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Comunali, seggi aperti in 128 comuni siciliani e 38 sardi

Comunali, seggi aperti in 128 comuni siciliani e 38 sardiRoma, 28 mag. (askanews) – Seggi aperti in 128 comuni della Sicilia (tra cui Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani) e 39 della Sardegna (Assemini e Iglesias, con oltre 15mila abitanti). In totale sono quasi 1,5 milioni gli aventi diritto al voto chiamati a rinnovare i sindaci e i Consigli comunali nelle due isole più grandi del Paese. L’eventuale ballottaggio è in programma l’11 e il 12 giugno. Oggi si vota dalle 7 alle 23, domani i seggi riapriranno dalle 7 alle 15. Subito dopo inizierà lo spoglio delle schede. Il sindaco e il Consiglio comunale sono eletti per cinque anni. Nei comuni con popolazione oltre i 15 mila abitanti (17 tra Sicilia e Sardegna, ndr) per eleggere il primo cittadino è necessaria la maggioranza assoluta dei voti validi (50% + un voto). Nel caso in cui nessun candidato a sindaco ottenga questo risultato, si procederà ad un secondo turno di votazione, in programma sempre il 28 – 29 maggio prossimi, tra i due candidati che hanno ottenuto il maggiore numero di voti validi nel primo turno. Al ballottaggio è eletto sindaco il candidato che ottiene il maggiore numero di voti validi.

Non sono ammesse alla ripartizione dei seggi le liste che non abbiano superato al primo turno la soglia del 3% dei voti validi. E’ previsto un “premio di maggioranza” alla lista o gruppo di liste che abbiano ottenuto almeno il 40% dei voti, che consiste nel 60% dei seggi, nel caso in cui nessuna altra lista o gruppo di liste collegate abbiano superato il 50% dei voti. Nei comuni con popolazione sopra i 15 mila abitanti è permesso il voto disgiunto: l’elettore può esprimere due voti sulla stessa scheda: uno per una lista (al quale può aggiungere un voto di preferenza) e uno per un candidato presidente o sindaco, anche in una lista diversa. Nei comuni con popolazione fino a 15 mila abitanti (150 in totale nelle due isole, ndr), l’elezione dei consiglieri comunali è contestuale all’elezione del sindaco e vige il sistema maggioritario. È eletto sindaco il candidato che ha ottenuto il maggiore numero di voti validi. Alla lista o alle liste che hanno appoggiato il candidato sindaco eletto sono attribuiti i 2/3 dei seggi. I restanti seggi sono ripartiti proporzionalmente tra le altre liste. In caso di parità di voti validi tra due candidati, si andrà al ballottaggio, e risulterà eletto sindaco chi tra i due candidati avrà ottenuto più voti validi. In caso di ulteriore parità, la scelta cadrà sul candidato più anziano di età.

