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Convegno a Faenza su ruolo della donna dagli anni ’60 ad oggi

Convegno a Faenza su ruolo della donna dagli anni ’60 ad oggiRoma, 14 feb. (askanews) – Si terrà sabato 18 febbraio 2023 dalle ore 9.00 alle 12,30 presso il teatro Masini di Faenza, la manifestazione “Riflessioni… il ruolo della donna dagli Anni ’60 ad oggi” organizzato da ANLA, Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, e FIDAPA – Marradi, in collaborazione con il Comune di Faenza. L’evento, grazie al coinvolgimento delle scuole locali, vuole essere un dialogo a più voci sul tema, anche con l’ausilio di più linguaggi e metodi comunicazione, e soprattutto in ascolto di testimoni.
“Nell’ambito del dialogo fra le generazioni, che ANLA da sempre persegue, non poteva mancare un confronto sul ruolo della donna nella nostra società”, spiega il presidente nazionale di ANLA Edoardo Patriarca che prosegue: “Certamente un percorso positivo è stato quanto meno avviato, se pensiamo ad esempio al fatto che solo da pochi decenni è stato consentito il voto alle donne; dobbiamo continuare su questa strada. Tanto resta ancora da fare per un’effettiva parità uomo-donna: penso ad esempio all’accesso al mondo del lavoro, alla parità salariale, al diritto alla maternità, alla responsabilità dei figli da condividere sempre più fra i genitori. Facciamo memoria del cammino fatto, ascoltiamo, dialoghiamo con i giovani perché la costruzione del bene comune non può prescindere dal riconoscimento del ruolo della donna a tutti i livelli”.
Saranno tante le voci da ascoltare, da Cellini Diva cuoca e terapeuta alla scrittrice Alice Cesarini, da Emanuela Bacchilega membro del CdA della BCC al maggiore Carla Angelucci istruttrice di volo, da Morena Plazzi, procuratore aggiunto del Tribunale di Bologna a Alba Pellegrini, medico chirurgo e tante altre. Spiega Francesca Goni, responsabile ANLA Ravenna, organizzatrice dell’evento: “Il tema sarà il confronto tra il ruolo della donna di ieri e quella di oggi, con il quale si vuole portare i giovani ad una riflessione sul ruolo della donna, come si è modificato nel tempo, riguardo alla famiglia, al lavoro, alla politica, allo sport e nella società”.

Auto, Europarlamento approva obbligo auto a emissioni zero al 2035

Auto, Europarlamento approva obbligo auto a emissioni zero al 2035Bruxelles, 14 feb. (askanews) – Con 340 voti favorevoli, 279 voti contrari e 21 astensioni, la plenaria del Parlamento europeo ha approvato oggi a Strasburgo in via definitiva i nuovi obiettivi vincolanti per la riduzione delle emissioni di CO2 dalle autovetture e dai veicoli commerciali leggeri di nuova produzione, in base al testo dell’accordo già raggiunto con il Consiglio Ue, che emenda la proposta originaria della Commissione 14 luglio 2021.
Entro il 2030, le emissioni dovranno essere ridotte per le auto del 55% rispetto ai livelli del 2021, e per i furgoni del 50%, come obiettivi intermedi; si conferma, inoltre, che dall’inizio del 2035 tutte le auto nuove vendute nell’Ue dovranno essere a emissioni zero, che significherà, sostanzialmente, la fine del motore a combustione interna e l’avvento della nuova era dell’auto elettrica. È prevista tuttavia un’esenzione totale per chi produce meno di 1.000 nuovi veicoli l’anno (“emendamento Ferrari”).
Una deroga di un anno dall’obbligo di immettere sul mercato solo veicoli a zero emissioni, fino alla fine del 2035, è prevista inoltre per i costruttori con un volume annuo di produzione limitato (da 1.000 a 10.000 nuove autovetture o da 1.000 a 22.000 nuovi furgoni).
Ci saranno poi obiettivi più bassi di riduzione, fino al 2030, per quei costruttori che vendono un maggior numero di veicoli già a basse emissioni (sotto i 50g di CO2 per chilometro), come i veicoli elettrici e i veicoli ibridi più efficienti.
Dopo il voto finale della plenaria, il Consiglio Ue dovrà approvare formalmente il testo prima della sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Morto Shoichiro Toyoda, ex capo Toyota e simbolo Giappone arrembante

