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Generali vende le attività nelle Filippine

Generali vende le attività nelle FilippineMilano, 4 dic. (askanews) – Generali cede le attività nelle Filippine. La compagnia ha raggiunto infatti un accordo per la vendita del 100% della sua partecipazione in Generali Life Assurance Philippines a The Insular Life Assurance Company.


L’operazione, sottolinea Generali, è pienamente in linea con il piano strategico ‘Lifetime Partner 24: Driving Growth’, che prevede di perseguire una crescita sostenibile, migliorare il profilo degli utili del gruppo e ottimizzare la presenza geografica concentrandosi sui mercati assicurativi in cui ha una posizione di leadership. La cessione avrà un impatto trascurabile sul Solvency II Ratio di Generali e genererà una minusvalenza pari a circa 20 milioni, al netto di imposte e quote di minoranza, senza impatto sul risultato netto normalizzato.


L’operazione dovrebbe essere perfezionata entro la prima la prima metà del 2025 ed è soggetta all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti.

Campari: Simon Hunt, veterano del settore spirit, è il nuovo Ceo

Campari: Simon Hunt, veterano del settore spirit, è il nuovo CeoMilano, 4 dic. (askanews) – E’ Simon Hunt, veterano nel settore spirit, il nuovo Ceo di Campari Group. Già Ceo di William Grant&Sons, con oltre 30 anni di esperienza nel settore degli spirit a livello internazionale, in particolare nel mercato strategico degli Stati Uniti, Hunt – cittadino australiano e britannico – possiede una vasta e comprovata esperienza nella gestione di aziende di premium spirit e nello sviluppo e crescita di marchi iconici a livello globale, spiega la società.


In particolare, Hunt ha trascorso 14 anni in William Grant&Sons, proprietaria del portafoglio di Scotch whisky single malt più venduto al mondo, oltre che di machi rilevanti nelle categorie del gin e della tequila. Nel corso degli anni ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, da President&Managing Director of North America a Chief Commercial Officer, fino a essere promosso Ceo dal 2016 al 2020. Più recentemente, nel 2022 Hunt è stato nominato Ceo di Catalyst Spirits, un incubatore di marchi spirit. Hunt subentrerà agli attuali co-Ceo ad interim Paolo Marchesini, Chief Financial and Operating Officer, e Fabio Di Fede, Chief Legal and M&A Officer. Il cda ha deliberato la convocazione di un’assemblea generale ad hoc il 15 gennaio per nominare Hunt amministratore esecutivo. Diventerà Ceo a partire dalla data dell’assemblea.


“Sono onorato ed entusiasta di cogliere questa straordinaria opportunità e non vedo l’ora di collaborare con un leadership team di talento quale quello di Campari Group e con tutta l’organizzazione per continuare a consolidare l’eredità e i successi degli ultimi decenni, elevando il potenziale e l’ambizione di crescita del gruppo a livelli ancora più elevati”, ha dichiarato Hunt. “La sua ampia e comprovata esperienza nel settore, insieme alla sua leadership nella costruzione e nello sviluppo dei marchi premium a livello globale – ha sottolineato Luca Garavoglia, presidente del gruppo – saranno fondamentali per guidare Campari nella sua prossima fase di crescita”.

Mps: Caltagirone sale sopra il 5% nel capitale della banca

Mps: Caltagirone sale sopra il 5% nel capitale della bancaMilano, 3 dic. (askanews) – Francesco Gaetano Caltagirone rafforza la presa su Mps e sale al 5,026% nel capitale della banca dalla precedente quota del 3,644%. Lo si apprende dagli aggiornamenti della Consob sulle partecipazioni rilevanti. L’aumento della partecipazione è datato 26 novembre, all’indomani dell’Ops lanciata da Unicredit su Banco Bpm.


L’imprenditore romano aveva acquisito quote dell’istituto senese lo scorso 13 novembre nell’ambito dell’operazione di accelerated book building del Mef che aveva messo sul mercato il 15% del capitale del Monte dei Paschi.

