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M.O., domani in Israele “giornata nazionale resistenza a dittatura”

M.O., domani in Israele “giornata nazionale resistenza a dittatura”Roma, 8 mar. (askanews) – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu sarà probabilmente costretto a raggiungere in elicottero l’aeroporto Ben Gurion per volare a Roma, a causa delle previste manifestazioni contro la riforma della giustizia che comprendono anche blocchi alla circolazione stradale. E’ quanto riporta l’emittente israeliane Kan.
Il movimento di protesta ha infatti indetto per domani “una giornata nazionale di resistenza alla dittatura” con iniziative simili a quelle della giornata di protesta tenuta la scorsa settimana, con proteste in tutto il paese, blocchi stradali, scioperi dei lavoratori e altre interruzioni alle attività quotidiane. Secondo l’emittente israeliana Kan, i manifestanti vorrebbero anche lasciare a terra circa 100 voli.
Netanyahu, accompagnato dalla moglie Sara, è atteso domani a Roma, da cui ripartirà sabato sera. Si tratta di uno dei primi viaggi all’estero dal suo insediamento, lo scorso dicembre. Il mese scorso il premier israeliano è stato in Francia, dove ha incontrato il presidente Emmanuel Macron, così come imprenditori e i leader della comunità ebraica.

Una Cina più centralizzata: governo presenta piano riforma esecutivo

Una Cina più centralizzata: governo presenta piano riforma esecutivoRoma, 7 mar. (askanews) – L’esecutivo cinese – Consiglio di stato – ha presentato oggi al Congresso nazionale del popolo – il “parlamento” cinese – un piano per riformare il funzionamento del governo che dà indicazioni abbastanza chiare su alcune delle traiettorie che Pechino intende percorrere in termini di politica economica e in relazione al mondo dell’impresa nei settori chiave delle tecnologie, della finanza e della protezione della proprietà intellettuale. I due trend più evidenti sono la spinta verso l’”autosufficienza”, una delle parole d’ordine lanciate dal presidente Xi Jinping, e verso l’accentramento delle funzioni.
Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Xinhua, uno dei punti principali è la riforma del Ministero della Scienza e della Tecnologia, che dovrà fare da volano nella spinta cinese verso l’”autosufficienza”. Il ministero dovrà seguire pratiche più snelle nell’allocazione delle risorse, in modo da affrontare le sfide poste nello sviluppo di tecnologie chiave per raggiungere l’autosufficienza tecnologica. La Cina ha registrato problemi negli ultimi tre anni nella catena di forniture dei chip ad alta tecnologia, settore in questo momento dominato da Taiwan e in cui gli Stati uniti stanno rafforzando decisamente la loro presa.
Il ministero ristrutturato svolgerà un ruolo importante – scrive l’agenzia di stampa – “nel mobilitare la nazione per compiere scoperte tecnologiche, ottimizzare l’innovazione sci-tech, facilitare l’applicazione dei progressi sci-tech e coordinare la scienza e la tecnologia con lo sviluppo economico e sociale”.
Secondo il piano, continua l’agenzia, “saranno inoltre rafforzate le sue macro-funzioni di gestione nella pianificazione strategica relativa a scienza e tecnologia, riforme istituzionali, allocazione delle risorse, coordinamento globale, formulazione di politiche e regolamenti, supervisione e ispezione”.
Una seconda leva della riforma del governo sarà l’istituzione di una nuova amministrazione nazionale di regolamentazione finanziaria, sotto il controllo diretto del Consiglio di Stato, che dovrà regolamentare il settore, con la significativa eccezione del mercato dei titoli mobiliari. Sarà istituito sulla base della China Banking and Insurance Regulatory Commission, che verrà sciolta, afferma il piano, e avocherà alcune delle funzioni oggi appannaggio della banca centrale e della commissione di regolamentazione del mercato dei titoli mobiliari.
Il settore finanziario cinese non gode di buona salute, alla luce della crisi del settore immobiliare che ha mandato segnali sinistri in termini di liquidità. L’esposizione di alcuni giganti immobiliari – come, per esempio, China Evergrande – ha reso per Pechino sempre più importante accendere un faro su questo tema.
Un altro punto critico, per quanto riguarda la situazione finanziaria, è quello delle finanze locali. Il piano presentato dal Consiglio di Stato, a quanto spiega la Xinhua, interviene sul punto “con lo sviluppo di un meccanismo di regolamentazione finanziaria locale che prevede la costituzione di agenzie le quali faranno riferimento ai regolatori finanziari centrali”.
Il principale regolatore cinese nel settore dei valori mobiliari, China Securities Regulatory Commission, diventerà un’agenzia governativa direttamente sotto il Consiglio di Stato, mentre la Banca del popolo cinese, la banca centrale, riarticolerà le proprie filiali nel paese e verrà migliorato “il meccanismo di regolamentazione sul capitale finanziario di proprietà statale”.
Verrà inoltre istituito un ufficio nazionale per i dati, amministrato dalla Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (NDRC), e sarà responsabile di “promuovere lo sviluppo di istituzioni fondamentali relative ai dati, coordinare l’integrazione, la condivisione, lo sviluppo e l’applicazione delle risorse dati e portare avanti la pianificazione e la costruzione di una Cina digitale, dell’economia digitale e di una società digitale, tra gli altri”. Alcune delle funzioni dell’attuale Commissione centrale per gli affari del cyberspazio e dell’NDRC saranno trasferite al nuovo ufficio.
Il piano prevede ancora un miglioramento del “meccanismo di gestione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) per ottimizzare la creazione, l’applicazione, la protezione e la gestione dei diritti di proprietà intellettuale”. Le funzioni attualmente svolte dall’Amministrazione statale per la regolamentazione del mercato in termini di protezione della proprietà intellettuale passeranno in un’amministrazione alle dirette dipendenze del Consiglio di Stato.

