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Ucraina, due ambulanze alla Croce Rossa grazie a Enav

Ucraina, due ambulanze alla Croce Rossa grazie a EnavRoma, 14 feb. (askanews) – Questa mattina, presso la sede della Croce Rossa Italiana, si è tenuto un incontro tra Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana e i vertici del gruppo Enav, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, rappresentato dalla presidente Francesca Isgrò e dall’amministratore delegato Paolo Simioni. Valastro ha aggiornato Isgrò e Simioni sulle attività che sta svolgendo la CRI in Ucraina e, in particolare, sull’utilizzo dei due mezzi arrivati grazie al contributo di Enav.
Le ambulanze, donate da ENAV, sono state consegnate presso la sede della Croce Rossa in Ucraina, a Vinnytsia, con una delle ultime missioni umanitarie del 2022.
Dall’inizio del conflitto, la CRI ha fatto partire 43 convogli umanitari dall’Italia e 41 dal suo hub logistico di Suceava, in Romania. In totale, la Croce Rossa Italiana ha consegnato, nel 2022, oltre 3.000 tonnellate di aiuti umanitari.
“La Croce Rossa Italiana è stata in prima fila fin dalle fasi iniziali del conflitto (24 febbraio 2022). I Volontari e le Volontarie della CRI – ha ribadito Valastro – si sono fatti trovare pronti davanti a questa emergenza, per supportare chiunque chiedesse aiuto ed affiancare la Consorella ucraina nelle operazioni sul posto. Ringrazio ENAV per la collaborazione e la sensibilità mostrate davanti ad una difficile crisi che, ancora oggi, ci vede impegnati per rispondere ai bisogni e alle necessità della popolazione ucraina”.
“Ringrazio il Presidente Valastro e tutta la struttura di CRI per il lavoro che quotidianamente svolgono – ha dichiarato Isgrò -. Il contribuito di Enav e delle sue persone alla Croce Rossa Italiana si inserisce in un programma più ampio di supporto alla comunità che il nostro Gruppo ha intrapreso già da qualche tempo. L’aiuto concreto al popolo ucraino è un dovere civile e morale da parte delle democrazie occidentali. Il trasporto aereo, per sua natura, opera in un contesto globale interconnesso. Quello che succede a diverse migliaia di km da noi non può e non deve lasciarci indifferenti”.
“La Croce Rossa Italiana e tutti i volontari che operano in questa grande organizzazione, che ringrazio, rappresentano un’eccellenza e un orgoglio per il nostro Paese cui siamo fieri di dare il nostro contributo – ha detto Simioni – ci sentiamo altresì vicini ai valori di difesa della libertà che spingono i cittadini ucraini a lottare ogni giorno. ENAV ha sposato da subito l’iniziativa di CRI rivolta all’Ucraina. Peraltro, grazie ad un progetto umanitario internazionale, cinque controllori del traffico aereo ucraini sono da poco entrati nella ‘squadra’ di ENAV. Dopo un periodo di formazione, ci stanno aiutando a gestire il traffico aereo sui cieli italiani nel centro radar di Padova”.

