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Ucraina, Italia invia ulteriori aiuti in tende e generatori

Ucraina, Italia invia ulteriori aiuti in tende e generatoriRoma, 10 feb. (askanews) – E’ giunto a Kiev un nuovo lotto di aiuti umanitari donati dal Governo Italiano all’Ucraina: dieci tende (da 23mq) attrezzate per l’inverno (camera d’aria per l’isolamento, stufe a legna e coperte termiche), e generatori, che contribuiranno a mitigare gli effetti della guerra sulla popolazione civile della Capitale ucraina.
Le tende fanno parte di un lotto di 58 esemplari donati dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’organizzazione CUAMM – Medici per l’Africa, che le ha distribuite nelle aree più colpite dal conflitto, in collaborazione con la Fondazione Ucraina 8848.
“Il supporto fornito dal Governo italiano a Kiev è un segno della solidarietà e della vicinanza del popolo italiano nei confronti dell’Ucraina. Non ci sono parole per descrivere la sofferenza che l’attacco armato russo sta provocando alla popolazione ucraina e ai suoi bambini.
L’Italia è stata, è, e rimane vicina all’Ucraina in questo tragico momento. Ci auguriamo che questo nuovo dono, segno concreto dell’amicizia che unisce i due Paesi, possa offrire conforto a chi non ha un posto caldo dove trascorre la notte, nella speranza che l’alba della pace non sia troppo lontana”, ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia a Kiev, Pier Francesco Zazo.
Gli aiuti, consegnati alla presenza del Sindaco di Kiev Vitaliy Klitschko e del Console italiano Federico Nicolaci, andranno a rafforzare concretamente il sistema di punti di resilienza approntato dalla Municipalità di Kiev.
Si tratta di aree dove le persone possono riscaldarsi, ricaricare i propri telefoni e ottenere informazioni aggiornate in caso di mancanza di elettricità e riscaldamento. Nella Capitale ne operano più di 530.

Siria e Turchia, quasi 20mila i morti, arriva responsabile Onu

Siria e Turchia, quasi 20mila i morti, arriva responsabile OnuRoma, 9 feb. (askanews) – Mentre le Nazioni Unite preannunciano l’arrivo del responsabile degli Aiuti Umanitari Griffiths nella regione tra Siria e Turchia colpita dal devastante terremoto di due giorni fa, sale a quasi ventimila il bilancio delle vittime. E con riferimento alla Siria, i patriarchi delle chiese siriane chiedono la revoca delle sanzioni.
Secondo l’ultimo bilancio reso noto dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan i morti sono almeno 16.546, a cui vanno aggiunte le 3.162 vittime registrate in Siria.
Il responsabile degli aiuti umanitari dell’Onu, Martin Griffiths, sarà in visita sabato e domenica a Gaziantep, Aleppo e Damasco per valutare le necessità umanitarie dopo il terremoto che ha colpito lunedì Siria e Turchia: lo ha annunciato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Guterres ha inoltre insistito sulla necessità di far arrivare un maggior numero di aiuti nelle province nordorientali della Siria, controllate dall’opposizione: “Le strade sono danneggiate, le persone stanno morendo, la vita delle persone viene prima di qualsiasi altra cosa”.
Per quanto riguarda la Siria, l’appello dei Patriarchi e dei capi delle Chiese siriane a rimuovere gli embarghi per fare arrivare gli aiuti al popolo di quel martoriato paese è stato raccolto e rilanciato oggi da L’Osservatore Romano. Il quotidiano della Santa Sede, in prima pagina, pubblica un articolo dal titolo: “Sui siriani il peso insostenibile delle sanzioni” nel quale si ricorda l’appello delle comunità ecclesiali residenti in Siria “affinché vengano immediatamente rimossi embarghi economici e sanzioni che gravano sul Paese”.
Misure definite “inique”, mentre si sollecita l’avvio “di iniziative umanitarie eccezionali e tempestive per soccorrere le popolazioni travolte da sciagure insostenibili”, ricorda il giornale vaticano.
Una appello, quello firmato da tutti i leader religiosi cristiani, nel quale si chiede “alle persone di coscienza viva, sparse in tutto il mondo, affinché alzino la voce chiedendo di porre fine alle sofferenze del popolo siriano e consentire ai cittadini siriani di vivere con dignità, secondo quanto è affermato nella Dichiarazione universale dei diritti umani”.
“Le conseguenze dei provvedimenti restrittivi imposti dall’Occidente a Damasco a partire dal 2011 finiscono di fatto – si legge su L’Osservatore Romano – col complicare ed aggravare le condizioni di vita della popolazione locale, oggi sinistrata, come più volte evidenziato dalla Santa Sede nei consessi internazionali, in un quadro generale sempre più drammatico: il 90 per cento della popolazione vive sotto la soglia di povertà e i siriani, negli ultimi quattro anni, hanno dovuto fare i conti con un incontrollato aumento dei prezzi dei beni di prima necessità e con una sempre maggiore scarsità di acqua, elettricità e carburanti, peraltro nel contesto pandemico globale”.
Infine, il ministro degli esteri italiano Tajani, a margine di un incontro con l’omologo britannico a dichiarato: “I nostri Vigili del fuoco presenti in Turchia stanno facendo di tutto” per aiutare la popolazione colpita dal sisma di lunedì. “Voglio ringraziarli a nome del governo, hanno già salvato più di una persona grazie alla loro capacità ed esperienza”, ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani, confermando che mancano ancora all’appello sette italiani, l’imprenditore Angelo Zen e una famiglia di origine siriana.
Coa

