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Faro dell’Ecofin sulla competitività, e Draghi chiede all’Ue “azioni coraggiose”

Faro dell’Ecofin sulla competitività, e Draghi chiede all’Ue “azioni coraggiose”Roma, 24 feb. (askanews) – Fari sulla competitività alla seconda e conclusiva giornata delle riunioni dei ministri delle finanze dell’Unione europea in Belgio, a Gand, ai vertici informali di Eurogruppo e Ecofin. Al centro della giornata di oggi c’è stato confronto dei ministri con Mario Draghi, a cui la Commissione europea ha affidato il compito di stilare un rapporto proprio sul nodo della competitività.


E secondo l’ex presidente del Consiglio e della Bce, l’Ue deve decidere “azioni coraggiose” per finanziare gli investimenti necessari per la transizione verde e digitale, per la difesa e per mantenere il suo modello di coesione sociale. Fonti dello staff di Draghi hanno riferito che dal dibattito “è emerso un forte accordo tra i ministri delle Finanze dell’Ue sulla diagnosi presentata da Draghi, ma anche un sentimento condiviso sul senso dell’urgenza di agire. Le discussioni hanno mostrato una convergenza su quali elementi siano necessari per ripristinare la competitività, come la riduzione dei prezzi elevati dell’energia, la riduzione degli oneri normativi e il sostegno a un mercato unico forte, che va completato”.


Inoltre, “sono emersi diversi punti di vista su come affrontare la questione degli investimenti pubblici a livello nazionale, e l’impatto che avrebbero sullo spazio di bilancio degli Stati membri le nuove regole dell’Ue” sulla revisione del Patto di stabilità, recentemente approvate. “Lo stesso vale per come il prossimo bilancio dell’Ue potrebbe essere strutturato – hanno aggiunto le fonti – per sostenere gli sforzi per gli investimenti nella doppia transizione”. Draghi, poi, ha concluso “sottolineando la necessità di azioni coraggiose se vogliamo finanziare i costi della doppia transizione e della difesa, e mantenere i nostri modelli sociali e la coesione sociale”.


Nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin, il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis ha avvertito: “l’Unione europea è sotto pressione e dobbiamo rilanciare la nostra strategia per restare al passo” con il resto del mondo. “Vediamo alcune aree chiave. Sul mercato unico dei capitali stiamo prendendo azioni per rafforzarlo e rimuovere le barriere. Inoltre – ha proseguito – vogliamo massimizzare i benefici della natura aperta dell’Ue, minimizzando le vulnerabilità strategiche, questo riguarda anche la sicurezza. “Stiamo anche compiendo tanti passi per fare sì che anche le nostre imprese restino attrattive e che generino investimenti, specialmente nel privato – ha detto – per realizzare i nostri obiettivi”. In questo ambito sarà rilevante il rapporto sulla competitività a cui sta lavorando l’ex premier italiano, Mario Draghi, ha rilevato.


Resta il dubbio che dopo queste volenterose dichiarazioni di intenti, e dopo che con il nuovo Parlamento europeo saranno stati completati i rapporti sia di Draghi che dell’altro ex premier italiano, Enrico Letta, al dunque le iniziative concrete risultino più timide e faticose. Ma, ha osservato l’esponente lettone “penso che ci sia molta più consapevolezza oggi, sul fatto che fronteggiamo una serie sfide sulla competitività nell’economia europea e che dobbiamo intervenire su queste sfide, sia per assicurare una crescita sostenuta di economia e posti di lavoro, sia per restare rilevanti a livello geopolitico”. “Quindi – ha concluso Dombrovskis – uno si può attendere una volontà di agire da parte degli Stati membri, su temi che ci stanno toccando, maggiore rispetto a quanto ce ne fosse forse solo pochi pochi anni fa”. E secondo il ministro delle Finanze del Belgio, il paese che ha la presidenza di turno dell’Ue, Vincent van Peteghem “quando ci sta un rapporto devi assicurarti che venga seguito da azioni. E sappiamo tutti, l’ho anche detto stamattina durante le discussioni, che in Europa siamo stati in grado di fare alcuni passi rilevanti durante le fasi difficili. Dobbiamo usare questi report (di Draghi e di Letta) come una leva per prendere decisioni importanti”. (foto European Union)

Faro Ecofin sulla competitività, Draghi chiede azioni coraggiose

Faro Ecofin sulla competitività, Draghi chiede azioni coraggioseRoma, 24 feb. (askanews) – Fari sulla competitività alla seconda e conclusiva giornata delle riunioni dei ministri delle finanze dell’Unione europea in Belgio, a Gand, ai vertici informali di Eurogruppo e Ecofin. Al centro della giornata di oggi c’è stato confronto dei ministri con Mario Draghi, a cui la Commissione europea ha affidato il compito di stilare un rapporto proprio sul nodo della competitività.