In Sicilia, dove hanno diritto al voto 1.347.614 elettori in 128 comuni, le partite più importanti, i cui risultati avranno dei riflessi anche a livello nazionale, si giocano a Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani, quattro dei 15 comuni con più di 15mila abitanti. A Catania, che vede Piero Mattei, commissario straordinario sulla poltrona più alta di Palazzo degli Elefanti, il centrodestra ha chiuso la campagna elettorale a sostegno del candidato sindaco Enrico Tarantino con tutti i big della coalizione, la premier Giorgia Meloni, e i due vice premier, Antonio Tajani e Matteo Salvini. Per il centrosinistra in lizza c’è Maurizio Caserta (Pd, M5s, Verdi-Sinistra, e tre liste civiche), che ha avuto il sostegno, in presenza, del presidente di M5s, Giuseppe Conte. Tra gli aspiranti sindaci ci sono anche Vincenzo Drago (Socialismo democratico Psdi), Giuseppe Libera (Movimento popolare catanese), Gabriele Savoca (Sud chiama Nord e De Luca per Catania), Giuseppe Giuffrida (Catania risorse) e Lanfranco Zappalà (Lanfranco Zappalà). A Ragusa il sindaco uscente Giuseppe Cassì, sostenuto da cinque liste civiche tenta il bis, ma si deve guardare dal candidato del centrodestra, Giovanni Cultrera, da quello del Partito Democratico, Riccardo Schininà, e da Sergio Firrincieli, espressione del M5s, A Siracusa sul nastro di partenza per la corsa verso Palazzo Vermexio ci sono otto candidati a partire dal sindaco uscente, Francesco Italia, sostenuto da quattro liste civiche. Il centrodestra punta su Ferdinando Messina, mentre Renata Giunta è riuscita a mettere d’accordo Pd, Verdi e sinistra, M5s e una lista civica. A completare l’elenco ci sono l’ex sindaco, Giancarlo Garozzo, Michele Mangiafico, Roberto Trigilio, Abdelaaziz Mouddih, detto ‘Aziz’, Edy Bandiera, tutti sostenuti da diverse liste civiche. Anche a Trapani, il sindaco uscente, Giacomo Tranchida, punta alla conferma, grazie al sostegno di una larga coalizione composta da dieci liste civiche e dal Pd, che però non usa il proprio simbolo. Il centrodestra scommette su Maurizio Miceli, mentre il M5s concentra la sua attenzione su Francesco Brillante, appoggiato anche da altre liste civiche. Chiude il quartetto in lizza, Anna Garuccio, candidata di un’altra lista civica. In Sardegna, sono 139.045 gli elettori che dovranno rinnovare i sindaci e i consigli comunali in 39 città. Solo due di queste superano i 15mila abitanti: Assemini (Cagliari) e Iglesias (Sud Sardegna). Ad Assemini, guidata da poco meno di un anno dal commissario Bruno Canargiu, dopo le dimissioni della sindaca Sabrina Licheri (M5s), FdI, FI e Lega schierano Niside Muscas, mentre Pd, M5s, Verdi, Psi e una lista civica sostengono Diego Corrias. C’è poi Mario Puddu, appoggiato da una coalizione eterogenea composta da Italia Viva, Udc, Riformatori e tre liste civiche. A Iglesias il sindaco uscente, Mauro Usai, è sostenuto dal centrosinistra e da diverse liste civiche, alla ricerca di una conferma per altri cinque anni. Il centrodestra non ha trovato la quadra e così da una parte Fratelli d’Italia propone Luigi Biggio, consigliere comunale uscente, dall’altra FI e Lega, senza i propri simboli, e con quattro liste civiche, appoggiano Giuseppe Pes.

Urne aperte oggi e domani per ballottaggi, sfida in 7 capoluoghi

Urne aperte oggi e domani per ballottaggi, sfida in 7 capoluoghiRoma, 28 mag. (askanews) – Ballottaggi in 41 comuni, oggi e domani, dopo il primo turno di elezioni amministrative che ha visto la vittoria del centrodestra in quattro città – Sondrio, Treviso, Latina e Imperia – e del centrosinistra in due – Brescia e Teramo. Oggi i seggi restano aperti dalle 7 alle 23, domani dalle 7 alle 15. I riflettori sono puntati su sette capoluoghi: Vicenza, Massa, Pisa, Siena, Terni, Ancona e Brindisi.

C’è molta Toscana in questa partita che è anche un primo banco di prova per il Pd a guida Elly Schlein, un test per la maggioranza di governo a livello nazionale e, nella regione un tempo “rossa”, una sfida per il centrosinistra che tenterà di riconquistare città un tempo fedelissime alla sinistra (Massa, Pisa e Siena) ma passate al centrodestra già da qualche anno.A Massa in pista ci sono Francesco Persiani (35,28% al primo turno), sostenuto nella tornata dello scorso 14-15 maggio da Forza Italia e Lega, che ha subito la concorrenza interna del candidato di Fdi Michele Guidi, arrivato terzo, e il chirurgo Enzo Romolo Ricci (30,05%) per il centrosinistra.

Pisa, città di un altro ex segretario del Pd, Enrico Letta, è contesa tra Michele Conti, sostenuto dal centrodestra, che ha mancato l’affermazione al primo turno per una manciata di voti (49,96%) e Paolo Martinelli (41,12%), ex presidente delle Acli provinciali, sostenuto da centrosinistra ed anche dai Cinquestelle. Un esperimento politico che al primo turno non ha dato i risultati politici.A Siena il ballottaggio sarà tra Nicoletta Fabio, sostenuta dal centrodestra (30,51%) e Anna Ferretti, candidata del centrosinistra (28,8%). L’ago della bilancia sarà Fabio Pacciani, sostenuto da sette liste civiche, che ha ottenuto il 22,6% dei voti.

A Vicenza la partita è tra Giacomo Possamai (centrosinistra), che ha ottenuto il 46,23% al primo turno e il sindaco uscente Francesco Rucco (centrodestra), che si è fermato al 44,06%.A Terni va in scena un testa a testa tra Orlando Masselli, assessore uscente di Fratelli d’Italia (35,81%) e Stefano Bandecchi, presidente della Ternana, sostenuto da Alternativa Popolare (28,14%) di cui è il presidente nazionale. Esclusi dal ballottaggio la coalizione con il Pd e quella del Movimento 5 stelle.