Servizi Seoul rivelano: Kim Jong Un ha tre figli, il primo è maschio

Servizi Seoul rivelano: Kim Jong Un ha tre figli, il primo è maschioRoma, 7 mar. (askanews) – Il primo figlio del leader supremo nordcoreano Kim Jong Un è un maschio, mentre il sesso del suo terzo figlio non è stato confermato. Lo ha riferito oggi in un’informativa al comitato d’intelligence dell’Assemblea nazionale l’agenzia di spionaggio sudcoreana NIS, dopo che l’apparizione in alcune occasioni pubbliche di una figlia – Kim Ju Ae – accanto a Kim ha suscitato curiosità e qualche speculazione sulla possibilità che possa essere lei la prescelta per una futura successione al leader.
Il NIS ha anche informato – secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Yonhap – che Pyongyang dovrebbe condurre esercitazioni militari su larga scala a marzo e aprile e che queste potrebbero includere il lancio di un missile balistico intercontinentale a combustibile solido (ICBM) di nuova concezione.
“Non abbiamo prove dettagliate che il suo primo figlio sia un maschio. Ma siamo convinti che il primogenito sia certamente un figlio sulla base di notizie che sono state con noi condivise da un’agenzia di intelligence esterna”, ha detto il parlamentare Yoo Sang-beom, citando l’informativa del NIS. Yoo ha precisato che le voci secondo le quali questo primo figlio sia affetto da problemi fisici e mentali non sono state confermate.
Negli ultimi mesi dello scorso anno, al fianco di Kim in alcune occasioni è apparsa Ju Ae, che secondo l’intelligence è la seconda figlia del leader. Hanno fatto il giro del mondo le foto che mostrano la ragazzina assieme al padre, mentre assistono al lancio di prova di un missile balistico intercontinentale. Dopo questa apparizione, Ju Ae si è manifestata in altre occasioni accanto al leader in vari eventi e incontri. Invece, il primo e il terzo figlio non sono mai stati visti in pubblico.
Per quanto riguarda Ju Ae, il NIS ha informato che al momento non appare iscritta ad alcuna organizzazione accademica ufficiale e che la sua educazione si starebbe sviluppando in casa, diversamente a quanto accaduto al padre e alla zia – Kim Yo Jong, la potente sorella del leader – che invece studiarono in un esclusivo collegio svizzero.
A Ju Ae piacciono il nuoto, lo sci e l’equitazione. Kim – secondo le informazioni ottenute da NIS – sarebbe particolarmente orgoglioso delle sue abilità come cavallerizza, secondo l’intelligence.
Che questo porti a una successione futura tra il padre e la figlia, tuttavia, non è visto dagli osservatori come una possibilità concreta, visto il forte pregiudizio di genere esistente nella società nordcoreana.
Diversamente da alcune indiscrezioni recenti, il NIS ha affermato di non aver rilevato l’esistenza di ordini da parte delle autorità nordcoreane affinché le persone chiamate Ju-ae cambino nome. .
Per quanto riguarda le esercitazioni militari su larga scala che la Corea del Nord starebbe per avviare, il NIS ha affermato che ci sono possibilità che il Nord provi a lanciare un missile balistico intercontinentale che voli su una traiettoria normale, diversamente da quanto accaduto nel recente lancio di un ICBM su una traiettoria particolarmente alta.
Oggi la sorella di Kim, Yo Jong, ha lanciato un duro monito nel quale ha sostenuto che il Nord è pronto a intraprendere azioni “schiaccianti” contro le attività militari di Washington e Seoul. Usa e Sudcorea hanno annunciato che tra il 13 er il 23 marzo terranno grandi esercitazioni virtuali congiunte, sotto il nome in codice “Freedom Shield”, e una nuova esercitazione di addestramento sul campo su larga scala, “Warrior Shield”.
Il NIS ha infine riferito che si ritiene che il Nord sia a corto di circa 800.000 tonnellate di riso all’anno, ma il numero di persone che muoiono di fame non è a un livello tale da rappresentare una minaccia per il regime.