Morto Shoichiro Toyoda, ex capo Toyota e simbolo Giappone arrembanteRoma, 14 feb. (askanews) – E’ morto uno degli uomini simbolo del Giappone arrembante degli anni ’80, colui che rese la Toyota il gigante da sfidare nel mondo dell’automobile: Shoichiro Toyoda. Secondo quanto ha annunciato la casa automobilistica, l’ex presidente è morto all’età di 97 anni.
Shoichiro Toyoda è stato il figlio del fondatore della Toyota e il padre dell’attuale presidente del marchio giapponese leader di mercato, il 66enne Akio Toyoda, che a sua volta dovrebbe presto lasciare il timone a Koji Sato, interrompendo così la tradizione che vuole un discendente del fondatore – Kiichiro Toyoda – alla guida della compagnia.
Toyoda era nato nel 1925 nella prefettura di Aichi, diventando ingegnere presso l’università di Nagoya. Entrò nel management di Toyota Motor nel 1952, all’età di 27 anni, in seguito alla morte improvvisa del padre. A quell’epoca lavorò allo sviluppo dei motori come capo della fabbrica di Motomachi.
Divenne poi vicepresidente con mandato per la tecnologia, per poi assumere il comando della Toyota Motor Sales nel 1981. Un anno dopo, una riorganizzaziione interna lo portò al comando della Toyota Motor complessiva.
Gli anni al comando di Soichiro Toyoda – sostazialmente dal 1982 al 1999 – furono caratterizzati da momenti entusiarmanti e difficili, in particolare a causa della guerra commerciale che si sviluppò tra Giappone e Stati uniti, in particolare nel settore delle automobili.
Toyoda fu anche protagonista dell’espansione della produzione Toyota nel mondo, oltre che delle vendite. Impianti Toyota vennero aperti negli Usa, in Canda, in Gran Bretagna. Il brand Toyota divenne globale.
Nel 1994 Shoichiro Toyoda divenne anche presidente della Keidanren, la confindustria giapponese. E nel 2005 fu sostanzialmente il motore che portò all’edizione di quell’anno dell’Esposizione mondiale di Aichi.

Massimo Bottura è il nuovo chef ambassador di illycaffè

Massimo Bottura è il nuovo chef ambassador di illycaffèMilano, 14 feb. (askanews) – Massimo Bottura è il nuovo chef ambassador di illycaffè. Lo chef tre stelle Michelin l’azienda di Trieste hanno deciso di collaborare per il progetto illy Chef Ambassador, dedicato agli appassionati di caffè e di alta cucina.
L’iniziativa prevede la realizzazione, insieme a una rosa di chef stellati, di un blend di caffè personalizzato per ognuno di loro. Dopo Niko Romito, Viki Geunes, Antonia Klugmann, Ciccio Sultano, Rupert Blease, Felipe Rodrigues e altri nomi del fine dining internazionale, toccherà a Massimo Bottura a dar vita al suo caffè “su misura”: una variazione sul tema del blend unico illy a partire dai 9 ingredienti che lo compongono, combinati in quantità e proporzioni differenti sulla base dello stile e delle preferenze sensoriali, gustative e olfattive dello chef modenese.
Il risultato finale, realizzato grazie al personal blender (la macchina brevettata da illy, il cui prototipo era stato presentato nel Coffee Cluster a Expo Milano 2015) e con la consulenza dei docenti dell’Università del Caffè, sarà offerto a chiusura del percorso di degustazione ai clienti dell’Osteria Francescana, di Casa Maria Luigia, di Franceschetta58 e del Cavallino.
“Siamo lieti di inaugurare il nuovo anno all’insegna della prestigiosa collaborazione con un’eccellenza italiana come Massimo Bottura, uno dei maestri del gusto più innovativi e di maggior successo a livello mondiale, che condivide con illycaffè i valori fondamentali di innovazione, sostenibilità e qualità assoluta – ha commentato Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè – Una straordinaria opportunità per continuare a promuovere la cultura del nostro caffè nel mondo dell’alta ristorazione con un percorso di qualità sostenibile sempre più virtuoso”.
“Cucinare non riguarda solo la qualità degli ingredienti ma anche la qualità delle idee. In ogni progetto della famiglia Francescana, la nostra attenzione in cucina guarda a come le idee prendono forma, ispirate dalla cultura e motivate ora più che mai da scelte sociali- ha affermato Massimo Bottura – La filosofia di illy si basa su valori che condividiamo, in cui crediamo fermamente, unendo creatività e qualità ad un approccio sostenibile al cibo”.

