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Confindustria taglia Pil 2025 a +0,6%, con escalation dazi giù a +0,2%

Confindustria taglia Pil 2025 a +0,6%, con escalation dazi giù a +0,2%Roma, 2 apr. (askanews) – Confindustria rivede al ribasso le stime di crescita per il 2025 dell’economia italiana. Secondo le previsioni del Centro Studi dell’associazione, quest’anno il Pil rallenta a +0,6%, da +0,9% stimato a ottobre scorso. Nel 2026 l’economia riprende slancio e la crescita sale a +1%. Ma un’escalation protezionistica potrebbe determinare un Pil in caduta a +0,2% nel 2025 e a +0,4% nel 2026. Il rischio è poi la fuga di aziende e capitali negli Usa.


Nelle previsioni di primavera, gli economisti del Csc avvertono: “un’eventuale escalation protezionistica che comporti un persistente, invece che temporaneo, innalzamento dell’incertezza (+80% sul 2024), l’imposizione di dazi del 25% su tutte le importazioni Usa, comprese quelle dall’Europa, e del 60% dalla Cina e l’applicazione di ritorsioni tariffarie sui beni di consumo Usa esportati, avrebbe un impatto cumulato negativo sul Pil italiano, misurato come scostamento rispetto allo scenario base, del -0,4% nel 2025 e del -0,6% nel 2026”.

Bce, Lagarde: siamo molto vicini al nostro obiettivo di inflazione

Bce, Lagarde: siamo molto vicini al nostro obiettivo di inflazioneRoma, 2 apr. (askanews) – Nell’area euro sull’inflazione “siamo venuti da una situazione molto alta, che è stata dovuta a una combinazione di shock, e ora siamo molto vicini al target, quindi il processo di disinflazionistico è molto ben avviato”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde durante una intervista a Newstalk. “Non siamo ancora all’obiettivo. C’è ancora un po’ di lavoro da fare ma siamo piuttosto soddisfatti del lavoro fatto, l’obiettivo di inflazione che abbiamo è 2% sul medio termine in maniera sostenibile”.

IA, Lagarde (Bce): Ue non può correre il rischio di restare indietro

IA, Lagarde (Bce): Ue non può correre il rischio di restare indietroRoma, 1 apr. (askanews) – L’Europa, che sta ancora pagando iol prezzo di essere stata troppo lenta nello sfruttare Internet e l’ultima rivoluzione digitale, ora non può permettersi di ripetere lo stesso errore sull’intelligenza artificiale. “I rischi di restare indietro e di sottovalutarne il potenziale sono semplicemente troppo grandi per essere ignorati”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde aprendo la conferenza organizzata dall’istituzione monetaria sui temi legati all’IA.


“Inoltre – ha aggiunto – siamo di fronte a un quadro geopolitico in cui non possiamo più dare per scontato l’accesso senza problemi a nuove tecnologie sviluppate all’estero. Questa nuova realtà rafforza la necessità per l’Europa di attestarsi all’avanguardia sulla tecnologia”. Quindi, secondo Lagarde in Europa “dobbiamo rimuovere tutte le barriere che ci impediscano di essere in prima linea su questa rivoluzione. Ma dobbiamo anche prepararci agli impatti a livello umano e climatico di questa transizione. E dobbiamo iniziare subito”. (fonte immagine: ECB).

Auto, Elkann ha incontrato Trump alla Casa Bianca: serve chiarezza

Auto, Elkann ha incontrato Trump alla Casa Bianca: serve chiarezzaRoma, 1 apr. (askanews) – Incontro tra Donald Trump e il presidente di Stellantis John Elkann ieri pomeriggio alla Casa Bianca. Come riportato dai media Usa, nel corso dell’incontro il presidente Usa ha dichiarato, tra l’altro, di voler ripristinare standard meno rigidi sulle emissioni delle auto.