Ad Ancona si sfidano Ida Simonella (41,28%) del centrosinistra e Daniele Silvetti (45,11%) del centrodestra.A Brindisi, infine, il ballottaggio sarà tra Roberto Fusco (32,73%) del centrosinistra e Giuseppe Marchionna (44,22%) del centrodestra.

 

Papa: tante guerre, incredibile il male che l’uomo può compiere

Papa: tante guerre, incredibile il male che l’uomo può compiereRoma, 28 mag. (askanews) – “Oggi nel mondo c’è tanta discordia, tanta divisione. Siamo tutti collegati eppure ci troviamo scollegati tra di noi, anestetizzati dall’indifferenza e oppressi dalla solitudine. Tante guerre, pensiamo alle guerre, tanti conflitti: sembra incredibile il male che l’uomo può compiere!”. Lo ha detto oggi Papa Francesco durante la messa di Pentecoste.

“Sì, a precedere ed eccedere il nostro male, la nostra disgregazione, c’è lo spirito maligno che seduce tutta la terra”, ha spiegato il Santo Padre, aggiungendo che “egli gode degli antagonismi, delle ingiustizie, delle calunnie”. “E, di fronte al male della discordia, i nostri sforzi per costruire l’armonia non bastano”, ha insistito il Pontefice. “Ecco allora che il Signore, al culmine della sua Pasqua, al culmine della salvezza, riversa sul mondo creato il suo Spirito buono, lo Spirito Santo, che si oppone allo spirito divisore perché è armonia. Spirito di unità che porta la pace”, ha insistito Papa Francesco, chiedendo di invocarlo “ogni giorno sul nostro mondo”.

Alluvione, Meloni: cambiare paradigma su sicurezza del territorio

Alluvione, Meloni: cambiare paradigma su sicurezza del territorioRoma, 28 mag. (askanews) – “Mettere in sicurezza l’Italia è una sfida epocale. Stiamo purtroppo scontando decenni di scelte mancate e di ritardi e l’idea, errata, che la cura del territorio non fosse un investimento strategico. Bisogna cambiare paradigma”. E’ quanto ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un’intervista al Messaggero, rispondendo a una domanda sulla messa in sicurezza del Paese affinché tragedie come l’alluvione in Emilia Romagna non si ripetano più.

“Nessuno ha la bacchetta magica ma è arrivato il momento di immaginare un modello completamente nuovo, che sappia responsabilizzare di più tutte le amministrazioni coinvolte e permetta di realizzare le opere necessarie, velocemente e bene. E capire che ci sono interventi che non possono essere più rimandati o bloccati dalla burocrazia o da un certo ecologismo ideologizzato. Non è facile, ma ci metteremo tutto il nostro impegno”, ha sottolineato. Quanto al prossimo commissario per la ricostruzione, la presidente del Consiglio ha spiegato che “in questo momento” il suo “principale problema non è chi spende i soldi ma trovarli, capire le cose da fare e capire quali procedure vanno migliorate per dare risposte immediate”. “Quando arriverà il tempo della ricostruzione ci occuperemo di chi sarà il commissario. Vedremo le funzioni, valuteremo le competenze e sceglieremo il profilo più adatto”, ha precisato.

Giro d’Italia, Roglic vince la cronoscalata. Il Giro è suo

Giro d’Italia, Roglic vince la cronoscalata. Il Giro è suoRoma, 27 mag. (askanews) – Primoz Roglic domina, nella 20a tappa del Giro d’Italia 2023, la cronoscalata da Tarvisio a Monte Lussari ed è a un passo dalla vittoria della corsa rosa. Solo una formalità la passerella finale di domani a Roma. Lo sloveno della Jumbo-Visma trionfa con il tempo di 44’23” strappando il successo sia nella tappa che in classifica generale a Geraint Thomas della Ineos Grenadiers, dopo una grande corsa. Sono dunque 14 i secondi di distacco finali tra Roglic e Thomas nella classifica generale.

