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Sono ripartiti i lavori sulla manovra, nodo deficit

Sono ripartiti i lavori sulla manovra, nodo deficitRoma, 27 ago. (askanews) – Sono ormai ripartiti i lavori al Ministero dell’economia e delle finanze sulla prossima manovra che vede come prima tappa la presentazione a Bruxelles del Piano strutturale di bilancio, il documento richiesto dalla nuova governance europea. Si accelera sulla predisposizione del Piano che, a quanto si apprende da fonti parlamentari, potrebbe essere portato in Consiglio dei Ministri nella prima settimana di settembre, per consentire il passaggio nelle Camere (non previsto dalla procedura europea ma chiesto dai parlamentari nelle Commissioni bilancio e accordato dal governo) in tempo utile a rispettare il termine del 20 settembre per l’invio alla Commissione europea. Il Piano strutturale aggiornerà le previsioni e conterrà il quadro programmatico della finanza pubblica, dopo che il Documento di economia e finanza (Def) ha descritto solo quello tendenziale in attesa, appunto, del nuovo Patto di stabilità europeo.


La traiettoria di riduzione del deficit in 7 anni, come sarà probabilmente consentito all’Italia, prevede una correzione strutturale dello 0,5-0,6% l’anno, pari a circa 12 miliardi di euro. Una cifra importante considerando anche le misure ‘base’ che il governo intende confermare per il 2025, a partire dal taglio del cuneo contributivo e l’avvio della riforma dell’irpef, che valgono complessivamente 15 miliardi circa. A queste vanno aggiunte le spese cosiddette ‘indifferibili’ (ad esempio il rifinanziamento dele missioni internazionali e le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici) e gli eventuali altri interventi che le forze politiche di maggioranza stanno sollecitando, come l’aumento delle pensioni minime chiesto da Forza Italia e quota 41 per le pensioni con il sistema di calcolo contributivo, chiesta dalla Lega, o la flat tax incrementale. Qualche buona notizia giunge dall’andamento delle entrate tributarie e dai dati sul fabbisogno, che a luglio è stato in linea con le previsioni e ad agosto, secondo alcune anticipazioni, potrebbe risultare di 4-5 miliardi migliore delle attese. Indicazioni utili e positive che avranno effetti anche sulle previsioni per il prossimo anno.


Ma la ricerca delle risorse di copertura resta sempre la parte più difficile della manovra. Sembrano inevitabili interventi restrittivi sulle pensioni, tra cui l’allungamento di 6-7 mesi della finestra di uscita per chi lascia il lavoro con 42 anni e 10 mesi di contributi, la stretta sulla rivalutazione, lo stop a misure come opzione donna e ape sociale che non verrebbero prorogate. Nel menù all’attenzione dei tecnici del Mef anche una nuova fase di spending review e il riordino delle tax expenditure e dei diversi bonus.

Manovra, si accelera su piano strutturale, correzione deficit 12 mld

Manovra, si accelera su piano strutturale, correzione deficit 12 mldRoma, 27 ago. (askanews) – Sono ormai ripartiti i lavori al Ministero dell’economia e delle finanze sulla prossima manovra che vede come prima tappa la presentazione a Bruxelles del Piano strutturale di bilancio, il documento richiesto dalla nuova governance europea. Si accelera sulla predisposizione del Piano che, a quanto si apprende da fonti parlamentari, potrebbe essere portato in Consiglio dei Ministri nella prima settimana di settembre, per consentire il passaggio nelle Camere (non previsto dalla procedura europea ma chiesto dai parlamentari nelle Commissioni bilancio e accordato dal governo) in tempo utile a rispettare il termine del 20 settembre per l’invio alla Commissione europea. Il Piano strutturale aggiornerà le previsioni e conterrà il quadro programmatico della finanza pubblica, dopo che il Documento di economia e finanza (Def) ha descritto solo quello tendenziale in attesa, appunto, del nuovo Patto di stabilità europeo.


