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Piantedosi: Milano non è fuori controllo ma no a sottovalutazioni

Piantedosi: Milano non è fuori controllo ma no a sottovalutazioniMilano, 28 nov. (askanews) – “Non si può dire che Milano sia un città fuori controllo. Poi ogni segnale non va sottovalutato, non c’è dubbio”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al termine del vertice organizzato in Prefettura per fare il punto della situazione dopo i disordini scoppiati nei giorni scorsi al quartiere Corvetto.


Durante la riunione, ha sottolineato il ministro in una dichiarazione trasmessa da RaiNews24, “abbiamo fatto un’analisi serena, concreta e approfondita anche degli episodi successi”. In particolare, ha puntualizzato ancora Piantedosi, “è stato rappresentato che al solo Corvetto nel corso di quest’anno sono stati fatti più di 40 servizi ad alto impatto con 162 arresti. Cito il Corvetto perchè è assunto ai fasti della cronaca, ma si potrebbero moltiplicare per gli altri quadranti. Quindi – ha concluso il titolare del Viminale – Milano è una città dove le forze di polizia fanno il loro dovere, e lo fanno in sinergia con le altre istituzioni”.

MotoGp, Martin: “Al mondiale adesso non penso”

MotoGp, Martin: “Al mondiale adesso non penso”Roma, 28 nov. (askanews) – “Ancora non so cosa posso fare. Devo vedere come va la moto. Aprilia può essere competitiva perché lo ha già fatto vedere l’anno scorso e io so di poter fornire maggiore regolarità. Ma vincere un Mondiale è un obiettivo più grande. Nemmeno ci penso adesso”. Lo ha detto in una intervista al Mundo Deportivo Jorge Martin, campione del mondo con la Ducati Pramac nel 2024 ma sul sellino dell’Aprilia nella prossima stagione. Credo di potermelo giocare nel 2026 – ha proseguiro – Ora è il momento di ripartire da zero, vedere quando arriverà il nostro primo podio, la prima vittoria per poi crescere”. Jorge, invece, sa bene quali sono i veri pretendenti alla sua corona iridata: “È normale considerare Bagnaia e Marquez come protagonisti assoluti. Pecco e Marc sono i piloti in attività con più titoli MotoGP e la Ducati è la moto vincente. Saranno senza dubbio i favoriti”.


Paradossalmente per Jorge, a minacciare il suo regno sarà proprio la squadra in cui non è stato inserito, lasciando spazio a Marquez. Un’esclusione diventata motivazione dal punto di vista dello spagnolo: “Personalmente alla fine è stato quasi togliersi un peso dalle mie spalle. Lavoravo da tempo per mettermi in mostra. Non aveva senso non essere inseriti nel Lenovo team, ma, a causa di situazioni difficili da controllare, è andata diversamente. Si tratta di affari e l’ho capito perfettamente in quel momento. Mi sono semplicemente concentrato nel continuare a dare il 100%”. Aggiunge Jorge: “La squadra si è rafforzata. Pramac e il mio team personale hanno trovato unità e spirito per lottare fino alla fine con tutto ciò che avevamo. E grazie a quella decisione della Ducati abbiamo vinto il Mondiale”. Un trionfo, che Jorge spera di ripetere: “So di avere molti margini di miglioramento. Voglio vincere più titoli possibili”. Più chiaro di così…

Violenza sulle donne, Ghio a Meloni: sono morta a 12 anni anche per colpa di persone come lei

Violenza sulle donne, Ghio a Meloni: sono morta a 12 anni anche per colpa di persone come leiGenova, 28 nov. (askanews) – “Se sono morta a 12 anni è anche per colpa di persone come lei che, pur avendo il potere nelle mani, pur avendo gli strumenti per cambiare, scelgono di guardare da un’altra parte, trovando continuamente un capro espiatorio, addossando al singolo la colpa, per evitare di risolvere il problema nascondendolo dietro parole retoriche”. Con queste dure parole Francesca Ghio, la consigliera comunale di Genova che martedì scorso ha denunciato in aula di essere stata violentata a 12 anni, ha commentato sui social la telefonata di solidarietà ricevuta dalla premier Giorgia Meloni.