Francia, pensioni, sindacati puntano a oltre 2 milioni in piazza

Francia, pensioni, sindacati puntano a oltre 2 milioni in piazzaRoma, 7 mar. (askanews) – Nel giorno dell’atteso braccio di ferro col governo sulla riforma delle pensioni, i vertici dei principali sindacati francesi hanno indicato di aspettarsi “più di due milioni” di manifestanti in piazza per questo sesto giorno di mobilitazione che segna l’inizio di una “nuova fase” del movimento sociale.
L’obiettivo si può riassumere in due parole: “Francia ferma”. Con manifestazioni “storiche”, scioperi rinnovabili, ma anche rotonde occupate o spettacoli cancellati, i sindacati sperano ancora di far fare marcia indietro all’esecutivo e di giocare il tutto per tutto a pochi giorni da una probabile adozione della riforma in Senato.
“Non dobbiamo rassegnarci, è possibile far arretrare il governo a 64 anni”, ha lanciato il boss del CFDT Laurent Berger, che spera di battere il record del 31 gennaio (2,5 milioni di partecipanti secondo gli organizzatori, 1,27 milioni secondo alle autorità). Alle 13, il leader del sindacato CFDT saluta già una “mobilitazione storica” contro la riforma delle pensioni.
Una Francia ferma, “fa ovviamente male ai nostri concittadini”, e “i primi penalizzati, quando abbiamo gli scioperi, sono i francesi più modesti”, ha criticato lunedì sera il premier Élisabeth Borne, difendendo su France 5 una riforma che garantirà la sostenibilità di “uno dei pilastri del nostro modello sociale”.
L’esecutivo, che finora ha subito le prime ondate su larga scala contro il disegno di legge sulle pensioni, si aspetta questo martedì 7 marzo un’ondata di rabbia in tutto il Paese. Secondo le previsioni portate all’attenzione di Le Figaro, gli analisti di Place Beauvau stimano che tra 1 e 1,4 milioni di persone dovrebbero scendere in piazza in Francia. Vale a dire un livello di protesta che potrebbe superare il picco registrato nell’autunno del 2010, al culmine della rivolta contro la legge Woerth che difendeva il passaggio dell’età legale di partenza da 60 a 62 anni.
A Reims i manifestanti hanno risposto con 7.500 persone in strada, molto di più rispetto al 31 gennaio (6.000). Record battuto a Nantes (30.000) a Niort con 10.000 manifestanti a Deux-Sèvres, a Bayonne (13.000) e Pau (15.500) nei Pirenei Atlantici, ma anche a Romorantin-Lanthenais e Vendôme nel Loir-et-Cher, in Guéret nella Creuse, a Nyons nella Drôme, a Quimperlé nel Finistère, a Dreux nell’Eure-et-Loir, ad Auch nel Gers, ad Arles nelle Bouches-du-Rhône, a Dieppe nella Seine-Maritime, a Draguignan nel Var.
Alle 14:30, secondo i dati forniti dalle varie prefetture, i manifestanti erano circa 483.000 contro i 460.000 del 31 gennaio, ovvero il 5% in più di persone nelle strade della Francia.