Elkann era presente in qualità di responsabile di uno dei maggiori produttori automobilistici degli Usa, con l’obiettivo di proseguire il dialogo con il presidente e la sua Amministrazione in questo momento cruciale per il futuro dell’industria automobilistica statunitense. Tra i temi dell’incontro la competitività del sistema automotive nordamericano, su cui Elkann si era espresso la scorsa settimana in una call con gli analisti, oltre all’accessibilità economica dei prodotti fabbricati negli Stati Uniti e per le implicazioni sulla domanda. Come altri produttori automobilistici statunitensi, la cosa più importante per il mercato è la chiarezza. Il presidente di Stellantis avrebbe ribadito questa necessità.


Gli Usa rivestono particolare importanza per Stellantis: negli Stati Uniti il gruppo impiega circa 75.000 dipendenti, per un fatturato annuo di circa 63,5 miliardi di euro e consegne pari a circa 1,4 milioni di veicoli.

Eurozona, disoccupazione mai così bassa: a febbraio calata al 6,1%

Eurozona, disoccupazione mai così bassa: a febbraio calata al 6,1%Roma, 1 apr. (askanews) – Mai così bassa la disoccupazione complessiva dell’area euro: con 70.000 disoccupati in meno a gennaio rispetto al mese precedente, al 6,1% il tasso di disoccupazione medio ha segnato un nuovo minimo storico. Lo confermano da Eurostat, ricordando che le serie storiche su questa voce iniziano nel 2000.


A gennaio la disoccupazione nell’area valutaria era stata del 6,2% e nel febbraio del 2024 si attestava al 6,5%. Secondo l’ente di statistica comunitario, in un anno i disoccupati totali nell’area sono diminuiti di 643 mila unità e ora se ne contano 10 milioni 580 mila. Guardando a tutta l’Ue a 27, i disoccupati assommano a 12 milioni 677 mila, anche in questo caso risultano in calo, al 5,7% a febbraio dal 5,8% di gennaio. (fonte immagine: Eurostat).

Euro digitale, Cipollone: avrà capacità multivaluta simili a Tips

Euro digitale, Cipollone: avrà capacità multivaluta simili a TipsRoma, 1 apr. (askanews) – Piero Cipollone, l’italiano che siede nel Comitato esecutivo della Bce e che ha la responsabilità sui sistemi di pagamento, è tornato a perorare la causa della creazione di un euro digitale. Nel corso di un evento organizzato dalla Banca centrale della Croazia, ha sostenuto che ci si trova “a un crocevia” sui sistemi di pagamento mentre “l’attuale quadro geopolitico rischia di frammentare il sistema globale, portando potenzialmente a inefficienze e riducendo la trasparenza”.


Questo mentre anche su questi temi sembra profilarsi una divisione tra Unione europea e Stati Uniti, mentre le grandi economie emergenti si muovono verso una loro autonomia. “Dobbiamo sviluppare alternative più sicure e accessibili per rendere i pagamenti globali più economici, veloci e trasparenti – ha detto Cipollone – senza compromettere integrità, stabilità e sovranità”.


L’esponente della Bce ha invece puntato il dito contro “le spinte dagli stati Uniti per mantenere la dominanza del dollaro tramite la promozione globale di Stablecoin. Sebbene le Stablecoin possano essere raccontate come una soluzione a un problema, di fatto creano nuovi problemi – ha sostenuto – che richiedono soluzioni se non vengono regolamentate in maniera appropriata”. E secondo Cipollone, “dato che il 99% delle Stablecoin sono denominate in dollari la loro espansione potrebbe fare leva sulla base di utenti delle big tech portando a una digitalizzazione del dollaro, che potrebbe indebolire l’efficacia della politica monetaria e aumentare i rischi sulla stabilità finanziaria, amplificando i deflussi di capitali conseguenti a shock negativi”.


Cipollone ha anche citato l’accelerazione delle attività delle economie emergenti per creare piattaforme monetarie alternative, dopo che la Russia è stata estromessa dal sistema di pagamenti Swift operato da Ue e Usa. Ha ricordato che al vertice del 2024 dei Brics – acronimo per Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, a cui però partecipavano anche molti altri paesi emergenti – è stato concordato di valutare la fattibilità di creare un sistema autonomo di regolazione di pagamenti e depositi, per svincolarsi dal sistema Swift. D’altra parte, Cipollone ha rivelato che anche il progetto chiave su cui la Bce sta lavorando da anni in questo ambito, l’euro digitale “è disegnato con capacità multivaluta simili a quelle di Tips”, il sistema di pagamenti istantanei. “In pratica, questo significa che i paesi non euro potrebbero utilizzare l’infrastruttura dell’euro digitale per offrire le loro valute digitali, facilitando le transazioni tra queste monete”. Rispettando la sovranità di Paesi terzi “l’euro digitale – ha detto – potrebbe così offrire una soluzione per trasferimenti internazionali di valuta della Banca centrale e servire come piattaforma per l’innovazione sui pagamenti trans frontalieri”.


