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Consulta: mandato arresto europeo non leda diritti fondamentali

Consulta: mandato arresto europeo non leda diritti fondamentaliRoma, 28 lug. (askanews) – L’esecuzione del mandato d’arresto europeo non può andare a discapito dei diritti fondamentali della persona interessata. Lo ha ribadito la Corte costituzionale con le sentenze n. 177 e 178, depositate oggi (redattore Francesco Viganò), con le quali sono stati decisi due giudizi nei quali la Corte aveva promosso altrettanti rinvii pregiudiziali alla Corte di giustizia dell’Unione (si veda in proposito il comunicato dello scorso 18 novembre 2021).

I giudizi riguardavano profili differenti della disciplina del mandato d’arresto europeo. Il primo caso riguardava un cittadino italiano con gravi disturbi psichici, la cui consegna era stata richiesta da un tribunale croato, che intendeva sottoporlo a processo per detenzione e spaccio di stupefacenti. La Corte d’appello di Milano aveva chiesto che fosse dichiarata incostituzionale – per contrasto con il diritto fondamentale alla salute – la mancata previsione della possibilità di rifiutare la consegna di una persona affetta da patologie croniche di durata indeterminabile, incompatibili con la custodia cautelare in carcere. Con l’ordinanza n. 216 del 2021, la Corte costituzionale aveva a sua volta investito della questione la Corte di giustizia dell’Unione, ritenendo che – in una materia oggetto di completa armonizzazione da parte del diritto europeo – spettasse ai giudici di Lussemburgo stabilire in quali casi l’autorità giudiziaria di uno Stato membro possa rifiutare l’esecuzione di un mandato di arresto europeo, in nome della necessità di tutelare la salute della persona.

La Corte di giustizia ha fornito la propria risposta con la sentenza E. D.L. del 18 aprile 2023 (si veda qui il relativo comunicato). Come ipotizzato dalla Corte costituzionale, i giudici europei hanno stabilito che, in ipotesi eccezionali di grave rischio per la salute della persona, i giudici che ricevono la richiesta devono sollecitare le autorità giudiziarie dello Stato richiedente a trasmettere informazioni sulle condizioni nelle quali la persona verrà detenuta o ospitata, in modo da assicurare adeguata tutela alla sua salute, eventualmente anche collocandola in una struttura non carceraria. Soltanto nell’ipotesi in cui le interlocuzioni non consentano di individuare una simile soluzione, l’esecuzione del mandato d’arresto potrà essere rifiutata. Alla luce di queste indicazioni, la Corte costituzionale ha giudicato non fondata la questione sollevata dalla Corte d’appello, ritenendo che il meccanismo ora configurato dai giudici di Lussemburgo sia idoneo a fornire adeguata tutela al diritto fondamentale alla salute.

Nel secondo caso, l’autorità giudiziaria rumena aveva richiesto all’Italia la consegna di un cittadino moldavo, per sottoporlo alla pena detentiva cui era stato condannato, in Romania, per reati di evasione fiscale. La persona in questione, tuttavia, era da tempo radicata in Italia, dove aveva significativi legami lavorativi, sociali e familiari. La Corte d’appello di Bologna aveva pertanto chiesto che fosse dichiarata incostituzionale la mancata previsione della possibilità di rifiutare la consegna di un cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea, ma stabilmente radicato nel territorio italiano, per consentirgli di scontare la sua pena in Italia. I giudici bolognesi osservavano in effetti che questa possibilità è già oggi prevista per i cittadini italiani e per quelli di altri paesi dell’Unione, ma non per i cittadini extracomunitari. Con l’ordinanza n. 217 del 2021, la Corte costituzionale aveva, anche qui, sottoposto il quesito alla Corte di giustizia. Quest’ultima ha risposto con la sentenza O.G. del 6 giugno 2023 (si veda qui il relativo comunicato), con la quale ha stabilito l’incompatibilità con il principio di uguaglianza davanti alla legge, sancito dall’art. 20 della Carta europea dei diritti fondamentali, di una normativa che discrimini il cittadino extracomunitario dal cittadino di un paese dell’Unione, escludendo in modo assoluto e automatico che possa essere rifiutata l’esecuzione di un mandato d’arresto europeo in situazioni come quella all’esame.

