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Poste: da oggi servizio passaporti a Bologna, Verona e Cagliari

Poste: da oggi servizio passaporti a Bologna, Verona e CagliariRoma, 6 ago. (askanews) – Poste italiane comunica che è disponibile da oggi il servizio di richiesta del passaporto negli uffici postali di Bologna, Cagliari e Verona. Il servizio è rivolto a residenti e domiciliati nelle tre città, che potranno presentare la documentazione direttamente allo sportello postale senza doversi recare in Questura.


All’atto della presentazione della richiesta, potranno scegliere di ritirare il documento presso la Questura o richiedere la consegna a domicilio. Si può presentare richiesta di passaporto anche per i minori e il servizio è attivo in 32 uffici postali di Bologna, 32 di Verona e 17 di Cagliari. II servizio passaporti viene esteso alle città con più di 15 mila abitanti grazie alla convenzione firmata tra Poste Italiane e Ministero dell’Interno, alla luce del successo dell’iniziativa lanciata nell’ambito del progetto Polis di Poste Italiane che, dallo scorso mese di marzo, permette ai cittadini dei Comuni con popolazione fino a 15 mila abitanti di fare richiesta di rilascio del passaporto direttamente agli uffici postali e di accedere, attraverso la tecnologia digitale, ai servizi della Pubblica Amministrazione.


A settembre il servizio sarà progressivamente esteso a Roma, Milano, Napoli e a tutte le città italiane. “Poste Italiane interpreta e coglie ancora una volta le esigenze degli italiani, facendo un investimento per creare servizi che migliorano in modo significativo la vita dei cittadini senza pesare minimamente sulla finanza pubblica – spiega l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante -. Esprimo quindi tutto il mio compiacimento per l’avvio del servizio passaporti anche nelle grandi città che rappresenta un bell’esempio di collaborazione tra imprese e istituzioni e rende più agevole e semplice il rapporto tra gli italiani e la pubblica amministrazione”.


“Sono particolarmente soddisfatto per l’avvio di questa iniziativa anche nelle grandi città, un progetto unico che non ha eguali in altri Paesi – ha aggiunto il direttore generale di Poste Italiane Giuseppe Lasco -. Dopo il successo ottenuto nei centri più piccoli inclusi nel progetto Polis ancora una volta abbiamo tenuto fede alla parola data, mantenendo la promessa fatta ai cittadini di abilitare al nuovo servizio i nostri uffici postali entro l’inizio di agosto. Da oggi in poi, grazie al grande lavoro d’intesa con la Presidenza del Consiglio, il Ministero degli Interni e il Ministero degli Esteri, richiedere e ottenere i documenti di viaggio in Italia sarà sempre più semplice e comodo”.

Mps: varato nuovo piano, a 1,66 mld target utile pre-tasse 2028

Mps: varato nuovo piano, a 1,66 mld target utile pre-tasse 2028Milano, 6 ago. (askanews) – Il cda di Mps ha varato il nuovo piano industriale 2024-2028. I principali nuovi target, riportati in un comunicato, indicano che è attesa una evoluzione dell’utile pre-tasse da 1,3 miliardi di euro nel 2024, a 1,42 miliardi nel 2026 e 1,657 miliardi al 2028.


Il costo del rischio è atteso in miglioramento di 34 punti base al 2028. Il cet1 ratio è previsto “sopra il 18% in arco piano” e assumendo nel periodo “un livello attraente di distribuzione di dividendi” (viene assunto “illustrativamente” un livello di distribuzione di dividendi in linea con quanto previsto per il 2024). Il trend dei ricavi prevede i target di 3,8 miliardi di euro al 2026 e di 4,1 miliardi al 2028, con “una significativa crescita della componente commissionale in grado di più che controbilanciare l’impatto sul margine di interesse dell’evoluzione prevista del contesto tassi”. Prevista una “forte disciplina nella gestione dei costi, riflessa in un cost/income del 50% al 2028, nonostante le pressioni inflattive sui costi e gli investimenti in tecnologia e capitale umano”.


