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Tim: venerdì al via roadshow su piano a Milano, poi Londra e Parigi

Tim: venerdì al via roadshow su piano a Milano, poi Londra e ParigiMilano, 12 mar. (askanews) – Dopo la presentazione lo scorso giovedì alla comunità finanziaria del nuovo piano industriale “Free to run” che traccia il futuro di Tim senza più la rete, proseguono gli incontri one to one tra il top management del gruppo e gli analisti, mentre prenderà il via ufficialmente venerdì a Milano il roadshow, con un evento organizzato da Mediobanca. Lunedì 18 marzo sarà la volta di Londra, la settimana successiva toccherà a Parigi.


Volatile, intanto, oggi il titolo in Borsa, dopo che ieri ha perso un ulteriore 4,8% con scambi ancora elevati e pari a circa il 7% del capitale. Le azioni segnano a metà mattinata un timido rialzo (+0,5% a 0,213 euro).

Leonardo: utile 2023 a 695 milioni (-25,4%), raddoppia dividendo

Leonardo: utile 2023 a 695 milioni (-25,4%), raddoppia dividendoMilano, 12 mar. (askanews) – Il gruppo Leonardo ha chiuso il 2023 con un risultato netto di 695 milioni, in calo del 25,4% sul 2022, il cui dato rifletteva la plusvalenza realizzata dalle cessioni dei business Global Enterprise Solutions e Advanced Acoustic Concepts di Leonardo Drs. Il risultato netto ordinario ammonta invece a 742 milioni (+6,5%) e riflette prevalentemente l’andamento dell’Ebit.


Il cda ha deliberato di proporre all’Assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,28 euro, raddoppiato rispetto al precedente anno.

Generali, Donnet: il gruppo si trova nella miglior forma di sempre

Generali, Donnet: il gruppo si trova nella miglior forma di sempreMilano, 12 mar. (askanews) – “L’ottima performance di Generali nel 2023, supportata da risultato operativo e utile record con il contributo positivo di tutti i segmenti, dimostra l’efficace esecuzione della nostra strategia ‘Lifetime Partner 24: Driving Growth’”. Lo sostiene il Group Ceo di Generali, Philippe Donnet, a commento dei risultati del 2023 diffusi oggi. “Grazie alla nostra forte posizione di cassa e di capitale, stiamo accelerando la crescita dei dividendi distribuiti ai nostri azionisti. Come player assicurativo e di asset management profittevole e diversificato, il Gruppo si trova oggi nella migliore forma di sempre”, afferma Donnet.


“Il futuro successo di Generali – prosegue – beneficierà inoltre anche del contributo delle acquisizioni di Conning e Liberty Seguros. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i nostri colleghi e agenti per il loro grande lavoro nel raggiungere questi ottimi risultati: sono loro a rappresentare le fondamenta del nostro percorso di crescita sostenibile e del nostro impegno ad agire come investitore, assicuratore, datore di lavoro e corporate citizen responsabile”.

A2A chiude il 2023 con “risultati migliori di sempre”: utile +64%

A2A chiude il 2023 con “risultati migliori di sempre”: utile +64%Milano, 12 mar. (askanews) – “Abbiamo concluso il 2023 con i risultati migliori di sempre e un utile netto in aumento del 64% rispetto al 2022”, a 659 milioni di euro. Lo ha detto Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, presentando i risultati del gruppo. “Abbiamo proposto un dividendo di 0,0958 euro per azione, pari a 300 milioni di euro, con una crescita del 6%. Sono traguardi importanti che è stato possibile raggiungere grazie al lavoro e alla dedizione di tutte le nostre persone. Siamo pronti a proseguire con lo stesso impegno per contribuire a dotare il Paese di infrastrutture strategiche per la transizione ecologica”, ha aggiunto.


Nel dettaglio A2A archivia il 2023 con ricavi in calo a 14,7 miliardi di euro, con un -36% in un anno condizionato dall’andamento dei prezzi delle commodity. L’utile netto si attesta a 659 milioni di euro, con un balzo del 64% rispetto al 2022. Al netto delle partite straordinarie, l’utile netto ordinario è di 635 milioni di euro, +67% in un anno. Nel 2023 i costi operativi di A2A si sono attestati a 11,972 miliardi di euro, con un taglio del 43% rispetto all’anno precedente che segue l’andamento dei ricavi: anche sul fronte dei costi, spiega il gruppo, “la contrazione è legata al trend in calo dei prezzi che ha caratterizzato il mercato delle commodities del 2023 rispetto ad un trend fortemente rialzista dell’anno precedente”. Il margine operativo lordo si è attestato a 1,971 miliardi di euro, in crescita del 32%, +473 milioni rispetto all’esercizio precedente (1,498 miliardi di euro).