Sulla base di questa sentenza della Corte di giustizia, la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l’art. 18-bis della legge n. 69 del 2005, che disciplina nell’ordinamento italiano il mandato d’arresto europeo, “nella parte in cui non prevede che la corte d’appello possa rifiutare la consegna di una persona ricercata cittadina di uno Stato terzo, che legittimamente ed effettivamente abbia residenza o dimora nel territorio italiano”, alle condizioni precisate dalla Corte di giustizia, affinché possa scontare la propria pena in Italia, per favorirne il reinserimento sociale. Con riferimento alla nuova normativa in vigore dal 2021, la Corte costituzionale ha limitato questa possibilità ai cittadini extracomunitari che risiedano da almeno cinque anni nel territorio italiano, dal momento che questa stessa condizione è oggi legittimamente prevista dal legislatore italiano per i cittadini di altro Stato dell’Unione.

Esodo, Anas sospende fino al 6 settembre oltre 700 cantieri su rete

Esodo, Anas sospende fino al 6 settembre oltre 700 cantieri su reteRoma, 28 lug. (askanews) – Anas ha rimosso fino al 6 settembre oltre 700 cantieri, il 65% dei cantieri ad oggi attivi (oltre 1.100). per facilitare la circolazione sulla rete stradale e autostradale in previsione dell’aumento dei flussi veicolari dovuti agli spostamenti dei vacanzieri. L’obiettivo è offrire un viaggio più confortevole e sicuro a tutti gli utenti per gli spostamenti di breve, media e lunga percorrenza.

In particolare, lungo la rete Anas, per l’ultimo weekend di luglio è atteso traffico in costante aumento. Viabilità Italia prevede bollino rosso, a partire dal pomeriggio di oggi, con una situazione che perdurerà nelle giornata di sabato 29 luglio e domenica 30 luglio, con spostamenti in crescita verso le grandi direttrici. Le tratte interessate sono, in direzione sud, le principali direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e ai valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani. Si prevede, inoltre, un consistente flusso di traffico in prossimità dei centri urbani, soprattutto a partire dal tardo pomeriggio di domenica, in concomitanza con i rientri del fine settimana.

Oggi dalle 16.00 alle 22.00, domani sabato 29 luglio dalle 8 alle 16 e domenica 30 luglio dalle 7.00 alle 22.00 è in vigore il divieto di transito dei mezzi pesanti.

Cicutto: con la Biennale Arte 2024 continuiamo a dare voce al Sud

Cicutto: con la Biennale Arte 2024 continuiamo a dare voce al SudVenezia, 28 lug. (askanews) – “Quando ho scelto Adriano Pedrosa come curatore della Biennale Arte 2024 l’ho scelto sicuramente per la sua grande esperienza, per la sua curiosità, per la sua capacità anche di organizzatore, allestitore e curatore di mostre, ma l’ho scelto per continuare una ricerca, così vogliamo chiamarla, di dar voce al Sud. L’abbiamo fatto con Leslie Lokko per l’Africa, lo facciamo con lui, primo curatore nella storia della Biennale che viene da un paese dell’America Latina. Io non credo che il compito di Adriano Pedrosa sia quello di raccontare gli artisti di quella parte del globo, ma è importante che noi percepiamo la sua visione in quanto appartenente a quella parte geografica del globo, attraverso la scelta degli artisti di lì e degli artisti del resto del mondo. Non è tanto quanto per Lokko dare voce a chi non l’ha avuta, perché gli artisti sudamericani nel mondo e nelle biennali ce ne sono stati tanti, ma è proprio un punto di vista, un punto di vista che a mio avviso assomiglia di più a un contro campo cinematografico, è come se ne spostassimo una macchina da presa e loro ci devono un po’ dire, lui ci deve un po’ dire, come l’arte dell’altro emisfero viene vista a confronto con quella che lui ci mostrerà che viene dai luoghi da dove lui proviene. Ecco io penso che sia una mostra molto importante perché un po’ come ha fatto anche Cecilia Alemani, mostrerà nel nucleo storico gli antesignani ai quali si sono ispirati gli artisti contemporanei, mi auguro che abbia altrettanto successo, ma per quanto riguarda la responsabilità del presidente mi assumo completamente quella di aver voluto scegliere punti di vista che arrivarono dal Sud”. Lo ha detto ad askanews il presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto, parlandoci della prossima Biennale Arte, che nel 2024 sarà curata dal brasiliano Adriano Pedrosa e si intitolerà “Stranieri ovunque”.

