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Ucraina, Berlusconi spopola sui siti russi, meno sui media ucraini

Ucraina, Berlusconi spopola sui siti russi, meno sui media ucrainiRoma, 13 feb. (askanews) – Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sull’inopportunità, a suo avviso, di parlare con il presidente Volodymyr Zelensky, trovano ampia eco stamane sui media, siti, canali Telegram russi e, per ora, meno su quelli ucraini.
L’agenzia ucraina Unian rileva che “l’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi ha criticato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ha affermato che gli Stati Uniti non dovrebbero aiutare il paese con armi e denaro”. I siti dei quotidiani rilanciano le parole di Berlusconi tramite articoli dei corrispondenti o collaboratori da Roma, o riprendendo le pubblicazioni italiane:in generale, si limitano a riferire quanto espresso dall’ex presidente del Consiglio italiano ieri sera, sottolineando che Forza Italia fa parte della coalizione di governo, come fa il giornale “Politica”: “L’ex premier italiano Silvio Berlusconi, che fa parte della coalizione di governo del premier Georgia Meloni, ha criticato aspramente il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy” e spiega come l’opposizione di sinistra abbia chiesto chiarimenti alla leader di Forza Italia e capo del governo. Altri siti molto seguiti nei mesi di guerra, come Kyiv Independent e Ukrinform, stamattina non riportavano la vicenda.
Numerosissime le testate russe che, invece, ne danno conto, dal sempre autorevole Kommersant (che titola: “Berlusconi ha criticato Zelensky e ha offerto agli Stati Uniti di dare soldi all’Ucraina in cambio di un cessate il fuoco”) a canali Telegram vicini al Cremlino, come Pul-3. L’idea di aiuti economici in cambio di un armistizio viene sottolineata da diversi media russi, di orientamento fortemente nazionalista come Tsargrad o Pravda.ru “L’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi ritiene che Zelensky dovrebbe utilizzare il “Piano Marshall” e, su questa base, dichiarare un cessate il fuoco”, scrive Tsargrad.
Anche un sito di approfondimenti che è espressione dei militari come Voennoye Obozrenie (Rassegna militare) parla dell’idea di compensazioni economiche come punto di partenza per la pacificazione e scrive: “va notato che Berlusconi ha precedentemente offerto ai paesi europei di proporre domande su una soluzione pacifica. Tuttavia, gli attuali capi di stato e di governo europei per qualche motivo non ascoltano il buon senso, ma l’amministrazione statunitense, che sta chiaramente cercando di prolungare il conflitto armato in Ucraina. È chiaro che se gli Stati Uniti non avessero sostenuto e stimolato questo conflitto, non sarebbe iniziato. Pertanto, la valutazione critica di Berlusconi su Zelensky non è completa sul piano logico: varrebbe la pena notare il ruolo degli Stati Uniti nell’escalation del confronto in Ucraina”.

Ex ministro Esteri Christodoulides eletto presidente di Cipro

Ex ministro Esteri Christodoulides eletto presidente di Cipro

Ha battuto l’ex ambasciatore Mavroyiannis. Con 99,5% schede scrutinate

Roma, 12 feb. (askanews) – L’ex ministro degli Esteri cipriota Nikos Christodoulides è stato eletto nuovo presidente di Cipro nel ballottaggio che si è svolto oggi. L’ex capo della diplomazia dell’isola ha battuto il rivale, l’ex ambasciatore Andreas Mavroyiannis, che ha ammesso la sconfitta.
Quando sono state scrutinate il 99,5% delle schede, Christodoulides ha raccolto il 52% dei voti contro il 48% di Mayroyiannis, secondo i risultati ufficiali.
Christodoulides ha puntato su una campagna elettorale di unità con una visione filoeuropea, rilanciando la necessità di riprendere i negoziati con la parte turco-cipriota, che ha guidato come caponegoziatore per diversi anni. Mavroyiannis, al contrario, aveva puntato sul cambiamento rispetto al decennio di presidenza del capo di stato uscente Nicos Anastasiades. Ma il sostegno di parte del partito comunista, reo di aver portato il Paese quasi al default, è costato parte del sostegno dell’elettorato a Mavroyiannis.

Terremoti in Siria e Turchia: i morti sono quasi 39mila

Terremoti in Siria e Turchia: i morti sono quasi 39milaRoma, 12 feb. (askanews) – Cresce di ora in ora il bilancio delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria lunedì scorso: secondo il nuovo aggiornamento i morti sono quasi 39mila.
In Turchia, l’ultimo bilancio parla di 29.605 persone che hanno perso la vita per il sisma, mentre in Siria l’Organizzazione mondiale della salute ha dato un nuovo calcolo, con 8.500 vittime: il totale è pari a 38.105 morti.
“È difficile dare i numeri esatti, crescono ogni giorno. Ma da quello che sappiamo oggi, nei territori controllati dal governo siriano, circa 4.000 persone sono state uccise e 2.500 ferite, e nella Siria nordoccidentale, circa 4.500 sono state uccise e 7.500 sono rimaste ferite”, ha dichiarato Richard Brennan, direttore per le emergenze dell’OMS per la regione del Mediterraneo orientale.