Nell’arco del piano è previsto inoltre “un importante programma di investimenti per le nuove tecnologie di circa 500 milioni di euro”, combinato con “azioni mirate allo sviluppo dei talenti della banca, anche con l’assunzione di circa 800 giovani professionisti”.

Lunedì nero delle Borse, le europee limano le perdite in chiusura

Lunedì nero delle Borse, le europee limano le perdite in chiusuraRoma, 5 ago. (askanews) – Lunedì nero per i mercati a livello globale con una giornata caratterizzata anche in Europa dal cosiddetto sell-off. In chiusura i listini europei hanno tuttavia limitato le perdite pesanti con cui hanno avviato le contrattazioni questa mattina, dopo il tonfo di Tokyo a -12,4%, il peggiore mai registrato, dopo il rialzo di 25 punti del tasso di interesse deciso dalla Banca del Giappone la scorsa settimana e l’apprezzamento dello yen sul dollaro. Francoforte ha perso l’1,73%, Parigi l’1,61%, Londra il 2,03. Male anche Amsterdam e Madrid a -2,34%. Tra le peggiori Milano con il Ftse Mib in calo del 2,26%. Tra i titoli peggiori Nexi a -6,05%, Erg -4,77%, Saipem -4,41% ed Hera -4,%. Vendite anche su bancari Unipol -3,42% ed Mps -3,15%.


I mercati stanno registrando una correzione mentre aumentano i timori di una recessione negli Usa e si fa strada l’opinione di diversi analisti secondo cui la Fed potrebbe arrivare tardi con un primo taglio dei tassi, dopo la decisione della settimana scorsa di non muoversi. Ad innescare le uteriori vendite di oggi i dati deboli registrati dal settore manifatturiero in Europa: secondo le indagini presso i responsabili degli approvvigionamenti, l’indice Pmi (Purchasing managers index) relativo alle aziende del terziario a luglio è sceso al 51,9 punti, da 52,8 di giugno. Dal fronte Usa il dato preoccupante è arrivato venerdì scorso con l’aumento del tasso di disoccupazione al 4,3% a luglio dal 4,1%, il valore più alto da ottobre 2021, anticipatore di una recessione in arrivo secondo la regola che vede la media a tre mesi del tasso di disoccupazione salire dello 0,5% rispetto al minimo degli ultimi 12 mesi. Wall Street ha aperto infatti con un crollo, con il Nasdaq che ha perso oltre il 6%, l’S&P del 4,7% e il DJ del 2,82%. Tuttavia i listini hanno recuperato con il dato Usa di oggi sulla attività economica nel settore servizi: in luglio ha fatto registrare una espansione dopo la contrazione registrata in giugno. L’Ism servizi, l’indice – redatto dall’Institute for Supply Management – che misura la performance del terziario negli Stati Uniti, è salito dai 48,8 di giugno ai 51,4 di luglio. Le attese erano per un dato a 50,9 punti.


Dopo il dato i listini Usa hanno corretto le perdite e a metà seduta il Nasdaq perde il 2,80%, l’S&P il 2,48$ e il DJ il 2,14. I risultati degli utili pubblicati dalle aziende soprattutto del settore tech la scorsa settimana non hanno soddisfatto le attese e hanno aumentato le preoccupazioni. Anche oggi infatti i cali maggiori sono sui titoli tecnologici. In rialzo lo spread Btp-Bund che ha chiuso a 151 punti con un rendimento del 3,67% mentre perde terreno il petrolio che viene scambiato a 76,39 dollari al barile per il Brent (-0,65%) e a 73 dollari il Wti (-0,71%).