Ford rallenta produzione veicoli elettrici a causa della domanda

Ford rallenta produzione veicoli elettrici a causa della domandaRoma, 28 lug. (askanews) – Ford ha reso noto che sta rallentando il ritmo di produzione di veicoli elettrici, poiché i clienti esitano a fare il grande passo negli acquisti.

La società di Dearborn, Michigan, ha dichiarato – secondo quanto riporta il Financial Times – che ora prevede di produrre 600.000 auto e camion elettrici entro la fine del 2024, piuttosto che entro la fine del 2023. In precedenza, la società prevedeva di produrne 2 milioni entro la fine del 2026, ma la società ha affermato non mira più a una scadenza per raggiungere quel livello produttivo. Ford ha alzato la sua previsione per l’anno a 11-12 miliardi di dollari di utili operativi, anche se le sue perdite previste dai veicoli elettrici sono aumentate da 3 miliardi a 4,5 miliardi.

Meloni da Biden: rapporti indissolubili, fiducia Usa per Italia

Meloni da Biden: rapporti indissolubili, fiducia Usa per ItaliaWashington, 28 lug. (askanews) – I rapporti tra Italia e Stati Uniti sono “forti” e “indissolubili”, al di là dei “colori politici” dei governi. E anche nel rapporto con la Cina, in particolare sul Memorandum sulla Via della Seta, gli Usa “si fidano dell’Italia”. Giorgia Meloni arriva a Washington per la sua prima visita da presidente del Consiglio. Prima, in mattinata, si reca al Congresso, dove ha incontri bipartisan e un colloquio con lo speaker (repubblicano) Kevin McCarthy, poi nel pomeriggio americano varca il cancello della Casa Bianca, per incontrare nello studio ovale il presidente Joe Biden.

Un colloquio di circa un’ora e mezzo (e una dichiarazione congiunta finale insolitamente lunga) con molti dossier sul tavolo, a partire dal rapporto con la Cina. L’Italia è l’unico Paese europeo ad aver firmato il Memorandum sulla Via della Seta, in scadenza a fine anno. Gli americani premono perchè non sia rinnovato, cosa che Meloni intende fare (è sempre stata contraria) anche se ancora non c’è stato l’annuncio ufficiale. Da parte di Biden, assicura la premier in una conferenza stampa all’ambasciata italiana, non ci sono richieste in tal senso: “Abbiamo parlato di via della Seta ma se voi immaginate che l’approccio degli Usa sia chiedere o pretendere qualcosa dall’Italia non è l’approccio, si fidano dell’Italia della nostra postura”. Comunque anche uscendo dal Memorandum l’Italia – e tutto l’Occidente – non possono fare a meno di avere relazioni con Pechino. Per questo, annuncia, “andrò in Cina, il viaggio non è stato ancora calendarizzato, ma credo che debba essere una delle prossime missioni” con l’obiettivo di avere un “dialogo costruttivo”. Piena sintonia sull’Ucraina, con la “postura” italiana che è “rispettata e considerata dagli Usa, sono consapevoli dei sacrifici che gli italiani stanno facendo”. Nella dichiarazione congiunta, entrambi i leader ribadiscono che “continueranno a fornire assistenza politica, militare, finanziaria e umanitaria all’Ucraina per tutto il tempo necessario”. “Ho visto Biden molto determinato, come lo sono io, che non significa non cercare soluzioni negoziali”, assicura.

