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Parigi 2024, la triathleta belga ko dopo il tuffo nella Senna: “Sto recuperando”

Parigi 2024, la triathleta belga ko dopo il tuffo nella Senna: “Sto recuperando”Roma, 5 ago. (askanews) – “Sto ricevendo buone cure e sto recuperando, sono solo molto dispiaciuta per la squadra e di finire così l’Olimpiade”. Lo scrive la triatleta belga Claire Michel, 35 anni, messa ko da un malore che ha portato il Comitato belga al ritiro di tutta la squadra dalla gara del triathlon misto poi disputata nella mattinata di oggi e vinta dalla Germania, con l’Italia in sesta posizione. Il caso, ovviamente, ha riacceso le polemiche sulle acque della Senna. L’atleta è ricoverata in ospedale da quattro giorni. Claire Michel aveva partecipato alla gara di triathlon femminile lo scorso mercoledì, mentre gli allenamenti e le gare di triathlon del programma olimpico erano state più volte rimandate a causa dell’inquinamento da escherichia coli nelle acque della Senna che vengono testate ogni giorno.


 

Ocse, inflazione media frena al 5,6% a giugno, minimo quasi 3 anni

Ocse, inflazione media frena al 5,6% a giugno, minimo quasi 3 anniRoma, 5 ago. (askanews) – Lo scorso giugno l’inflazione media nei Paesi che aderiscono all’Ocse ha segnato una moderazione al 5,6%, sui minimi dall’ottobre del 2021, secondo quanto riporta la stessa Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con una nota. A Luglio l’inflazione si era attestata al 5,9%.


L’inflazione di fondo, i dati depurati da energia, alimentari e altre voci volatili, è calata in 24 dei 38 Paesi aderenti mentre la crescita dei prezzi sull’energia si è smorzata al 2,3%, dal 2,5 per cento di maggio.

Borse ancora in affanno, Milano -3,22%, lunedì nero Tokyo (-12,4%)

Borse ancora in affanno, Milano -3,22%, lunedì nero Tokyo (-12,4%)Roma, 5 ago. (askanews) – Ancora una giornata difficile per le Borse, mentre non si arresta l’ondata di ribassi che dalla scorsa settimana ha coinvolto l’azionario. Specialmente per i mercati asiatici, che oggi hanno assorbito il colpo del crollo di venerdì a Wall Street. Tokyo ha accusato il suo peggior ribasso di tutti i tempi chiudendo al meno 12,40%, dopo che nel corso della seduta le perdite del Nikkei225 erano arrivate a superare il 13%. Seul ha chiuso al meno 8,77% dopo espisodi di sospensioni delle contrattazioni. Le piazze cinesi hanno contenuto meglio le perdite (Hong Kong -1,54%).


Particolarmente penalizzati i gruppi tecnologici che nei mesi passati avevano visto le quotazioni gonfiarsi in maniera anomala sostenute dall’euforia per l’intelligenza artificiale, che ora sembra ridimensionarsi. Al tempo stesso in un periodo di tempo relativamente breve si sono bruscamente deteriorate le aspettative sull’economia degli Stati Uniti, se fino a poco tempo fa apparivano solide ora alcuni osservatori evocano perfino rischi di recessione, con evidenti ricadute sulla strategia monetaria della Federal Reserve che ora potrebbe adottare una linea più espansiva sugli attesi tagli dei tassi di interesse. A tarda mattina a Milano l’indice Ftse-Mib segna meno 3,22% con i cali più forti che coinvolgono Nexi (-5,87%), Saipem (-5,34%), Mps (-4,84%) e Tim (-4,79%). Francoforte è in calo del 2,7%, Londra del 2,24%, Parigi perde un 2,10%.


E anche a Wall Street si profilano nuovi ribassi: i contratti futures sul Dow Jones sono in calo dell’1,51% a circa quattro ore da inizio sessione, quelli sull’S&P 500 cedono l’1,84% e i Future sul Nasdaq – l’indice tecnologico è stato quello più colpito dalle forti vendite sulle big tech in questa ondata di cali, tra le quali spicca il caso di Nvidia – perdono il 2,43%. Mostra invece una sostanziale tenuta l’oro, bene rifugio per eccellenza con l’oncia quasi invariata a 2.467 dollari. In netto calo invece le quotazioni del greggio, che risentono della prospettiva di un indebolimento della domanda: il barile di Brent stamattina perde l’1,73% a 75,48 dollari. Nell’after hours il West Texas Intermediate cede quasi il 2% a 72,11 dollari, ai livelli più bassi da otto mesi a questa parte (quantomeno coloro che si mettono in viaggio su strada in questa fase godranno di prezzi dei carburanti che sono già scesi ai minimi da 6 mesi, secondo le ultime rilevazioni). A limitare i ribassi sono però le crescenti tensioni in Medio Oriente e all’ettesa di un imminente attacco dell’Iran contro Israele.


