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Usa, Biden al Congresso: voglio finire il lavoro

Usa, Biden al Congresso: voglio finire il lavoroMilano, 8 feb. (askanews) – “Ai miei amici repubblicani dico che se abbiamo potuto lavorare insiene nello scorso Congresso, non c’è ragione per cui non possiamo farlo anche in questo. Il popolo ci ha mandato un messaggio chiaro: combattere per il potere in sè non porta da nessuna parte”, mentre invece “siamo qui per finire il lavoro”, per “unire il Paese”, per “ricostruire l’anima della Nazione, la classe media”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, nel suo discorso sullo stato dell’Unione davanti al COngresso.
Biden ha ricordato i “troppi posti di lavoro che si sono spostati oltremare”, con gli Usa che “importavano prodotti ed esportavano lavoro”. Ora è il contrario, rivendica, con la creazione in due anni di “più posti di lavoro di quanti ne abbia creati nessun presidene in 4 anni”. E sull’inflazione e le prospettive di crescita “siamo messi meglio di chiunque altro”. Biden ha ricordato l’Inflation Reduction Act, e ha avvertito che non accetterà eventuali tentativi di revocarlo. Soprattutto sul tema dei farmaci: “Se provate a fare qualcosa per aumentare il costo dei farmaci da prescrizione, porrò il veto”.

Almeno 6.256 persone in Turchia e Siria sono morte nel terremoto

Almeno 6.256 persone in Turchia e Siria sono morte nel terremotoMilano, 7 feb. (askanews) – Almeno 6.256 persone in Turchia e Siria sono morte nel terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito lunedì la Turchia e la Siria, secondo i dati forniti dai funzionari. Il totale è salito a 4.544 decessi in Turchia. Secondo l’Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (AFAD) ora ci sono 26.725 feriti in Turchia.
Il numero delle persone uccise in Siria è superiore a 1.712: più di 900 persone sono state uccise nelle aree controllate dall’opposizione, secondo i caschi bianchi siriani, noti anche come Syria Civil Defence. Nelle aree controllate dal governo, il bilancio delle vittime è di 812, secondo l’agenzia di stampa statale SANA.
Più di 26.035 persone sono rimaste ferite secondo i dati del governo turco, dei Caschi Bianchi e dei media statali siriani.
(segue)

Sisma Turchia-Siria, sale bilancio vittime oltre 5.100

Sisma Turchia-Siria, sale bilancio vittime oltre 5.100Milano, 7 feb. (askanews) – Più di 5.100 persone sono rimaste uccise e decine di migliaia ferite dopo che un terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito lunedì la Turchia e la Siria, secondo i dati forniti dai funzionari e da Afp. Il totale arriva a 5.171 se si sommano le vittime in Turchia secondo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, e in Siria, secondo le autorità siriane e i soccorritori nelle aree ribelli.
Ventitré milioni di persone sono “potenzialmente esposte, compresi circa cinque milioni di persone vulnerabili”, ha avvertito l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha promesso il suo sostegno. L’Oms aveva precedentemente affermato di temere “bilanci otto volte superiori ai numeri iniziali”.
Migliaia di edifici sono crollati in entrambi i paesi e le agenzie umanitarie sono particolarmente preoccupate per la Siria nordoccidentale, dove più di 4 milioni di persone facevano già affidamento sull’assistenza umanitaria.
Le condizioni meteorologiche gelide mettono ulteriormente in pericolo i sopravvissuti e complicano gli sforzi di salvataggio, poiché più di 100 scosse di assestamento hanno colpito la regione.
Intanto gli aiuti internazionali cominciano ad arrivare in Turchia, dove è stato dichiarato lutto nazionale per sette giorni. Il bilancio delle vittime è attualmente di 3.549, secondo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, e il numero dei feriti di almeno 20.434, secondo il vicepresidente Fuat Oktay.
Il maltempo complica l’opera di soccorso e rende ancora più amara la sorte dei sopravvissuti, tremanti sotto le tende o intorno a bracieri improvvisati. Profondamente toccata, la regione turca di Kahramanmaras (sud-est) sepolta dalla neve.
In Siria, almeno 1.622 persone sono morte e 3.640 sono rimaste ferite, secondo le autorità siriane e i soccorritori nelle aree ribelli. Centinaia di siriani spaventati hanno passato la notte per le strade o nei parchi.
Il bilancio dovrebbe “aumentare notevolmente poiché centinaia di persone rimangono intrappolate sotto le macerie”, secondo i Caschi Bianchi (volontari della protezione civile) nelle aree ribelli. La Siria è devastata dalla guerra civile dal 2011.
Il sisma, uno dei più forti che ha colpito la zona in oltre 100 anni, ha interessato in primis la provincia turca di Gaziantep, a una profondità di 24,1 chilometri, ha detto la United States Geological Survey.