India invita i citadini a “abbracciare una mucca” a San Valentino

India invita i citadini a “abbracciare una mucca” a San ValentinoRoma, 9 feb. (askanews) – Il governo indiano ha esortato i suoi cittadini a mettere da parte le tradizioni “occidentali” del giorno di San Valentino e a celebrare invece l’occasione coccolandosi con le mucche sacre del Paese.
Il 14 febbraio è stato dichiarato “Cow Hug Day”, e gli indiani sono incoraggiate ad abbracciare le mucche. Mucche che sono sacre nell’induismo, la religione maggioritaria in India, e che sono considerate animali sacri in tutto il Paese.
Secondo la dichiarazione del governo, abbracciare una mucca “porterà ricchezza emotiva” e “aumenterà la nostra felicità individuale e collettiva”.
Il nuovo Cow Hug Day ha lo scopo di compensare “l’abbaglio della civiltà occidentale”, che secondo il governo è arrivato a scapito delle tradizioni più antiche dell’India.
Negli ultimi dieci anni, con l’apertura dell’economia indiana, il giorno di San Valentino, nato come festa cristiana, è diventato un’occasione sempre più popolare tra i giovani, favorito da vigorose campagne di marketing di massa con mazzi di fiori, orsacchiotti, cuoricini doni e sgargianti gesti romantici.
Ma poiché una forma più vigorosa di politica nazionalista indù ha preso piede in India, le feste e le tradizioni occidentalizzate come il giorno di San Valentino hanno suscitato sempre più un contraccolpo per la promozione di valori “corrotti”.
Il Cow Hug Day è l’ultima iniziativa del governo del partito nazionalista indù Bharatiya Janata (Bjp), guidato dal primo ministro Narendra Modi, per rendere il rispetto della mucca una politica nazionale. La maggior parte degli Stati dell’India vieta la macellazione delle mucche e la vendita e il consumo di carne bovina sono vietati in molti luoghi del Paese, inclusa la capitale, Delhi.
Un esame nazionale proposto sul tema della “scienza delle mucche”, ideato dalla National Cow Commission come parte del curriculum rivisto del Bjp, è stato rinviato nel 2021 dopo essere stato accusato di promuovere la pseudoscienza religiosa sulle mucche indiane.
Tra il materiale dei libri di testo c’erano affermazioni discutibili secondo cui le mucche indiane hanno più emozioni delle loro controparti straniere, che le loro gobbe contengono poteri magici e che il loro sterco potrebbe prevenire le radiazioni.