Altro tema centrale sul tavolo quello dei rapporti economici, sia a livello globale che bilaterale. Il piano Ira di Biden per il sostegno alle imprese ha creato problemi di concorrenza alle aziende europee. Al presidente americano Meloni chiede “che le aziende italiane non siano penalizzate” trovando “consapevolezza” del fatto che “è importante che ci sia piena condivisione non solamente degli obblighi ma anche delle difficoltà”. L’obiettivo, per la presidente del Consiglio, è trovare “il giusto equilibrio tra apertura e protezione delle nostre economie e dei nostri interessi strategici”. A livello bilaterale tra i due Paesi c’è un legame economico molto forte e un impegno “a rafforzare la partnership economica”. All’inquilino della Casa Bianca Meloni espone anche la sua strategia per il Mediterraneo e l’Africa, “con un nuovo approccio tra pari” e nel documento conclusivo le due nazioni “condividono l’intento comune di rafforzare le relazioni con l’Africa”, con una “disponibilità” americana a sostenere il ‘Piano Matti’. Il tema sarà anche tra quelli al centro del G7 2024 a guida italiana, su cui ci sono “grandi aspettativa e sostegno”.

Nessun confronto, invece, garantisce Meloni, sul tema dei diritti civili, a cui la stampa americana – in questi giorni prima dell’incontro – ha dedicato grande attenzione. “Con Biden non abbiamo parlato dei diritti Lgbtq+ né di maternità surrogata, non mi hanno chiesto nulla né il presidente né i leader del congresso”, spiega, ribadendo comunque che “al netto dell’approvazione della maternità surrogata, che è iniziativa parlamentare, il governo sulla registrazione dei figli delle coppie omosessuali non ha preso nessuna iniziativa legislativa, non abbiamo legiferato, le leggi su questa materia sono le stesse di quelle di quando governava la sinistra”. Nella conferenza stampa finale, le domande si soffermano anche sul rapporto ‘personale’ con Biden dell’”underdog” Meloni. Lei ammette di avere una “evidente sintonia con il partito repubblicano” ma questo “non mi impedisce di avere un’ottima relazione con Biden”. Del resto, “le nostre relazioni sono storicamente forti e superano i governi e restano solide, indipendentemente dal colore politico” e nel suo ruolo di presidente del Consiglio “sono abituata a lavorare nell’interesse della mia nazione”. “Sappiamo – è la conclusione – chi sono i nostri amici in tempi difficili e credo che le nostre nazioni abbiano dimostrato che possono contare l’una sull’altra”.

Domani mattina Meloni sarà al cimitero monumentale di Arlington, dove presenzierà al cambio della guardia e renderà omaggio alla tomba del milite ignoto.

Yen in rialzo su tutte le valute dopo anticipazione su riunione Boj

Yen in rialzo su tutte le valute dopo anticipazione su riunione BojRoma, 27 lug. (askanews) – Lo yen ha registrato un rialzo contro tutte le principali valute dopo la diffusione di un’anticipazione secondo la quale la Banca del Giappone intende discutere di modificare la sua politica di controllo della curva dei rendimenti quando si riunirà venerdì.

Lo yen si è rafforzato fino al 2% contro l’euro, il massimo da marzo, ed è salito dell’1% contro il dollaro. La BOJ prenderà in considerazione la possibilità di lasciare che i tassi di interesse a lungo termine salgano al di sopra del limite dello 0,5% di “una certa misura”, secondo quanto ha riferito l’agenzia Nikkei.

Zaki, ecco perchè ho rifiutato volo di Stato. Sono indipendente

Zaki, ecco perchè ho rifiutato volo di Stato. Sono indipendenteRoma, 27 lug. (askanews) – Rifiutare il volo di Stato per tornare in Italia dall’Egitto, pur ringraziando il Governo italiano, non è stato un gesto comodo. Patrick Zaki, ospite della trasmissione In Onda de La7 ha spiegato così i motivi della sua scelta: “L’ho già detto: come difensore dei diritti umani devo essere indipendente. Devo essere trasparente. Non devo essere sicuramente dalla parte di nessuno e non devo prendere le parti di nessun partito. Anche quando sono stato rilasciato e ho sentito la bella notizia ho detto : ok, ma io voglio tenere trasparenza e indipendenza. Ecco perchè ho detto di no. E poi anche i soldi che avrebbero pagato per questo volo sarebbero stati soldi dei cittadini italiani, delle tasse. Grazie per l’aiuto, l’ho sempre detto, ma in fin dei conti sono egiziano non voglio prendere i soldi da altra gente e dalle loro tasse. Non mi sentirei bene in qualità di umano e in qualità di difensore dei diritti umani dicendo una cosa e facendone un’altra”.

