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Usa avviano grandi manovre “Cobra Gold” in Thailandia

Usa avviano grandi manovre “Cobra Gold” in ThailandiaRoma, 28 feb. (askanews) – Gli Stati uniti hanno avviato oggi in Thailandia l’esercitazione militare annuale congiunta “Cobra Gold” su vasta scala, con il più grande contingente statunitense in un decennio che si è addestrato con forze di 30 paesi per migliorare l’interoperabilità regionale. Lo riferisce Nikkei Asia.
“Cobra Gold” di quest’anno punterà a formare il personale sui rischi nello Spazio di compromissione dei sistemi di comunicazione satellitare.
Alle manovre parteciperanno più di 6mila membri del personale statunitense, inclusi 3.800 soldati di terra, e la Thailandia con 3mila soldati presenti.
L’esercitazione militare più lunga nel Sudest asiatico è un’opportunità per gli Stati uniti, la Thailandia e un gruppo di paesi partecipanti a rotazione per condividere manovre e tattiche sul campo di battaglia, nonché per addestrare nuove tecnologie e attrezzature dal 1982. La portata dell’esercitazione è stata limitata negli ultimi due anni a causa della pandemia di COVID-19.
Le manovre principali coinvolgono centinaia di militari provenienti da Indonesia, Giappone, Malaysia, Singapore e Corea del Sud. Altri dieci paesi – Bangladesh, Brunei, Canada, Fiji, Francia, Mongolia, Nepal, Nuova Zelanda, Filippine e Regno unito – parteciperanno a workshop per la pianificazione operativa multinazionale. Altri 10 osservatori includono Cambogia, Germania e Vietnam. Il Myanmar non partecipa dal golpe militare nel 2021.
“Attraverso Cobra Gold, dimostriamo la nostra determinazione a rispondere insieme per preservare un Indo-Pacifico libero e aperto in modo che tutte le nazioni possano mantenere la pace, la stabilità e la prosperità”, ha affermato l’ammiraglio John Aquilino, comandante del Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti allacerimonia di apertura.
“Ciò che rende Cobra Gold speciale è che esemplifica il tessuto della nostra amicizia, un’amicizia genuina che abbiamo tessuto insieme negli ultimi 200 anni”, ha dichiarato l’ambasciatore degli Stati Uniti in Thailandia Robert Godec in una conferenza stampa congiunta con il generale Thitichai Thienthong, capo del personale delle Royal Thai Armed Forces, all’inizio di questo mese.

India, tempio sostituisce elefante con robot per i rituali

India, tempio sostituisce elefante con robot per i ritualiRoma, 28 feb. (askanews) – Un tempio nello stato indiano meridionale del Kerala ha sostituito per i suoi rituali un elefante in carne e ossa con un elefante meccanico. Lo racconta oggi la BBC.
L’iniziativa delle autorità del tempio Irinjadappilly Sree Krishna, nel distretto di Thrissur, s’inquadra in un impegno a smettere di usare animali vivi per qualsiasi festività.
Il robot è stato donato da People for Ethical Treatment of Animals (PETA) India e dall’attrice Parvathy Thiruvothu. L’obiettivo è che contribuisca a diffondere l’opportunità di organizzare eventi “in modalità cruelty-free”.
Incatenati, sellati e decorati, gli elefanti svolgono un ruolo importante nelle feste del tempio in Kerala: lo stato ospita circa un quinto dei circa 2.500 elefanti in cattività del paese.
Da anni gli attivisti per il benessere degli animali denunciano il maltrattamento dei pachidermi. Il Centro per la ricerca sui diritti degli animali la scorsa settimana ha scritto al primo ministro dello stato in merito all’aumento della mortalità del mammifero, affermando che 138 elefanti in cattività sono morti in Kerala tra il 2018 e il 2023.
In una dichiarazione rilasciata lunedì, la PETA India ha affermato che sottoporre gli elefanti vivi a rumori estremamente forti durante i festival è “crudele” e ha esortato tutti i templi dello stato a passare a elefanti meccanici realistici. “È giunto il momento di compiere passi più forti e di maggiore impatto per fermare tali abusi e consentire agli animali di vivere una vita rispettosa e dignitosa”, ha spiegato l’organizzazione.
Secondo il quotidiano Indian Express, il modello di elefante donato dalla PETA è alto 3,3 m, pesa 800 kg ed è sostenuto da un telaio di ferro.
Il sacerdote del tempio Rajkumar Namboothiri ha detto al quotidiano Indian Express di essere felice per aver ricevuto il robot e ha auspicato “che anche altri templi pensino di sostituire gli elefanti veri con elefanti robotici per i loro rituali”.

