Tim, Labriola: bene per tutti se c’è competizione sulla reteMilano, 17 feb. (askanews) – “Se c’è una competizione sulla rete che possa massimizzare il valore, ridurre il debito e metterci tutti quanti nelle condizioni di competere al meglio, penso vada bene per tutti quanti”. Lo ha detto l’AD di Tim, Pietro Labriola, in un’intervista interna rivolgendosi ai colleghi. “Comunque vada a finire abbiamo dimostrato che abbiamo una chiara visione del mercato – ha spiegato -. Poi ci sono delle cose che sono nella sfera delle nostre possibilità e delle cose al di fuori”.
Inrl rilancia formalizzazione Patto congiunto professioni contabiliRoma, 17 feb. (askanews) – Piena adesione dell’Istituto Nazionale Revisori Legali all’appello lanciato nei giorni scorsi dal Ministro del Lavoro, Marina Calderone, alla unitarietà delle professioni contabili, in occasione di un convegno sul Terzo Settore. È il Presidente dell’istituto, Ciriaco Monetta, a ribadire il sostegno al ministro: “Auspichiamo che nel più breve tempo si possa formalizzare l’unitarietà delle tre professioni contabili, dottori commercialisti, revisori legali e consulenti del lavoro, e condividiamo – avendolo anche noi proposto da tempo – il progetto di creare un “unico interlocutore” per interloquire con il Legislatore, le Istituzioni, la classe Politica, il mondo accademico e le altre professioni. Tanto più che è stata già manifestata la piena disponibilità sia da parte del CNDCEC che dal CDL”. Il Presidente Monetta concorda con il passaggio pronunciato dal Ministro ed ex Presidente CDL, Calderone, che “uniti si vince”, “perché così sarà possibile dare un segnale importante di ripresa e rinascita delle professioni contabili per il bene di professionisti, imprese ed economia del Paese. Sarà l’occasione per dimostrare che i tempi sono cambiati e che è indispensabile adeguarsi all’evoluzione, alle nuove metodologie di lavoro ma principalmente al cambiamento epocale causato dagli ultimi tragici avvenimenti”. Monetta ha poi aggiunto: “Personalmente credo fermamente che il valore dei rapporti umani è sempre stato e lo sarà ancora di più dopo le recenti tristi esperienze del Covid, della guerra in Ucraina, del terremoto in Turchia e vicende destabilizzanti come il caro energia, l’unica ed immediata soluzione ai tanti problemi che affliggono il nostro Paese mai come in questo momento, i professionisti contabili appaiono indispensabili per la ripartenza dell’economia: dalla delicata scadenza dei bilanci 2022, con gli sforzi per assicurare a molte PMI la continuità aziendale, alla corretta gestione dei 66 miliardi di euro che il Pnrr ha destinato agli Enti Locali”. E nel ricordare che l’intento comune delle tre professioni contabili è anche quello di avere maggiore forza e rappresentatività, Monetta ha poi concluso: “Sono convinto che questo progetto di unitarietà sia l’unica grande occasione per scrivere il futuro, delle tre categorie, superando l’impasse di contrapposizioni che li ha caratterizzati negli ultimi 20 anni. Oggi più di ieri solo il gioco di squadra può portare al raggiungimento di obiettivi comuni”.
Filippo Brandolini è il nuovo presidente di UtilitaliaMilano, 17 feb. (askanews) – Filippo Brandolini è il nuovo presidente di Utilitalia, la federazione delle imprese dei servizi di acqua, ambiente ed energia. Subentra a Michaela Castelli, che ha guidato Utilitalia dal luglio del 2020, e ne porterà a termine il mandato fino al 2024. Brandolini si occupa da oltre vent’anni di servizi pubblici locali e di politiche ambientali, con particolare riferimento alla gestione dei rifiuti. Lo si legge in una nota. Dal 2009 è presidente di Herambiente, una delle aziende italiane nel settore del trattamento dei rifiuti, controllata dal gruppo Hera. Dal 2013 è componente del Consiglio di Amministrazione di Corepla, mentre dal 2014 al 2015 è stato presidente di Federambiente ed in tale ruolo ha guidato la fusione con Federutility per la costituzione di Utilitalia. Dal 2010 è vicepresidente esecutivo di SGI Europe, associazione europea di rappresentanza delle imprese che forniscono servizi di interesse generale.
