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Bce, Nagel: lotta inflazione non è finita, dobbiamo essere più ostinati

Bce, Nagel: lotta inflazione non è finita, dobbiamo essere più ostinati


Bce, Nagel: lotta inflazione non è finita, dobbiamo essere più ostinati – askanews.it



Bce, Nagel: lotta inflazione non è finita, dobbiamo essere più ostinati – askanews.it



















Milano, 22 mar. (askanews) – “La nostra lotta contro l’inflazione non è finita”. Lo ha dichiarato il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, in una intervista al Financial Times. “Non c’è dubbio che le pressioni sui prezzi siano forti e di ampia portata in tutta l’economia. Se vogliamo domare questa inflazione ostinata, dovremo essere ancora più ostinati”.

Secondo Nagel, l’inflazione dell’eurozona deve scendere “in modo significativo e sostenibile” dall’8,5% prima che la Bce smetta di aumentare i costi di finanziamento. “C’è ancora un po’ di strada da fare, ma ci stiamo avvicinando al territorio restrittivo”, ha aggiunto, spiegando che una volta che la Bce avrà smesso di alzare i tassi dovrà resistere alle richieste di tagliarli. In questo modo, “l’inflazione tornerebbe a salire”, come dopo gli shock petroliferi degli anni ’70. Parlando invece della vicenda Credit Suisse e delle obbligazioni Additional Tier 1 (AT1), che sono state spazzate via nell’ambito del salvataggio di Ubs, Nagel ha osservato: “Coloro che traggono profitto dalle opportunità dovrebbero anche prendersi la loro parte quando i rischi si materializzano. Questo è stato uno degli insegnamenti della crisi finanziaria globale”. Nagel ha comunque confermato che l’eurozona non seguirà la decisione dell’autorità svizzera a riguardo.

Google lancia rivale di ChatGPT negli Stati Uniti e nel Regno Unito

Google lancia rivale di ChatGPT negli Stati Uniti e nel Regno Unito


Google lancia rivale di ChatGPT negli Stati Uniti e nel Regno Unito – askanews.it



Google lancia rivale di ChatGPT negli Stati Uniti e nel Regno Unito – askanews.it


















Roma, 21 mar. (askanews) – Google ha invitato il pubblico negli Stati Uniti e in Gran Bretagna a testare il suo chatbot AI, noto come Bard, mentre continua il suo percorso graduale per mettersi al passo con ChatGPT supportato da Microsoft. Bard, ChatGPT e altre simili app di intelligenza artificiale sfornano saggi, poesie o codici di calcolo a comando e hanno preso d’assalto il mondo come la più grande novità tecnologica dall’avvento dell’iPhone.

Il CEO di Google Sundar Pichai ha detto allo staff che dopo aver testato Bard con 80.000 dipendenti di Google, il chatbot sarebbe stato testato con il pubblico negli Stati Uniti e in Gran Bretagna come “primo passo” prima di uscire in altri paesi e in altre lingue. “Man mano che sempre più persone iniziano a utilizzare Bard e testeranno le sue capacità, ci sorprenderanno”, ha detto Pichai in un promemoria allo staff riportato da AFP.

“Le cose andranno male. Ma il feedback degli utenti è fondamentale per migliorare il prodotto e la tecnologia sottostante”, ha aggiunto Pichai, che ha dovuto affrontare alcune critiche all’interno dell’azienda per essersi affrettato a mettersi al passo con Microsoft. Al momento del lancio, le persone che desiderano giocare con Bard possono iscriversi a una lista d’attesa sul sito web bard.google.com, nettamente separato dal motore di ricerca del gigante tecnologico.

“Finora abbiamo imparato molto testando Bard e il prossimo passo fondamentale per migliorarlo è ottenere feedback da più persone”, hanno dichiarato i vicepresidenti di Google Sissie Hsiao ed Eli Collins in un post sul blog. Google ha finora proceduto con maggiore attenzione nel lancio dell’IA generativa per i consumatori, in contrasto con la scelta di Microsoft di rendere rapidamente disponibili i prodotti nonostante le segnalazioni di problemi.