Kim Jong Un: necessario cambiamento radicale del settore agricolo

Kim Jong Un: necessario cambiamento radicale del settore agricoloRoma, 28 feb. (askanews) – Il leader supremo nordcoreano Kim Jong Un ha ordinato un “cambiamento radicale” nella produzione agricola entro pochi anni nel suo discorso nel secondo giorno di una riunione-chiave del partito-stato nordcoreano dedicata proprio all’agricoltura, mentre la Corea del Sud e osservatori internazionali sostengono che la lunga chiusura ermetica di Pyongyang per le misure anti-Covid ha portato la popolazione alla fame.
Kim – secondo il resoconto dato dall’agenzia di stampa ufficiale KCNA – ha sottolineato la necessità di trovare modi per uno “sviluppo stabile e sostenuto dell’agricoltura” durante il secondo giorno di lavori del Plenum allargato del Comitato centrale del Partito dei lavoratori della Corea.
Il raro incontro del partito è stato convocato in un momento in cui la situazione alimentare del Nord appare precaria a causa delle crescenti difficoltà economiche causate dai blocchi dei confini per combattere la pandemia di COVID-19 e dalle sanzioni globali sui suoi programmi nucleari e missilistici.
Il leader ha dettato la linea, chiedendo che vengano trovate modalità “perseguibili per raggiungere con successo l’obiettivo di produzione di grano di quest’anno e portare un cambiamento radicale nella produzione agricola entro pochi anni”.
La relazione del capo nordcoreano non si è addentrata, a quanto se ne sa, su quali siano le misure specifiche che dovrebbero essere assunte per realizzare il richiesto cambiamento radicale.
Un funzionario del ministero dell’unificazione della Corea del Sud ha detto all’agenzia di stampa sudcoreana Yonha che Pyongyang “sembra stia discutendo una vasta gamma di questioni, comprese le agende relative all’alimentazione e all’agricoltura e alle questioni economiche”.
Al Plenum stanno partecipando anche i principali esponenti del settore agricolo, che sono stati visti seduti in prima fila sul podio della riunione, ha aggiunto il funzionario sudcoreano. Tra loro Ri Chol Man, direttore del dipartimento dell’agricoltura del partito, e Ju Chol Gyu, presidente del comitato per l’agricoltura del governo.
L’Agenzia per l’alimentazione e l’agricoltura dell’Onu, la Fao, prima della pandemia aveva già rilevato che circa la metà della popolazione nordcoreana era malnutrita. Recentemente le autorità sudcoreane hanno accusato Pyongyang di lasciar morire “decine di persone” per fame ogni giorno.
Secondo l’Amministrazione per lo sviluppo rurale della Corea del Sud, il raccolto nordcoreano di cereali del 2022 è stato di 4,51 milioni di tonnellate, con un calo ulteriore rispetto al 2021 del 3,8 per cento. E, a peggiorare la situazione alimentare, il regime ha usato più decisione del solito nello schiacciare le transazioni nei mercati (illegali), il che ha creato ulteriori colli di bottiglia nella distribuzione.
Tra il 1994 e il 1998, durante la cosiddetta Ardua Marcia, una serie di disastri naturali (siccità, alluvioni) e soprattutto un’incapacità totale del regime di gestire il sistema della distribuzione alimentare, provocò in Corea del Nord un numero imprecisato di morti per fame, che secondo alcune stime superarono i 3 milioni.
Kim Jong Un è recentemente intervenuto sul tema della “rivoluzione rurale”, ponendo l’accento sul rispetto delle istruzioni che arrivano dal centro e sull’educazione ideologica dlele masse rurali. Ha anche promesso di fornire loro moderni strumenti di lavoro nei campi. Ma, secondo un’analisi del sito specializzato NK News, questo processo sta andando a rilento.

