Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Ex Whirlpool, a Napoli 312 lavoratori firmano nuovo contratto

Ex Whirlpool, a Napoli 312 lavoratori firmano nuovo contrattoNapoli, 30 ott. (askanews) – In un capannone ormai abbandonato, con le pareti e i pavimenti spogli, caratterizzati solo da nastri bianchi e rossi, sono stati sistemati diversi banchetti sui quali i 312 dipendenti ex Whirlpool hanno siglato un nuovo contratto di lavoro per essere assorbiti da TeaTek, la società che produrrà pannelli fotovoltaici di nuova generazione laddove la multinazionale americana produceva lavatrici. A una a una le tute blu entrano, si siedono e firmano. Tanta emozione, ma anche incredulità dopo quattro anni di una vertenza dura che ha prodotto scioperi, manifestazioni, blocchi stradali, dando vita a speranze, ma generando anche tante disillusioni. “E’ un’emozione indescrivibile perché io, la mia famiglia e i miei amici siamo stati qui notte e giorno, ci abbiamo sempre creduto e non abbiamo mai pensato di mollare. Oggi mi godo questo traguardo a testa alta – ha detto Pasquale, padre di due ragazzi di 13 e 17 anni – Questa firma l’ho dedicata a mia moglie e ai miei figli perché mi hanno supportato per quattro anni. Sono entrato in Whirlpool il 30 ottobre del 1996 e oggi, dopo 27 anni, ho firmato un nuovo contratto. Quando siamo stati licenziati è crollato tutto, è mandata la terra da sotto i piedi, ma ce l’abbiamo fatta. Ha vinto la nostra determinazione e siamo ancora più orgogliosi perché non abbiamo abbandonato il nostro quartiere. E’ stata molto dura, ma non abbiamo mai pensato di mollare e di andare via da Napoli né di cercare un altro lavoro. Oggi festeggio anche per questo e ho voglia di ricominciare”. Vincenzo ha 47 anni, tre figli e una moglie infermiera: “E’ un momento molto emozionante. La vita mi ha portato un sapore diverso perché l’amarezza che c’era prima si è trasformata in qualcosa di dolce. Tornare a casa e sorridere sinceramente ai miei figli e non per nascondere qualcosa, mi fa guardare al futuro con ottimismo”. “Mia moglie, per diversi mesi, ha dovuto mantenere il peso della famiglia. Una cosa che avrebbe potuto scalfire la mia dignità ma, per fortuna, è stata brava a stimolarmi e a darmi la forza per andare avanti e per non sentirmi perso. In questi quattro anni, ogni giorno abbiamo pensato a cosa potesse fare da catalizzatore su questa vertenza perché era importante per noi che l’opinione pubblica sapesse cosa ci stava accadendo. Sono state tantissime le azioni di lotta e grandissimo il supporto che abbiamo ricevuto da ogni parte. Nei momenti di difficoltà c’è sempre bisogno di aiuto, da soli non ci si salva mai”, ha concluso.

Psc

IA, Urso-Le Maire-Habeck: Ue investa e lasci nascere industrie

IA, Urso-Le Maire-Habeck: Ue investa e lasci nascere industrieRoma, 30 ott. (askanews) – I ministri responsabili dell’industria di Italia, Francia e Germania condividono la necessità di rafforzare gli investimenti sull’intelligenza artificiale e al tempo stesso di evitare di soffocarne lo sviluppo con una regolamentazione eccessiva e prematura, che sarebbe come imporre norme sul traffico di auto “prima ancora che esista un traffico”. E’ la linea su cui si sono ritrovati il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, con i suoi omologhi di Francia, Bruno Le Maire, e Germania, Robert Habeck durante una trilaterale che si è svolta oggi al Mimit, a Roma.