Dl Milleproroghe, Assonautica: bene Governo su concessioni

Dl Milleproroghe, Assonautica: bene Governo su concessioniRoma, 14 feb. (askanews) – Bene la decisione del Governo e delle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali di approvare un emendamento al Decreto Milleproroghe che proroghi di un anno il termine per dare nuove regole al settore delle concessioni demaniali. Lo scrive Assonautica in una nota, esortando il Governo ad approfittare di questo termine per una riforma seria, chiara e strutturale del settore che permetta agli operatori economici di poter riavviare investimenti ed occupazione in settori chiave della Blue Economy.
“Ribadiamo la necessità che il Governo ed il Parlamento riformino una volta per tutte le ‘regole del gioco’ che riguardano tante Imprese italiane della Blue Economy che lavorano in regime di concessione demaniale – ha dichiarato il presidente Giovanni Acampora -. Va affrontata la questione della corretta applicazione della Direttiva 2016/123/CE, la cd. Bolkestein, apportando le necessarie correzioni alla Legge 118/2022. Vanno differenziati i regimi riguardanti imprese balneari, portualità e attività produttive”.
“Si deve partire dalla pianificazione – ha aggiunto – e fornire agli operatori economici che vogliano operare in tale settore attraverso strumenti concessori certi e chiari con canoni definiti e che non subiscano isterici aumenti unilaterali, come in passato e come, peraltro, cassati dalla Giurisprudenza europea e nazionale. In tale approccio Assonautica Italiana – ha concluso Acampora – nella sua veste istituzionale di rappresentanza del sistema camerale italiano per l’Economia del Mare conferma la propria disponibilità a lavorare assieme al Governo ed al Parlamento, di concerto con gli stakeholder e le associazioni datoriali”.

Ue, l’idrogeno “rinnovabile” non sarà quello dal nucleare

Ue, l’idrogeno “rinnovabile” non sarà quello dal nucleareBruxelles, 14 feb. (askanews) – La Commissione europea ha adottato ieri a Bruxelles due “atti delegati” che definiscono il concetto di “idrogeno rinnovabile”, detto anche idrogeno verde, ai fini del rispetto di una serie di obiettivi della legislazione europea (in particolare riguardo alla revisione in corso della direttiva sulle rinnovabili) e per dare certezza normativa per gli investimenti e gli aiuti di stato nel settore. Contrariamente a quanto avrebbe voluto la Francia, la definizione adottata comprende solo l’idrogeno e i gas o carburanti derivati (ammoniaca, metanolo, elettro carburanti) prodotti tramite elettrolizzatori alimentati con elettricità da fonti rinnovabili, e non con elettricità di origine nucleare.
La Commissione ha così stabilito le condizioni per applicare il “principio di addizionalità”, secondo cui dal 2028 tutto l’idrogeno verde prodotto nell’Ue dovrà basarsi su nuove capacità di produzione di elettricità da fonti rinnovabili, aggiuntive rispetto alla situazione esistente, e che non dovranno quindi essere sottratte dalla rete elettrica.
Questo principio di addizionalità non dovrà essere applicato solo se il produttore di idrogeno 1) è anche produttore di energia rinnovabile, e dispone di elettrolizzatori collegati direttamente ai propri impianti; 2) se prende l’energia dalla rete in mercati elettrici basati per più del 90% sulle fonti rinnovabili; 3) o se l’intensità delle emissioni a effetto serra dell’elettricità sulla rete è inferiore alla soglia di 18 grammi di CO2 equivalenti per Megajoule (18 gCO2eq/MJ).
