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Gb, governo annuncia Bilancio da 40 mld sterline di aumenti tasse

Gb, governo annuncia Bilancio da 40 mld sterline di aumenti tasseRoma, 30 ott. (askanews) – Il governo a controllo laburista della Gran Bretagna ha presentato il suo primo piano di bilancio, una manovra da 40 miliardi di sterline essenzialmente basata su aumenti delle tasse che serviranno alimentare la spesa pubblica e gli investimenti e che il cancelliere dello Scacchiere, Rachel Reeves, l’equivalente di ministro delle Finanze, a ribadito servirà anche a compensare il “buco nero” lasciato dal precedente esecutivo.


Su questo elemento l’ufficio indipendente sul Bilancio dovrebbe pubblicare una sua valutazione a breve. Nel frattempo la stessa Reeves ha riferito che l’organismo pronostica una crescita dell’1,1% per quest’anno, del 2% per il prossimo a fronte delle precedenti stime rispettivamente di 0,8 e 1,9%. Saliranno i contributi per le imprese e la tassazione sugli utili. “Quando si tratta di tasse questo governo sceglie di proteggere sempre i lavoratori”, ha detto Reeves. (fonte immagine: UK Parliament).

Usa, Pil III trim.+2,8% (prima lettura), meno di stime. PCE +1,5%

Usa, Pil III trim.+2,8% (prima lettura), meno di stime. PCE +1,5%New York, 30 ott. (askanews) – Il Prodotto interno lordo statunitense nel terzo trimestre del 2024 ha registrato un aumento del 2,8%, meno del +3%, registrato in lettura finale nel II trimestre. Nel primo trimestre dell’anno si era registrato un +1,4%. I dati sono stati appena pubblicati dal dipartimento del Commercio. Delusi gli analisti che prevedevano un aumento del 3%.


Le spese dei consumatori, che rappresentano il 69% dell’economia statunitense, sono aumentate del 3,7%, molto più del 2,8%, registrato nella lettura finale del II trimestre. Nella lettua finale del primo trimestre si era registrato un +1,5%. Il dato PCE del III trimestre è sceso a +1,5%, dopo che nel II trimestre si era registrato +2,8% e nel primo c’era stato un dato a +3,4. Il PCE che misura le spinte inflazionistiche ha mostrato un notevole raffreddamento. Il dato ‘core’, quello depurato dai prezzi energetici e dei prodotti alimentari, è cresciuto del 2,2%, molto meno del +2,8%, registrato nel secondo trimestre e ancora più basso del primo trimestre, quando si era toccato un +3,7%.

Usa, +233.000 posti di lavoro nel settore privato ad ottobre

Usa, +233.000 posti di lavoro nel settore privato ad ottobreNew York, 30 ott. (askanews) – L’occupazione nel settore privato statunitense, nel mese di ottobre, ha registrato un notevole rialzo, superando di molto le attese degli analisti e segnalando un mercato del lavoro ancora robusto. Secondo il rapporto mensile redatto da Automatic Data Processing (Adp), l’agenzia che si occupa di preparare le buste paga, sono stati creati 233.000 posti di lavoro rispetto al mese precedente, mentre le previsioni erano per la creazione di 113.000 nuove posizioni.


Il dato di settembre è stato rivisto da +143.000 a +159.000. I salari sono cresciuti del 4,6% su base annuale. La creazione di posti di lavoro ha raggiunto il livello più alto da luglio 2023, mentre l’economia ha superato la ripresa dall’uragano. “Mentre ci accingiamo a chiudere l’anno, le assunzioni negli Stati Uniti si stanno dimostrando solide e ampiamente resilienti”, ha detto Nela Richardson, capo economista di ADP.

Manovra, Sbarra a Landini: faccia sindacalista, non traino a opposizione

Manovra, Sbarra a Landini: faccia sindacalista, non traino a opposizioneRoma, 30 ott. (askanews) – “A Maurizio Landini, che nella conferenza stampa di oggi si è permesso di offendere la Cisl, consigliamo vivamente di rivestire i panni del sindacalista e di smetterla di fare da traino a un’opposizione politica che non ha davvero bisogno di collateralismi”. Lo ha detto il leader della Cisl, Luigi Sbarra, da Firenze a margine del Consiglio Generale della Cisl Toscana.


“Si rischia in questo modo – ha spiegato – di fare una danno sia ai partiti sia alla rappresentanza sindacale, che perde di credibilità e di autonomia. La Cisl ha sempre rifiutato la logica della cinghia di trasmissione, e chiede rispetto per un pluralismo che evidentemente il segretario della Cgil non tollera, tanto da dileggiare chi non la pensa come lui. Caro Landini, le egemonie non esistono più, se non per chi se le auto-infligge. Non certo la Cisl, che va avanti orgogliosamente per la sua strada, proponendo un modello sindacale radicalmente diverso, realmente autonomo, pragmatico, riformista e partecipativo”.