Forum Italia-Serbia: in circolazione merci centrale digitalizzazione

Forum Italia-Serbia: in circolazione merci centrale digitalizzazione

Dei Tos (Confindustria Serbia): cruciale anche per internazionalizzazione imprese

Roma, 9 feb. (askanews) – Si è concluso a Roma il Forum bilaterale “La circolazione merci tra Italia – UE e Serbia: digitalizzazione, barriere non doganali e livelli di scambio raggiunti”, organizzato dalla Rappresentanza Internazionale di Confindustria Serbia e l’Università Luiss Guido Carli di Roma che ha visto protagonisti la delegazione del ministero delle Finanze della Repubblica di Serbia, composta da due Vice Ministri dal settore fiscale e del settore della digitalizzazione, insieme ai rappresentanti delle Amministrazioni delle Dogane di entrambi i Paesi, l’Agenzia per la Digitalizzazione della Repubblica Italiana e rappresentanti SACE (Sezione speciale per l’Assicurazione del Credito all’Esportazione).
Al seguito della prima sessione al quale hanno partecipato le delegazioni di due Paesi, insieme all’Ambasciatore serbo Goran Aleksiy, si è tenuto l’Executiv Seminar intitolato “Favorire interscambio tra Italia e Serbia: Strumenti”, moderato da Massimo Angelini, direttore External Affairs, Corporate Communications & Partnership di Luiss, con il focus centrale sullo sviluppo della cooperazione tra Italia e Serbia e sugli strumenti che possono facilitare i processi amministrativi di interscambio commerciale tra i due Paesi.
Patrizio Dei Tos, il presidente di Confindustria Serbia e uno dei panelisti insieme alla dott.ssa Caterina Flick, responsabile legale AgID, Livio Mignano, responsabile della rete internazionale SACE, e il rappresentante di BDO Serbia (azienda associata di Confindustria Serbia) ha affermato che oggi non si parla più di delocalizzazione, ma di un processo di internazionalizzazione delle imprese, e che la digitalizzazione è un fattore chiave.
“Il fatto che la Serbia disponga di una forza lavoro altamente qualificata, e che le aziende italiane possano trovare dipendenti che parlino la lingua italiana, facilita enormemente il processo di internazionalizzazione e la decisione delle aziende di scegliere la Serbia come Paese dove avviare la propria attività”, ha sottolineato Dei Tos.
Flick, responsabile legale AgID, ha spiegato, però, che “la digitalizzazione richiede tempo e investimenti. Tempo, perché è necessario pianficare e semplificare i processi organizzativi e della burocrazia e tempo di formazione che include anche il cambiamento di aproccio nei processi amministrativi, ma apre un altro tema importante, quello dell’identità digitale, centrale sia per le persone fisiche che per le imprese, anche nei paesi che non siano aderenti all’UE”.
La prima sessione del Forum si è concentrata sul dialogo sui servizi elettronici, la digitalizzazione delle procedure, la facilitazione delle procedure doganali e rafforzamento della cooperazione economica tra le imprese serbe e italiane. Oltre la partecipazione di delegazioni di due paesi, da remoto hanno preso parte all’evento anche Sandra Savino, Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze e Luca Gori, Ambasciatore d’Italia a Belgrado.