Terremoti, Oms: 23 milioni di persone coinvolte

Terremoti, Oms: 23 milioni di persone coinvolteRoma, 7 feb. (askanews) – Circa 23 milioni di persone potrebbero essere state colpite dai terremoti che hanno scosso la Turchia sud-orientale e la Siria settentrionale, ha affermato l’OMS martedì (7 febbraio), promettendo il suo sostegno a lungo termine dopo aver inviato aiuti di emergenza.
“Le mappe degli eventi mostrano che 23 milioni di persone sono potenzialmente a rischio, tra cui circa 5 milioni di persone vulnerabili”, ha detto Adelheid Marschang, funzionario dell’Organizzazione mondiale della sanità, durante una riunione ordinaria del consiglio di amministrazione della città.
“L’Oms è consapevole della forte capacità di risposta della Turchia e ritiene che i principali problemi potrebbero essere in Siria nell’immediato e nel medio termine”, ha aggiunto. Il terremoto, seguito da potenti scosse di assestamento, ha ucciso più di 5.000 persone in Turchia e Siria, lasciando anche migliaia di feriti e senzatetto nel freddo gelido, ma il bilancio è ancora provvisorio.
“La consegna degli aiuti attraverso il confine verso la Siria nordoccidentale rischia di essere o è già interrotta a causa dei danni causati dal terremoto. Di per sé, questa è già una crisi enorme”, ha osservato Adelheid Marschang. Al suo fianco, il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha prima chiesto un minuto di silenzio per le vittime.
“Lavoreremo a stretto contatto con tutti i partner per sostenere le autorità in Turchia e Siria, nelle ore e nei giorni critici a venire, e nei mesi e negli anni a venire, mentre entrambi i Paesi si riprenderanno e ricostruiranno”, ha poi affermato. Ha annunciato l’invio di “tre voli charter verso i due paesi” con materiale medico, compresi kit chirurgici, dalla piattaforma logistica umanitaria di Dubai.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS “Stiamo mobilitando materiali di emergenza e abbiamo attivato la rete di squadre mediche di emergenza dell’OMS per fornire assistenza sanitaria essenziale ai feriti e alle persone più vulnerabili”, ha aggiunto. Il dottor Tedros ha anche spiegato che si sta facendo una mappatura dei danni per capire dove l’OMS deve focalizzare la sua attenzione.
“Ora è una corsa contro il tempo. Ogni minuto, ogni ora che passa, le possibilità di trovare sopravvissuti vivi diminuiscono”, ha detto, dicendo di essere “particolarmente preoccupato per le aree in cui non abbiamo ancora informazioni”. “Scosse di assestamento, condizioni invernali rigide, danni a strade, elettricità, comunicazioni e altre infrastrutture continuano a ostacolare l’accesso e altre operazioni di ricerca e soccorso”, ha affermato il funzionario capo dell’OMS.

