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AI, 90 proposte per “crescerAI”, il bando sostenuto da Google.org

AI, 90 proposte per “crescerAI”, il bando sostenuto da Google.orgRoma, 1 feb. (askanews) – Sono 90 le proposte arrivate in risposta al bando “crescerAI” pubblicato dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale e sostenuto da Google.org, che mira a selezionare progetti rivolti allo sviluppo di soluzioni di Intelligenza Artificiale di tipo open source destinate alle piccole e medie imprese del Made in Italy, incluse le imprese sociali, con una particolare attenzione alle realtà operanti in settori e contesti svantaggiati. È già stata avviata la fase di valutazione.

Con “crescerAI” si vogliono individuare progetti scalabili, capaci di generare un beneficio funzionale alle esigenze del tessuto produttivo di PMI e imprese sociali italiane. Il bando mette a disposizione in totale 2.200.000 euro. I progetti che accederanno all’ultima fase di selezione verranno valutati anche da un panel di esperti che include il Prof. Vincenzo Ambriola (Direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa), la Prof.ssa Raffaella Cagliano (Direttrice del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano), Eleonora Faina (Direttrice Generale di Anitec-Assinform), Mario Nobile (Direttore Generale di AgID), Agostino Santoni (Vice Presidente di Confindustria con delega al Digitale). Per informazioni fondorepubblocadigitale.it.

Confindustria, con la nomina dei saggi parte corsa per presidenza

Confindustria, con la nomina dei saggi parte corsa per presidenzaRoma, 1 feb. (askanews) – Con la nomina dei saggi parte ufficialmente la corsa per la presidenza di Confindustria. Il Consiglio generale dell’associazione, in una riunione molto partecipata, ha individuato, tramite sorteggio, i tre saggi della commissione di designazione. Si tratta di Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi. È stato estratto anche un quarto nome di riserva, quello di Luciano Vescovi, in caso di indisponibilità di uno dei tre.

La commissione avrà un compito molto delicato, quello di valutare le candidature e consultare la base associativa. Il successore di Carlo Bonomi verrà designato il 4 aprile dal Consiglio generale e sarà poi eletto dall’assemblea dei delegati in programma per il 23 maggio. Nessuno, ad oggi, si è ufficialmente candidato perchè il meccanismo di elezione del presidente di Confindustria ha tempi e rituali precisi. Ma per il dopo Bonomi i rumors vedono pronti alla gara quattro candidati, quasi tutti espressione del mondo imprenditoriale del Nord. Sarebbe sfumata la candidatura del lombardo Giovanni Brugnoli, mentre rimarrebbero in pista due degli attuali vicepresidenti, Emanuele Orsini (Emilia Romagna), e Alberto Marenghi (Lombardia). Ai nastri di partenza anche il ligure Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, ed Edoardo Garrone, anche lui ligure e presidente di Erg e Sole 24 Ore.

La corsa parte affollata, ma nel giro di poco tempo i candidati potrebbero ridursi a due se, come nella tradizione confindustriale, si cercheranno accordi e alleanze in nome di una visione comune. Tra gli imprenditori presenti al sorteggio dei saggi, molti avrebbero insistito sulla necessità di ricercare un’intesa, anche per non rischiare di disperdere i voti e, soprattutto, di apparire al di fuori come un’associazione divisa. Quello che sembra consumarsi, al momento, è, infatti, uno scontro tra le due anime di Confindustria: una parte chiede un cambio di passo auspicando che il prossimo leader sia un rappresentante della grande impresa; l’altra ritiene che si possa proseguire con un presidente espressione di realtà imprenditoriali più piccole.

I nomi dei candidati, comunque, verranno ufficialmente fuori nei prossimi giorni. La procedura di elezione del presidente di Confindustria prevede che, nella prima settimana dall’insediamento, i saggi possano ricevere eventuali auto candidature sostenute da almeno il 10% dei voti assembleari o dal 10% dei componenti del Consiglio Generale, entrambe con dichiarazione firmate dai presidenti delle associazioni o dai sostenitori membri del Consiglio Generale. In sostanza i candidati dovranno presentare circa una ventina di firme a loro sostegno. Le auto candidature vanno accompagnate dalle linee programmatiche. Dalla data d’insediamento dei saggi, entro una settimana dal sorteggio, decorre il termine di otto settimane per arrivare al voto di designazione del nuovo presidente da parte del Consiglio generale.