Roglic riesce a sopperire anche a un piccolo problema meccanico, che poteva compromettere il suo successo finale, con un capolavoro nelle fasi finali della tappa. Terzo Joao Almeida. Il portoghese della Uae Emirates è transitato sul traguardo con il tempo di 45’05”. Almeida è sul terzo gradino del podio anche in classifica generale, dopo un Giro vissuto comunque da protagonista (maglia Bianca), insieme a Roglic e Thomas. Grandissima prova anche per Damiano Caruso, quarto al traguardo e primo italiano in classifica. Pochi secondi dopo aver attraversato il traguardo, il vincitore e nuova Maglia Rosa Primož Roglic ha detto: “È una sensazione incredibile. Mi è caduta la catena, l’ho rimessa subito a posto. Avrei potuto perdere tutto, ma fa parte delle corse. Il pubblico mi ha dato qualche watt in più e mi sono goduto l’atmosfera e l’energia dell’evento. Manca un giorno alla fine. Il percorso è di domani è tecnico. Non è finita finché non è finita, ma siamo vicini ad un finale meraviglioso”.

Mattarella martedì in visita nelle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna

Mattarella martedì in visita nelle zone alluvionate dell’Emilia-RomagnaMilano, 27 mag. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, visiterà martedì prossimo 30 maggio le zone della Emilia-Romagna colpite dall’alluvione.

Nel corso della visita, che riguarderà diverse località, incontrerà in mattinata a Forlì i soccorritori e la cittadinanza. Nel pomeriggio avrà luogo l’incontro a Faenza con i sindaci. I giornalisti interessati a seguire i due eventi possono rivolgersi alle Prefetture di Forlì e Ravenna. Sarà cura dell’ufficio stampa del Quirinale rendere noto nei prossimi giorni il programma completo e gli orari della visita.

Mattarella difende la “scuola di tutti”: non è un luogo di selezione sociale

Mattarella difende la “scuola di tutti”: non è un luogo di selezione socialeBarbiana (Vicchio), 27 mag. (askanews) – Sale a Barbiana, borgo tra i boschi di Vicchio, dove don Lorenzo Milani, prete ed educatore scomodo, fu ‘esiliato’ nel 1954, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lo fa per rendere omaggio a “un maestro”, a “un grande italiano”, ma anche a un’idea di scuola che “è di tutti e deve essere per tutti”, a un’idea di impegno che è “responsabilità attiva”. Alla fine un’idea di società, di cui la scuola è lo specchio.

Una scuola la cui prima finalità deve essere, ieri come oggi, “eliminare ogni discrimine” riconoscendo – il Capo dello Stato lo puntualizza in tempi in cui il ministero è diventato il ministero dell’Istruzione e del merito – che “il merito non è l’amplificazione del vantaggio di chi già parte favorito”. Insomma non si possono fare, citando proprio don Milani, “parti uguali tra disuguali” perché è “la più grande ingiustizia”. “Merito – riprende Mattarella – è dare nuove opportunità a chi non ne ha, perché è giusto e per non far perdere all’Italia talenti; preziosi se trovano la possibilità di esprimersi, come a tutti deve essere garantito”. Mattarella guarda ancora alla scuola di Barbiana, una scuola che non chiudeva mai e dove non c’erano vacanze, per esaltarne l’essenza nella “voglia di imparare, la disponibilità a lavorare insieme agli altri”, la capacità “di osservare le cose del mondo con spirito critico. Senza sottrarsi mai al confronto, senza pretendere di mettere a tacere qualcuno, tanto meno un libro o la sua presentazione”. Parole che cadono a una settimana dalla chiusura del Salone del libro di Torino e dalle polemiche per la contestazione da parte di attivisti di Non una di meno e di Extinction Rebellion alla ministra della Famiglia Eugenia Roccella, che non ha quindi presentato il suo libro.

Insomma, osserva Mattarella, don Milani “invitava a saper discernere”, a coltivare “il primato della coscienza responsabile” e la Costituzione era il suo “Vangelo laico”. Un Vangelo tradotto in un solo motto, essenziale e potentissimo, quel famoso “I care” che, come rileva Rosy Bindi, presidente del comitato per le celebrazioni dei cento anni di don Milani (che morì giovanissimo, a 44 anni, obbedendo sempre a una Chiesa che criticava ma alla quale apparteneva e che lo ha capito solo dopo molto tempo, come ha ammesso a Barbiana il presidente della Cei Matteo Zuppi), è in aperta contrapposizione con un altro motto: il “me ne frego fascista”.