Stellantis, Urso: notificata cessione Comau per iter golden power

Stellantis, Urso: notificata cessione Comau per iter golden powerRoma, 5 ago. (askanews) – Stellantis ha notificato la cessione di Comau al Governo permettendo così l’avvio dell’iter per la Golden Power. Lo ha detto il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell’incontro del ministro con i sindacati sulla politica industriale, parlando della cessione di Comau da parte di Stellantis. “L’azienda – ha detto Urso – ha presentato una notifica ai sensi della golden power e ora seguirà il suo percorso”.


Sen

Confindustria: 69,8% imprese ha difficoltà a reperire personale

Confindustria: 69,8% imprese ha difficoltà a reperire personaleRoma, 5 ago. (askanews) – Il 69,8% delle imprese che compie ricerche di personale dichiara di riscontrare difficoltà di reperimento. Lo rileva l’annuale indagine del Centro studi di Confindustria sul lavoro, svolta tra febbraio e aprile 2024 che fornisce informazioni per il 2023 e inizio 2024 su struttura dell’occupazione e politiche aziendali di gestione del lavoro nelle aziende associate.


“Disaggregando tali difficoltà in relazione alle competenze ricercate, esse emergono soprattutto per le competenze tecniche (complessivamente segnalate dal 69,2% delle imprese) e per le mansioni manuali (nel 47,9% dei casi a livello nazionale e nel 58,9% nel settore industriale)”, si legge. “Con riferimento agli ambiti aziendali, in due terzi dei casi le difficoltà vengono riscontrate nella ricerca di competenze funzionali alla transizione digitale, in quasi un terzo dei casi se funzionali a una maggiore internazionalizzazione dell’impresa, nel 15% circa dei casi in funzione della transizione green”, spiega il Csc.


“Tra le azioni intraprese in risposta al fabbisogno di competenze, le imprese prevedono principalmente attività di formazione rivolte al personale in forza (nel 59,7% dei casi). Quasi la metà delle imprese (49%) fa, inoltre, ricorso a servizi esterni come le consulenze e quasi un terzo (28,5%) si dichiara coinvolto in programmi educativi sul territorio (ITS Academy, PCTO, tirocini curriculari)”.

Pnrr, Commissione Ue ha versato all’Italia la V rata (11 mld)

Pnrr, Commissione Ue ha versato all’Italia la V rata (11 mld)Roma, 5 ago. (askanews) – La Commissione europea ha versato all’Italia un quinto pagamento di 11 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti (al netto dei prefinanziamenti) nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Come per tutti gli Stati membri, spiega Bruxelles con una nota, i pagamenti effettuati all’Italia nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza sono concessi sulla base dei risultati conseguiti nell’efficace attuazione degli investimenti e delle riforme previste dal piano di ripresa nazionale.


La quinta richiesta di pagamento riguarda 54 traguardi e obiettivi, tra i quali alcuni passi importanti verso l’attuazione di 14 riforme e 22 investimenti in settori quali il diritto della concorrenza, gli appalti pubblici, la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, la giustizia, il quadro di revisione della spesa e l’istruzione. Il 2 luglio 2024, si legge, la Commissione aveva approvato una valutazione preliminare positiva di 53 traguardi e obiettivi relativi alla quinta richiesta di pagamento dell’Italia, per un importo di 11 miliardi di euro. Il successivo parere favorevole del Comitato economico e finanziario del Consiglio ha spianato la strada all’adozione da parte della Commissione di una decisione definitiva sull’erogazione dei fondi. Il piano globale per la ripresa e la resilienza dell’Italia è finanziato con 194,4 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti.

Ocse, inflazione media frena al 5,6% a giugno, minimo quasi 3 anni

Ocse, inflazione media frena al 5,6% a giugno, minimo quasi 3 anniRoma, 5 ago. (askanews) – Lo scorso giugno l’inflazione media nei Paesi che aderiscono all’Ocse ha segnato una moderazione al 5,6%, sui minimi dall’ottobre del 2021, secondo quanto riporta la stessa Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con una nota. A Luglio l’inflazione si era attestata al 5,9%.