Tajani: si cerca famiglia italiana di 6 persone dispersa a Antiochia

Tajani: si cerca famiglia italiana di 6 persone dispersa a AntiochiaRoma, 8 feb. (askanews) – “Ad Antiochia in Turchia c’è una famiglia composta da tre adulti e tre minori con passaporto italiano ma di origine siriana dispersa”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani “Al Cavallo e la Torre”.
“Abbiamo chiesto notizie alla nostra Protezione civile che è operativa come si è visto ad Antiochia ma cnora non si hanno notizie e abbiamo chiesto anche alla Protezine civile turca”, ha aggiunto.
Queste sei persone “si aggiungono all’altro italiano Angelo Zen che non risponde agli appelli. Siamo in contatto con emtrambe le famiglie e continuiamo a sperare di poter rintracciate queste sette persone, l’Unità di crisi alla Farnesina lavora 24 ore su 24”, ha concluso.

Tajani: ricerca Angelo Zen e verifica presenza di altri italiani

Tajani: ricerca Angelo Zen e verifica presenza di altri italiani

Mercoledì 8 febbraio 2023 – 19:54

Tajani: ricerca Angelo Zen e verifica presenza di altri italiani

In Turchia proseguono le ricerche dei connazionali dopo sisma

Tajani: ricerca Angelo Zen e verifica presenza di altri italiani
Roma, 8 feb. (askanews) – “Non siamo riusciti a contattare ancora Angelo Zen e stiamo verificando se ci sono altri cittadini con passaporto italiano che possono non aver risposto all’appello perché non inseriti nelle liste dell’Aire o non registrati alle app del ministero. Quelli che erano registrati hanno risposto tutti. Stiamo anche ricevendo telefonate da famiglie che ci chiedono notizie e stiamo cercando di vedere se tutte le persone segnalate sono state già rintracciate. Credo che in serata potremo saperne di più”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Zapping su RaiRadio1.

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Memorandum of Understanding Italia-Gb su export e investimenti

Memorandum of Understanding Italia-Gb su export e investimentiRoma, 8 feb. (askanews) – Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha ricevuto oggi alla Farnesina il Segretario di Stato per le Imprese e il Commercio del Regno Unito, Kemi Badenoch.
Nell’occasione, i due Ministri hanno firmato un innovativo Memorandum of Understanding (Dichiarazione d’Intenti) sul Dialogo strategico per la promozione delle esportazioni e degli investimenti bilaterali, si legge nella nota della Farnesina.
Attraverso il Memorandum, l’Italia e il Regno Unito puntano ad approfondire il solido partenariato economico tra i due Paesi, adattandolo al contesto “post-Brexit”.
“Questo Memorandum rappresenta una piattaforma di enorme potenziale per la promozione del nostro export e delle nostre eccellenze imprenditoriali, in un’ottica di crescita e prosperità condivisa, nel pieno rispetto delle competenze e dei nostri impegni UE”, ha dichiarato il Vice Premier Tajani.
L’intesa si propone di istituire un meccanismo strutturato di concertazione e collaborazione tra imprese, Istituzioni ed Enti preposti all’internazionalizzazione, con un focus sui settori più innovativi e ad alto potenziale di sviluppo, tra cui economia “verde”, tecnologie avanzate, scienze della vita, ingegneria ed industrie creative, start-up e innovazione, temi peraltro che l’Italia ha posto al centro della candidatura di Roma Expo2030.
“Sono molto lieta di essere qui a Roma per rafforzare le relazioni commerciali Regno Unito-Italia il cui valore supera i 43 miliardi di sterline. I legami commerciali con i paesi europei sono per noi di fondamentale importanza e questa partnership porterà enormi opportunità di export e investimento nei settori high-tech del futuro con forti prospettive di crescita, contribuendo a dare impulso a entrambe le nostre economie” ha dichiarato il Segretario di Stato per le Imprese e il Commercio Kemi Badenoch.