Welfare, Censis-Tendercapital: 85% italiani vede futuro incerto

Welfare, Censis-Tendercapital: 85% italiani vede futuro incertoRoma, 14 feb. (askanews) – Presentato al Senato a Roma il quarto Rapporto Censis-Tendercapital sulla ‘sostenibilità sociale e la rinnovata sfida del welfare italiano’, che ha per obiettivo quello di porre l’attenzione, tramite le opinioni, i comportamenti e i valori degli italiani, sulle difficoltà che incontrano i due pilastri del modello sociale italiano, famiglie e Stato, che sono chiamati a misurarsi con nuove ristrettezze e crisi globali. Il welfare potrà tornare a erogare servizi universalistici essenziali, ammortizzare disparità eccessive e supportare le persone solo con il ritorno del lavoro quale fonte primaria di opportunità di ascesa reddituale e sociale. Gli italiani sono preoccupati per il futuro prossimo della società. L’84,9% dichiara di intravedere incertezza e insicurezza. Allarma il blocco della mobilità sociale, che per il 58,6% dei cittadini farà aumentare le disparità sociali. Per il 43,3%, nella società italiana ci saranno meno equità e giustizia sociale; il 36,9% teme minore attenzione ai diritti dei lavoratori. Il rialzo dei prezzi catalizza le paure degli italiani. Il 75,4% degli occupati è convinto che non avrà aumenti delle entrate familiari nel prossimo anno, mentre il 73,9% degli italiani pensa che dovrà ridimensionare le spese. La reazione alla minaccia dell’inflazione porta l’86,9% a essere favorevole a indicizzare retribuzioni, salari e stipendi all’aumento dei prezzi, tornando alla scala mobile. Prezzi più alti si traducono in minor consumo di beni e servizi a parità di reddito, così il 59,7% degli italiani è convinto che dovrà ridurre le spese per scarpe e abbigliamento, il 62,3% quelle per vacanze, viaggi e tempo libero, mentre il 41,7% pensa che dovrà rinunciare a cure o visite mediche a pagamento intero, con risorse proprie. Tuttavia, nel 2022 redditi e spese per consumi delle famiglie hanno tenuto bene. Infatti, il reddito lordo disponibile delle famiglie consumatrici è rimasto invariato nel confronto tra I-III trimestre 2021 e gli stessi trimestri del 2022, con un -0,3% reale. Dal Quarto Rapporto Censis-Tendercapital emerge come il risparmio delle famiglie, nel confronto tra i primi nove mesi del 2022 e quelli del 2021, abbia subìto una contrazione drastica in termini nominali (-292 miliardi di euro) e reali (-11,3%). Il cash, invece, è aumentato nominalmente di 36 miliardi di euro, subendo però una riduzione reale del 3,8%. Sono 7,5 milioni le persone appartenenti a famiglie le cui entrate coprono appena le uscite e aumentano, rispetto al 2010, sia i lavoratori in povertà assoluta (erano il 3% del totale) sia in povertà relativa (erano il 7%). Il welfare pubblico stenta sempre più: il 67,3% degli italiani, nei dodici mesi precedenti l’intervista, per avere prestazioni sanitarie si è dovuto rivolgere al privato. Così solo il 40,4% è soddisfatto del funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale della sua Regione, mentre nel 2019 era il 55%. Il 90,4% degli italiani, con percentuali trasversali a redditi, condizione professionale, età e titolo di studio, si dichiara favorevole a fissare una retribuzione minima per legge. Riguardo al reddito di cittadinanza, il 65,1% degli italiani lo reputa uno strumento per aiutare persone in difficoltà; al contempo, il 73,2% è convinto che tale strumento disincentiva le persone a lavorare, mentre oltre l’88% ritiene che i soldi pubblici dovrebbero servire a incentivare la ricerca del lavoro. Per il Presidente del Censis, Giuseppe De Rita, “la nostra società è segnata da un elemento cruciale: la paura dell’incertezza futura. È quel che più condiziona le aspettative e spesso fa vedere la realtà più nera di quanto sia. Purtroppo, l’inflazione, la guerra, la crisi energetica hanno generato problemi e, tuttavia, sinora la sostenibilità sociale in Italia ha tenuto bene. Il rischio reale è per il futuro prossimo di continuare a galleggiare per paura e, in questa situazione, la cosa peggiore è affidarsi all’opinionismo, piuttosto che ragionare sulla chimica reale della nostra società”. Secondo il Presidente di Tendercapital, Moreno Zani, “i dati del Quarto Rapporto Censis-Tendercapital sulla sostenibilità sociale e il welfare italiano evidenziano in maniera chiara le difficoltà che oggi incontrano i due pilastri del modello sociale italiano, le famiglie e lo Stato. Crescono, infatti, le ristrettezze economiche di molti nuclei familiari e, nonostante nel 2022 abbiano tenuto bene sia il reddito sia le spese per i consumi, occorre prendere atto di una severa contrazione del loro risparmio. Una situazione di instabilità, insomma, che genera incertezza e preoccupazione per il futuro, ma anche la convinzione che si può lavorare per