Panetta lancia la proposta di un “Patto europeo per la produttività”

Panetta lancia la proposta di un “Patto europeo per la produttività”Roma, 3 dic. (askanews) – Una azione coordinata a livello europeo: un patto europeo per la produttività (productivity compact) che mobiliti investimenti pubblici e privati verso beni comuni strategici. E che faccia leva su diversi elementi chiave da portare avanti assieme: la creazione di un titolo di debito comune Ue privo di rischio, il completamento dell’unione bancaria e la creazione di una unione dei mercati dei capitali. E’ la proposta lanciata dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenuto oggi a Barcellona al 20esimo Foro di dialogo Spagna-Italia.


L’Europa si trova davanti a “cambiamenti epocali: la doppia transizione digitale e climatica, il deterioramento dello scenario geopolitico, le pressioni demografiche e migratorie – ha osservato – la frammentazione del commercio globale”. Processi profondi che richiedono risposte adeguate. “Per affrontarli dobbiamo costruire un’economia capace di crescere, innovare e generare benessere diffuso”. E secondo Panetta “nessuno Stato membro può riuscirci da solo”. Da qui la necessità di un patto sulla produttività. “Non è solo una risposta alla necessità di colmare i nostri ritardi, ma una prospettiva per il futuro. Significa rafforzare la sovranità tecnologica, creare posti di lavoro, migliorare la qualità della vita dei cittadini e proteggere valori fondamentali come la libertà e il pluralismo”.


“Per raggiungere questi obiettivi è cruciale introdurre un titolo europeo privo di rischio – ha detto il governatore – completare l’Unione bancaria, sviluppare un mercato europeo dei capitali meglio in grado di finanziare progetti innovativi ad alto rischio. Dobbiamo anche creare un ambiente economico che incentivi l’imprenditorialità e l’innovazione, superando le rigidità normative e amministrative che frenano il nostro potenziale di sviluppo”. Ma su questi obiettivi “non possiamo permetterci un approccio sequenziale, fatto di piccoli passi. Le riforme necessarie sono interconnesse e si rafforzano reciprocamente: devono essere attuate con determinazione e visione d’insieme, facendo leva sulle recenti analisi di Mario Draghi ed Enrico Letta”.


Il tutto puntando a preservare il modello economico e sociale europeo, che si è consolidato sui principi di libertà, uguaglianza e solidarietà, oltre che sulla cooperazione internazionale. “In molti ambiti si è rivelato vincente, come emerge dai dati sulle aspettative di vita”. Ma per sostenerlo “serve un’economia capace di crescere e di generare benessere diffuso”. E “l’Europa può e deve essere protagonista del proprio destino. Come l’arciere di Niccolò Machiavelli, dobbiamo puntare più in alto per raggiungere il nostro obiettivo. Insieme – ha concluso – gli Stati membri possono trasformare le sfide in opportunità e forgiare un futuro di prosperità e progresso per tutti i cittadini europei”.

Stellantis smentisce cifre buonuscita Tavares: lontanissime da realtà

Stellantis smentisce cifre buonuscita Tavares: lontanissime da realtàMilano, 3 dic. (askanews) – Stellantis “smentisce le cifre riportate dai media sui termini finanziari delle dimissioni di Carlos Tavares, “che sono molto imprecise e lontanissime dalla realtà”. Rumors ipotizzavano fino a 100 milioni di euro di buonuscita.


Stellantis, afferma, “non divulga i dettagli delle dimissioni dei propri dipendenti, dirigenti compresi, se non nei casi previsti dalla legge nel rispetto della loro privacy, mentre è tenuta a rendere nota la retribuzione dei propri amministratori delegati nella relazione annuale sulle retribuzioni della società”.

Unieuro, via libera Ue alla francese Fnac sull’acquisizione

Unieuro, via libera Ue alla francese Fnac sull’acquisizioneRoma, 3 dic. (askanews) – Via libera della Commissione europea al gruppo francese Fnac per l’acquisizione del controllo esclusivo sull’italiana Unieuro. Secondo quanto riporta un comunicato, l’Antitrust comunitario ha concluso che l’operazione di concentrazione “non solleverebbe problemi di concorrenza, tenuto conto delle quote limitate delle rispettive imprese sui diversi mercati in cui sono attive”.