Ucraina, Berlino anticipa Leopard 2 fine marzo, Zelensky ringrazia

Ucraina, Berlino anticipa Leopard 2 fine marzo, Zelensky ringrazia

Non soltanto Pistorius, ma anche Biden. Ma vuole caccia F16

Milano, 8 feb. (askanews) – I carri armati Leopard 2 dalla Germania saranno pronti per l’Ucraina alla fine di marzo, secondo un tweet dell’esercito tedesco che tuttavia non specifica la quantità disponibile (in precedenza si era parlato di 14). Il tutto dopo che ieri il ministro della Difesa giunto da Berlino Boris Pistorius ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo omologo Oleksii Reznikov, che per ora resta al suo posto, nonostante le voci di dimissioni circolate. A fine gennaio Berlino affermava che Kiev riceverà i carri armati Leopard 2 entro l’inizio di aprile. Ora scrive: “prossimi passi concreti per il nostro supporto all’Ucraina” con la disponibilità “a fine marzo del #Kampfpanzer Leopard 2 A6 dalla Germania”, modello già in dispiegamento in Afghanistan e indicato dal suo produttore “per missioni impegnative”.
Leopard 2 è una dotazione diversa dai Leopard 1 dei quali il consiglio di sicurezza del governo tedesco ha approvato la consegna di 178 unità all’Ucraina. E per i quali Danimarca, Germania e Paesi Bassi uniranno i fondi per ripristinarne almeno 100 in disuso. Il modello A6 non è l’A4 di cui si è parlato per altri contributi sui quali regna una certa vaghezza. Quello che si sa è che la Polonia ha promesso di consegnare 14 Leopard 2 A4, il Canada 4 Leopard 2, mentre Finlandia, Svezia e Norvegia, che hanno tutti Leopard 2, hanno soltanto indicato di voler contribuire allo sforzo, così come Spagna e Portogallo.
Intanto a Washington il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha ringraziato il vice cancelliere tedesco e ministro dell’Economia e Clima, Robert Habeck “per i forti contributi” della Germania all’Ucraina, compresa l’assistenza finanziaria, di sicurezza e umanitaria. Oltre a ribadire all’omologo austriaco Alexander Schallenberg “la necessità di ritenere la Russia responsabile della sua brutale guerra”, secondo il Dipartimento di Stato che traccia una linea molto chiara nel raccontare questi incontri, avvenuti negli Usa lo stesso giorno della visita di Pistorius a Kiev.
Questa mattina il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato Joe Biden per aver espresso il suo sostegno all’Ucraina durante il discorso sullo stato dell’Unione del presidente degli Stati Uniti al Congresso. In attesa del suo piccolo tour europeo (che dovrebbe toccare Londra e Bruxelles), evidentemente destinato a sensibilizzare ulteriormente i partner del vecchio continente per maggiori aiuti: Kiev punta ora ai caccia F16 per contrastare l’invasione russa. E su questo infervora un’altra polemica: il responsabile della sicurezza nazionale dell’Ucraina, Oleksiy Danilov, ha accennato alla capacità di Kiev di colpire la Russia sul proprio territorio, oltre all’Ucraina occupata. Ha anche detto che è fiducioso che l’Ucraina alla fine riceverà aerei da combattimento F-16 fabbricati negli Stati Uniti. Ma in questo senso Biden è stato chiaro sul fatto che i caccia resteranno al loro posto.
La situazione sul campo continua ad essere particolarmente accesa, sebbene rallentata dalle difficoltà dell’inverno. Ci sono stati pesanti combattimenti lungo la linea del fronte orientale, mentre Kiev ha riferito di nuovi bombardamenti russi nel sud del Paese. Le forze ucraine stanno facendo tutto il possibile per salvare Bakhmut a fronte del progredire dei russi, secondo Pavlo Kyrylenko, capo dell’amministrazione militare ucraina della regione di Donetsk.
I funzionari ucraini ieri hanno riferito di almeno sei esplosioni a Kharkiv. E nelle ultime 24 ore, più di 30 insediamenti nelle regioni di Donetsk, Kharkiv e Luhansk sono stati presi di mira, con diversi distretti e villaggi intorno a Bakhmut che sono stati attaccati, ha detto lo Stato Maggiore ucraino.
L’intelligence della difesa dell’Ucraina ha respinto le affermazioni da parte russa secondo le quali Mosca avrebbe preso il controllo di diversi piccoli insediamenti nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia. Inoltre, sembra che le forze russe nell’Ucraina orientale stiano accumulando munizioni e riserve di truppe in vista di un’offensiva che potrebbe iniziare tra qualche settimana, ha detto l’alto funzionario ucraino nella regione di Lugansk.
Durante la visita di Pistorius è stato anche affermato che la Germania avrebbe fornito all’Ucraina altri cinque carri antiaerei semoventi Gepard, missili guidati, cinque veicoli corazzati Dachs e cinque veicoli cettaponte corazzati Biber. Mentre si avvicina il primo anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato di aver parlato con il segretario di Stato americano Blinken dei preparativi per il 24 febbraio, a un anno dall’invasione su vasta scala del suo paese da parte della Russia.

