Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Mef, Giorgetti in visita a Poste Italiane, incontra vertici

Mef, Giorgetti in visita a Poste Italiane, incontra verticiRoma, 12 dic. (askanews) – Poste Italiane ha accolto, questa mattina nella sede centrale a Roma, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti in occasione della messa in vista delle festività natalizie, insieme a centinaia di dipendenti. Alla presenza della presidente Silvia Maria Rovere, dell’amministratore delegato Matteo Del Fante, del condirettore generale Giuseppe Lasco, dei membri del CdA, dei responsabili delle unità di business e degli Ad delle società del gruppo, il ministro ha assistito alla presentazione dei risultati economici di Poste. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati al ministro i numeri in crescita dal 2017 ad oggi, le principali attività che fanno di Poste Italiane azienda di sistema Paese e le linee guida lungo le quali si muoverà il prossimo piano industriale.

Manovra, un emendamento del governo prevede 2,3 mld dai fondi di coesione per finanziare il Ponte sullo Stretto

Manovra, un emendamento del governo prevede 2,3 mld dai fondi di coesione per finanziare il Ponte sullo StrettoRoma, 12 dic. (askanews) – Per finanziare il Ponte sullo Stretto una quota di risorse pari a circa 2,3 miliardi di euro viene attinta dal Fondo sviluppo e coesione per la programmazione 2021-2027, liberando risorse dal bilancio dello Stato per un analogo ammontare.

E’ quanto prevede il quarto emendamento del governo alla manovra, bollinato per essere depositato in commissione bilancio del Senato. La norma prevede che l’autorizzazione di spesa per finanziare la realizzazione del Ponte, inizialmente pari a 11,63 miliardi fino al 2032, scenda a 9,312 miliardi.

I 2,318 miliardi mancanti vengono coperti per 718 milioni dal Fondo per lo sviluppo e la coesione “sulla quota afferente alle amministrazioni centrali”. I restanti 1,6 miliardi arrivano sempre dal Fondo per lo sviluppo e coesione ma “sulle risorse indicate per le Regioni Sicilia e Calabria”.

Fed e Bce di fronte a difficile gestione delle attese sui tassi

Fed e Bce di fronte a difficile gestione delle attese sui tassiRoma, 12 dic. (askanews) – Da domani le banche centrali torneranno in primo piano tra i fattori osservati dai mercati, iniziando con gli esiti del direttorio della Federal Reserve statunitense, il Fomc, che alle 20 italiane comunicherà le sue decisioni sui tassi di interesse. L’attesa che si è andata consolidando è che ometta di effettuare quell’ultimo rialzo prima della fine dell’anno che pure aveva preventivato alla precedente riunione. L’ulteriore limatura dell’inflazione negli Usa, al 3,1% a novembre, un decimale in meno rispetto al livello di ottobre, potrebbe spingere in questa direzione.

Contestualmente, domani la Fed pubblicherà anche le previsioni economiche aggiornate che, come di consueto, conterranno anche una tabella con le attese dei banchieri centrali Usa sul futuro andamento dei tassi (il grafico “dot plot”). Questo particolare elemento dovrebbe, primo, seppellire definitivamente l’ipotesi di ulteriori aumenti dei tassi e, secondo, fornire indicazioni sulla tempistica di un primo taglio. Perché adesso è proprio sul quando le banche centrali inizieranno a ritoccare al ribasso il costo del danaro che si concentrano gli interrogativi di mercati e analisti. Non solo sulla Fed, che può contare su una crescita economica ancora solida, ma ancora più sulla Banca centrale europea, il cui Consiglio direttivo annuncerà le sue decisioni sui tassi giovedì; e che invece deve fronteggiare, oltre a un calo dell’inflazione più rapido del previsto, anche una dinamica dell’economia particolarmente debole, che rischia di scivolare in recessione.

Per questo già dallo scorso 30 novembre, quando Eurostat ha pubblicato la stima preliminare sull’inflazione, che a novembre è consistentemente rallentata al 2,4% per la media dell’area euro, diversi osservatori hanno iniziato a chiedersi se la Bce non si sia spinta troppo in avanti sulla stretta monetaria. E ora rischia forse di ritrovarsi spiazzata, paradossalmente nella situazione diametralmente opposta a quella del 2022, quando venne accusata di essersi mossa “in ritardo” nella sua risposta all’esplosione inflazionistica.

