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Meloni vola a Londra da Sunak per parlare di Ucraina, migranti e di rapporti commerciali

Meloni vola a Londra da Sunak per parlare di Ucraina, migranti e di rapporti commercialiRoma, 26 apr. (askanews) – La prima volta che si sono incontrati, il 7 novembre, in un bilaterale a margine della Cop27 in Egitto, Giorgia Meloni era presidente del Consiglio da 16 giorni e Rishi Sunak primo ministro del Regno Unito da 13. Due premier giovani, ‘fortysomething’, due conservatori, una nomina praticamente in contemporanea: un bagaglio di affinità considerevole, persino prima di conoscersi. Domani, oltre cinque mesi dopo, i due leader torneranno a incontrarsi per trasformare quell’intesa nel terreno comune che porterà alla firma di un imminente accordo che non sarà solo un rafforzamento delle relazioni commerciali tra i due Paesi ma anche una collaborazione in molti settori, tra cui transizione ecologica, tecnologie avanzate, innovazione, difesa. Una intesa a cui si lavora da tempo, rallentata prima dalla pandemia e poi dalla guerra, che ha avuto una accelerazione negli ultimi mesi proprio per volere dei due capi del governo.

Giorgia Meloni sarà infatti a Londra per una visita di due giorni la cui prima tappa, domani pomeriggio, sarà proprio l’incontro al numero 10 di Downing street. E’ la sua prima visita di due giorni in un Paese europeo, segno – sottolineano da palazzo Chigi – della “importanza che il governo italiano attribuisce alle relazioni con il Regno Unito”.Un colloquio che avrà certamente tra i temi principali quello della guerra in Ucraina: d’altra parte sin dall’inizio dell’invasione russa, Italia e Gran Bretagna sono stati tra i più forti sostenitori della resistenza di Kiev e Giorgia Meloni, che all’epoca era all’opposizione, una volta al governo ne ha fatto un punto di forza della sua politica estera e della credibilità all’interno della collocazione atlantica. All’ordine del giorno del bilaterale anche l’accordo siglato a dicembre da Gran Bretagna, Italia e Giappone per lo sviluppo del programma GCAP/Tempest per la progettazione del caccia multiruolo di VI generazione che palazzo Chigi giudica di “valenza strategica”.

Ma c’è un altro punto su cui è facile aspettarsi che la presidente del Consiglio e il suo omologo inglese useranno toni e parole perfettamente sovrapponibili: quello dell’immigrazione. Un tema caro ai rispettivi elettorati, il che inevitabilmente trasforma la gestione del fenomeno in uno dei principali banchi di prova dell’azione dei loro governi. Anche Sunak, come Meloni, deve affrontare arrivi crescenti e continua a ripetere che il fenomeno migratorio non può essere considerato il problema di singoli Paesi più esposti ma dell’intera Europa. E se una delle strade scelte dal governo italiano per limitare il record di sbarchi è quella di arrivare all’abolizione della protezione speciale – come previsto in sede di conversione del decreto Cutro – da mesi Sunak e la sua ministra dell’Interno, Suella Braverman, hanno promesso un giro di vite che è arrivato a contemplare misure molto contestate come l’invio in Ruanda dei migranti in attesa di asilo.Nel secondo giorno della sua visita a Londra, invece, la presidente del Consiglio è attesa a un incontro con investitori e operatori nella residenza dell’ambasciatore in cui, accompagnata dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, sarà impegnata soprattutto nella promozione del Made in Italy. Ma visto il parterre, è probabile che la presidente del Consiglio approfitti dell’occasione per dare rassicurazioni sull’affidabilità italiana anche nella gestione dei fondi del Pnrr.

Di certo, i rapporti commerciali tra Italia e Gran Bretagna – dove peraltro risultano iscritti all’anagrafe dei residenti all’estero oltre mezzo milione di connazionali – già fanno registrare numeri positivi: anche dopo la Brexit, sottolineano fonti di governo, la collaborazione economica con il Regno Unito è rimasta “solida e diversificata, con forti complementarietà industriali e ampie prospettive di crescita”. L’interscambio nel 2022 è stato di 35,6 miliardi (+13% sul 2021 e in linea con i dati pre-Covid), con saldo positivo per 19 miliardi di euro.Il Regno Unito è inoltre un importante investitore in Italia: gli investimenti diretti esteri (Ide) arrivano a 26 miliardi di euro concentrati nel settore finanziario, assicurativo ed energetico. A sua volta anche la presenza imprenditoriale italiana è molto radicata in Uk (con Ide per 31,8 miliardi) soprattutto in ambito difesa (Leonardo), energia e rinnovabili (Eni, Enel) e infrastrutture e trasporti.