Nel 2023 gli investimenti sono stati pari a 1,376 miliardi di euro (+11%, rispetto all’anno precedente) e hanno riguardato per oltre il 60% interventi di sviluppo finalizzati al miglioramento della qualità e al potenziamento delle reti di distribuzione. In operazioni di M&A spesi 38 milioni di euro, principalmente relative all’acquisizione di veicoli societari per lo sviluppo di nuovi parchi fotovoltaici in Friuli Venezia Giulia e in Veneto. Nel 2023, ha quindi chiosato Mazzoncini, “abbiamo accelerato sugli investimenti per il miglioramento e il potenziamento delle reti elettriche di distribuzione, la crescita della produzione rinnovabile, in particolare da eolico e fotovoltaico, la flessibilità degli impianti di generazione e il recupero di materia ed energia”.

Ue, ok ministri Finanze a strategia “Abc” Unione mercati capitali

Ue, ok ministri Finanze a strategia “Abc” Unione mercati capitaliRoma, 11 mar. (askanews) – I ministri delle Finanze dell’Unione europea hanno approvato un documento preparatorio per la prossima legislatura del Parlamento Ue (2024-2029) sul futuro dell’Unione dei mercati dei capitali. Secondo un documento pubblicato al termine dell’Eurogruppo “in formato inclusivo”, che si è svolto oggi a Bruxelles e vede appunto la partecipazione anche dei ministro non dell’area euro, vengono ribaditi i tre punti chiave – battezzati “Abc” – della strategia su cui procedere che era stata individuata nelle recenti discussioni.


A sta per “Architettura” e riguarda il quadro infrastrutturale e regolamentare dell’Unione dei mercati dei capitali, che deve puntare a competitività e efficiente allocazione dei fondi. B sta per imprese (Business) e riguarda l’accesso a finanziamenti privati a favore delle aziende europee, in particolare quelle innovative che devono crescere. C sta per “cittadini” e, secondo quanto affermano i ministri, riguarda l’obiettivo di “creare migliori opportunità per accumulare risparmi e migliorare la sicurezza finanziaria, accrescendo la partecipazione diretta e indiretta dei risparmiatori a opportunità di investimento redditizie”. Il documento approvato prevede lo sviluppo di “interfacce di facile utilizzo” da parte dell’industria, che forniscano “incentivi ai cittadini per incoraggiarli a fare un migliore utilizzo delle opportunità dei mercati dei capitali”.


Viene poi specificato che gli Stati membri “devono rivedere il trattamento fiscale degli investimenti sul lungo termine e di delle plusvalenze e perdite” sugli investimenti nei mercati dei capitali. Complessivamente il documento prevede 13 punti di cui 7 per l’architettura, 2 per le imprese e i rimanenti per i cittadini. Altri punti evocati sono una maggiore convergenza delle pratiche di vigilanza sui mercati e delle normative, in particolare su fallimenti e procedure concorsuali. Il documento giunge a pochi giorni dall’aggiornamento da parte della Bce del suo parere sul tema, in cui si affermava che il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali “è un imperativo”.


I ministri invitano la Commissione europea, implicitamente la futura Commissione a portare avanti queste iniziative “il prima possibile durante la nuova legislatura del Parlamento europeo per completare il lavoro rilevante entro il 2029”.

Fisco, ok del Cdm al decreto legislativo sulla riscossione. Cartelle automaticamente in “discarico” dopo 5 anni

Fisco, ok del Cdm al decreto legislativo sulla riscossione. Cartelle automaticamente in “discarico” dopo 5 anniRoma, 11 mar. (askanews) – Via libera preliminare del Consiglio dei ministri al decreto legislativo attuativo della delega fiscale sulla riscossione. Col dlgs, spiegano fonti di governo, le cartelle notificate dal primo gennaio 2025 e non riscosse decorsi 5 anni successivi potranno essere automaticamente discaricate dal cosiddetto “magazzino della riscossione”.


Decorsi i 5 anni le somme non saranno stralciate, ma l’ente creditore potrà mettere in campo tre differenti soluzioni: gestire in proprio la riscossione coattiva delle somme discaricate; affidarla in concessione a soggetti privati mediante gara pubblica; riaffidarla all’AdER (Agenzia entrate e riscossione) per 2 anni nel caso in cui l’ente creditore venga a conoscenza di nuovi e significati elementi reddituali del debitore. Per i carichi affidati alla riscossione negli anni precedenti fino al 2000 sarà una Commissione presieduta da un magistrato della Corte dei Conti che dovrà proporre soluzione legislative per il magazzino della riscossione. “Questa operazione – proseguono le stesse fonti – si rende necessaria perché al 31 dicembre 2023 il ‘magazzino’ della riscossione ammonta a più di 1.200 miliardi. Svuotare questo abnorme mole riferita anche a persone defunte, nullatenenti, e non più reperibili, è molto importante per razionalizzare la riscossione”. Per i debiti inferiori o pari a 120 mila euro, verrà concessa un’ulteriore dilazione dalle attuali 72 rate mensili, passando: nel 2025 e 2026, fino a 84 rate mensili; nel 2027 e 2028, fino a 96 rate mensili; nel 2029 e 2030, fino a 108 rate mensili; dal 2031, si valuterà la possibilità di concedere 120 rate mensili.


