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Energia, Mase: nel 2023 meno dipendenza da estero e più rinnovabili

Energia, Mase: nel 2023 meno dipendenza da estero e più rinnovabiliRoma, 1 ott. (askanews) – Meno dipendente dagli approvvigionamenti esteri e più rivolta alle rinnovabili, in un contesto di contrazione dei consumi di energia da parte delle famiglie italiane. È quanto viene evidenziato dalla Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale 2024, realizzata dal Mase. La Relazione, con dati riferiti al 2023, è online sul sito del Ministero ed è stata presentata a Roma, nella sede del Gestore dei Servizi Energetici, dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto.


“Il Rapporto, frutto di un prezioso lavoro tra le istituzioni e realtà di riferimento del settore – spiega il ministro – ci restituisce l’immagine di un Paese che, nonostante le difficili congiunture internazionali, va nella direzione auspicata anche dal nostro Pniec: quella di una maggiore sicurezza energetica e dello sviluppo di fonti rinnovabili”. Si attenua la dipendenza del nostro Paese dall’estero: la quota di importazioni nette rispetto alla disponibilità energetica lorda scende dal 79,2% del 2022 al 74,6% dello scorso anno. Forte il calo nelle importazioni di combustibili solidi (-2922 ktep, -38%), di energie rinnovabili e bioliquidi (-621 ktep, -22%) e di gas naturale (-8.823 ktep, -15%). Meno marcato il contenimento dell’import netto di petrolio e prodotti petroliferi, con (-1926 ktep, -2,5%), compensato da una crescita del 15% dell’import netto di energia elettrica. La produzione nazionale è in aumento di 1.461 ktep, (+ 4,2% rispetto al 2022), attribuibile soprattutto all’aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.


In continuità con gli anni precedenti, le fonti rinnovabili di energia nel 2023 hanno trovato ampia diffusione in tutti i settori di utilizzo: dall’elettrico, con le fonti solare ed eolica in progressiva crescita, al termico trainato principalmente dalla diffusione delle pompe di calore, ai trasporti con biocarburanti e biometano; la quota dei consumi energetici complessivi coperta da rinnovabili è stimata al 19,8%, in aumento di circa 0,7 punti percentuali rispetto al 2022. Si segnala inoltre la riduzione del 10,3% (-7 miliardi di metri cubi) della domanda del gas in Italia, giustificata dalla persistente stagnazione, che ha impatto in tutti i settori economici e produttivi, all’uso limitato del gas per la produzione di energia elettrica, al piano di contenimento nei consumi e alle condizioni climatiche particolarmente miti nel corso del 2023.


Il 2023 ha fatto registrare cali di prezzi, in particolare per imprese: diminuiscono del 25% l’energia elettrica e del 18% il gas naturale rispetto al 2022. Nel 2023 le famiglie italiane hanno consumato 49.315 Ktep di energia, il 4,3% in meno rispetto al 2022, spendendo 101,6 miliardi (-4,2% sul 2022). Il 55,8% dell’energia usata è per usi domestici e il restante 44,2% per trasporto privato. L’uso domestico (ridotto, in quantità, dell’8% rispetto al 2022) è stato soddisfatto soprattutto con gas naturale, biomasse e elettricità. Per il trasporto in conto proprio, costato alle famiglie circa 47,5 miliardi di euro (+0,5%), sono stati consumati soprattutto gasolio e benzina. Tra il 2022 e il 2023 si registra una diminuzione della spesa energetica totale pari al 4,2%, che porta ad attestarsi a prezzi correnti su circa 101,6 miliardi di euro.

Arriva “CTRL+N”, il nuovo podcast su digitale e lavoro

Arriva “CTRL+N”, il nuovo podcast su digitale e lavoroRoma, 1 ott. (askanews) – Giulia, Roberto, Junela, Marco e Simona: sono i protagonisti di “CTRL+N, Digitale e lavoro”, il podcast inedito e originale pensato e prodotto dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale, disponibile dal 6 ottobre sulle principali piattaforme audio. Nelle puntate Chiara Gregoretti, autrice di Will Media e voce narrante, racconta le esperienze di cinque persone che hanno deciso di rimettersi in gioco, ridisegnando il proprio futuro stando al passo con il mondo del lavoro, grazie ai percorsi formativi gratuiti sulle competenze digitali, selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale.