Il tema dell’intelligenza artificiale era quello centrale di questa riunione, la seconda di questo genere dopo una analoga che si era svolta il 26 giugno a Berlino, mentre un ulteriore incontro è previsto nei mesi prossimi a Parigi. Tre grandi paesi Ue “individuano punti in comune lo fanno in piena trasparenza con i rappresentanti delle nostre imprese”, ha rilevato Urso. “Non bisogna fare un codice della strada quando ancora non ci sta il traffico, anzi mentre la strada viene costruita da giganti statunitensi e cinesi: dobbiamo innanzitutto costruire la nostra di strada”, ha detto.

Perché al momento, gli ha fatto eco Le Maire, gli Stati Uniti stanno investendo sull’intelligenza artificiale il decuplo di quello che sta facendo l’Unione europea. “In gioco ci sta la nostra sovranità, la nostra libertà politica, il dibattito sull’intelligenza artificiale è il miglior esempio: negli Usa vengono investiti 52 miliardi, in Europa 5 miliardi, un decimo. L’unico vantaggio – secondo Le Maire – è che stavolta siamo consapevoli che dobbiamo disporre di tutti i mezzi per innovare di più”. Ma in tempi di ristrettezze di bilancio questo chiama in causa anche il contributo del settore privato e per questo “serve l’Unione dei mercati dei capitali”, ha proseguito il ministro francese. Su questo c’è la determinazione di Francia, Germania e Italia ad andare avanti. Più in generale “siamo convinti che sia il momento di sburocratizzare le decisioni industriali Ue. Sono convinto che con Adolfo e Robert abbiamo intrapreso questa linea europea”.

Le Maire ha inoltre sottolineato che sull’intelligenza artificiale “l’Europa tutto il potenziale per avere successo, ha competenze, dati affidabili, settori industriali: abbiamo tutto ma le cifre sugli investimenti sono impietosi, oggi l’Europa investe 10 volte meno dei suoi competitor e bisogna fare molto di più e più rapidamente”. Habeck, per parte sua, si è particolarmente soffermato sulla necessità di non soffocare lo sviluppo di questo settore, precipitandosi in una affrettata regolamentazione. “L’intelligenza artificiale non è un episodio sporadico, è già presente in molte applicazioni e settori industriali, come la medicina, la diagnostica, i modelli linguistici, è un processo già in movimento. In Europa possiamo fare la differenza – ha detto – senza per forza doverci appoggiare alle catene di valore Usa e ai loro motori di ricerca”.

Ma sarebbe “pericoloso e fatale mettersi a regolamentare gli algoritmi, invece che pensare di regolare le loro applicazioni”, ha proseguito il ministro tedesco. Piuttosto eventuali regole vanno pensate dove vi sia il pericolo di falsificazione o sistemi di “social scoring”, che possono portare a disparità: “lì bisogna regolamentare, ma per il resto è necessario offrire libertà di movimento”. Voz

Sogin, iniziata demolizione torre idrica centrale del Garigliano

Sogin, iniziata demolizione torre idrica centrale del GariglianoRoma, 30 ott. (askanews) – Sono iniziati oggi i lavori di smantellamento della torre idrica della centrale nucleare del Garigliano (Caserta), una struttura cilindrica in cemento armato che, con i suoi 72 metri d’altezza, da sempre ha caratterizzato lo skyline del sito.

Rinforzata da quattro speroni a larghezza decrescente, sulla sommità della torre è presente il serbatoio di forma toroidale che ospitava l’acqua industriale dell’impianto, con una capacità di 280 metri cubi. La struttura è stata sostituita con un nuovo sistema di approvvigionamento idrico, funzionale ai lavori di dismissione in corso. La tecnica impiegata per la demolizione è il taglio a filo diamantato, eseguito con l’ausilio di una gru. Il taglio avviene dall’alto verso il basso e prevede il progressivo sezionamento della struttura in blocchi di cemento armato, ciascuno con peso inferiore a 10 tonnellate.