Nelle successive cinque settimane, prenderà il via il tour nazionale dei saggi. Verranno ascoltati i presidenti delle associazioni e i più importanti componenti del Consiglio Generale. Durante questo passaggio i saggi raccoglieranno le espressioni di consenso sugli eventuali nominativi indicati dalle associazioni stesse e sulle autocandidature formalizzate nella prima settimana di lavoro. Dopo aver effettuato le necessarie verifiche di conformità alla presentazione della candidatura, la Commissione provvederà a comunicare ai presidenti delle associazioni, i nomi dei candidati emersi dai vari incontri. Al termine delle consultazioni, i saggi individueranno i nominativi dei candidati che saranno chiamati ad ufficializzare l’accettazione della candidatura e ad illustrare il proprio programma in occasione del Consiglio Generale del 21 marzo. Al di fuori dei canali di consultazione, possono essere ammessi alla presentazione della propria candidatura, previa verifica di tutti requisiti richiesti dallo statuto, anche coloro che certifichino per iscritto – con dichiarazione firmata dai presidenti delle Associazioni sostenitrici – di poter disporre di un consenso pari ad almeno il 20% dei voti rappresentati nell’assemblea dei delegati, in regola con il versamento dei contributi associativi. Il 4 aprile il Consiglio generale di Confindustria voterà, a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta dei votanti, il nome del futuro presidente che verrà poi proposto all’assemblea dei delegati. Il Consiglio generale del 18 aprile voterà, poi, il programma e la proposta di squadra di Presidenza. Infine, l’assemblea dei delegati del 23 maggio eleggerà il nuovo presidente, insieme alla sua squadra.

Urso: se Stellantis vuole partecipazione dello Stato ce lo chieda

Urso: se Stellantis vuole partecipazione dello Stato ce lo chiedaRoma, 1 feb. (askanews) – Se Stellantis e il ceo Carlos Tavares “ritengono che l’Italia debba fare come la Francia, che recentemente ha aumentato il proprio capitale sociale all’interno di Stellantis, ce lo chiedano. Se è quello, se vogliono una partecipazione attiva possiamo sempre discuterne e possiamo ragionare insieme”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al termine del tavolo sull’automotive. “Nel primo incontro che ho avuto con Tavares e nelle diverse riunioni che ho avuto con la proprietà Elkann – ha proseguito Urso – mi è stata posta una richiesta esplicita, che l’Italia fosse parte attiva in Europa per cambiare il regolamento Euro 7. Cosa che l’Italia ha fatto e pochi credevano che fosse possibile, riuscendo a cambiare la maggioranza in Europa nei luoghi decisionali. Abbiamo modificato il regolamento Euro 7 che avrebbe strozzato Stellantis e le altre case automobilistiche”.

Ferrari, ricavi netti 2023 a 5,97 mld euro (+17,2% su anno)