 

Renzi dice che “‘Italia Viva’ è più viva che mai, Borghi non sarà l’ultimo ad arrivare”

Renzi dice che “‘Italia Viva’ è più viva che mai, Borghi non sarà l’ultimo ad arrivare”Roma, 26 apr. (askanews) – “Lo spazio del Terzo polo sembra esaurisi invece è più grande di prima, è un effetto fisarmonica. Io sono convinto che il Terzo polo abbia spazio indipendentemente da noi, questo spazio c’è”. Lo dice Matteo Renzi nella conferenza stampa al Senato per annunciare l’ingresso di Enrico Borghi in Italia viva.

“Quando le strade si reincrociano è sempre un momento bello, nella convinzione che la politica è ideale, è progetto politico, è scelta, e ci vuole tanto coraggio nel lasciare la casa in cui si sta, questo è stato il gesto di Borghi” ha detto Renzi annunciando l’adesione dell’ex Pd Enrico Borghi in Italia viva insieme alla capogruppo Raffaella Paita. “C’è una dimensione profondamente politica nella scelta di Enrico – ha aggiunto il leader di Iv – e tutto quello che abbiamo in testa di fare è quello di cui ha parlato oggi Enrico in una intervista, a cominciare dalla citazione morotea dei diritti e doveri, e del riformismo per cambiare le cose”. “Il 25 febbraio il Pd ha fatto una mutazione genetica, che va rispettata, ma bisogna prendere atto che non risponde più all’originaria pulsione che portò tanti di noi a pensare che quel progetto potesse essere il partito del nuovo secolo, l’idea dell’incontro, della fusione tra i vari riformismi” ha detto Borghi, in conferenza stampa con Matteo Renzi e Raffaella Paita. “C’è il rischio della merkelizzazione di Meloni con un Pd che si sposta su posizioni più radicali, credo il paese abbia bisogno di qualcosa di diverso rispetto a un derby tra una destra che fatica a farsi conservatrice e una sinistra identitaria”, osserva il parlamentare, per il quale il Terzo polo rappresenta “il moderatismo, con i popolari del cattolicesimo democratico, quelle famiglie e quelle culture politiche che non si rassegnano all’idea della reductio a due della dialettica, singolare curioso che queste famiglie siano organizzate in tutta Europa tranne che in Italia”.

“Il progetto del Terzo polo con Borghi è più credibile, quindi l’Italia è messa meglio di prima perchè il Terzo polo serve all’Italia non a noi, per dare un’alternativa a sovranisti e populisti”, ha aggiunto Matteo Renzi. “Bisogna ve ne facciate una ragione: tutte le volte che pensate Italia viva non sia più viva siamo più vivi di prima, siamo sempre qua, con persone che non hanno paura di giocare in politica. Ci sono 4 anni da qui alle politiche, fino al 2027 faremo politica… non possiamo dire chi sarà il prossimo ma Borghi non sarà l’ultimo da nessun punto di vista”. Renzi ha ricordato che nel Pd esiste un “tema politico, che esploda in due o sei mesi, in due anni o 4 anni, lo dirà la nostra capacità di fare politica, ma esiste ed è un macigno”.

“Il Pd ha fatto una scelta e bisogna rispettarla, ora il dilemma di Elly è: o lei è fedele al mandato ricevuto dalle primarie, allora sposta su alcuni temi il partito su una posizione massimalista, o se lei non lo fa perde la propria identità. Quindi il Pd vive un oggettivo travaglio che noi rispettiamo”. “Il prossimo pezzo non lo perde Azione o Iv o il terzo polo, guardate che succede in Europa, nel Pd c’è una dinamica oggettiva, ma io non sto lavorando per questo” ha detto Renzi rispondendo a chi gli chiede se dopo Enrico Borghi ci saranno altri arrivi dal Pd ad Iv. “Non è finita qui per noi di accogliere altre realtà, ma non è finita neanche per il Pd”, ha aggiunto. “Noi non abbiamo rotto sulla federazione, non abbiamo rotto sul partito unico e non rompiamo sui gruppi, vogliamo lavorare con tutti i riformisti” ha detto Renzi rispondendo sul futuro dell’alleanza con Carlo Calenda nel Terzo polo. “Siamo convinti che non ci siano elementi politici per rompere, a fronte di attacchi personali la nostra risposta è stata zen – insiste il leader di Iv -, rimarco e rivendico il primato della politica e mi metto a disposizione: non sono alla ricerca di un ruolo per me, di esaltazione del mio nome, sono convinto che questo progetto serve al paese”. “Le nostre porte sono spalancate, non mettiamo veti noi, se qualcun’altro interrompe il lavoro comune si assume la responsabilità”, conclude Renzi annunciando che “la mia indisponibilità a giocare un ruolo di leadership in prima persona è finalizzata a far crescere persone di grande qualità”.