E secondo l’ex presidente del Consiglio e della Bce, l’Ue deve decidere “azioni coraggiose” per finanziare gli investimenti necessari per la transizione verde e digitale, per la difesa e per mantenere il suo modello di coesione sociale. Fonti dello staff di Draghi hanno riferito che dal dibattito “è emerso un forte accordo tra i ministri delle Finanze dell’Ue sulla diagnosi presentata da Draghi, ma anche un sentimento condiviso sul senso dell’urgenza di agire. Le discussioni hanno mostrato una convergenza su quali elementi siano necessari per ripristinare la competitività, come la riduzione dei prezzi elevati dell’energia, la riduzione degli oneri normativi e il sostegno a un mercato unico forte, che va completato”.


Inoltre, “sono emersi diversi punti di vista su come affrontare la questione degli investimenti pubblici a livello nazionale, e l’impatto che avrebbero sullo spazio di bilancio degli Stati membri le nuove regole dell’Ue” sulla revisione del Patto di stabilità, recentemente approvate. “Lo stesso vale per come il prossimo bilancio dell’Ue potrebbe essere strutturato – hanno aggiunto le fonti – per sostenere gli sforzi per gli investimenti nella doppia transizione”. Draghi, poi, ha concluso “sottolineando la necessità di azioni coraggiose se vogliamo finanziare i costi della doppia transizione e della difesa, e mantenere i nostri modelli sociali e la coesione sociale”.


Nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin, il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis ha avvertito: “l’Unione europea è sotto pressione e dobbiamo rilanciare la nostra strategia per restare al passo” con il resto del mondo. “Vediamo alcune aree chiave. Sul mercato unico dei capitali stiamo prendendo azioni per rafforzarlo e rimuovere le barriere. Inoltre – ha proseguito – vogliamo massimizzare i benefici della natura aperta dell’Ue, minimizzando le vulnerabilità strategiche, questo riguarda anche la sicurezza. “Stiamo anche compiendo tanti passi per fare sì che anche le nostre imprese restino attrattive e che generino investimenti, specialmente nel privato – ha detto – per realizzare i nostri obiettivi”. In questo ambito sarà rilevante il rapporto sulla competitività a cui sta lavorando l’ex premier italiano, Mario Draghi, ha rilevato.


Resta il dubbio che dopo queste volenterose dichiarazioni di intenti, e dopo che con il nuovo Parlamento europeo saranno stati completati i rapporti sia di Draghi che dell’altro ex premier italiano, Enrico Letta, al dunque le iniziative concrete risultino più timide e faticose. Ma, ha osservato l’esponente lettone “penso che ci sia molta più consapevolezza oggi, sul fatto che fronteggiamo una serie sfide sulla competitività nell’economia europea e che dobbiamo intervenire su queste sfide, sia per assicurare una crescita sostenuta di economia e posti di lavoro, sia per restare rilevanti a livello geopolitico”. “Quindi – ha concluso Dombrovskis – uno si può attendere una volontà di agire da parte degli Stati membri, su temi che ci stanno toccando, maggiore rispetto a quanto ce ne fosse forse solo pochi pochi anni fa”. E secondo il ministro delle Finanze del Belgio, il paese che ha la presidenza di turno dell’Ue, Vincent van Peteghem “quando ci sta un rapporto devi assicurarti che venga seguito da azioni. E sappiamo tutti, l’ho anche detto stamattina durante le discussioni, che in Europa siamo stati in grado di fare alcuni passi rilevanti durante le fasi difficili. Dobbiamo usare questi report (di Draghi e di Letta) come una leva per prendere decisioni importanti”.