Ferrari, ricavi netti 2023 a 5,97 mld euro (+17,2% su anno)Roma, 1 feb. (askanews) – Ferrari archivia un 2023 da record. Con ricavi netti a 5,97 mld, in crescita del 17,2% rispetto all’anno precedente, con consegne totali pari a 13.663 unità, in aumento del 3,3% rispetto al 2022. E’ quanto si legge nel comunicato sui risultati preliminari consolidati relativi al quarto trimestre e ai dodici mesi. “Il 2023 è stato un anno di grande successo, durante il quale abbiamo rafforzato il nostro marchio attraverso una serie di traguardi che si riflettono nei nostri risultati finanziari senza precedenti. Per la prima volta il nostro utile netto, in crescita del 34%, ha superato il miliardo di euro e il margine annuale dell’Ebitda è salito al 38,2%” ha commentato l’Amministratore Delegato Benedetto Vigna. “Abbiamo ora davanti a noi un anno molto importante per l’esecuzione del nostro piano industriale, che prosegue con puntualità lungo un percorso accuratamente delineato. I risultati record del 2023, le ambizioni che abbiamo per il 2024 e l’eccezionale visibilità sul nostro portafoglio ordini ci permettono di guardare con rafforzata fiducia alla fascia alta dei target 2026”. Il 2023 Ferrari si è chiuso con un utile netto di 1,257 miliardi di euro, in crescita del 34% rispetto al 2022. La casa di Maranello prevede per il 2024 ricavi oltre 6,4 mld e un utile adjusted 7,5 euro per azione, con un margine dell’Adjusted EBIT pari al 27,1%. Il quarto trimestre del 2023 ha fatto registrare ricavi netti a 1.523 milioni di euro in crescita dell’11% rispetto all’anno precedente. L’utile netto adjusted è in aumento del 33% a 294 milioni di euro. Nel 2023 le vetture consegnate – hanno raggiunto le 13.663 unità, con un incremento di 442 unità o del 3,3% rispetto all’anno precedente, grazie a un portafoglio ordini molto solido.

Dopo stop a maxicompenso, Musk minaccia di spostare Tesla in Texas

Dopo stop a maxicompenso, Musk minaccia di spostare Tesla in TexasRoma, 1 feb. (askanews) – Elon Musk ha anunciato sul suo social X – l’ex Twitter – che Tesla meterà al voto degli azionisti la proposta di spostare immediatamente la sua sede legale in Texas, dopo che una sentenza del tribunale nel Delaware ha annullato il suo pacchetto retributivo da 56 miliardi di dollari.

“Tesla si attiverà immediatamente per tenere un voto degli azionisti per trasferire lo stato di costituzione in Texas”, ha scritto Musk sulla sua piattaforma di social media X. Musk ha anche tenuto su X un sondaggio informale, sostenendo che il risultato è stato “inequivocabilmente a favore del Texas”.

Questa settimana una sentenza della giudice Kathaleen McCormick ha stabilito che il pacchetto retributivo da record di 56 miliardi di dollari di Musk è stato approvato impropriamente dal consiglio di amministrazione della società. La causa era stata intentata da una patte degli azionisti di Tesla, che vedevano come eccessivo il compenso.

Stellantis, Mele: da auto elettrica non si torna indietro

Stellantis, Mele: da auto elettrica non si torna indietroRoma, 1 feb. (askanews) – “Adesso è il momento di agire e fare capire a tutti gli automobilisti che l’auto elettrica è una strada su cui non è più possibile tornare indietro e bisogna crederci veramente, visto che abbiamo già stanziato ingenti investimenti in Italia per localizzare le nostre nuovissime piattaforme STLA Medium (autonomia di 700 km) e STLA L (autonomia di 800 km) installata quest’ultima solo in ITALIA. Queste piattaforme sono le più avanzate e costituiscono un punto di riferimento e l’Italia è l’unico Paese Stellantis al mondo ad averle entrambe”. Lo ha detto Davide Mele, responsabile Corporate Affairs di Stellantis Italia, al tavolo automotive in corso al Mimit.

Stellantis, Mele: impegno per produrre un milione di veicoli l’anno

Stellantis, Mele: impegno per produrre un milione di veicoli l’annoRoma, 1 feb. (askanews) – “Oggi, come abbiamo fatto in passato, ribadisco ancora una volta il nostro forte impegno nei confronti del Paese. Abbiamo l’obbiettivo comune, insieme col Governo, con la filiera, coi sindacati e tutti coloro che vivono tutti i giorni questo settore, di sostenere la produzione di veicoli in Italia nei prossimi anni con l’ambizione di raggiungere anche il famoso milione di veicoli (auto e veicoli commerciali) nel piano DF2030”. Lo ha detto Davide Mele, responsabile Corporate Affairs di Stellantis Italia, al tavolo automotive in corso al Mimit.