“Quando le soluzioni ci sono – sottolinea la consigliera di Alleanza Verdi e Sinistra – serve la volontà politica di applicarle. Non farlo è una risposta chiara. Vogliamo l’educazione sessuo-affettiva, alle emozioni e al consenso in tutte le scuole del Paese, per tutti i bambini e le bambine di oggi che saranno gli adulti di domani”. “Cara presidente Giorgia Meloni – aggiunge Ghio rivolgendosi direttamente alla premier – ti ringrazio per la vicinanza ma se ho parlato non è per avere supporto morale. La mia morale è solida e alle mie lacrime ci pensano le mie sorelle. Se ho parlato è perché voglio una fine a questo dolore, perché nessun’altra debba continuare a passarci attraverso. ‘Sono madre’, mi ha detto al telefono. Sono madre anche io e lotto per mia figlia e anche per la sua. Per i figli e le figlie di tutti noi. Dire che vi dispiace – conclude la consigliera comunale – serve solo a voi stessi per sentirvi meglio con quello che avete o non avete fatto”.

Confindustria, Maria Anghileri verso presidenza Giovani Imprenditori

Confindustria, Maria Anghileri verso presidenza Giovani ImprenditoriRoma, 28 nov. (askanews) – Maria Anghileri verso la presidenza dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Anghileri, lecchese classe 1987, è candidata unica per la successione a Riccardo Di Stefano, presidente in scadenza degli industriali under 40.


In qualità di leader dei Giovani, Anghileri, chief operating officer del Gruppo Eusider, entrerà di diritto, nella squadra del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. Dopo aver conseguito la maturità classica al liceo Manzoni di Lecco, Anghileri si laurea a pieni voti in Giurisprudenza presso l’Università Commerciale Bocconi di Milano nel 2011 e nel 2015 si abilita alla professione di avvocato. Completa la sua formazione all’estero, con un corso alla Columbia University di New York e presso studi legali e organizzazioni internazionali. Nel 2019 infine frequenta alla Harvard Business School di Boston il programma di executive education Owner President Management Program. Dal 2013 al 2016 ha dapprima svolto la pratica forense e in seguito esercitato la professione di avvocato presso lo Studio Lombardi di Milano.


A partire da maggio 2016 entra nell’azienda di famiglia, il Gruppo Eusider, centro servizi siderurgico da quattro generazioni nel settore dell’acciaio, dove attualmente ricopre il ruolo di Chief Operating Officer. Il Gruppo opera attraverso 14 sedi dislocate in aree strategiche del territorio nazionale, impiega 500 addetti con un fatturato di 700 milioni di euro. Inizia la sua esperienza nel Movimento dei Giovani Imprenditori nel 2015. Diventa nel 2017 Membro del Consiglio di Presidenza di Confindustria Lecco Sondrio, con delega al progetto Elite. Nel 2018 ricopre la carica di vicepresidente Giovani Imprenditori di Confindustria Lecco Sondrio, con delega al Comitato Regionale e Vice Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia con delega al progetto Circular Economy. Nel luglio 2019 diventa vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda, con Delega al Consiglio Nazionale e allo sviluppo di impresa. Infine, è delegata del Gruppo Giovani di Assolombarda per il progetto G20 Young Entrepreneurs’ Alliance – G20YEA.

Governo, Forza Italia: non serve una verifica, ma la Lega si dia una calmata

Governo, Forza Italia: non serve una verifica, ma la Lega si dia una calmataRoma, 28 nov. (askanews) – “Non serve una verifica di governo ma si deve tornare a rispettare il programma sottoscritto con gli elettori e fare le cose condivise”. Lo ha detto Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia e vice-capogruppo vicario alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it, in merito alle ultime tensioni nel governo e nella maggioranza soprattutto con la Lega.