Ministro cinese: Giappone non torni al passato militarista

Ministro cinese: Giappone non torni al passato militaristaRoma, 7 mar. (askanews) – Il nuovo ministro degli Esteri cinese Qin Gang, in una conferenza stampa oggi nell’ambito delle Due Sessioni, oltre ad aver lanciato un inquietante messaggio agli Stati uniti, si è anche scagliato contro il Giappone denunciando il suo programma di rafforzamento della difesa, suggerendo che si tratta di un ritorno al passato militarista.
Per Qin è stata la prima conferenza stampa in apertura del Congresso nazionale del popolo, il “parlamento” cinese che si è riunito da sabato nell’ambito delle Due Sessioni. La conferenza è stata segnalata dai media internazionali soprattutto per le aspre critiche a Washington, ma in essa il capo della diplomazia cinese ha lanciato anche un duro attacco a Tokyo.
“Il militarismo giapponese ha inflitto alla nazione cinese una ferita profonda, ancora oggi doloroso. Il popolo cinese non dimenticherà e nemmeno la parte giapponese dovrebbe farlo”, ha detto Qin. “Dimenticare la storia – ha proseguito – significa tradire e negare la colpa significa ripetere il crimine.”
Qin ha negato che lo sforzo nipponico di dotarsi di nuovo di un apparato di difesa efficiente sia collegata a un’assertività cinese, ha anzi sostenuto che Pechino vuole da sempre col paese vicino dei rapporti di amicizia. “Tuttavia, se alcune persone dalla parte giapponese non trattano i loro vicini come partner o addirittura partecipano a una nuova guerra fredda per contenere la Cina, allora le vecchie ferite tra i due paesi non si rimargineranno e si verificherà nuovo dolore”, ha avvertito il ministro.
Le dichiarazioni bellicose vengono dopo che il presidente cinese Xi Jinping e il primo ministro giapponese Fumio Kishida si sono incontrati a Bangkok per la prima volta in tre anni, riaccendendo le speranze di una distensione dopo anni di polemiche.
Tuttavia il contesto internazionale, con il compattamento delle alleanze attorno agli Stati uniti nell’Indo-Pacifico e il programma giapponese di raddoppiare il bilancio della difesa entro cinque anni, hanno di fatto portato indietro le lancette ai momenti di contrapposizione più aspra.
Qin Gang ha anche richiamato tema caldo in Giappone del revisionismo storico rispetto alle responsabilità nipponiche nei conflitti che si conclusero con la disfatta giapponese del 1945. “Tutto il revisionismo storico che sfida l’ordine internazionale e la giustizia internazionale del dopoguerra non sarà mai accettato dal popolo cinese”, ha detto Qin. “Lo spirito del Trattato di pace e amicizia tra Cina e Giappone , in cui è chiaramente stipulata l’opposizione all’egemonismo, è importante in questo momento”, ha detto ancora il minidstro cinese. .
Per questo motivo, Qin ha invitato Tokyo a collaborare con Pechino per evitare una possibile collisione tra le potenze asiatiche. “Cina e Giappone sono complementari e hanno bisogno l’uno dell’altro”, ha affermatoil ministro. “Dovremmo aderire ai principi del mercato e allo spirito di libertà e apertura, rafforzare la cooperazione, mantenere congiuntamente la stabilità e la fluidità della catena industriale e della catena di approvvigionamento e dare slancio e vitalità alla ripresa dell’economia globale”.
Il capo della diplomazia cinese ha inoltre sollevato la questione del progetto giapponese di scaricare in mare le acque trattate provenienti della centrale nucleare di Fukushima-1, teatro del più grave incidente atomico civile dai tempi di Chernobyl. “Non si tratta di una questione interna giapponese, ma un grande evento legato all’ambiente marino e alla salute umana. Esortiamo la parte giapponese a gestire questo problema in modo responsabile”.
Tokyo sostiene che, dopo il trattamento, le acque accumulate per il raffreddamento dei reattori di Fukushima, dove ancora sono attivi i materiali radioattivi fusi per l’incidente, e le acque contaminate che passano per la centrale, presentano livelli di radioattività non pericolosi per l’ambiente marino.