OpenAI di ChatGPT è supportato da Microsoft, che all’inizio di quest’anno ha dichiarato che avrebbe finanziato la società di ricerca con miliardi di dollari.

Trasporti, nuova riduzione capacità nella Ferrovia del Brennero

Trasporti, nuova riduzione capacità nella Ferrovia del Brennero


Trasporti, nuova riduzione capacità nella Ferrovia del Brennero – askanews.it



Trasporti, nuova riduzione capacità nella Ferrovia del Brennero – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Nonostante i proclami e richieste di maggiore shift dalla strada alla ferrovia, i trasportatori italiani si vedono costretti a confrontarsi con l’ennesima riduzione della capacità ferroviaria al Brennero. Come comunicato da una nota di Mercitalia, infatti, dal 22 marzo e fino a data da destinarsi tutti i treni transitanti per il Brennero viaggeranno a prestazioni ridotte a causa della chiusura di tre binari, considerati pericolanti, del tratto ferroviario.

A causa delle ridotte capacità, si legge nella nota, alcuni treni potrebbero essere deviati via Tarvisio e sono possibili ritardi e cancellazioni di alcuni viaggi nel periodo di chiusura previsto. “Tutti i trasportatori da anni cercano di utilizzare quanto più possibile la ferrovia per il passaggio al Brennero, ma a causa della saturazione della linea e dei terminali ferroviari per i trasbordi dei mezzi, non risulta ad oggi possibile un maggiore shift modale a favore della ferrovia” – ha dichiarato il Presidente di ANITA Thomas Baumgartner.

“In attesa che l’infrastruttura ferroviaria venga potenziata e che venga completata la galleria di base del Brennero, è dunque necessario che vengano eliminati gli attuali divieti di circolazione per l’attraversamento del Tirolo vigenti in Austria, al fine di garantire l’esportazione delle merci italiane in Europa” – ha proseguito Baumgartner. ANITA ha da tempo richiesto di ripristinare il diritto alla libera circolazione delle merci attraverso il Brennero, chiedendo al Ministro Salvini di aprire la procedura di infrazione alle normative comunitarie nei confronti dell’Austria, che da anni impedisce in modo protezionistico e discriminatorio l’interscambio di merce tra l’Italia e il nord Europa.

Kruk (gestione crediti), 2022 utile record a 805 mln zloty (385 mln)

Kruk (gestione crediti), 2022 utile record a 805 mln zloty (385 mln)


Kruk (gestione crediti), 2022 utile record a 805 mln zloty (385 mln) – askanews.it



Kruk (gestione crediti), 2022 utile record a 805 mln zloty (385 mln) – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Gruppo KRUK, azienda polacca leader in Europa per la gestione dei crediti, annuncia con soddisfazione i risultati finanziari per l’anno 2022, che segnano un’importante crescita, in linea con le stime iniziali: l’utile netto di 805 milioni di zloty (circa 171 milioni di Euro) è infatti il più alto nella sua storia, e l’EBITDA di cassa di 1.809 milioni di PLN (circa 385 milioni di Euro), rappresenta un aumento del 17% rispetto al 2021. I recuperi da portafogli acquisiti nel 2022 ammontano a 2.627 milioni di PLN (circa 557 milioni di Euro), con un aumento del 19% su base annua, mentre gli investimenti in nuovi portafogli di debito sono pari a 2.311 milioni di PLN (circa 492 milioni di Euro), con un aumento del 33% su base annua. Lo rende noto un comunicato del gruppo.