Tanzania, all’ambasciata italiana evento su mutilazioni genitali

Tanzania, all’ambasciata italiana evento su mutilazioni genitaliRoma, 7 feb. (askanews) – L’Ambasciatore Marco Lombardi ha ospitato ieri presso la Residenza dell’Ambasciata d’Italia a Dar es Salaam, in occasione della “Giornata internazionale delle Nazioni Unite per la tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili”, un evento organizzato insieme con le locali Delegazioni di Unfpa, Unicef e l’Aics di Nairobi. Stando a quanto precisato in un comunicato diffuso dall’ambasciata, si è trattato di una tavola rotonda alla quale ha preso parte la ministra Dorothy Gwajima, competente per le pari opportunità e l’empowerment femminile.
Erano presenti i Capi delle Delegazioni Unfpa, Unicef, rappresentati delle locali forze di polizia, personalità religiose e associazioni tanzaniane impegnate per la lotta alle MGF. Ha partecipato un importante numero di giornalisti che hanno garantito la più opportuna copertura mediatica dell’evento per sensibilizzare il grande pubblico sul tema scelto dalle Nazioni Unite per il 2023: “La partnership con uomini e ragazzi per terminare le MGF”.
Nel corso del suo intervento, Lombardi ha posto un particolare accento sul fatto che la lotta contro le mutilazioni genitali femminili è una priorità di politica estera del governo italiano e che bambine e ragazze hanno il diritto di vivere libere da violenze. Ha continuato sottolineando che fermare le MGF richiede anche il coinvolgimento di uomini e ragazzi: si tratta infatti di una responsabilità comune volta a sostenere politiche e a investire in programmi che consentano la fine di questa pratica aberrante. Nell’occasione, la ninistra Gwajima ha accolto la proposta delle organizzazioni della società civile presenti alla tavola rotonda di inasprire la normativa che regola la materia, di modo da scoraggiare tale pratica, e posto un particolare accento sul fatto che l’Amministrazione Hassan, grazie alle sue politiche, ha già ottenuto il risultato di far diminuire la percentuale di casi di MGF in questo Paese.

Usa, Biden si prepara al discorso sullo Stato dell’Unione

Usa, Biden si prepara al discorso sullo Stato dell’UnioneMilano, 6 feb. (askanews) – Il presidente Usa Joe Biden ha finalizzato il suo discorso sullo stato dell’Unione dopo un fine settimana trascorso a lavorarci su a Camp David nel cono d’ombra delle polemiche derivate dal pallone spia cinese. Sarà il secondo discorso sullo stato dell’Unione di Biden e il suo terzo discorso a una sessione congiunta del Congresso degli Stati Uniti. A presiedere questa sessione sarà il presidente della Camera, Kevin McCarthy, accompagnato da Kamala Harris, vicepresidente, nella sua veste di presidente del Senato.
L’amministrazione Biden ha affermato che il sospetto pallone spia è entrato negli Stati Uniti in tre occasioni mentre Donald Trump era presidente, sebbene i funzionari non abbiano fornito maggiori dettagli su come o quando sono stati scoperti tali incidenti. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha affermato che dopo che Biden è entrato in carica, gli Stati Uniti “hanno migliorato la sorveglianza del nostro spazio aereo territoriale”.
L’addetta stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha difeso la decisione del presidente di abbattere un sospetto pallone di sorveglianza cinese, il cui abbattimento secondo i repubblicani sarebbe dovuto accadere immediatamente dopo che il globo è stato scoperto nello spazio aereo statunitense. Pechino ha definito la reazione eccessiva. Ma gli Stati Uniti manterranno “linee di comunicazione aperte” con la Cina. Alla domanda su quanto sia stato dannoso l’incidente per le relazioni USA-Cina, Jean-Pierre ha detto che “spetta alla Cina capire che tipo di relazione vogliono”.
Anticipando il discorso di Biden, Jean-Pierre ha affermato che Biden è stato “fortemente impegnato” nel processo di scrittura. Ha trascorso il fine settimana con consiglieri e speach writer per mettere a punto le osservazioni, che lei ha affermato di aver visto come un’importante opportunità per parlare direttamente con il popolo americano della sua agenda. “Non ci saranno dubbi sul fatto che questo sia un discorso sullo stato dell’Unione di Joe Biden “, ha detto.
Jean-Pierre ha iniziato il briefing estendendo le condoglianze alla Turchia e alla Siria. L’amministrazione Biden ha dichiarato di essere “impegnata” a fornire aiuti ai siriani, ma ha escluso di rivolgersi al governo di Damasco, che non riconosce come legittimo.
Biden è in viaggio di ritorno alla Casa Bianca, dopo un ritardo che Jean-Pierre ha suggerito fosse dovuto alla preparazione dello Stato dell’Unione.