Terremoti, Mezzaluna rossa: primi aiuti da Italia giunti in Siria

Terremoti, Mezzaluna rossa: primi aiuti da Italia giunti in SiriaRoma, 12 feb. (askanews) – “Il primo invio europeo di aiuti ha raggiunto la Siria oggi”, è quello inviato “dall’Italia attraverso la Mezzaluna rossa siriana”, lo ha twittato l’organizzazione pubblicando un video del primo carico giunto in territorio siriano via terra da Beirut, dove la Mezzaluna rossa siriana aveva preso in carico le forniture italiane partite dall’aeroporto di Pisa.
Si tratta di 4 autoambulanze e 14 medici, oltre a farmaci e materiali sanitari, offerti dal gruppo San Donato.

Sisma Turchia-Siria, la finestra sopravvivenza si sta chiudendo

Sisma Turchia-Siria, la finestra sopravvivenza si sta chiudendoMilano, 11 feb. (askanews) – Dall’epicentro del terremoto a Kahramanmaras, ormai entrati nel sesto giorno da quando i terremoti hanno colpito l’area, si stanno ancora trovando sopravvissuti. Lo riportano i media locali, benchè appare chiaro che si sta chiudendo la finestra di sopravvivenza dopo il devastante terremoto di lunedì in Siria e Turchia.
Il capo degli aiuti delle Nazioni Unite Martin Griffiths ha descritto il devastante terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria nord-occidentale come il “peggior evento in 100 anni in questa regione”. Più di 25.000 persone sono morte in entrambi i paesi, secondo le autorità. Ma il bilancio è provvisorio e secondo l’Onu le vittime potrebbero più che raddoppiare.
Tuttavia, nel bel mezzo della tragedia, ci sono state scene miracolose di sopravvivenza e salvataggio, anche giorni dopo il terremoto.
Secondo Al Jazeera “una bambina siriana di cinque anni è stata tirata fuori dalle macerie, viva” in queste ultime ore. “Un’ora dopo, un’altra ragazza è stata estratta dalle macerie e anche lei era viva”.
A Gaziantep, in Turchia, 132 ore dopo il terremoto, Sezai Karabas è stato salvato poco dopo la sua giovane figlia. Secondo CNN Turk, ha supplicato i soccorritori di cercare sua moglie, che crede sia ancora viva.
Più o meno nello stesso periodo, i soccorritori hanno tirato fuori un uomo di 34 anni, Ergin Guzeldogan, dalle profondità del terreno nella provincia di Hatay, secondo un video del Comune di Istanbul.
Una donna di 70 anni di nome Menekse Tabak, è stata salvata dalle macerie nella città turca di Kahramanmaras, 121 ore dopo il terremoto.
Un ragazzo di 16 anni è stato estratto vivo dalle macerie nella stessa regione solo poche ore prima. Un altro adolescente sopravvissuto, un ragazzo di 14 anni, è stato ritrovato dopo 24 ore.
La stessa città ha visto il salvataggio di più famiglie, tra cui due fratelli e la loro madre che sono stati salvati dopo 78 ore, e una madre e sua figlia di 6 anni che sono state ritrovate dopo 68 ore.
Sei persone, tra cui un bambino, sono state tirate fuori vive dalle macerie alla 60esima ora nel centro di Kahramanmaras.
In Siria due bambine sono rimaste incastrate tra il cemento per 36 ore, con una sorella che proteggeva l’altra, prima di essere soccorse.
Un bambino, Yigit Cakmak di 8 anni, è stato salvato da un edificio crollato nella provincia turca di Hatay, 52 ore dopo che il terremoto iniziale aveva colpito la regione.
Un bambino di 10 anni è stato trovato vivo nella stessa regione dopo 90 ore, dove un uomo di 21 anni era stato salvato sei ore prima.
Una neonata è stata trovata viva in Siria martedì con il cordone ombelicale ancora attaccato alla madre, che si ritiene sia morta dopo il parto.