Ecco qualche highlight sul mercato italiano, che si conferma uno dei più importanti nella strategia di crescita del Gruppo: Il livello del debito in sofferenza detenuto dalle banche italiane è diminuito significativamente nel 2018-2022, ma rimane ancora relativamente alto. Secondo le stime del Gruppo KRUK, l’offerta di portafogli di debito retail unsecured ha superato i 14,8 miliardi di zloty nel 2022 (circa 3 miliardi di euro) (importi nominali). Il prezzo dei portafogli di debito retail in Italia è cresciuto principalmente a causa della qualità degli asset e del mercato competitivo. Anche se il livello competitivo in Italia è alto, KRUK Italia è riuscita ad avere una quota di mercato considerevole, raddoppiando quella del 2021 “Sono molto soddisfatto nel presentare i risultati di KRUK per l’anno 2022. Abbiamo battuto tutti i nostri record, proprio nell’anno del nostro 25° anniversario. Allo stesso tempo, forti dei traguardi raggiunti, miriamo a obiettivi ancora più alti” ha dichiarato Piotr Krupa, CEO e Presidente di KRUK S.A, che sottolinea la centralità del mercato italiano. “Grazie ai nostri investimenti del 2022, abbiamo rafforzato la nostra posizione internazionale, in particolare in Italia e Spagna. I recuperi dai portafogli acquisiti sono il risultato dei nostri continui sforzi per migliorare l’efficienza operativa, compresa la transizione digitale, l’automazione e la trasformazione tecnologica. Grazie alla coerenza della nostra strategia e all’impegno dei nostri dipendenti in sette mercati, abbiamo generato un utile netto record, con un ritorno sul capitale proprio del 25%.”

L’Italia si conferma quindi un mercato centrale per gli obiettivi dell’azienda, che ha visto un importante sviluppo e che continuerà a crescere, come spiega anche Tomasz Kurr, CEO di KRUK Italia: “Quest’anno è stato sicuramente un buon anno per KRUK in Italia! Il mercato è stato molto stabile e abbiamo potuto osservare un livello di transazioni simile agli anni precedenti. Il tempo ben speso per migliorare la capacità operativa, sia nelle linee retail che corporate, ci ha permesso di essere molto attivi sul mercato degli acquisti, dove, con rendimenti attesi, abbiamo investito una cifra record nella nostra storia, rappresentando il 25% dell’investimento dell’intero Gruppo. Nel 2022 abbiamo consolidato la nostra posizione nell’area retail, aumentando significativamente la dimensione dell’operatività, e abbiamo anche aperto l’anno con un investimento di importanza strategica nel portafoglio corporate. Guardando all’anno che si è già concluso, posso affermare con sicurezza che abbiamo pienamente attuato il piano ipotizzato e, insieme al grande team di KRUK Italia, siamo pronti a fare di più, in questo mercato molto promettente”. Alla fine del 2022, il patrimonio del Gruppo era pari a 7,7 miliardi di PLN (circa 2 miliardi di Euro), con un aumento del 30% su base annua. Il valore contabile degli investimenti in portafogli di debito ammontava a 6,8 miliardi di PLN (circa 1,5 miliardi di Euro), pari all’88% delle attività del Gruppo. Il patrimonio netto è aumentato del 25% a 3,3 miliardi di PLN (circa 702 milioni di Euro) da fine 2022.

“Abbiamo mantenuto un buon accesso ai finanziamenti: nel difficile contesto macroeconomico e geopolitico del 2022, ci siamo assicurati nuovi finanziamenti bancari e abbiamo emesso obbligazioni per 545 milioni di PLN (circa 116 milioni di Euro) spiega ancora Piotr Krupa, raccontando anche i traguardi raggiunti dall’azienda a livello di sostenibilità: “Raggiungere gli obiettivi finanziari non è la nostra unica priorità. L’anno scorso, abbiamo implementato un piano ESG come parte della strategia aziendale di KRUK, sistematizzando molte iniziative importanti per noi, i nostri dipendenti, la società, e l’ambiente. Oggi siamo all’avanguardia del settore in Europa.

Biraghi diventa Official Partner delle Nazionali Italiane di Calcio

Biraghi diventa Official Partner delle Nazionali Italiane di Calcio


Biraghi diventa Official Partner delle Nazionali Italiane di Calcio – askanews.it



Biraghi diventa Official Partner delle Nazionali Italiane di Calcio – askanews.it


















Roma, 21 mar. (askanews) – Biraghi, azienda di riferimento del settore lattiero caseario, sarà Official Partner delle Nazionali Italiane di calcio per i prossimi 4 anni. L’accordo è stato ufficializzato oggi nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano, alla presenza dell’ Head of Revenues della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) Giovanni Valentini, del Commissario Tecnico della Nazionale Roberto Mancini e del Consigliere d’Amministrazione di Biraghi Claudio Testa.

