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Il dl Superbonus è legge: il 110% è al capolinea

Il dl Superbonus è legge: il 110% è al capolineaRoma, 20 feb. (askanews) – Convertito in legge il decreto legge sulle agevolazioni fiscali nel settore edilizio ed in particolare sul superbonus al 110% per il quale non è stata introdotta alcuna ulteriore forma di proroga. Il Senato ha dato infatti via libera senza modifiche al provvedimento in seconda lettura con 81 voti a favore, 48 voti contrari e 4 astensioni.


Confermate le misure inserite nel testo approvato dal governo il 28 dicembre scorso: il contributo per consentire alle famiglie a basso reddito di effettuare nel 2024 i lavori già programmati usufruendo del 110% e la sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme a tutti coloro che non hanno completato i lavori entro il 31 dicembre 2023 e non hanno conseguito il miglioramento di due classi energetiche dell’immobile. Per i lavori che saranno effettuati nel 2024 resta la detrazione del 70% prevista a legislazione vigente. Nel dettaglio, per tutelare le famiglie economicamente più fragili e consentire loro la conclusione dei cantieri ‘Superbonus 110%’ che abbiano raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60 per cento al 31 dicembre 2023, il decreto riconosce uno specifico contributo ai cittadini con reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro in relazione alle spese sostenute dal primo gennaio a 31 ottobre 2024. Il contributo sarà erogato, nei limiti delle risorse disponibili, pari a 16,4 miliardi, dall’Agenzia delle entrate, secondo criteri e modalità determinati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.


E’ anche prevista la cosiddetta ‘sanatoria’ in base alla quale non devono essere restituite le somme risultanti negli stati di avanzamento dei lavori effettuati fino al 31 dicembre 2023, anche nel caso in cui, a causa del mancato completamento degli interventi, non sia stato realizzato il miglioramento delle due classi energetiche. Il decreto interviene anche in matera di sismabonus e di bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche restringendone l’applicazione.


Per quanto riguarda il sismabonus, a partire dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, si esclude la possibilità di cessione del credito d’imposta nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici relativi alle zone sismiche 1-2-3 compresi in piani di recupero di patrimoni edilizi o riqualificazione urbana e per le quali non sia stato richiesto, prima della stessa data, il relativo titolo abilitativo. Sulle agevolazioni fiscali per l’abbattimento delle barriere architettoniche il decreto, per evitare l’uso improprio dei bonus, limita gli interventi agevolabili (e i casi per i quali continua a essere previsto lo sconto in fattura e la cessione del credito) a quelli relativi a scale, rampe e l’installazione di ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Inoltre, sarà necessaria un’apposita asseverazione per il rispetto dei requisiti e sarà richiesta la tracciabilità dei pagamenti, da effettuare con il cosiddetto “bonifico parlante”.

Ex Ilva, Mimit: Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, Giancarlo Quaranta commissario

Ex Ilva, Mimit: Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, Giancarlo Quaranta commissarioRoma, 20 feb. (askanews) – Con decreto del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, Acciaierie d’Italia S.p.A. è stata ammessa, con decorrenza immediata, alla procedura di amministrazione straordinaria. E’ nominato commissario straordinario Giancarlo Quaranta, professionista con lunga esperienza nel settore siderurgico.


Il decreto ministeriale segue l’istanza del 18 febbraio scorso, con cui Invitalia, il socio pubblico di AdI titolare del 38% del capitale, ha richiesto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria della società Acciaierie d’Italia S.p.A. ai sensi dell’articolo 1 del decreto-legge del 18 gennaio 2024, n. 4. (Disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico). Si conclude così il coinvolgimento di ArcelorMittal in Acciaierie d’Italia, iniziato nel 2018. In una nota la società spiega come “da allora, ArcelorMittal si è impegnata a fondo per il personale e gli impianti di AdI – allora nota come Ilva – investendo oltre 2 miliardi di euro. Questo massiccio investimento ha permesso ad Adi di completare nei tempi previsti un ampio programma ambientale da 800 milioni di euro che ha garantito la conformità all’Autorizzazione integrata ambientale stabilita dal governo italiano, nonché di investire 1,2 miliardi di euro nell’ammodernamento degli impianti di tutti i siti”.