Pur trattandosi di un edificio convenzionale, nelle operazioni di smantellamento Sogin e la controllata Nucleco adotteranno gli stessi criteri utilizzati in ambito nucleare per garantire massima sicurezza, precisione, riduzione di rumore e polveri generate e assenza di vibrazioni. La demolizione della torre idrica, la cui conclusione è prevista entro l’anno, produrrà circa 1.900 tonnellate di materiale, di cui 1.700 di cemento e 200 di parti metalliche. Tale quantitativo rientra nelle circa 258 mila tonnellate di materiale che saranno generate dallo smantellamento della centrale del Garigliano e inviate a recupero, ossia il 96% di quanto sarà complessivamente prodotto dai lavori di dismissione.

Acri-Ipsos: torna un cauto ottimismo tra i risparmiatori italiani

Acri-Ipsos: torna un cauto ottimismo tra i risparmiatori italianiRoma, 30 ott. (askanews) – E’ tornato un “cauto ottimismo” tra i risparmiatori italiani negli ultimi 12 mesi, “con una situazione percepita come meno difficile, e che permette di vivere con maggiore serenità, almeno fino a quando l’orizzonte è immediato”. Gli italiani si sono assuefatti all’elevato livello dei prezzi, ma c’è anche la speranza di una discesa a breve dell’inflazione e “la percezione di essere in grado di fronteggiare un mondo complesso”. E’ la fotografia scattata dalla indagine annuale dell’Acri – Associazione di fondazioni e casse di risparmio – realizzata assieme all’Ipsos e pubblicata come ogni anno alla vigilia della Giornata mondiale del risparmio.

Ad aiutare il clima generale anche le dinamiche del mercato del lavoro, mentre si indebolisce la fiducia verso l’Unione europea e l’euro, a che a riflesso del forte aumenti dei tassi di interesse da parte della Bce. Come certificato da Istat, spiega lo studio, la fiducia per il clima economico nel nostro Paese che aveva registrato una vera e propria “caduta” nel corso dello scorso anno, è ritornata verso livelli analoghi a quelli della prima metà del 2021. Il raopporto evidenzia un modesto miglioramento del tenore di vita delle famiglie, che torna ai livelli pre-pandemia: è il risultato di famiglie in forte difficoltà economica, in calo rispetto al 2022, e famiglie che hanno registrato una migliore tenuta del tenore di vita, in crescita rispetto allo stesso anno. Ciò si accompagna a una minore insoddisfazione: scende dal 17% al 14% la quota di chi appare seriamente in difficoltà.

Guardando al futuro, le previsioni sull’andamento dell’economia personale, locale, fino ad arrivare a quella europea e mondiale, portano gli italiani da un marcato pessimismo dello scorso anno ad un rimbalzo positivo dell’anno in corso, trainato da forti attese personali, specie nella generazione di mezzo. Solo riguardo la situazione del Paese non si osserva questo minore pessimismo, i dati rimangono in linea col 2022. Il mercato del lavoro aiuta i singoli ad essere fiduciosi, prosegue il rapporto Acri-Ipsos: le famiglie colpite da una situazione lavorativa sfavorevole sono diminuite grazie al progressivo calo del tasso della disoccupazione che si osserva nel Paese. Al contempo, il tenore di vita è migliorato per il 14% (contro un 7% del 2022) e cala la quota di coloro che hanno visto peggiorare la propria condizione economica (dal 19% nel 2022 al 13% di quest’anno).

La percezione dell’aumento dei prezzi a causa dell’inflazione non si arresta e continua a mantenere elevato il livello di preoccupazione della popolazione italiana circa l’impatto sul proprio bilancio familiare; circa un terzo degli italiani si dichiarano molto preoccupati. Ma nel frattempo hanno adottato strategie di contenimento che sembrano risultare loro efficaci, dalla ricerca di offerte, all’apertura a nuovi prodotti e all’acquisto online. A livello finanziario, si legge, si nota una crescita della propensione verso strumenti finanziari più sicuri, a scapito dell’immobilismo e della liquidità, certamente legata sia all’inflazione, sia ai maggiori rendimenti che offrono molti intermediari e i titoli di stato.