un nuovo welfare inclusivo, prospero e sostenibile”. Per Maurizio Gasparri, Vice Presidente del Senato della Repubblica: “Il Rapporto mette in luce perplessità, preoccupazioni e aspettative legate all’inflazione e al contesto economico e sociale. Guardando all’aspetto storico il Paese ha fatto dei progressi per quanto riguarda il welfare, registrando un avanzamento sotto il profilo delle tutele. Tuttavia, resta molto da fare e questo Rapporto ci indica una strada importante da seguire”. Federico Freni, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze: “Nel post pandemia il modello sociale italiano ha vissuto una sorta di crisi di mezza età, ma non di identità. In alcuni Paesi, come quelli anglosassoni, le strutture sociali hanno mostrato una fragilità maggiore rispetto all’Italia. La domanda che dobbiamo porci a monte è se vogliamo che questo modello tenga. Il dato più preoccupante che emerge dal Rapporto è l’indice di sconforto. Occorre precisare che all’interno della nostra dinamica inflattiva è prevalentemente la componente legata ai costi dell’energia, pertanto la risposta deve essere diversa. Bisogna avere fiducia nella resilienza di un sistema economico che nessun Paese in Europa ha mostrato di avere”. Maurizio Grifoni, Presidente Fondo Fon.Te., ha dichiarato che: “Dal Rapporto emergono dati preoccupanti. È una giornata importante, che ci fa vedere quali risvolti sociali ci sono nel nostro Paese, dovuti ad aspetti economici e finanziari, sia per le famiglie che per le imprese. C’è tanto pessimismo e un clima di sfiducia complessivo. Dobbiamo invertire questa tendenza. Bisogna reinvestire per uscire dall’attuale situazione di stallo. Il Pnrr è un’occasione per rimettere in moto il Paese, ma anche le istituzioni private devono fare la loro parte. Noi, come Fondo Fon.Te., ci stiamo impegnando per investire nell’economia reale al fine di ridare fiducia generando ricchezza’. Per Stefano Distilli, Presidente Cassa Dottori Commercialisti: “Il tema della sostenibilità è complesso, è un termine che ha significati diversi. Come Casse di previdenza privatizzate dobbiamo cercare di tenere insieme le fila di tutte le declinazioni del termine sostenibilità, dalle prestazioni previdenziali, di welfare, a quelle ambientali. Dobbiamo cercare di farlo con risorse proprie, come già facciamo, andando a seconda dell’evoluzione dei tempi ed esigenze delle nostre platee. Occorre tenere conto delle preoccupazioni che emergono dal Rapporto per interpretare sempre meglio il nostro lavoro, in un mondo, quello delle libere professioni, che viene visto sempre un po’ dorato, all’interno del quale ci si pone il tema delle disparità e come agire su di esse”. Andrea Cuccello, Segretario Confederale Cisl, ha spiegato che: “Uno dei grandi pilastri sociali è la famiglia, che ha mutato profondamente il suo profilo e che va aiutata e sostenuta con trasferimenti economici e servizi, se vogliamo implementare le nascite nel nostro Paese. A tale riguardo, il tema della non autosufficienza è particolarmente rilevante. Occorre costruire un vero e proprio modello industriale sull’asset dell’anzianità per sostenere le fasce più fragili della popolazione, valorizzando il lavoro di cura. In questa fase straordinaria dobbiamo costruire insieme un’idea di Paese che preveda una grande concertazione fra governo e parti sociali. C’è da realizzare un nuovo paradigma fondato sulla partecipazione dei lavoratori all’interno delle aziende, che nelle prossime settimane lanceremo come Cisl attraverso una raccolta di firme per la sottoscrizione di una legge di iniziativa popolare, che veda al centro la contrattazione. Soltanto remando insieme sarà possibile prendere il largo verso la direzione giusta”. Secondo Jorge Torre, Area Stato Sociale e Diritti Cgil: “Fra le varie riflessioni suscitate dal Rapporto, emerge l’importanza del ruolo dei giovani che occorre ascoltare sempre di più per dare risposte alle loro istanze. È fondamentale, inoltre, coinvolgere i corpi intermedi per favorire una maggiore partecipazione dei lavoratori. Bisogna tenere presente che il primo diritto è quello al lavoro. In tal senso, è necessario rafforzare la contrattazione per combattere i privilegi. La sfida centrale riguarda le politiche attive, a partire dagli investimenti sulla formazione, per incentivare la diversificazione del mercato del lavoro”. Alfonso Celotto, Professore ordinario di Diritto Costituzionale Università Roma Tre, ha rilevato che: “Quando parliamo dei diritti sociali stiamo andando al cuore della Costituzione. I Costituenti sapevano che bisognava investire in istruzione, salute, previdenza e assistenza. Tali strumenti ci hanno trasformato da Paese povero, devastato dalla guerra, in una potenza mondiale. Il problema, oggi, è la sostenibilità economica e sociale di tale modello”.