La traiettoria di riduzione del deficit in 7 anni, come sarà probabilmente consentito all’Italia, prevede una correzione strutturale dello 0,5-0,6% l’anno, pari a circa 12 miliardi di euro. Una cifra importante considerando anche le misure ‘base’ che il governo intende confermare per il 2025, a partire dal taglio del cuneo contributivo e l’avvio della riforma dell’irpef, che valgono complessivamente 15 miliardi circa. A queste vanno aggiunte le spese cosiddette ‘indifferibili’ (ad esempio il rifinanziamento dele missioni internazionali e le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici) e gli eventuali altri interventi che le forze politiche di maggioranza stanno sollecitando, come l’aumento delle pensioni minime chiesto da Forza Italia e quota 41 per le pensioni con il sistema di calcolo contributivo, chiesta dalla Lega, o la flat tax incrementale. Qualche buona notizia giunge dall’andamento delle entrate tributarie e dai dati sul fabbisogno, che a luglio è stato in linea con le previsioni e ad agosto, secondo alcune anticipazioni, potrebbe risultare di 4-5 miliardi migliore delle attese. Indicazioni utili e positive che avranno effetti anche sulle previsioni per il prossimo anno.


Ma la ricerca delle risorse di copertura resta sempre la parte più difficile della manovra. Sembrano inevitabili interventi restrittivi sulle pensioni, tra cui l’allungamento di 6-7 mesi della finestra di uscita per chi lascia il lavoro con 42 anni e 10 mesi di contributi, la stretta sulla rivalutazione, lo stop a misure come opzione donna e ape sociale che non verrebbero prorogate. Nel menù all’attenzione dei tecnici del Mef anche una nuova fase di spending review e il riordino delle tax expenditure e dei diversi bonus.

Covid,Zuckerberg si pente di essersi piegato a “pressioni” Casa Bianca

Covid,Zuckerberg si pente di essersi piegato a “pressioni” Casa BiancaRoma, 27 ago. (askanews) – Il proprietario di Meta Mark Zuckerberg si dice pentito di essersi piegato a quelle che lui definisce ‘pressioni’ dell’amministrazione Biden per “censurare” i contenuti su Facebook e Instagram durante la pandemia di coronavirus. In una lettera inviata al presidente di una commissione della Camera degli Stati Uniti, l’imprenditore ha detto che parte del materiale, tra cui umorismo e satira, è stato rimosso nel 2021 sotto la pressione di alti funzionari. Lo riporta la Bbc.


La Casa Bianca ha difeso le sue azioni, sottolineando di aver incoraggiato “azioni responsabili per proteggere la salute e la sicurezza pubblica”. Zuckerberg ha aggiunto che la sua azienda ha brevemente “declassato” i contenuti relativi al figlio di Joe Biden, Hunter, prima delle elezioni del 2020, dopo che l’FBI aveva messo in guardia su “una potenziale operazione di disinformazione russa”.


In seguito è diventato chiaro che questo contenuto non faceva parte di tale operazione, ha detto Zuckerberg, e che non avrebbe dovuto essere rimosso temporaneamente. Zuckerberg non ha fornito ulteriori dettagli sulle azioni di cui si è pentito durante la pandemia. All’epoca, la sua azienda rimosse i post per una serie di motivi. l’imprenditore ha affermato che le decisioni prese erano decisioni della sua azienda, ma che “la pressione del governo era sbagliata. Abbiamo fatto delle scelte che, con il senno di poi e con nuove informazioni, non faremmo oggi”.


La sua lettera era indirizzata a Jim Jordan, presidente della commissione giudiziaria della Camera, che ha indagato sulla moderazione dei contenuti sulle piattaforme online.

Usa2024, Wsj: su fisco prendono forma proposte Harris

Usa2024, Wsj: su fisco prendono forma proposte HarrisRoma, 27 ago. (askanews) – Le proposte fiscali della vicepresidente Kamala Harris riprendono il lavoro incompiuto dell’amministrazione Biden, spingendo per aumentare le tasse sulle aziende e sulle famiglie ad alto reddito e lasciando invece invariate o più basse le tasse della maggior parte degli americani. Lo anticipa il Wall Street Journal spiegando che Harris, candidata democratica alla presidenza, aumenterebbe le tasse di circa 5 trilioni di dollari nel prossimo decennio e taglierebbe le altre tasse di oltre 4 trilioni di dollari. Le riscossioni totali del governo federale, stimate in 63 trilioni di dollari in 10 anni, rimarrebbero poco cambiate, ma l’agenda di Harris modificherebbe la composizione di chi paga.