L’ondata di crolli non ha risparmiato i criptoasset, il Bitcoin perde oltre l’11% a 52.660 dollari, l’Ethereum cade di oltre il 15% a 2.316 dollari. La prospettiva di una Fed più accomodante ha innescato deprezzamenti del dollaro con l’euro che sale a 1,0952 sul biglietto verde, sui massimi da febbraio.

Casa, Istat: nel 2023 compravendite immobiliari -8,1%, -27,1% mutui

Casa, Istat: nel 2023 compravendite immobiliari -8,1%, -27,1% mutuiRoma, 5 ago. (askanews) – Nel 2023 il mercato immobiliare, con 933.919 convenzioni notarili di compravendita, registra un andamento in ribasso rispetto all’anno precedente (-8,1%). La flessione interessa il settore abitativo (-8,9%), con variazioni negative superiori alla media nazionale al Centro (-11,6%) e nel Nord-ovest (-11,3%); più lieve il calo nel Nord-est (-8,4%) e al Sud (-6,2%), mentre le Isole rimangono sostanzialmente stabili (+0,4%). Il settore economico cresce complessivamente del 6,8%, trainato dal Nord-est (+12,0%); l’espansione è più moderata nelle altre aree territoriali: +7,2% Isole, +6,2% Sud, +5,8% Nord-ovest e +2,9% Centro. Lo rende noto l’Istat. Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare (308.910 nell’anno 2023) sono in calo del 27,1% rispetto al 2022. La diminuzione interessa soprattutto il Nord-ovest (-30,0%) e il Centro (-29,2%), seguiti da Nord-est (-24,8%) Sud (-23,8%) e Isole (-20,1%). Nel IV trimestre 2023 sono 277.415 le convenzioni notarili di compravendita e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari. La variazione percentuale calcolata sul dato destagionalizzato è di +3,4% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione su base annua calcolata sul dato grezzo è di +0,5%. Nel confronto congiunturale il comparto abitativo è in crescita su tutto il territorio nazionale: al Centro +5,9%, nelle Isole +4,7%, al Sud +4,0%, nel Nord-ovest +2,9% e nel Nord-est +2,6%. Il settore economico è in aumento nelle Isole (+6,9%) e al Sud (+6,0%), mentre diminuisce nel Nord-est (-6,5%), al Centro (-4,0%) e nel Nord-ovest (-1,5%). Il 93,3% delle convenzioni stipulate riguarda i trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo (258.816), il 6,3% quelli a uso economico (17.548) e lo 0,4% le convenzioni a uso speciale e multiproprietà

Borse a picco dopo il crollo record di Tokyo

Borse a picco dopo il crollo record di TokyoRoma, 5 ago. (askanews) – Avvio di seduta ancora in ribasso alla Borsa di Milano, mentre oggi in Asia è proseguita l’ondata di tracolli che da diverse sessioni attanaglia l’azionario di tutto il mondo. Alle prima battute l’indice Ftse-Mib ha fatto segnare un meno 1,94%. Ed è avvio di settimana tutto in ribasso per le Borse europee, dopo l’ondata di tracolli che da diverse sessioni coinvolge i mercati azionari, proseguita stamattina sulla piazze asiatiche dove Tokyo è arrivata a cedere oltre il 13%, per poi chiudere con un crollo record del 12,40%. Londra segna un meno 2,18%, Parigi meno 2,84%, Madrid sfiora il meno 3%. A Milano dopo 15 minuti di scambi l’indice Ftse-Mib segna meno 3,655, in un quadro altamente volatile. Per l’azionario giapponese si è trattato del peggior calo di tutti i tempi, peggio del tracollo dell’ottobrte del 1987, e si profila una serie di cadute peggiore di quella successiva al disastro di Fukushima, nel 2011.


L’ondata di cali delle piazze asiatiche segue i tracolli che la scorsa settimana hanno coinvolto le Borse europee e Wall Street, penalizzando particolarmente i giganti dei microprocessori in un quadro di ridimensionamenti delle aspettative sull’intelligenza artificiale. Parallelamente si sono rapidamente modificate le aspettative sulle prospettive dell’economia Usa, portando ad accentuare le attese di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. La sudcoreana Seul, dopo alcune sospensioni degli scambi segna un meno 9,38%. Perdite più contenute per le piazze cinesi, Shanghai segna un meno meno 1,43%, Hong Kong con meno 2,55%, Shenzhen meno 1,62%.

