Forum Italia-Serbia: in circolazione merci centrale digitalizzazione
Forum Italia-Serbia: in circolazione merci centrale digitalizzazione
Dei Tos (Confindustria Serbia): cruciale anche per internazionalizzazione imprese
Roma, 9 feb. (askanews) – Si è concluso a Roma il Forum bilaterale “La circolazione merci tra Italia – UE e Serbia: digitalizzazione, barriere non doganali e livelli di scambio raggiunti”, organizzato dalla Rappresentanza Internazionale di Confindustria Serbia e l’Università Luiss Guido Carli di Roma che ha visto protagonisti la delegazione del ministero delle Finanze della Repubblica di Serbia, composta da due Vice Ministri dal settore fiscale e del settore della digitalizzazione, insieme ai rappresentanti delle Amministrazioni delle Dogane di entrambi i Paesi, l’Agenzia per la Digitalizzazione della Repubblica Italiana e rappresentanti SACE (Sezione speciale per l’Assicurazione del Credito all’Esportazione).
Al seguito della prima sessione al quale hanno partecipato le delegazioni di due Paesi, insieme all’Ambasciatore serbo Goran Aleksiy, si è tenuto l’Executiv Seminar intitolato “Favorire interscambio tra Italia e Serbia: Strumenti”, moderato da Massimo Angelini, direttore External Affairs, Corporate Communications & Partnership di Luiss, con il focus centrale sullo sviluppo della cooperazione tra Italia e Serbia e sugli strumenti che possono facilitare i processi amministrativi di interscambio commerciale tra i due Paesi.
Patrizio Dei Tos, il presidente di Confindustria Serbia e uno dei panelisti insieme alla dott.ssa Caterina Flick, responsabile legale AgID, Livio Mignano, responsabile della rete internazionale SACE, e il rappresentante di BDO Serbia (azienda associata di Confindustria Serbia) ha affermato che oggi non si parla più di delocalizzazione, ma di un processo di internazionalizzazione delle imprese, e che la digitalizzazione è un fattore chiave.
“Il fatto che la Serbia disponga di una forza lavoro altamente qualificata, e che le aziende italiane possano trovare dipendenti che parlino la lingua italiana, facilita enormemente il processo di internazionalizzazione e la decisione delle aziende di scegliere la Serbia come Paese dove avviare la propria attività”, ha sottolineato Dei Tos.
Flick, responsabile legale AgID, ha spiegato, però, che “la digitalizzazione richiede tempo e investimenti. Tempo, perché è necessario pianficare e semplificare i processi organizzativi e della burocrazia e tempo di formazione che include anche il cambiamento di aproccio nei processi amministrativi, ma apre un altro tema importante, quello dell’identità digitale, centrale sia per le persone fisiche che per le imprese, anche nei paesi che non siano aderenti all’UE”.
La prima sessione del Forum si è concentrata sul dialogo sui servizi elettronici, la digitalizzazione delle procedure, la facilitazione delle procedure doganali e rafforzamento della cooperazione economica tra le imprese serbe e italiane. Oltre la partecipazione di delegazioni di due paesi, da remoto hanno preso parte all’evento anche Sandra Savino, Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze e Luca Gori, Ambasciatore d’Italia a Belgrado.
Al seguito della prima sessione al quale hanno partecipato le delegazioni di due Paesi, insieme all’Ambasciatore serbo Goran Aleksiy, si è tenuto l’Executiv Seminar intitolato “Favorire interscambio tra Italia e Serbia: Strumenti”, moderato da Massimo Angelini, direttore External Affairs, Corporate Communications & Partnership di Luiss, con il focus centrale sullo sviluppo della cooperazione tra Italia e Serbia e sugli strumenti che possono facilitare i processi amministrativi di interscambio commerciale tra i due Paesi.
Patrizio Dei Tos, il presidente di Confindustria Serbia e uno dei panelisti insieme alla dott.ssa Caterina Flick, responsabile legale AgID, Livio Mignano, responsabile della rete internazionale SACE, e il rappresentante di BDO Serbia (azienda associata di Confindustria Serbia) ha affermato che oggi non si parla più di delocalizzazione, ma di un processo di internazionalizzazione delle imprese, e che la digitalizzazione è un fattore chiave.
“Il fatto che la Serbia disponga di una forza lavoro altamente qualificata, e che le aziende italiane possano trovare dipendenti che parlino la lingua italiana, facilita enormemente il processo di internazionalizzazione e la decisione delle aziende di scegliere la Serbia come Paese dove avviare la propria attività”, ha sottolineato Dei Tos.
Flick, responsabile legale AgID, ha spiegato, però, che “la digitalizzazione richiede tempo e investimenti. Tempo, perché è necessario pianficare e semplificare i processi organizzativi e della burocrazia e tempo di formazione che include anche il cambiamento di aproccio nei processi amministrativi, ma apre un altro tema importante, quello dell’identità digitale, centrale sia per le persone fisiche che per le imprese, anche nei paesi che non siano aderenti all’UE”.
La prima sessione del Forum si è concentrata sul dialogo sui servizi elettronici, la digitalizzazione delle procedure, la facilitazione delle procedure doganali e rafforzamento della cooperazione economica tra le imprese serbe e italiane. Oltre la partecipazione di delegazioni di due paesi, da remoto hanno preso parte all’evento anche Sandra Savino, Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze e Luca Gori, Ambasciatore d’Italia a Belgrado.