La partnership – informa una nota – riguarderà tutte le Squadre Nazionali (maschile, femminile, giovanili, futsal, beach soccer ed e-sport) e farà il suo esordio il 23 marzo in occasione dell’incontro Italia – Inghilterra a Napoli. Il celebre marchio Biraghi accompagnerà le squadre a bordo campo, nei backdrop interviste e conferenze stampa e nell’area hospitality ‘Casa Azzurri’. Non è la prima volta che Biraghi sceglie di associare il proprio brand ad importanti eventi sportivi, come la recente sponsorizzazione di due edizioni del Giro d’Italia di ciclismo.

“Accogliamo Biraghi con grande piacere e orgoglio all’interno della nostra famiglia – ha dichiarato Giovanni Valentini, Head of Revenues della FIGC – Siamo felici di condividere il percorso con un’eccellenza italiana come Biraghi, che si fa portatrice di valori che la Federazione condivide: il mantenimento di uno stile di vita sano, la cura dell’alimentazione e la voglia di credere nella crescita dei nostri giovani sia come calciatori e calciatrici che soprattutto come persone” “Ci sentiamo onorati – ha affermato Claudio Testa Consigliere d’amministrazione della Biraghi S.p.A. – di poter essere, per i prossimi quattro anni, al fianco delle Nazionali impegnate a tenere alto nel mondo il nome dell’Italia. E siamo molto orgogliosi di condividere i valori della Maglia Azzurra, nei quali ci riconosciamo completamente. I nostri prodotti potranno dare la giusta carica agli atleti”.

Al termine della conferenza stampa l’Head of Revenues Giovanni Valentini, insieme al CT Roberto Mancini, ha consegnato a Claudio Testa una maglia della Nazionale con il numero 34, a simboleggiare l’anno della fondazione dell’azienda Biraghi (1934), coinciso con il primo grande successo internazionale degli Azzurri.

Auto zero emissioni, verso accordo Germania-Commissione Ue

Auto zero emissioni, verso accordo Germania-Commissione Ue


Auto zero emissioni, verso accordo Germania-Commissione Ue – askanews.it



Auto zero emissioni, verso accordo Germania-Commissione Ue – askanews.it



















Bruxelles, 21 mar. (askanews) – Si profila un compromesso tra il governo tedesco e la Commissione europea che potrebbe finalmente sbloccare il regolamento Ue per le nuove auto a zero emissioni di CO2 dal 2035. Con l’astensione della Germania e della Bulgaria, e il voto contrario annunciato dall’Italia e dalla Polonia, il regolamento non aveva potuto essere adottato all’inizio di marzo per la mancanza della maggioranza qualificata necessaria in Consiglio Ue. Una situazione del tutto inusuale, visto che il voto finale del Consiglio doveva essere solo un atto formale, dopo che i governi avevano concordato con il Parlamento europeo un testo di compromesso, con una serie di emendamenti, approvato dalla plenaria di Strasburgo il 14 febbraio scorso.

Il compromesso risolutivo ora potrebbe essere una dichiarazione interpretativa da parte della Commissione, secondo cui l’Esecutivo comunitario si impegnerebbe a presentare una proposta legislativa complementare consentire e regolare la fabbricazione di veicoli con motori a combustione interna (o endotermici) nell’Ue anche dopo il 2035. Questo, però, a condizione che questi motori endotermici del futuro siano alimentati con carburanti a zero emissioni nette, come i cosiddetti E-fuels, i carburanti sintetici derivati dall’idrogeno. Tutto questo era già noto, così come la contrarietà della Commissione a una soluzione giudicata insoddisfacente. La novità di oggi, secondo quanto ha riferito l’agenzia Reuters, è l’aggiunta di un accorgimento tecnico: le auto a combustione interna che dovranno usare carburanti sintetici potranno usare solo carburanti sintetici, e conterranno un dispositivo che le bloccherà se verranno alimentate invece con benzina o gasolio. In pratica sarebbe come mettere nafta in un motore a benzina. Inoltre, non ci sarebbe bisogno di cambiare una virgola nel testo dell’accordo fra l’Europarlamento e il Consiglio. La soluzione, insomma, sembra ora vicina. Il problema, a questo punto, è che una tale soluzione non corrisponderebbe a quanto ha chiesto l’Italia, che vuole poter utilizzare in futuro non solo i carburanti sintetici, come chiedono i tedeschi, ma anche i biocarburanti. La differenza sta nel fatto che non è sicuro e non è stato provato in modo conclusivo, nonostante molti studi, che i biocarburanti siano effettivamente a “zero emissioni nette”: cioè che l’assorbimento del carbonio durante la coltivazione delle piante da cui derivano l’etanolo e il biodiesel compensi pienamente la CO2 emessa durante la produzione industriale e poi la combustione di questi biocarburanti.

