Le regionali in Sardegna, Boccia: non c’è alternativa al Pd, senza di noi si perde
Roma, 27 feb. (askanews) – “Non c’è nessuna sudditanza” del Partito democratico rispetto al Movimento Cinquestelle, per avere sostenuto in Sardegna la candidata di Giuseppe Conte. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato. “Questa storia fa ridere, basta vedere i voti presi dalla lista del Pd. Siamo il partito più forte della coalizione che ha appoggiato Todde. Comunque il dato politico vero è che noi abbiamo fortemente voluto questo accordo, perché convinti di poter essere una alternativa credibile, e la segretaria Elly Schlein lo ha costruito con determinazione e pazienza”, ha commentato.
“E, vorrei aggiungere, c’è un altro dato su cui tutte le forze d’opposizione devono riflettere: non c’è alternativa senza il Partito democratico”, ha precisato Boccia.
Il Pd è il primo partito della regione. “Speriamo che il dato sia confermato. Dà il segno di una grande responsabilità politica, che il primo partito si faccia carico della coalizione, anche sostenendo una candidata che non proviene dalle sue fila. Quando si costruisce un’alleanza per governare, l’obiettivo è il risultato politico complessivo, a noi non interessa piazzare i nostri candidati, curare il nostro orticello e restare isolati”, ha commentato.
Le regionali in Sardegna, Calenda: una lezione di cui terremo contoRoma, 27 feb. (askanews) – “Complimenti ad Alessandra Todde per la vittoria e a Renato Soru per aver condotto una difficile battaglia raggiungendo un risultato non scontato. Le elezioni regionali si confermano insormontabili, dato il sistema elettorale ad un turno secco e la scarsa partecipazione che marginalizza il voto d’opinione, per le forze e i candidati che stanno fuori dai due poli di destra e di sinistra. È una lezione di cui terremo conto. Il crollo tutto interno della destra è un buon segnale per il paese e per la Sardegna che, la Lega, aveva pessimamenteágovernato”. Così il segretario di Azione, Carlo Calenda, su X, commentando l’esito del voto in Sardegna.
Le regionali in Sardegna, Conte: non si vince con l’arroganza, col Pd campo giusto
Roma, 27 feb. (askanews) – “La Sardegna ha scelto la nostra Alessandra Todde. E’ la prima Presidente di Regione del M5S, la prima donna alla guida della Sardegna. E’ una giornata indimenticabile. I cittadini sardi hanno chiuso la porta a Meloni e soci e l’hanno aperta all’alternativa. L’aria è cambiata”. Così su Istagram il leader del Movimento Cinquestelle, Giuseppe Conte.
“Non si vince sempre con l’arroganza di chi – come Meloni – impone i candidati al territorio e si limita a salire sui palchi per i suoi monologhi pieni di false promesse, senza neppure confrontarsi con i cittadini, senza neppure fermarsi ad ascoltare i loro problemi”, commenta Conte.
“Abbiamo vinto ascoltando il grido di dolore dei territori, offrendo soluzioni contro una sanità disastrata dal centrodestra. Abbiamo vinto con la forza e la competenza di Alessandra, con le proposte serie e credibili, con un ‘campo giusto’ con le altre forze politiche. Non servono ammucchiate, campi larghissimi e minati”, aggiunge il leader del M5S.
“Alessandra siamo certi che ora cambierai tutto con serietà, cuore e coraggio. Forza!”, conclude.
Le regionali in Sardegna, Gasparri: mai sottovalutare troppo la sinistraRoma, 27 feb. (askanews) – Dall’esito del voto in Sardegna ci sono almeno tre lezioni da trarre, secondo il capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri. La prima è che “non bisogna prendersela con i candidati”, afferma in un’intervista al Corriere della Sera. “È chiaro che se si perde la scelta probabilmente non è stata ottimale, ma va dato atto a Solinas di essersi ritirato e a Truzzu di essersi messo a disposizione a partita quasi iniziata”.