Mediobanca: nel 2023 in Italia utili banche raddoppiati, dividendi +48%

Mediobanca: nel 2023 in Italia utili banche raddoppiati, dividendi +48%Milano, 30 ott. (askanews) – Nel 2023 il sistema bancario italiano ha registrato un utile aggregato pari a 34,6 miliardi, raddoppiato rispetto ai 17,3 miliardi del 2022, coi dividendi incassati cresciuti del 47,8% e gli indicatori di redditività che hanno segnato livelli record, spinti dagli elevati tassi di interesse a partire dal secondo semestre del 2022. E’ quanto emerge dal rapporto sulle principali società italiane dell’Area Studi di Mediobanca. Nel 2023 la classifica delle prime 20 banche italiane non subisce variazioni di rilievo: il podio vede stabile al primo posto Intesa Sanpaolo il cui attivo tangibile è pari a 953,2 miliardi, davanti a UniCredit (782,7mld) e Cdp (396,2 mld, -1,1%). Le prime due banche hanno un attivo tangibile pari all’83% del Pil italiano.


Il Total Capital Ratio di sistema si attesta al 19,7% (pari alla media europea) confermandone la solidità patrimoniale, rafforzata nel 2023 per via dei 5,9 miliardi destinati alla riserva non distribuibile in luogo dell’imposta straordinaria “extraprofitto”. Dai dati sull’occupazione emerge la diminuzione della forza lavoro pari all’1,7% (poco più di 4.500 unità) dovuta in gran parte ad incentivi all’esodo. Complessivamente, negli ultimi dieci anni, il taglio è stato di oltre 50mila unità (-11,4%). Il principale datore di lavoro è Intesa Sanpaolo (94.368 risorse), con una presenza femminile pari al 54% e di under30 al 7,6%. Si segnala la chiusura di circa 800 sportelli (-3,9% a 19.691): estendendo il confronto a inizio decennio, la contrazione è pari al 33,1%, fenomeno – sottolinea il rapporto – che produce la cosiddetta desertificazione degli sportelli considerando che in Italia, a fine 2023, i comuni privi di presenza bancaria sono oltre 3.300, il 41,5% del totale.


Nel 2023 è proseguita la politica di aggregazioni (nel decennio si è passati da 508 a 323 entità, 185 in meno), che hanno interessato soprattutto le BCC con 5 operazioni di incorporazione.

Manovra, Cgil e Uil proclamano sciopero generale il 29 novembre

Manovra, Cgil e Uil proclamano sciopero generale il 29 novembreRoma, 30 ott. (askanews) – Cgil e Uil hanno proclamato 8 ore di sciopero generale con manifestazioni territoriali per venerdì 29 novembre. Lo hanno reso noto i segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri in conferenza stampa. La protesta è per chiedere al Governo di cambiare la manovra considerata “del tutto inadeguata a risolvere i problemi del Paese”.


Cgil e Uil, hanno spiegato Landini e Bombardieri, rivendicano “l’aumento del potere di acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi publici e politiche industriali”.

Idealista: boom degli affitti transitori, sono il 25% del mercato

Idealista: boom degli affitti transitori, sono il 25% del mercatoMilano, 30 ott. (askanews) – La domanda di affitti transitori ha raggiunto il 25% del mercato delle locazioni. E’ quanto emerge da un’analisi di Idealista. “Questo fenomeno, che negli ultimi cinque anni ha conosciuto un’accelerazione senza precedenti, si afferma a scapito delle locazioni permanenti. Nel solo terzo trimestre del 2024, l’offerta di affitti transitori è cresciuta del 27% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre quella degli affitti permanenti ha visto un aumento molto più contenuto, pari al 5%”, si legge.


Oristano, con il 50% dell’offerta complessiva, guida la classifica, seguita da Rimini (45%), Venezia e Massa (entrambe al 43%), e Livorno (41%). Queste località sono ben oltre la media nazionale del 25%, seguite da altri capoluoghi come Firenze (34%), Napoli (31%), Milano (28%), Roma (27%), Palermo e Torino (entrambe al 26%). Di contro, vi sono città dove l’incidenza degli affitti transitori è minima o nulla, come Enna, Isernia e Nuoro (dove non esistono quasi offerte di questo tipo), Teramo (2%), Benevento (4%), Avellino, Asti e Bolzano (tutte al 5%).