In una lettera inviata oggi al vicepresidente esecutivo della Commissione per il Green Deal, Frans Timmermans, i tre ministri italiani responsabili dei Trasporti, dell’Industria dell’ambiente (Matteo Salvini, Adolfo Urso e Gilberto Pichetto) ricordano che “l’Italia ha sponsorizzato (insieme alla Germania) l’utilizzo di carburanti CO2 neutral per consentire immatricolazioni anche dopo il 2035”, ma avvertono poi, significativamente, che l’Italia non accetterebbe “una interpretazione indebitamente ristretta da parte della Commissione del concetto di carburanti neutri”, con l’esclusione dei biocarburanti”. E questa non è la posizione della Germania. L’Italia, insomma, potrebbe trovarsi presto davanti al dilemma se accettare una sconfitta per pura testimonianza, votando contro un accordo che, se sostenuto anche dalla Germania, avrebbe i numeri per passare alla maggioranza qualificata, o se fare buon viso a cattivo gioco, votare a favore rivendicando di aver salvato, insieme alla Germania, il futuro del motore endotermico, ma senza poterlo alimentare con i biocarburanti.

Tra l’altro, a Bruxelles si scommette davvero molto poco sui biocarburanti per il futuro. “In generale, la Commissione considera che il contributo dei biocarburanti prodotti da colture di alimenti e mangimi alla decarbonizzazione è limitato, e che perciò il loro uso dovrebbe essere minimizzato” ha detto oggi ad Askanews una fonte qualificata dell’Esecutivo comunitario. “La direttiva sulle energie rinnovabili – ha ricordato – include un tetto per la produzione di biocarburanti basati su colture alimentari, per garantire che vi sia una pressione limitata sui terreni agricoli. La direttiva include dei limiti per poter contabilizzare questi carburanti riguardo agli obiettivi da raggiungere per le rinnovabili. In particolare, per i carburanti convenzionali che hanno un alto impatto indiretto sull’uso dei terreni, è previsto un obbligo di eliminazione progressiva entro il 2030”. La fonte della Commissione ha aggiunto un dettaglio che la dice lunga su quanto sia presa in considerazione a Bruxelles la posizione italiana, al di là della parte in cui coincide con quella tedesca: “Non ho sentito – ha detto – di alcuna conversazione correlata al dibattito sul motore a combustione che riguardi i biocarburanti”.

Il portavoce della Commissione responsabile per Clima ed Energia, Tim McPie, descrivendo i colloqui in corso con il governo tedesco, ha ricordato che “Timmermans ha detto giovedì scorso che dobbiamo assicurare che vi sia una interpretazione dell’accordo sulla legislazione per i veicoli a zero emissioni entro il 2035 che possiamo condividere. C’è una discussione in corso con le autorità tedesche” e Timmermans si è detto “fiducioso che potremmo accordarci su una interpretazione dell’accordo concluso tra i co-legislatori che possa chiarire la questione del ruolo dei carburanti sintetici in futuro. Una questione che è stata posta in una parte dell’accordo stesso”. Il riferimento è al considerando 11 del testo del regolamento concordato tra il Parlamento europeo e il Consiglio Ue, secondo cui “previa consultazione dei portatori di interessi, la Commissione presenterà una proposta relativa all’immatricolazione posteriore al 2035 di veicoli che funzionano esclusivamente con combustibili neutri in termini di emissioni di CO2”. “Le discussioni – ha continuato McPie – sono in corso per assicurare che questo accordo sia poi convertito in un voto positivo nel Consiglio Ue il più presto possibile, ma non facciamo commenti sugli scambi che abbiamo avuto e sui loro dettagli quando le discussioni sono in corso. Quando saremo pronti a comunicare lo faremo”. Rispondo a una domanda sul ruolo dell’Italia in questo negoziato, il portavoce ha poi osservato: “Non sono sicuro che negoziare sia la parola giusta in questo caso. I negoziati hanno avuto luogo tra i co-legislatori e hanno condotto a un accordo che è stato già votato dal Parlamento europeo. Quello che stiamo cercando di fare ora e fornire le necessarie assicurazioni, in particolare alle autorità tedesche sull’interpretazione dell’accordo esistente”. “Speriamo e siamo fiduciosi di raggiungere un’intesa che permetterà agli Stati membri, dando loro le assicurazioni necessarie, di andare avanti in Consiglio Ue e votare l’accordo” ha concluso McPie.

