Bce, primo aumento domanda prestiti famiglie eurozona dal 2022Roma, 16 lug. (askanews) – Per l’insieme dell’area euro i criteri di erogazione di credito da parte delle banche sono rimasti sostanzialmente invariati a livelli restrittivi nel secondo trimestre di quest’anno. Secondo l’ultima indagine condotta dalla Banca centrale europea (bank lending survey) la richiesta di prestiti da parte delle imprese ha continuato a calare, laddove, sempre a livello aggregato di tutta l’eurozona, si è registrata la prima ripresa sulla domanda di prestiti da parte delle famiglie dal 2022.
La Bce riporta “una certa eterogeneità” tra settori sugli standard per l’erogazione di prestiti alle imprese assieme a “un inasprimento energico” sulla concessione di prestiti per l’immobiliare commerciale.
Altalena dell’euro-dollaro dopo il fallito attentato a TrumpRoma, 15 lug. (askanews) – Marcata altalena del dollaro, che si trascina nelle contrattazioni serali della prima seduta dopo il fallito attentato contro l’ex presidente Usa, Donald J Trump, sopravvissuto con una ferita superficiale ai colpi esplosi da un cecchino durante un comizio sabato scorso, e che oggi viene formalmente investito della candidatura per i repubblicani per le prossime presidenziali.
Nelle prime ore dalla ripresa delle contrattazioni sulle piazze asiatiche il biglietto verde aveva segnato un rafforzamento, come atteso da alcuni analisti, in un quadro in cui si rafforza la prospettiva di una vittoria di Trump. Successivamente ha invertito la rotta e l’euro, che in mattinata era calato fino a 1,0884 dollari, è poi risalito a più riprese fino a portarsi a 1,0920 dollari, incrementando i massimi da un mese a questa parte. In serata il dollaro torna ad apprezzarsi e l’euro si scambia 1,0896 sul biglietto verde. (fonte immagine: Republican Party).
Fed, Powell: fatti alcuni progressi su ritorno inflazione a targetRoma, 15 lug. (askanews) – Sul ritorno dell’inflazione al livello obiettivo della Federal Reserve negli Usa, “abbiamo fatto alcuni buoni progressi, abbiamo avuto buone letture. Quello che abbiamo detto è che non pensiamo che sia appropriato allentare i tassi finché non abbiamo maggiore fiducia che l’inflazione vada in modo sostenibile verso il 2%. E direi che non abbiamo guadagnato fiducia nel primo trimestre, ma le ultime letture hanno aggiunto una certa fiducia”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve, Jay Powell durante un evento a Washington, senza sbilanciarsi sull’ipotesi su cui ora scommettono i mercati di un taglio dei tassi a settembre.
“Decideremo volta per volta in base all’evolversi dei dati – ha ribadito, al bilancio dei rischi”, positivi e negativi e “unicamente su quello”, ha puntualizzato: senza essere influenzati dal quadro politico.
Ue, Lindner: Unione mercati capitali più importante di debito comuneRoma, 15 lug. (askanews) – Piuttosto che avventurarsi a ipotizzare nuovo debito pubblico e la mutualizzazione dei debiti pubblici, i paesi europei devono spingere per l’Unione dei mercati dei capitali perché è lì che risiede il divario chiave con l’economia Usa. Lo ha affermato il ministro delle Finanze della Germania, Christian Lindner giungendo alle riunioni dell’Eurogruppo.
“E’ una delle nostre priorità assolute. Vogliamo vedere progressi, è molto più importante che qualunque corsa a considerare altri debiti pubblici e la mutualizzazione dei debiti pubblici tra Paesi. Dovremmo focalizzarci sulla Unione dei mercati dei capitali – ha insistito Lindner – è questo lo svantaggio competitivo che abbiamo rispetto agli Usa”. Una presa di posizione che appare abbastanza antitetica con i continui appelli del commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni che, anche oggi, ha insistito sulla necessità di parlare di “nuovi strumenti di finanziamento comuni per sostenere gli obiettivi comuni dell’Ue” in materia di economia verde, digitale o di difesa.
Di fatto qualcosa verso quella “mutualizzazione” dei debiti pubblici di cui Lindner non vuole sentir parlare.
Francia, allarme Corte conti: costo debito soffoca le altre speseRoma, 15 lug. (askanews) – La Corte dei conti della Francia lancia un allarme sulle finanze pubbliche dell’Esagono. “Ora che la situazione economica si è normalizzata e che l’inflazione si è riassorbita, la Francia si trova in un quadro preoccupante -affermano i magistrati contabili in una analisi delle prospettive dei conti del Paese -. Il debito pubblico, trainato dal ripetersi dei deficit e dal suo stesso peso, mostra costi di servizio sempre più elevati, che comprimono tutte le altre spese, minano la capacità di investimento del Paese e lo espongono pericolosamente nel caso di un nuovo shock economico”.
