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Al via i saldi, Confesercenti-Ipsos: budget da 267 euro

Al via i saldi, Confesercenti-Ipsos: budget da 267 euroRoma, 3 gen. (askanews) – Saldi invernali al via. Tra oggi – in Valle d’Aosta – e venerdì 5 gennaio nel resto d’Italia, iniziano le vendite di fine stagione invernali 2024, primo grande appuntamento commerciale dell’anno e uno tra i più attesi dai consumatori. Quattro su dieci hanno già pianificato di comprare in saldo, con un budget medio previsto di 267 euro, e c’è un ulteriore 56% che acquisterà in caso di offerta interessante e che quindi non ha preventivato la spesa. Ma il cambiamento climatico complica la partita dei commercianti: le temperature eccezionalmente miti registrate tra ottobre e dicembre hanno quasi dimezzato (-46%) gli acquisti delle collezioni autunno-inverno, ed i negozi arrivano ai saldi senza avere praticamente mai avuto l’occasione di venderle a prezzo pieno.

È quanto emerge da un sondaggio condotto da Ipsos per Confesercenti sulle vendite di fine stagione, integrato da una survey condotta sulle piccole e medie imprese associate a Fismo, l’associazione dei negozi di moda Confesercenti. Il 40% ha già individuato cosa comprare, e prevede di acquistare entro domenica 7 gennaio, con un budget medio previsto di 267 euro a persona, anche se il 38% prevede di spendere meno di 150 euro. Una polarizzazione confermata dal fatto che la maggior parte assoluta dei consumatori – il 56% – comprerà solo di fronte ad un’offerta convincente. Una quota in crescita rispetto agli scorsi anni, segnale di una maggiore attenzione da parte delle famiglie: l’onda lunga dell’inflazione pesa ancora sui bilanci, e l’acquisto in saldo diventa meno impulsivo e più ragionato.

Chi è intenzionato a comprare cerca soprattutto calzature – 58% delle indicazioni – seguite a stretto giro da maglioni e felpe (56%). La classifica dei desiderata degli italiani per i saldi invernali 2024 prosegue con l’intimo (34%), gonne e/o pantaloni (33%), magliette, canottiere e top (29%), camicie e camicette (27%). Sotto la media le indicazioni per capispalla (21%, lo scorso anno erano il 27%). Il 19% cercherà una borsa, mentre il 17% un abito/completo; il 15% si orienterà invece sulla biancheria per la casa, il 13% su foulard, cappelli e altri accessori. Il 12% dei consumatori segnala interesse per l’acquisto di cinture e il 10% per articoli di piccola pelletteria, portafogli e portacarte. Sui saldi, i negozi fisici mantengono saldamente la preferenza dei consumatori: li sceglie l’83%, contro il 51% che prevede di acquistare online. A convincerli è la sensazione di avere più garanzie presso un punto vendita fisico, confermata dal 47% degli intervistati.

Auto, il 2023 si chiude con 1.566.448 immatricolazioni (+18,9%)

Auto, il 2023 si chiude con 1.566.448 immatricolazioni (+18,9%)Roma, 2 gen. (askanews) – Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti comunica che a dicembre 2023 sono state immatricolate 111.136 autovetture a fronte delle 104.965 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad un aumento del 5,88%. Il 2023 si è chiuso con 1.566.448 immatricolazioni di auto, il 18,96% in più del 2022. I trasferimenti di proprietà sono stati 416.680 a fronte di 402.769 passaggi registrati a dicembre 2022, con un aumento del 3,45%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 527.816, ha interessato per il 21,06% vetture nuove e per il 78,94% vetture usate.

Auto, Mimit: 1 febbraio tavolo su nuovo piano incentivi

Auto, Mimit: 1 febbraio tavolo su nuovo piano incentiviRoma, 2 gen. (askanews) – È stato convocato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy un incontro plenario del tavolo Automotive che si terrà giovedì primo febbraio: la riunione avrà luogo a Palazzo Piacentini, sede del Mimit, e sarà presieduta dal ministro Adolfo Urso.

