineato le proprie rivendicazioni in una nota in cui afferma che il settore ‘rimane particolarmente vulnerabile alle concessioni fatte nel capitolo agricolo sbilanciato di questo accordo. Comparti sensibili come carne di manzo, pollame, zucchero, etanolo e riso affrontano rischi maggiori di saturazione del mercato e perdita di reddito a causa dell’afflusso di prodotti a basso costo’ che si prevede dai paesi del Mercosur. Questi paesi, lamenta il Copa-Cogeca, ‘non soddisfano gli standard di produzione richiesti all’agricoltura dell’Ue, sia in termini di prodotti fitosanitari, che di benessere degli animali e pratiche di sostenibilità (ambientale, ndr). Le nazioni del Mercosur operano anche con norme sulle condizioni di lavoro e sicurezza inferiori, ciò che consente loro di produrre a costi inferiori, e rende impossibile una concorrenza leale per i produttori dell’Ue’.


Queste critiche sono riprese nella posizione espressa dal governo italiano alla vigilia dell’Accordo, anche se in questo caso sono declinate più come una puntualizzazione di ciò che va garantito e controllato attentamente che non come una bocciatura netta. ‘Va garantito che le norme europee sui controlli veterinari e fitosanitari siano pienamente rispettate e, più in generale, che i prodotti che entrano nel mercato interno rispettino pienamente i nostri standard di protezione dei consumatori e controlli di qualità’, sottolinea Palazzo Chigi. E aggiunge: ‘Serve un fermo impegno della Commissione a monitorare costantemente il rischio di perturbazioni del mercato e, in tal caso, ad attivare un rapido ed efficace sistema di compensazione, dotato di risorse finanziarie consistenti’. In realtà, le critiche all’Accordo non si riferiscono al testo attuale, ancora non pubblicato, ma a quello che era stato concordato con il Mercosur nel giugno 2019, e poi bloccato dalla marcia indietro del Brasile sugli impegni contro la deforestazione, sotto la presidenza Bolsonaro. Questo, almeno, rilevano fonti della Commissione, facendo notare che ci sono state negli ultimi mesi di negoziato tecnico notevoli aggiunte e modifiche, a cominciare dall’inserimento di una clausola secondo cui il partenariato potrà essere sospeso nel caso in cui una delle parti violi gravemente l’accordo di Parigi sul clima o decida di uscirne. Ci sono poi impegni legali concreti, non solo a livello politico, per fermare la deforestazione entro il 2030, e nuove disposizioni sugli appalti pubblici, sui dazi all’esportazione e sui veicoli. Ma soprattutto, la Commissione, e i paesi favorevoli all’Accordo avranno ora il compito di cercare di convincere gli Stati membri contrari del fatto che le loro preoccupazioni sono in realtà affrontate adeguatamente nel nuovo testo. Che i prodotti importati dal Mercosur rispetteranno le stesse norme fitosanitarie, di sicurezza alimentare (per esempio sui limiti ai residui di pesticidi, e i divieti all’uso degli antibiotici o degli ormoni negli allevamenti), e le stesse norme ambientali e sulle condizioni di lavoro (con il rispetto delle convenzioni dell’International Labour Organization) che si applicano nell’Ue. Un altro elemento importante dell’Accordo, a garanzia del settore agricolo europeo, sono le clausole sull’accesso limitato al mercato Ue, con il sistema delle quote, dei ‘prodotti sensibili’ importati dal Mercosur: carne di manzo, pollame, zucchero, etanolo, miele e riso. Inoltre, se le importazioni dal Mercosur dovessero impennarsi all’improvviso e provocare serie perturbazioni di mercato, potrà essere sospeso il loro ‘trattamento preferenziale’, ristabilendo temporaneamente dei dazi più alti. L’Accordo verrà pubblicato la settimana prossima, ma la Commissione deve ancora decidere la base giuridica, ovvero se sottoporlo poi all’approvazione del Parlamento europeo e degli Stati membri come un pacchetto unico, con competenze ‘miste’ – quella commerciale esclusiva dell’Ue e quella sulla cooperazione e gli aspetti politici di competenza dei paesi membri – o se se separare la procedura di ratifica su due diversi binari. Va considerato che un ‘accordo misto’ richiederebbe l’approvazione da parte dell’Ue e di tutti i suoi Stati membri (all’unanimità e con ratifiche nei parlamenti nazionali) sull’intero accordo prima che possa entrare pienamente in vigore. Se la Commissione sceglierà invece di procedere con il doppio binario, con due testi giuridicamente separati (pur se in unico pacchetto), sarebbe possibile anche un accordo provvisorio sulla sola parte commerciale, con le disposizioni che rientrano nella competenza esclusiva dell’Ue, che richiederebbe solo la ratifica del Parlamento europeo e della maggioranza qualificata del Consiglio Ue, senza le ratifiche dei parlamenti nazionali. In questo caso, che è quello più probabile, diventerà particolarmente importante per la Commissione cercare di convincere l’Italia, perché la sua eventuale opposizione, al fianco della Francia e di uno o due paesi più piccoli, basterebbe a determinare una minoranza di blocco e rendere impossibile la maggioranza qualificata in Consiglio Ue.