L’Ad della Rai Sergio: il dibattito politico sia rappresentato correttamente

L’Ad della Rai Sergio: il dibattito politico sia rappresentato correttamenteMilano, 27 mag. (askanews) – In merito alle polemiche sulla diretta del comizio del centrodestra a Catania, “la Rai comunica che l’Amministratore Delegato della Rai, Roberto Sergio, è stato prontamente informato e ha preso contatto con il direttore di Rai News 24 per ribadire l’importanza di una corretta rappresentazione del dibattito politico”. LO riferisce una nota dell’azienda, in cui si aggiunge: “Il direttore di Rai News 24 ha precisato che la testata nell’arco della giornata ha dato ampio spazio a tutte le forze politiche”.

Meloni: dopo la strage di via dei Georgofili il popolo seppe reagire alla scia di terrore

Meloni: dopo la strage di via dei Georgofili il popolo seppe reagire alla scia di terroreMilano, 27 mag. (askanews) – Alla “lunga scia di terrore” della stagione delle stragi mafiose, “il popolo seppe reagire dimostrando la forza della legalità e la solidità delle Istituzioni”. È quanto dichiara la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, in occasione dei trent’anni dalla strage di via dei Georgofili a Firenze.

“Un feroce attacco allo Stato, una guerra dichiarata alla Repubblica per vendicarsi del carcere duro, una ferita gravissima inferta all’Italia e al suo patrimonio artistico e culturale. Nella notte tra il 26 e il 27 maggio di trent’anni fa – ricorda Meloni – la mafia decise di colpire con tutta la sua forza Firenze, facendo saltare in aria un’autobomba carica di 250 chilogrammi di esplosivo sotto l’Accademia dei Georgofili. Il crollo della Torre delle Pulci uccise Fabrizio e Angela Nencioni, le figlie Nadia di 9 anni e Caterina di appena 50 giorni. A perdere la vita anche Dario Capolicchio, 22 anni, morto nell’incendio dell’edificio di fronte alla Torre. Decine di feriti e incalcolabili i danni al patrimonio: l’onda d’urto della bomba investì il centro storico della città, Palazzo Vecchio, la Chiesa di Santo Stefano e Cecilia e la Galleria degli Uffizi, distruggendo per sempre alcuni capolavori e causando danni ingenti a molte opere”. “Nessun fiorentino, nessun italiano – sottolinea la presidente del Consiglio – potrà mai dimenticare la strage dei Georgofili. Così come nessuno potrà mai cancellare dalla memoria quegli anni così difficili per la nostra Nazione, segnati da altri sanguinosi attentati e stragi. Una lunga scia di terrore di fronte alla quale il nostro popolo seppe reagire, dimostrando la forza della legalità e la solidità delle Istituzioni”.

Il Governo, conclude Meloni, “rivolge il suo pensiero commosso a tutti i famigliari delle vittime e rinnova il suo ringraziamento ai servitori dello Stato che, spesso nell’ombra e tra mille difficoltà, hanno lottato e lottano contro la mafia. E che con il loro instancabile lavoro avvicinano sempre di più il definitivo tramonto della criminalità organizzata”.

Calderone: nelle zone colpite dalle inondazioni proteggeremo le imprese e il lavoro

Calderone: nelle zone colpite dalle inondazioni proteggeremo le imprese e il lavoroRoma, 27 mag. (askanews) – In Emilia Romagna e nelle zone colpite dalle inondazioni il governo intende “mettere in protezione il lavoro, perché non ci possiamo permettere come Paese di perdere neanche un’azienda. Le domande di cassa integrazione realisticamente potranno essere presentate entro la fine del mese successivo a quello della sospensione, però non metteremo vincoli di tempistica”. Lo ha spiegato il ministro del Lavoro, Elvira Calderone durante una conferenza stampa a Bologna.

“Confido di riuscire a chiudere il processo di definizione della circolare dell’Inps pochissimi giorni dopo della pubblicazione del decreto, che interverrà la prossima settimana”, ha aggiunto. “I lavoratori e le aziende non verranno abbandonate perché siamo consapevoli che sono comparti strategici, non solo per l’Emilia-Romagna ma per l’economia italiana. Stiamo lavorando in quest’ottica per vedere in che modo dal primo intervento emergenziale innestare poi interventi su un più ampio concetto che è quello della ripartenza”.

Per l’immediato si interviene usando “un ammortizzatore unico emergenziale, che consentirà alle imprese di poter fare una domanda di ammortizzatore sociale secondo un’unica modalità. Avrà come destinatario le imprese di tutti settori. Per ogni settore che noi mettiamo in protezione – ha detto Calderone – ci sarà una sola modalità di fare richiesta, tanto più veloce e snella possibile perché conterremo al massimo tutte quelle che sono le produzioni documentali”.