La transazione è stato esaminata sulla base della “procedura semplificata” e riguarda il settore della vendita al dettaglio di dispositivi elettronici, elettrodomestici e beni legati alla cultura e all’intrattenimento.

Euro digitale, Cipollone: serve anche a difendere peso globale euro

Euro digitale, Cipollone: serve anche a difendere peso globale euroRoma, 3 dic. (askanews) – L’euro digitale servirà anche a mantenere i “vantaggi enormi” rappresentati dalla valuta unica, che oggi pesa per circa il 20% sui mercati finanziari globali mentre di fronte alle sfide della digitalizzazione e delle transazioni “dobbiamo difendere questo peso e forse accrescerlo”. Lo ha affermato Piero Cipollone, componente del comitato esecutivo della Bce intervistato durante un evento di Rcs Academy.


Secondo Cipollone sui preparativi per l’euro digitale “stiamo andando avanti, siamo a buon punto, abbiamo un po’ di ritardo perché speravamo che la legislazione potesse essere a questo punto promulgata. Invece abbiamo ancora qualche ritardo. La Commissione ha emesso una proposta di regolamento nel giugno del 2023. Il parlamento europeo sta discutendo con il Council working group. La speranza è che ci sia un po’ di accelerazione per poter vedere la legislazione emanata. Perché noi non potremmo mai emettere l’euro digitale senza avere una legislazione in piedi”, ha detto. “Come decisione, l’euro è stato un grande successo – ha detto il banchiere centrale -. Oggi l’euro pesa come moneta internazionale per circa il 20%. Dobbiamo difendere questo peso e forse accrescerlo perché ha dei vantaggi enormi. Avere una valuta di riserva importante è un beneficio importante per le nostre imprese e per le nostre economie. Il problema è che questa posizione non è garantita per sempre, è garantita se l’euro se viene usato come valuta di riserva ma anche come mezzo di scambio”. E in un il mondo che sta cambiando e si sta muovendo verso digitalizzazione “la nostra autonomia è molto bassa e per tutta una serie di pagamenti. Per esempio tutti i pagamenti che facciamo online e tutti i pagamenti cross-border, cioè quando andiamo negli altri paesi, non li facciamo con strumenti europei ma ricorrendo a strumenti non europei”.


“Al supermercato possiamo andare col nostro bancomat. Ma se vogliamo fare un acquisto online non possiamo farlo, dobbiamo usare soluzioni non europee. Questa è una dipendenza incredibile. Una volta che c’è lo schema dell’euro digitale, tutti apparteniamo allo stesso schema, quindi oggi le banche ci danno un prodotto che è limitato all’Italia, a meno di non pagare con uno dei famosi schemi internazionali. Con l’euro digitale – ha detto – avranno la possibilità di offrirci un prodotto che ci permette di pagare ovunque in Europa”, senza dover investire per sistemi ad hoc. (fonte immagine: ECB 2024).

Euro cala a 1,0487 dollari, yuan ai minimi da un anno sul dollaro

Euro cala a 1,0487 dollari, yuan ai minimi da un anno sul dollaroRoma, 3 dic. (askanews) – Euro in lieve flessione sul dollaro, nelle contrattazioni mattutine la valuta condivisa si attesta a 1,0487 sul biglietto verde. Nel frattempo la divisa statunitense si apprezza anche sullo yen del Giappone, riportandosi sopra quota 150 yen e in generale su tutte le maggiori valute.


In particolare il renminbi cala ai minimi da un anno a questa parte, con il dollaro che sale a 7,29 yuan. Già ieri la valuta cinese aveva perso terreno dopo che il presidente Usa eletto Donald Trump aveva annunciato l’intenzione di imporre dazi al 100% su tutti i paesi che sostengono la creazione di valute alternative al dollaro.

Wall Street, S&P 500 e Nasdaq chiudono a nuovi record

Wall Street, S&P 500 e Nasdaq chiudono a nuovi record

Roma, 2 dic. (askanews) – Chiusura in rialzo alla borsa di Wall Street. Gli indici S&P 500 e Nasdaq Composite hanno entrambi chiuso a nuovi record.