Con il suo piano – anticipa ancora il Wsj – le tasse aumenterebbero notevolmente per alcune famiglie ad alto reddito e le aliquote fiscali marginali massime raggiungerebbero il punto più alto dal 1986. Gli investitori più ricchi e i fondatori di aziende si troverebbero ad affrontare ingenti oneri fiscali sulle plusvalenze che non devono affrontare con la legge attuale. La politica fiscale segna uno dei più grandi divari tra i due partiti principali, e anche una maggioranza esigua al Congresso potrebbe produrre enormi differenze negli utili aziendali e nelle finanze delle famiglie, in particolare per gli americani più ricchi. Harris non ha discusso nei dettagli i suoi piani fiscali, ma la sua campagna ha indicato il suo sostegno agli aumenti fiscali proposti dal presidente Biden. E Ha lanciato un piano di espansione del credito d’imposta per i figli all’inizio di questo mese che andava oltre l’agenda di Biden.


Una vittoria democratica alla Casa Bianca, al Senato e alla Camera potrebbe consentire a Harris di far promulgare molti dei suoi piani fiscali, sebbene disaccordi interni al partito e margini di voto esigui potrebbero impedire che l’agenda completa diventi legge. L’ex presidente Donald Trump, candidato repubblicano, vuole invece estendere tutti i tagli fiscali in scadenza, per un totale di 4 trilioni di dollari in un decennio. Oltre a ciò, propone di aggiungere ulteriori tagli, un’aliquota fiscale aziendale più bassa ed esenzioni fiscali per mance e benefici della previdenza sociale. Il suo compagno di corsa, il senatore JD Vance ha parlato poi di un credito d’imposta per figli più ampio. Trump imporrebbe anche tariffe che recupererebbero parte delle entrate perse, ma aumenterebbero anche i costi per i consumatori.

Verso l’indicazione di Fitto a commissario Ue nel prossimo Cdm

Verso l’indicazione di Fitto a commissario Ue nel prossimo CdmRoma, 27 ago. (askanews) – Tempi stretti per l’ufficializzazione della candidatura di Raffaele Fitto, nella nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen. L’indicazione, a quanto si apprende, emergerà dal prossimo Consiglio dei Ministri, un passaggio politico, formalmente non necessario, ma che il governo intende comunque effettuare.


Il Consiglio dei Ministri, che segna la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, ancora non è stato convocato, ma si terrà entro la settimana. Dovrebbe essere una riunione veloce, per riprendere i dossier aperti a partire dal Piano strutturale di bilancio previsto dalla nuova governance europea, che deve essere presentato a Bruxelles entro il 20 settembre. Si tratta del documento con cui il governo indicherà la traiettoria di rientro del deficit ponendo le basi per la prossima manovra.

Sono sempre meno gli stranieri occupati nel lavoro domestico

Sono sempre meno gli stranieri occupati nel lavoro domesticoRoma, 27 ago. (askanews) – Quasi sette lavoratori domestici su dieci sono stranieri (68,9%). La percentuale sale al 72,7% se si considerano solo i contratti di badante. In totale sono quasi 575mila di cui il 52,4% si occupa di assistenza alle persone. E’ quanto rileva l’osservatorio sul lavoro domestico di Domina relativo al 2023, che evidenzia un calo del 7,6% rispetto all’anno precedente.