La seconda lezione è che “il capo della coalizione, come faceva talvolta Berlusconi, potrebbe fare un giro non solo nel suo piano, ma salire al primo, al secondo, al terzo piano del condominio, per guardare in ogni appartamento per cercare il candidato più adatto per vincere. Che è poi quello che conta: se gioca la Nazionale, io esulto anche a un gol di Immobile”, ha spiegato Gasparri. E poi c’è la terza. “Non dirò che è un voto che conta poco. Capisco che loro festeggino e che siano orgogliosi, pur avendo fatto un’alleanza tra M5S e Pd, il terzo polo avrebbe potuto danneggiarli. Dico a loro, che non si illudano che ci siano ripercussioni per il nostro governo o che la coalizione abbia sussulti. Governeremo cinque anni e lo faremo bene. Per noi invece il messaggio è: non sottovalutare mai gli avversari. Per quanto deboli possano essere le leadership di Conte e Schlein, il blocco di sinistra esiste in questo Paese, ha rappresentanza, da sempre: c’era con Togliatti, come con Prodi, con Grillo, Bersani e anche oggi. Considerarli evaporati è non conoscere la storia. E ricordiamolo: non abbiamo vinto 10 a 0, la politica è un cimento quotidiano”, ha commentato Gasparri.
Regionali Sardegna,Todde presidente in pectore con uno scarto di 0,4% su TruzzuRoma, 27 feb. (askanews) – Quando mancano i risultati di trenta seggi Alessandra Todde ha rotto gli indugi e ha preanunciato la sua vittoria alle elezioni regionali sarde grazie al 45,4% dei consensi validamente espressi contro il 45% ottenuto invece dal candidato del centrodestra Paolo Truzzu. Renato Soru, sostenuto da Azione-PiùEuropa e Rifondazione Comunista è all’8,6%. Chiude la corsa alla successione di Christian Solinas Lucia Chessa, candidata di Sardegna R-esiste, con l’1%.
Sardegna, Conte festeggia con Todde: vince l’alternativa,aria è cambiataRoma, 27 feb. (askanews) – “La Sardegna ha scelto la nostra Alessandra Todde. È la prima Presidente di Regione del M5S, la prima donna alla guida della Sardegna. È una giornata indimenticabile.I cittadini sardi hanno chiuso la porta a Meloni e soci e l’hanno aperta all’alternativa. L’aria è cambiata”. Lo ha affermato il presidente M5s Giuseppe Conte, volato in Sardegna per festeggiare con Alessandra Todde l’affermazione aalle Regionali sarde
“Non si vince sempre con l’arroganza di chi – come Meloni – impone i candidati al territorio e si limita a salire sui palchi per i suoi monologhi pieni di false promesse, senza neppure confrontarsi con i cittadini, senza neppure fermarsi ad ascoltare i loro problemi.Abbiamo vinto – ha affermato via social Conte- ascoltando il grido di dolore dei territori, offrendo soluzioni contro una sanità disastrata dal centrodestra. Abbiamo vinto con la forza e la competenza di Alessandra, con le proposte serie e credibili, con un “campo giusto” con le altre forze politiche. Non servono ammucchiate, campi larghissimi e minati.Alessandra, siamo certi che ora cambierai tutto con serietà, cuore e coraggio. Forza”
Sardegna,Todde preannuncia vittoria: sarò la prima Governatrice sardaRoma, 27 feb. (askanews) – “Sono molto contenta, molto orgogliosa. Secondo i dati in nostro possesso sembrerebbe profilarsi la vittoria. Oggi si può scrivere una pagina importante per la Sardegna”. Lo ha affermato la candidata Pd-M5s-Avs alla presidenza della Regione Sardegna Alessandra Todde, parlando al suo comitato elettorale raggiunto insieme alla segretaria del Pd Elly Schlein e al presidente M5s Giuseppe Conte . “La squadra – ha detto ancora Todde ponendo l’accento sulla collegialità della sua affermazionbe- c’è: è forte e coesa”. Solo a risultati definitivi, nella giornata di domani, Todde terrà una conferenza stampa, molto probabilmente insieme a Schlein e Conte.