In quest’ultimo caso, i produttori di idrogeno potranno limitarsi a concludere dei contratti di fornitura con imprese esistenti che producono energia rinnovabile, senza che siano necessarie nuove installazioni. I contratti di fornitura dovranno assicurare comunque che sia generata una quantità di elettricità rinnovabile almeno equivalente a quella necessaria per produrre l’idrogeno certificato verde.
Inoltre, dovranno essere rispettate delle correlazioni geografiche (connessione della zona di produzione dell’elettricità rinnovabile con quella in cui si trova l’elettrolizzatore) e temporali (verifica, ogni mese fino al dicembre 2029, e dal 2030 ogni ora, della corrispondenza tra la produzione di idrogeno rinnovabile e la generazione dell’elettricità rinnovabile necessaria ad alimentarla).
La Francia, proprio a causa del suo mix energetico a basso contenuto di carbonio per la forte presenza del nucleare (63%), avrà in effetti delle condizioni vantaggiose per produrre idrogeno rinnovabile sul proprio territorio. Qui, infatti, i produttori di idrogeno verde non dovranno rispettare il principio di addizionalità, perché l’elettricità sul mercato ha un’intensità di emissioni inferiore alla soglia di 18 gCO2eq/MJ; ma dovranno comunque concludere dei contratti di fornitura di elettricità rinnovabile in quantità equivalente a quella necessaria per produrre l’idrogeno verde. Questo è molto diverso da affermare che verrà considerato “rinnovabile” l’idrogeno prodotto con l’elettricità di fonte nucleare.
Con i diversi mix energetici attuali negli Stati membri, questa condizione di vantaggio varrebbe oggi in particolare per il mercato francese e per la Svezia del Nord (dove oltre al nucleare c’è fortissima presenza di rinnovabili), e non ad esempio per altri paesi con centrali atomiche attive, come Belgio, Germania, Ungheria e Repubblica ceca; ma fra qualche anno le condizioni per la deroga dal principio di addizionalità (90% di rinnovabili o intensità di emissioni sotto la soglia fissata) potrebbero verificarsi anche in altri paesi.
Gli obblighi previsti per la produzione di idrogeno rinnovabile nell’Ue verranno anche per i produttori di paesi terzi che vogliano esportare il proprio idrogeno nell’Unione. A questo fine, saranno introdotti dei sistemi di certificazione che dovranno essere riconosciuti dalla Commissione.
Il pacchetto “REpowerEU” fissa l’obiettivo di produrre nell’Ue 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2030, per cui sarà necessaria la fabbricazione su larga scala e la diffusione di massa di elettrolizzatori, oggi ancora rari, che avranno bisogno di 500 Terawatt/ora in più di elettricità rinnovabile. Per il 2030 è previsto anche che saranno importati altri dieci milioni di tonnellate di idrogeno verde da paesi terzi (soprattutto Nord Africa, Medio Oriente e Ucraina).
Resta per ora ancora aperta, infine, la questione della definizione dell’idrogeno “a basso contenuto di carbonio” (o “low carbon”), che dovrà essere regolata da un altro “atto delegato”, previsto dal pacchetto sul “Idrogeno e decarbonizzazione dei mercati del gas”. Presentato dalla Commissione nel dicembre 2021, il pacchetto è ancora in fase di negoziato tra i co-legislatori. Sembra soprattutto in questo campo che potrebbe passare la linea francese, con l’identificazione fra l’idrogeno “low carbon” e quello prodotto direttamente con l’elettricità di fonte nucleare.