Scandalo Tokyo2020, denunciato gigante pubblicità Dentsu

Scandalo Tokyo2020, denunciato gigante pubblicità DentsuRoma, 28 feb. (askanews) – Le inchieste sulla malagestione di alcune delle attività connesse all’organizzazione delle Olimpiadi di Tokyo del 2020, poi svolte nel 2021, continuano a essere all’ordine del giorno in Giappone. Secondo quanto riferiscono oggi i media nipponici, il regolatore per la competizione ha presentato denunce penali contro il gigante della pubblicità Dentsu e altre cinque grandi compagnie con l’accusa di aver truccato i contratti.
Il regolatore ha inoltre proceduto alla denuncia di sette individui, non esplicitamente indicati.
La Commissione giapponese per il commercio giusto, di fatto l’antitrust, ha denunciato, oltre al gigante Dentsu, anche Hakuhodo DY Holdings, Tokyo Agency, Fuji Creative Corporation, Cerespo and Same Two.
Lo scandalo attorno alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020 ha avuto lo scorso anno un forte impulso dopo l’arresto di Haruyuki Takahashi, uno dei membri dell’ex comitato organizzatore ed ex alto dirigente della Dentsu, accusato di aver ricevuto circa 350mila euro di mazzette dal produttore di abiti Aoki Holdings, che è stato partner ufficiale per Tokyo 2020. Takahashi ha respunto ogni addebito.

Caccia ai sottomarini: l’esercitazione Nato al largo di Catania

Caccia ai sottomarini: l’esercitazione Nato al largo di CataniaCatania, 27 feb. (askanews) – Battaglie navali nel Mediterraneo, ma simulate. Ha preso il via oggi e terminerà il 10 marzo al largo di Catania l’esercitazione Nato antisommergibile, “Dynamic Manta 2023”. Coinvolti nel primo giorno sette mezzi di superficie, prevalentemente fregate antisommergibile, da nove paesi Nato, Italia compresa, tre sottomarini e mezzi aerei della Marina Militare. Nei prossimi giorni saranno 10 mezzi di superficie e cinque sottomarini da diversi paesi Nato.
L’attività addestrativa denominata Dynamic Manta, sin dal 2013, è una delle più importanti e complesse esercitazioni antisommergibile della NATO. Pianificata dal Comando Marittimo Alleato (NATO Allied Maritime Command – MARCOM) e condotta al largo delle coste orientali e meridionali della Sicilia, la DYMA è mirata principalmente all’addestramento e alla condotta delle operazioni di difesa anti sommergibile (Anti Submarine Warfare – ASW).
Quest’anno saranno cinque i sommergibili impiegati, appartenenti alle Marine di Grecia, Italia, Turchia e Stati Uniti; i battelli opereranno sotto il controllo del Comando Sommergibili dell’Alleanza Atlantica (NATO Submarine Command – COMSUBNATO), addestrandosi con le Unità di superficie. Previsto anche l’impiego dei velivoli da pattugliamento marittimo (Maritime Patrol Aircraft – MPA) provenienti da Canada, Francia, Germania, Grecia, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti. Il tutto sotto il comando del Rear Admiral (US Navy) Michael S. Sciretta, Comandante del Secondo Gruppo Navale permanente della NATO (Standing NATO Maritime Group 2 – SNMG 2).
La Marina Militare prenderà parte all’esercitazione con la fregata in versione ASW Carlo Margottini (F592), la fregata Carabiniere (F593), due sommergibili e due elicotteri di base presso la Stazione Elicotteri di Catania. Inoltre, l’Italia in qualità di nazione ospite, fornirà il supporto logistico della base navale di Augusta e della base aerea di Sigonella a Catania.
La Dynamic Manta è una delle esercitazioni di maggior rilievo della NATO, volta a garantire l’interoperabilità costante tra forze aeree, di superficie e subacquee nella lotta anti-sommergibile. Mediante la presenza di scenari addestrativi a difficoltà crescente, che vanno dalla bassa all’elevata complessità, l’esercitazione permette di istituire un coordinamento delle operazioni tra forze armate appartenenti a paesi diversi e operanti in un contesto multi-minaccia.