Francia,numeri record in piazza contro riforma pensioni,ora Parigi

Francia,numeri record in piazza contro riforma pensioni,ora ParigiRoma, 7 mar. (askanews) – Nel sesto giorno di mobilitazione contro la riforma delle pensioni voluta dal governo francese in diverse città della Francia si segnalano in più casi nuovi record di partecipazione ai cortei e alle proteste di piazza mentre c’è attesa per la grande manifestazione di Parigi del pomeriggio, non senza timori per possibili violenza di ‘ultras’ e ‘gilet gialli’.
Il corteo parigino partirà alle 14 da Sèvres Babylone (6° e 7° arrondissement), e la manifestazione si preannuncia tesa. Secondo informazioni raccolte da Le Figaro, nella capitale sono attesi non meno di 400-800 “ultras” di “gilet gialli”, nonché 300-500 attivisti dell’estrema sinistra. Nelle regioni, la mobilitazione sarà particolarmente forte a Tolosa oa Lione, dove si potrebbe raggiungere, secondo i servizi segreti, la cifra di 30.000 persone.
In diverse città grandi manifestazioni si sono tenute già nella mattinata. I trasporti in tutta la Francia sono praticamente bloccati, i manifestanti hanno bloccato i rifornimenti di carburante presso gli impianti di stoccagio e alle pompe di benzina mentre l’adesione allo sciopero è altissima in quasi tutti i settori, dalla scuola in poi.
E per la prima volta da gennaio, lo sciopero di oggi potrebbe essere prolungato anche domani e nei prossimi giorni. Questo in particolare nel settore dei trasporti pubblici.

Migranti, Libia, nave Emergency salva barca in difficoltà

Migranti, Libia, nave Emergency salva barca in difficoltàRoma, 7 mar. (askanews) – La nave Life Support di EMERGENCY nella tarda serata di ieri ha ricevuto la segnalazione di un’imbarcazione in difficoltà in acque internazionali di fronte alla Libia. Il comandante della nave ha informato immediatamente tutte le autorità competenti e ha attivato il rescue team.
“Abbiamo ricevuto una segnalazione da Alarm Phone e avvertito le autorità competenti della nostra intenzione di andare a verificare la potenziale situazione di pericolo. L’imbarcazione in distress, di gomma e lunga circa 12 metri, non riusciva più a navigare perché il motore aveva smesso di funzionare. Aveva seri problemi strutturali e stava imbarcando acqua. Una situazione di estremo pericolo per la navigazione e per i 105 naufraghi. Inoltre le condizioni del mare stavano peggiorando – afferma Emanuele Nannini, Capo missione Sar di EMERGENCY -. Abbiamo subito pensato alle vittime del naufragio di Crotone. Anche questa era una imbarcazione in situazione di pericolo, dove le persone stavano rischiando la loro vita per le pessime condizioni in cui si trovava. Siamo qui per soccorrere chi affronta una delle rotte migratorie più pericolose al mondo. Donne, bambini, uomini continuano a essere uccisi dall’assenza di canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa. È un dovere portare soccorso”.
I rhib sono stati calati intorno alle 4 e il trasferimento dei 105 naufraghi alla Life Support si è concluso intorno alle ore 7 del mattino.
Sono stati soccorsi 105 naufraghi. Si tratta di 59 uomini, 17 donne (di cui una al settimo mese di gravidanza), 4 bambini accompagnati e 25 minori non accompagnati. Le persone soccorse provengono da Nigeria, Gambia, Costa d’Avorio, Guinea Conakry, Sudan, Camerun, Mali, Mauritania, Sierra Leone, Chad, Eritrea, Burkina Faso. L’imbarcazione su cui viaggiavano era partita da Zwara, in Libia, alle 2 del pomeriggio del giorno 6 marzo.
Dopo aver concluso le operazioni di salvataggio e aver informato le autorità, la Life Support ha chiesto un POS dove sbarcare i naufraghi. È stato assegnato dall’MRCC (Maritime Rescue Coordination Centre) il POS di Brindisi, l’arrivo è previsto per la mattina di venerdì
“Quando lo sbarco di tutte le persone soccorse è terminato abbiamo effettuato una prima valutazione sulle condizioni generali di salute dei naufraghi e sembrano buone – spiega Roberto Maccaroni, responsabile sanitario SAR -. Nelle prossime ore inizieremo visite più approfondite. È stata data priorità a una donna incinta all’incirca al settimo mese e non sono emersi segni di gravidanza a rischio.”
La Life Support – che ha a bordo 27 persone tra marittimi, medici, mediatori, rescuers – è alla sua terza missione nel Mediterraneo centrale, e ha tratto in salvo 142 persone nella prima missione e 156 nella seconda missione.