Calzedonia nel 2022 supera i 3 mld di fatturato (+21,6%)

Calzedonia nel 2022 supera i 3 mld di fatturato (+21,6%)

Nel 2023 consolidamento in Ue. Signorvino sbarca a Parigi

Milano, 14 feb. (askanews) – Nel 2022 il fatturato del gruppo Calzedonia ha raggiunto i 3,047 miliardi di euro con un aumento del +21,6% a cambi correnti (+20,2% a cambi costanti) rispetto ai 2,505 miliardi di euro al 31 dicembre 2021. E’ quanto comunica in una nota sui dati preliminari il gruppo, sottolineando che nel corso dello scorso anno è aumentata la quota di fatturato estero, atteestatasi al 58,5%.
Sul fronte della rete punti vendita, sia all’estero che in Italia, nel corso dell’esercizio ci sono state 252 nuove aperture, 196 delle quali all’estero. In totale, al 31 dicembre, operavano con i marchi del gruppo 5.328 punti vendita, di cui 3.484 all’estero e 1.844 in Italia. Il gruppo, spiega la nota, ha sostenuto investimenti per circa 280 milioni di euro sia sul fronte commerciale, potenziando e rinnovando il canale retail integrandolo sempre più al canale ecommerce, che sul fronte logistico e produttivo.
Nel 2022 il gruppo ha ripreso il percorso di crescita e consolidamento all’estero con importanti aperture negli Stati Uniti, Francia, Spagna e Brasile. Presente in 56 paesi, il gruppo intende perseguire una politica di consolidamento nei principali mercati europei; proseguono, nello stesso tempo, le aperture nel mercato statunitense e in altri Paesi del sud America. In Italia, nel corso dell’anno sono stati inaugurati otto nuovi punti vendita Atelier Emé e tre Signorvino; entrambi i brand hanno conseguito importanti crescite grazie a un ritornato desiderio alla socialità e alla convivialità.
Nel 2023 Signorvino sbarcherà per la prima volta all’estero con l’apertura di un punto vendita nel cuore di Parigi. Falconeri ha riportato eccellenti risultati nelle vendite e punta a rafforzare la sua presenza in Italia e all’estero come brand specializzato nella maglieria in cashmere di altissima qualità. Continuerà nel 2023 lo sviluppo di Intimissimi Uomo e proseguirà l’attività di riqualificazione e ammodernamento dei punti vendita esistenti Calzedonia, Intimissimi e Tezenis. Sempre nel 2022 è stata acquisita una partecipazione dell’80% nella società Antonio Marras, marchio italiano del pret-à-porter ispirato dal genio creativo dello stilista sardo.