“AdI – chiarisce il gruppo – ha inoltre beneficiato di centinaia di milioni di euro di credito grazie alla fornitura di materie prime da parte di ArcelorMittal. ArcelorMittal desiderava affrontare la significativa discrepanza di capitale investito in AdI dai due azionisti. Nel corso delle recenti discussioni, ArcelorMittal ha avanzato proposte pragmatiche volte risolvere tale questione e nel contempo a proseguire il partenariato pubblico-privato con Invitalia, istituito nell’aprile 2021. Non essendo riusciti a trovare un accordo su condizioni accettabili, abbiamo anche proposto di vendere la nostra partecipazione in AdI a Invitalia. Nonostante gli sforzi di ArcelorMittal le discussioni non hanno avuto successo”.

Bonus edilizi, verso la proroga fino al 4 aprile per la cessione del credito e lo sconto in fattura

Bonus edilizi, verso la proroga fino al 4 aprile per la cessione del credito e lo sconto in fatturaRoma, 20 feb. (askanews) – Si va verso la proroga dal 16 marzo al 4 aprile per l’invio delle comunicazioni per le opzioni cessione del credito e sconto in fattura relative alle spese per i diversi bonus edilizi sostenute nel 2023. E’ quanto anticipa il Consiglio nazionale dei commercialisti spiegando di aver fatto la richiesta di proroga al Ministro e al Viceministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti e Maurizio Leo, e di aver ricevuto conferme sulla proroga. Lo slittamento del termine per l’opzione cessione del credito e sconto in fattura riguarda le spese sostenute nel 2023 per i lavori legati al superbonus 110% (iniziati o autorizzati entro il 17 febbraio 2023), il bonus casa al 50%, gli interventi di riqualificazione energetica al 65% e il sisma bonus nelle sue diverse articolazioni.


“A fronte della nostra richiesta, abbiamo già ricevuto conferme che il termine sarà prorogato, presumibilmente al 4 aprile 2024 – afferma in una nota il presidente del Consiglio nazionale, Elbano de Nuccio – con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Ringraziamo il Ministro Giorgetti, il Viceministro Leo e i vertici dell’Agenzia delle Entrate, i quali hanno dimostrato, ancora una volta, attenzione per le istanze della categoria”. Per il Consigliere tesoriere e delegato alla fiscalità, Salvatore Regalbuto “la proroga richiesta dal Consiglio Nazionale è necessaria per consentire ai professionisti e alle imprese loro assistite di esplorare con tempi più congrui la possibilità di individuare soggetti cessionari disponibili ad acquistare i crediti e per questo va accolta con particolare favore. Peraltro – conclude Regalbuto – essa va in parallelo con la proroga e la semplificazione della comunicazione spese su parti comuni per la dichiarazione precompilata e consentirà di gestire entrambi gli adempimenti con tempistiche più agevoli”.

L’Udinese riveste il suo stadio con i pannelli solari di Bluenergy

L’Udinese riveste il suo stadio con i pannelli solari di BluenergyMilano, 20 feb. (askanews) – Udinese Calcio e Bluenergy Group annunciano l’inizio dei lavori per la realizzazione di un impianto fotovoltaico che sarà ospitato sulla copertura dello stadio di proprietà del club friulano. Oltre 2.400 pannelli solari di ultima generazione consentiranno di produrre una media di circa 3.000 kWh/giorno rendendo la struttura parzialmente autosufficiente in termini energetici. Si prevede che l’impianto possa entrare in funzione entro ottobre.