Scherma, Tommaso Marini oro mondiale nel fioretto

Scherma, Tommaso Marini oro mondiale nel fiorettoRoma, 27 lug. (askanews) – Il boato di gioia del pubblico di Milano esplode per Tommaso Marini, nuovo campione del mondo di fioretto maschile. Terza giornata e settima medaglia per l’Italia ai Campionati Mondiali 2023. Secondo oro per il fioretto azzurro: nella gara maschile è Tommaso Marini a conquistare il titolo dodici mesi dopo l’argento a Il Cairo. Il fiorettista azzurro si è presentato alla kermesse meneghina con il successo nel tabellone da 64 contro il tedesco Faul per 15-8. Nel turno dei 32 l’anconetano delle Fiamme Oro ha poi avuto agilmente la meglio sul giapponese Shikine 15-4. La sua corsa è proseguita con il derby contro Filippo Macchi vinto per 15-11 e chiuso da uno splendido abbraccio finale tra i due giovani talenti azzurri, il campione europeo di Plovdiv e colui che si apprestava a diventare campione del mondo. L’atleta marchigiano si è assicurato la medaglia con il successo con il punteggio di 15-9 sul transalpino Savin nei quarti di finale. Nella semifinale, che ha visto un grandissimo supporto dei 2000 presenti al Mi.Co., Marini ha combattuto stoccata su stoccata per superare il francese Lefort 15-13. La finale dell’oro è stata un rematch di quella del Campionato del Mondo Under 20 di Verona 2018. Il risultato è però diverso da quello visto cinque anni fa tra gli Juniores, con Marini che supera lo statunitense Itkin e si laurea per la prima volta in carriera Campione del Mondo a 23 anni con il punteggio di 15-13.

La Bce alza ancora i tassi ma ora Lagarde apre a una possibile pausa

La Bce alza ancora i tassi ma ora Lagarde apre a una possibile pausaRoma, 27 lug. (askanews) – La Banca centrale europea torna ad alzare i tassi di interesse. Si tratta del nono aumento consecutivo da quando, esattamente un anno fa (era il luglio del 2022) l’istituzione di Francoforte ha iniziato la sua manovra anti inflazionistica. E potrebbe non essere l’ultimo, anche se nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo la presidente Christine Lagarde ha temperato i toni, aprendo alla possibilità di una pausa alla prossima riunione operativa, che si svolgerà il 14 settembre.

“In passato ho detto molte volte che abbiamo ancora della strada da fare” sui rialzi dei tassi, alla riunione di settembre “i dati ci diranno se e quanta strada resti da fare – ha detto -. Potremmo alzare o potremmo confermare i livelli: alzare o fare una pausa. Posso dire con certezza che non ridurremo i tassi”. E comunque “se fosse una pausa non sarà lunga, perché continueremo a decidere volta per volta”. Inoltre, ci ha tenuto a puntualizzare, quasi a non voler apparire eccessivamente morbida “a questo stadio direi che abbiamo ancora della strada da fare. Ma a settembre ce lo diranno i dati, che possono cambiare da un mese all’altro”.

Perché secondo i banchieri centrali, nonostante i ripetuti calmieramenti l’inflazione dell’eurozona resta troppo elevata (a giugno è calata al 6,4%) ed è attesa fuori dai livelli obiettivo “troppo a lungo”. Per questo la Bce ha deciso un nuovo aumento da 25 punti base su tutti i tassi. Al 4,25% il riferimento sulle principali operazioni di rifinanziamento segna il massimo dal luglio del 2008. Il tasso sulle operazioni marginali sale al 4,50% (massimo dal dicembre 2006). Il tasso sui depositi che le banche commerciali parcheggiano presso la stessa istituzione sale al 3,75%. E in questo caso è tornato al massimo storico del dicembre del 2000, quando al lancio dell’euro la banca centrale cercava di sostenerne il valore.