Chiusura in netto rialzo per le Borse europee, Milano (+2,5%) la migliore

Chiusura in netto rialzo per le Borse europee, Milano (+2,5%) la migliore


Chiusura in netto rialzo per le Borse europee, Milano (+2,5%) la migliore – askanews.it



Chiusura in netto rialzo per le Borse europee, Milano (+2,5%) la migliore – askanews.it



















Milano, 21 mar. (askanews) – Seconda seduta di decisi rialzi per le Borse europee mentre sembrano allentarsi le tensioni sul sistema finanziario globale dopo il salvataggio del Credit Suisse da parte di Ubs e l’intervento delle autorità e delle banche centrali, scese in campo per ridare fiducia ai mercati e arginare l’effetto contagio. Oggi il segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen, ha dichiarato che, in caso di necessità, è pronta una protezione governativa per le banche più piccole. Maglia rosa Milano, con l’indice Ftse Mib che ha guadagnato il 2,53%, riportandosi a 26.554 punti; a Parigi il Cac40 ha segnato un +1,42%, a Francoforte il Dax +1,77%, a Londra il Ftse100 +1,81%. L’attenzione si sposta ora sulla riunione chiave di domani della Fed, da cui ci si attende un atteggiamento più da “colomba”.

A Piazza Affari, tra i titoli principali, sugli scudi Saipem (+7,57%), seguita da Unicredit (+6,96%), Fineco (+5,41%) e Bper (+4,89%). Alla Borsa di Zurigo, dopo il tracollo di ieri, quando ha lasciato sul terreno il 56%, Credit Suisse ha chiuso in rialzo del 6,4%, mentre Ubs è balzata di oltre l’11%. Sul mercato obbligazionario, dopo la corsa delle ultime sedute, sono in netto rialzo i rendimenti dei titoli di Stato dell’eurozona: il tasso del Bund decennale è salito al 2,27% (+18 pb), il Btp a 10 anni al 4,10% (+13 pb).

Banche, Enria (Bce) esclude che nell’Ue si nascondano “casi Svb”

Banche, Enria (Bce) esclude che nell’Ue si nascondano “casi Svb”


Banche, Enria (Bce) esclude che nell’Ue si nascondano “casi Svb” – askanews.it



Banche, Enria (Bce) esclude che nell’Ue si nascondano “casi Svb” – askanews.it


















Roma, 21 mar. (askanews) – Nell’eurozona non si nascondono casi simili alla Silicon Valley Bank. In sintesi, è il messaggio lanciato dal presidente del ramo di vigilanza bancaria della Bce, Andrea Enria durante una audizione congiunta con l’Eba, l’Autorità bancaria europea, al Parlamento europeo sulla crisi Svb e di altre banche.

Non ci sono banche analoghe nell’Ue “innanzitutto perché le banche che vigiliamo non mostrano le caratteristiche di estremo rischio sui tassi di interesse e di concentrazione su una base di depositi non garantiti che potremmo chiamare business model Svb”, ha affermato. “Generalmente le nostre banche operano con una base di clienti più diversificata. I depositi non garantiti sono una importante fonte di finanziamento anche nell’area euro, ma tendono ad essere rilevanti su banche con modelli di business che sono ben diversificati – ha proseguito – sia sul versante degli attivi sia sulla base delle esposizioni”.

