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Dl Cutro, accordo centrodestra: ridotta la protezione speciale

Dl Cutro, accordo centrodestra: ridotta la protezione specialeRoma, 14 apr. (askanews) – Accordo fatto sul tema della protezione speciale nel centrodestra con un testo unitario di Fdi, Lega e Fi sulla legge di conversione del decreto Cutro, da martedì all’esame del Senato in aula.

“La maggioranza sulla protezione speciale ha depositato in Commissione un unico sub-emendamento. Il nostro obiettivo comune è quello di evitare che le giuste necessità di proteggere stranieri perseguitati nei loro Paesi si trasformino, come è accaduto col governo giallo-rosso e col ministro Lamorgese, in sanatorie di fatto per tutti i clandestini che arrivano in Italia. L’idea che chiunque possa prima o poi ottenere un permesso di soggiorno ha indubbiamente favorito le partenze. In queste settimane abbiamo lavorato uniti e compatti a sostegno del governo per apportare migliorie al decreto, così che possa essere convertito con il testo più efficace possibile”, scrivono i firmatati del sub-emendamento Daysi Pirovano (Lega), Marco Lisei (Fdi) e Maurizio Gasparri (Fi).

Arriva emendamento maggioranza a Dl Cutro, Lega: tornano dl Salvini

Arriva emendamento maggioranza a Dl Cutro, Lega: tornano dl SalviniMilano, 14 apr. (askanews) – “È stato depositato un emendamento di maggioranza che recepisce quelli della Lega che danno una stretta alla protezione speciale introdotta dal ministro Lamorgese e dalla sinistra nel 2020”. Lo fanno sapere fonti della Lega, che rivendicano: la protezione speciale “era diventata una sanatoria, un pull factor di immigrazione. La protezione speciale ha creato sovraffollamento in tribunali e questure e non ha prodotto integrazione. Si ritorna ai decreti Salvini”.

La sentenza della Cassazione sulla trattativa Stato-mafia sarà emessa il 27 aprile

La sentenza della Cassazione sulla trattativa Stato-mafia sarà emessa il 27 aprileRoma, 14 apr. (askanews) – È prevista per il pomeriggio del 27 aprile la sentenza della Cassazione riguardo il processo sulla trattativa Stato-mafia. Imputati sono gli alti ufficiali dei carabinieri del Ros, Mario Mori, Giuseppe De Donno e Antonio Subranni. Sotto accusa anche l’ex senatore Marcello Dell’Utri, il boss di Cosa nostra Leoluca Bagarella ed il medico di Salvatore Riina, Antonino Cinà.

I sostituti procuratori generali della Cassazione, Pietro Molino e Tomaso Epidendio con l’avvocato generale Pasquale Fimiani, nella requisitoria, hanno chiesto l’annullamento della sentenza d’appello ed il rinvio ad altra sezione dei giudici di secondo grado del capoluogo siciliano. I giudici della Suprema corte al termine dell’udienza di oggi e la discussione delle parti hanno stabilito un differimento della sentenza. Il presidente Fidelbo ha comunicato la decisione di aggiornare l’udienza ai rappresentanti della procura generale ed ai difensori.

La missione Juice dell’ESA alla scoperta dei segreti delle lune ghiacciate di Giove

La missione Juice dell’ESA alla scoperta dei segreti delle lune ghiacciate di GioveRoma, 14 apr. (askanews) – La missione Jupiter Icy Moons Explorer (Juice) dell’ESA è decollata a bordo di un razzo Ariane 5 dallo spazioporto europeo della Guyana francese alle 14:14 CEST del 14 aprile. Il successo del lancio segna l’inizio di un viaggio ambizioso alla scoperta dei segreti dei mondi oceanici che orbitano attorno al pianeta gigante Giove.

Dopo il lancio e il distacco dal razzo, il Centro europeo per le operazioni spaziali dell’ESA (ESOC) di Darmstadt, in Germania, ha confermato l’acquisizione del segnale dalla stazione di terra di New Norcia in Australia alle 15:04 CEST. Il pannello solare lungo 27 m del veicolo spaziale si è dispiegato nella sua particolare forma a croce alle 15:33 CEST, assicurando a Juice l’energia per viaggiare verso il Sistema Solare esterno. “L’ESA, insieme ai suoi partner internazionali, è in cammino verso Giove” ha dichiarato il Direttore Generale dell’ESA Josef Aschbacher. “Lo spettacolare lancio di Juice incarna la visione e l’ambizione di coloro che, decenni fa, hanno concepito la missione, l’abilità e la passione di tutti coloro che hanno costruito questa incredibile macchina, la competenza del nostro team durante le operazioni di volo e la curiosità della comunità scientifica globale. Insieme, continueremo ad ampliare i confini della scienza e dell’esplorazione per rispondere alle più grandi domande dell’umanità”.