Per Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale: “Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2023 nel nostro Paese solo il 45,9% degli adulti possiede competenze digitali adeguate, il 36,1% ha competenze insufficienti e il 5,1%, pur essendo utente di Internet, non ha alcuna competenza. Per sostenere l’Italia attraverso la trasformazione digitale è nato il Fondo per la Repubblica Digitale, partnership tra pubblico (Governo) e privato sociale (Fondazioni di origine bancaria), che ha come obiettivo migliorare le competenze digitali. In particolare, i percorsi di formazione selezionati e sostenuti dal Fondo vogliono dare alle persone un’opportunità concreta, attraverso l’acquisizione delle competenze digitali più richieste. Le storie raccontate in “CTRL+N” vogliono far sì che giovani, donne e uomini possano trovare ispirazione per voltare pagina e iniziare a cercare la propria strada grazie alle competenze digitali. Impegnarsi in questa direzione contribuisce a realizzare una società più giusta ed è, allo stesso tempo, una strategia per sviluppare le competenze necessarie per il futuro del Paese”. LE PUNTATE. Giulia ha 28 anni e ha frequentato il percorso “Tech your Future”, promosso da Fondazione Generation Italy ETS, che le ha permesso di coltivare il suo interesse per il settore IT, accantonato da giovane, e trovare lavoro nell’ambito del monitoraggio delle reti informatiche. Con “Reskill to work”, promosso dal Consorzio Meridia, Roberto, 25 anni, ha “smesso la tuta da operaio”, come racconta Chiara Gregoretti nella quinta puntata, e ha acquisito le competenze per presentarsi nel settore del marketing digitale, sua passione da sempre. Junela, 26 anni, ha seguito “Ready for IT +” promosso da Fondazione Italiana Accenture ETS, che le ha permesso di acquisire competenze digitali utili per inseguire il suo sogno: girare il mondo in van, lavorando come web designer in modo flessibile e da remoto. “CODE – Creating Opportunities for Development and Employment” è il percorso di formazione promosso da Intellegere Società Cooperativa Sociale, che ha dato a Marco, 29 anni, la possibilità di formarsi come Back-end Developer e di tornare al Sud, sua terra d’origine, lavorando a distanza grazie al digitale. Chiara racconta anche la storia a lieto fine di Simona, 46 anni, che grazie a “DEA – Digital Empowerment Academy”, promosso da Cantiere Giovani, ha avuto modo di rimettersi in gioco dopo la maternità e 12 anni di inattività. Ha trovato lavoro dopo aver acquisito competenze in informatica di base, gestione di e-commerce, grafica digitale e web development.


Il podcast verrà presentato domenica 6 ottobre al Festival Digitale Popolare di Torino. Sul palco Martina Lascialfari, Direttrice Generale del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale, Sara Minucci, Senior Program Officer della Fondazione Compagnia di San Paolo, Luigi Mazza, Direttore generale Associazione Italiacamp ETS e Chiara Gregoretti, autrice di Will Media e voce del podcast. COS’È IL FONDO. Il Fondo per la Repubblica Digitale è una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR e dal PNC. Il Fondo stanzia un totale di 350 milioni di euro ed è alimentato da versamenti delle Fondazioni di origine bancaria. Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha pubblicato i primi sei bandi. Ad oggi sono stati selezionati e sostenuti 74 progetti di formazione gratuiti che forniscono competenze digitali professionalizzanti, a NEET, donne, disoccupati e inoccupati, lavoratori a rischio disoccupazione causa dell’automazione, dipendenti, collaboratori e volontari degli enti dell’economia sociale e studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado. L’obiettivo è valutare l’impatto dei progetti formativi sostenuti – in termini di competenze acquisite e di posti di lavoro creati – affinché le iniziative più efficaci possano essere offerte al Governo, per immaginare future politiche nazionali. Per maggiori informazioni fondorepubblicadigitale.it.

Commerzbank, FT: critiche da Ue e proteste Roma: Berlino “ipocrita”

Commerzbank, FT: critiche da Ue e proteste Roma: Berlino “ipocrita”Roma, 1 ott. (askanews) – Critiche alla Germania per la gestione del caso Unicredit-Commerzbank da esponenti europei e economisti, assieme a rimostranze da fonti del governo a Roma. Ne scrive il Financial Times, che nella maggior parte dei casi lascia l’anonimato sulle fonti salvo il governatore della Banca centrale della Grecia, Yannis Stournaras secondo cui quella delle aggregazioni trans frontaliere in Europa “non va vista come una questione politica ma una questione tecnica. Non dovrebbe avere importanza se si tratta di una banca tedesca o italiana. Quello che conta è che sia una banca europea forte”.