Parigi 2024, a mente fredda: da Jacobs un grande risultato

Parigi 2024, a mente fredda: da Jacobs un grande risultatoParigi, 5 ago. (askanews) – A Tokyo eravamo campioni olimpici, ieri sera sulla pista dei 100 metri di Parigi 2024 Marcell Jacobs ha ottenuto il quinto posto. Messo così potrebbe sembrare un significativo passo indietro, in realtà, come hanno capito in molti, perfino la grande stampa risultatista, ieri sera allo Stade de France è andata in scena una storia di successo sportivo per l’Italia e per lo stesso Jacobs che, in una finale velocissima nella quale praticamente tutti sono scesi sotto i 9.90, ha corso la sua terza migliore prestazione di sempre – 9.85 – ed è rimasto in lizza per una medaglia per tutta la prima parte di gara. Unico europeo tra gli otto, questo Jacobs ha dimostrato di sapere affrontare le difficoltà e di essere sempre in grado di migliorarsi nelle grandi competizioni.


Dopo la batteria molto ingessata si è disteso in semifinale, eguagliando il suo miglior cronometro stagionale – 9.92 – e in finale ha abbassato il tempo di altri 7 centesimi. Che sono tanti. Per questo il risultato di ieri è un risultato importante, anche se non ha portato medaglie. Nelle quali ovviamente tutti speravamo, ma realisticamente era davvero difficile a fronte di una platea di avversari sempre più forte e competitiva. Lyles, Thompson, Kerley, ma anche Simbine, Bendarek, Seville: velocisti spettacolari. Tra i quali Marcell Jacobs ha dimostrato ancora una volta di esserci e di potersela giocare. È il risultato davvero storico per la nostra atletica e il nostro sport sta forse nel fatto che oggi è diventato normale vedere atleti azzurri in finale dei 100 metri (così come è diventato normale nel tennis vedere Sinner o Paolini protagonisti negli Slam) e vederli competitivo sempre ai massimi livelli. Per questo, anche se resta in parte vero, come ha detto il ciclista Filippo Ganna dopo il suo argento olimpico, che il secondo è il primo degli sconfitti, è anche certamente vero che a livello di Olimpiadi il quadro deve essere più ampio e anche la parola “sconfitta”, lo ha ribadito ad askanews proprio ieri sera il presidente Malagò, deve essere riconsiderata.


Perché storie come quella di Jacobs, o di Macchi nel fioretto o del canottaggio pesi leggeri, lo stanno dimostrando. Si vince anche in altri modi. Si vince sui lunghi periodi e sui progetti. Che però, lo sappiamo, hanno bisogno delle medaglie per poter continuare a essere sostenuti. Per questo adesso sotto con le staffette, ma pure con gli ostacoli, il lungo, il martello e il salto in alto. L’atletica è in fondo la regina dei Giochi, c’è ancora tanto da fare. (Leonardo Merlini)

Eurozona, imprese in stagnazione dopo frenata dei servizi a luglio

Eurozona, imprese in stagnazione dopo frenata dei servizi a luglioRoma, 5 ago. (askanews) – Stagnazione in media per l’attività delle imprese nell’area euro a luglio, secondo le indagini presso i responsabili degli approvvigionamenti: l’indice Pmi (Purchasing managers index) relativo alle aziende del terziario è sceso al 51,9 punti, da 52,8 di giugno, secondo quano riporta S&P Global con una nota. L’indice Pmi composito sulla produzione di servizi e manifatturiero a sceso a 50,2 punti, da 50,9 di giugno, ai minimi da 5 mesi e praticamente alla soglia di neutralità (50 punti).


Secondo l’inchiesta si è ridotta ai minimi in nove mesi l’inflazione dei prezzi di vendita, malgrado le più forti pressioni dei costi, sintomo di possibile debolezza delle domanda. La fiducia è scivolata ai minimi in sei mesi. Guardando all’indice Pmi composito, in Spagna resta a valori discreti, 53,4 punti che però sono il minimo da 6 mesi, in Italia 50,3 al minimo da 7 mesi, in Germania a 49,1 a livelli di contrazione e minimo da 4 mesi, in Francia 49.1, anche qui contrazione, ma massimo in 3 mesi.


Secondo Cyrus de la Rubia, economista della Hamburg Commercial Bank citato da S&P Global “la seconda metà dell’anno è iniziata in modo alquanto debole. La nostra previsione di crescita dell’anno dello 0,7% resta ancora cauta. Gli straordinari effetti del campionato europeo di calcio In Germania, le olimpiadi in Francia e il tour di concerti di Taylor Swift in Europa si stanno esaurendo. Quindi nel secondo semestre dell’anno, il terziario non riuscirà probabilmente a fornire una grande spinta”. E “non c’è ancora sollievo dall’inflazione” e l’aumento della pressione dei costi rende “difficile per la Bce raggiungere l’obbiettivo dell’inflazione al 2%”.