Il cantiere prevede l’installazione di 2.409 pannelli solari per un totale di 4.615 mq di superficie. La posa dei pannelli sarà divisa in due sezioni parallele distribuite su tutta la copertura e la loro collocazione si inserirà perfettamente nel contesto dell’architettura dello stadio progettato dallo Studio Casamonti. Inoltre, al vaglio del team progettuale c’è l’opportunità di integrare un parco batterie di accumulo della capacità di 330 kW, utili ad assicurare cicli di carica e scarica prolungati e ad accrescere il potenziale dell’impianto. “Innovazione e sensibilità ambientale sono presenti con continuità nelle scelte di Udinese Calcio”, ha detto il Direttore Generale di Udinese Calcio Franco Collavino. “Con il contributo fondamentale di Bluenergy, il nostro stadio ancora più green: siamo riconosciuti come il club più sostenibile d’Italia e il quarto al mondo e questo ci motiva a promuovere, insieme a un protagonista della transizione energetica nel nostro Paese come Bluenergy, progetti che diano ulteriore slancio a questo impegno”, ha aggiunto,


“Possiamo dirci davvero fieri di essere promotori e realizzatori di un sistema di produzione energetica virtuoso capace di coniugare sostenibilità, efficienza energetica e ritorno sul territorio”, ha commentato Alberta Gervasio, Amministratore Delegato di Bluenergy Group. “La sostenibilità – ha chiosato – rappresenta un aspetto imprescindibile per aziende e individui ed è un investimento concreto sia in termini di qualità della vita sia in termini di ritorno economico sul territorio”.

Startup, Aifi: nel 2023 solo 1,1mld dal venture capital (-42%)

Startup, Aifi: nel 2023 solo 1,1mld dal venture capital (-42%)Milano, 20 feb. (askanews) – Crollano del 42% nel 2023 gli investimenti nelle startup italiane, ma il sistema dell’innovazione resiste oltre 1 miliardo di euro di raccolta. Il rapporto del Venture Capital Monitor – VeM di Aifi con la Liuc Business School fotografa tutte le difficoltà registrate nel mercato italiano lo scorso anno: 330 operazioni contro le 370 del 2022 (-11%) e 1,1 miliardi di raccolta, contro 1,9 miliardi di un anno prima. Stabile, invece, l’ammontare investito in realtà estere fondate da imprenditori italiani: 300 milioni in 28 operazioni (erano 21 nel 2022).


“Il mercato italiano del venture capital sta consolidando il nuovo livello di sviluppo raggiunto, nell’auspicio di colmare il gap rispetto ai mercati più evoluti”, ha detto Innocenzo Cipolletta, presidente Aifi. “Nonostante la mancanza di grandi operazioni, il numero elevato di quelle realizzate è il segnale di un terreno fertile su cui poter continuare a investire per puntare a nuovi campioni dell’innovazione”. Dai dati emerge l’effervescenza del Technology Transfer: nel 2023 raccolti 235 milioni su 68 operazioni, anche grazie all’impatto dei fondi di ITAtech che dal 2018 ha raccolto oltre 300 milioni distribuiti in 168 investimenti. Confermata anche l’attività di corporate venture capital, con i fondi aziendali che hanno partecipato al 22% dei round. Sul fronte dei territori domina come sempre la Lombardia che copre il 46% del mercato, ben distanziate Lazio (13%) e Piemonte (8%).


“Dopo una lunga serie storica di crescita, il mercato italiano si è allineato al trend internazionali”, ha evidenziato Luca Pagetti, Head of finanziamento crescita startup di Intesa Sanpaolo Innovation Center. Tra le ragioni del calo, “la minore presenza di mega deal rispetto al 2022 e l’andamento dei tassi di interesse. Il mantenimento del valore complessivo superiore al miliardo di euro, l’incremento del numero delle exit (record storico, +16% sul 2022 ndr) e degli investimenti nel Technology Transfer – ha aggiunto – sono i segnali positivi”. Anna Gervasoni, prorettrice Liuc-Università Cattaneo, ha sottolineato l’apporto dei fondi domestici: “Negli ultimi cinque anni ne sono stati lanciati oltre 40 che hanno accelerato la crescita dell’innovazione. Questo – ha concluso – dimostra l’importanza della presenza di operatori dotati di significativi capitali e per questo è necessario sollecitare i grandi investitori istituzionali a credere in questo settore”.