Torino e il Piemonte, un 2023 ricco di eventi

Torino e il Piemonte, un 2023 ricco di eventiRoma, 14 feb. (askanews) – Torino e il Piemonte non stanno mai ferme: c’è sempre qualcosa di interessante da fare, vedere, sentire e scoprire. Sono infatti molteplici gli eventi, e di varia natura, che animeranno i mesi di questo 2023 che si preannuncia ai livelli pre-pandemia in termini turistici.
Il territorio ha scaldato i motori con l’ottenimento della XXXIIesima edizione dei Giochi Mondiali Universitari invernali – evento che raggruppa gli studenti atleti di tutto il pianeta in programma dal 13 al 23 gennaio 2025 – e si appresta a vivere un 2023 scandito da prestigiosi eventi in campo sportivo, musicale, enogastronomico, culturale e congressuale.
Gli eventi portano beneficio alla destinazione ospitante essendo importanti strumenti per la sua valorizzazione e il posizionamento dell’immagine a livello nazionale e internazionale oltre a favorire la crescita economica del tessuto turistico e commerciale; sono altresì un motivo di visita per scoprire le attrattive e le eccellenze che un territorio ha da offrire.
“Siamo convinti che gli eventi rappresentino una grande opportunità per il rilancio della nostra città – sottolinea Mimmo Carretta, assessore al Turismo e Grandi Eventi – lo dimostrano i dati di Eurovision Song Contest ospitato lo scorso anno. La manifestazione ha registrato 22,8 milioni fra impatti diretti, indiretti e indotti, senza considerare l’enorme ricaduta mediatica, valutata oltre 66 milioni di euro. Intendiamo promuovere Torino nel mondo e abbiamo esperienza e capacità per diventare sempre più attrattivi”.
Come sottolinea Vittoria Poggio, assessore Cultura e Turismo della Regione Piemonte “I grandi eventi sono motori fondamentali per il marketing del territorio e per lo sviluppo economico della nostra regione che in questi anni ha fatto un salto di qualità. È aumentata l’offerta ma soprattutto le prerogative di eccellenza che hanno consentito a tutti i territori di superare la concorrenza straniera, grazie a un tessuto imprenditoriale che anche nei momenti più difficili ha scommesso su un settore che sta diventando strategico, un traino per la nostra economia”.
“Il 2022 è stato un anno di eventi straordinari che ci hanno fatto lasciare alle spalle l’emergenza Coronavirus. I dati ci dicono oramai chiaramente che lo sport, oltre a essere un’attività che ha impatti positivi sulla qualità della vita dei piemontesi, è anche un volano per il turismo – afferma l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca -. Universiadi, Tour de France, Giro d’Italia, Nitto Atp Finals sono solo alcuni dei grandi eventi programmati sul territorio che permetteranno a migliaia di persone di scoprire le bellezze del Piemonte. Questo, insieme al nostro sistema neve che attira atleti e turisti da tutto il mondo, ci dà la certezza di avere davanti un futuro di successi da vivere”.
EVENTI SPORTIVI
