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Conte: serve nuovo Next Gen per una politica più espansiva

Conte: serve nuovo Next Gen per una politica più espansivaCernobbio (CO), 8 set. (askanews) – “Una tassa sugli extra profitti sarebbe buona e giusta. Potremmo anche recuperare risorse tagliando dei sussidi ambientalmente dannosi, ci sono margini per costruire una politica più espansiva e ragionevole: dobbiamo aumentare i redditi reali delle famiglie, perchè sul piano della domanda interna la prospettiva è molto preoccupante, sulla sanità dobbiamo investire di più e meglio. E i nostri giovani ormai vanno all’estero”. Dunque “abbiamo bisogno di un nuovo Next Generation Ue: andrebbe stabilizzato, perchè solo con strumenti del genere l’Europa può competere con giganti come Usa e Cina, e i Brics che stanno crescendo. Dovremmo razionalizzare le spese militari per destinare quelle risorse alla sanità e ai settori che consentirebbero all’Europa di rilanciarsi”. Lo ha detto il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, in collegamento con il Forum Ambrosetti a Cernobbio.


E sul quadro dipinto ieri dalla premier Meloni al Forum dice: “In realtà c’è poco da essere tranquilli, i dati non sono rassicuranti. E ora sta entrando in vigore anche il nuovo Patto di Stabilità: noi abbiamo invocato maggior coraggio nel’impostare il nuovo Patto, non c’è stato ma c’è stata piena arrendevolezza. L’unica possibilità è spingere sulla crescita, come dice anche Panetta, mentre questo governo continua a puntare sull’avanzo primario, cioè nuove tasse e nuovi tagli, a puntare sul lavoro povero per non peggiorare la produttività, a puntare sull’export ma col rischio di affossare la domanda interna”.

Salvini: mi sono dato come orizzonte temporale il 2032, lavoro decennale

Salvini: mi sono dato come orizzonte temporale il 2032, lavoro decennaleCernobbio (Como), 8 set. (askanews) – “Mi sono dato come orizzonte temporale il 2032, un piano decennale perché alcune delle infrastrutture di cui parliamo avranno l’avvio dell’operatività entro il 2032”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, parlando alla platea degli imprenditori di Cernobbio (Como) nell’ultima giornata di lavori del forum Ambrosetti.


Tra le opere infrastrutturali attese, Salvini ha ricordato “se tutto procede con i piani” il primo treno dell’alta velocità Torino-Lione e “il più lungo tunnel ferroviario in lavorazione al Brennero. Anche lì – ha chiosato – siamo assolutamente nel rispetto dei tempi e dei costi”.

Pil, Schlein: non dipingiamo un quadro fosco, ma non basta +1%

Pil, Schlein: non dipingiamo un quadro fosco, ma non basta +1%Cernobbio (Como), 8 set. (askanews) – “Non siamo qui ad abbracciare il trionfalismo del governo, né a dipingere un quadro più fosco di quanto non sia. Ci sono elementi di preoccupazione, ma non ci accontentiamo di quel +1% di crescita, ci chiediamo da dove viene e cosa serve fare”. Lo ha detto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, nel corso del suo intervento a Cernobbio (Como) per il forum Ambrosetti. “Tanto di quella crescita è spinta dal Pnrr, per il quale abbiamo spinto tanto, ma ci stiamo preoccupando del dopo? Abbiamo speso 52 miliardi su 195…”, ha chiosato Schlein.