Assogestioni: mercato chiude 2023 con masse superiori a 2.330 mld

Assogestioni: mercato chiude 2023 con masse superiori a 2.330 mldMilano, 20 feb. (askanews) – Il mercato italiano del risparmio gestito archivia il 2023 con un valore di patrimonio pari a 2.338 miliardi di euro, dopo un balzo di +114 miliardi dal dato a fine settembre. È quanto emerge dai dati definitivi della mappa trimestrale di Assogestioni relativa al quarto trimestre 2023.


I fondi aperti sono la categoria a maggiore partecipazione retail, con masse pari a 1.149 miliardi a fine anno. “Nel corso del quarto trimestre – ha spiegato Alessandro Rota, Direttore Ufficio Studi Assogestioni – sono cresciuti di circa 60 miliardi per l’effetto combinato di tre diversi flussi: la raccolta netta, negativa per 8,5 mld, un effetto mercato di quasi il 5% che vale quasi 50 mld e infine un effetto perimetro, per l’ingresso nella segnalazione statistica di un nuovo gruppo di gestione”. Lo spaccato per categoria conferma il trend anticipato dalle mappe mensili provvisorie, con i fondi bilanciati, flessibili e azionari che hanno registrato nel trimestre deflussi rispettivamente per 5,66, 8,34 e 2,59 miliardi. In netta controtendenza i prodotti obbligazionari che tra ottobre e dicembre hanno raccolto 7,82 miliardi, per afflussi di nuovi capitali totali di oltre 24 miliardi nell’intero anno.

L’Istat: a dicembre la produzione nelle costruzioni ha registrato un +4,4% su novembre, +2,6% su anno

L’Istat: a dicembre la produzione nelle costruzioni ha registrato un +4,4% su novembre, +2,6% su annoMilano, 20 feb. (askanews) – A dicembre 2023 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni cresca del 4,4% rispetto a novembre. Nella media del quarto trimestre del 2023 la produzione nelle costruzioni aumenta del 5,7% nel confronto con il terzo trimestre. Lo riporta una nota dell’Istat. Su base tendenziale, a dicembre l’indice grezzo registra un incremento del 2,6%, mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario cresce del 9,9% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 18 contro i 20 di dicembre 2022). Nel complesso del 2023, l’indice grezzo cala dello 0,7%, mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario mostra una flessione dello 0,1% nel confronto con il 2022.


“A dicembre 2023, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni registra il quinto incremento mensile consecutivo – è il commento dell’istituto di statistica – Anche l’andamento del quarto trimestre è positivo nel confronto con il precedente (+5,7%). Considerando il complesso del 2023, la produzione del settore si mantiene sostanzialmente sugli alti livelli raggiunti l’anno precedente ( 0,1% al netto degli effetti calendario)”.

Auto: a gennaio immatricolazioni in Ue +12,1%, Italia +10,6%

Auto: a gennaio immatricolazioni in Ue +12,1%, Italia +10,6%Milano, 20 feb. (askanews) – A gennaio 2024, il mercato delle auto nuove della Ue ha registrato una ripresa dopo il rallentamento registrato a dicembre, con un aumento delle immatricolazioni del 12,1% su base annua a 851.689 unità. In particolare, tutti i principali mercati hanno registrato una crescita significativa: Germania +19,1%, Italia +10,6%, Francia +9,2% e Spagna +7,3%. Lo sottolinea Acea, l’associazione dei costruttori europei.