Inoltre nell’eurozona e nell’Ue le banche sono tenute a rispettare dei requisiti patrimoniali sulle liquidità più rigorosi che nel caso della banca californiana.

Superbonus, verso la proroga per la cessione dei crediti 2022

Superbonus, verso la proroga per la cessione dei crediti 2022


Superbonus, verso la proroga per la cessione dei crediti 2022 – askanews.it



Superbonus, verso la proroga per la cessione dei crediti 2022 – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Trovata la quadra per salvare i crediti 2022 derivanti da bonus edilizi che senza interventi sarebbero decaduti il prossimo 31 marzo. Nel corso di una riunione tra governo e maggioranza sul decreto crediti, tenuta questa mattina alla Camera, è stata trovata una soluzione che prevede una proroga onerosa al 30 novembre 2023 della comunicazione dell’esercizio dell’opzione di cessione alle banche dei crediti per le spese effettuate nel 2022. Per beneficiare della proroga è richiesto un contributo in quota fissa di 250 euro.

La proroga sarebbe il risultato del combinato disposto di una remissione in bonis da parte dell’Agenzia delle Entrate dei crediti 2022 in scadenza (resa possibile da un cosiddetto ‘comunicato-legge’ del Mef) e della riformulazione di un emendamento da parte del relatore Andrea De Bertoldi (FdI) che darà tempo fino al 30 novembre per comunicare, in sede di dichiarazione dei redditi, la cessione del crediti 2022 alla banca. L’emendamento sarà depositato domattina in Commissione Finanze della Camera, che sta esaminando il decreto crediti, insieme ad una serie di riformulazioni che recepiranno le modifiche parlamentari, su cui è già arrivato il via libera del governo.

Tra queste la proroga del superbonus al per le abitazioni unifamiliari al 30 giugno per chi entro il 30 settembre scorso abbia effettuato almeno il 30% dei lavori. Dovrebbe arrivare anche il via libera alla prosecuzione dello sconto in fattura e della cessione dei crediti per il sismabonus e per i lavori di Iacp e delle Onlus mentre per l’edilizia libera sconto e cessione verranno confermati per i lavori svolti prima dell’entrata in vigore del dl, facendo riferimento al bonifico dell’acconto effettuato ovvero alle autocertificazioni delle parti sulla data certa del contratto.

Tecnica: 2022 da record, ricavi in crescita a 561 milioni (+21%)

Tecnica: 2022 da record, ricavi in crescita a 561 milioni (+21%)


Tecnica: 2022 da record, ricavi in crescita a 561 milioni (+21%) – askanews.it



Tecnica: 2022 da record, ricavi in crescita a 561 milioni (+21%) – askanews.it



















Milano, 21 mar. (askanews) – Tecnica Group – leader mondiale nelle calzature per l’outdoor e nelle attrezzature per gli sport invernali coi marchi Nordica, Blizzard, Lowa, Moon Boot e Rollerblade – ha chiuso il 2022 con un fatturato di 561 milioni (+21%), un ebitda adjusted a 94,5 milioni (+14%) e un utile consolidato di 45 milioni (+9%).

Per l’azienda veneta si confermano mercati principali l’area DACH (in crescita di circa 30 milioni sul 2021), che rappresenta il 39% delle vendite nette, e il Nord America (+30 mln), che rappresenta il 30% delle vendite nette. Importante la crescita della quota di mercato anche in Italia (+64%) e in Francia (+23%). “Gli ottimi risultati raggiunti da Tecnica Group nel 2022, i migliori della nostra storia, hanno ancora più valore perché raggiunti in un periodo di marcata turbolenza, economica e sociale”, ha commentato il Ceo Giovanni Zoppas. “Il gruppo ha dimostrato nei fatti di sapersi adattare alla complessità del periodo ma allo stesso tempo di essere pronto a cogliere al massimo le opportunità offerte dai mercati. Sono queste caratteristiche di resilienza e reattività, unite ad un portafoglio marchi di assoluta eccellenza, che ci rendono ragionevolmente ottimisti per un futuro che pure si delinea ancora incerto”.