Nel mirino c’è l’esplicita presa di posizione del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che ha parlato di manovra “ostile” alla quale Berlino si oppone. Nel corso di settembre Unicredit ha prima preso una partecipazione del 9% sulla banca tedesca, successivamente con una ulteriore mossa a sorpresa – sulla prima c’è pure una divergenza di vedute se il governo tedesco fosse a conoscenza o meno della questione – ha alzato questa quota al 21% chiedendo alla Bce e l’autorizzazione a poter salire fino al 29,9%. Berlino si è mostrata esplicitamente ostile anche dopo le prese di posizione negative viste da opposizione e ambienti sindacali.


Il FT cita “un ex commissario europeo” secondo cui si evince “una certa contraddizione tra il supporto tedesco per la creazione di un campione europeo come Airbus e l’attuale atteggiamento sulla situazione di Unicredit-Commerzbank”. Peraltro secondo questo ex commissario “è difficile trovare argomentazioni” contro questa manovra se al tempo stesso “il governo tedesco è seriamente favorevole all’integrazione e all’unione bancaria”. Il quotidiano britannico cita poi un esponente di primo piano degli ambienti del governo italiano (usa il termine “cabinet minister”) secondo cui l’approccio tedesco risulta “ipocrita” visto la recente acquisizione di Ita (la ex Alitalia) da parte di Lufthansa. “La Germania è sempre stata europea, ci hanno fatto per decenni prediche sull’Unione bancaria e il mercato unico. Sulla carta noi (governo Meloni) siamo i nazionalisti”, ma quando Commerzbank, una entità tedesca, diventa bersaglio per una impresa italiana “allora lo chiamano atto ostile”.


Viene poi citato “un diplomatico europeo” secondo cui l’atteggiamento tedesco stride con i propositi che ci si sarebbero dovuti aspettare dopo il recente rapporto sulla competitività presentato da Madrio Draghi, molto incentrato sull’integrazione europea. E critiche che arrivano anche da un economista tedesco, il direttore della ricerca dell’istituto Kiel, Stefan Kooths secondo cui la posizione di Berlino “fa dubitare che capiscano cosa significhi mercato unico e unione dei mercati dei capitali”. Le imprese, aggiunge, “non hanno passaporti”.

Stellantis, Tavares in commissione attività produttive 11 ottobre

Stellantis, Tavares in commissione attività produttive 11 ottobreRoma, 1 ott. (askanews) – L’Ad di Stellantis Carlos Tavares interverrà il prossimo 11 ottobre in audizione alla commissione attività produttive. Lo ha fa sapere l’azienda stessa. “La complessa congiuntura internazionale ed europea cui si trova il settore dell’Automotive – sottolinea la società – richiede risposte rapide, frutto anche dell’interlocuzione fra tutte le realtà del settore coinvolte. In questo contesto, il contributo e la volontà di dialogo e di confronto di Stellantis è costante. A cominciare dal rapporto con le Istituzioni: dal Ministero per le Imprese e il Made in Italy, guidato dal Ministro Adolfo Urso, al Parlamento. In questo spirito di collaborazione, a seguito delle interlocuzioni con il Presidente della X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, On. Alberto Luigi Gusmeroli, Stellantis conferma che l’Amministratore Delegato del Gruppo, Carlos Tavares, interverrà in Commissione il prossimo 11 Ottobre alle ore 13. Con la sua presenza, Tavares potrà offrire il quadro più esaustivo sulla produzione automobilistica del Gruppo in Italia, oggetto dell’audizione”.


Cam

Inflazione eurozona cala a 1,8%, minimo da 2021 e sotto target Bce

Inflazione eurozona cala a 1,8%, minimo da 2021 e sotto target BceRoma, 1 ott. (askanews) – A settembre l’inflazione media nell’area euro ha segnato un ulteriore rallentamento, tornando dopo oltre 3 anni sotto la soglia obiettivo della Bce: la crescita dei prezzi al consumo su base annua si è attenuata all’1,8%, a fronte del 2,2% registrato ad agosto. Lo riferisce Eurostat con la stima preliminare.


Per trovare un valore analogo bisogna risalire all’aprile del 2021. La dinamica alimenta le ipotesi che la Banca centrale dell’eurozona possa orientarsi a un nuovo taglio dei tassi di interesse già alla riunione monetaria del Consiglio del 17 ottobre.

Germania, Abu Dhabi rileva gruppo chimica Covestro per oltre 11 mld

Germania, Abu Dhabi rileva gruppo chimica Covestro per oltre 11 mldRoma, 1 ott. (askanews) – La società petrolchimica statale di Abu Dhabi, Adnoc, ha raggiunto un accordo per acquistare il gruppo di chimica tedesco Covestro per l’equivalente di 11,7 miliardi di euro. Lo riferisce la stessa Covestro con un comunicato, spiegando che è stata concordata una offerta a 62 euro per ognuna delle sue azioni.