La Bce comunicherà le sue decisioni alle 14 e 15 italiane di giovedì e, mezz’ora dopo, la presidente Christine Lagarde terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. Circa un’ora prima, alle 13, la Bank of England annuncerà le sue decisioni sui tassi di interesse per la sterlina Gb. Sempre giovedì, ma la mattina, anche la Banca nazionale svizzera comunicherà le sue decisioni di politica monetaria. Già da tempo diversi esponenti della Bce hanno messo le mani avanti, spiegando che ci si attende una parziale risalita dell’inflazione in questi mesi, in particolare da dicembre, quando in Germania verrà meno l’effetto di alcune misure di aiuto sulle bollette dell’energia.

Resta da verificare se questo riporterà tutto l’indice dell’area euro a valori tali da non rendere complicata la posizione dell’istituzione monetaria. Perché tenere tassi alti con un’inflazione in netto calo mentre l’economia rischia la recessione, e mentre i governi si muovono su politiche di bilancio più restrittive, potrebbe risultare scomodo e sempre più difficile da spiegare. Parallelamente, il dibattito alla Bce potrebbe spostarsi anche su un’altra questione, quella di una progressiva riduzione anticipata delle consistenze di titoli di Stato accumulati con il programma lanciato durante la crisi causata da lockdown e misure anti Covid, il Pepp. La Bce sta già conducendo una manovra di questo genere su un altro programma più consistente di acquisti, l’App, e lo fa in maniera “passiva”, mediante il semplice non rinnovo dei titoli che giungono a scadenza. Finora l’istituzione ha ripetutamente affermato che manterrà inalterate le consistenze del Pepp fino alla fine del 2024. Ma alcuni nel Consiglio – a cui partecipano tutti i governatori delle banche centrali nazionali dell’area euro – hanno iniziato ipotizzare che si possa anticipare l’avvio della riduzione delle consistenze anche sul Pepp. Di recente Lagarde ha affermato che l’argomento potrebbe essere affrontato “in un futuro non lontano”. Finora la riduzione degli stock di bond si è svolta senza scossoni. Ma rincarare la dose con il Pepp potrebbe creare ulteriori pressioni sui titoli di Stato, e indirettamente sull’economia, in una fase in cui la Bce potrebbe iniziare a interrogarsi sul se non sia opportuno ammorbidire la linea. Il neo governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, si è già espresso contro l’ipotesi di strette anticipate sul Pepp. E durante un intervento lo scorso 30 novembre (quando sono usciti i dati sull’inflazione) ha anche affermato che se la debolezza dell’economia dovesse causare una accelerazione del processo disinflazionistico, la fase di mantenimento della linea restrittiva sui tassi potrebbe essere accorciata. In generale Panetta ha chiesto di “evitare danni inutili all’economia”. Il tutto mentre gli effetti della stretta monetaria più aggressiva della storia dell’istituzione – la Bce ha alzato i tassi di 450 punti base cmplessivi in poco più di un anno – ancora sembrano non essersi del tutto dispiegati. Secondo l’ultima rilevazione della Banca d’Italia a ottobre i prestiti bancari alle famiglie hanno registrato una contrazione dell’1,1% su base annua mentre quelli alle imprese sono calati del 5,5%. I tassi di interesse sui nuovi mutui hanno ripreso a salire, toccando il 4,72% che rappresenta il livello più elevato dal gennaio 2009, quando secondo le serie storiche questa voce si collocava al 4,9077%. E il 5,46% raggiunto a ottobre dai tassi di interesse sui nuovi prestiti alle imprese è il valore più elevato dall’ottobre del 2008, quando questa voce si attestò al 5,8404%. Vi sono quindi validi argomenti a favore di un approccio più prudente, se non “morbido”. Tuttavia, sia per i tassi della Fed che per quelli della Bce, sui mercati si sono create attese di ritocchi al ribasso nel 2024 apparentemente molto più spinte di quelle che le rispettive istituzioni vorrebbero vedere. Per questo una attesa abbastanza diffusa per le conferenze stampa di domani e di giovedì è che il presidente della Fed, Jay Powell, e Lagarde cerchino di ridimensionare queste aspettative, avvertendo che serviranno tempo e pazienza prima di ipotizzare manovre di riduzione.

Bankitalia, ad ottobre tassi su mutui a famiglie salgono al 4,72%

Bankitalia, ad ottobre tassi su mutui a famiglie salgono al 4,72%Roma, 12 dic. (askanews) – Ad ottobre i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (tasso annuale effettivo globale, Taeg si sono collocati al 4,72 per cento (4,65 a settembre); la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 35 per cento (20 per cento nel mese precedente). Lo ha reso noto la Banca d’Italia.

Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,46 per cento (10,52 nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie, le imprese, sono stati pari al 5,46 per cento (5,35 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 5,95 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 5,17 per cento.

M5s: Chiara Appendino nuova vicepresidente

M5s: Chiara Appendino nuova vicepresidenteMilano, 11 dic. (askanews) – Chiara Appendino è la nuova vicepresidente del Movimento 5Stelle. Questo il risultato della consultazione in rete degli iscritti. Per l’ex sindaca di Torino hanno votato sì in 18.503 (854 i no). Claudio Cominardi è stato eletto tesoriere, mentre Pasquale Tridico è stato eletto coordinatore del Comitato per la formazione e l’aggiornamento.

Approvata (17.479 sì, 1.878 no) la proposta di destinazione di un milione di euro delle restituzioni dei portavoce alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione di maggio.

Google, IA racconterà storie utenti con dati e foto del cellulare

Google, IA racconterà storie utenti con dati e foto del cellulareNew York, 11 dic. (askanews) – Si chiamerà “Progetto Ellmann”, dal nome del biografo e critico letterario Richard David Ellmann, la proposta di Google di utilizzare la tecnologia dell’intelligenza artificiale per creare una visione “dall’alto” della vita degli utenti utilizzando i dati del telefono cellulare come le fotografie e la cronologia delle ricerche.

L’idea sarebbe quella di utilizzare LLM, cioè modelli linguistici di grandi dimension, come Gemini per acquisire risultati di ricerca, individuare modelli nelle foto di un utente, creare un chatbot e “rispondere a domande precedentemente impossibili”. Ellmann diventerebbe “il tuo narratore di storie di vita”, secondo la bozza di progetto visionata da CNBC. Una delle caratteristiche distintive di Gemini è che può elaborare e comprendere informazioni non solo di testo, ma anche immagini, video e audio. Non è chiaro se l’azienda abbia intenzione di produrre queste funzionalità all’interno di Google Foto o di qualsiasi altro prodotto offerto dal motore di ricerca. Google Foto ha più di 1 miliardo di utenti e 4.000 miliardi di foto e video, secondo un post sul blog dell’azienda.

Chip, New York partner IBM e Micron in maxi-centro ricerca da 10 mld

Chip, New York partner IBM e Micron in maxi-centro ricerca da 10 mldNew York, 11 dic. (askanews) – Lo Stato di New York si unirà a IBM e Micron nell’investire 10 miliardi di dollari in una struttura di ricerca sui semiconduttori presso l’Università di Albany che includerà alcune delle apparecchiature per la produzione di chip più avanzate al mondo.

NY Creates, un’organizzazione no-profit che supervisiona l’Albany NanoTech Complex dove verrà costruita la struttura, ne coordinerà la costruzione. Il progetto del complesso creerebbe 700 posti di lavoro e frutterebbe almeno 9 miliardi di dollari di denaro privato. Utilizzerà inoltre un miliardo di fondi statali per acquisire attrezzature per la produzione di chip da ASML Holding, una società olandese le cui macchine sono fondamentali per realizzare chip più avanzati. Tra i partner ci sono anche i produttori di apparecchiature per la produzione di chip Applied Materials e Tokyo Electron. L’investimento potrebbe candidare New York, come uno dei centri di ricerca sui chip, come previsto dalle legge federale sui chip voluta dall’amministrazione Biden e che intende destinare 11 miliardi di dollari per un Centro nazionale per la tecnologia dei semiconduttori.

Confcooperative: per salari giusti coinvolgere i committenti

Confcooperative: per salari giusti coinvolgere i committentiMilano, 11 dic. (askanews) – Anche le stazioni appaltanti devono fare la loro parte per garantire “salari giusti” di chi lavora, perché “senza il coinvolgimento dei committenti, in particolare pubblici, si rischia di parlare del nulla” quando si discute di salario minimo. Al Pirellone, Confcooperative Lavoro e Servizi ha fatto il punto sul rapporto tra appalti e salari, a quasi sei mesi dall’introduzione del nuovo codice dei contratti. “E’ necessario ripartire dal riconoscimento del valore del lavoro e ragionare su quanto la commessa pubblica e privata incida sul salario”, ha detto il presidente Massimo Stronati.