Caratteristiche, quindi, con cui potrebbe crearsi un antagonismo con il ruolo del dollaro negli scambi internazionali. Il tutto mentre gli Stati Uniti hanno adottato un approccio molto diverso su questi temi con l’amministrazione Trump. Innanzitutto è stato vietato alla Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti, di perseguire un dollaro digitale, ossia una valuta digitale della Banca centrale (Cbdc). Diversi esponenti dei repubblicani vedono le Cbdc con forte sospetto, ritengono infatti che possano finire per essere utilizzate come strumenti di controllo Statale dei consumatori. Non a caso tra le prime giurisdizioni a esplorare questa strada vi è stata la Cina. Parallelamente Washington ha deciso misure per favorire lo sviluppo di Criptoasset e Stablecoin, che sono iniziative del settore privato. Anche su questo quindi, oltre che sul commercio internazionale, sui dazi, su Russia e guerra in Ucraina, sembra aprirsi una frattura tra Usa e Unione Europea. (fonte immagine: ECB).

Lavoro, l’Istat: a febbraio la disoccupazione cala al 5,9%

Lavoro, l’Istat: a febbraio la disoccupazione cala al 5,9%Roma, 1 apr. (askanews) – A febbraio il tasso di disoccupazione scende al 5,9% (-0,3 punti), quello giovanile al 16,9% (-1,4 punti). Il calo delle persone in cerca di lavoro (-4,9%, pari a -79mila unità) interessa gli uomini, le donne e tutte le classi d’età. Lo ha reso noto l’Istat.


La crescita degli inattivi (+0,3%, pari a +33mila unità) coinvolge gli uomini e i 25-34enni a fronte di un calo tra le donne e nelle altre classi d’età ad eccezione dei 15-24enni, per i quali si registra una sostanziale stabilità. Il tasso di inattività sale al 32,9% (+0,1 punti). Continuano a crescere gli occupati: a febbraio sono aumentati di 47mila unità rispetto al mese precedente e di 567mila unità su base annua. Lo ha reso noto l’Istat spiegando che il numero di occupati è salito a 24 milioni 332mila. La crescita rispetto al mese precedente coinvolge gli autonomi, che salgono a 5 milioni 170mila, e i dipendenti a termine (2 milioni 710mila), mentre sono sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti (16 milioni 451mila).


L’aumento dell’occupazione, +0,2% su base mensile (pari a +47mila unità), riguarda le donne, i dipendenti a termine, gli autonomi e tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni per i quali, come avviene per gli uomini, il numero di occupati diminuisce. Il tasso di occupazione sale al 63% (+0,1 punti). A febbraio 2025, il numero di occupati supera quello di febbraio 2024 del 2,4% (+567mila unità); l’aumento riguarda gli uomini, le donne, i 15-24enni e chi ha almeno 50 anni d’età, mentre per i 25-49enni si osserva una diminuzione. Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 1,1 punti percentuali.

Assicurazioni, Fimaa: bene proroga polizze catastrofali per pmi

Assicurazioni, Fimaa: bene proroga polizze catastrofali per pmiRoma, 31 mar. (askanews) – Fimaa accoglie con soddisfazione il recente Decreto che ha posticipato l’obbligo di stipula dei contratti assicurativi per rischi catastrofali. Il decreto-legge differisce, per le micro, piccole e medie imprese, l’obbligo di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali che si sono verificati sul territorio nazionale.