Secondo la società si tratta di un premio del 54% rispetto ai livelli precedenti alle ipotesi di stampa su questa operazione. La transazione avverrà interamente in contanti ma è soggetta a livelli di adesione minimi del 50% più uno del capitale.

Fed, Powell: col tempo linea monetaria tornerà verso neutralità

Fed, Powell: col tempo linea monetaria tornerà verso neutralitàRoma, 30 set. (askanews) – Se l’economia continuerà a evolversi come previsto e l’inflazione a calare, la Federal Reserve muoverà progressivamente la sua intonazione monetaria verso un livello “più neutrale”. Lo ha affermato il presidente della Fed, Jerome Powell ribadendo tuttavia che le decisioni verranno prese “volta per volta” in base all’evolversi dei dati e che l’istituzione monetaria “non si vincola un percorso predeterminato”.


Powell ha notato che l’inflazione è calata e che il direttorio (Fomc) è fidicioso che sia su un percorso sostenibile di rientro verso il target del 2%. “Se l’economia evolvesse come previsto la linea monetaria si muoverà nel corso del tempo verso un livello più neutrale. Ma non siamo vincolati alcun percorso predeterminato. I rischi sono bivalenti – ha avvertito – e continueremo ad assumere le nostre decisioni volta per volta”. “Nel valutare ulteriori aggiustamenti della linea vaglieremo attentamente i dati che perverranno, gli sviluppi delle prospettive e il bilanciamento dei rischi. Complessivamente l’economia è in un quadro solido e – ha sottolineato – intendiamo usare i nostri strumenti per matenercela”.

Borsa, lunedì nero di Stellantis dopo profit warning. Male anche Vw

Borsa, lunedì nero di Stellantis dopo profit warning. Male anche VwMilano, 30 set. (askanews) – Lunedì nero in Borsa per Stellantis che, dopo il profit warning della mattina, ha lasciato sul terreno il 14,72% a 12,408 euro, portandosi sotto il prezzo di debutto in Borsa a gennaio 2021 (12,76 euro) e aggravando le perdite del comparto auto (EuroStoxx Automobiles -3,98%), appesantito anche dal nuovo profit warning di Volkswagen (-4,29% a 100,3 euro).


Stellantis ha tagliato le stime 2024 di margine Aoi dal 10% al 5,5-7%, mentre il cash flow industriale da positivo è atteso negativo fra -5 e -10 miliardi di euro. A pesare il deterioramento del mercato auto e l’andamento negli Usa, principale mercato del gruppo, con vendite in calo e un problema di scorte da ridurre. A riguardo Stellantis ha anticipato a fine 2024 il target di 330mila unità in giacenza negli Usa rispetto all’obiettivo del primo trimestre 2025, grazie a un taglio delle produzione di circa 200mila unità. Anche Volkswagen, e per la seconda volta quest’anno, ha tagliato le stime di margine operativo dal 7% al 5,6%. A pesare, anche in quel caso, il peggioramento del mercato e l’aumento della concorrenza cinese. Il gruppo tedesco che ha annunciato l’intenzione di chiudere due fabbriche in Germania con migliaia di esuberi ha rivisto al ribasso anche le stime di ricavi da 338 a 320 miliardi di euro e di consegne da 9,5 milioni di unità a 9 milioni. Anche gli altri big dell’auto tedesca Bmw e Mercedes hanno recentemente lanciato allarmi sugli utili, a causa del forte calo di vendite in Cina.


Intanto per quanto riguarda Stellantis il mercato si interroga anche sulle prossime mosse sul fronte industriale con rumors di una possibile integrazione con Renault (lo Stato francese è azionista di entrambi i gruppi con il 6,1% e il 15%) con l’obiettivo, immaginato dal Ceo del gruppo francese, Luca de Meo, di dar vita a un consorzio Ue dell’auto, come fatto con l’Airbus per il settore aereo. Una ipotesi che vedrebbe interessata anche Bmw (-2,8%). Altro tema che deve affrontare Stellantis è quello della governance dopo la decisione del presidente, John Elkann, di avviare la ricerca di un nuovo ceo al posto di Carlos Tavares il cui contratto scadrà a inizio 2026. Fra i nomi circolati, anche quello di de Meo. Il tema sarà fra gli argomenti in agenda di un Cda convocato da Stellantis negli Usa per il 9 e 10 ottobre per valutare anche l’andamento del piano di rilancio sul mercato americano.