Francia in sciopero, a Parigi-Orly cancellato un volo su 2

Francia in sciopero, a Parigi-Orly cancellato un volo su 2Milano, 11 feb. (askanews) – Un volo su due in partenza o in arrivo all’aeroporto di Parigi-Orly è stato cancellato nel pomeriggio a causa di uno sciopero imprevisto dei controllori del traffico aereo, nell’ambito del movimento contro la riforma, delle pensioni voluta dal presidente francese Emmanuel Macron, che vede oggi numerosi cortei in tutta la Francia.
La Direzione generale dell’aviazione civile (Dgac) “ha chiesto alle compagnie aeree di ridurre del 50% il loro programma di volo a partire dalle 13 per tutta la giornata”. Lo ha detto l’amministrazione dello scalo in una nota. Intanto centinaia di migliaia di persone sono in piazza a Parigi, Nizza, Marsiglia, Tolosa, Nantes e in altre città nella speranza di mantenere alta la pressione sul governo affinché faccia marcia indietro.
La testa del corteo principale di Parigi è arrivato a Place de la Nation. Molte persone stanno ancora sfilando e si è dovuto creare un percorso secondario nella capitale di fronte alla folla, secondo la tv francese. Place de la Nation è il punto finale del corso dell’evento. Per questa prima mobilitazione di sabato, alcuni partecipano con le loro famiglie.
Questo sabato, 11 febbraio, è il quarto giorno di mobilitazione contro la riforma delle pensioni portata avanti dal primo ministro Elisabeth Borne. Ma nonostante le proteste, i sondaggi di opinione con una crescente opposizione alla riforma – e la sua stessa popolarità in calo – Macron insiste sull’impegno elettorale chiave che ha preso quando è salito al potere nel 2017 e prima della sua rielezione nell’aprile 2022. Il suo governo sta ora affrontando una dura battaglia politica in parlamento che potrebbe durare settimane o mesi.
Oggi i sindacati francesi hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, definendo il governo “sordo” e chiedendo ai funzionari francesi di eliminare il disegno di legge. Hanno minacciato di provocare uno “stop” a livello nazionale dal 7 marzo, se le loro richieste non saranno soddisfatte.
Partecipando alla manifestazione di Marsiglia, Jean-Luc Mélenchon ha detto al microfono di diversi media: “Signor Macron, se conta sull’usura, è nel paese sbagliato”. Ha anche detto di sentire “una grande determinazione” da parte dei francesi contrari alla riforma delle pensioni.
Il forte risentimento popolare rafforzerà gli sforzi dei sindacati e dei legislatori di sinistra per cercare di bloccare la bozza. Un ulteriore sciopero è previsto per il 16 febbraio.

Tripodi: da Asia-Pacifico possibili grandi opportunità per Italia

Tripodi: da Asia-Pacifico possibili grandi opportunità per ItaliaRoma, 11 feb. (askanews) – “L’Asia-Pacifico è in grande espansione, ed è dunque necessario per l’Italia cogliere le grandi opportunità”, ha dichiarato Maria Tripodi, sottosegretaria agli Esteri, in un’intervista a Formiche.net nel corso della sua missione in Asia che ha toccato Singapore, Giappone e Vietnam.
Uno degli obiettivi della visita a Tokyo e anche nelle altre tappe è “è la presentazione del nostro ambizioso progetto di Expo Roma 2030, al quale anche a queste latitudini si guarda con vivo interesse”. Ottenere l’Expo 2030, “consentirebbe all’Italia di bissare il successo di Expo Milano 2015, con ricadute straordinarie per la nostra economia considerando i 30 milioni di visitatori previsti e una profonda rigenerazione urbana e infrastrutturale di Roma”, ha aggiunto.
Nella visita a Tokyo, Tripodi ha aggiunto che “l’Italia si spenderà per il successo della presidenza giapponese del G7”. “Tra gli obiettivi condivisi spiccano la stabilità di un’area strategica come l’indo-pacifica sferzata da crescenti tensioni regionali. Il concreto sostegno all’Ucraina vittima dell’ orribile aggressione della Federazione Russa. A questi ne seguiranno altri settoriali che certamente emergeranno con le ministeriali G7, propedeutiche al summit dei capi di stato e di governo della prossima primavera a Hiroshima”.
Non poteva mancare nel corso dell’intervista a Formiche.net un accenno alla Cina. “La Cina ha effettuato progressivamente una forte tensione su Taiwan con esercitazioni nello spazio aereo e marittimo limitrofi. Unita ai crescenti investimenti nell’area del Pacifico, alla penetrazione nei porti europei e nel corno d’Africa. Tutto questo non può che generare preoccupazione nei Paesi vicini”, ha detto la sottosegretaria.
ENERGIA, SOTTOSEGRETARIO TRIPODI: “DIVERSIFICARE È PROTEGGERE INTERESSI NAZIONALI”
“L’Italia con il nuovo corso del governo Meloni, ha finalmente preso consapevolezza dell’importanza strategica di alcuni partner, troppo spesso sottovaluti dai governi precedenti per pura miopia politica”. Lo dichiara Maria Tripodi, sottosegretario agli Esteri, in un’intervista a Formiche.net nel corso della sua missione in Asia (Singapore, Giappone e Vietnam).”Proteggere gli interessi nazionali significa infatti anche diversificare gli approvvigionamenti energetici, aprirsi a nuovi scenari, rafforzare relazioni con Paesi che per tradizione e vicinanza geografica sono sempre stati parte integrante e non contorno nella nostra politica estera. È un bene che le visite del presidente Meloni e del ministro Antonio Tajani in Algeria, Tunisia, Turchia, Egitto abbiano tracciato la nuova postura dell’Italia come protagonista e non più spettatrice nel Mediterraneo”, aggiunge.