La ripresa nel settore dei servizi in Italia perde slancio

La ripresa nel settore dei servizi in Italia perde slancioRoma, 5 ago. (askanews) – A luglio la ripresa nelle aziende del settore dei servizi in Italia ha perso slancio, secondo il relativo indice Pmi (Purchasing managers index, una indagine condotta presso i responsabili degli approvvigionamenti) sceso a 51,7 punti, da 53.7 di giugno. Lo riporta S&P Global. L’indicatore ha la sua soglia di neutralità nei 50 punti: sopra è crescita dell’attività, sotto è contrazione.


Secondo l’inchiesta attività e nuovi ordini sono in aumento, ma a tassi più lenti, il clima di fiducia è sceso ai minimi da inizio anno e sebbene l’inflazione dei costi sia stata in rialzo, si è ridotta l’inflazione delle tariffe applicate ai clienti. I dati della attuale indagine sono stati raccolti tra l’11 ed il 26 luglio, precisa S&P con una nota. La fiducia sul futuro resta positiva, indicando però il valore più debole dell’anno in corso. La crescita occupazionale ha registrato il nono mese consecutivo di incremento, ma ad un tasso moderato ed il più lento da marzo. Allo stesso tempo, la capacità operativa in eccesso è stata evidente visto che il lavoro inevaso è crollato, mantenendo un andamento al ribasso iniziato da ottobre dello scorso anno.


Secondo Tariq Kamal Chaudhry, economista della Hamburg Commercial Bank citato nel comunicato di S&P “tra timori di un rallentamento della crescita, i servizi restanno il motore principale dell’economia nazionale, anche se i recenti indicatori suggeriscono potenziali difficoltà. I prezzi restano alti e le aziende dei servizi continuano ad affrontare costi sempre più elevati, che superano gli aumenti riportati dei prezzi di vendita. Le aziende intervistate collegano questo incremento ai maggiori costi del lavoro, del carburante e dei materiali. Il monitoraggio delle crescenti tensioni nel Medio Oriente sarà cruciale, poiché gli operatori del mercato ne valuteranno gli effetti nei prossimi mesi”.

Borsa Tokyo chiude con tracollo record del 12,40%

Borsa Tokyo chiude con tracollo record del 12,40%Roma, 5 ago. (askanews) – A 31.458,42 punti la Borsa di Tokyo ha siglato la seduta con un meno 12,40%, dopo che nella fase finale degli scambi le perdite erano arrivate a superare il 13%, con un minimo a 31.156,12 punti, un nuovo tracollo in avvio di settimana mentre prosegue l’ondata di ribassi che da diverse sedute sta coinvolgendo i mercati mondiali. Per l’azionaruio giapponese si è trattato del peggior calo di tutti i tempi, peggio del tracollo dell’ottobrte del 1987, e si profila una serie di cadute peggiore di quella successiva al disastro di Fukushima, nel 2011.


L’ondata di cali delle piazze asiatiche segue i tracolli che la scorsa settimana hanno coinvolto le Borse europee e Wall Street, penalizzando particolarmente i giganti dei microprocessori in un quadro di ridimensionamenti delle aspettative sull’intelligenza artificiale. Parallelamente si sono rapidamente modificate le aspettative sulle prospettive dell’economia Usa, portando ad accentuare le attese di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. La sudcoreana Seul, dopo alcune sospensioni degli scambi segna un meno 9,38%. Perdite più contenute per le piazze cinesi, Shanghai segna un meno meno 1,43%, Hong Kong con meno 2,55%, Shenzhen meno 1,62%.

Borse Asia a picco, Tokyo -10%, Seul -7,71%, tiene Cina

Borse Asia a picco, Tokyo -10%, Seul -7,71%, tiene CinaRoma, 5 ago. (askanews) – Borse dell’Asia a picco, mentre prosegue e si accentua l’ondata di crolli dell’azionario che si è innescata dalla scorsa settimana. A tarda seduta Tokyo arriva a precipitare di oltre il 10% e è orientata ad accusare la peggiore serie di ribassi dal disastro della centrale nucleare di Fukushima nel 2011. Nel frattempo lo yen è in netta risalita con il dollaro in calo a 143,34 sulla valuta nipponica, con la prospettiva che la Federal Reserva americana si trovi costretta a tagliare i tassi in maniera più energica di quanto atteso fino a poco tempo fa.


Particolarmente colpiti anche in Asia i giganti tecnologici, come già avvenuto a Wall Street, tra cui Mitsubishi, ma anche le società attive nel commercio di materie prime. Pesantissima anche la sudcoreana Seul con un meno 7,71%, Taiwan perde l’8,39%, la borsa della Malesia contiene le perdite al meno 2,75%. Tengono invece le borse della Cina con Shanghai che risulta poco sotto la parità con un meno 0,02%, Hong Kong che perde un moderato 0,83% e Shenzhen che risulta perfino marginalmente positiva con un più 0,05%.