Patto di Stabilità, Gentiloni: ora saranno favoriti gli investimenti

Patto di Stabilità, Gentiloni: ora saranno favoriti gli investimentiBruxelles, 26 apr. (askanews) – “L’Unione Europea ha bisogno di regole di bilancio comuni, ma il Patto di stabilità e di crescita ha fatto il suo tempo. E quindi oggi presentiamo una riforma del Patto con due obiettivi: il primo è quello di rendere più graduale, e quindi più credibile, il percorso di riduzione del debito per i paesi ad alto debito; e il secondo è quello di rendere possibile un incremento degli investimenti e delle politiche per la crescita. Credo che questi due obiettivi siano gli aspetti principali della riforma che oggi presentiamo”. Lo ha spiegato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando ai giornalisti italiani al termine della sua conferenza stampa in cui ha presentato, oggi a Bruxelles, la proposta di riforma delle regole della “governance” economica.

“Non tutto lo spazio per gli investimenti – ha osservato Gentiloni – viene dalle regole di bilancio”, e “per aumentarli non bastano le regole di bilancio”; ci sono anche “tante altre cose di cui discutiamo qui a Bruxelles, come i fondi per la competitività”.“Ma le regole di bilancioá possono, diciamo così, favorirli o sfavorirli. Io penso che fin qui non ci fosse un meccanismo per favorirli; adesso questo meccanismo c’è”, ha sottolineato il commissario.

Gentiloni ha auspicato “che si possa trovare un’intesa tra i diversi paesi Ue rapidamente, perché la clausola di sospensione del Patto di stabilità che è in vigore oggi sarà ancora in vigore solo fino alla fine dell’anno. E ápenso – ha aggiunto – che in generale non ci possiamo rassegnare a un contesto in cui il debito continua a crescere nei paesi europei e la crescita economica rimane molto bassa. Alto debito e bassa crescita non possono essere una realtà alla quale l’economia europea si possa rassegnare”.A una domanda su quali siano le nuove regole che renderanno il nuovo Patto di stabilità più favorevole alla crescita economica rispetto alla versione attuale, il commissario ha risposto spiegando che “ogni paese stabilisce, tenendo conto degli elementi che la Commissione fornirà, un percorso di bilancio per i prossimi quattro-sette anni, e questo consentirà” agli Stati membri “anche di appropriarsi di questi percorsi e non solo di doversi rifare a delle regole o delle soglie piuttosto astratte”.

“La seconda cosa molto importante – ha continuato – è che noi daremo più spazio di bilancio, e quindi più gradualità nella riduzione del debito, ai paesi che si impegneranno a fare investimenti nei settori che per noi sono strategici, e quindi l’economia verde e il digitale; e ci sarà anche una discussione tra i paesi su questi settori da privilegiare”.á Gentiloni ha poi precisato più in dettaglio in che cosa consiste l’incentivo agli investimenti previsto dalla riforma del Patto, che, ha detto, si ottiene anche senza arrivare a una vera e propria “golden rule” (la “regola d’oro” che mantiene separata la spesa per investimenti produttivi dalla contabilizzazione in deficit della spesa). Si tratta di “un meccanismo che non è il classico trattamento contabile diverso di alcuni investimenti rispetto agli altri, quello che in gergo si chiama la ‘golden rule’”.“Le ‘golden rule’ – ha spiegato – non cancellano il debito, ma contabilizzano una parte degli investimenti nella contabilità europea in modo diverso dagli altri, e in questo modo creano più spazio di bilancio entro le regole europee. Noi questo maggiore spazio di bilancio lo creiamo invece allungando il tempo dell’aggiustamento finanziario. Quindi tu devi ridurre il tuo debito già in modo molto graduale rispetto alle regole attuali, ma lo puoi ridurre in modo ancora più graduale se ti concentri su quegli investimenti. Quindi guadagni spazio di bilancio avendo tre anni in più per la riduzione del tuo debito, invece che avendo una contabilità diversa per alcuni settori. Direi che è un modo differente per ottenere più o meno lo stesso risultato”.