Proprio in questi giorni, dal 10 al 12 febbraio, Torino è il palcoscenico del Fencing Grand Prix – Trofeo Inalpi con 400 atleti della scherma provenienti da oltre 50 nazioni e dal 15 al 19 febbraio dei Final Eight di Coppa Italia di Basket; il 25 febbraio va in scena Cinema On ICE mentre il 4 e il 5 marzo è la volta di Just The Woman I Am, la corsa/camminata di 5 km aperta a tutti che raccoglie i fondi per la ricerca universitaria sul cancro, promuove la prevenzione, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere; per la prima volta, il 26 marzo, la Deejay Ten Maratona sarà a Torino, dal 29 al 30 aprile va in scena il grande spettacolo di Ginnastica Ritmica Final 6 e dal 5 al 14 maggio il Bike festival; dal 17 al 19 maggio per gli appassionati della corsa a tappe di ciclismo su strada, il Giro d’Italia, l’appuntamento è a Bra e Rivoli; dal 22 e 23 agosto gli Europei Femminili Volley, dal 2 al 4 settembre Autolook Week Torino, il festival che celebra il motorsport e le auto da competizione e dal 12-19 novembre la terza edizione delle Nitto ATP Finals 2021 – 2025.
EVENTI ENOGASTRONOMICI
Dal 4 al 6 marzo Torino ospita la prima edizione del Salone del Vino interamente dedicato ai vini piemontesi, un vero e proprio omaggio alla nostra terra e all’attività vitivinicola della nostra regione, tra storia e innovazione; da martedì 28 febbraio fino alla conclusione del Salone, inoltre, più di 100 eventi diffusi, per un calendario OFF in cui, oltre ai produttori, diventano protagonisti i grandi ristoranti, le piole e le enoteche, artisti e scrittori, tra masterclass, cene, degustazioni e spettacoli. Dal 16 al 21 febbraio ritorna, dopo lo stop dovuto alla pandemia, lo Storico Carnevale di Ivrea con la famosa Battaglia delle Arance; dal 24 al 26 marzo Torino diventa capitale dell’arte dolciaria con Dolci Portici; dal 22 ottobre al 7 novembre Vendemmia a Torino/ Grapes in Town animerà il capoluogo subalpino con spettacolari ed eventi dedicati al patrimonio vitivinicolo piemontese; ad ottobre la grande cucina internazionale incontra le eccellenze della cucina piemontese con Buonissima per scoprire e raccontare, insieme alla straordinaria cultura gastronomica di un territorio, la storia, l’arte, la creatività e la bellezza della capitale che ha saputo costruire una nazione; a fine ottobre/inizi novembre Torino diventa dolce con CioccolaTò la grande festa del cioccolato e a novembre con una Una Mole di Panettoni, il goloso appuntamento con il panettone artigianale di tutta Italia. A settembre il Piemonte ospita l’edizione 2023 di Cheese, la grande festa sui formaggi e sulle lavorazioni tipiche e da ottobre a dicembre la 93esima edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, uno dei più grandi eventi gastronomici del Piemonte e d’Italia.
(segue)

Terremoti: in Turchia il bilancio dei morti sale a 31.974

Terremoti: in Turchia il bilancio dei morti sale a 31.974Roma, 14 feb. (askanews) – Il bilancio delle vittime dei potenti terremoti della scorsa settimana nel sud della Turchia è salito a 31.974, afferma l’Agenzia per la gestione delle emergenze e dei disastri del Paese. Il dato aggiunto alle vittime registrate in Siria, circa 8.500, supera ampiamente quota 40mila morti.
Secondo quanto riporta Anadolu, il sisma ha colpito più di 13 milioni di persone in 10 province: le scosse di magnitudo 7,7 e 7,6 della scorsa settimana si sono concentrate a Kahramanmaras, Hatay, Gaziantep, Adiyaman, Malatya, Adana, Diyarbakir, Kilis, Osmaniye e Sanliurfa.
Si contano oltre 249.000 addetti alla ricerca e al soccorso che lavorano sul campo e quasi 195.962 persone sono state finora evacuate. Ai soccorritori locali si aggiungono 9.315 stranieri da 80 nazioni che stanno attualmente lavorando nella zona del disastro, ha detto il ministero degli Esteri turco.