Istat: a gennaio l’inflazione sale a 0,8%, il carrello della spesa accelera

Istat: a gennaio l’inflazione sale a 0,8%, il carrello della spesa acceleraRoma, 1 feb. (askanews) – Secondo le stime preliminari Istat, nel mese di gennaio l’indice nazionale dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua, in ripresa dallo 0,6% del mese precedente.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, il cosiddetto carrello della spesa, aumentano lievemente su base annua da +5,3% a +5,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano (da +4,4% di dicembre a +3,6%). Nel mese di gennaio l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da 3,1% a 2,8% e quella al netto dei soli beni energetici da 3,4% a 3,1%.

Istat segnala che l’accelerazione annua dell’inflazione è dovuta all’aumento dei prezzi dei servizi di trasporto (da +3,7% a +4,3%) e dei beni alimentari non lavorati (da +7,0% a +7,5%) e alla frenata della dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da -41,6% a -21,4%). Si attenua l’aumento dei prezzi dei servizi relativi all’abitazione (da +4,2% a +2,9%) e dei beni durevoli (da +1,5% a +0,8%). La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni rallenta la sua discesa (da -1,5% a -0,8%), mentre quella dei servizi decelera, pur rimanendo positiva (da +3,4% a +2,9%), determinando una diminuzione del differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni (+3,7 punti percentuali, dai +4,9 di dicembre).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, alla crescita dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,1%), dei Beni alimentari lavorati (+1,0%), dei Servizi relativi all’abitazione (+0,4%), dei beni energetici non regolamentati e degli Altri beni (+0,3% entrambi); gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-1,2%) e dal lieve calo dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (-0,1%). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,3% per l’indice generale e a +0,9% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,1% su base mensile, a causa dell’avvio dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature di cui l’indice NIC non tiene conto, e aumenta dello 0,9% su base annua (in aumento dal +0,5% di dicembre).

Marcolin e Louboutin siglano accordo licenza in esclusiva mondiale

Marcolin e Louboutin siglano accordo licenza in esclusiva mondialeMilano, 1 feb. (askanews) – Marcolin, azienda tra i leader mondiali nel settore dell’eyewear, e Christian Louboutin, tra i più noti luxury brand internazionali, hanno siglato un accordo di licenza in esclusiva mondiale – valido fino al 2029 – per il design, la produzione e distribuzione di occhiali da sole e montature da vista. Il brand francese, sottolinea una nota, debutterà così per la prima volta nella sua storia nella categoria eyewear, scegliendo Marcolin come partner esclusivo.

“Oggi annunciamo una partnership storica: essere stati scelti da un marchio così prestigioso e desiderato in tutto il mondo come Christian Louboutin per il proprio debutto nel settore eyewear ci riempie di orgoglio, e dimostra una volta di più quanto il mercato riconosca a Marcolin un know-how unico nell’ideazione e nella realizzazione di prodotti di lusso di altissima qualità”, ha commentato Fabrizio Curci, Ceo & General Manager di Marcolin. Alexis Mourot, Ceo di Christian Louboutin, ha aggiunto: “Christian Louboutin sta portando avanti progressivamente una strategia volta a diventare un player completo di accessori di lusso lifestyle e l’eyewear è per noi un’estensione naturale di questo percorso. Marcolin è il partner ideale per iniziare questa collaborazione strategica poiché condivide la stessa visione nel creare prodotti di eccezionale qualità e riconoscibilità”.

Dalla collaborazione tra Marcolin e Louboutin “prenderanno vita collezioni che si posizioneranno nella fascia più aspirazionale del mercato dell’eyewear e che saranno caratterizzate da evidenti richiami riconducibili ai dettagli iconici della Maison”. Le nuove collezioni saranno distribuite a partire dalla SS25 attraverso una rete selezionata di punti vendita in tutto il mondo.

La Cina è vicina: nel paniere Istat 2024 i pasti “all you can eat”

La Cina è vicina: nel paniere Istat 2024 i pasti “all you can eat”Roma, 1 feb. (askanews) – La Cina è sempre più vicina, anche secondo l’Istat. Tanto che nel nuovo paniere dei consumi, che come ogni anno è stato aggiornato per il 2024, è entrato uno dei cavalli di battaglia del marketing delle attività ristorative gestite da membri delle comunità cinesi in Italia: il pasto “all you can eat” (ormai conosciuto anche con l’acronimo “ayce”).