Però proprio i leghisti dicono che lo Ius Scholae che Forza Italia ha proposto non è nel programma di governo “Falso. Al punto sei del programma elettorale con il quale abbiamo vinto le elezioni nel 2022 – ha aggiunto – c’è il principio generale di una migliore integrazione degli stranieri regolari in Italia. Ed è proprio la nostra proposta che abbiamo chiamato Ius Italiae. Poi Salvini, passatemi il termine, fa un po’ il ‘paraculetto’ e dice che nel programma c’è anche la riduzione della pressione fiscale per difendere l’emendamento bocciato sul canone Rai. Ma quella mancetta di 0,50 euro a cittadino che avremmo regalato anche ai super-ricchi sarebbe costata 450 milioni di euro agli altri contribuenti. Noi diciamo invece di usare quelle risorse per ampliare la platea delle persone che potranno beneficiare della riduzione dell’Irpef, per eliminare la sugar tax o per aumentare le pensioni minime. Tutti obiettivi condivisi e scritti nel programma di governo”. In molti nella Lega, pur senza dichiararlo, pensano che Forza Italia abbia votato contro il taglio del canone Rai per difendere Mediaset e i figli di Berlusconi “Falso anche questo. La Lega con il suo emendamento – ha osservato Nevi – non proponeva di abbassare o aumentare il tetto pubblicitario della Rai ma di tagliare il canone, non c’entra assolutamente niente. E comunque l’aumento del tetto pubblicitario per la Rai non danneggerebbe Mediaset ma tutto il sistema editoriale italiano. Anzi forse Mediaset meno di tutti. Chi dice queste cose è solo perché vuole confondere le carte e tentare di buttare la palla in tribuna. La Lega voleva far risparmiare 50 centesimi al mese a persona creando un buco di 450 milioni alla Rai che poi sarebbe dovuto essere risanato dallo Stato altrimenti la tv pubblica sarebbe fallita. Pensiamo solo che la sugar tax vale 250 milioni di euro e sta terrorizzando l’intero sistema produttivo italiano di quel settore. Usiamo i soldi per le priorità e tra queste non c’è certo l’abolizione del canone Rai”. Un messaggio alla Lega? “Si dia una calmata, abbassi i toni e torniamo a parlarci di più”, ha concluso Nevi.

Al via le prevendite dei live di Lazza negli stadi

Al via le prevendite dei live di Lazza negli stadiMilano, 28 nov. (askanews) – Fresco di premiazione ai SIAE Music Awards nella categoria Miglior Canzone Streaming Italia con Cenere, inarrestabile e sempre al lavoro per superarsi, Lazza ha sorpreso tutti con l’uscita di OuverFOURe, disponibile su tutte le piattaforme digitali (Island Records).


Insieme al nuovo brano prodotto da Low Kidd e Drillionaire, Lazza sgancia una bomba pronta a marchiare a fuoco l’estate 2025, annunciando oggi Lazza | Stadi 2025, i suoi primi stadi in carriera in programma il 5 luglio a Lignano Sabbiadoro (UD) @ Stadio Teghil (Data zero) e il 9 luglio 2025 a Milano @ Stadio San Siro. I biglietti saranno disponibili online su www.vivoconcerti.com da oggi 28 novembre alle ore 14:00, e da martedì 3 dicembre alle ore 11:00 nei punti vendita autorizzati.


Due eventi -prodotti da Vivo Concerti- che segnano un nuovo, imponente passo nella carriera dell’artista con all’attivo 109 Dischi di Platino e 50 Ori, consacrandolo definitivamente nell’Olimpo della musica live italiana, dopo aver mandato completamente sold out a tre mesi dalla partenza le 11 date del LOCURA TOUR 2025, in programma nei palazzetti da gennaio. San Siro è molto più di uno stadio: per Lazza è un sogno coltivato da sempre, un luogo iconico che ha segnato a più riprese il suo percorso, a cui ha duramente lavorato affinché si realizzasse. Con LOCURA OPERA N.1 lo scorso settembre si è portato vicinissimo, esibendosi con l’Orchestra Sinfonica di Milano alle porte dello Stadio con uno spettacolo che ha riscritto le regole dei live show. Ora quel sogno diventa realtà: il 9 luglio 2025, Lazza si prenderà la Scala del calcio, realizzando un traguardo che non è solo personale, ma un momento di consacrazione, simbolo di un legame indissolubile tra le sue passioni e la sua città.


Proprio dagli spalti di San Siro Lazza lancia il videoclip di OuverFOURe firmato da LateMilk. Un’opera visivamente potente che, attraverso un’estetica evocativa, riflette l’essenza di OuverFOURe: tra i frame più suggestivi, Lazza accanto a un pianoforte in fiamme, simbolo di una passione artistica in continuo ardere. Quarto capitolo dell’iconica serie di intro che dal 2017 è puro marchio di fabbrica Lazzarini, OuverFOURe ribadisce la cifra stilistica dell’artista, fondendo pianoforte e beat in un equilibrio perfetto. Un viaggio sonoro che parte da un’intro lenta e intensa, dominata dalle note del pianoforte, per evolversi in un banger crudo che svela ogni sfaccettatura della personalità di Lazza: instancabile, ambizioso, sempre proiettato oltre.