A un giornalista che chiedeva se la proposta di riforma sia una vittoria contro i fautori dell’austerità, il commissario ha replicato: “Penso che la proposta della Commissione sia una proposta molto equilibrata. La Commissione non è un organismo composto tutto da italiani o tutto da ‘colombe’, e neanche tutto da ‘falchi’, se vogliamo usare questo linguaggio: è una Commissione che ha trovato un punto di convergenza, di cui io sono molto soddisfatto perché – ha rivendicato – ci ho lavorato molto. E però, dichiarare vittoria… Dichiareremo vittoria – ha affermato Gentiloni -, primo, quando sarà approvato dal Parlamento europeo e dai governi; e, secondo, tra qualche anno, quando vedremo che gli obiettivi che ci poniamo, e cioè ridurre in modo credibile il debito e aumentare la crescita, saranno obiettivi alla nostra portata”. á Quanto all’Italia, e allo specifico sforzo di bilancio che le sarà richiesto con le nuove regole per i prossimi anni, il commissario ha riconosciuto che occorreranno “sicuramente un impegno alla riduzione del debito, e sicuramente un impegno a una gradualità, una flessibilità maggiore di quella attuale”.“Io penso – ha aggiunto Gentiloni – che se abbiamo un percorso realistico di riduzione del debito, questo sia nell’interesse dell’Italia, e se abbiamo incentivi per gli investimenti sui beni comuni europei questo sia ancora di più nell’interesse dell’Italia”.

Resta il fatto che l’Italia, avendo il deficit oltre il 3% del Pil, secondo le nuove regole dovrà ridurlo annualmente dello 0,5%, fino a tornare sotto la soglia. E’ stato chiesto al commissario quale spazio rimanga per gli investimenti con questa riduzione. Senza entrare nelle cifre, ha risposto Gentiloni, “sicuramente l’Italia dovrà ridurre il livello del proprio ádebito pubblico; credo che non ci sia nessun italiano che non ne sia consapevole, non solo al governo ma in generale. Perché un debito elevato comporta le difficoltà che tutti noi conosciamo”. á “Quello che però possiamo dire è che, quando questa riforma verrà approvata, l’Italia potrà farlo (ridurre il debito, ndr) in un modo più graduale e potrà farlo anche in un modo che avrà deciso l’Italia. Che è molto importante: se guardiamo il corso degli ultimi 30-40 anni, ci sono diversi periodi in cui – ha ricordato – il debito è stato ridotto più o meno significativamente, e dobbiamo considerare quei periodi come periodi positivi, sono periodi nei quali non sono mancati gli investimenti. Quindi molto spesso – ha rilevato il commissario – il debito aumenta per una cattiva qualità della spesa pubblica e non soltanto per fare degli investimenti positivi”.

La riduzione del debito in Italia “io penso che sarà graduale, realistica, e consentirà, ovviamente con una buona qualità della spesa pubblica, lo spazio necessario per investire”, ha concluso Gentiloni.

 

Meloni: l’Italia sostiene l’Ucraina, noi protagonisti della ricostruzione

Meloni: l’Italia sostiene l’Ucraina, noi protagonisti della ricostruzioneRoma, 26 apr. (askanews) – “L’Italia continuerà a fare la sua parte a 360 gradi” per sostenere l’Ucraina “dal punto di vista politico, militare, umanitario” e si candida anche a diventare “protagonista” della ricostruzione. Questo il messaggio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha chiuso la Conferenza sulla ricostruzione organizzata al Palazzo dei Congressi di Roma.