Secondo la corte dei conti francese questa situazione “è ancor dato che la traiettoria di riduzione del deficit pubblico non include gli investimenti indispensabili che dovranno essere realizzati per far fronte al cambiamento climatico”. Per questo secondo la magistratura contabile transalpina “ora la Francia deve consentire degli sforzi difficili per ritrovare il controllo delle finanze pubbliche e onorare i suoi impegni, sia verso i paesi membri della zona euro che verso le generazioni future, per una strategia credibile che preservi la crescita e la coesione sociale”. Buoni propositi che tuttavia devono poi essere messi in atto in un quadro politico che in Francia è diventato ancora più complicato dopo le elezioni anticipate volute dal presidente Emmanuel Macron. L’esito del voto è stato quello di sostanzialmente aumentare la frammentazione e il peso parlamentare delle forze “populiste” a destra e sinistra, che Macron vorrebbe tenere estromesse da una nuova coalizione di governo. Ma a questo scopo diversi analisti ritengono probabile che debba trovare compromessi proprio sul lato della spesa pubblica, a danno del risanamento dei conti.
Gentiloni: a Paesi in procedura deficit non chiediamo l’impossibileRoma, 15 lug. (askanews) – Per la Francia come per gli altri paesi a debito pubblico elevato e sotto procedura Ue per eccesso di deficit, il risanamento dei conti “non è un compito facile ma è una necessità”. E le indicazioni su cui la Commissione europea sta discutendo con i governi “non sono qualcosa che obblighi i Paesi a fare cose impossibili”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni giungendo alle riunioni dell’Eurogruppo a Bruxelles.
“Ovviamente un aggiustamento dei conti non è un compito facile per nessun Paese. Ed è una necessità per vari Paesi, specialmente per i paesi che in base alle nostre previsioni sono sotto procedura per deficit eccessivo – ha detto -. Non è facile ma è necessario”. Inoltre “penso che la traiettoria che indichiamo, e che stiamo discutendo nei dettagli con gli Stati è molto realistica non è qualcosa che obblighi i paesi a fare cose impossibili. Quindi è una necessità ed è qualcosa di piuttosto possibile. Ovviamente – ha concluso Gentiloni guardando al quadro post elettorale in Francia – siamo consapevoli delle difficoltà istituzionali che arrivano dal fatto che in Francia avremo da domani un governo di interim, ma come dico sempre che la Commissione è e sarà in grado di intervenire sui problemi che arrivano dal ciclo istituzionale dei Paesi. Ma è chiaro che ci sta una necessità di aggiustamento in Francia e in altri paesi con alto debito”.
Fari sul dollaro dopo il fallito attentato a Donald TrumpRoma, 14 lug. (askanews) – Fari puntati sul dollaro statunitense ai primi scambi che si svolgeranno lunedì mattina, sui mercati asiatici. Perché i drammatici sviluppi di sabato notte – il fallito attentato contro l’ex presidente Usa Donald Trump, candidato alle prossime presidenziali – potrebbe avere come effetto quello di far invertire la rotta al biglietto verde, spingendolo al rialzo.
Fino a venerdì scorso il dollaro aveva mostrato una dinamica di deprezzamento, dopo che le parole usate nell’audizione semestrale al Congresso del presidente della Federal Reserve, Jay Powell, e ancor più i successivi dati sull’inflazione di giugno, che ha mostrato un calmieramento più marcato del previsto, avevano spinto gli investitori a scommettere su un taglio dei tassi di interesse al direttorio della Fed di settembre. L’attentato a Trump non modifica questo scenario, ma secondo vari investitori e analisti le sue chances di riconquistare la Casa Bianca ne risultano rafforzate e l’effetto sul dollaro potrebbe essere rialzista.
Per questo le dinamiche della parità del biglietto verde sulle altre valute saranno attentamente osservate fin dalle prime battute, lunedì. Guardando all’euro-dollaro, venerdì in serata gli scambi si erano chiusi con la valuta condivisa 1,0905 sul biglietto verde, sui massimi dal 7 giugno (oltre un mese quindi). Non è tuttavia da escludere che soprattutto nelle prime fasi l’euro-dollaro mostri una marcata volatilità e oscillazioni in ambo le direzioni. Più a lungo termine, il rafforzamento della prospettiva di un ritorno di Trump potrebbe anche sostenere l’azionario Usa e Wall Street, nell’ottica che proceda a attuare quei tagli dei tassi che ha ripetutamente promesso, rafforzando così gli utili delle società quotate. Anche qui, però, ancor più che sui cambi, nell’immediato si potrebbe registrare volatilità dei listini. Infine, i propositi di mantenere politiche di bilancio espansive dovrebbero anche sostenere le prospettive di crescita economica degli Usa.
Francia, Fmi stima aumento debito-Pil e chiede sforzi risanamentoRoma, 13 lug. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale mette in rilievo la necessità di proseguire gli sforzi in Francia per riportare entro il 2027 il deficit di bilancio sotto il 3% del Pil – la soglia limite confermata anche nel nuovo Patto di stabilità e di crescita dell’Ue – e per fissare la traiettoria del debito pubblico su una direzione di chiaramente discendente, l’opposto di quella che l’istituzione prevede. Nel comunicato diffuso al termine della missione di ispezione annuale nell’Esagono, i direttori del Fmi rimarcano le importanti riforme del sistema pensionistico e dei sussidi di disoccupazione e la necessità di proseguire con le riforme strutturali per sostenere lavoro e produttività.