Nel corso dell’incontro, a cui parteciperanno i principali rappresentanti delle imprese del settore, oltre alle organizzazioni della filiera, verrà illustrato il nuovo Piano degli incentivi per il settore automotive di prossima attivazione. Pilastri del Piano sono lo svecchiamento del parco auto, col sostegno ai redditi più bassi, e il rilancio della produzione di veicoli in Italia; sono inoltre previsti il raddoppio degli incentivi per Taxi e Ncc e l’avvio in forma sperimentale della formula del leasing sociale. Nel frattempo sono state calendarizzate le riunioni dei gruppi di lavoro previsti dal tavolo Stellantis dedicati al mercato, alla competitività, alla componentistica, al lavoro e alla ricerca e sviluppo. Tra lunedì 22 e mercoledì 24 gennaio 2024 si terranno le prime cinque riunioni. Inoltre, nel corso del mese di febbraio, sono programmate ulteriori due convocazioni per ogni singolo gruppo di lavoro, per un totale di 15 incontri nel periodo.

Confesercenti: per Capodanno gli italiani spendono 97 euro a persona

Confesercenti: per Capodanno gli italiani spendono 97 euro a personaMilano, 31 dic. (askanews) – A casa o fuori, gli italiani non rinunciano al rito del Capodanno. Quest’anno, tra veglione di San Silvestro e pranzo del Primo gennaio, spenderanno in media 97,5 euro a persona per salutare il 2023 ed accogliere il 2024, con circa 8,4 milioni di persone che brinderanno al nuovo anno in un ristorante o un altro pubblico esercizio. È quanto emerge da un sondaggio Confesercenti-IPSOS sulle festività invernali. Tra le due occasioni quella del 31 dicembre è senz’altro la più sociale. Più della metà degli intervistati, infatti, ha intenzione di trascorrere la notte del 31 dicembre fuori da casa, principalmente da amici (27%). C’è anche però un 14% che sceglierà un ristorante o altro tipo di locale – per un totale di quasi 5,2 milioni di persone. C’è poi un ulteriore 8% che lo trascorrerà in viaggio o in un luogo affittato per l’evento. Per la notte di San Silvestro, in media, si spenderanno 57,2 euro a persona.

Il primo gennaio, invece, sarà una giornata più dedicata alla famiglia, con il 68% degli italiani impegnati celebrare il nuovo anno a pranzo con i parenti. Una dimensione domestica che si riflette anche sul budget medio, sensibilmente inferiore (40,3 euro). Anche a Capodanno, però, ci sarà un 9% – circa 3,2 milioni di persone – che pianifica di trascorrere la giornata al ristorante o altro pubblico esercizio. Complessivamente, saranno 8,4 milioni gli italiani che sceglieranno di trascorrere il Veglione o il pranzo del primo dell’anno in un pubblico esercizio.

Per il cenone di Capodanno spendermo mediamente 98 euro a famiglia

Per il cenone di Capodanno spendermo mediamente 98 euro a famigliaRoma, 30 dic. (askanews) – Per il cenone di fine anno saranno destinati alla tavola 98 euro in media a famiglia, in leggero aumento rispetto allo scorso anno (+2%). E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ in vista del Capodanno per il quale si prevede che quasi nove italiani su dieci (87%) trascorreranno nelle case, proprie o di parenti e amici, mentre gli altri si divideranno soprattutto tra ristoranti e pizzerie dove sono previsti 4,6 milioni di persone ai quali si aggiungono oltre 350mila presenze in agriturismo secondo le stime di Terranostra e Campagna Amica.

Se una maggioranza del 34% conterrà la spesa entro i 50 euro a famiglia – spiega Coldiretti – un altro 23% viaggerà tra i 50 e i 100 euro e un 20% arriverà fino a 150. Non manca chi si spingerà a 200 euro 7%), chi addirittura a 300 (8%) e un 2% che andrà oltre.Ma anche a livello territoriale ci sono sensibili differenze, con gli abitanti delle Isole che spenderanno quasi il doppio rispetto ai residenti nel centro Italia (141 euro contro 76 euro), mentre al Sud il budget sarà di 130 euro, rispetto agli 80 euro del Nord Est e agli 84 del Nord Ovest, secondo Coldiretti che evidenzia come a pesare siano anche le differenze nel numero medio di familiari per regione. Le tavolate del cenone si allungano quest’anno ad una media di 7 persone e lo spumante – sottolinea la Coldiretti – si conferma come il prodotto immancabile per quasi nove italiani su dieci (89%), ma è sorprendentemente seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’85% dei menu.