Bologna e Milano registrano gli aumenti più elevati negli affitti temporanei, con incrementi rispettivamente del 182% e 163% rispetto a cinque anni fa, seguite da Catania (143%), Bari (127%) e Cagliari (120%). Altre città più piccole come Catanzaro, Caltanissetta e Vibo Valentia hanno registrato incrementi a tre cifre, pur partendo da numeri esigui. Negli ultimi cinque anni, solo 9 capoluoghi hanno visto aumentare l’offerta di affitti, con Bologna (15%) e Venezia (13%) in evidenza tra le città maggiori. Altri incrementi significativi si registrano a Catanzaro (85%), Bolzano (53%) e Belluno (30%).


“Questa crescita degli affitti transitori riflette una trasformazione importante nel mercato immobiliare italiano, determinata dalla crescente mobilità lavorativa e da un’attenzione crescente verso la flessibilità abitativa, soprattutto nelle grandi città”, ha notato Vincenzo De Tommaso, Responsabile Ufficio Studi idealista. “Il progressivo calo degli affitti permanenti pone interrogativi urgenti: la riduzione drastica dell’offerta sta infatti generando una forte pressione sui prezzi e una maggiore competizione per le famiglie, con un impatto diretto sui più giovani e vulnerabili. È essenziale agire con politiche equilibrate che incentivino l’offerta a lungo termine e stabilizzino il mercato”, ha concluso.

Imprese, Mediobanca: energia guida classifica ricavi 2023, Eni supera Enel

Imprese, Mediobanca: energia guida classifica ricavi 2023, Eni supera EnelMilano, 30 ott. (askanews) – La classifica dei fatturati 2023 dell’industria e dei servizi nel nostro Paese, nonostante i cali registrati, continua a essere dominata da tre gruppi energetico-petroliferi pubblici, con un cambio al vertice rispetto all’edizione precedente: Eni (93,7 mld) supera Enel (92,9 mld), con GSE stabile al terzo posto (55,1 mld). E’ quanto emerge dalla 59esima edizione del rapporto sulle principali società italiane dell’Area Studi di Mediobanca, che analizza i bilanci relativi all’esercizio 2023 di 2.881 aziende.


Eni è anche la regina degli utili con 4,8 miliardi nel 2023, seppur in diminuzione dai 13,9 miliardi del 2022, con la flessione del prezzo del petrolio e delle quotazioni del gas naturale, seguita da Enel (3,4 mld) e Stellantis Europe (2,2 mld); seguono Poste Italiane con 1,9 miliardi e Ferrari (1,3 mld). Tornando alla graduatoria dei fatturati, la quarta posizione (era quinta nel 2022) è occupata da Stellantis Europe, primo operatore manifatturiero in classifica, con un fatturato pari a 27,8 miliardi, mentre al quinto posto, in salita di 5, si trova Telecom (16,1 mld), top player del comparto dei servizi. Prysmian è sesta con ricavi pari a 15,4 miliardi, seguita da Leonardo (15,3 mld, +4 posizioni). La top10 chiude con il comparto energetico che si ripresenta nei tre posti successivi: Edison (15 mld), Hera (14,8 mld) e A2A (14,4 mld).


Ferrovie dello Stato, undicesima con un giro d’affari pari a 14,3 miliardi, guadagna due posizioni ed è seguita da Saipem (11,9 mld, +5 posti). A seguire Saras (11,4 mld, -4 posizioni), Poste (10,4 mld, +4), Parmalat (10,2 mld, +1) e altri due player petroliferi: Kuwait Petroleum Italia (9,7 mld, -1) e Italiana Petroli (9,6 mld, +2). Salgono nelle prime venti posizioni Edizione (9,6 mld, +5) e Webuild, unico operatore delle costruzioni in Top20 con vendite pari a 9,3 miliardi, in salita di 7 gradini. In ventesima posizione chiude Superit (9,1 mld, +1), holding che controlla Esselunga e unica rappresentante del panorama della distribuzione moderna tra le prime venti aziende italiane dell’industria e dei servizi. Complessivamente, le prime venti posizioni sono occupate da 9 imprese a controllo pubblico, 6 a controllo privato italiano e 5 di proprietà estera; 9 appartengono al settore energetico, 4 alla manifattura e 5 alla gestione di infrastrutture, alle costruzioni o ai servizi.