Francia, oggi il “martedì nero”, nuovo sciopero riforma pensioni

Francia, oggi il “martedì nero”, nuovo sciopero riforma pensioniRoma, 6 mar. (askanews) – Oggi 7 marzo in Francia scatta la sesta giornata di manifestazioni e scioperi contro la riforma delle pensioni che si preannuncia molto calda. Questo è almeno l’auspicio dei principali sindacati che domani chiedono di “fermare la Francia” per cercare di far arretrare l’esecutivo che vuole portare l’età pensionabile dai 62 anni attuali a 64. Già alle prime ore del mattino sono stati bloccati tutti i rifornimenti di carburante.
Nessun sindacato è in grado di prevedere con precisione l’entità degli scioperi, ma tutti si aspettano un “giorno nero” in molti settori. Molti disagi riguarderanno i trasporti. Al punto che il ministro delegato ai Trasporti, Clement Beaune, ha invitato “tutti coloro che hanno la possibilità di ricorrere al telelavoro”, avvertendo che sarà “uno dei giorni più duri che abbiamo mai avuto”. Secondo fonti della polizia, sono attesi tra 1.1 e 1.4 milioni di manifestanti, di cui 60-90.000 a Parigi.
L’altro punto controverso della trattativa sono i regimi pensionistici speciali, che riguardano intere categorie di lavoratori tra cui i dipendenti della Ratp (la rete di trasporti di Parigi), della Banca di Francia e del Consiglio economico, sociale e ambientale, dei dipendenti delle aziende energetiche.
Entrando nei dettagli lo sciopero di domani interesserà soprattutto il traffico ferroviario. Sncf, operatore nazionale, e Ratp e Rer, linee metro urbana e suburbana di Parigi, saranno quasi bloccati. Circolerà solo un Tgv su cinque e nessun Intercity. Per quanto riguarda il settore aereo, dovrebbero incrociare le braccia gli uomini radar. L’ente dell’aviazione civile ha chiesto alle compagnie di ridurre i voli dal 20 al 30 per cento. In sciopero di nuovo anche gli insegnanti.
La Cgt, principale confederazione sindacale di Francia, si attende che altre categorie si astengano dal lavoro, in particolare i dipendenti delle raffinerie. Il sindacato spera di riuscire a bloccare gli impianti e creare carenze di benzina nelle stazioni di servizio.
E già questa mattina le spedizioni di carburante in uscita da “tutte le raffinerie” sono state bloccate in Francia dai manifestanti che protestano contro il progetto di riforma delle pensioni del governo: lo ha reso noto la CGT-Chimie all’Afp.
“Lo sciopero è iniziato ovunque” e sta proseguendo “con percentuali di scioperanti che variano molto a seconda del sito, ma con il blocco delle spedizioni all’uscita di tutte le raffinerie questa mattina”, ha dichiarato Eric Sellini, rappresentante nazionale della CGT-Chimie.
Secondo il sindacalista, le raffinerie di TotalEnergies, Esso-ExxonMobil e Petroineos sono interessate dalla protesta.