Lactalis: faremo ricorso contro sanzioni, danno economico infondato

Lactalis: faremo ricorso contro sanzioni, danno economico infondatoMilano, 24 feb. (askanews) – Nel 2023 le modifiche contrattuali proposte hanno consentito agli allevatori di ricavare 40 milioni di euro, oltre il 10% in più rispetto a quanto stipulato inizialmente con un prezzo in linea con il mercato. Lo precisa una nota di Lactalis che, considerando “totalmente infondato” il danno economico presunto, annuncia che la propria controllata Italatte proporrà ricorso per tutte le eventuali sanzioni che verranno comminate.


“Il tema di un modello di definizione del prezzo del latte che sia sostenibile per l’intera filiera rappresenta oggi una priorità che deve essere affrontata con il coinvolgimento attivo di tutti gli operatori economici e istituzionali”, ha commentato Giovanni Pomella, amministratore delegato di Lactalis in Italia. “In questo senso auspichiamo di proseguire nella linea del dialogo corretto e collaborativo con tutti gli attori del settore aprendo un tavolo di confronto per una campagna salva-latte che permetta di tutelare l’intera filiera. A questo proposito richiederò personalmente un incontro al Ministro Lollobrigida”. (segue)

Europee,Schlein a Bonino: uniamo forze per Europa federale,Pd c’è

Europee,Schlein a Bonino: uniamo forze per Europa federale,Pd c’èRoma, 24 feb. (askanews) – “Sono una federalista europea convinta”, “uniamo le forze per l’Europa federale, noi cara Emma ci siamo”, “l’idea è sempre quella di mettere insieme le risorse e le competenze senza litigarsele perché il nazionalismo in questo continente ha sempre portato distruzione”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein parlando alla convention su gli Stati Uniti d’Europa.


“Hai ragione Emma non ci può essere futuro per l’Ue senza un passo avanti deciso su l’integrazione” e l’Ue “deve continuare a sostenere l’Ucraina” e “dobbiamo investire su un ruolo forte diplomatico per l’Ue”.

Draghi all’Ecofin: servono azioni coraggiose per investimenti Ue

Draghi all’Ecofin: servono azioni coraggiose per investimenti UeGand, 24 feb. (askanews) – L’Ue deve decidere “azioni coraggiose” per finanziare gli investimenti di cui c’è bisogno per la transizione verde e digitale, per la difesa e per mantenere il suo modello di coesione sociale. Lo ha detto Mario Draghi, durante la discussione all’Ecofin informale di oggi a Gand, in Belgio, a cui l’ex premier italiano ed ex presidente della Bce era stato invitato per parlare del rapporto sulla competitività a cui sta lavorando, su mandato della presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Lo hanno riferito fonti dello staff di Draghi.


Dal dibattito, hanno detto le fonti, “è emerso un forte accordo tra i ministri delle Finanze dell’Ue sulla diagnosi presentata da Draghi, ma anche un sentimento condiviso sul senso dell’urgenza di agire”. “Più in dettaglio – hanno continuato le fonti -, le discussioni hanno mostrato una convergenza su quali elementi siano necessari per ripristinare la competitività, come la riduzione dei prezzi elevati dell’energia, la riduzione degli oneri normativi e il sostegno a un mercato unico forte, che va completato”.


Dalle discussioni, precisano le fonti, “sono emersi diversi punti di vista su come affrontare la questione degli investimenti pubblici a livello nazionale, e l’impatto che avrebbero sullo spazio di bilancio degli Stati membri le nuove regole dell’Ue” sulla revisione del Patto di stabilità, recentemente approvate. “Lo stesso vale per come il prossimo bilancio dell’Ue potrebbe essere strutturato, per sostenere gli sforzi per gli investimenti nella doppia transizione”. Secondo le fonti, “queste discussioni si sono rivelate utili e hanno aperto la strada a ulteriori contributi da parte dei ministri. Hanno chiarito che nei mesi a venire saranno necessarie molte discussioni”.


Draghi ha concluso “sottolineando la necessità di azioni coraggiose se vogliamo finanziare i costi della doppia transizione e della difesa, e mantenere i nostri modelli sociali e la coesione sociale”.