Todde in testa,Schlein-Conte volano da lei a un passo da vittoriaRoma, 26 feb. (askanews) – Un risultato “certo fin da stamattina”, dicono al Partito democratico, ma che le lentezze dello spoglio e i ritardi denunciati da Pd e 5 stelle nell’aggiornamento dei dati della città capoluogo sul sito della Regione Sardegna hanno lasciato in bilico fino a tarda sera e che di fatto non è possibile ufficializzare nemmeno quando mancano meno di trecento sezioni da scrutinare su 1.844 totali. La vittoria di Alessandra Todde, ancora non ufficiale e non garantita, se confermata rappresenterà uno scossone non da poco agli equilibri politici: nella maggioranza parlamentare, giunta col fiato corto e aspre divisioni sul sostegno al candidato di FdI Paolo Truzzu, ma soprattutto nel campo delle opposizioni. Il viaggio pomeridiano dei due leader di Pd e M5S, Elly Schlein e Giuseppe Conte, sullo stesso aereo Roma-Cagliari, rimarrà il dato simbolico della giornata.
Nella candidatura separata di Renato Soru si esprimeva infatti un dissenso non solo “sardo”: l’ex presidente della Regione puntava ad aggregare, oltre ai centristi di Azione e +Europa formalmente alleati (insieme a Rifondazione comunista, insolita combinazione) anche quell’area democratica che soffre maggiormente l’asse con il Movimento 5 stelle che ha espresso la candidatura Todde.Questo dissenso si è dimostrato incapace di attrarre elettori e Soru non è mai parso in grado di superare neppure la soglia di sbarramento del 10 per cento necessaria per entare in Consiglio regionale. Il successo è tutto dell’asse fra Schlein-Conte, che eleggendo Todde (sempre se il conteggio finale non darà luogo a un clamoroso ribaltone) ridimensionano anche il tema del “campo largo”, dimostrando una inattesa capacità di autosufficienza. E del resto, anche un ribaltone last minute sul filo delle poche dcine di voti, non cambierebbe del tutto il dato del successo di Pd e 5 stelle: a quel punto si direbbe che Soru, con la sua azione di disturbo, è stato il fattore determinante per il successo in extremis delle destre divise. “Fra due settimane – commenta un alto dirigente M5S, anonimo per ragioni scaramantiche in attesa del risultato ufficiale – si replica in Abruzzo, dove siamo insieme nuovamente per la sfida di Luciano D’Amico al nulla dell’uscente Marco Marsilio, anche in quel caso c’è un progetto credibile. A Bari (si vota a giugno per il successore del presidente Anci Antonio Decaro, ndr), importante scadenza per le elezioni comunali ci siamo messi tutti in gioco e si sceglierà il candidato con le primarie. Meno facile per ragioni legate al territorio, ma ci sono ancora spiragli, anche per trovare un’intesa in Piemonte e Basilicata”. Renzi, Calenda Bonino? Dopo la Sardegna, la loro importanza per il rilancio delle ambizioni delle forze che si oppongono al governo Meloni parrebbe ridursi. Resta da vedere, a dispetto dei punti comuni su salario, sanità, diritti, se il Pd possa davvero imboccare la strada di una alleanza a due (con l’aggiunta marginale di Alleanza Verdi Sinistra) che conferirebbe al Movimento di Conte un peso negoziale probabilmente superiore al suo reale consenso popolare e difficile da digerire per un partito come il Pd, che a dispetto delle distanze moderate nei sondaggi ha comunque un insediamento sociale e un radicamento nelle amministrazioni locali di gran lunga più rilevante rispetto al M5S.
Fragile tregua nel centrodestra, veleni e sospetti su SardegnaMilano, 26 feb. (askanews) – La possibile vittoria di Alessandra Todde si affaccia appena, nelle primissime sezioni scrutinate in Sardegna, ma il rimpallo delle responsabilità nel centrodestra parte immediatamente. Quella che sembra essere la prima sconfitta elettorale del centrodestra a guida Giorgia Meloni impiega pochissimo a manifestare le proprie conseguenze, tanto che viene immediatamente convocato un vertice per mettere un freno al clima velenoso che inizia a montare. La presidente del Consiglio pranza quindi con i vice premier Matteo Salvini e Antonio Tajani: fonti di palazzo Chigi descrivono l’incontro ovviamente come “positivo e disteso”, le dichiarazioni sulle agenzie si interrompono e tutto rimane congelato, nel lento aggiornamento dei dati sul sito della Regione. Al punto che Salvini annulla la sua partecipazione tv prevista per le 21.30.