Quasi la metà dei lavoratori domestici stranieri proviene da tre nazioni. La prima è la Romania (123mila pari al 21,3% del totale). Il secondo Paese più rappresentato è l’Ucraina con 90mila lavoratori (15,6%), seguito dalle Filippine con 63mila (11%). Il 6,3% proviene dal Perù (36.141), mentre il 5,7% dalla Moldavia (32.573). Sotto le 7mila unità Paesi come la Bulgaria, Senegal, Russia o Nigeria. La tipologia di lavoro domestico sembra essere correlata con la provenienza. In base alla nazionalità cambia anche la tipologia di lavoro domestico: il ruolo di badante è maggiormente presente tra i Paesi dell’Est Europa come Georgia (84,9%), Bulgaria (74,1%), Ucraina (67,2%) e Romania (63,2%). Al contrario, si registra una netta prevalenza di colf per i lavoratori provenienti da Pakistan (85,4%), Filippine (83,8%) e Bangladesh (82,3%). Rispetto al 2022 i lavoratori domestici stranieri sono diminuiti del 7,6% e si registra una contrazione in quasi tutte le nazionalità. Tra i principali Paesi d’origine l’unico a riportare una crescita è la Georgia (+3,6%). A diminuire in modo notevole sono Albania (-14,1%), Marocco (-13,9%), Bangladesh (-42,3%) e Senegal (-31,8%). Il calo è probabilmente dovuto a un rimbalzo fisiologico seguito agli aumenti legati alla regolarizzazione del 2020.


Il peso del lavoro domestico è molto variabile. Per esempio, i cittadini romeni sono oltre un milione mentre gli ucraini 250mila e la comunità filippina conta 159mila persone. Il rapporto tra lavoratori domestici e popolazione residente indica la propensione al lavoro domestico per ciascuna nazionalità: Filippine, Ucraina, Perù ed El Salvador superano il 30%. Moldavia, Ecuador e Sri Lanka superano il 25%. Per le comunità più numerose l’incidenza del lavoro domestico si abbassa: è il caso della Romania (11,3%) o Albania (5,4%) e Marocco (5,1%). Un caso particolare è rappresentato dalla Georgia, dove il rapporto tra lavoratori domestici e popolazione residente raggiunge l’86,4%. Mediamente, considerando tutti gli stranieri in Italia, il lavoro domestico rappresenta l’11,2% della popolazione. Se invece si considera la popolazione italiana il lavoro domestico rappresenta lo 0,5%.

Governo, Meloni ironica: sono ricomparsa, pronta a fare mio lavoro

Governo, Meloni ironica: sono ricomparsa, pronta a fare mio lavoroRoma, 27 ago. (askanews) – “Eccomi qua! Sono ricomparsa! Richiamate tutte le unità… sono a palazzo Chigi”. Giorgia Meloni, in un video pubblicato su X, ironizza sulle polemiche a proposito della sua “sparizione” estiva di cui si è discusso in questi giorni sulle pagine politiche di qualche giornale.


“Voglio dire – ha proseguito la presidente del Consiglio – che sono grata per aver avuto la possibilità di riposare un po’, di ricaricare le batterie, di passare ovviamente un po’ di tempo con mia figlia. Voglio dire che sono consapevole di essere una persona fortunata, anche per questo, in quella che alcuni… tantissimi osservatori hanno definito ‘la difficile estate della Meloni’, io so che invece le estati difficili sono quelle di altri, di chi invece le vacanze non ha potuto farle. E allora voglio dire a queste persone ma voglio dire a tutti gli italiani che farò buon uso di questa energia che ho potuto mettere da parte in questi giorni, anche se non ho chiaramente mai smesso di fare il mio lavoro, di seguire quello che accadeva, insomma di essere attenta alle mie responsabilità”. “Saprò fare buon uso di questa energia. Sono pronta, grazie, sono pronta a proseguire il mio lavoro, con ancora maggiore determinazione”, ha concluso Meloni.

Autonomia, Calderoli: Forza Italia? Temporali d’agosto

Autonomia, Calderoli: Forza Italia? Temporali d’agostoRoma, 27 ago. (askanews) – “Sinceramente? No. Non sono affatto sorpreso dalle dichiarazioni di Antonio Tajani”. Il ministro leghista per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, promotore della legge sull’autonomia regionale differenziata, in una intervista sul Corriere della sera getta acqua sul fuoco delle polemiche dopo le parole di cautela del vicepremier e segretario di Forza Italia su tempistica e modalità per l’applicazione della nuova normativa.