Il gruppo Stellantis ha venduto 162.525 auto, in aumento del 15% rispetto a gennaio 2023, con una quota di mercato che sale al 19,1%. Considerando l’area EU+Efta+UK4, lo scorso mese Stellantis ha venduto 183.120 vetture (+16,9%), con la quota di mercato in aumento al 18%. Le auto elettriche a batteria nella Ue hanno rappresentato il 10,9% della quota di mercato (rispetto al 9,5% di gennaio 2023), mentre le auto ibride-elettriche hanno raggiunto una quota di quasi il 30%, consolidando la posizione di seconda scelta tra gli acquirenti di auto della Ue. Nel dettaglio, le vendite di auto elettriche sono aumentate del 28,9%, raggiungendo 92.741 unità. I quattro mercati più grandi della regione – che insieme coprono il 66% di tutte le immatricolazioni di auto elettriche a batteria – hanno registrato forti aumenti a due cifre: Belgio +75,5%, Paesi Bassi +72,2%, Francia +36,8% e Germania +23,9%.

Bce, famiglie Italia più penalizzate da alta inflazione su welfare

Bce, famiglie Italia più penalizzate da alta inflazione su welfareRoma, 20 feb. (askanews) – Le famiglie italiane sono state tra le più danneggiate nell’area euro in termini di costi del welfare a seguito della fiammata inflazionistica del 2021-2022. Lo rileva uno studio pubblicato dalla Bce, secondo cui nella Penisola la perdita mediana sul welfare subita dalle famiglie è stata dell’8% in termini di reddito disponibile, a fronte del 3% per le famiglie in Francia e Spagna.


L’analisi (The unequal impact of the 2021-22 inflation surge on euro area households) guarda l’impatto della improvvisa accelerazione inflazionistica sulle famiglie e rileva che ha avuto un effetto depressivo sia sui redditi che sulla ricchezza, dato che contestualmente non c’è stata un corrispondente immediata accelerazione di salari e pensioni, mentre sono diminuite le quotazioni di vari titoli finanziari. “Le differenze tra Paesi sono state prevalentemente causate dai diversi livelli di inflazione e alla diversa distribuzione di ricchezza netta, assieme alle differenze sulle risposte politiche. Le famiglie più giovani e indebitate hanno assistito a un aumento netto di ricchezza perché il valore reale del loro indebitamento è calato – rileva la Bce -. Questo effetto è stato più forte in Francia e Spagna, dove molte famiglie giovani hanno mutui. Tuttavia non tutte le famiglie giovani ne hanno beneficiato: in media quelle che non possedevano casa con un mutuo hanno a loro volta subito perdite in termini di welfare”.


Guardando alla fase altamente inflazionistica del 2021-2022 “abbiamo trovato ampie differenze sulle perdite di ricchezza, specialmente se paragonate con i costi di una tipica recessione e differenze rilevanti tra Paesi. All’interno dei pPaesi abbiamo trovato differenze tra i gruppi di età ma non tra i gruppi di reddito. Questo episodio mette in rilievo l’importanza di politiche economiche in risposta alle dinamiche specifiche per Paese in una Unione dove la politica monetaria – si legge – non può essere tarata sulle esigenze dei singoli paesi”. Secondo l’analisi il fardello più pesante ha riguardato i pensionati, che tuttavia avevano beneficiato di un periodo relativamente lungo di bassa inflazione e che in molti casi detenevano ancora eccessi di risparmio accumulati durante gli anni precedenti.

Ex Ilva, Urso: interessati numerosi investitori italiani ed esteri

Ex Ilva, Urso: interessati numerosi investitori italiani ed esteriRoma, 19 feb. (askanews) – Per entrare nel capitale dell’ex Ilva “già si sono affacciati numerosi investitori italiani e stranieri”. Lo ha annunciato ai sindacati il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, sottolineando che dovrà esserci una gara “nel minor tempo possibile”.


L’amministrazione straordinaria, ha poi affermato, “prevale su ogni altra procedura” e sarà realizzata nelle prossime ore. “Si partità da un commissario – ha proseguito – e per quanto riguarda le caratteristiche che dovrà avere, dovrà essere una persona che conosce bene l’azienda e che abbia competenze nel settore siderurgico per rilanciarla subito”. Il Governo metterà inoltre a disposizione della Regione Puglia un miliardo di euro per sostenere i lavoratori dell’indotto dell’ex Ilva, ha concluso Urso aggiungendo che si sta mettendo a punto un emendamento.