Lombardia, Spada (Assolombarda): auguri a Fontana, ora misure su energia

Lombardia, Spada (Assolombarda): auguri a Fontana, ora misure su energiaMilano, 14 feb. (askanews) – “Desidero rivolgere i migliori auguri di buon lavoro ad Attilio Fontana, riconfermato alla guida di Regione Lombardia. Il nostro auspicio è quello di rafforzare un modello vincente di collaborazione tra pubblico e privato tipico dei nostri territori”. Commenta così sui social Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, la rielezione di Fontana alla presidenza della Regione Lombardia.
“La priorità adesso è quella di intervenire, in particolare, con misure su energia, innovazione, lavoro e infrastrutture – ha proseguito – capaci di dare slancio alla competitività di un territorio che produce il 23% del Pil nazionale, grazie al traino delle nostre imprese.

Mecspe, la manifattura si dà appuntamento a Bologna a marzo

Mecspe, la manifattura si dà appuntamento a Bologna a marzoMilano, 14 feb. (askanews) – L’anno si è aperto con segnali incoraggianti per il comparto industriale: calano inflazione e prezzi dell’energia, riprende quota il mercato dell’automotive e, come registrato dall’Istat, il fatturato dell’industria di novembre è cresciuto del +11,5% rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente. Espressione di questa tendenza positiva sarà la prossima edizione di MECSPE, la principale fiera dedicata all’innovazione dell’industria manifatturiera, organizzata da Senaf e in programma a BolognaFiere dal 29 al 31 marzo, che, come ogni anno, raccoglie adesioni da tutto il Paese e dall’estero. Sono infatti già circa 2000 le imprese del comparto che hanno deciso di esporre nei saloni di MECSPE e numerosi sono i visitatori attesi anche quest’anno.
Nel 2023 MECSPE apre le porte al suo pubblico altamente qualificato e professionale per tre giornate immersive, al fine di illustrare soluzioni innovative e sostenibili per la filiera, spianando la strada verso il futuro dell’industria 4.0 con un programma sviluppato sui tre pilastri della manifestazione: formazione, innovazione e sostenibilità. In particolare, quest’anno MECSPE mette al centro l’innovazione in campo energetico con uno sguardo privilegiato sul settore automotive. Il nuovo Cuore Mostra intitolato “Transizione Energetica e mobilità del futuro” è un’area di 2.000 mq interamente dedicata al confronto sui temi della mobilità sostenibile e alle soluzioni tecnologiche che ne favoriranno il progresso. Nel corso dei tre giorni di manifestazione, all’interno del Cuore Mostra, verranno affrontati, attraverso stazioni dimostrative, tavole rotonde e momenti di dibattito con i protagonisti della filiera i focus dell’area: Soluzioni e Tecnologie per la mobilità del futuro, Macchine, Apparecchiature e Sistemi Produttivi per ottimizzare l’efficienza, Reshoring per le filiere della subfornitura e Metal replacement. Nella prima giornata di fiera, l’arena ospiterà inoltre il forum internazionale “2035 E LA FILIERA AUTOMOTIVE: Cambiare il modello produttivo per rispondere ad una trasformazione tecnologica”, in collaborazione con il Gruppo Tecniche Nuove, La Camera di Commercio Italo Tedesca e la divisione delle fiere industriali della Fiera di Stoccarda, tra cui AMB e Moulding Expo. Durante l’evento, un team di esperti parlerà delle sfide e delle opportunità che il comparto automotive dovrà affrontare in vista del 2035, attraverso best practice e case history di successo. Tra questi, Alessandro Marino, Presidente della Camera di Commercio Italo-Tedesca, Markus Heseding, Amministratore delegato VDMA, Dino Calia, Mercedes-Benz AG, Daniele De Caro, Stellantis.
Sempre all’interno del Cuore Mostra, nell’ultima giornata di fiera avrà luogo l’”Aluminium Energy Summit”, l’evento organizzato da METEF, l’expo internazionale per l’industria dell’alluminio, della fonderia e pressocolata, delle trasformazioni, lavorazioni, finiture ed usi finali, presente quest’anno a MECSPE con un percorso di contenuti dal mondo dell’alluminio. La filiera dell’alluminio sta avendo una notevole espansione, specialmente nel settore dei trasporti che è quello a più alto utilizzo di alluminio in Italia (42%). Si tratta di un elemento che offre opportunità rivoluzionarie per l’industria, grazie alle sue proprietà energetiche e sostenibili e alla sua capacità di essere riciclato all’infinito. Il panel dell’Aluminium Energy Summit è composto da relatori di primo piano che, forti delle loro esperienze sul campo, forniranno al pubblico gli strumenti per esplorare il futuro delle produzioni di alluminio e metalli primari e della conservazione di energia attraverso il recupero e il riciclo in rapporto con le sfide del mercato e di fornitura energetica.
Lo stesso 31 marzo si terrà il Premio Internazionale Innovazione, l’iniziativa organizzata da METEF consolidata da oltre un decennio per valorizzare i contenuti innovativi proposti dalle aziende del comparto alluminio.
Grande novità del 2023 sarà lo svolgimento, in contemporanea a MECSPE, del Salone Elettronica Italia, che debutta con la sua prima edizione e occuperà il padiglione 28 del quartiere fieristico di Bologna. L’area sarà rappresentativa di tutte le applicazioni industriali attinenti all’elettronica, dalle fasi di progettazione alla produzione di componenti e sistemi, dai sistemi ai servizi fino alla successiva distribuzione sul mercato di componenti, assemblati complessi, macchine per la produzione e sistemi di test. L’obiettivo è quello di offrire al visitatore uno sguardo su tutto il comparto sotto un profilo nazionale e internazionale.(segue)

Bei con 5 Paesi Ue, tra cui Italia, lanciano fondo “Campioni tech”