Sgomberate case abusive a Caivano, Meloni: lo Stato mantiene l’impegno, inizia fase 2 piano riqualificazione

Sgomberate case abusive a Caivano, Meloni: lo Stato mantiene l’impegno, inizia fase 2 piano riqualificazione“Passo determinante per restituire dignità ai cittadini perbene” Roma, 28 nov. (askanews) – Operazione interforze, coordinata dalla procura di Napoli Nord, nel Parco Verde di Caivano (Napoli), per liberare 36 case occupate abusivamente. Gli sgomberi sono stati eseguiti dagli agenti della polizia giudiziaria della Squadra mobile di Napoli, del commissariato di Afragola, del gruppo carabinieri di Castello di Cisterna, della compagnia e della stazione di Caivano e dei finanzieri del gruppo di Frattamaggiore.


In esecuzione 36 decreti di sequestro, emessi dal gip del tribunale di Aversa, nei tre comparti – A, B e C – del quartiere edilizio popolare. Su 240 decreti emessi complessivamente, si è provveduto a liberare quelle abitazioni per le quali non è possibile che possa espletarsi con esito positivo una procedura di regolarizzazione, sia per mancanza di requisiti reddituali che per l’esistenza di requisiti soggettivi ostativi, per precedenti penali a carico degli occupanti. “L’esecuzione – si legge in una nota a firma della procuratrice di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone – viene condotta nel rispetto della dignità delle persone e assicurando la tutela di eventuali situazioni di particolare vulnerabilità di appartenenti ai nuclei familiari dei soggetti destinatari dei provvedimenti di sequestro”.


“Oggi lo Stato mantiene un altro impegno preso coi cittadini. In occasione dell’inaugurazione del nuovo Centro ‘Pino Daniele’, avevamo annunciato che il lavoro del Governo a Caivano non era affatto concluso e che sarebbe andato avanti. Così è stato. Oggi è iniziata la fase 2 del programma di riqualificazione e rigenerazione urbana portato avanti negli ultimi 15 mesi, con lo sgombero degli alloggi occupati abusivamente al Parco Verde da soggetti condannati per reati di camorra”, afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Ringrazio la Prefettura di Napoli, la magistratura, la struttura commissariale, le Forze di polizia e tutti gli operatori coinvolti nell’operazione di oggi – aggiunge – passo determinante per restituire dignità ai cittadini perbene e oneste di Caivano. Siamo già al lavoro, anche grazie ad una sinergia tra pubblico e privato, per raggiungere il prossimo obiettivo, che è la riqualificazione degli immobili del Parco Verde. Il cammino prosegue. Intendiamo fare di Caivano un modello, e poi esportare quel modello in tutte le altre Caivano d’Italia. È un impegno gravoso, ma è quello che gli italiani si aspettano da noi. E non intendiamo deluderli”.

Meloni: nel 2023 il Sud è stato la locomotiva d’Italia

Meloni: nel 2023 il Sud è stato la locomotiva d’ItaliaRoma, 28 nov. (askanews) – “Noi abbiamo ancora tantissimi problemi da risolvere, abbiamo tantissimi problemi da risolvere nelle regioni del Sud, però ce lo vogliamo dire che nel 2023 il Sud è stato la locomotiva d’Italia? Che nel 2023 il Pil del Mezzogiorno è cresciuto dell’1,3% più di quanto non fosse la crescita della media italiana? Che qui l’occupazione è cresciuta anche di più di quanto non crescesse a livello nazionale, che è stato il Sud a dare l’impulso fondamentale all’export che ci ha portato per la prima volta a essere la quarta nazione esportatrice al mondo? Si può fare con un po’ di incentivi, infrastrutture, investimenti, orgoglio. E non devo spiegare ai sardi cosa sia l’orgoglio”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Cagliari per la firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il governo e la Regione Sardegna.


“La sfida più grande che noi dobbiamo vincere per le regioni del Mezzogiorno – ha concluso – è metterle nella condizione di dimostrare il loro valore potendo finalmente competere ad armi pari e questo si fa solamente con gli investimenti, con investimenti duraturi, con investimenti seri, con investimenti che possono combattere le troppe disparità che abbiamo vissuto in questa nazione. È un pezzo del lavoro che abbiamo fatto oggi insieme”.