Tra gli altri prodotti entrati nel paniere che fotografa le abitudini di spesa degli italiani, ci sono gli apparecchi per la deumidificazione e purificazione dell’aria e, per combattere i periodi più caldi dell’anno, i condizionatori d’aria. La lampadina smart e il pavimento laminato sono le altre new entry. La sempre più profonda attenzione degli italiani per la cura del corpo e per la forma è segnalata dall’ingresso nel paniere del corso di acquagym, dei corsi di di calcio e calcetto, di tennis e del padel. Inoltre vengono immessi anche la piastra per i capelli, il rasoio elettrico, lo scaldaletto. Tra i servizi culturali fa capolino il “corso di formazione artistico culturale” come nuovo aggregato. E, per gli alimenti, entrano anche l’Uva Vittoria e la Mela Kanzi.

Escono invece dal paniere, il dispositivo per il tracking delle funzioni vitali, il tagliacapelli e il regolabarba elettrico e, mestamente, il lettore di e-book. Segno di una ridotta rappresentatività di questi prodotti, rispetto ad altri. Ogni anno l’Istat rivede l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo, aggiornando contestualmente le tecniche d’indagine e i pesi con i quali i diversi prodotti contribuiscono alla misura dell’inflazione.

Nel paniere del 2024 utilizzato per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) e quello per le famiglie di operai e impiegati (FOI) figurano 1.915 prodotti elementari (1.885 nel 2023), raggruppati in 1.045 prodotti, a loro volta raccolti in 425 aggregati. Per il calcolo dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato a livello europeo (IPCA) il paniere comprende 1.936 prodotti elementari (1.906 nel 2023), raggruppati in 1.064 prodotti e 429 aggregati. L’aggiornamento dei beni e servizi compresi nel paniere tiene conto sia delle novità nelle abitudini di spesa delle famiglie sia dell’evoluzione di norme e classificazioni e, in alcuni casi, arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati.

Sono circa 33 milioni le quotazioni di prezzo (scanner data) provenienti ogni mese dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO), utilizzate nel 2024 per stimare l’inflazione; 385mila sono raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica (UCS); quasi 235mila dall’Istat direttamente o tramite fornitori di dati; più di 157mila le quotazioni provenienti dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico. Con riferimento ai canoni di affitto di abitazioni di proprietà privata, sono circa un milione e mezzo le osservazioni utilizzate per la stima dell’inflazione; la principale novità è il passaggio alla fornitura mensile della base dati delle locazioni immobiliari dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, che garantisce un’informazione più completa e tempestiva. Nel 2024, 79 comuni contribuiscono al calcolo degli indici per l’intero paniere dei prodotti a rilevazione tradizionale (come nel 2023), con una copertura territoriale dell’83,5% in termini di popolazione residente. Altri 12 comuni effettuano la rilevazione solo per alcune tariffe e servizi locali, portando, per questi prodotti, la copertura al 90,5%. Nei comuni coinvolti, sono più di 44mila le unità di rilevazione (punti vendita, imprese e istituzioni) presso cui sono raccolti i prezzi, e più di 2.700 le abitazioni per la rilevazione dei canoni d’affitto di abitazione di Ente pubblico. Gli scanner data provenienti dai diversi canali della GDO sono riferiti a un campione di circa 4.300 punti vendita, appartenenti a 19 grandi gruppi della distribuzione al dettaglio, rappresentativi dell’intero territorio nazionale. Sono riferiti ai prodotti alimentari confezionati e per la cura della casa e della persona. In totale, gli scanner data rappresentano il 13,6% del paniere NIC. Con riferimento all’indice NIC: aumenta il peso delle divisioni Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,1 punti percentuali), Trasporti (+0,6 p.p.) e Altri beni e servizi (+0,4 p.p.); si riduce quello di Mobili, articoli e servizi per la casa (-0,8), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili e Abbigliamento e calzature (-0,5 p.p. entrambe).