Bei con 5 Paesi Ue, tra cui Italia, lanciano fondo “Campioni tech”Roma, 13 feb. (askanews) – La Banca europea per gli investimenti (Bei) e cinque Stati membri dell’Unione, tra cui l’Italia, hanno inaugurato la European Tech Champions Initiative (Etci o Iniziativa per i campioni tech europei), un aggregatore di fondi che convoglierà a imprese ritenute promettenti e innovative europee il capitale di crescita necessario nelle fasi avanzate del loro sviluppo.
Secondo i propositi dei promotori, l’iniziativa contribuirà a colmare le carenze di finanziamento che attualmente costringono le start-up innovative più promettenti d’Europa a ricorrere a capitali extraeuropei. Il nuovo “fondo di fondi”, spiega la Bei con un comunicato si è assicurato impegni iniziali per un valore di 3,75 miliardi di euro da parte della stessa banca e dei Paesi coinvolti: Spagna, Germania, Francia, Italia e Belgio.
L’Etci si inserisce nell’iniziativa paneuropea “Scale-Up”, presentata nel febbraio 2022 da Francia e Germania, che punta ad effettuare cospicui investimenti in grandi fondi di venture capital, che a loro volta forniranno finanziamenti per la crescita alle eccellenze europee della tecnologia.
Etci, afferma la Bei, consoliderà i mercati del capitale di rischio per le scale-up in Europa colmando i divari esistenti nell’accesso ai finanziamenti, soprattutto per le realtà che necessitano di importi superiori a 50 milioni di euro.
“Accompagnare finanziariamente le imprese innovative europee che sono in una fase avanzata di sviluppo, quando intendono espandere le attività, è essenziale per salvaguardare l’autonomia strategica dell’Unione europea”, ha dichiarato Werner Hoyer, presidente del gruppo Bei. “L’Europa può contare su solide imprese innovatrici, ma deve migliorare il contesto che consente alle imprese di fare il passaggio dallo status di start-up a quello di concorrente credibile e leader di mercato. Con l’Iniziativa European Tech Champions vogliamo dimostrare il nostro impegno a finanziare l’innovazione e a diffondere quelle tecnologie che contribuiranno a garantire un futuro sostenibile per l’Europa”.
Attualmente le start-up tecnologiche europee con le migliori prospettive di successo non dispongono del capitale sufficiente per competere su scala mondiale, oppure vengono acquisite da concorrenti d’oltreoceano, con conseguenti perdite nette per l’economia europea. Spezzando la spirale negativa del deficit di finanziamento e colmando il divario di espansione, sostiene la Bei, si potrebbe creare un elevato numero di posti di lavoro altamente qualificati e promuovere la crescita.
L’Iniziativa European Tech Champions contribuirà a creare una classe di asset in cui gli investitori istituzionali europei potranno investire attivamente diversificando così i propri portafogli in maniera sostenibile grazie al flusso costante di fondi a favore delle scale-up europee che garantiscono.
L’Italia, si legge, ha contribuito all’iniziativa con 150 milioni di euro. Secondo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti “condividiamo questa iniziativa in cui l’Europa opera in modo sinergico per mobilitare capitali pubblici e privati a sostegno della crescita dei futuri campioni dell’innovazione digitale. L’auspicio è che l’Italia possa trarre da questo progetto il giusto impulso per lo sviluppo di questo settore imprenditoriale”.