A Roma la Festa del Martisor nel segno della rinascita e della pace

A Roma la Festa del Martisor nel segno della rinascita e della paceRoma, 27 feb. (askanews) – L’arrivo della primavera come simbolo di una rinascita e di una resilienza che possa portare un messaggio di pace e resistenza, contro le minacce che vengono dalla guerra in Ucraina. E’ questo il messaggio che è emerso nel corso dell’evento dedicato al Campidoglio alla Festa del Martisor 2023, organizzato dall’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, in partenariato con il Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest, il Centro di Documentazione Sito Patrimonio Mondiale UNESCO di Roma, l’Ambasciata della Repubblica di Moldova nella Repubblica Italiana e la Lega degli Studenti Romeni all’Estero – filiale Italia e con il patrocinio di Roma Capitale.
L’evento “MARTISOR. Simbolo della primavera incluso nel patrimonio immateriale dell’UNESCO” è stato aperto dai saluti di Ugo Papi, consigliere del sindaco di Roma per le relazioni internazionali: “Questa è la casa di Roma, la casa dei romani e la casa dei romeni con cui ci sono grandi rapporti anche nell’ambito delle tradizioni e nella cultura, come in questo caso. La comunità romena è la più numerosa tra quelle straniere che si trovano nella Capitale, una comunità ben integrata e laboriosa. I legami sono sempre più solidi e siamo qui per festeggiare la festa del Martisor”.
L’ambasciatrice di Romania Gabriela Dancau ha ricordato che “dall’inizio del mio mandato è diventata un’abitudine celebrare le feste tradizionali del mio Paese insieme all’ambasciata della repubblica di Moldova” e “cinque settimane fa grazie alla disponibilità dell’amministrazione e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri il Campidoglio ha ospitato un evento sui 30 anni di emigrazione romena in Italia, una comunità, quella romena, che include anche i cittadini della Moldova che si identificano in Italia con il passaporto romeno. I romeni di entrambi i lati del confine si riuniscono insieme per celebrare le tradizioni comuni” e questo è anche il caso del Martisor, la festa per l’arrivo della primavera che si celebra l’1 marzo.
“L’arrivo della primavera, che celebriamo con la Festa del Martisor, viene accolto con maggiore intensità nella nostra regione dell’Est Europa, rispetto all’Italia, una regione che ha conosciuto gli effetti dell’inverno climatico e dell’inverno geopolitico. Quando il freddo nelle case viene usato come arma per spezzare la volontà dei cittadini come succede in questi giorni, celebrare questa festa dell’arrivo della Primavera, del rinnovamento del mondo, della vita, è una formula di resistenza simbolica e pacifica”, ha detto l’ambasciatrice.
“Il riconoscimento da parte dell’Unesco del valore universale delle usanze tradizionali dell’Europa sudorientale si traduce con l’apprezzamento al contributo antropologico” di queste feste e “del loro messaggio di perseveranza nell’andare avanti nonostante gli ostacoli che la geografia e la geopolitica hanno messo sul loro cammino”, ha aggiunto.
Per Anatolie Urecheanu, ambasciatore di Moldova in Italia questa “antica tradizione, ci ricorda l’arrivo della primavera che viene festeggiato con il simbolo bianco e rosso, di rinascita, cambiamento e speranza. Una tradizione che si è conservata negli anni nello spazio della Romania e della Moldava”.