Sulle tavole per le feste è forte la presenza del pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie ma – sottolinea Coldiretti Impresa pesca – il 65% degli italiani assaggerà il salmone arrivato dall’estero, il 9% si permetterà le ostriche e il 5% il caviale spesso di produzione nazionale. La tendenza generale è dunque quella di privilegiare un menu tricolore spesso a chilometri zero con le tradizioni del territorio protagoniste dall’antipasto al dolce secondo Coldiretti/Ixe’. 

Assoviaggi: per Capodanno 200mila italiani in viaggio all’estero (il top è la Spagna)

Assoviaggi: per Capodanno 200mila italiani in viaggio all’estero (il top è la Spagna)Roma, 30 dic. (askanews) – Sono circa 200mila gli italiani che hanno scelto di viaggiare all’estero per le vacanze di Capodanno e di farlo con un pacchetto acquistato in agenzia di viaggio. Anche se i numeri sono leggermente in calo, a causa soprattutto del caro-prezzi e dei timori legati ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, sono in tanti a scegliere la sicurezza di un viaggio organizzato da tour operator e agenzie.

È quanto emerge da un’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoviaggi Confesercenti. Le destinazioni ‘regine’ del Capodanno sono la Spagna, per il corto raggio, l’Egitto, per il medio raggio, e gli Stati Uniti, per il lungo raggio. A seguire Francia e Regno Unito per le mete più vicine all’Italia, Finlandia e Norvegia per il medio raggio, Caraibi e Thailandia per i viaggi intercontinentali.

Risultati interessanti anche per destinazioni europee come Austria, Repubblica Ceca, Germania, Portogallo, Olanda, Polonia, Islanda e Svezia. Successo per Giappone e Marocco, ottimi riscontri poi per le lontane Argentina, Madagascar, Vietnam, Seychelles, Sudafrica e Brasile. Non sono infine mancate le richieste per Maldive, Kenya, Tanzania, Zanzibar e Mauritius.

I mercati azionari globali brindano, il 2023 il miglior anno dal 2019

I mercati azionari globali brindano, il 2023 il miglior anno dal 2019Roma, 29 dic. (askanews) – I mercati azionari globali sono destinati a registrare il loro anno migliore dal 2019, dopo un forte rally di due mesi, mentre gli investitori scommettono che le principali banche centrali hanno finito di alzare i tassi di interesse e li taglieranno rapidamente l’anno prossimo.

L’indice S&P 500 – riporta il Financial Times – è rimasto stabile all’apertura di Wall Street venerdì, l’ultimo giorno di negoziazione del 2023, attestandosi appena al di sotto del suo massimo storico fissato nel gennaio dello scorso anno. In Europa, l’indice continentale Stoxx 600 ha guadagnato lo 0,3% attestandosi al livello più alto degli ultimi due anni. L’indice MSCI World, un ampio indicatore delle azioni globali, è aumentato del 16% dalla fine di ottobre e del 22% quest’anno, la sua migliore performance annuale dal guadagno del 25% nel 2019. le obbligazioni sono state guidate da un calo dell’inflazione più rapido del previsto nelle grandi economie, che ha alimentato un crescente consenso sul fatto che i costi di finanziamento diminuiranno nel 2024.

La Federal Reserve ha aggiunto carburante al rally nella sua riunione di metà dicembre, quando le nuove proiezioni dei politici hanno segnalato che ci sarebbero stati tagli dei tassi il prossimo anno. “Una volta che la Fed ha cambiato direzione, ha davvero messo gli investitori in uno stato d’animo positivo”, ha affermato Tim Murray, multi-asset strategist di T Rowe Price. “È stato un grosso problema ed è stato inaspettato.” L’inflazione è scesa più rapidamente del previsto su entrambe le sponde dell’Atlantico. I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati del 3,1% nel corso dell’anno fino a novembre, in calo rispetto al 3,2% di ottobre, mentre l’inflazione nel Regno Unito ha subito un brusco rallentamento al 3,9%. L’inflazione dell’Eurozona è scesa al 2,4%, il ritmo annuale più lento da luglio 2021.