A margine dei lavori, a cui ha preso parte in collegamento anche Volodymyr Zelensky, Meloni ha incontrato il primo ministro ucraino Denys Shmyhal, che ha ringraziato l’Italia per il sostegno offerto in questi mesi. Un sostegno che non verrà meno, sul piano politico, militare, finanziario ma anche diplomatico: “Crediamo nella possibilità di una soluzione diplomatica a patto che non si pensi che la soluzione del conflitto possa essere la resa di un Paese aggredito”. Infatti, per la presidente del Consiglio, “alla pace si potrà arrivare solo quando la Russia cesserà le ostilità e gli attacchi agli obiettivi civili” e partendo dal “presupposto che l’integrità della nazione non è in discussione”. Del resto, per lei, “l’Italia non avrebbe potuto fare altra scelta che essere al fianco del popolo ucraino, non solo perchè era giusto farlo ma anche perchè quello che accade oggi in Ucraina ci riguarda tutti. Il popolo ucraino sta combattendo anche per noi, allontana un possibile conflitto più vicino a casa nostra”. In sostanza, l’Ucraina è la prima linea di difesa dell’Europa e nel sistema continentale dovrà essere quindi sempre più integrata. “E’ un avamposto della sicurezza del continente – ha detto la premier – e credo che il modo più intelligente per ringraziare l’Ucraina per quello che sta facendo sia accelerare la possibilità di far parte delle istituzioni europeee, possibilità che l’Italia ha sempre sostenuto. Peraltro voglio sottolineare gli sforzi enormi che Kiev ha fatto per riformare il suo sistema e avvicinarlo ai target richiesti dalla Commissione. Penso sia fondamentale riconoscere quello sforzo accelerando e avviando in tempi rapidi i negoziati di adesione all’Ue”. In attesa della fine del conflitto e di un futuro di “libertà e pace”, è però necessario andare “oltre”, sottolinea Meloni citando Antoine de Saint-Exupéry. Un andare oltre che parte, fin da subito, con la ricostruzione. “E’ nostro compito aiutare l’Ucraina a scrivere un nuovo capitolo della sua storia e l’Italia ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista, per la determinazione, la credibilità con cui abbiamo fatto le nostre scelte e non abbiamo mai tentennato ma anche perchè nel 2024 sarà presidente di turno del G7, è stata protagonista in tutte le grandi scelte fatte in questi anni”, dice, candidando il nostro Paese a ospitare nel 2025 la Ukraine recovery conference.

Certo la ricostruzione è una sfida, ma il messaggio che manda agli imprenditori riuniti in platea è di non avere timori. “Alle imprese – scandisce – dico di non aver paura di investire, di costruire e ricostruire in Ucraina, di saper guardare oltre i difficili mesi che stiamo attraversando. Non abbiate paura di scommettere sulla vittoria dell’Ucraina e sulla sua integrazione europea. Perché noi sosterremo con forza il diritto degli ucraini a essere parte della famiglia europea”. L’Italia che ha costruito il “miracolo economico” dopo la Seconda guerra mondiale, per la presidente del Consiglio, può costruire anche il “miracolo economico dell’Ucraina”. E per farlo serve l’”impegno responsabile” di tutti, anche dei privati. Un primo passo è la disponibilità di Sace (società di assicurazioni per le imprese controllata dal Mef) a riprendere l’attività in Ucraina, sospesa all’inizio del conflitto, con uno stanziamento di un miliardo. “Mettiamo a disposizione il meglio dell’Italia – ha garantito il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani -. Il saper fare di 4 milioni di piccole e medie imprese che sono il tessuto connettivo della seconda manifattura d’Europa, a dimostrazione che l’Italia sa essere solidale e sostenere chi è a noi vicino”.

Isabella Rossellini riceverà il David Speciale 2023

Isabella Rossellini riceverà il David Speciale 2023Roma, 26 apr. (askanews) – Isabella Rossellini riceverà il David Speciale 2023 nel corso della 68esima edizione dei premi David di Donatello. Lo ha annunciato Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del cinema italiano – premi David di Donatello, in accordo con il Consiglio direttivo composto da Francesco Giambrone, Francesco Rutelli, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti. Il riconoscimento le sarà assegnato mercoledì 10 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta in prima serata su Rai1 dagli studi Cinecittà@Lumina di Roma, con la conduzione di Carlo Conti affiancato da Matilde Gioli.