L’inflazione di fondo, i dati depurati da energia, alimentari e altre voci volatili, è calata in 24 dei 38 Paesi aderenti mentre la crescita dei prezzi sull’energia si è smorzata al 2,3%, dal 2,5 per cento di maggio.

Borse ancora in affanno, Milano -3,22%, lunedì nero Tokyo (-12,4%)

Borse ancora in affanno, Milano -3,22%, lunedì nero Tokyo (-12,4%)Roma, 5 ago. (askanews) – Ancora una giornata difficile per le Borse, mentre non si arresta l’ondata di ribassi che dalla scorsa settimana ha coinvolto l’azionario. Specialmente per i mercati asiatici, che oggi hanno assorbito il colpo del crollo di venerdì a Wall Street. Tokyo ha accusato il suo peggior ribasso di tutti i tempi chiudendo al meno 12,40%, dopo che nel corso della seduta le perdite del Nikkei225 erano arrivate a superare il 13%. Seul ha chiuso al meno 8,77% dopo espisodi di sospensioni delle contrattazioni. Le piazze cinesi hanno contenuto meglio le perdite (Hong Kong -1,54%).


Particolarmente penalizzati i gruppi tecnologici che nei mesi passati avevano visto le quotazioni gonfiarsi in maniera anomala sostenute dall’euforia per l’intelligenza artificiale, che ora sembra ridimensionarsi. Al tempo stesso in un periodo di tempo relativamente breve si sono bruscamente deteriorate le aspettative sull’economia degli Stati Uniti, se fino a poco tempo fa apparivano solide ora alcuni osservatori evocano perfino rischi di recessione, con evidenti ricadute sulla strategia monetaria della Federal Reserve che ora potrebbe adottare una linea più espansiva sugli attesi tagli dei tassi di interesse. A tarda mattina a Milano l’indice Ftse-Mib segna meno 3,22% con i cali più forti che coinvolgono Nexi (-5,87%), Saipem (-5,34%), Mps (-4,84%) e Tim (-4,79%). Francoforte è in calo del 2,7%, Londra del 2,24%, Parigi perde un 2,10%.


E anche a Wall Street si profilano nuovi ribassi: i contratti futures sul Dow Jones sono in calo dell’1,51% a circa quattro ore da inizio sessione, quelli sull’S&P 500 cedono l’1,84% e i Future sul Nasdaq – l’indice tecnologico è stato quello più colpito dalle forti vendite sulle big tech in questa ondata di cali, tra le quali spicca il caso di Nvidia – perdono il 2,43%. Mostra invece una sostanziale tenuta l’oro, bene rifugio per eccellenza con l’oncia quasi invariata a 2.467 dollari. In netto calo invece le quotazioni del greggio, che risentono della prospettiva di un indebolimento della domanda: il barile di Brent stamattina perde l’1,73% a 75,48 dollari. Nell’after hours il West Texas Intermediate cede quasi il 2% a 72,11 dollari, ai livelli più bassi da otto mesi a questa parte (quantomeno coloro che si mettono in viaggio su strada in questa fase godranno di prezzi dei carburanti che sono già scesi ai minimi da 6 mesi, secondo le ultime rilevazioni). A limitare i ribassi sono però le crescenti tensioni in Medio Oriente e all’ettesa di un imminente attacco dell’Iran contro Israele.


L’ondata di crolli non ha risparmiato i criptoasset, il Bitcoin perde oltre l’11% a 52.660 dollari, l’Ethereum cade di oltre il 15% a 2.316 dollari. La prospettiva di una Fed più accomodante ha innescato deprezzamenti del dollaro con l’euro che sale a 1,0952 sul biglietto verde, sui massimi da febbraio.