I trader – riporta ancora il Ft – stanno ora scontando sei tagli dei tassi da parte sia della Fed che della Banca Centrale Europea entro la fine del 2024, una netta inversione di tendenza rispetto ai timori di costi di finanziamento “più alti per un periodo più lungo” che hanno innescato una svendita globale di obbligazioni in autunno. L’indice aggregato globale Bloomberg del debito pubblico e societario è aumentato del 6% quest’anno, dopo essere sceso di circa il 4% a metà ottobre.

Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni, un punto di riferimento per le attività finanziarie globali, è sceso al 3,88% da oltre il 5% di ottobre. I rendimenti diminuiscono all’aumentare dei prezzi. Alcuni investitori ritengono che i mercati azionari stiano scontando un eccessivo ottimismo riguardo al fatto che l’inflazione continuerà a scendere tendenzialmente senza che l’economia americana scivoli in recessione. “Prevedo che parte dell’entusiasmo attorno ai tagli dei tassi inizierà a svanire nel nuovo anno”, ha affermato Greg Peters, co-chief investment officer di PGIM Fixed Income. Gran parte dei guadagni di Wall Street quest’anno sono stati guidati da una manciata di grandi titoli tecnologici, anche se il rally si è ampliato oltre i cosiddetti Magnifici Sette – Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Tesla, Meta e Nvidia – nelle ultime settimane. L’indice Nasdaq, dominato dal settore tecnologico, è cresciuto del 44% quest’anno, il miglior risultato degli ultimi due decenni. Al contrario, il FTSE 100 di Londra è rimasto indietro rispetto ai mercati statunitensi ed europei, crescendo meno del 4% nel 2023. La preponderanza del FTSE di gruppi minerari che fanno affidamento sul rallentamento dell’economia cinese e di società energetiche esposte ai prezzi del petrolio si è rivelata un ostacolo, così come il tasso di inflazione relativamente resistente del Regno Unito, che gli investitori si aspettano limiti la misura in cui la Banca d’Inghilterra può abbassare i tassi di interesse il prossimo anno.

Borsa, FT: mercati globali brindano, il miglior anno dal 2019

Borsa, FT: mercati globali brindano, il miglior anno dal 2019Roma, 29 dic. (askanews) – I mercati azionari globali sono destinati a registrare il loro anno migliore dal 2019, dopo un forte rally di due mesi, mentre gli investitori scommettono che le principali banche centrali hanno finito di alzare i tassi di interesse e li taglieranno rapidamente l’anno prossimo.

L’indice S&P 500 – riporta il Financial Times – è rimasto stabile all’apertura di Wall Street venerdì, l’ultimo giorno di negoziazione del 2023, attestandosi appena al di sotto del suo massimo storico fissato nel gennaio dello scorso anno. In Europa, l’indice continentale Stoxx 600 ha guadagnato lo 0,3% attestandosi al livello più alto degli ultimi due anni. L’indice MSCI World, un ampio indicatore delle azioni globali, è aumentato del 16% dalla fine di ottobre e del 22% quest’anno, la sua migliore performance annuale dal guadagno del 25% nel 2019. le obbligazioni sono state guidate da un calo dell’inflazione più rapido del previsto nelle grandi economie, che ha alimentato un crescente consenso sul fatto che i costi di finanziamento diminuiranno nel 2024.

La Federal Reserve ha aggiunto carburante al rally nella sua riunione di metà dicembre, quando le nuove proiezioni dei politici hanno segnalato che ci sarebbero stati tagli dei tassi il prossimo anno. “Una volta che la Fed ha cambiato direzione, ha davvero messo gli investitori in uno stato d’animo positivo”, ha affermato Tim Murray, multi-asset strategist di T Rowe Price. “È stato un grosso problema ed è stato inaspettato.”

L’inflazione è scesa più rapidamente del previsto su entrambe le sponde dell’Atlantico. I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati del 3,1% nel corso dell’anno fino a novembre, in calo rispetto al 3,2% di ottobre, mentre l’inflazione nel Regno Unito ha subito un brusco rallentamento al 3,9%. L’inflazione dell’Eurozona è scesa al 2,4%, il ritmo annuale più lento da luglio 2021. I trader – riporta ancora il Ft – stanno ora scontando sei tagli dei tassi da parte sia della Fed che della Banca Centrale Europea entro la fine del 2024, una netta inversione di tendenza rispetto ai timori di costi di finanziamento “più alti per un periodo più lungo” che hanno innescato una svendita globale di obbligazioni in autunno.