“È stato grazie alla leadership dell’ESA e allo sforzo e all’impegno di centinaia di industrie e istituzioni scientifiche europee che la missione Juice è diventata una realtà” afferma Giuseppe Sarri, Project Manager ESA di Juice. “Insieme ai nostri partner NASA, Agenzia spaziale giapponese e Agenzia spaziale israeliana, che hanno altresì contribuito con hardware e strumentazione scientifica, abbiamo raggiunto questo traguardo di lancio tanto atteso”. Da Galileo a Juice Giove, che risplende luminoso nel cielo notturno, ha esercitato un fascino irresistibile fin da quando i nostri antichi antenati hanno alzato lo sguardo al cielo. Nel 1610, l’astronomo Galileo Galilei mise a fuoco Giove, osservando il pianeta per la prima volta attraverso un telescopio e scoprendo le sue lune orbitanti.

Grazie al lascito delle precedenti missioni gioviane, sappiamo che tre delle lune più grandi del pianeta (Europa, Ganimede e Callisto) contengono quantità di acqua sepolte sotto la superficie in volume di gran lunga superiore rispetto a quello degli oceani terrestri. Queste lune delle dimensioni planetarie offrono stimolanti indizi sulla possibile esistenza di condizioni compatibili con forme di vita diverse da quelle del nostro “tenue puntino blu”, e Juice è attrezzato per avvicinarci alla risposta a questa affascinante domanda. “Oggi, nel viaggio verso le lune di Giove, abbiamo inviato una serie di strumenti scientifici innovativi che ci offrirà una visione ravvicinata superlativa, inimmaginabile alle generazioni precedenti” ha affermato Carole Mundell, Direttrice di Scienza dell’ESA.

“Il patrimonio di dati che la missione Juice dell’ESA fornirà consentirà alla comunità scientifica di tutto il mondo di indagare e spiegare i misteri del sistema gioviano, esplorare la natura e l’abitabilità degli oceani su altri mondi e rispondere alle domande delle future generazioni di scienziati e scienziate”.

Conte: Governo pensa a spese militari, non a scuola e sanità

Conte: Governo pensa a spese militari, non a scuola e sanitàRoma, 14 apr. (askanews) – “Il Governo l’altro giorno ci ha consegnato il Def e ha scritto che gli investimenti militari avranno un trattamento privilegiato, noi il trattamento privilegiato lo vogliamo per scuola, ricerca, sanità”. Lo ha detto Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, ospite di una diretta sul sito di Skuola.net.

“Il Governo – ha aggiunto – auspica moderazione salariale con l’inflazione che abbiamo, in 30 anni unico ad avere segno negativo sui salari. Noi invece dobbiamo fare il salario minimo, contrastare il precariato selvaggio, investire perché i salari crescano, quindi bene il taglio al cuneo fiscale ma con somme vere, non qualche spiccioletto. Invece questo governo pensa alla spesa militare, che noi abbiamo già bloccato con Draghi, è stato uno dei motivi di scontro”, ha ricordato l’ex premier.

Meloni: a ottobre presentiamo il nostro Piano Mattei per l’Africa

Meloni: a ottobre presentiamo il nostro Piano Mattei per l’AfricaAddis Abeba, 14 apr. (askanews) – “Stiamo lavorando a una serie di iniziative che riguardano l’Africa” tra cui “il Summit intergovernativo Italia-Africa, che si svolge ogni due anni. L’ultimo c’è stato nel 2021, il prossimo ci sarà in autunno e potrebbe essere l’occasione giusta per presentare definitivamente in nostro Piano Mattei. Intanto ci stiamo lavorando in cooperazione con i Paesi africani perchè non puoi pretendere di sapere quali siano le soluzioni migliori. Ottobre è l’occasione per arrivare alla presentazione definitiva del Piano”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisi ad Addis Abeba.

Altro appuntamento, ha ricordato, è “la conferenza di maggio a New York co-guidata dall’Italia insieme al Sudan: ci sarà sicuramente a guidarla il nostro ministro degli Esteri, perché è una interministeriale, però io come loro sanno sono sempre disponibile. Noi stiamo lavorando a una serie di iniziative che riguardano l’Africa. Una, che riguarda soprattutto l’Africa, è lo ‘Stocktaking Moment’, l’evento della Fao che stiamo organizzando a Roma per il 24-26 luglio per il quale abbiamo invitato l’Unione africana, e penso ci sarà il primo ministro etiope”. Parlando dei rapporti Italia-Etipoa, Meloni ha detto che “l’Etiopia è un paese la cui stabilità è fondamentale, paese con i quali l’Italia vanta storiche relazioni che io intendo rafforzare ulteriormente”.