Ue, Schlein: votare Fitto? Vedremo, prima vediamo portafoglio

Ue, Schlein: votare Fitto? Vedremo, prima vediamo portafoglioCernobbio (CO), 8 set. (askanews) – “Stiamo ancora aspettando di capire quale sarà il portafoglio, e abbiamo chiesto al governo di capire chi seguirà i dossier che in questo momento sta seguendo il ministro Fitto, perchè sono dossier rilevantissimi per l’Italia: attuazione del Pnrr, fondi di coesione, programmazione, e non possiamo permetterci rallentamenti su questo aspetto. Sul resto naturalmente dobbiamo valutare innanzitutto quale sarà il portafoglio, quali saranno le deleghe, poi ci saranno tutti i procedimenti di audizione dentro al Parlamento”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein rispondendo, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio, a chi gli chiedeva se gli eurodeputati Dem voteranno per la nomina di Raffaele Fitto a commissario europeo.

Motogp, Martin vince la Sprint a Misano e allunga nel mondiale

Motogp, Martin vince la Sprint a Misano e allunga nel mondialeRoma, 7 set. (askanews) – Jorge Martin si impone nella Sprint del GP di San Marino a Misano dopo un lungo duello con Pecco Bagnaia e allunga nel Mondiale. Il pilota della Ducati Pramac realizza una partenza fantastica dalla seconda fila, va subito al comando e detta il ritmo senza lasciare alcuna occasione a Bagnaia di poterlo superare: il suo successo, il quinto nella gara breve del sabato, gli consente di aumentare il vantaggio in classifica, portato ora a 26 punti sull’iridato della Ducati. Gran terzo Franco Morbidelli sull’altra Pramac, al suo primo piazzamento stagionale fra i primi tre. Quarto Enea Bastianini con l’altra Ducati ufficiale davanti a Marc Marquez (Gresini), risalito da nono in griglia.

Paralimpiadi, Meloni: soddisfazioni straordinarie per l’Italia

Paralimpiadi, Meloni: soddisfazioni straordinarie per l’ItaliaRoma, 7 set. (askanews) – “Sono molto contenta di essere qui, penso che sia straordinario avere l’occasione di ringraziare questi atleti che stanno dando all’Italia delle soddisfazioni straordinarie, che sono un grande insegnamento per tutti gli italiani perché raccontano una cosa molto bella e cioè che i più grandi limiti sono soprattutto nella nostra testa, se abbiamo la forza di superarli nella nostra testa possiamo scoprire cose che non avremmo immaginato”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivando a Casa Italia, la sede della delegazione italiana ai Giochi Paralimpici di Parigi. “Mi piace molto lo slogan scelto dalla federazione, ‘phisique du role’, e per questo ringrazio il presidente Pancalli – ha proseguito Meloni, ripresa dalle telecamere di Rainews 24 -. E’ una provocazione molto intelligente e penso che questi ragazzi, che ci stanno regalando un sacco di medaglie e per i quali tutta l’Italia sta tifando, meritino di avere le istituzioni al loro fianco e di avere la loro presenza qui. C’è già stato qui il presidente Mattarella, c’è ovviamente il ministro” dello Sport Andrea Abodi, “e penso che fosse soprattutto una grande emozione per me avere l’occasione, seppure in velocità, di venirli a salutare personalmente”, ha concluso la premier.

Ue, Mattarella avverte: competare l’edificio o rischia di crollare

Ue, Mattarella avverte: competare l’edificio o rischia di crollareAosta, 7 set. (askanews) – Un’Italia in cui nessuno dei suoi cittadini sia considerato “straniero”, “quale che sia la cultura, la lingua e la religione”; e un’Italia parte di un’Unione europea sempre più integrata, che possa così rendere “effettiva la sovranità nazionale” ed evitare che l’edificio europeo “crolli” sotto gli “urti degli eventi internazionali”. Rifuggendo dall’”inganno” e dall’”illusione” di chi dice che sia possibile tornare indietro. La visita ad Aosta per l’80esimo anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia, è l’occasione per il capo dello Stato Sergio Mattarella prima di attualizzare il dibattito che all’assemblea Costituente portò al riconoscimento del bilinguismo valdostano, e poi per riaffermare la necessità di procedere nel processo di integrazione europea.