Confindustria: a novembre 1 impresa su 2 prevede contrazione produzione

Confindustria: a novembre 1 impresa su 2 prevede contrazione produzioneRoma, 28 nov. (askanews) – Netto peggioramento delle aspettative delle imprese. La rilevazione di Confindustria per il mese di novembre segnala “un deciso peggioramento delle aspettative tra le grandi imprese industriali associate”. Quasi la metà delle aziende intervistate (46,9%) prevede una contrazione, moderata o significativa, della produzione industriale rispetto al mese precedente.


Rimane comunque elevata la percentuale di imprese che stimano una produzione stabile, attestandosi al 46,8%. Soltanto una piccola quota, il 6,3%, ipotizza un moderato incremento dell’attività produttiva, mentre nessuna prevede un aumento significativo, segnando un quadro negativo dopo mesi in cui la produzione era ritenuta stabile o in crescita. La domanda e gli ordini si confermano, secondo gli industriali, essere i principali punti di forza a sostegno della produzione nei prossimi mesi. Il saldo tra la quota di imprese che li considera fattori trainanti e quella che invece li ritiene ostacoli cresce significativamente, attestandosi al +7,8%.


La disponibilità di manodopera: torna ad essere un ostacolo rilevante per la produzione, dopo un cauto ottimismo dei mesi precedenti: saldo a -3,4% da -0,2%. I costi di produzione continuano a preoccupare le grandi imprese industriali. Il saldo, presenta un peggioramento: passando dal -1,5% rilevato a ottobre al -3,4%.


Rimangono stabilmente in territorio positivo i giudizi relativi alle condizioni finanziarie (+3%). In miglioramento, pur mantenendo un saldo negativo, le aspettative riguardo la disponibilità di materiali che passano dal -1,2% di ottobre al -0,3% di novembre.


Il sentiment sulla disponibilità degli impianti, che nella precedente rilevazione risultava pressoché stabile con un saldo di -1,3%, subisce un netto peggioramento, scendendo a -3,7% e diventando la principale fonte di preoccupazione per gli industriali.

Salvini: non voglio litigare con Tajani, ma siamo stati eletti per tagliare tasse

Salvini: non voglio litigare con Tajani, ma siamo stati eletti per tagliare tasseRoma, 28 nov. (askanews) – “Il centrodestra è stato votato dai cittadini per abbassare le tasse, non per aumentarle. Peraltro il canone era già stato ridotto l’anno scorso con i voti di tutta la maggioranza. Non capisco le polemiche. Ammetto però che nelle ultime ore non ho seguito direttamente le dinamiche parlamentari perché mi sono dedicato allo sciopero dei trasporti. Mi dispiace che una forza di maggioranza abbia votato con il Pd e sottolineo con soddisfazione invece che la Lega ha ottenuto la rateizzazione dell’acconto di novembre da gennaio a maggio 2025. È una boccata di ossigeno per quasi 300mila contribuenti”. Lo dice il vicepremier, ministro per le Infrastrutture e i Trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini, in una intervista alla Verità.


“Non rincorro i retroscena e non voglio litigare con Tajani ma ribadisco che un anno fa Fi votò la riduzione del canone. Ricordo che l’amico Berlusconi anche lui riteneva che il canone fosse una gabella da limare. Io sarei per la cancellazione”, risponde alla domanda se per Fi il tema delle tv sia sensibile ed è per questo che il partito fondato da Berlusconi ha votato contro il taglio del canone mandando sotto il governo. Quanto alla diversità di vedute tra Lega e Fi su Unicredit-Banco Bpm, Salvini osserva: “Le banche sono private ma svolgono un servizio fondamentale per i cittadini: chiudere sportelli, licenziare lavoratori, ridurre mutui e prestiti erogati, come successo in passato dopo acquisizioni e fusioni, non è utile al paese e non è gradito alla Lega”. Per il Ministro Unicredit è una banca straniera “perché i fondi italiani rappresentano solo l’8%. Ricordo che il presidente del Cda è Padoan, già ministro di sinistra che non ha lasciato buoni ricordi nel sistema bancario italiano: mi riferisco ai danni fatti dal Pd al Monte dei Paschi di Siena”.