Visco invoca unità di intenti Bce, governi e parti sociali eurozonaRoma, 17 feb. (askanews) – Nell’area euro serve “unità di intenti” tra governi, banca centrale e parti sociali in questa fase, perché bisogna evitare che si inneschi una “rincorsa” a scaricare lo shock energetico, che invece va considerato come “una tassa da assorbire ineludibile”, tutelando i più vulnerabili. Va evitata una spirale prezzi-salari perché questo spingerebbe la Bce a una linea più restrittiva. E’ l’appello lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco nel suo intervento al dibattito sul libro dello scomparso Gianni Toniolo, “Storia della Banca d’Italia”, organizzato dall’Università Ca’ Foscari a Venezia. “I salari reali devono aumentare, per carità, ma deve avvenire attraverso la crescita, gli investimenti e la produttività: questo è cruciale”, ha detto al termine del suo lungo intervento, che ha ripercorso diversi episodi della storia di Bankitalia citati nel libro. “La Bce, 20 ministri delle Finanze, i sindacati di 20 paesi e le associazioni delle industrie 20 paesi” devono cercare di operare con questa unità di intenti. “La sfida è molto forte – ha riconosciuto Visco – ma secondo me è ineludibile. E se non ci si riesce la politica monetaria progredirà in modo restrittivo”. Nel quadro attuale di “volatilità estrema” si è verificato questo aumento del prezzo del gas e dell’energia che “è assimilabile a una imposta sulla nostra economia, ma non solo quella italiana: tutta l’economia europea”. “Parlo da membro del Consiglio direttivo della Bce e con quel cappello – ha proseguito Visco – dico che dobbiamo evitare una ricorsa nel tentativo di spostare questa tassa dall’uno all’altro, la dobbiamo riassorbire e il più in fretta possibile. Se questo significa salari reali negativi è vero, e bisogna redistribuire risorse ai più colpiti. Ma non possiamo aumentare il costo del lavoro a cui poi seguirebbe un aumento dei prezzi”, ha detto Visco in riferimento ai rischi di spirale tanto temuti dai banchieri centrali. “Dobbiamo evitare questo trasferimento, questa propagazione”.
Bce, Schnabel: a marzo +50 pb tassi in qualunque scenario plausibileRoma, 17 feb. (askanews) – Isabel Schnabel, l’esponente tedesca del Comitato esecutivo della Bce ribadisce in maniera inflessibile la necessità di operare un rialzo dei tassi da altri 50 punti base alla riunione del Consiglio direttivo di marzo. Una presa di posizione che giunge all’indomani dei richiami alla prudenza, e a maggiore gradualità, lanciati da Fabio Panetta, che a sua volta siede nel Comitato esecutivo. “Considerato l’attuale livello dei tassi di policy e il livello e la persistenza dell’inflazione di fondo, un rialzo dei tassi da 50 punti base è necessario virtualmente in qualunque scenario plausibile, per riportare l’inflazione al 2% – ha sostenuto Schnabel in una intervista a Bloomberg -. Non ci stanno incongruenze tra il nostro principio di essere legati ai dati e queste intenzioni, perché è molto improbabile che i dati che perveranno metteranno in discussione questa linea”. Ieri, intervenendo ad un dibattito a Londra, il banchiere centrale italiano aveva invece affermato di considerare “imprudente (unwise) muoversi molto velocemente ora, con l’inflazione che potrebbe evolversi in entrambe le direzioni. Penso che siamo di fronte a una incertezza molto elevata. Non dico che dobbiamo fermarci, ma di prenderci il tempo che serve per valutare meglio l’economia”. Un chiaro suggerimento sulla necessità, quantomeno, di moderare la portata dei rialzi dei tassi. Non è la prima volta che i due esponenti mostrano in maniera abbastanza evidente divergenze di valutazioni. Il Comitato esecutivo della Bce assume le decisioni operative quotidiane dell’istituzione, ne fanno parte la presidente (Christine Lagarde), il vicepresidente e altri quattro banchieri centrali. Le decisioni sui tassi di interesse vengono invece assunte dal Consiglio direttivo, al quale, oltre ai componenti del Comitato esecutivo, partecipano anche tutti i governatori di banche centrali nazionali dell’area euro. La prossima riunione sui tassi del Consiglio si svolgerà il 16 marzo. Alla domanda sul cosa si debba verificare per rallentare il ritmo dei rialzi a 25 punti base a maggio, “dovrei vedere che la nostra politica monetaria sta diventando restrittiva – ha risposto Schnabel – cosa che si manifesterebbe sui mercati del credito, sui mercati del lavoro e in diversi aggregati e componenti di domanda numero uno”.