Tajani ha detto che “vigilerà” sull’Autonomia, ma Forza Italia l’ha approvata: secondo Calderoli “il suo ruolo di bilanciamento tra esigenze del Sud e del Nord richiede questo atteggiamento. Io, con il testimone della mia coscienza, credo possa stare tranquillo. Le esigenze espresse sono contenute nella legge, modificata con emendamenti e ordini del giorno di Roberto Occhiuto e del suo partito. Io intendo mantenere completamente gli impegni, inclusi quelli degli odg”. Alla domanda se a suo parere Forza Italia si stia riposizionando, Calderoli replica ironico: “Nooo… Ogni agosto ci sono le stelle cadenti, i temporali e i fuochi d’artificio nelle sagre. A fine agosto, tutti se ne dimenticano. Ho letto Tajani con attenzione. E la mia priorità è appunto quella di fare i Lep il prima possibile: i primi arriveranno entro l’anno”.


Non è che la cautela di Forza Italia trovi più di una sponda in Fratelli d’Italia? “Se c’è, nei fatti io non l’ho mai trovata. Ogni volta procediamo cum grano salis, di resistenze non ne ho colte”, taglia corto Calderoli.

Manovra, Sbarra: governo convochi parti sociali, giù tasse a ceto medio

Manovra, Sbarra: governo convochi parti sociali, giù tasse a ceto medioRoma, 27 ago. (askanews) – Per il lavoro si va verso “un autunno importante: l’auspicio è che il governo provveda subito a convocare le parti sociali per entrare nel merito delle misure che entreranno nella prossima legge di Stabilità”. Lo ha detto il leader della Cisl, Luigi Sbarra, a Rai Radio 1.


Secondo Sbarra, è “centrale è salvaguardare, tutelare e aumentare i salari e pensioni, sostenere le famiglie”, e dunque “prorogare tutte le misure in scadenza al 31 dicembre di quest’anno”. Una su tutte, per il leader della Cisl, “il taglio del cuneo contributivo”. Inoltre bisogna “dare un taglio deciso alle tasse per il ceto medio che sta scivolando pericolosamente verso condizioni di povertà” e “rinnovare i contratti”, ha aggiunto.

Apple: il cfo Luca Maestri lascerà l’incarico il 1 gennaio 2025

Apple: il cfo Luca Maestri lascerà l’incarico il 1 gennaio 2025Milano, 27 ago. (askanews) – Lo storico Chief Financial Officer di Apple, Luca Maestri, dopo oltre un decennio lascerà il suo incarico il prossimo 1 gennaio 2025. Nell’ambito di una successione pianificata, spiega l’azienda di Cupertino, Kevan Parekh, attuale vicepresidente di Apple per la pianificazione e l’analisi finanziaria, diventerà il Cfo e si unirà al team esecutivo.


Parekh lavora in Apple da 11 anni e attualmente è a capo di Pianificazione e analisi finanziaria, G&A e Benefits Finance, Investor Relations e Ricerche di mercato. Maestri continuerà invece a guidare i team dei servizi aziendali, tra cui i sistemi e le tecnologie informatiche, la sicurezza informatica, il settore immobiliare e lo sviluppo, riportando al Ceo Tim Cook. “Luca è stato un partner straordinario nella gestione di Apple a lungo termine. È stato determinante nel migliorare e guidare la performance finanziaria dell’azienda, nel coinvolgere gli azionisti e nell’instillare la disciplina finanziaria in ogni parte di Apple. Abbiamo la fortuna di poter continuare a beneficiare della leadership e dell’intuizione che hanno contraddistinto il suo mandato in azienda”, ha dichiarato Cook. “Per oltre un decennio, Kevan è stato un membro indispensabile del team di leadership finanziaria di Apple e conosce l’azienda a fondo. Il suo intelletto acuto, la sua saggezza e la sua genialità finanziaria lo rendono la scelta perfetta per diventare il prossimo Cfo di Apple”.


Durante il periodo in cui ha ricoperto il ruolo di Cfo, sottolinea Apple, Maestri ha permesso di effettuare investimenti essenziali e ha praticato una solida disciplina finanziaria, che insieme hanno aiutato l’azienda a più che raddoppiare il suo fatturato, con una crescita del fatturato dei servizi più che quintuplicata.