“Dalla televisione trasgressiva di Renzo Arbore al cinema dei fratelli Taviani, da Il Pap’occhio ai film cult di David Lynch, sempre incrociando territori dei grandi autori, Saverio Costanzo, Nikita Mikhalkov, Robert Zemeckis, Peter Weir, Denis Villeneuve: Isabella Rossellini, figlia di due leggende del cinema, Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, ha saputo sfidare ogni luogo comune con grande libertà” ha spiegato Piera Detassis, “confermandosi artista poliedrica e anticonformista, modella di enorme fama, grande interprete e ironica autrice di film e monologhi teatrali provocatori, infine etologa e attivista per l’ambiente. Il David Speciale vuole così celebrare una protagonista cosmopolita e insieme italianissima, ambasciatrice preziosa della nostra cultura, che fa oggi ritorno al nostro cinema nel film La Chimera di Alice Rohrwacher, in concorso a Cannes”. Figlia di Ingrid Bergman e di Roberto Rossellini, Isabella Rossellini è una delle più note e apprezzate attrici italiane nel mondo. Ha debuttato sul grande schermo nel 1976, accanto a sua madre, nel film Nina di Vincente Minnelli, mentre nel 1979 è stata protagonista de Il prato dei fratelli Taviani. Nel 1985 ha interpretato il suo primo ruolo in una produzione d’oltreoceano con Il sole a mezzanotte di Taylor Hackford; l’anno successivo è stata protagonista del film cult Velluto blu di David Lynch, che gli è valso il premio come Miglior attrice protagonista agli Independent Spirit Awards. Nel corso della sua carriera ha recitato per registi del calibro di Joel Schumacher, Robert Zemeckis, Peter Weir, Abel Ferrara, James Gray, Saverio Costanzo, Julie Gavras, Marjane Satrapi, Denis Villeneuve e David O. Russell. Oltre al cinema, Isabella Rossellini ha recitato in numerose serie di successo come Crime of the Century di Mark Rydell, per il quale è stata candidata ai Golden Globe come migliore attrice in una miniserie o film per la tv, e Chicago Hope, creata da David E. Kelley, che gli è valsa una nomination agli Emmy Award come guest star nella serie drammatica.

Fra i riconoscimenti già annunciati dei David di Donatello 2023 ci sono il premio alla Carriera a Marina Cicogna, il David dello Spettatore a Il grande giorno diretto da Massimo Venier con Aldo, Giovanni e Giacomo e il David di Donatello per il Miglior cortometraggio a Le variabili dipendenti di Lorenzo Tardella.

Fitto: sugli obiettivi del Pnrr al 30 giugno ci sono alcune criticità, ma niente allarmismi

Fitto: sugli obiettivi del Pnrr al 30 giugno ci sono alcune criticità, ma niente allarmismiRoma, 26 apr. (askanews) – “E’ molto importante dire che sicuramente ci sono alcune criticità ma anche su questo non è il caso di costruire allarmismi. E’ evidente che stiamo lavorando al raggiungimento di questi 27 obiettivi al 30 giugno”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto intervenendo in Aula al Senato.

“C’è l’esigenza di intervenire preventivamete per correggere alcuni obiettivi intermedi – ha aggiunto – ma col mantenimento dell’obiettivo finale. E mi riferisco ad esempio al piano degli asili nido”. Sulla terza rata da 19 miliardi dei fondi del Pnnr “si proseguirà in queste ore con l’invio di ulteriore documentazione in un confronto costante e propositivo con la Commissione europea, per raggiungere l’obiettivo, anche perchè come è evidente si completa il mese individuato come ulteriore proroga”. Per le scadenze del 30 giugno del Pnrr il tema “non è come drammaticamente si legge di perdere gli interventi ma per capire quanti di questi non riescono a rispettare il target del 30 giugno per delle ragioni oggettive e quali di questi possono essere oggetto di un confronto con la commissione europea. Non per far saltare l’intervento ma per modificare l’obiettivo al 30 giugno che consente di garantire la realizzazione dell’intervento alla fine del periodo” ha detto Fitto.

Fuori il 28 aprile il nuovo brano di Emma “Mezzo Mondo”

Fuori il 28 aprile il nuovo brano di Emma “Mezzo Mondo”Roma, 26 apr. (askanews) – È “Mezzo Mondo” il nuovo singolo di Emma, fuori in radio e digitale venerdì 28 aprile. Sonorità fresche e nuove sfumature vocali, una Emma inedita che dopo aver girato mezzo mondo ritorna sulle scene musicali con una nuova maturità stilistica.

In uscita per Capitol/Universal Music, “Mezzo Mondo” è stata scritta e composta da Francesco Tarducci, Emma, Jacopo Ettorre e Francesco Catitti e prodotta da Katoo e Zef. Il brano è il primo estratto dal prossimo disco di inediti a cui l’artista sta lavorando e che uscirà a distanza di 4 anni dal precedente “Fortuna”.