Boom edilizia, Tutor Consulting: boom incidenti sul lavoro

Boom edilizia, Tutor Consulting: boom incidenti sul lavoroRoma, 13 feb. (askanews) – Il rilancio dell’edilizia, dopo lo stop per il Covid, ha fatto registrare, nel 2021, un considerevole aumento degli infortuni sul lavoro. Sono stati 38.541, in aumento del 17,7% rispetto all’anno precedente. 196 i casi mortali: “Sono numeri importanti che – spiega Ottone Lambiase, direttore tecnico di Tutor consulting – potrebbero essere dimezzati se si seguissero le norme vigenti sulla sicurezza. La prevenzione continua a essere considerata, per almeno il 30% degli imprenditori, un costo da tagliare. Un errore imperdonabile e non solo perché, non commettendolo, si garantisce la tutela dei propri dipendenti. Non seguire le regole espone l’azienda, che deve gestire un determinato appalto, a multe salate che non possono più essere messe, come accadeva un tempo, a budget. senza dimenticare che si rischia la chiusura del cantiere, o di parte di esso, per un lungo periodo. E in alcuni casi si può arrivare a rischiare sanzioni di carattere penale”.
Ma è solo un problema di costi o ce ne sono altri di natura, diciamo così, culturale? “La verità – afferma Bruno Ranellucci, che di Tutor consulting è il Ceo – è che la normativa in materia ha dei paradossi lungo i quali si annidano le difficoltà e gli errori. Il primo, il più eclatante, è che la legge non prevede una distinzione netta fra il direttore dei lavori e il cosiddetto Cse, ovvero il coordinatore della sicurezza. Il primo, estremizzando, vuole terminate l’attività nel più breve tempo possibile, il secondo invece ha l’obbligo di far sì che tutte le norme vengano rispettate. Per dirla in altri termini, il primo tenderebbe ad accelerare, mentre il secondo non deve guardare ai tempi ma al benessere di chi nel cantiere ci lavora. Bene, ad oggi le due figure possono essere interpretate da una stessa persona. Un controsenso”.
Ma i passi falsi potenziali sono diversi e, in fondo, tutti causati da questioni economiche: “Le faccio un esempio -dice Lambiase. Avevamo il compito, poche settimane fa, di controllare, in termini preventivi, la sicurezza di un cantiere da sei milioni di euro. Ci siamo accorti, a un certo punto, che, nel capitolato, non era previsto il ponteggio che invece era indispensabile. Una struttura che costa 150mila euro mette a rischio un investimento che è appunto a nove zeri. Un’assurdità che però è indice di come questo sia un tema che ancora viene affrontato in maniera superficiale. Bisogna lavorarci molto. Anzi, io penso che sia giunto il momento di un vero e proprio cambio di paradigma, stimolato magari da azioni che vadano a premiare chi si comporta in modo virtuoso”.
Azioni che di fatto penalizzino chi invece continua a voler risparmiare sulla pelle dei propri dipendenti: “A mio parere -sostiene Ranellucci- è giunto il momento di introdurre una sorta di patente a punti. Una patente che quei punti li scali per ogni infrazione commessa e che permetta al contrario a chi li mantiene per comportamenti corretti di partecipare alle gare pubbliche di appalto. Sarebbe un giusto riconoscimento a chi non considera la prevenzione una palla al piede, ma anzi una medaglia al merito per la propria impresa. Ma non basta solo questo. Serve una maggiore competenza, aspetto che, con l’attuale boom dell’edilizia abbiamo riscontrato ancor di più. La materia è vasta e spesso non tutti, pur avendone la responsabilità, sanno interpretarla al meglio”.
Dopo l’annus horribilis, il 2020, il settore edile ha ripreso a correre. Nel 2021, gli investimenti nelle costruzioni sono aumentati del 22,3%, grazie al riavvio delle attività dopo l’emergenza sanitaria ma anche grazie alle iniziative messe in campo dallo Stato per favorire la ripresa del settore e di tutto l’indotto, con incentivi per interventi di efficientamento energetico, consolidamento statico e riduzione del rischio sismico degli edifici: “Questo ha fatto sì -chiosa Lambiase- che aumentasse a dismisura il lavoro per chi deve fornire piani di prevenzione. Professionisti, che fino all’anno prima gestivano una decina di ristrutturazioni l’anno, si sono ritrovati ad affrontare compiti per i quali non avevano e non hanno la giusta preparazione. Un guaio che naturalmente sta avendo delle conseguenze significative. Anche perché non basta adottare protocolli prestabiliti ma bisogna saper gestire quelle che, in gergo, si definiscono interferenze, che si presentano quando bisogna coordinare le diverse figure presenti in un cantiere. Ed è qui che ci vuole occhio clinico ed esperienza. La competenza salva vite umane e, sulla pelle dei lavoratori, non si può scherzare”.