Tripodi in Vietnam: Expo Roma 2030 pone al centro l’uomo e i diritti

Tripodi in Vietnam: Expo Roma 2030 pone al centro l’uomo e i dirittiRoma, 11 feb. (askanews) – La sottosegretaria agli Esteri Maria Tripodi è ad Hanoi, ultima tappa del tour in Asia, per la conferenza stampa di presentazione ai media e al settore pubblico e privato della candidatura a Expo2030 di Roma.
“Il nostro progetto mette al centro l’essere umano e i suoi diritti fondamentali per garantire un futuro più equo, sostenibile e inclusivo”, ha detto Tripodi.
Ad Hanoi Tripodi incontra il vice ministro degli Esteri Nguyen Minh, il vice ministro della Cultura, Sport e Turismo Nguyen Phuong Hoa, con i membri del gruppo di amicizia parlamentare Italia-Vietnam e con i rappresentanti del sistema Italia in Vietnam.
Prima di Hanoi, Tripodi è stata a Singapore, dove ha presenziato all’inaugurazione della mostra di arte contemporanea “La Grande Visione Italiana-Collezione Farnesina” e incontrato i ministri di Stato per gli Affari Esteri, del Commercio-Industria e della Cultura e a Tokyo.
Nella capitale giapponese ha incontrato la vice ministro parlamentare agli Affari Esteri Yuumi Yoshikawa, il decano del gruppo parlamentare d’amicizia tra Italia e Giappone On Akira Amari, e il vice ministro parlamentare per l’Economia, il Commercio e l’Industria Makoto Nagamine. Al centro dei colloqui il sostegno della candidatura di Roma a ospitare l’esposizione Universale 2030, la cooperazione in campo economico, politico e culturale e la collaborazione in ambito G7, di cui il Giappone detiene quest’anno la presidenza. La sottosegretaria Tripodi ha incontrato in Ambasciata i rappresentanti delle aziende italiane operanti in Giappone.

Terremoti Turchia e Siria: i morti sono oltre 24mila

Terremoti Turchia e Siria: i morti sono oltre 24milaRoma, 11 feb. (askanews) – Non si ferma il calcolo delle vittime dei devastanti terremoti che hanno colpito la Turchia e la Siria: il nuovo aggiornamento del bilancio parla di almeno 24.178 morti.
In Turchia, secondo l’Agenzia per la gestione delle emergenze, le vittime sono 20.665 a cui si aggiungono oltre 80mila feriti. In Siria, il numero totale dei morti è di 3.513, di cui 2.166 nelle aree controllate dai ribelli nel nord-ovest del Paese, secondo la protezione civile dei “Caschi bianchi”, e 1.347 morti nelle parti controllate dal governo della Siria, secondo i media statali siriani.

Tajani: Italia all’estero è una presenza concreta

Tajani: Italia all’estero è una presenza concretaRoma, 10 feb. (askanews) – “Noi vogliamo fare la nostra politica estera non soltanto pensando che ci sia un ministro degli Esteri, che ci siano i diplomatici. La politica estera la fanno i nostri militari, la fanno i nostri imprenditori, la fanno i nostri professori universitari, la fanno i nostri tecnici che lavorano all’estero. Questa è la presenza dell’Italia, certamente non una presenza egemonica, certamente non una presenza aggressiva ma una presenza concreta”: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto al convegno alla Luiss “Italia, Somalia. Una relazione speciale”.
“Siamo un Paese con quattro milioni di piccole e medie imprese, quello è il tessuto connettivo del nostro Paese e noi che viviamo in una condizione economica positiva – la seconda potenza industriale europea – grazie a questi quattro milioni di imprenditori vogliamo far sì che questo spirito imprenditoriale possa essere appreso anche altrove, perché il benessere che abbiamo avuto noi possa diventare anche il benessere degli altri.
Questa per me è l’amicizia, questa per me è la politica estera del nostro Paese. Noi vogliamo esserci insomma in Somalia, vogliamo che i somali siano qui In Italia per lavorare insieme per costruire un futuro migliore per il Paese africano e per il nostro Paese e per far sì che l’Italia svolga un ruolo da protagonista”, ha concluso.