“Il ‘fisco amico’ passa anche dalla rateizzazione dei debiti tributari, dando la possibilità ai contribuenti di poter pagare, tutto, ma in tempi congrui” concludono le fonti di governo.

Lavoratori piattaforme digitali, Consiglio Ue sblocca l’accordo

Lavoratori piattaforme digitali, Consiglio Ue sblocca l’accordoBruxelles, 11 mar. (askanews) – I ministri dell’Occupazione e degli Affari sociali dell’Ue hanno approvato, oggi a Bruxelles, l’accordo provvisorio sulla direttiva sui lavoratori delle piattaforme digitali, che era rimasto bloccato dall’opposizione di Francia, Estonia e Grecia e l’astensione della Germania, dopo l’intesa in “trilogo” raggiunta l’8 febbraio scorso tra la presidenza di turno del Consiglio e i negoziatori del Parlamento europeo. Oggi, dopo varie nuove modifiche proposte dalla presidenza, Grecia ed Estonia hanno approvato il testo (Francia e Germania da sole non possono bloccare la maggioranza qualificata).


La direttiva (che era stata proposta dalla Commissione il 9 dicembre 2021) mira a migliorare le condizioni di lavoro e a regolamentare l’uso degli algoritmi da parte delle piattaforme digitali per gestire i loro lavoratori (come i ‘rider’), determinandone i ritmi di attività, gli orari, le paghe, le condizioni di lavoro. Verrà reso più trasparente l’uso degli algoritmi nella gestione delle risorse umane, garantendo che i sistemi automatizzati siano monitorati da personale qualificato e che i lavoratori abbiano il diritto di contestare le decisioni automatizzate. La direttiva aiuterà inoltre a determinare correttamente lo status occupazionale delle persone che lavorano per le piattaforme, consentendo loro di beneficiare di tutti i diritti lavorativi a cui hanno titolo, e che sono spesso negati loro in base a una falsa classificazione come lavoratori autonomi.


Con le nuove modifiche apportate al testo, viene stabilito un equilibrio tra il rispetto dei sistemi di lavoro nazionali, diversi per ciascuno Stato membro, e la garanzia di standard minimi di protezione per gli oltre 28 milioni di persone che lavorano nelle piattaforme di lavoro digitali in tutta l’Ue. I principali elementi di compromesso ruotano attorno a una “presunzione giuridica” che consentirà agli Stati membri di determinare il corretto status occupazionale (ovvero se sussista un rapporto di lavoro dipendente o autonomo) delle persone che lavorano nelle piattaforme digitali sul loro territorio, nell’ambito dei loro ordinamenti giuridici nazionali. Questa “presunzione giuridica” verrà attivata quando saranno accertati fatti che indicano chi detiene effettivamente il controllo e la direzione nella gestione dei lavoratori.


Queste evidenze saranno determinate in base al diritto nazionale e ai contratti collettivi, tenendo conto della giurisprudenza dell’Ue. Le persone che lavorano per delle piattaforme digitali, i loro rappresentanti o le autorità nazionali potranno invocare questa presunzione giuridica per sostenere che la classificazione dei lavoratori è erronea (ovvero che il rapporto di lavoro non è autonomo la dipendente). Spetterà alla piattaforma digitale dimostrare l’eventuale assenza di un effettivo rapporto di lavoro dipendente. Gli Stati membri forniranno orientamenti alle piattaforme digitali e alle autorità nazionali quando le nuove misure verranno messe in atto.