Meloni a Kiev: l’Ucraina combatte anche per la nostra libertà, l’Italia c’è

Meloni a Kiev: l’Ucraina combatte anche per la nostra libertà, l’Italia c’èRoma, 24 feb. (askanews) – A fianco dell’Ucraina “l’Italia c’è, questo penso che si veda, a maggiore ragione adesso come presidente del G7”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine della visita all’aeroporto Antonov – Hostomel, vicino a Kiev. Nello scalo il 24 febbraio di 2 anni fa russi e ucraini combatterono una dura battaglia, all’inizio dell’invasione. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipa alla cerimonia di consegna di onorificenze ai difensori dell’aeroporto, alla presenza del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky.


“Continuiamo a garantire il nostro sostegno, oggi firmeremo anche le nostre garanzie di sicurezza – ha aggiunto – banalmente perché riteniamo che in Ucraina si combatta anche per la nostra libertà: è un nostro interesse nazionale. Quello che è accaduto negli ultimi due anni, con i focolai di crisi che vediamo è frutto di quell’invasione, quando saltano le regole del diritto internazionale si rischia di ritrovarsi in un mondo in cui chi è più forte invade il vicino, nessuno è più al sicuro e non so se ci conviene un mondo del genere”.

Codacons: In Italia 10% autovelox del mondo, peggio solo Brasile e Russia

Codacons: In Italia 10% autovelox del mondo, peggio solo Brasile e RussiaMilano, 24 feb. (askanews) – Tra semafori intelligenti, autovelox e Tutor, nel mondo si contano in totale 111.451 apparecchi di rilevazione automatica delle infrazioni stradali. Di questi 11.171, pari al 10% circa del totale, è installato in Italia. I dati arrivano dal Codacons, che riporta le statistiche ufficiali aggiornate della piattaforma specializzata, Scdb.info che rileva gli autovelox presenti nei vari paesi in tutti i continenti.


Il numero degli apparecchi presenti sulle strade italiane e utilizzati per sanzionare il superamento dei limiti di velocità e le infrazioni semaforiche è in costante aumento: oggi se ne contano nel nostro paese 11.171. Si tratta del 17% di tutti gli strumenti automatici presenti in Europa, che tra semafori di nuova generazione, autovelox e tutor registra un totale di 65.429 apparecchi. Nel mondo, sottolinea il Codacons, peggio dell’Italia fanno solo la Russia, con 18.414 strumenti automatici di rilevamento delle infrazioni, e il Brasile (17.614), paesi che però presentano un territorio estremamente più vasto ed esteso rispetto al nostro. Negli Stati Uniti se ne contano 7.973, mentre rimanendo in ambito europeo tra i paesi che registrano più autovelox e semafori intelligenti installati lungo le strade troviamo la Gran Bretagna (7.707) seguita da Germania (4.690), Francia (3.745), Belgio (3.179), Svezia (2.466) e Spagna (2.268). L’incremento di tali dispositivi automatici, sottolinea il Codacons, ha portato in Italia ad un aumento generalizzato delle sanzioni stradali al punto che nel 2023 i comuni hanno incassato in totale oltre 1,5 miliardi di euro grazie alle multe, con una crescita del 23,7% sul 2019. A beneficiarne sono soprattutto i piccoli comuni, quelli cioè che più di tutti ricorrono allo strumento dell’autovelox per sanzionare gli automobilisti, e che hanno visto aumentare le entrate legate alle multe stradali di oltre il 50% rispetto al 2019.

Europee, Bonino: se non si fanno stati uniti d’Europa siamo morti

Europee, Bonino: se non si fanno stati uniti d’Europa siamo mortiRoma, 24 feb. (askanews) – “Ci sono questioni gigantesche come la vicenda di Fedez, poi ce ne e’ un’altra, altri scandali e poi c’è una cosa che nessuno vede: se noi non ci attrezziamo a fare gli Stati uniti d’Europa siamo morti”. Lo ha detto Emma Bonino intervenendo alla convention per gli Stati Uniti d’Europa. Bonino, su sedia a rotelle per la recente frattura del femore, e’ stata accolta dalla standing ovation della platea.