Si attende il risultato definitivo, che potrebbe arrivare solo nella notte, e intanto si prepara già una nota congiunta della coalizione per commentare l’esito del voto, quale che sia. Con le Europee in arrivo e le tensioni identitarie che il proporzionale genera, si prova così a restituire comunque l’idea di una coalizione unita, dato che il clima si era subito incattivito, complice le notizie riservate in arrivo dall’isola, certamente non favorevoli al centrodestra. Ad aprire le danze il capogruppo di Fi Maurizio Gasparri: “La sostituzione di Solinas non ha ribaltato il giudizio non positivo sulla giunta. Truzzu, sindaco di Cagliari, nella classifica dei sindaci del Sole 24 ore non svettava ai primi posti. Penso che bisognerà riflettere” è il commento sulla base – ufficiale – di poche sezioni scrutinate. La replica di FdI arriva con l’uomo di Meloni nell’isola, Salvatore Deidda, che ribalta sull’uscente Solinas le responsabilità: “Forse in cinque anni non abbiamo governato proprio brillantemente”. Proprio la modalità con cui si è arrivati alla destituzione di Christian Solinas e alla candidatura di Paolo Truzzu diventa ora motivo di ulteriore tensione: Giorgia Meloni ha rivendicato per Fratelli d’Italia la guida della coalizione, superando la regola della ricandidatura degli uscenti, e imposto il suo fedelissimo Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, obbligando al ritorno alle urne anche il capoluogo di Regione. Esito contro il quale la Lega e il Partito Sardo d’Azione si sono battuti fino all’ultimo. Tanto che le schede saranno passate in ogni caso al microscopio, per quantificare l’eventuale voto disgiunto con croce sul simbolo della Lega e voto a Todde: un dubbio che dalle parti di Fratelli d’Italia nutrono in molti. Anche perchè i voti alle liste della coalizione di centrodestra sono più di quelli per il candidato presidente, così come i voti alla Todde sono più che alle liste di centrosinistra. Dalla Lega ribattono con un numero, quello dei voti presi da Truzzu nella sua città: “A Cagliari Todde è al 53%, Truzzu al 34. Non serve dire altro”.
In attesa del risultato ufficiale, che dalla regione prevedono per le prime ore del mattino di domani, il centrodestra dovrebbe comunque riunire domani il tavolo enti locali: l’obiettivo è provare a chiudere rapidamente le questioni ancora aperte, per frenare le conseguenze della probabile sconfitta sarda trovando la quadra sulle candidature ancora in dubbio, a cominciare dalla Basilicata (con Fi che chiede la riconferma dell’uscente Bardi) e dal candidato a sindaco di Cagliari. Lo dice anche il segretario di Fi Antonio Tajani, che si affretta ad assicurare come il risultato sardo “non avrà ripercussioni sul governo” e su una maggioranza che è “tranquillissima” e “al lavoro sui prossimi appuntamenti regionali”.
Alessandra Mussolini aggredita a bastonate in strada a StrasburgoRoma, 26 feb. (askanews) – Alesandra Mussolini è stata aggredita insultata e bastonata meno di un’ora fa in strada a Strasburgo, dove è europarlamentare Fi del Ppe. Ad aggredirla per strada un uomo di mezza età incappucciato che si appoggiava ad una stampella o a un bastone. Quando ha incrociato Alessandra Mussollini, che era in compagnia dei suoi assistenti parlamentari, l’uomo ha gridati il suo cognome coprendola di insulti volgari e colpendola ripetutamente con il bastone e a calci e cercando di malmenarla. Sono subito intervenuti i collaboratori di Mussolini che la hanno sottratta dalla presa dell’aggressore incappucciatoi che si è dato alla fuga. “Una cosa orrenda. Sono sotto schock, riesco a fatica a parlare. Siono terrorizzata”, ha raccontato ad Askanews Mussolini