“Nella concezione popolare la Festa del Martisor, non è solo un evento tradizionale ma anche ancestrale che definisce la rinascita e la vittoria del bene sul male. Quest’anno auspico che sia speciale e che abbia un forte messaggio di pace. La guerra in Ucraina, è la più grande atrocità nel Continente europeo dalla Seconda guerra mondiale. Dopo l’Ucraina, la Moldova è la più colpta da questa guerra non provocata e ingiusta. Ma la solidarietà dei paesi democratici si è rivelata più forte dell’ambizione di Putin nel voler restaurare l’impero sovietico”, ha sottolineato l’ambasciatore moldavo.
Successivamente è interventuto il dottor Giorgio Bortolumucci in rappresentanza del comitato Roma Expo 2030: “La primavera è il momento in cui la natura si risveglia. Vogliamo legare la speranza, la primavera ed Expo 2030, perché uno dei temi che il progetto di Roma affronta è la rigenerazione e l’inclusione e quindi si parla del futuro. La comunità romena dimostra quanto Roma sia inclusiva e capace di accogliere, si tratta della comunità straniera più ampia e la meglio integrata, quindi contiamo molto sul vostro appoggio”.
Elisabetta Maffioli, Responsabile del Centro di Documentazione Sito Patrimonio Mondiale UNESCO di Roma per la promozione della città come Patrimonio Mondiale ha raccontato il lavoro del centro che si trova a Porta del popolo sottolineando come l’evento di oggi sia “un’occasione di collaborazione, incontro e promozione culturale. Il tema di fondo è il ruolo della cultura come strumento di dialogo e di reciproca conoscenza. E’ evidente come questa tradizione rappresenti un forte punto di aggregazione e condivisione tra comunità. Da occasioni come questa si contribuisce alla formazione di società più aperte e dialoganti”.
Georgiana Onoiu, Capo Sezione dei Beni Culturali del Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest ha parlato della nascita della tradizione e delle sue caratteristiche: “Il Martisor rappresenta una tradizione tramandata fin dall’antichità. In occasione di questa festività si realizza e si indossa un cordone intessuto di due fili di lana, cotone o seta, uno bianco e uno rosso, realizzato dalle donne e donato ai membri della comunità che lo indossavano a partire dall’1 marzo, intorno al collo, al polso, alla caviglia, avvolto intorno alla pancia o, successivamente appuntato al petto”.
Dopo l’utilizzo, ha raccontato, “viene deposto su un ramo fiorito, sotto un sasso, gettato nel pozzo o in un campo verde” o ancora “sulle corna degli animali o all’ingresso del focolare domestico della casa o della stalla, con una funzione di protezione”. Nell’ambiente urbano nei secoli il cordicino è stato poi realizzato “in seta, su scala industriale, e ad esso si sono aggiunti piccoli ciondoli di vari materiali (metallo, legno, vetro, tessuti, ecc.). La combinazione di bianco e rosso non è altro che l’espressione visiva del rapporto tra l’uomo e il suo ambiente di vita. Il bianco rappresenta la luce, la purezza, il candore e il rosso rappresenta la vita”.
Dopo la fine dell’evento la squadra della Lega degli Studenti Romeni all’Estero – filiale Italia distribuirà i martisor, nella Piazza del Campidoglio, nell’ambito della campagna “Martisor fra dono e memoria”.