Indonesia, polizia arresta italiano ricercato per traffico di droga

Indonesia, polizia arresta italiano ricercato per traffico di drogaRoma, 8 feb. (askanews) – La polizia dell’isola indonesiana di Bali ha arrestato un cittadino italiano, che ha anche passaporto australiano, ricercato dall’Italia dal 2016 con l’accusa di traffico di droga.
Antonio Strangio sarebbe stato arrestato all’aeroporto internazionale di Bali dopo essere arrivato da Kuala Lumpur, in Malesia, giovedì scorso, ha detto Antonius Parlindungan, un funzionario locale dell’immigrazione, citato dall’agenzia locale.
Il sospetto è stato identificato dopo un avviso rosso dell’Interpol, ha spiegato la stessa fonte. Secondo quato aggiunto da Jessica Febria Tokilov, assistente investigativa, l’uomo sarebbe ricercato dalla polizia italiana con l’accusa di traffico di 160 chilogrammi di marijuana ed era in transito a Bali, con destinazione finale Adelaide.

Biden, messaggio ai moderati e sfida ai Gop: “Voglio finire il lavoro”

Biden, messaggio ai moderati e sfida ai Gop: “Voglio finire il lavoro”Roma, 8 feb. (askanews) – Davanti a un Congresso controllato solo a metà, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha inviato oggi un messaggio agli americani moderati, i più scettici sul suo operato, ed ha rivolto insieme un invito e una sfida ai repubblicani, che hanno la maggioranza in una delle Camere: “finiamo il lavoro insieme”, ha detto durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione, prima di rivendicare i suoi successi, soprattutto in campo economico, di ribadire il sostegno incondizionato all’Ucraina e di mettere in guardia la Cina. Un discorso di 73 minuti, tenuto con grande vigore anche di fronte alle contestazioni di alcuni dei presenti, che lo hanno apostrofato come “bugiardo”, facendo spesso sfoggio di ottimismo, con uno sguardo rivolto oltre il 2024, anno delle nuove elezioni presidenziali. Brevi, e sul finire delle sue comunicazioni, i passaggi di politica estera. Gli Stati Uniti, ha spiegato Biden, resteranno al fianco dell’Ucraina “finché sarà necessario”. Quanto alla Cina, Washington agirà ogni volta che Pechino “minaccerà la sovranità americana”, “come dimostrato la settimana scorsa”, ha commentato, alludendo alla questione del pallone spia individuato e abbattuto.
Dopo un breve, scherzoso, saluto al nuovo speaker della Camera, Kevin McCarthy, – “non voglio rovinare la tua reputazione ma non vedo l’ora di lavorare con te” -, Biden si è subito concentrato sui temi economici. Gli Usa, ha precisato “sono nella posizione migliore al mondo per crescere”: “stiamo costruendo un’economia in cui nessuno viene lasciato indietro” e “il mio piano economico riguarda l’investimento in luoghi e persone che sono stati dimenticati”, ha avvertito, rivendicando poi la creazione di un numero record di nuovi posti di lavoro”: “12 milioni, in due anni più di quanti ne abbia mai creato un presidente in quattro”.