Gentiloni: consumo gas Ue ottobre-novembre -25%, crollo quota russa

Gentiloni: consumo gas Ue ottobre-novembre -25%, crollo quota russaRoma, 13 feb. (askanews) – “A ottobre e novembre i consumi di gas dell’Unione Europea sono stati del 25% inferiori a quelli della media del passato quinquennio, spingendosi oltre l’obiettivo di riduzione del 15% concordato lo scorso anno. Contemporaneamente gli sforzi per diversificare le forniture hanno dato risultati: nelle prime cinque settimane del 2023 il gas pervenuto da gasdotti dalla Russia ha rappresentato circa il 7,5% del totale delle importazioni europee di gas, a fronte del 37% sulla media 2021”. Lo ha riferito il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni durante la conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo i dati che sono stati presentati ai ministri.
“Intanto le importazioni di gas liquefatto via mare sono più che raddoppiate, dal 20% del 2021 al 42% di inizio 2023”. Gentiloni ha anche sottolineato che i livelli delle scorte di gas dell’Ue si attestano a circa il 75%, solo marginalmente inferiori a quanto si attestavano all’inizio della stagione invernale.
“Il calo dei prezzi dell’energia dovrebbe consentire ai governi di rimuovere gradualmente le misure di supporto sull’energia e rendere quelle rimanenti più mirate. Li incoraggiamo a muoversi in tal senso. C’è una piccola finestra di opportunità nei mesi a venire per migliorare la qualità delle misure uscendo da quelle più costose e meno efficienti”, ha detto.
“Ma per essere chiari non siamo fuori pericolo. I prezzi dell’energia restano ben superiori ai livelli visti negli anni passati e potrebbero restare volatili – ha detto ancora Gentiloni – mentre le penurie sulle forniture potrebbero riemergere nei prossimi mesi. Per questo intendiamo approntare un meccanismo di acquisti comuni non più tardi della fine di questo trimestre”.

Turi: dialogo commercialisti e politica buon viatico per le riforme

Turi: dialogo commercialisti e politica buon viatico per le riformeMilano, 13 feb. (askanews) – “Con l’ultima legge di Bilancio approvata dal Governo si è sancito un cambio di passo significativo per ciò che attiene il ruolo delle professioni come cinghia di trasmissione tra le decisioni adottate dalla politica e l’attuazione in concreto delle stesse nel tessuto economico e sociale del Paese. Alcune misure come la revisione delle aliquote, le modifiche al bonus 110%, le sanatori fiscali, con la riduzione delle sanzioni, e le novità relative al sistema pensionistico, oltre a quelle finalizzate al contrasto per gli aumenti dei costi energetici, presuppongono un ruolo proattivo determinante da parte dei commercialisti che, come sempre, faranno la loro parte. Mi auguro che da questo rinnovato dialogo tra professionisti e politica possano finalmente prendere corpo le grandi riforme che l’Italia aspetta da tempo, prima tra tutte quella del sistema fiscale in modo da consentire un miglioramento della qualità del nostro lavoro oltre a determinare un beneficio di assoluto rilievo per tutti i contribuenti, siano essi famiglie o imprese”. Lo ha dichiarato Eraldo Turi, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, presentando il forum “La legge di Bilancio 2023” promosso dall’Odcec Napoli che si terrà venerdì 17 febbraio dalle ore 9.00 all’hotel Excelsior di Napoli.
Ad aprire i lavori sarà Maurizio Leo, vice ministro dell’Economia e delle Finanze. All’iniziativa parteciperanno: Ettore Cinque (assessore al Bilancio della Regione Campania), Michele Carbone (comandante interregionale dell’Italia Meridionale della Guardia di Finanza), Claudia Cimino (direttore dell’Agenzia delle Entrate in Campania), Pierluigi Ridella (direttore Agenzia delle Entrate Riscossione in Campania), Vincenzo Moretta (presidente della Fondazione Odcec Napoli), Francesca Giglio (presidente della Commissione Imposte dirette ed indirette dell’Odcec Napoli), Salvatore Cortese (Capo Settore Soggetti rilevanti dimensioni dell’Agenzia delle Entrate in Campania), Pasquale Saggese (ricercatore area “Diritto Tributario” della Fondazione nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili), Paolo Borrelli (comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli), Daniele D’Ambrosio (presidente della Commissione Imposte dirette ed indirette dell’Odcec Napoli), Marco Caputo (responsabile settore pianificazione e morosità rilevanti dell’AdeR in Campania), Paola Coppola (professore ordinario di diritto tributario all’Università degli Studi di Napoli, Federico II), Guido Spiniello (segretario della Commissione Imposte dirette e indirette dell’Odcec Napoli), Claudio Turi (Commissione Imposte dirette e indirette dell’Odcec Napoli).