Stellantis, Urso: verifica impegni azienda, Governo è in campo

Stellantis, Urso: verifica impegni azienda, Governo è in campoRoma, 14 feb. (askanews) – Il confronto tra Governo, Stellantis e sindacati è “importante” e “significativo” per “verificare gli impegni dell’azienda, gli investimenti, la riconversione industriale, i nuovi prodotti, anche fronte delle importanti risorse che lo Stato ha messo in campo, anche con gli incentivi alla domanda, con l’obiettivo di mantenere e rafforzare la produzione di questo settore così fondamentale delll’industria italiana e, quindi, i livelli occupazionale di tutta la filiera dell’automotive”. Lo dice il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.
“Siamo in campo e lo abbiamo ribadito anche in Europa – aggiunge – per ottenere condizioni migliori e accompagnare la riconversione industriale con il fine di raggiungere gli obiettivi di rispetto ambientale che tutti noi ci siamo proposti, ma mantenendo produzione e occupazione nel nostro Paese”.

Spazio, pronto al debutto il nuovo lanciatore giapponese H3

Spazio, pronto al debutto il nuovo lanciatore giapponese H3Roma, 14 feb. (askanews) – Tutto pronto per il primo liftoff di H3 il nuovo lanciatore dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa, con a bordo il satellite ottico avanzato “Daichi-3” (Alos-3): finestra di lancio programmata tra il 14 febbraio e il 10 marzo. La prima data utile è fissata al prossimo 17 febbraio, da confermare in base alle condizioni meteo.
L’agenzia spaziale giapponese, dopo dieci anni di lavoro con Mitsubishi Heavy Industries, attende la prova finale per il nuovo lanciatore, che ha superato tutti i test di sistema. Lo riferisce Global Science, il quotidiano online dell’Agenzia spaziale italiana.
Alto 63 o 57 metri, a seconda che stia volando con una carenatura del carico utile “corta” o “lunga”, H3 è in grado di ospitare satelliti dal peso di 4 tonnellate o più in orbita sincrona solare a 500 chilometri mentre i satelliti di 6,5 tonnellate o più possono raggiungere un’orbita geostazionaria a 35.790 chilometri, afferma la Jaxa. Sviluppato come successore del razzo H-IIA attualmente in funzione, l’ambizione per il Giappone è quella di dotarsi di un mezzo di trasporto nello spazio.
Daichi-3 (Alos-3), satellite di Osservazione della Terra, con una risoluzione di 0,8 metri della superficie terrestre, è a bordo di H3. Dal peso di 3 tonnellate, Alos-3 verrà posizionato in orbita sincrona al Sole. I dati porteranno a progressi nei vari campi grazie alle sue capacità di imaging uniche, contribuendo all’aggiornamento delle informazioni geo spaziali globali, alla ricerca e alle applicazione per il monitoraggio dell’ambiente costiero/vegetativo.
Il decollo, inizialmente previsto per il 14 febbraio – conclude Global Science – è stato rimandato al 17 febbraio per le condizioni meteo avverse. Appuntamento alle 01.45, ora italiana, per assistere al lancio in diretta streaming del nuovo razzo di punta del Giappone.