Amb. Moldova: unità Paesi democratici più forte di ambizione Putin

Amb. Moldova: unità Paesi democratici più forte di ambizione PutinRoma, 27 feb. (askanews) – “Nella concezione popolare la Festa del Martosir, non è solo un evento tradizionale ma anche ancestrale che definisce la rinascita e la vittoria del bene sul male. Quest’anno auspico che sia speciale e che abbia un forte messaggio di pace. La guerra in Ucraina, è la più grande atrocità nel Continente europeo dalla Seconda guerra mondiale. Dopo l’Ucraina, la Moldova è la più colpita da questa guerra non provocata e ingiusta. Ma la solidarietà dei paesi democratici si è rivelata più forte dell’ambizione di Putin nel voler restaurare l’impero sovietico”, ha detto l’ambasciatore di Moldova in Italia Anatolie Urecheanu all’evento “MARTISOR. Simbolo della primavera incluso nel patrimonio immateriale dell’UNESCO” che si è svolto nella la Sala Laudato Si’ del Palazzo Senatorio di Roma.

Ambasciatrice Dancau: Martisor è resistenza simbolica e pacifica

Ambasciatrice Dancau: Martisor è resistenza simbolica e pacificaRoma, 27 feb. (askanews) – “L’arrivo della primavera, che celebriamo con la Festa del Martisor, viene accolto con maggiore intensità nella nostra regione dell’Est Europa, rispetto all’Italia, una regione che ha conosciuto gli effetti dell’inverno climatico e dell’inverno geopolitico. Quando il freddo nelle case viene usato come arma per spezzare la volontà dei cittadini come succede in questi giorni, celebrare questa festa dell’arrivo della Primavera, del rinnovamento del mondo, della vita, è una formula di resistenza simbolica e pacifica”, ha detto l’ambasciatrice di Romania in Italia Gabriela Dancau aprendo l’evento “MARTISOR. Simbolo della primavera incluso nel patrimonio immateriale dell’UNESCO” nella la Sala Laudato Si’ del Palazzo Senatorio di Roma.
“Il riconoscimento da parte dell’Unesco del valore universale delle usanze tradizionali dell’Europa sudorientale si traduce con l’apprezzamento al contributo antropologico” di queste feste e “del loro messaggio di perseveranza nell’andare avanti nonostante gli ostacoli che la geografia e la geopolitica hanno messo sul loro cammino”.

Otto anni da morte Nemtsov, Usa ricordano l’oppositore russo

Otto anni da morte Nemtsov, Usa ricordano l’oppositore russo

Anticipò guerra in Ucraina. Price: rimangono Navalny, Kara-Murza

Milano, 27 feb. (askanews) – Otto lunghi anni: ricorre oggi l’anniversario dell’assassinio a pochi passi dal Cremlino di Boris Nemtsov, l’ex vice primo ministro russo e storico esponente del fronte liberale, nonchè oppositore irriducibile di Vladimir Putin. “Ha dedicato la sua vita a migliorare quella dei suoi concittadini: era impavido e schietto, e il suo impegno civico ha continuato a ispirare altri politici pro-democrazia e difensori dei diritti umani, come Aleksey Navalny e Vladimir Kara-Murza”, afferma Ned Price, portavoce del dipartimento di Stato americano nel ricordarlo oggi.
“Sebbene il Cremlino continui a intensificare la sua campagna di repressione, Navalny, Kara-Murza e centinaia di altri prigionieri politici rimangono strenui sostenitori di una Russia più libera e democratica”, prosegue Price. “Oggi, mentre rendiamo omaggio a Boris Nemtsov e alla sua eredità, riconosciamo anche quei coraggiosi russi che continuano a lavorare nonostante la dura repressione per un futuro migliore per il loro paese” ha chiosato Price.
Nei giorni scorsi Ylja Yashin, ex collaboratore di Nemtsov ha scritto una lettera aperta su Time Magazine: “Mi chiamo Ilya Yashin, un politico dell’opposizione russa, che il Cremlino tiene in prigione dalla metà della scorsa estate. Sono stato condannato a 8 anni e mezzo di reclusione perché mi sono espresso pubblicamente contro la guerra in Ucraina. Ma oggi voglio dire qualche parola in difesa della mia nazione. Primo: abbiamo resistito. Dall’inizio della guerra e per tutto il 2022, la polizia in Russia ha arrestato quasi 20.000 oppositori della guerra. Secondo i gruppi per i diritti umani, le proteste si sono svolte quasi ogni giorno in diverse città dal 24 febbraio 2022 e solo 18 di quei giorni sono trascorsi senza arresti e detenzioni. Secondo: le persone stanno fuggendo da Putin. Nell’ultimo anno, circa 700.000 cittadini hanno lasciato la Russia… Terzo: Coloro che rimangono in Russia vivono con i diritti degli ostaggi. Molti di loro non appoggiano la guerra, ma tacciono, timorosi delle repressioni”.
Nemtsov, ex vicepremier con Boris Eltsin, a 55 anni venne ucciso a colpi di arma da fuoco sul ponte che collega il lungofiume a ridosso del Cremlino con la riva opposta della Moscova e il quartiere Zamoskvorechy. È stato colpito quattro volte alla schiena. Con lui c’era solo la modella ucraina Anna Duritskaya, 22 anni, sua compagna da tre anni. Diversi scenari sull’assassinio del leader dell’opposizione Boris Nemtsov il 27 febbraio 2015 sono stati pubblicati dai media russi indipendenti e filo-Cremlino.
Nemtsov era stato concorrente diretto di Vladimir Putin alla fine degli anni ’90, mentre entrambi lottavano per prendere il potere dall’allora presidente Boris Eltsin. Come segnalato proprio dal dipartimento di Stato un anno fa, tra gli ultimi progetti di Nemtsov, prima di essere ucciso nel 2015, c’era un rapporto che anticipava l’intervento militare russo in Ucraina, che il leader del Cremlino ha negato fino a un attimo prima dell’invasione.
Putin aveva definito il suo oppositore una persona “onesta” in un telegramma di condoglianze alla madre della vittima, prendendo immediatamente il totale controllo delle indagini per la ricerca dell’assassino.
Secondo sua figlia, Zhanna Nemtsova, giornalista, attivista e fondatrice della Boris Nemtsov Foundation per la libertà e la democrazia in Russia “l’opinione pubblica è essenziale. Ma questa guerra lascia le persone fredde” perchè così “è molto più facile affrontare la propria vita”.