Questo in un quadro, comunque, di incertezza verso regole e controlli, che penalizza gli strumenti più a rischio. I più giovani, dice l’indagine, lamentano una bassa competenza finanziaria, una bassa autonomia gestionale e sono molto interessati ad approfondire i temi. La sfida è quindi culturale e educativa, perché ambiscono a una autonomia che raggiungono solo tardi e a fatica. In questo scenario incerto, si indebolisce la fiducia nell’Unione Europea e nell’euro, rileva lo studio, sostenuta comunque dalle nuove generazioni: i dati evidenziando una polarizzazione tra chi ha fiducia nelle azioni e nelle scelte che verranno prese e chi no (51% si fida vs 49% non si fida). A intaccare la fiducia ha contribuito la politica dei tassi di interessi della Bce per contrastare l’inflazione: ha messo in difficoltà molte famiglie e imprese che si sono trovate a pagare interessi più alti su mutui, prestiti, e finanziamenti, che sono tra le più critiche verso l’Ue. Un altro fenomeno va sottolineato: si indebolisce anche l’idea che l’Europa, sempre riconosciuta per la sua tutela delle libertà e dei singoli, sia efficace nel difendere gli ideali democratici e la capacità competitiva dell’Unione sui mercati internazionali, come sottolineano le crisi legate a materie prime ed energia. Sembra allentarsi il legame percepito tra Responsabilità sociale e ambientale, abilitatori della competitività aziendale e lo sviluppo economico del Paese; rimane importante il contributo delle associazioni di categoria, dei corpi intermedi, del Terzo settore nel garantire coesione sociale e sviluppo. I singoli cittadini rimangono molto attivi, sia come volontariato, donando il proprio tempo, e ancor più facendo donazioni per sostenere il Terzo settore e iniziative benefiche. Coerentemente, è sempre forte la percezione del ruolo sociale del risparmio, strumento fondamentale per garantire crescita economica, sviluppo sociale e civile del Paese.

Halloween, Confesercenti-Swg: il giro d’affari supera i 200 mln di euro

Halloween, Confesercenti-Swg: il giro d’affari supera i 200 mln di euroRoma, 30 ott. (askanews) – Halloween è sempre più ‘made in Italy’. La ricorrenza, popolare soprattutto nei paesi anglosassoni e in Nord America, si è ormai affermata anche nel nostro Paese: a celebrarla, quest’anno, saranno circa 6 famiglie italiane su 10, con una spesa media di 66,7 euro per nucleo familiare. A festeggiare la notte delle streghe e delle zucche sono soprattutto le famiglie con figli sotto i 18 anni (77%) e i giovani tra 18 e 34 anni (68%). È quanto emerge da un sondaggio condotto da Ipsos per Confesercenti su un campione di consumatori italiani.

Tradizioni e ricorrenze popolari per Ognissanti o per i Defunti non sono sconosciute in Italia. Nel Giorno dei Morti, in Emilia-Romagna, i poveri andavano di casa in casa per chiedere cibo, che proprio i defunti avrebbero preservato per loro: una tradizione che ha più di qualche analogia con la richiesta di dolci tipica di Halloween. Anche in Sicilia, la tradizione vuole che nella notte tra l’1 e il 2 novembre i defunti portino giocattoli, pupi di zucchero e altre leccornie in dono ai bambini. E il tema dei ‘dolci dei morti’ è presente nella gastronomia di tutto il Paese, in Sicilia, in Sardegna, così come Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche e Umbria. La nuova Halloween, sul calco della versione nordamericana, è stabilmente in Italia a partire dagli anni 2000, e ha fatto presa soprattutto nel Centro-Italia (dove festeggia il 67%) mentre è leggermente meno seguita nel Mezzogiorno e nelle Isole (59%).