L’indice aggregato globale Bloomberg del debito pubblico e societario è aumentato del 6% quest’anno, dopo essere sceso di circa il 4% a metà ottobre. Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni, un punto di riferimento per le attività finanziarie globali, è sceso al 3,88% da oltre il 5% di ottobre. I rendimenti diminuiscono all’aumentare dei prezzi. Alcuni investitori ritengono che i mercati azionari stiano scontando un eccessivo ottimismo riguardo al fatto che l’inflazione continuerà a scendere tendenzialmente senza che l’economia americana scivoli in recessione. “Prevedo che parte dell’entusiasmo attorno ai tagli dei tassi inizierà a svanire nel nuovo anno”, ha affermato Greg Peters, co-chief investment officer di PGIM Fixed Income. Gran parte dei guadagni di Wall Street quest’anno sono stati guidati da una manciata di grandi titoli tecnologici, anche se il rally si è ampliato oltre i cosiddetti Magnifici Sette – Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Tesla, Meta e Nvidia – nelle ultime settimane. L’indice Nasdaq, dominato dal settore tecnologico, è cresciuto del 44% quest’anno, il miglior risultato degli ultimi due decenni. Al contrario, il FTSE 100 di Londra è rimasto indietro rispetto ai mercati statunitensi ed europei, crescendo meno del 4% nel 2023. La preponderanza del FTSE di gruppi minerari che fanno affidamento sul rallentamento dell’economia cinese e di società energetiche esposte ai prezzi del petrolio si è rivelata un ostacolo, così come il tasso di inflazione relativamente resistente del Regno Unito, che gli investitori si aspettano limiti la misura in cui la Banca d’Inghilterra può abbassare i tassi di interesse il prossimo anno. .

Borsa: nel 2023 Ftse Mib +28%, sui massimi da estate 2008

Borsa: nel 2023 Ftse Mib +28%, sui massimi da estate 2008Milano, 29 dic. (askanews) – Un 2023 da incorniciare per Piazza Affari. L’indice principale Ftse Mib ha registrato in un anno un aumento del 28%: valori superiori ai 30.000 punti non si registravano da giugno 2008. E’ quanto emerge dai dati 2023 di Borsa Italiana (aggiornati al 28 dicembre). Nel corso dell’ultima seduta dell’anno, l’indice, che viaggia sopra i 30.440 punti, è sulla strada per aggiornare i massimi dell’anno.

Il 2022, invece, era stato un anno da dimenticare per la Borsa di Milano che in 12 mesi aveva perso complessivamente oltre il 13%, tra le peggiori performance in Europa.

Sicurezza lavoro, Inail: infortuni mortali -3,8% nei primi 11 mesi

Sicurezza lavoro, Inail: infortuni mortali -3,8% nei primi 11 mesiRoma, 29 dic. (askanews) – Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto entro il mese di novembre sono state 542.568 (-16,8% rispetto a novembre 2022), 968 delle quali con esito mortale (-3,8%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 67.094 (+20,4%). Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di novembre.

Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro il mese di novembre sono state 542.568, in calo rispetto alle 652.002 dei primi 11 mesi del 2022 (-16,8%), in aumento rispetto alle 502.458 del 2021 (+8%) e alle 492.150 del 2020 (+10,2%), e in diminuzione rispetto alle 590.679 del 2019 (-8,1%). A livello nazionale i dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano, per i primi 11 mesi del 2023 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 569.133 del 2022 ai 455.140 del 2023 (-20,0%), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 5,5%, da 82.869 a 87.428. A novembre di quest’anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -20,4% nella gestione Industria e servizi (dai 541.669 casi del 2022 ai 431.044 del 2023), un +0,4% in Agricoltura (da 24.341 a 24.450) e un +1,3% nel Conto Stato (da 85.992 a 87.074). Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in molti settori produttivi, in particolare l’Amministrazione pubblica, che comprende l’attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-55,3%), la Sanità e assistenza sociale (-52,4%) e il Trasporto e magazzinaggio (-38,5%). In controtendenza, prosegue l’Inail, alcuni settori del comparto manifatturiero, come quelli della fabbricazione di autoveicoli (+24,6%), delle bevande (+24,6%), della riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (+10,1%), dell’abbigliamento (+6,6%), ma anche della fornitura di acqua-reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento (+14,4%), delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+5,4%) e delle costruzioni (+5,3%).