Seoul: presto per dire che figlioletta di Kim Jong Un gli succederà

Seoul: presto per dire che figlioletta di Kim Jong Un gli succederàRoma, 27 feb. (askanews) – La Corea del Sud valuta che sia “troppo presto” per ritenere che la giovane figlia di Kim Jong Un, Kim Ju Ae, possa essere considerata l’apparente erede del trono nordcoreano. Lo ha affermato il ministro dell’Unificazione di Seoul, Kwon Young-se, in un’intervista alla stazione radio locale CBS, nella quale però ha ricordato che quella della Corea del Nord è una società “molto più patriarcale” di quella del Sud.
Kim Ju Ae, la cui esistenza è stata recentemente ammessa e ha l’età apparente di 10 anni, è recentemente apparsa almeno in sette appuntamenti al fianco del padre a partire da novembre, anche in occasione di lanci di missili. Questo ha portato alcuni osservatori a ritenere che la ragazzina possa essere colei sulla quale si appuntano le attese del padre per una futura successione.
“Se pure la Corea del Nord cominciasse ora i suoi piani di successione, resta aperta la questione se lei possa mai guidare il regime nordcoreano che è incentrato sui militari”, ha detto Kwon, mostrando perplessità sull’ipotesi che una donna possa essere accettata dalla società nordcoreana come leader.
Kim – secondo quanto ha segnalato Kwon – ha “chiaramente dimostrato” di avere l’intento di consegnare il potere alla quarta generazione della sua famiglia, ma è “un po’ troppo presto” per individuare nella piccola Ju Ae il successore. Peraltro non c’è alcuna certezza che Kim non abbia anche un figlio maschio: in passato si è parlato su un figlio maggiore di genere maschile per il leader supremlo ordcoreano.
Il ministro sudcoreano è tornato anche sul tema del recente lancio di un missile intercontinentale balistico (ICBM) Hwasong-15, affermando che secondo Seoul le forze nordcoreane potrebbero essere presto in grado di effettuare un lancio di un ICBM in un’angolatura normale – e non con una triettoria a cupola come accaduto nel recente lancio di questo mese – in modo da poter raggiungere gli Stati uniti.
Kwon, infine, ha anche ribadito che la Corea del Nord è pronta a effettuare in qualsiasi momento il suo settimo test nucleare. “Stanno tenendo – ha detto ancora il ministro – i tunnel numero 3 e numero 4 presso il suo sito nucleare di test a a Punggye-ri ben pronto (per il test)”.