Lagarde: i dati confermano il calo dell’ inflazione, ne terremo conto a ottobre

Lagarde: i dati confermano il calo dell’ inflazione, ne terremo conto a ottobreRoma, 30 set. (askanews) – Dopo che i dati dalle maggiori economie dell’eurozona, specialmente quelli di Italia, Francia e Germania hanno evidenziato ulteriori moderazioni dell’inflazione, si profila uno sviluppo in questa direzione dai dati che domani pubblicherà Eurostat, a consuntivo di tutta l’area valutaria per settembre. E le dichiarazioni giunte oggi dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, alimentano le ipotesi di un nuovo possibile taglio dei tassi di interesse già alla riunione del Consiglio direttivo del 17 ottobre.


“Gli ultimi sviluppi rafforzano la nostra fiducia sul fatto che l’inflazione tornerà a livello obiettivo in maniera tempestiva. Ne terremo conto alla prossima riunione monetaria, a ottobre”, ha detto la presidente. “I dati giunti da Francia, Spagna e, oggi, anche da Italia e Germania confermano le attese”. E a chi obiettava che l’inflazione di fondo, l’indice dei prezzi depurato da energia e alimentari, le voci più volatili, resta sopra l’obiettivo del 2%, ha replicato: “non aspetteremo che vada tutto al 2% per tagliare i tassi”.


La scorsa settimana che tra operatori analisti si sono create aspettative su una possibile mossa a ottobre, dopo che le indagini sull’attività delle imprese hanno evidenziato un deciso deterioramento del quadro. E su questo Lagarde ha riconosciuto che questi sviluppi “suggeriscono che la ripresa stia fronteggiando venti contrari”. “Ci attendiamo che la ripresa si rafforzi nel corso del tempo – ha aggiunto – mentre la crescita dei redditi reali dovrebbe consentire alle famiglie di consumare di più”.


Non è da escludere che l’istituzione monetaria si sia ritrovata in qualche modo sotto pressione anche dall’energico taglio dei tassi deciso dalla Federal Reserve, 50 punti base in un colpo solo, peraltro in un quadro di crescita meno negativo di quello dell’area euro. In serata è atteso un intervento proprio del presidente della Fed, Jerome Powell. Intanto in serata l’euro cala a 1,1152 dollari, con una inversione di rotta dopo i rialzi mattutini con cui aveva fatto capolino sopra quota 1,12.

Lagarde: dati confermano calo inflazione, ne terremo conto a ottobre

Lagarde: dati confermano calo inflazione, ne terremo conto a ottobreRoma, 30 set. (askanews) – Dopo che i dati dalle maggiori economie dell’eurozona, specialmente quelli di Italia, Francia e Germania hanno evidenziato ulteriori moderazioni dell’inflazione, si profila uno sviluppo in questa direzione dai dati che domani pubblicherà Eurostat, a consuntivo di tutta l’area valutaria per settembre. E le dichiarazioni giunte oggi dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, alimentano le ipotesi di un nuovo possibile taglio dei tassi di interesse già alla riunione del Consiglio direttivo del 17 ottobre.


“Gli ultimi sviluppi rafforzano la nostra fiducia sul fatto che l’inflazione tornerà a livello obiettivo in maniera tempestiva. Ne terremo conto alla prossima riunione monetaria, a ottobre”, ha detto la presidente. “I dati giunti da Francia, Spagna e, oggi, anche da Italia e Germania confermano le attese”. E a chi obiettava che l’inflazione di fondo, l’indice dei prezzi depurato da energia e alimentari, le voci più volatili, resta sopra l’obiettivo del 2%, ha replicato: “non aspetteremo che vada tutto al 2% per tagliare i tassi”.


La scorsa settimana che tra operatori analisti si sono create aspettative su una possibile mossa a ottobre, dopo che le indagini sull’attività delle imprese hanno evidenziato un deciso deterioramento del quadro. E su questo Lagarde ha riconosciuto che questi sviluppi “suggeriscono che la ripresa stia fronteggiando venti contrari”. “Ci attendiamo che la ripresa si rafforzi nel corso del tempo – ha aggiunto – mentre la crescita dei redditi reali dovrebbe consentire alle famiglie di consumare di più”.


Non è da escludere che l’istituzione monetaria si sia ritrovata in qualche modo sotto pressione anche dall’energico taglio dei tassi deciso dalla Federal Reserve, 50 punti base in un colpo solo, peraltro in un quadro di crescita meno negativo di quello dell’area euro. In serata è atteso un intervento proprio del presidente della Fed, Jerome Powell. Intanto in serata l’euro cala a 1,1152 dollari, con una inversione di rotta dopo i rialzi mattutini con cui aveva fatto capolino sopra quota 1,12.