Il benchmark di mercato generale ha aggiunto lo 0,24% per attestarsi a 6.047,15. Il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,97%, chiudendo a 19.403,95. D’altro canto, l’indice delle blue-chip il Dow Jones Industrial Average ha perso 128,65 punti, o lo 0,29%, per chiudere a 44.782,00. Alcuni investitori si stanno preparando alla volatilità probabile della fine di questa settimana, quando il Dipartimento del Lavoro pubblicherà i dati sull’occupazione di novembre. Il rapporto sarà l’ultimo prima della prossima decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse e potrebbe essere distorto dall’impatto di uragani e scioperi.


“I numeri delle buste paga saranno una vera sfida da interpretare, dato il rimbalzo dei dati sugli uragani e sugli scioperi”, ha affermato Greg Wilensky, responsabile del reddito fisso statunitense presso Janus Henderson Investors. “Penso che siamo pronti per situazioni in cui il mercato può reagire in modo eccessivo solo perché c’è molta incertezza”. Nel frattempo, le nuove minacce tariffarie del presidente eletto Donald Trump stanno agitando i mercati valutari con il dollaro statunitense che si è rafforzato dopo che Trump ha dichiarato sabato che avrebbe imposto tariffe del 100% ai paesi che cercano di sostituire il biglietto verde come valuta di riserva mondiale.

Stellantis, Wsj: troppa aggressività tagli costata posto a Tavares

Stellantis, Wsj: troppa aggressività tagli costata posto a TavaresRoma, 2 dic. (askanews) – Carlos Tavares, dimessosi domenica da amministratore delegato di Stellantis, ha pagato con il posto la sua eccessiva aggressività sul taglio dei costi che ha reso sempre più complicate le relazioni con i fornitori, e i concessionari del colosso automobilistico, ma anche con i politici. Questa la tesi del Wall Street Journal che cita fonti anonime a conoscenza dei fatti.


Il cambio di leadership – scrive il Wsj – corona una caduta drammatica in disgrazia per un’azienda che Tavares ha creato attraverso una fusione di successo nel 2021 e che ha trasformato in una potenza di profitto durante la pandemia. Quest’anno, un calo delle vendite ha portato a un aumento delle scorte e a un forte calo del prezzo delle azioni della società. Le azioni Stellantis hanno perso un ulteriore 6% lunedì. “Nonostante le sfide – scrive il Wall Street Journal – il consiglio di amministrazione di Stellantis aveva dato a Tavares il suo appoggio unanime per rilanciare la casa automobilistica non più tardi di ottobre. Da allora, la sua rinnovata ricerca di risparmi sui costi e altre efficienze ha infiammato relazioni già conflittuali con concessionari, fornitori e politici, secondo persone a conoscenza della questione, suscitando preoccupazione tra i membri del consiglio”.


“La macchina veniva guidata in modo troppo aggressivo”, ha detto una delle fonti al Wsj. “Uno degli obiettivi di Tavares era garantire che l’azienda superasse la sua previsione di flusso di cassa per l’anno, secondo alcune delle persone a conoscenza della questione. Ciò avrebbe comportato il ritardo dei pagamenti ai fornitori di componenti, portando una manna di denaro quest’anno a spese del 2025 e mettendo anche sotto pressione i principali partner commerciali”, hanno rivelato le fonti.


In altre parole “il consiglio temeva che la mossa avrebbe messo a rischio i rapporti a lungo termine con i fornitori da cui l’azienda dipende, hanno detto le fonti. Il consiglio è diventato anche sempre più preoccupato per la gestione da parte di Tavares dei sindacati e dei politici nei suoi paesi d’origine, hanno aggiunto le fonti”. Negli Stati Uniti, che contribuiscono alla maggior parte dei suoi profitti, Stellantis è stata criticata dai concessionari quest’anno per le “scelte disastrose” che hanno gonfiato gli inventari, come la riluttanza ad abbassare i prezzi mentre i consumatori diventavano più cauti. Ci sono stati alcuni primi segnali di successo nel ribaltare la situazione, con una quota di mercato in aumento negli ultimi mesi, sebbene rimanga ben al di sotto dei livelli pre-pandemia.


Stellantis si è anche scontrata con il sindacato United Auto Workers, il cui leader, Shawn Fain, ha accolto con favore la partenza di Tavares in una dichiarazione di lunedì.