Peraltro la stessa istituzione ha spiegato come nelle condizioni attuali di persistenti ampie liquidità, sia proprio il tasso sui depositi ad essere il principale riferimento monetario. In questo ambito ha anche deciso di azzerare la remunerazione delle riserve obbligatorie che le banche devono detenere presso l’istituzione. “Questa decisione preserverà l’efficacia della politica monetaria, mantenendo l’attuale grado di controllo sulla sua intonazione e assicurando la completa trasmissione delle decisioni sui tassi ai mercati monetari”. I depositi oltre la soglia legale continueranno ad essere retribuiti al 3,75%, laddove fino ad ottobre questi fondi erano pagati con il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento. La variazione sulle riserve legali scatterà dal 20 settembre. Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli ha lamentato come la misura “costerà alle banche, così come è stata ed è onerosa la decisione della Bce dell’autunno scorso di rendere significativamente costosa la residua liquidità concessa alle banche attraverso i piani di finanziamento a lungo termine Tltro”.

Mentre sul rialzo dei tassi sono tornate a piovere critiche da varie parti. La mossa Bce segue un rialzo di portata analoga ieri da parte della Federal Reserve americana, in entrambi i casi queste strette monetarie puntano a favorire un calo dell’inflazione, creando un freno all’attività economica tramite condizioni di finanziamento meno convenienti e espansive. E questo effetto sembra sempre più evidente. “Le prospettive economiche dell’area euro sul breve termine si dono deteriorate, in ampia misura per l’idebolimento della domanda interna”, che a sua volta risente dell’alta inflazione e dell’inasprimento delle condizioni di finanziamento, ha riconosciuto la stessa Lagarde. La prosecuzione della stretta monetaria nell’area euro si accompagna a continue polemiche a causa del timore di caduta in recessione, che viene accentuato da questa manovra. Le ultime indagini sul manifatturiero hanno segnalato i valori di produzione più bassi dai catastrofici “lockdown” del 2020, imposti dai governi a motivo del Covid. Parallelamente la Bce sta anche riducendo la mole del suo bilancio, e così la quantità di liquidità disponibili nel sistema, sia dismettendo parte dei titoli di Stato accumulati negli anni scorsi, quando giungono a scadenza (parziale non rinnovo), sia riducendo i finanziamenti ultra agevolati che aveva erogato alle banche negli anni scorsi. Ma interpellata sulle critiche, la presidente ha risposto: “non stiamo facendo troppo, siamo determinati a riportare l’inflazione dell’area euro all’obiettivo del 2%. E vediamo che, in base a tutte le misure, l’inflazione resta troppo alta”. Le decisione di oggi è stata assunta dal Consiglio “in maniera “unanime”. E anche quella di riportare l’inflazione all’obiettivo” del 2 “è una determinazione unanime. Facciamo quello che dobbiamo fare”, ha rivendicato. E per settembre “le opzioni sono sul tavolo”: potrebbe essere deciso un altro aumento dei tassi oppure la Bce potrebbe confermare i livelli attuali, ha ribadito. Diversi analisti, come quelli di Ebury o di IG Italia vedono un ammorbidimento dei toni da parte della Bce. Secondo gli economisti di Ing, anche se la presidente non lo ha esplicitato troppo, l’effetto psicologico del peggioramento dei dati macroeconomici sull’istituzione è stato pesante. Mentre secondo gli esperti di Pimco, ora la questione chiave, più che il picco dei tassi, sarà quella della durata dei livelli elevati: i mercati potrebbero essere troppo ottimisti sulla tempistica delle future riduzioni da parte della Bce (come del resto sulla Fed). Le Borse europee hanno chiuso con netti rialzi, mentre l’euro è calato sotto 1,10 dollari, sui minimi da un mese laddove la scorsa settimana sopra 1,12 dollari aveva toccato i massimi da quasi un anno e mezzo. (di Roberto Vozzi)

Villa Pennisi in Musica, Acireale diventa un palcoscenico unico

Villa Pennisi in Musica, Acireale diventa un palcoscenico unicoRoma, 27 lug. (askanews) – Dal 1 al 13 agosto la città di Acireale diventa il palcoscenico che ospita Villa Pennisi in Musica, l’unico Festival in Europa che da 15 anni accosta al grande repertorio cameristico l’architettura, il design e l’eco-sostenibilità.