Le tradizioni. Gli italiani la celebrano soprattutto tra le mura di casa, con feste organizzate presso la propria abitazione o quella di amici (62% di chi festeggia). Ma c’è anche un 39%, quota corrispondente a oltre 8 milioni di italiani, e un 21% che la trascorrerà all’aperto – ma è il 40% delle famiglie con figli – accompagnando i bambini, con le classiche maschere di ispirazione ‘horror’ di Halloween, a chiedere dolcetti bussando di porta a porta scandendo la tradizionale richiesta di ‘dolcetto o scherzetto’?. Una richiesta che non andrà delusa, visto il 59% di chi celebra in qualche modo la notte delle streghe che adempierà all’obbligo di comprare caramelle e dolci da donare ai bambini: la tradizione di Halloween più rispettata in assoluto dagli italiani. C’è anche un 46% che addobberà a tema la propria abitazione, un 31% che farà mascherare i bambini, un 29% che si maschererà personalmente, e un ulteriore 25% che indosserà solo qualche accessorio a tema.

Quanto si spende e dove si compra. Nonostante la frenata dei consumi registrata negli ultimi mesi, gli italiani quest’anno allocheranno per Halloween un budget più generoso: quasi uno su tre (il 32%) dichiara di spendere di più dello scorso anno, contro il 22% che invece ridurrà il budget. Tra le feste fuori, dolci, decorazioni e maschere, gli italiani investiranno in media per Halloween 66,7 euro a persona, con una spesa leggermente più alta nel Nord Ovest (73,7 euro) e più bassa nelle Isole (62 euro) e un giro d’affari complessivo superiore ai 200 milioni di euro. Gli italiani faranno i propri acquisti soprattutto al supermercato (65%) e al centro commerciale (47%), ma uno su tre si rivolge anche alle attività di vicinato, che siano negozi (16%) o mercatini ed altre attività di commercio su aree pubbliche (17%). Il 26% farà i suoi acquisti di Halloween online, mentre il 2% farà tutto da solo, in casa.

Manovra, Sbarra: tagli alle pensioni ci vedrebbero di traverso

Manovra, Sbarra: tagli alle pensioni ci vedrebbero di traversoRoma, 29 ott. (askanews) – “Aspettiamo di conoscere il testo ufficiale”: è questa la premessa che Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, antepone alle sue considerazioni sulle bozze della legge di bilancio che sono state messe in circolazione. “Finora – spiega – rileviamo non pochi elementi che raccolgono le nostre proposte. Ma ci sono anche ombre importanti, a partire dal dossier pensioni. Si usino le ultime ore per migliorare queste misure e rispettare gli affidamenti sociali costruiti in questi mesi di negoziato. Questo è l’appello che rivolgiamo alla premier Meloni. Dovessero essere confermati, i tagli ci vedranno nettamente di traverso”, avverte il leader sindacale.

“Le pensioni – spiega Sbarra – sono un diritto sacrosanto delle persone. Sono salario differito. È sbagliato stringere le maglie del sistema a quote, così come ridurre aliquote e rendimenti per i lavoratori pubblici della sanità, degli enti locali, dei medici, della scuola: non possiamo far cassa con chi ha lavorato una vita pagando i contributi. Occorre rafforzare e non ridurre le flessibilità in uscita dal mercato del lavoro, risolvere la questione Opzione donna, assicurando anche la piena indicizzazione delle pensioni per quelle che vanno oltre quattro volte l’assegno minimo. Sono persone che hanno versato contributi previdenziali, per anni non hanno visto alcun adeguamento al costo della vita nei propri trattamenti, per di più falcidiati dall’inflazione”. (segue)

Alle ore 3 torna l’ora solare, lancette indietro di un’ora

Alle ore 3 torna l’ora solare, lancette indietro di un’oraRoma, 28 ott. (askanews) – Domani mattina si potrà dormire un’ora in più. Questa notte, alle ore 3, torna infatti l’ora solare e si dovranno spostare indietro di 60 minuti le lancette dell’orologio. Si guadagnerà un’ora di luce in più al mattino, ma il buio arriverà prima. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 370 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 140 mila famiglie. Il dato si traduce in un risparmio economico di circa 90 milioni di euro. I benefici dell’ora legale riguardano anche l’ambiente: il minor consumo elettrico ha infatti consentito di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 180 mila tonnellate.