Sisma Turchia-Siria: oltre 3060 morti. Biden parlerà con Erdogan

Sisma Turchia-Siria: oltre 3060 morti. Biden parlerà con ErdoganMilano, 6 feb. (askanews) – Sono salite oltre 3.060 persone, secondo i rapporti provvisori, le vittime nel sud-est della Turchia e nella vicina Siria del potente terremoto che ha scioccato la comunità internazionale. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden potrebbe parlare con Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia, a seguito del micidiale sisma. Lo ha detto il segretario stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre.
“Il presidente Biden e il presidente Erdogan avranno l’opportunità di parlare molto presto e avremo sicuramente un resoconto quando avverrà la loro conversazione”, ha detto Jean-Pierre durante una conferenza stampa.
Il terremoto di magnitudo 7,8 ha ucciso oltre 3.000 persone e ferito migliaia di persone. In Turchia, il bilancio provvisorio è salito in serata a 1.762 morti, secondo l’ente pubblico di gestione dei disastri. E in Siria il bilancio delle vittime va verso i 1.300, secondo il ministero della Salute e i soccorritori, riporta Afp.
L’addetta stampa della Casa Bianca Jean-Pierre ha iniziato il briefing estendendo le condoglianze alla Turchia e alla Siria. L’amministrazione Biden ha dichiarato di essere “impegnata” a fornire aiuti ai siriani, ma ha escluso di rivolgersi al governo di Damasco, che non riconosce come legittimo.
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price ha detto ai giornalisti che Washington non si impegnerà con il governo del presidente siriano Bashar al-Assad all’indomani dei terremoti.
“Sarebbe abbastanza ironico – se non addirittura controproducente – per noi rivolgerci a un governo che ha brutalizzato la sua gente nel corso di una dozzina di anni ormai… Invece, abbiamo partner umanitari sul campo che possono fornire il tipo di assistenza all’indomani di questi tragici terremoti”, ha detto Price.