L’Altagamma Club sbarca a Dubai, quarta tappa internazionalizzazione

L’Altagamma Club sbarca a Dubai, quarta tappa internazionalizzazioneRoma, 6 mar. (askanews) – Al via l’Altagamma Club Dubai: la quarta tappa del percorso di internazionalizzazione di Altagamma arriva negli Emirati Arabi dopo Olanda (Amsterdam, 2018), Cina (Shanghai, 2019) e Stati Uniti (New York, 2022).
L’obiettivo del Club di Altagamma a Dubai è promuovere l’eccellenza, lo stile di vita, la creatività e la qualità dell’Italia negli Emirati Arabi, mercato in continua espansione per l’industria del lusso.
L’inaugurazione dell’Altagamma Club Dubai si è svolta venerdì 3 marzo nell’iconico Hotel Burj Al Arab Jumeirah.
Il progetto di networking della Fondazione rientra nell’accordo quadro tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e Altagamma per la valorizzazione del Made in Italy d’eccellenza nel mondo.
I country manager e i rappresentanti locali delle Imprese Altagamma avranno la possibilità – all’interno del Club a Dubai – di confrontarsi e di sviluppare insieme attività di storytelling e iniziative business.
Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma, ha dichiarato: “Questa è una tappa importante nel percorso di internazionalizzazione di Altagamma. Gli Emirati Arabi Uniti sono da decenni un mercato significativo per l’industria dell’alto di gamma e negli ultimi anni hanno beneficiato della significativa crescita dell’offerta turistica. Il mercato dei beni personali di lusso nei Paesi del Golfo Persico (GCC) ha superato nel 2022 i 10 miliardi di euro. In particolare, Dubai è la città con la più alta concentrazione di consumatori internazionali di alta gamma ed esiste un fortissimo apprezzamento per l’eccellenza del Made in Italy e per lo stile di vita italiano. L’Altagamma Club Dubai sarà una piattaforma importante di networking e condivisione di best practice e contatti fra i nostri Soci, un luogo che promuoverà opportunità di business e sinergie non solo tra i brand della Fondazione, ma anche con i partner e le Istituzioni locali, grazie al fondamentale contributo del MAECI e dell’Agenzia ICE”.
Il mercato dei beni di lusso per la persona negli Emirati Arabi Uniti ha visto raddoppiare il suo valore rispetto al 2020, anno della pandemia: nel 2022 ha raggiunto circa quota 5,3 miliardi di eiro, di cui il 47% è relativo alla moda, il 25% agli orologi, il 15% alla gioielleria e il 13% al beauty. Il mercato emiratino pesa circa per la metà di tutta l’area del Golfo.
Nel corso dell’evento di lancio, aperto dal Presidente Matteo Lunelli, è intervenuta, a testimoniare il sostegno delle Istituzioni al progetto Altagamma Club, la Vice Direttrice di ICE Dubai, Maria Lucia Martorelli.
Majedi Al Mesmari, Senior Country Officer UAE di J.P. Morgan Chase Bank ha quindi illustrato lo scenario macro-economico degli Emirati Arabi Uniti mentre Stefania Lazzaroni, Direttrice Generale di Altagamma, ha tracciato una overview sul mercato mondiale del lusso.
La prospettiva dei brand sul mercato locale è stata offerta dal dialogo tra Simone Camposeranio, Direttore Divisione Consumer di Technogym negli Emirati e Marnix Quint, General Manager di Brunello Cucinelli Middle East.
Nelle prossime settimane sarà nominato il coordinatore dell’Altagamma Club Dubai, che lavorerà a stretto contatto con Lelio Gavazza, Executive Vice President Sales and Retail di Bulgari e Coordinatore Generale degli Altagamma Club, e con la rete diplomatico-consolare italiana negli Emirati Arabi Uniti.