“Il principio che l’Assemblea costituente affermava era esplicito: non potevano essere considerate straniere, in Italia, lingue parlate da cittadini italiani radicati nel suo territorio”. E dunque “non si era – e non si è – stranieri a casa propria, quale fosse – e sia – la propria cultura, lingua, religione. Era la diretta conseguenza dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Lo rende esplicito l’articolo 3”, ha spiegato Mattarella nell’intervento alle celebrazioni nel Teatro Splendor di Aosta. Poi la visita all’Università e la lectio magistralis di Éric Carpano, docente di diritto pubblico presso l’Università Jean Moulin di Lione, forniscono lo spunto per affrontare il tema europeo. Con le due visioni che da sempre si confrontano in Europa: “Qualcuno che pensa che l’Unione sia un’utile cornice di collaborazione economica ma nulla di più, e chi invece ha sempre pensato, e continua a pensare, che l’Unione sia una comunità di valori che si aggrega intorno a questi e inevitabilmente cresce in un’integrazione sempre più intensa e concreta”. Non ci sono dubbi, per il presidente della Repubblica, su quale sia la strada percorrere, anche “per rendere effettiva la sovranità nazionale di fronte ai tanti problemi di dimensioni epocali che si pongono di fronte all’umanità, sempre più ampi, sempre più globali come dimensione e carattere: nessuna sovranità nazionale è in grado di affrontarle in modo efficace”. Dunque, ha proseguito il ragionamento Mattarella, “per rendere effettive queste sovranità nazionali occorre investire in quella europea”. Poi il monito, forte: “Le genti di montagna sanno che quando ci sono difficoltà emergenziali, fortunali, calamità naturali, un edificio incompleto non può reggere, rischia di non sopravvivere. Il mondo è pieno di condizioni emergenziali, di difficoltà di grande rilievo, globali, e l’edificio va completato e non può a lungo restare incompleto perchè non reggerebbe all’urto degli eventi della vita internazionale. Questo non sempre si riesce a far comprendere: molti nell’Unione europea, in tanti paesi dell’Unione, forse in tutti, vengono illusi da chi pensa che si possa tornare a un’epoca d’oro del passato, che non c’è più, ammesso che fosse d’oro. Ma non c’è più, perchè il mondo è cambiato, la storia procede, illudersi che si torni indietro è un inganno, occorre procedere”.

Ue, Mattarella avverte: competare edificio o rischia di crollare

Ue, Mattarella avverte: competare edificio o rischia di crollare

Aosta, 7 set. (askanews) – Un’Italia in cui nessuno dei suoi cittadini sia considerato “straniero”, “quale che sia la cultura, la lingua e la religione”; e un’Italia parte di un’Unione europea sempre più integrata, che possa così rendere “effettiva la sovranità nazionale” ed evitare che l’edificio europeo “crolli” sotto gli “urti degli eventi internazionali”. Rifuggendo dall’”inganno” e dall’”illusione” di chi dice che sia possibile tornare indietro. La visita ad Aosta per l’80esimo anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia, è l’occasione per il capo dello Stato Sergio Mattarella prima di attualizzare il dibattito che all’assemblea Costituente portò al riconoscimento del bilinguismo valdostano, e poi per riaffermare la necessità di procedere nel processo di integrazione europea.

“Il principio che l’Assemblea costituente affermava era esplicito: non potevano essere considerate straniere, in Italia, lingue parlate da cittadini italiani radicati nel suo territorio”. E dunque “non si era – e non si è – stranieri a casa propria, quale fosse – e sia – la propria cultura, lingua, religione. Era la diretta conseguenza dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Lo rende esplicito l’articolo 3”, ha spiegato Mattarella nell’intervento alle celebrazioni nel Teatro Splendor di Aosta.