Italia consegna a Libia motovedetta per controllo flussi migranti

Italia consegna a Libia motovedetta per controllo flussi migranti

Tajani: ora stabilità con voto. Mangoush: apprezzo serietà governo

Adria, 6 feb. (askanews) – L’Italia ha consegnato oggi alle autorità libiche un’imbarcazione “classe 300” per il contrasto ai flussi migratori irregolari. Alla cerimonia di consegna presso la sede del cantiere navale Vittoria, ad Adria, hanno partecipato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, la ministra degli Esteri libica Najla El Mangoush, autorità locali e rappresentanti internazionali. Presente tra gli altri il commissario europeo per l’allargamento e la politica di vicinato Varhelyi. “Non vogliamo che il Mediterraneo sia più un cimitero di migranti”, ha spiegato Tajani, sottolineando la necessità di lavorare con le autorità libiche al fine di trovare “soluzioni sostenibili per la gestione del fenomeno migratorio, assicurando al contempo un trattamento umano a persone più vulnerabili”.
Quella odierna è stata la prima consegna di una serie di imbarcazioni che contribuiranno a rafforzare significativamente le capacità delle autorità libiche nelle attività di salvataggio in mare e di contrasto del traffico di migranti e di esseri umani, nel quadro della rinnovata cooperazione che il governo italiano ha avviato con la Libia sui temi migratori e sul controllo delle frontiere. L’imbarcazione affidata a Tripoli è inaffondabile, è autoraddrizzante, misura 20 metri e pesa 33 tonnellate circa. Può raggiungere una velocità massima di 35 nodi ed ha un’autonomia di 600 miglia nautiche. Il suo equipaggio è composto da 5 persone ma potrà ospitare fino a 200 naufraghi, con relative scialuppe di salvataggio.
La cerimonia di oggi è inoltre il primo risvolto operativo del Memorandum d’intesa per la consegna di 5 unità navali – due Corrubia e tre classe 300 – alla Guardia costiera libica, firmato lo scorso 28 gennaio dal vicepresidente Tajani insieme alla ministra Mangoush nell’ambito della missione in Libia svolta con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Apprezzo la serietà del governo di Giorgia Meloni nel rafforzamento della collaborazione dei nostri Paesi. Continueremo con incontri tecnici per contrastare questo fenomeno” dell’immigrazione irregolare, ha commentato El Mangoush, ricordando che la consegna della motovedetta “accresce la capacità di controllare le coste e il Mediterraneo”, e “riflette proprio il sostegno dell’Italia al governo di Tripoli”.
Il memorandum si inserisce poi nel quadro del programma di supporto alla gestione integrata delle frontiere e dell’immigrazione (Sibmmil) finanziato dal 2017 dal Fondo della Commissione europea “Trust Fund Africa” con oltre 42 milioni di euro, di cui il ministero dell’Interno è ente attuatore. La consegna “accresce il ruolo della Libia e della sicurezza della navigazione nel Mediterraneo”, ha spiegato Mangoush, evidenziando la necessità di un “percorso euro-libico per affrontare la migrazione”. “La sicurezza dei confini necessita di cooperazione e di una strategia di medio e lungo termine”, ha sottolineato.
L’Unione europea, dal canto suo, sta anche cercando di “aiutare i Paesi del Nordafrica a combattere le vere cause dell’immigrazione”, attraverso “il miglioramento della vita delle persone, creando posti di lavoro e ricchezza”, ha confermato il Commissario europeo per l’Allargamento e la politica di vicinato, Olivér Vßrhelyi. “Questa è la migliore ricetta per evitare l’immigrazione clandestina”, ha detto. “Dunque l’Ue sta cercando di allargare le proprie attività, non solo creando un futuro più prospero per l’Africa del nord, ma anche aiutando le autorità a fermare le azioni illegali”.
E a fronte del rapido deterioramento del quadro migratorio nel Mediterraneo, Sibmmil assume un ruolo strategico per il sostegno alle autorità libiche nel controllo delle zone di ricerca e salvataggio in mare, dei traffici illegali e dei flussi migratori via mare, incoraggiando al contempo un approccio rispettoso dei diritti umani. La Libia, ha ricordato d’altra parte Tajani, è “il principale Paese di partenza dei migranti che giungono dal Mediterraneo”. “Quindi la Libia è un Paese strategico per la nostra azione di contrasto all’immigrazione irregolare”, ha insistito il ministro.
Anche per questo è importante che il Paese raggiunga al più presto una “stabilità maggiore”, “con elezioni politiche e presidenziali”. L’Italia intende svolgere “un ruolo da protagonista per una Libia stabile con cui confrontarsi”, ha precisato Tajani. “E vuole essere protagonista anche della sua unità nazionale. Stiamo parlando con tutti gli interlocutori”, ha ricordato a questo proposito il ministro, spiegando che in occasione della recente missione governativa in Libia “purtroppo Haftar era a Parigi per motivi personali” e che la prossima settimana sarà a Roma l’inviato speciale Onu Abdoulaye Bathily. “Continuiamo a voler dare fiducia a questo Paese perché dobbiamo anche risolvere il problema dell’immigrazione irregolare”, ha concluso Tajani. (di Corrado Accaputo)