Meloni: a ottobre presentiamo il nostro Piano Mattei per Africa

Meloni: a ottobre presentiamo il nostro Piano Mattei per AfricaAddis Abeba, 14 apr. (askanews) – “Stiamo lavorando a una serie di iniziative che riguardano l’Africa” tra cui “il Summit intergovernativo Italia-Africa, che si svolge ogni due anni. L’ultimo c’è stato nel 2021, il prossimo ci sarà in autunno e potrebbe essere l’occasione giusta per presentare definitivamente in nostro Piano Mattei. Intanto ci stiamo lavorando in cooperazione con i Paesi africani perchè non puoi pretendere di sapere quali siano le soluzioni migliori. Ottobre è l’occasione per arrivare alla presentazione definitiva del Piano”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisi ad Addis Abeba.

Altro appuntamento, ha ricordato, è “la conferenza di maggio a New York co-guidata dall’Italia insieme al Sudan: ci sarà sicuramente a guidarla il nostro ministro degli Esteri, perché è una interministeriale, però io come loro sanno sono sempre disponibile. Noi stiamo lavorando a una serie di iniziative che riguardano l’Africa. Una, che riguarda soprattutto l’Africa, è lo ‘Stocktaking Moment’, l’evento della Fao che stiamo organizzando a Roma per il 24-26 luglio per il quale abbiamo invitato l’Unione africana, e penso ci sarà il primo ministro etiope”.

”La Sapienza” alla guida dello strumento di radioscienza 3GM a bordo della sonda JUICE

”La Sapienza” alla guida dello strumento di radioscienza 3GM a bordo della sonda JUICEMilano, 14 apr. (askanews) – La missione dell’Esa, sfociata nel lancio in orbita della sonda JUICE (Jupiter Icy Moon Explorer) che raggiungerà Giove nel 2031, vede un’importante partecipazione dell’Italia attraverso l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e diversi enti e università tra i quali Sapienza Università di Roma, che hanno partecipato alla realizzazione di 3 strumenti: lo strumento di radioscienza e geofisica 3GM, il radar RIME, la camera JANUS.

3GM (Gravity and Geophysics of Jupiter and the Galilean Moons), guidato da Luciano Iess, del Dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale della Sapienza, comprende un transponder in banda Ka e un oscillatore ultrastabile (USO), realizzato dall’Agenzia Spaziale Israeliana (ISA). Questo insieme di strumenti sarà utilizzato per misurare il campo di gravità e la struttura profonda delle lune ghiacciate, per determinare l’estensione dell’oceano interno di Ganimede e per studiare l’atmosfera di Giove. La strumentazione di 3GM comprende anche un accelerometro ad alta precisione (HAA), necessario per calibrare i disturbi dinamici interni del satellite, in particolare dovuti al movimento del propellente nei serbatoi. RIME (Radar for Icy Moon Exploration), radar sottosuperficiale ottimizzato per penetrare la superficie ghiacciata dei satelliti galileiani fin alla profondità di 9 km con una risoluzione verticale fino a 30 m.Il radar RIME è frutto di una collaborazione tra l’Università di Trento e il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA. JANUS (Jovis, Amorum ac Natorum Undique Scrutator) è una camera ottica per studiare la morfologia e i processi globali regionali e locali sulle lune e per eseguire la mappatura delle nubi di Giove. Importante, inoltre, il coinvolgimento italiano per quanto riguarda la testa ottica dello strumento MAJIS (Moons and Jupiter Imaging Spectrometer), uno spettrometro iper-spettrale a immagine per osservare le caratteristiche e le specie minori della troposfera di Giove nonché per la caratterizzazione dei ghiacci e dei minerali sulle lune ghiacciate. Ai team scientifici dei quattro strumenti finanziati dall’Asi partecipano molte università e istituti di ricerca italiani e stranieri. I Principal Investigator di 3GM, RIME e JANUS appartengono rispettivamente a Sapienza Università di Roma, all’Università di Trento e all’Inaf – Istituto Nazionale di Astrofisica, a cui appartiene anche il Co-Principal Investigator di MAJIS.