Trasporti, venerdì nero per il Tpl con sciopero di 24 oreRoma, 17 feb. (askanews) – Nuovo venerdì di passione per il trasporto pubblico locale. E’ in corso infatti uno sciopero nazionale di 24 ore proclamato dall’Usb Lavoro privato e articolato a livello territoriale. La mobilitazione del settore è stata proclamata dal sindacato di base durante l’assemblea nazionale del 24 gennaio scorso per “rivendicare la centralità dei Trasporti Pubblici e del ruolo degli addetti al settore, principali vittime delle privatizzazioni selvagge, dei continui ricorsi ad appalti, subappalti e subaffidamenti che alimentano sfruttamento e precarizzazione”. Allo sciopero di oggi seguirà un presidio davanti al Ministero dei Trasporti il 3 marzo prossimo. “Il susseguirsi di rinnovi contrattuali ‘farsa’ in cambio della crescente svendita dei diritti fa, di questo lavoro – aggiunge l’Usb -, un lavoro dal quale si ‘fugge’, sia per l’indisponibilità di sottostare al crescente decadimento dello stato dei servizi e i pesanti carichi di lavoro, sia per la gravosa responsabilità di una mansione priva di adeguati livelli di sicurezza con pesanti penalizzazioni salariali che inaspriscono ancor più le condizioni dell’attuale crisi economica e del carovita. Servizi pubblici essenziali in totale abbandono che subiscono continui pesanti tagli a fronte di spese militari sempre in aumento”. Nel Lazio, lo sciopero è iniziato per il servizio notturno di superfice con turni a cavallo della mezzanotte e per l’intero turno; per il servizio diurno dalle ore 08:30 alle ore 17:00 e dalle 20:00 a fine servizio. A Milano, è iniziato dalle ore 00:01 alle 05:29 e prosegue dalle 08:31 alle 12:29 e dalle ore 15:31 a fine servizio. A Napoli, lo sciopero è iniziato alle ore 05:30 fino alle 08:30 e proseguira dalle 17:00 alle 20:00.
Air France-KLM: torna all’utile nel 2022 per 728 mln. Ricavi +84%Roma, 17 feb. (askanews) – Air France-KLM torna all’utile netto nel 2022 per 728 milioni di euro migliorando di oltre 4 miliardi il risultato dell’esercizio precedente. I ricavi sono aumentati dell’84,4% a 26,4 miliardi di euro mentre l’Ebitda si è attestato a 3,61 miliardi. Il risultato operativo è salito a 1,2 miliardi di euro con un margine del 4,5%, superiore ai livelli prepandemia (4,2% nel 2019). L’indebitamento si è ridotto di 1,9 miliardi di euro a 6,33 miliardi a fine 2022. Commentando i risultati, Benjamin Smith, CEO del Gruppo, ha dichiarato: “Per tutto il 2022, Air France-KLM ha dimostrato ancora una volta la sua resilienza e agilità in un contesto di crisi senza precedenti. Nonostante la sfida di Omicron, la guerra in Ucraina, la situazione inflazionistica e i problemi operativi nei principali aeroporti internazionali la scorsa estate, il nostro Gruppo e le sue compagnie aeree sono state in grado di intercettare con successo la forte domanda di viaggi”
Pnrr, governance nelle mani di Fitto. Soppressa Agenzia CoesioneRoma, 16 feb. (askanews) – Istituzione presso la Presidenza del Consiglio, nel Dipartimento oggi guidato dal Ministro Raffaele Fitto, della struttura di missione del Pnrr, con il compito di coordinare le attività di messa a terra dei progetti e che diventa il “il punto di contatto nazionale per l’attuazione del Piano” e i rapporti con le istituzioni di Bruxelles. Il Ministero dell’economia continuerà a svolgere il lavoro di rendicontazione finanziaria e contabile del Pnrr e il monitoraggio. Questa, in sostanza la nuova archetettura di governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dovrà ‘dialogare’, come ha detto lo stesso Fitto, con le politiche di coesione per mettere a sistema le diverse fonti di finanziamento. Per questo il decreto mette mano anche alla gestione delle politiche di coesione che fino ad ora, ha spiegato il Ministro, non ha dimostrato di funzionare. Fitto ha presentato in Consiglio dei Ministri, che l’ha approvata, la relazione sull’utilizzo delle risorse nazionali ed europee della programmazione 2014-2020. Su complessivi 116 miliardi, ne sono stati impegnati 67 ed effettivamente spesi solo 36. “Sono necessari rimedi strutturali – ha detto – perchè questi dati ci collocano agli ultimi posti in Europa”. L’Agenzia per la coesione territoriale viene soppressa e le sue competenza transitano anch’esse al Dipartimento guidato da Fitto, dove viene costituito uno speciale nucleo. Il decreto interviene inoltre sulla semplificazione delle procedure per l’attuazione del Pnrr, prevedendo, tra l’altro, che per interventi di tipo infrastrutturale e edilizio l’affidamento della progettazione ed esecuzione dei relativi lavori possa avvenire anche sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica, come oggi avviene per le opere ferroviarie. Lsa