Tra le prestigiose partecipazioni di questa edizione, spicca la presenza di Beatrice Rana, tra le più affermate pianiste della sua generazione, il virtuoso clarinettista Kevin Spagnolo, protagonista dell’opening gala insieme al Calamus Ensemble, impegnato in un crossover musicale tutto da scoprire, Salvatore Quaranta, primo violino del Maggio Musicale Fiorentino e raffinato esecutore solista. Spazio anche al teatro grazie alla messa in scena della pièce teatrale Il Corpo, liberamente ispirata alla novella di Tolstoj “La sonata a Kreutzer”, una drammaturgia originale di David Romano, con musiche di Janácek e Fabio Massimo Capogrosso, giovanissimo compositore contemporaneo noto tanto nell’ambiente cinematografico, grazie alla fortunata collaborazione con Marco Bellocchio, quanto in quello Accademico, che vedrà sul palco la partecipazione straordinaria di Fiorenzo Madonna, tra i protagonisti della soap Un posto al Sole. Le musiche saranno eseguite dal Quartetto Klem, giovanissime interpreti selezionate nei corsi di Avos Project, partner storico di Villa Pennisi. Non poteva mancare un omaggio speciale alla musica di Ezio Bosso – amico della prima ora del Festival da lui stesso considerato come “un giardino segreto” – del quale verranno eseguite in anteprima alcune delle sue composizioni inedite composte per ensemble cameristici. Tra le novità di questa edizione, la quindicesima sotto la direzione di David Romano, la nascita di Radio VPM, una radio interamente dedicata alla musica classica e sviluppata attraverso attività in diretta streaming e la realizzazione di contenuti originali da ascoltare in podcast. La realizzazione di una radio rappresenta un nuovo punto di incontro tra gli studenti dell’ArchLab, che cureranno la realizzazione degli spazi fisici che ospiteranno la stazione, e del MusicLab, che ne cureranno invece l’aspetto sonoro.

“Dopo tre anni dalla pandemia, senza mai aver mollato un attimo, VPM torna con un cartellone di 18 eventi in 13 concerti, aggiungendo novità uniche nel panorama, in perfetta consonanza con la propria cifra stilistica, come la prima Radio dedicata ad un evento poliedrico come la nostra summer school & festival”, ha detto David Romano, Direttore Artistico del Festival. La città siciliana, durante le due settimane di Festival, diventa un vero “cantiere musicale” che unisce una scuola di perfezionamento, nella quale sono affrontati tutti gli aspetti relativi alla formazione di professionisti della musica dal vivo e dell’architettura, a un Festival di Musica denso di eventi, tutti ad ingresso gratuito, dove si abbattono i limiti di genere aprendo un canale di comunicazione tra il pubblico della “classica” e quello della musica popolare, con grandi ospiti della scena internazionale. Villa Pennisi in Musica nasce 15 anni fa grazie alla generosità della Famiglia Pennisi che mette a disposizione i meravigliosi spazi della casa che fu del grande compositore Francesco Pennisi.

Si crea e si costruisce il palcoscenico, si realizza l’illuminazione più adatta, si studia la migliore propagazione possibile del suono prodotto sulla scena e si prepara, infine, l’esecuzione dal vivo. Gli studenti, i giovani talenti e i Maestri d’eccezione collaborano quindi per progettare e costruire ReS – RESONANT STRING SHELL, una SCENA ACUSTICA che ottimizza la fruizione della musica da camera all’aperto. ReS ha vinto il PETER LORD AWARD 2015, assegnato dall’Institute of Acoustic (UK) per la sua eccezionale e innovativa progettazione acustica. Il ricco cartellone di eventi è divisivo in due parti, la prima itinerante, dal 1° al 7 agosto, si svolgerà in due alcuni dei luoghi più suggestivi del territorio, la Chiesa Maria Santissima Immacolata di Guardia, la Parrocchia di Santa Tecla, la Parrocchia Santa Maria del Monte Carmelo in Aci Plantani e la Basilica Collegiata di San Sebastiano ad Acireale. I concerti sono affidati agli allievi dei corsi di Villa Pennisi in Musica e, grazie alla collaborazione con Avos Project – Scuola Internazionale di alto perfezionamento musicale, sul palco saliranno alcuni giovani musicisti e promesse della scena musicale internazionale per eseguire alcune pagine più iconiche della letteratura cameristica composte da Cajkovskij, Paganini, Schubert, Haydn e Barber, ma anche compositori più ricercati ed eseguiti di rado come Read Thomas, Spohr, Schulhoff e Kapustin. Tra gli artisti coinvolti Ivos Margoni e Adriano Leonardo Scapicchi (1° agosto), Benedetta Iannuzziello, Francesco Gemo, Federica Raja, Francesca Lisanti (2 agosto), il Quartetto Klem (2, 3, 4, 6 e 7 agosto), il Trio Amal e Vieri Piazzesi (3 agosto) e i pianisti Lorenzo Calabresi, Livia Franchi, Fulvio Nicolosi 4 agosto), Giuseppe Torrisi e Alessio Pedini (5 agosto).