Eurozona, Pil III trim sopra attese: +0,4% da II trim e +0,9% annuo

Eurozona, Pil III trim sopra attese: +0,4% da II trim e +0,9% annuoRoma, 30 ott. (askanews) – Crescita economica superiore alle attese nel terzo trimestre per la media dell’area euro. Secondo la stima preliminare pubblicata da Eurostat, il Pil aggregato ha segnato un aumento dello 0,4% rispetto al secondo trimestre. E il tasso di crescita su base annua si è attestato allo 0,9%, in accelerazione dal più 0,6% del secondo trimestre. In media gli analisti prevedevano un aumento del Pil dello 0,2% tra secondo e terzo trimestre.


Nel secondo trimestre il Pil dell’area euro aveva segnato un aumento dello 0,2% dai tre mesi precedenti e dello 0,6% su base annua.

Stellantis, in audizione alla Camera i sindacati lanciano l’allarme. Mimit convoca tavolo

Stellantis, in audizione alla Camera i sindacati lanciano l’allarme. Mimit convoca tavoloRoma, 30 ott. (askanews) – “I tre sindacati metalmeccanici (Fim, Fiom e Uilm), che rappresentano più del 98%, sono uniti in una serie di proposte concrete per provare a salvare il sistema industriale del Paese. Non c’è abbastanza consapevolezza rispetto a quello che sta succedendo”, lancia così l’allarme il leader della Fiom, Michele De Palma, in audizione alla Camera nelle commissioni riunite delle Attività produttive sul gruppo Stellantis. Secondo De Palma “è necessario aumentare le risorse” per l’automotive e “non ridurle” e “avviare un pacchetto straordinario di interventi”, sottolineando che le risorse pubbliche ci devono essere “per chi decide di non delocalizzare e licenziare. Se l’effetto domino non lo fermiano con un intervento straordinario – ha spiegato – ci troveremo a gestire migliaia di licenziamenti”. Il numero uno della Fiom ha inoltre ricordato che “il settore autonotive è strategico. Un Paese che non ha un settore auto non è un Paese industriale. Il settore opera in un regime di monopolio” e “quest’anno rischiamo di produrre 300-400mila veicoli” rispetto a una capacità di 2 milioni.


Allarme condiviso e rilanciato dal segretario generale della Fim, Ferdinando Uliano, che in audizione alla Camera nelle commissioni riunite delle Attività produttive sul gruppo Stellantis ha avvertito: nel 2025 “non avremo un grosso cambiamento, non ci sarà un’inversione di tendenza rispetto ai volumi” prodotti dal gruppo Stellantis. Servirà, pertanto, una “dotazione specifica” per finanziare gli ammortizzarori sociali perché “stanno finendo, tranne a Pomigliano e Atessa”. E “se finsicono, l’azienda ci porterà i licenziamenti”. Uliano ha parlato di “scelta sciagurata” del Governo in merito al taglio di risorse per il fondo automotive. Ha ribadito che per Stellantis è necessario un accordo che “deve trovare una sua concretezza” perché “la situazione è in peggioramento. Abbiamo sollecitato un intervento della presidenza del consiglio, quella è la sede per un confronto. L’accordo dei sviluppo deve riguardare Stellantis, ma anche le aziende della componentistica. Bisogna rivedere il piano industriale di Stellantis”. Uliano ha poi affermato che il piano industriale di Stellantis “effettivamente c’è”, ma “non è sufficiente. Servono interventi che ad oggi non riscontriamo da parte di Stellantis”. Per la Fim “diventa fondamentale che quell’accordo che noi stavamo tentando di costruire in sede ministeriale (Mimit, ndr) trovi una sua concretezza, perché diversamente la situazione che noi vediamo è di continuo peggioramento”. Uliano ha ribadito la necessità di un accordo di sviluppo per il settore auto, che dovrebbe riguardare in primo luogo Stellantis, ma anche le aziende della componentistica. “Deve prevedere una serie di impegni per quanto riguarda Stellantis – ha aggiunto – per rivedere quel piano che oggi non consente di dare tranquillità e prospettiva a un settore per noi importante. Bisogna invertire la tendenza al disimpegno di Stellantis”.


Il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Alberto Gusmeroli, ha anche reso noto che rinnoverà la richiesta di audizione del presidente di Stellantis, John Elkann, che ieri ha declinato l’invito ad andare in Parlamento in quanto non avrebbe nulla di più da dire rispetto a quanto riferito dall’amministratore delegato Carlos Tavares. Lo ha detto Gusmeroli aprendo l’audizione dei rappresentanti sindacali alla Camera. Intanto, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, su indicazione del ministro Adolfo Urso, ha convocato il Tavolo Stellantis per giovedì 14 novembre a Palazzo Piacentini. Sono stati invitati a partecipare i rappresentanti dell’azienda, delle Regioni sede di stabilimenti produttivi, delle organizzazioni sindacali e dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Italiana Automotive).