Governo ferma cessione bonus edilizi. “Costi fuori controllo”
Imprese sul piede di guerra. Saranno ricevute lunedì
Roma, 16 feb. (askanews) – Il governo interviene di nuovo sul tema dei crediti fiscali che derivano dai bonus edilizi per cercare di arginare “una lievitazione dei crediti senza controllo” ed “evitare ulteriori danni al debito pubblico e cittadini” derivanti da “una mancata pianificazione di un governo precedente a quello Draghi”. Il vicepremier Antonio Tajani ha presentato così il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri che, tra l’altro, ferma la cessione dei crediti e gli sconti in fattura sui bonus fiscali e parallelamente stoppa le regioni e i comuni che stavano acquistando crediti per sbloccare lo stock incagliato nei bilanci delle imprese. Col rischio che Eurostat considerasse questi acquisti come nuovo deficit. L’intervento, ha spiegato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa seguita al Cdm “è una misura di impatto ma necessaria per bloccare gli effetti di una politica scellerata utilizzata anche in campagna elettorale”. Con un ammontare dei crediti arrivato a circa 110 miliardi. Una politica “che ha prodotto un beneficio per alcuni cittadini ma ha posto in carico a ciascuno italiano un onere di 2000 euro a testa” ha sottolineato Giorgetti precisando che comunque “interveniamo sulla cessione dei crediti di imposta non sul Superbonus che resta nella forma di detrazione nei cinque anni”. Il decreto chiarisce anche la responsabilità solidale dei cessionari “per eliminare le incertezze i dubbi e le riserve che hanno fatto sì che tanti intermediari evitassero di scontare i crediti”. Quindi ora per Giorgetti è “fondamentale” che le banche riprendano ad acquistare i crediti. “Lo voglio dire a tutto il sistema: a questo punto vengono meno gli alibi” ha detto auspicando con le banche “un impegno ad agire di concerto per risolvere questo bubbone che si è formato per una normativa definita con leggerezza”. Sul piede di guerra le associazioni delle imprese. Per Confartigianato il blocco “coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere”. CNA ha denunciato gli “8 miliardi di liquidità bloccati da mesi che mettono a rischio la sopravvivenza di 40mila imprese della filiera delle costruzioni” e ha chiesto di non fermare gli acquisti degli enti territoriali “utili per alleviare il fardello dei crediti bloccati”. Dello stesso tenore la denuncia della presidente dell’ANCE, Federica Brancaccio: “Non posso credere che il Governo pensi di fermare il processo di acquisto dei crediti da parte delle Regioni senza prima aver individuato una soluzione strutturale che eviti il tracollo. E’ da ottobre che aspettiamo di capire come si pensa di risolvere una situazione che è diventata drammatica: non ci rendiamo conto delle conseguenze devastanti sul piano economico sociale di una decisione del genere”. Il governo ha comunque già assicurato che ascolterà le categorie. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha annunciato che l’esecutivo “intende aprire da subito un confronto con le associazioni” e che già “nel tardo pomeriggio di lunedì saranno convocate a Palazzo Chigi per ricevere contributi propositivi su interventi che avevano ragione di necessità ed estrema urgenza”. Giorgetti ha aggiunto che con le categorie saranno valutare “tutte le forme possibili per sgonfiare questo fenomeno, frutto di una politica poco avveduta e poco consapevole degli effetti finanziari, costruita per creare consenso politico”. Il decreto sui crediti, ha sottolineato, è stato adottato “con grande responsabilità e avendio in testa di fare il possibile per le imprese edili che vivono difficoltà finanziarie”.
Mercedes Italia, Marc Langenbrinck nuovo Ceo dal primo giugnoMilano, 16 feb. (askanews) – A partire dal primo giugno 2023, Marc Langenbrinck attualmente Ceo di Mercedes-Benz Svizzera, assumerà la responsabilità di Ceo di Mercedes-Benz Italia. Marc vanta quasi 30 anni di carriera in azienda. Radek Jelinek, dal 2018 Presidente e Ceo di Mercedes-Benz Italia, lascia l’azienda per intraprendere nuove sfide professionali. “È questa l’occasione per ringraziare non solo la mia squadra, ma anche i rappresentanti della stampa italiana che in tutti questi anni hanno dato grande risalto alla nostra azienda e con cui ho avuto il piacere di instaurare una relazione basata sulla trasparenza ed un costante e proficuo confronto”, ha dichiarato Radek Jelinek, Presidente e CEO di Mercedes-Benz Italia.