La seconda parte del Festival si sposta nel giardino di Villa Pennisi – dall’8 al 13 agosto Martedì 8 agosto, l’Opening Concert Gala è affidato a Kevin Spagnolo, giovane virtuoso del clarinetto, che insieme al Calamus Ensemble affronteranno un repertorio trasversale e dinamico attraverso quattro secoli di letteratura musicale per clarinetto, un crossover musicale che passa dal lirismo francese di Jean Baptiste Lully a quello verdiano, da Mozart a De Sarasate, da Mendelssohn a Kovacs. Mercoledì 9 agosto, serata interamente dedicata a Schubert attraverso una delle sue ultime composizioni, un vero testamento artistico che ne riassume l’estro romantico, l’innovazione di linguaggio e la profondità: il Quintetto con due violoncelli D.9561. L’esecuzione è affidata a Mirei Yamada, Sofia Bandini, Riccardo Savinelli, Diego Romano e Sara Gentile (entrambi professori dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia). Il 10 agosto, sul palco ReS, saliranno Beatrice Rana, tra le più acclamate pianiste della sua generazione e habitué del Festival, insieme a Massimo Spada, Mirei Yamada, Matteo Morbidelli, Matteo Introna e Alessandro Sacchetti. Il programma prevede l’esecuzione di due brani di rara esecuzione: il Quintetto con pianoforte op.151 del compositore due volte premio oscar Erich Wolfgang Korngold e Danze sinfoniche op.45a per due pianoforti, tra le partiture più fantasiose e impregnate da citazioni composte da Rachmaninov. L’11 agosto va in scena la prima rappresentazione assoluta di Il Corpo, pièce teatrale in quattro quadri, nata dalla penna di David Romano e liberamente ispirata da “La Sonata a Kreutzer” di Lev Tolstoj. Le musiche, affidate al Quartetto Klen, sono quelle di Leos Janácek e Fabio Massimo Capogrosso, giovanissimo compositore contemporaneo noto tanto nell’ambiente cinematografico, grazie alla fortunata collaborazione con Marco Bellocchio, quanto in quello Accademico. Sul palco, da segnalare la partecipazione straordinaria di Fiorenzo Madonna, tra i protagonisti della soap Un posto al Sole. Non poteva mancare un omaggio speciale alla musica di Ezio Bosso – amico della prima ora del Festival da lui stesso considerato come “un giardino segreto” – del quale, il 12 agosto, verranno eseguite in anteprima internazionale alcune delle sue composizioni inedite composte per ensemble cameristici. Sul palco Mario Montore, David Romano, Matteo Baldoni, Elena Pavoncello, Riccardo Savinelli e Carlotta Libonati, Diego Romano e Vieri Piazzesi. Il concerto finale, domenica 13 agosto, è dedicato al grande repertorio strumentale ceco e affidato ad un ensemble d’eccezione composto da Mario Montore, David Romano, Salvatore Quaranta, Mirei Yamada, Riccardo Savinelli e Diego Romano chiamati ad eseguire il Piano trio trio in sol minore di Smetana e il Quintetto con il pianoforte op.81, n. 21 di Dvorák.