L’analisi territoriale evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente al Sud (-21,4%) e nel Nord-Ovest (-20,3%), seguiti dalle Isole (-20,0%), dal Centro (-16,7%) e dal Nord-Est (-10,2%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e il Lazio. Il calo che emerge dal confronto tra i primi 11 mesi del 2022 e 2023 è legato sia alla componente femminile, che registra un -28,6% (da 268.565 a 191.686 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -8,5% (da 383.437 a 350.882). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-19,7%) sia quelli comunitari (-13,9%), mentre gli extracomunitari hanno registrato un +0,2%. L’analisi per classi di età rileva diminuzioni in tutte le fasce, a eccezione di quella degli under 20, che registra un +11,0% dovuto principalmente all’aumento infortunistico degli studenti.

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi 11 mesi del 2023 sono state 968, 38 in meno rispetto alle 1.006 registrate nel periodo gennaio-novembre 2022, 148 in meno rispetto al 2021, 183 in meno rispetto al 2020 e 29 in meno rispetto al 2019. A livello nazionale i dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano per i primi 11 mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 284 a 223, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 722 a 745. Il calo ha riguardato sia l’Industria e servizi (da 859 a 823 decessi) che il Conto Stato (da 35 a 32), mentre l’Agricoltura sale da 112 a 113. Dall’analisi territoriale emergono cali nel Nord-Ovest (da 276 a 254 casi), nel Nord-Est (da 224 a 219) e al Centro (da 204 a 176) e incrementi al Sud (da 224 a 235) e nelle Isole (da 78 a 84). Le regioni che presentano i maggiori aumenti sono Friuli Venezia Giulia (+15), Abruzzo (+13), Campania e Umbria (+6 ciascuna), mentre i cali più consistenti sono quelli rilevati in Toscana (-22), Piemonte (-13), Marche (-11) e Veneto (-10). La flessione registrata nel confronto tra i primi 11 mesi del 2022 e 2023 è legata solo alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono diminuiti da 113 a 75, mentre quella maschile conferma 893 decessi in entrambi i periodi. In calo sia le denunce dei lavoratori italiani (da 817 a 788) sia quelle dei comunitari (da 49 a 44) e degli extracomunitari (da 140 a 136). Dall’analisi per classi di età si registrano diminuzioni nelle fasce 25-44 anni (da 272 a 243 casi) e 45-59 anni (da 470 a 422) e aumenti tra gli under 25 (da 54 a 65) e tra i 60-74enni (da 194 a 223).

Al 30 novembre di quest’anno risultano 12 denunce di incidenti plurimi per un totale di 31 decessi, 17 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari, ecc.). Nel periodo gennaio-novembre 2022 gli incidenti plurimi erano stati 18 per un totale di 44 decessi, 42 dei quali stradali. Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 11 mesi del 2023 sono state 67.094, oltre 11mila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+20,4%). L’incremento è del 32,1% rispetto al 2021, del 63,9% sul 2020 e del 18,6% rispetto al 2019. I dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno mostrano un aumento del 21,2% nella gestione Industria e servizi (da 46.024 a 55.784 casi), del 16,1% in Agricoltura (da 9.207 a 10.687) e del 24,4% nel Conto Stato (da 501 a 623). L’incremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+28,2%), seguito da Nord-Ovest (+21,7%), Centro (+20,3%), Nord-Est (+18,5%) e Isole (+5,8%). Tra le regioni fanno eccezione la Valle d’Aosta (-18,9%) e la Calabria (-2,3%). In ottica di genere si rilevano 8.262 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 41.129 a 49.391 (+20,1%), e 3.100 in più per le lavoratrici, da 14.603 a 17.703 (+21,2%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 51.503 a 61.612 (+19,6%), sia quelle dei comunitari, da 1.389 a 1.702 (+22,5%), e degli extracomunitari, da 2.840 a 3.780 (+33,1%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi 11 mesi del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori, dalle patologie del sistema respiratorio e dai disturbi psichici e comportamentali.