Secondo il presidente di Fimaa, Santino Taverna, “questa scelta, largamente auspicata e richiesta dalla nostra categoria, consente alle imprese, in particolare alle piccole e micro imprese, che rappresentano il 95% del tessuto produttivo nazionale, di disporre di un tempo adeguato per valutare e confrontare in maniera ponderata le offerte presenti sul mercato”. Per il presidente della federazione “il rinvio delle scadenze, con date fissate al primo ottobre 2025 per le imprese medie e al primo gennaio 2026 per le piccole e micro imprese, permette di operare una scelta consapevole, garantendo che ogni azienda possa accedere a informazioni chiare e dettagliate sui contenuti dei contratti assicurativi”.


Tale misura “che ha risposto alle istanze da tempo sollevate da Fimaa, rappresenta un importante passo avanti verso la tutela del sistema produttivo e il rafforzamento della competitività delle imprese italiane”, conclude.

E’ morto Giancarlo Dondi, portò il rugby nel Sei Nazioni

E’ morto Giancarlo Dondi, portò il rugby nel Sei NazioniRoma, 31 mar. (askanews) – Lutto nel mondo del rugby italiano: è scomparso Giancarlo Dondi, presidente onorario e presidente della Federazione Italiana Rugby dal 1996 al 2012. Il dirigente emiliano si è spento nella notte tra il 30 e il 31 marzo a Parma, sua città natale dove aveva attivamente contribuito alla creazione della “Cittadella del Rugby”, oggi sede e casa delle Zebre Parma. Avrebbe compiuto novant’anni il 19 aprile. Giocatore per la Rugby Parma prima e per le Fiamme Oro Padova poi, ha legato a doppio filo la propria vita con quella del rugby italiano e della federazione rivestendo il ruolo di vice-presidente e team manager della Nazionale nella prima metà degli Anni ’90 e poi, per quattro mandati dal 1996 al 2012, guidando la Fir come presidente.


Sotto la sua gestione la Fir è stata ammessa nel 1998 al Sei Nazioni, entrando attivamente a farne parte con l’edizione del Torneo nel 2000, ha intrapreso l’avventura nello United Rugby Championship ed è stata ammessa nel Comitato Esecutivo di World Rugby, la federazione internazionale, di cui Dondi è stato il primo e ad oggi unico membro italiano per due mandati. “Giancarlo è stato una figura straordinaria, un maestro per tutti noi ed uno dei più grandi dirigenti nella storia dello sport italiano – ha ricordato Andrea Duodo, presidente Fir – Ha cambiato per sempre il modello del rugby nel nostro Paese, offrendo e applicando una visione all’avanguardia. Gli saremo per sempre riconoscenti e debitori per il contributo impareggiabile che ha dato alla Federazione, guidandola con un amore e una passione senza pari nel Terzo Millennio e in territori che nessuno prima di lui aveva esplorato”

Bce, Panetta: incertezza impone cautela sulla riduzione dei tassi

Bce, Panetta: incertezza impone cautela sulla riduzione dei tassiRoma, 31 mar. (askanews) – Nei mesi a venire la politica monetaria della Bce dovrà “bilanciare due fattori” con effetti contrapposti. “Da un lato, la debolezza dell’economia europea e le tensioni geopolitiche stanno frenando consumi e investimenti, contribuendo a contenere l’inflazione. Dall’altro lato, l’aumento dell’incertezza, dovuto soprattutto agli annunci, talora contraddittori, sulle politiche commerciali degli Stati Uniti, impone cautela nel percorso di diminuzione dei tassi ufficiali”. Lo afferma il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nella sua relazione sul bilancio dell’istituzione in occasione dell’assemblea dei partecipanti.


“Guardando al futuro, la lotta all’inflazione non può ancora dirsi conclusa. Sarà essenziale – avverte – monitorare con attenzione tutti i fattori che potrebbero ostacolare il ritorno all’obiettivo del 2 per cento”. Panetta ricorda che dallo scorso giugno, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha avviato una graduale riduzione dei tassi ufficiali, “riflettendo i progressi ottenuti nella lotta all’inflazione. Tuttavia la dinamica del credito risente, con i consueti ritardi, della restrizione monetaria degli anni precedenti – sottolinea – e della debolezza del ciclo economico”. (fonte immagine: Banca d’Italia).