“L’Europa o c’è o non c’è. Se vogliamo esserci bisogna superare il veto sui temi scabrosi” ha rilanciato. (Segue)

In Sardegna partita aperta, Truzzu e Todde appesi al fattore Soru

In Sardegna partita aperta, Truzzu e Todde appesi al fattore SoruRoma, 24 feb. (askanews) – Che l’esito del voto regionale in Sardegna di domani sia quello di segnare la fine della luna di miele di Giorgia Meloni con gli elettori o quello di mettere in crisi la segreteria dem di Elly Schlein molto dipende dal fattore Soru. L’ex presidente della Regione, candidato della Coalizione Sarda che va da Rifondazione comunista a Azione, è infatti l’elemento che rende apertissima la sfida tra il candidato del centrodestra Paolo Truzzu e la sfidante del campo largo di centrosinistra Alessandra Todde. Da una parte infatti l’attuale sindaco di Cagliari (Fdi) teme che molti sostenitori del fondatore di Tiscali possano, attraverso il cosiddetto voto disgiunto, premiare la candidata pentastellata più di quanto possano convincere le liste della sua coalizione. Dall’altra, nel fronte di quest’ultima, c’è chi, come il senatore sardo Ettore Licheri, denuncia esplicitamente l’esistenza di un patto elettorale occulto tra Soru e Truzzu.


Di certo la scelta di Soru di candidarsi per contrastare l’investitura “romana” di Todde senza primarie si è portata dietro una trentina di dirigenti locali del Pd e ha provocato perfino una rottura in casa, con la figlia Camilla, consigliera comunale dem a Cagliari, che si è candidata con Todde. “Se la candidata di Pd e M5s perdesse sarei considerato responsabile? Da chi vuole ribaltare la realtà. Ma non è che chi ha i megafoni più potenti abbia necessariamente ragione. Todde è stata imposta da M5s e dal Pd per fare in Sardegna un esperimento che non sta andando bene neanche a livello nazionale” si è difeso Soru nei giorni scorsi. Il fronte di Truzzu comunque si è compattato solo poche ore prima della chiusura delle liste e la spaccatura ricomposta in zona Cesarini tra il Partito sardo d’Azione-Lega e gli altri partiti del centrodestra può avere lasciato segni di debolezza nella coalizione. Il leader leghista, Matteo Salvini, non potrà in ogni caso essere accusato di non avere fatto la sua parte, visto che ha trascorso sull’isola gli ultimi tre giorni di campagna elettorale mentre Giorgia Meloni si è limitata a un comizio mercoledì a Cagliari nel quale ha detto che “i sardi non meritano di essere cavie del campo largo”. Salvini avrebbe così gioco facile nello scaricare sulla premier, che ha imposto il cambio in corsa Solinas-Truzzu, la responsablità di un’eventuale sconfitta. Quanto a Todde ha incontrato separatamente Conte e Schelein, ma ha evitato il comizio congiunto, preferendo una chiusura di campagna elettorale tutta locale, imitando la scelta di Damiano Tommasi, eletto a sorpresa nel 2022 sindaco di Verona.


L’esito si saprà lunedi, quando a partire dalle 7 comincerà lo spoglio delle schede. Non è infatti previsto il ballottaggio. Domani i sardi voteranno dalle 6.30 alle 22 per scegliere uno dei quattro aspiranti presidenti di Regione. Oltre a Truzzu (sostenuto da nove liste), Todde (dieci liste) e Soru (cinque liste) è in corsa infatti anche l’outsider Lucia Chessa (Sardigna R-Esiste). I simboli stampati sulla scheda elettorale sono 25 e circa 1.600 i candidati a uno dei 60 posti di consigliere regionale. Gli elettori possono esprimere al massimo due preferenze, a patto che siano di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.

Ecofin, Dombrovskis: Ue sotto pressione, rilanciarne la strategia

Ecofin, Dombrovskis: Ue sotto pressione, rilanciarne la strategiaRoma, 24 feb. (askanews) – “L’Unione europea è sotto pressione dobbiamo rilanciare la nostra strategia per restare al passo” con il resto del mondo. Lo ha affermato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin a Gand. “Vediamo alcune aree chiave. Sul mercato unico dei capitali stiamo prendendo azioni per rafforzarlo e rimuovere le barriere. Inoltre – ha proseguito – vogliamo massimizzare i benefici della natura aperta dell’Ue, minimizzando le vulnerabilità strategiche, questo riguarda anche la sicurezza.


“Stiamo anche compiendo tanti passi per fare sì che anche le nostre imprese restino attrattive e che generino investimenti, specialmente nel privato – ha detto – per realizzare i nostri obiettivi”. In questo ambito sarà rilevante il rapporto sulla competitività a cui sta lavorando l’ex premier italiano, Mario Draghi, ha rilevato.