Ricordando quindi che il Covid-19 “non controlla più le nostre vite”, ha elencato i progetti che a suo dire dovrebbero essere approvati in maniera bipartisan: “non c’è alcuna ragione per cui non possiamo lavorare insieme in questo nuovo Congresso”, ha commentato, citando la riforma della polizia, il divieto delle armi d’assalto, il ripristino del diritto d’aborto. Ma anche la sfida climatica che rappresenta una “minaccia esistenziale” sebbene “avremo ancora bisogno di petrolio e gas per un po’”, la tutela dei minori, un fisco più equo, con l’introduzione di una tassa minima per i ricchi, che “non devono pagare mai meno di un insegnante o un vigile del fuoco”, e la quadruplicazione delle tasse sul riscatto delle grandi aziende, come quelle petrolifere che – ha sottolineato Biden – “fanno profitti scandalosi pagando zero tasse federali”.
Un passaggio del suo discorso, Biden lo ha quindi dedicato anche alla difesa del welfare, contro i tagli evocati dai repubblicani alla previdenza e al Medicare, l’assistenza sanitaria per gli ultra 65enni. Proprio su questo passaggio sono arrivate le contestazioni più dure da parte dei suoi oppositori. “Bugiardo”, hanno urlato alcuni parlamentari repubblicani, che hanno protestato anche quando il presidente ha accusato il partito di tenere l’economia in “ostaggio” del tetto al debito che si rifiuta di alzare.
Due, invece, i passaggi di politica estera, su Ucraina e Cina. Biden ha spiegato che l’America sarà al fianco dell’Ucraina “per tutto il tempo necessario”. La risposta all’invasione russa è stata “un test per l’America e per il mondo”, sulla capacità di lottare per la sovranità e per la democrazia, un test che per Biden è stato superato, mandando anche un messaggio ai “potenziali aggressori” che volessero “minacciare la nostra sicurezza e prosperità”, ha spiegato. Di fronte alla guerra di Putin, “l’America ha fatto quello che sa fare meglio, il leader. Abbiamo unito la Nato e costruito una coalizione globale, ha detto Biden”.
Quanto alla Cina, “come abbiamo chiarito, se minaccerà la nostra sovranità, agiremo per proteggere il nostro Paese. E lo abbiamo fatto”, ha precisato, riferendosi all’abbattimento del pallone spia di Pechino. Biden ha quindi ribadito che gli Usa “cercano la competizione, non il conflitto” con la Cina. Dunque, ha aggiunto, “non mi scuserò perchè stiamo investendo per rendere l’America più forte, nell’innovazione, nelle industrie che definiranno il futuro” contro il tentativo di “dominare” del governo cinese. “Oggi – ha rivendicato – siamo nella posizione più forte da decenni per competere con la Cina o con chiunque altro nel mondo. Sono impegnato a lavorare con la Cina per l’avanzamento degli interessi americani e per il beneficio del mondo, ma non commettete errori: se la Cina minaccia la nostra sovranità, noi agiremo per proteggere il nostro Paese. E lo abbiamo fatto. E vincere la competizione con la Cina dovrebbe unire tutti noi”.
Prima di concludere, Biden ha anche accennato a quanto accaduto il 6 gennaio 2021: l’assalt al Campidoglio a Washington. “Due anni fa, la nostra democrazia ha ricevuto la sua più grande minaccia dai tempi della guerra civile. Oggi, nonostante sia ferita, la nostra democrazia rimane indomita e intatta. La storia dell’America è una storia di progresso e resilienza… Siamo l’unico paese ad uscire più forte da ogni crisi”, ha commentato, tornando al suo iniziale ottimismo.