Dokita Onlus, in Camerun disabile quasi un bambino su quattro

Dokita Onlus, in Camerun disabile quasi un bambino su quattroRoma, 6 mar. (askanews) – In Camerun oltre il 23% dei bambini di età compresa tra i 2 e i 9 anni ha almeno un tipo di disabilità e il 65% di loro l’ha acquisita a causa di malattie infettive come la polio, la malaria, la lebbra o il morbillo. Per garantire ai bambini disabili del Camerun cure mediche, terapie riabilitative, istruzione e inclusione, Dokita onlus lancia la Campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Tutti Uguali”, che si può sostenere dal 5 al 18 marzo 2023 dal 3 al 9 aprile 2023 con un sms o chiamata da fisso al numero solidale 45580.
Tutte le informazioni su www.dokita.org / www.dokita.org/tutti-uguali
Nel mondo più di 100 milioni di bambini sono disabili e rappresentano uno dei gruppi più emarginati ed esclusi di molte società. Ogni giorno sono costretti a fare i conti con la discriminazione, con la mancanza di politiche e leggi adeguate, che nega loro il diritto all’assistenza sanitaria, all’istruzione e in alcuni casi perfino alla sopravvivenza. La disabilità li rende fragili e vulnerabili, esponendoli quattro volte in più, rispetto ai loro coetanei, al rischio di subire maltrattamenti fisici e psicologici. In particolare, in Camerun, oltre il 23% dei bambini di età compresa tra i 2 e i 9 anni è affetto da almeno un tipo di disabilità causata, per il 65% dei casi, da malattie infettive non ancora debellate come la polio, la malaria, la lebbra o il morbillo. Per garantire ai bambini disabili del Camerun cure mediche e fisioterapiche, istruzione, nutrizione, protezione ed inclusione sociale, Dokita lancia anche quest’anno la Campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Tutti Uguali”, che si può sostenere dal 5 al 18 marzo 2023 e dal 3 al 9 aprile 2023 con un sms o chiamata al numero solidale 45580.
Ma i bambini sono davvero tutti uguali? In realtà essere un bambino disabile in Camerun, e nella maggior parte dei paesi più poveri del mondo, significa non avere la possibilità di accedere ai servizi medici, non poter frequentare la scuola e non poter ricevere un’adeguata nutrizione. Sono bambini “invisibili”, condannati ad un futuro di emarginazione e abbandono, anche perché spesso sono proprio le famiglie ad allontanarli, sia per mancanza di risorse economiche, sia a causa di retaggi culturali.
Eppure nel sud del Camerun ci sono due posti speciali dove, con cura e dedizione, si lavora tutti i giorni affinché i bambini siano davvero “tutti uguali”, nonostante la disabilità e l’estrema povertà. Sono i Centri supportati da Dokita, che da oltre trentacinque anni è presente in Camerun per garantire l’inclusione ai bambini disabili, promuovendo la loro piena partecipazione alla vita socio-economica e culturale della comunità, tramite la riabilitazione e la prevenzione socio-sanitaria, l’educazione scolastica e la formazione professionale.
«La capacità di una società di includere i propri membri più vulnerabili, come le persone con disabilità, dà la misura del grado di maturazione e di sviluppo della società stessa. Questo è ancor più vero se riflettiamo sul fatto che la disabilità è innanzitutto un fenomeno relativo, non assoluto: una persona può essere considerata disabile o meno a seconda delle barriere, fisiche, culturali e mentali, che la società crea o abbatte al fine di rendere la propria comunità più inclusiva e accogliente. Con la campagna “Tutti Uguali”, Dokita oltre a sostenere concretamente dei progetti a favore dei bambini disabili in Camerun, intende anche invitare tutti i cittadini italiani ad una riflessione sui concetti dell’uguaglianza, della parità e dell’inclusione sociale che devono essere posti a fondamento del nostro vivere» dichiara Mario Grieco, Direttore di Dokita Onlus.
A Ebolowa c’è il Foyer Père Monti, realizzato nel 1984 per sostenere e assistere minori con disabilità nelle funzioni della voce, uditive, visive e motorie che, oltre ad essere dotato di un centro audiometrico e di una sala di riabilitazione fisioterapica, gestisce anche una scuola con personale specializzato nell’insegnamento a persone diversamente abili. A Yaoundè, c’è il Centro Promhandicam, che offre attività fisioterapiche e gestisce l’unica scuola per bambini ciechi in Camerun, ai quali viene insegnato il metodo Braille. Complessivamente queste strutture offrono assistenza a circa 4.000 minori con disabilità ogni anno.
“TUTTI UGUALI”, LA CAMPAGNA DI RACCOLTA FONDI PER I BAMBINI DISABILI DEL CAMERUN
La Campagna “Tutti Uguali” di Dokita ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla difficile condizione dei bambini con disabilità che vivono nei Paesi in via di sviluppo, al fine di contrastare la disuguaglianza e contribuire così alla costruzione di un futuro in cui possano avere pari dignità e opportunità. In particolare, i fondi raccolti serviranno a dare continuità all’attività di riabilitazione, di accoglienza e di supporto scolastico e nutrizionale per i bambini disabili del Camerun, attraverso il potenziamento dei Centri supportati da Dokita. Dal 5 al 18 marzo e dal 3 al 9 aprile 2023 si può sostenere la Campagna “Tutti Uguali” con un sms o chiamata da fisso al numero solidale 45580. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali e di 5 euro per le chiamate da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile.
L’IMPEGNO DI DOKITA NEL MONDO
Dokita è un’organizzazione umanitaria italiana che opera nel campo della cooperazione internazionale allo sviluppo, nata negli anni ’70 da un gruppo di volontari al fine di sostenere le opere umanitarie dei missionari della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione nel mondo. Attualmente Dokita Onlus opera in 14 Paesi (Camerun, Congo R.D., Nigeria, Senegal, Bolivia, Brasile, Argentina, Honduras, Perù, India, Filippine, Albania, Croazia e Italia), prestando soccorso ogni anno a più di 20mila persone, di cui 7.000 con disabilità, alle quali assicura assistenza sanitaria, istruzione e cibo tramite le proprie strutture fisioterapiche, le scuole speciali e i centri di accoglienza.
ORIGINE DEL NOME DOKITA
Il nome “Dokita” è un prestito linguistico al lessico della lingua bulu del Camerun della parola tedesca “Doktor” (il Camerun è stato colonia tedesca), che indica il medico, il dottore, ma anche l’uomo della medicina, il guaritore. Dokita è il nome che la popolazione locale diede a Fratel Clemente Maino, religioso e missionario della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione (CFIC), che alla fine degli anni ’70 portò cure e assistenza medica ai malati di lebbra.