Un punto molti importante che è stato inserito nell’accordo raggiunto a suo tempo con il Parlamento europeo è quello relativo alla trasparenza degli algoritmi delle piattaforme digitali. I lavoratori dovranno essere debitamente informati sull’uso di sistemi automatizzati di monitoraggio e processo decisionale riguardanti, tra le altre cose, la loro assunzione, le loro condizioni di lavoro e i loro guadagni. Viene inoltre vietato l’uso di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati per il trattamento di determinati tipi di dati personali delle persone che svolgono lavori tramite la piattaforma, come i dati biometrici o il loro stato emotivo o psicologico. Sono garantiti anche il controllo e la valutazione umana per quanto riguarda le decisioni automatizzate, compreso il diritto a chiedere che queste decisioni siano spiegate e riviste. Il testo dell’accordo sarà ora messo a punto in tutte le lingue ufficiali, per essere poi adottato formalmente dal Consiglio Ue e dal Parlamento europeo. Gli Stati membri avranno poi due anni per recepire le disposizioni della direttiva nella loro legislazione nazionale. “È positivo che abbiamo approvato oggi in via definitiva la direttiva sul miglioramento delle condizioni del lavoro tramite le piattaforme digitali, dopo discussioni che si erano protratte per due anni”, ha dichiarato la ministra italiana del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, da Bruxelles, dove oggi e domani partecipa al Consiglio Occupazione e Affari sociali dell’Ue. “In particolare – ha aggiunto la ministra -, il testo approvato ci lascia la libertà a livello nazionale di declinare i princìpi della direttiva nel nostro sistema, mantenendo le tutele per i lavoratori indipendentemente dal loro status, senza penalizzare le imprese. Un buon punto d’equilibrio e una soluzione europea condivisa, in risposta alle sfide di un mondo in evoluzione”, ha concluso Calderone.

Telegram tocca 900 mln di utenti attivi e pensa a sbarco in Borsa

Telegram tocca 900 mln di utenti attivi e pensa a sbarco in BorsaRoma, 11 mar. (askanews) – In circa tre anni Telegram ha quasi raddoppiato il numero di utenti attivi e ora, a quota 900 milioni, sono circa la metà di quelli sulla piattaforma rivale WhatsApp. In una intervista al Finacial Times, la prima dal 2017, il fondatore Pavel Durov prevede che la società, dopo l’apertura alle inserzioni pubblicitarie, raggiunga la redditività quest’anno o il prossimo e ipotizza anche lo sbarco in Borsa.


“In termini generali vediamo il valore di una quotazione in Borsa come un mezzo per democratizzare l’accesso al valore di Tele ram – spiega l’imprenditore russo – il motivo principale per cui abbiamo iniziato a monetizzare (tramite inserzioni pubblicitarie e abbonamenti premium-ndr) perché volevamo restare indipendenti”. Secondo Durov, che ha fissato la sede della società a Dubai, “speriamo di diventare redditizi il prossimo anno, se non questo”. Il livello attuale di utenti attivi va messo al raffronto con i circa 500 milioni che si contavano su Telegram a inizio 2021.


Il fondatore ha riferito di aver ricevuto offerte da 30 miliardi di dollari e oltre per Telegram, da parte di investitori di scala globale e fondi tecnologici. Ma esclude di venderla.

Bitcoin ancora record supera 72mila dollari, Ether sfonda 4.000

Bitcoin ancora record supera 72mila dollari, Ether sfonda 4.000Roma, 11 mar. (askanews) – Criptoasset di nuovo al galoppo in avvio di settimana, con il Bitcoin che segna l’ennesimo record superando quota 72 mila dollari. Le ultime spinte al comparto si sono innescate dopo che l’autorità di vigilanza sulla finanza della Gran Bretagna (Financial Conduct Authority) ha reso noto che non si opporrà a un eventuali richieste di quotazione di titoli legati alle criptovalute.


Nel primo pomeriggio il Bitcoin risulta il rialzo del 3,20% a 71.695 dollari, dopo aver segnato un picco di seduta a 72.299 dollari. L’Ethereum guadagna il 3,44% a 4.038 dollari, sui massimi dal dicembre 2021, il Litecoin balza del 7,70% a 95,12 dollari.

Bankitalia dice che i prestiti al consumo non sono mai stati così cari: tassi a gennaio 10,75%

Bankitalia dice che i prestiti al consumo non sono mai stati così cari: tassi a gennaio 10,75%Roma, 11 mar. (askanews) – In Italia questo non è un buon momento per effettuare acquisti a rate. Il 10,7497% registrato infatti dalla Banca d’Italia su tassi di interesse armonizzati per il credito al consumo, erogati dalle banche lo scorso gennaio, in rialzo dal 10,1585% di dicembre, rappresenta il valore più elevato delle serie storiche dell’istituzione di via Nazionale, che risalgono fino al gennaio del 2003.


Il livelli attuali riflettono i rialzi dei tassi di riferimento operati aggressivamente nei mesi scorsi dalla Bce in risposta all’elevata inflazione, ma anche la percezione di rischio delle banche su queste operazioni e la stretta ai criteri di concessione di prestiti che hanno effettuato nei mesi passati, anche alla luce del quadro di debolezza dell’economia. Il secondo valore più elevato in queste serie storiche per questa voce (Tasso Annuale Effettivo Globale, o Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo) è proprio relativo a quel primo mese, gennaio 2023 segnò un 10,5736%.