Casa, Istat: nel 2023 compravendite immobiliari -8,1%, -27,1% mutui

Casa, Istat: nel 2023 compravendite immobiliari -8,1%, -27,1% mutuiRoma, 5 ago. (askanews) – Nel 2023 il mercato immobiliare, con 933.919 convenzioni notarili di compravendita, registra un andamento in ribasso rispetto all’anno precedente (-8,1%). La flessione interessa il settore abitativo (-8,9%), con variazioni negative superiori alla media nazionale al Centro (-11,6%) e nel Nord-ovest (-11,3%); più lieve il calo nel Nord-est (-8,4%) e al Sud (-6,2%), mentre le Isole rimangono sostanzialmente stabili (+0,4%). Il settore economico cresce complessivamente del 6,8%, trainato dal Nord-est (+12,0%); l’espansione è più moderata nelle altre aree territoriali: +7,2% Isole, +6,2% Sud, +5,8% Nord-ovest e +2,9% Centro. Lo rende noto l’Istat. Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare (308.910 nell’anno 2023) sono in calo del 27,1% rispetto al 2022. La diminuzione interessa soprattutto il Nord-ovest (-30,0%) e il Centro (-29,2%), seguiti da Nord-est (-24,8%) Sud (-23,8%) e Isole (-20,1%). Nel IV trimestre 2023 sono 277.415 le convenzioni notarili di compravendita e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari. La variazione percentuale calcolata sul dato destagionalizzato è di +3,4% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione su base annua calcolata sul dato grezzo è di +0,5%. Nel confronto congiunturale il comparto abitativo è in crescita su tutto il territorio nazionale: al Centro +5,9%, nelle Isole +4,7%, al Sud +4,0%, nel Nord-ovest +2,9% e nel Nord-est +2,6%. Il settore economico è in aumento nelle Isole (+6,9%) e al Sud (+6,0%), mentre diminuisce nel Nord-est (-6,5%), al Centro (-4,0%) e nel Nord-ovest (-1,5%). Il 93,3% delle convenzioni stipulate riguarda i trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo (258.816), il 6,3% quelli a uso economico (17.548) e lo 0,4% le convenzioni a uso speciale e multiproprietà

Borse a picco dopo il crollo record di Tokyo

Borse a picco dopo il crollo record di TokyoRoma, 5 ago. (askanews) – Avvio di seduta ancora in ribasso alla Borsa di Milano, mentre oggi in Asia è proseguita l’ondata di tracolli che da diverse sessioni attanaglia l’azionario di tutto il mondo. Alle prima battute l’indice Ftse-Mib ha fatto segnare un meno 1,94%. Ed è avvio di settimana tutto in ribasso per le Borse europee, dopo l’ondata di tracolli che da diverse sessioni coinvolge i mercati azionari, proseguita stamattina sulla piazze asiatiche dove Tokyo è arrivata a cedere oltre il 13%, per poi chiudere con un crollo record del 12,40%. Londra segna un meno 2,18%, Parigi meno 2,84%, Madrid sfiora il meno 3%. A Milano dopo 15 minuti di scambi l’indice Ftse-Mib segna meno 3,655, in un quadro altamente volatile. Per l’azionario giapponese si è trattato del peggior calo di tutti i tempi, peggio del tracollo dell’ottobrte del 1987, e si profila una serie di cadute peggiore di quella successiva al disastro di Fukushima, nel 2011.


L’ondata di cali delle piazze asiatiche segue i tracolli che la scorsa settimana hanno coinvolto le Borse europee e Wall Street, penalizzando particolarmente i giganti dei microprocessori in un quadro di ridimensionamenti delle aspettative sull’intelligenza artificiale. Parallelamente si sono rapidamente modificate le aspettative sulle prospettive dell’economia Usa, portando ad accentuare le attese di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. La sudcoreana Seul, dopo alcune sospensioni degli scambi segna un meno 9,38%. Perdite più contenute per le piazze cinesi, Shanghai segna un meno meno 1,43%, Hong Kong con meno 2,55%, Shenzhen meno 1,62%.