Nel 2023, considerando il periodo di ora legale da domenica 26 marzo a domenica 29 ottobre, il costo del kilowattora medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ è stato, secondo i dati dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, di circa 24,5 centesimi di euro al lordo delle imposte. Dal 2004 al 2023, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 11,3 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,1 miliardi di euro.

Mediobanca: in assemblea netta vittoria lista cda, battuta Delfin

Mediobanca: in assemblea netta vittoria lista cda, battuta DelfinMilano, 28 ott. (askanews) – Vittoria netta della lista del cda uscente all’assemblea degli azionisti di Mediobanca chiamata a rinnovare il board per il prossimo triennio. La lista di maggioranza presentata dal consiglio uscente, che vede la riconferma dei vertici Renato Pagliaro e Alberto Nagel, è stata votata dal 52,6% dei presenti, pari al 40,4% del capitale.

La lista di Delfin, la holding degli eredi di Leonardo Del Vecchio, prima azionista della banca, è stata votata dal 41,74% dei presenti, pari al 32% circa del capitale. Per la lista di Assogestioni, infine, si è schierato il 4,64% dei presenti, ossia il 3,5% del capitale. Il nuovo cda di Mediobanca da 15 componenti vedrà così 12 consiglieri tratti dalla lista del cda uscente, due dalla lista Delfin e uno dalla lista dei fondi e Sgr riuniti in Assogestioni. La lista del nuovo cda comprende: Renato Pagliaro, Alberto Nagel, Laura Cioli, Valérie Hortefeux, Francesco Saverio Vinci, Laura Penna, Vittorio Pignatti Morano, Angel Vilà Boix, Virginie Banet, Marco Giorgino, Mana Abedi e Maximo Ibarra – tratti dalla lista del cda uscente. Sandro Panizza e Sabrina Pucci entrano in quota Delfin. Per Assogestioni riconfermata Angela Gamba.

Tim: ricevuta lettera da Merlyn, avanti con attività su offerte KKR

Tim: ricevuta lettera da Merlyn, avanti con attività su offerte KKRMilano, 28 ott. (askanews) – Tim in una nota conferma di aver ricevuta la lettera dal fondo Merlyn, che propone un piano di rilancio alternativo rispetto a quello di KKR, ma sottolinea che stanno proseguendo le attività relative alle offerte ricevute dal fondo Usa.

“Tim, su richiesta di Consob – si legge -, conferma di aver ricevuto nella giornata di venerdì scorso una comunicazione da Merlyn Advisor e RN Capital Partner, di cui peraltro è stata data ampia diffusione già in concomitanza dell’invio alla società. Tim, una volta verificata la partecipazione azionaria in capo al fondo proponente, sottoporrà il documento al cda che si riunirà il 3 novembre”. Tim ribadisce “che il progetto NetCo in corso di esame è in linea con il piano approvato all’unanimità dal cda e presentato nel Capital Market Day nel luglio dello scorso anno”. In tale quadro, spiega, “proseguono le attività propedeutiche alle decisioni in ordine alle offerte ricevute dal fondo KKR nel corso delle già programmate riunioni del 3 e 5 novembre”.

Tim, fonti Chigi: piano Merlyn estraneo a intenzioni del Governo

Tim, fonti Chigi: piano Merlyn estraneo a intenzioni del GovernoMilano, 28 ott. (askanews) – “Con riferimento alla sedicente proposta recentemente emersa sul futuro di Tim, il Governo fa notare di aver preso altre decisioni che contemplano un altro piano, reso manifesto alla società Tim e al mercato con trasparenza e nelle modalità corrette. Qualsiasi altra iniziativa è estranea alle intenzioni del Governo”. Così fonti di Palazzo Chigi all’indomani del piano di rilancio per Tim alternativo a KKR proposto dal fondo Merlyn.

“L’iniziativa assunta dal Governo – si precisa – prevede chiaramente il controllo pubblico sull’assetto strategico come risultato finale espressamente garantito dalla proposta, l’unica proposta, alla quale l’esecutivo partecipa con il riconoscimento del ruolo strategico e dei poteri speciali riconosciuti al Governo, in piena conformità all’ordinamento Ue”.