Rifiuti, seminario Anci-Conai: confronto sui modelli di gestione

Rifiuti, seminario Anci-Conai: confronto sui modelli di gestioneRoma, 14 feb. (askanews) – Stimolare l’analisi ed il confronto fra i diversi modelli di gestione dei rifiuti sia rispetto all’innovazione, alla qualità ed all’efficienza, sia rispetto alla necessità di verificare l’impatto per i Comuni delle nuove sfide previste a livello europeo. Questo il filo conduttore del seminario formativo organizzato da Anci e Conai e svoltosi nella sede nazionale dell’Associazione alla presenza del viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava.
“Per stare al passo con le direttive ed i tempi europei, per sfruttare a pieno i fondi del Pnrr nel settore dei rifiuti, occorrono determinazione, tecnologie avanzate e formazione”, sottolinea Enzo Bianco, presidente del Consiglio Nazionale Anci. “Gli ambiziosi obiettivi che ci chiede l’Europa sull’economia circolare, di cui la raccolta differenziata è parte fondante, sono raggiungibili se tutti, dai comuni fino all’Anci e al Conai, facciamo la nostra parte in piena sinergia di intenti. Da tempo, insieme al Conai, abbiamo costituito una struttura tecnica di sostegno che ha aiutato ed aiuterà a sapere quali sono i finanziamenti, ma anche a preparare i progetti. L’esigenza di fare presto e bene è certo sfidante ma insieme siamo convinti che riusciremo a raggiungere l’obiettivo”.
Secondo Gava: “La grande sfida dello sviluppo sostenibile richiede che istituzioni, Comuni e associazioni siano alleate per fare vera cultura ambientale. L’economia circolare cambia radicalmente l’approccio al concetto di rifiuto, che oggi diventa risorsa da reimmettere nei processi produttivi e industriali. In quest’ottica, e ai fini dell’indipendenza energetica del Paese, opera la Strategia nazionale per l’economia circolare, di cui componente cruciale è il Piano nazionale per la gestione dei rifiuti. Momenti come questi sono utilissimi in questo senso e ai fini del superamento di un paradosso tutto italiano che ci vede leader in Europa nel settore dell’economia circolare, avendo superato con 9 anni di anticipo i target di riciclo fissati dall’Unione europea entro il 2030, ma, di contro, ancora non sufficientemente dotati di impiantistica sufficiente per chiudere il ciclo dei rifiuti nelle Regioni. Su questo aspetto come Ministero stiamo lavorando molto in maniera sinergica con tutti gli attori parte di questa grande sfida”.
Carlo Salvemini, sindaco di Lecce e delegato politico Energia e Rifiuti Anci ricorda quanto “la collaborazione fra Anci e Conai sia strategica per i comuni che devono avviare al riciclo e al recupero i rifiuti di imballaggio urbani”. Un’alleanza che ha portato in questi anni a risultati d’eccellenza: secondo l’ultimo dato disponibile, nel 2021 l’Italia ha avviato a riciclo il 73,3% degli imballaggi immessi sul mercato, un risultato che supera abbondantemente il 65% di riciclo totale chiesto dall’Europa ai suoi Stati membri entro il 2025″.
Salvemini indica anche le prossime sfide: “dobbiamo misurarci con il nuovo regolamento Ue sugli imballaggi che ci chiama a raggiungere, fra gli altri, l’obiettivo degli imballaggi riciclabili in modo economicamente sostenibile entro il 2030 e a ridurre i rifiuti di imballaggio del 15% pro-capite per ogni Paese dell’UE entro il 2040”.
Da parte sua Luca Ruini, Presidente del Conai afferma che “Di fronte a obiettivi europei di recupero e riciclo sempre più sfidanti, stimolare il dibattito alla ricerca di nuove strade e soluzioni è fondamentale. I fondi del Pnrr rappresentano un’opportunità unica per potenziare la filiera del riciclo che, con oltre il 73% di imballaggi avviati a nuova vita ogni anno, in Italia è un’eccellenza da valorizzare e da difendere. Resta ancora il gap impiantistico fra Nord e Sud e colmarlo è un obiettivo prioritario. Il lavoro che abbiamo fatto con ANCI per intercettare i fondi del PNRR, aiutando i Comuni del Mezzogiorno a presentare soluzioni progettuali per un valore totale di 115 milioni di euro, va proprio in questa direzione”.
Alessandro Canelli, sindaco di Novara e delegato Anci alla Finanza Locale, commentando a margine l’iniziativa odierna, afferma che “Anci e Conai hanno siglato un accordo quadro che di fatto valorizza un tema su cui i Comuni stanno lavorando con grande impegno. Nel caso di Novara i risultati sono incoraggianti. La formazione comunque costituisce un momento essenziale per la crescita delle nostre comunità ed è importante che il tema dello smaltimento dei rifiuti alla luce delle recenti normative diventi uno degli obiettivi prioritari delle amministrazioni locali”.