Meloni invita Volodymyr Zelensky: vieni presto in Italia

Meloni invita Volodymyr Zelensky: vieni presto in ItaliaRoma, 26 apr. (askanews) – “Caro Volodymyr, grazie di aver partecipato stamani in collegamento. Spero che tu possa venire qua di persona il prima possibile. Viva l’Italia e viva l’Ucraina”. Questo l’invito che la premier Giorgia Meloni ha rivolto al presidente Zelensky, collegato con la Conferenza per la ricostruzione a Roma. “Ho sentito che nel 2025 ci sarà una nuova Conferenza per la ricostruzione, spero vivamente che ciò accada prima”, ha detto Zelensky che ha “ringraziato personalmente Giorgia. Grazie Giorgia per le tue parole, per il lavoro e per l’appoggio. Gloria all’Italia”.

“Lavoriamo perchè si esca da questo conflitto” e “vogliamo contribuire all’obiettivo aiutando l’Ucraina a difendersi e sostenendo tutte le iniziative politiche, purchè si parta dal presupposto che l’integrità della nazione non è in discussione e che un’invasione non si scambia mai con la parola pace” ha poi detto la presidente del Consiglio. Poco prima Meloni rivolgendosi “agli imprenditori italiani in platea dico di non aver paura di investire, di costruire e ricostruire in Ucraina, di saper guardare oltre i difficili mesi che stiamo attraversando. Non abbiate paura di scommettere sulla vittoria dell’Ucraina e sulla sua integrazione europea. Perché noi sosterremo con forza il diritto degli ucraini a essere parte della famiglia europea”.

Ucraina, Meloni invita Zelensky: vieni presto in Italia

Ucraina, Meloni invita Zelensky: vieni presto in ItaliaRoma, 26 apr. (askanews) – “Caro Volodymyr, grazie di aver partecipato stamani in collegamento. Spero che tu possa venire qua di persona il prima possibile. Viva l’Italia e viva l’Ucraina”. Questo l’invito che la premier Giorgia Meloni ha rivolto al presidente Zelensky, collegato con la Conferenza per la ricostruzione a Roma.

“Ho sentito che nel 2025 ci sarà una nuova Conferenza per la ricostruzione, spero vivamente che ciò accada prima”, ha detto Zelensky che ha “ringraziato personalmente Giorgia. Grazie Giorgia per le tue parole, per il lavoro e per l’appoggio. Gloria all’Italia”.

Meloni: accelerare avvio di negoziati per adesione Ucraina alla Ue

Meloni: accelerare avvio di negoziati per adesione Ucraina alla UeRoma, 26 apr. (askanews) – L’Italia sostiene le “legittime aspirazioni europee” dell’Ucraina e auspica l’accelerazione dell’iter per l’ingresso di Kiev nell’Ue. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un punto stampa con il primo ministro ucraino Denys Shmyhal, a margine della Conferenza bilaterale sulla ricostruzione.

“Riconosciamo – ha detto Meloni – le legittime aspirazioni europee dell’Ucraina, le sosteniamo e crediamo che il futuro dell’Ucraina debba essere un futuro di sempre maggiore capacità di inserirsi nella dinamica e nelle istituzioni europee. L’Ucraina è un avamposto della sicurezza del continente e credo che il modo più intelligente per ringraziare l’Ucraina per quello che sta facendo sia accelerare la possibilità di far parte delle istituzioni europeee, possibilità che l’Italia ha sempre sostenuto. Peraltro voglio sottolineare gli sforzi enormi che Kiev ha fatto per riformare il suo sistema e avvicinarlo ai target richiesti dalla Commissione. Penso sia fondamentale riconoscere quello sforzo accelerando e avviando in tempi rapidi i negoziati di adesione all’Ue”. “Diamo sostegno anche al piano di pace in 10 punti: crediamo nella possibilità di soluzione diplomatica a patto che non si pensi che la soluzione del conflitto possa essere la resa di un paese aggredito, perchè sarebbe ingiusto e costituirebbe un mondo in cui diritto del più forte vince sul diritto e non conviene a nessuno. Alla pace si potrà arrivare solo quando la Russia cesserà le ostilità e gli attacchi agli obiettivi civili”, ha spiegato Meloni assicurando che “l’Italia continuerà a fare la sua parte a 360 gradi dal punto di vista politico, militare, umanitario e anche della ricostruzione”.