Calenda: mentre io lavoravo al Terzo polo Renzi era in Arabia…

Calenda: mentre io lavoravo al Terzo polo Renzi era in Arabia…Roma, 14 apr. (askanews) – “Non è una questione personale, l’ho visto pochissimo. Come sapete è in giro per il mondo. Rosato era il segretario di Iv con cui lavoravamo benissimo, l’ha mandato via”. Lo ha detto Carlo Calenda parlando a ‘Oggi è un altro giorno.

“Non si può fare quel passo avanti che si doveva fare perché Mr non lo vuole fare. Io ho lavorato notte e giorno su questo. Renzi non l’ho visto quasi mai, era all’estero”. Il problema è di fiducia, insiste: “Io ho lavorato notte e giorno su questo. Quando facevo questo Matteo Renzi non c’era. Stava alle Bahamas, alle Bermuda, in Arabia saudita. Va bene, fatti tuoi, noi andiamo avanti. Ma se poi quando torni dici: no, fermi tutti. Io non voglio muovermi da qua, beh sì, questo è un problema. Ma non è un problema caratteriale, ma politico. Di fiducia. Non si fa attività attività con un partner se quel partner non è retto su quello che dice”.

Intanto, da Italia Viva arrivano dieci slide per dieci “fake news” sulla rottura del terzo polo. Italia Viva fa un ‘concentrato’ della sua lettura dei fatti ribadendo quanto affermato in questi giorni nello scambio di accuse con il leader di Azione Carlo Calenda. Sono fake news che Renzi “non voleva sciogliere Italia viva”, “non voleva girare i soldi al partito unico”, che “non voleva la norma sul conflitto di interessi”, è “falso” che “il problema è stata la scelta di Renzi di dirigere il Riformista” e che “ha votato per La Russa in cambio di una vicepresidenza e della vigilanza”, che non fa il “lobbista” e che la “rottura si è consumata per ragioni politiche”, che “Renzi ha problemi personali con Calenda”, che “la Leopolda ha creato la rottura” e soprattutto che “Renzi voleva candidarsi al congresso”.

L’Osservatore Romano: sul caso Orlandi accuse assurde e infamanti su Giovanni Paolo II

L’Osservatore Romano: sul caso Orlandi accuse assurde e infamanti su Giovanni Paolo IICittà del Vaticano, 14 apr. (askanews) – “Accuse assurde e infamanti”. Così L’Osservatore Romano, in un articolo di prima pagina a firma del direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, Andrea Tornielli, definisce le accuse a San Giovanni Paolo II piovute per il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi.

“Pensate che cosa sarebbe accaduto se qualcuno fosse andato in televisione ad affermare, sulla base di un ‘sentito dire’ proveniente da una fonte anonima e senza lo straccio di un riscontro o testimonianza anche soltanto di terza mano, che vostro padre o vostro nonno di notte usciva di casa e insieme a qualche ‘compagno di merende’ andava in giro a molestare ragazze minorenni. E immaginate che cosa sarebbe successo se il vostro parente, ormai defunto, fosse universalmente conosciuto e da tutti stimato, a motivo di qualche importante ruolo ricoperto. Non avremmo forse letto commenti ed editoriali indignati per il modo inqualificabile con cui è stata lesa la buona fama di questo grande uomo, amato da tanti? E’ accaduto davvero, purtroppo, con San Giovanni Paolo II”, scrive Tornielli riferendosi a quanto detto da Pietro Orlandi nel corso della trasmissione “Di martedì” condotta su La7 da Giovanni Floris. “Prove? Nessuna. Indizi? Men che meno. Testimonianze almeno di seconda o terza mano? Neanche l’ombra”, si fa notare.

“Una follia. E non lo diciamo perché Karol Wojtyla è santo o perché è stato papa. – scrive ancora L’Osservatore Romano – Anche se questo massacro mediatico intristisce e sgomenta ferendo il cuore di milioni di credenti e non credenti, la diffamazione va denunciata perché è indegno di un Paese civile trattare in questo modo qualunque persona, viva o morta, che sia chierico o laico, papa, metalmeccanico o giovane disoccupato. È giusto che tutti rispondano degli eventuali reati, se ne hanno commessi, senza impunità alcuna o privilegi. È sacrosanto che si indaghi a 360 gradi per cercare la verità sulla scomparsa di Emanuela. Ma – conclude Tornielli – nessuno merita di essere diffamato in questo modo, senza neanche uno straccio di indizio, sulla base dei ‘si dice’ di qualche sconosciuto personaggio del sottobosco criminale o di qualche squallido anonimo commento propalato in diretta Tv”.