La presa di posizione, tuttavia, avviene proprio mentre le elezioni anticipate volute dal presidente Emmanuel Macron hanno avuto come esito quello di aumentare la frammentazione e l’incertezza politica. E secondo diversi analisti, per cercare di creare una nuova coalizione di governo che tenga fuori le forze ritenute più estremiste, a destra e a sinistra, Macron finirà per dover fare delle concessioni che andranno a spese proprio del risanamento dei conti pubblici. E forse anche della contestata e sofferta riforma del sistema pensionistico. Ad ogni modo al momento il Fmi prevede per la Francia una crescita economica dello 0,9% quest’anno, dell’1,3% il prossimo e dell’1,5% nel 2025. Il deficit è atteso in limatura al 5,2% quest’anno e poi al 5% nel 2025 e al 4,6% del 2026. Il rapporto tra debito pubblico e Pil è invece stimato salire dal 109,9% del 2023 al 111,3% quest’anno, al 112,8% il prossimo e al 113,5% nel 2025.
Il 51% degli italiani va in vacanza (e spende in media 1.190 euro a persona)Roma, 13 lug. (askanews) – Tra giugno e settembre più della metà degli italiani farà vacanze sia brevi che lunghe (il 51% contro il 49% dello stesso periodo del 2023), il 34% farà solo vacanze brevi o solo vacanze lunghe, mentre il 16% non andrà in vacanza (quota in diminuzione rispetto al 23% della scorsa estate). E’ quanto emerge dal Focus sulle vacanze estive dell’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg.
Per quanto riguarda il budget di spesa per le vacanze estive, quasi un terzo delle famiglie (31%) quest’anno ha previsto una quota più elevata rispetto al 2023, mentre per il 18% sarà inferiore soprattutto per l’aumento delle spese famigliari o a causa di altre spese da sostenere nei prossimi mesi. C’è poi un 42% che prevede di spendere come la scorsa estate e un 9% che non ha ancora definito il budget di spesa. In ogni caso, la spesa media complessiva pro capite prevista per le vacanze estive 2024 è pari a 1.190 euro, il 10% in più rispetto alla scorsa estate (1.090 euro). Tra i motivi della non-vacanza, al primo posto, per quasi 1 italiano su 3, la mancanza di disponibilità economica, seguita dalla necessità di risparmiare (23%), ma c’è anche chi deve rimanere a casa per accudire persone non autosufficienti (14%). Per chi, invece, andrà in vacanza nel periodo estivo, tra le principali attività a cui si dedicherà spicca al primo posto il riposo, seguito da altre motivazioni come vedere posti nuovi, stare con i propri cari, degustare prodotti tipici, immergersi nella natura o, comunque, stare all’aperto.
Rimane fondamentale la scelta del compagno (o dei compagni) di viaggio che, per oltre la metà degli italiani, risulta essere il proprio partner, e questo vale sia per le vacanze brevi – ovvero i break di 1-2 notti e i viaggi da 3 a 5 pernottamenti – che per quelle più lunghe con almeno 6 pernottamenti. Gli amici risultano essere, invece, i compagni ideali di viaggio in particolare per i break di 1-2 notti.
Trasporti, sindacati confermano sciopero Tpl il 18 luglio per 4 oreRoma, 13 lug. (askanews) – Confermato giovedì 18 luglio lo sciopero nazionale di 4 ore di tutto il personale del trasporto pubblico locale, organizzato nel rispetto delle fasce di garanzia e con modalità stabilite a livello territoriale. A riferirlo la Filt Cgil sulla protesta indetta unitariamente a Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna “per il rinnovo del contratto nazionale Autoferrotranvieri ed Internavigatori”.
“Il rinnovo del Ccnl – spiega la federazione dei Trasporti della Cgil – la cui trattativa è stata interrotta per l’atteggiamento non costruttivo delle associazioni datoriali, è un diritto irrinunciabile per restituire dignità a tutti gli autoferrotranvieri ed è il primo elemento indispensabile allo sviluppo del trasporto pubblico nell’interesse di lavoratrici, lavoratori, cittadini e per una crescita sostenibile del Paese”. “Inoltre è importante – sottolinea infine la Filt Cgil – rinnovare il contratto in tempi rapidi anche in vista di eventi importanti come il Giubileo e le Olimpiadi invernali che impatteranno notevolmente sulla mobilità e contestualmente serve un impegno concreto da parte del Governo e delle forze politiche per finanziare il Fondo nazionale dei trasporti”.
Tra le principali città, a Milano bus, tram e metro si fermeranno dalle 8.45 alle 12.45, a Roma dalle 8.30 alle 12.30.