“Da questo punto di vista – ha aggiunto – il nuovo codice dei contratti, così come impostato dal legislatore, può rappresentare una svolta importante” perché all’articolo 11 chiede alle stazioni appaltanti di applicare il contratto collettivo “strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto”. Un’indicazione che, ha evidenziato Giovanni Di Nunno, vicepresidente di Confcooperative Lavoro e Servizi, obbliga la pubblica amministrazione a “indicare nella fase di redazione delle gare d’appalto il contratto di riferimento da inserire in gara”, allontanandosi dall’idea stessa di salario minimo: “Noi siamo convinti che il salario non sia un numero e basta, ma un complesso di cose che solo la contrattazione collettiva può mettere in luce e realizzare compiutamente per aiutare anche il lavoro povero”, ha spiegato Di Nunno.

Una impostazione condivisa da Maurizio Del Conte, docente dell’università Bocconi e noto studioso delle politiche del lavoro: “Dobbiamo puntare a far crescere i salari nel loro complesso e a far crescere la qualità del lavoro: il salario minimo fissa arbitrariamente un numero che però è un numero verso il basso, non verso l’altro”, ha detto. Il nuovo codice dei contratti non solo chiede di considerare l’accordo collettivo “più pertinente del settore” ma, ha chiosato Del Conte, mette al centro “quello firmato dalle organizzazioni più rappresentative dei lavoratori e che più sanno dialogare per trovare un punto di equilibrio sostenibile”. Per gli enti pubblici “è importante continuare a confrontarci con il mondo del lavoro, in questo caso con Confcooperative, per lavorare insieme al fine di trovare un equilibrio che garantisca un giusto salario e una prestazione adeguata”, ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, Giacomo Cosentino. “Noi – ha spiegato – abbiamo una centrale acquisti che si chiama Aria, una centrale che è aperta al dialogo e registra le esigenze del mondo lavorativo. Abbiamo il compito di raccogliere le esigenze del mondo del lavoro e trasferirle all’ente che a livello operativo è competente”.

Usa, Macy’s, Arkhouse lancia offerta di acquisto da 5,8 mld dollari

Usa, Macy’s, Arkhouse lancia offerta di acquisto da 5,8 mld dollariNew York, 11 dic. (askanews) – Arkhouse Management, una società di investimenti focalizzata sul settore immobiliare, e Brigade Capital Management, un asset manager globale, il 1° dicembre hanno presentato una proposta per acquisire le azioni di Macy’s, la famosa catena statunitense di grandi magazzini al prezzo di 21 dollari ad azione, per un totale di 5,8 miliardi di dollari. A dichiararlo sono fonti informate dell’offerta e raggiunte dal Wall Street Journal.

Macy’s gestisce quasi 500 grandi magazzini sotto la sua bandiera omonima. Possiede anche Bloomingdale’s, una catena di grandi magazzini di fascia alta con più di 30 sedi, e una serie di discount e negozi di piccolo formato sotto le due insegne. Nel 2015, ha, poi, acquisito la catena di bellezza e cura della pelle Bluemercury, che oggi conta quasi 160 negozi. La catena di grandi magazzini ha generato circa 1,2 miliardi di dollari di utili su 24,4 miliardi di dollari di entrate nell’ultimo anno fiscale, in leggero calo rispetto agli 1,4 miliardi di dollari di utile sui 24,5 miliardi di dollari di entrate nel 2021.

Le azioni di Macy’s sono in rialzo del 15% nelle negoziazioni pre-mercato di lunedì.

Occidental acquista CrownRock per 12 mld,accesso a pozzi Permiano

Occidental acquista CrownRock per 12 mld,accesso a pozzi PermianoNew York, 11 dic. (askanews) – Il gigante petrolifero Occidental ha annunciato, lunedì, un accordo da 12 miliardi di dollari per l’acquisto di CrownRock, la compagnia texana che possiede oltre 94.000 acri nel bacino del Permiano, l’area ricca di idrocarburi situata nella parte occidentale del Texas e nel New Mexico. Ad annunciarlo è il Wall Street Journal.

Come parte dell’accordo in contanti e azioni, Occidental ha dichiarato che contrarrà 9,1 miliardi di dollari di nuovo debito, emetterà circa 1,7 miliardi di dollari di azioni ordinarie e si farà carico del debito esistente di 1,2 miliardi di dollari di CrownRock. Occidental ha spiegato che l’acquisto aggiungerebbe circa 170.000 barili di petrolio al giorno, assieme a circa 1.700 area ancora non sfruttate. CrownRock è una delle ultime grandi società private rimaste nel Permiano, insieme a Endeavour Energy Resources.