Poi la visita all’Università e la lectio magistralis di Éric Carpano, docente di diritto pubblico presso l’Università Jean Moulin di Lione, forniscono lo spunto per affrontare il tema europeo. Con le due visioni che da sempre si confrontano in Europa: “Qualcuno che pensa che l’Unione sia un’utile cornice di collaborazione economica ma nulla di più, e chi invece ha sempre pensato, e continua a pensare, che l’Unione sia una comunità di valori che si aggrega intorno a questi e inevitabilmente cresce in un’integrazione sempre più intensa e concreta”. Non ci sono dubbi, per il presidente della Repubblica, su quale sia la strada percorrere, anche “per rendere effettiva la sovranità nazionale di fronte ai tanti problemi di dimensioni epocali che si pongono di fronte all’umanità, sempre più ampi, sempre più globali come dimensione e carattere: nessuna sovranità nazionale è in grado di affrontarle in modo efficace”. Dunque, ha proseguito il ragionamento Mattarella, “per rendere effettive queste sovranità nazionali occorre investire in quella europea”.

Poi il monito, forte: “Le genti di montagna sanno che quando ci sono difficoltà emergenziali, fortunali, calamità naturali, un edificio incompleto non può reggere, rischia di non sopravvivere. Il mondo è pieno di condizioni emergenziali, di difficoltà di grande rilievo, globali, e l’edificio va completato e non può a lungo restare incompleto perchè non reggerebbe all’urto degli eventi della vita internazionale. Questo non sempre si riesce a far comprendere: molti nell’Unione europea, in tanti paesi dell’Unione, forse in tutti, vengono illusi da chi pensa che si possa tornare a un’epoca d’oro del passato, che non c’è più, ammesso che fosse d’oro. Ma non c’è più, perchè il mondo è cambiato, la storia procede, illudersi che si torni indietro è un inganno, occorre procedere”.

Meloni: sull’Ucraina non dobbiamo mollare. L’Italia non lo farà

Meloni: sull’Ucraina non dobbiamo mollare. L’Italia non lo faràRoma, 7 set. (askanews) – Sul sostegno all’Ucraina “non dobbiamo mollare”. Di certo, “l’Italia non lo farà. E lo dico con estrema chiarezza, sapendo che c’è un’opinione pubblica che è legittimamente spaventata dalla guerra”. Intervistata dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, nell’ambito di un panel del Forum Ambrosetti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che aveva avuto poco prima a Cernobbio un bilaterale di mezz’ora proprio col presidente ucraino Volodymyr Zelensky, spazza via l’ipotesi che sul sostegno a Kiev il governo italiano possa avere un qualche ripensamento.


“Non ho mai cambiato idea sulla vicenda dell’Ucraina – assicura la premier – penso che da parte dell’Italia sia stata dimostrata una postura estremamente seria, determinata, chiara, che ci viene riconosciuta da tutti i nostri partner”. Una delle ragioni è che “non penso affatto che il destino del conflitto in Ucraina sia segnato, dobbiamo fare attenzione a non cadere nelle trappole della propaganda russa. Continuo a sentire da mesi che la guerra in Ucraina è persa, che la Russia sta vincendo la guerra, che non abbiamo speranza”, ma “i dati – sottolinea Meloni – dicono qualcosa di abbastanza diverso: l’invasione dell’Ucraina nasce come Blitzkrieg, l’idea di una guerra lampo da parte della Russia che avrebbe dovuto portare in pochi giorni alla conquista di Kyev”. Ebbene, a distanza di oltre due anni, “ci rendiamo conto – ha proseguito la premier – che quell’obiettivo oggi è lontano anni luce. Ma vi do un altro dato: a febbraio 2023 la Russia controllava il 17,3% del territorio ucraino, a febbraio 2024, dopo un anno, la Russia ne controllava il 17,5%”. Dunque, ha spiegato Meloni, “non è imminente la vittoria della Russia, è” piuttosto “uno stallo, lo stallo che noi abbiamo contribuito a creare sostenendo l’Ucraina, perché il conflitto nasceva con una sproporzione enorme tra le due forze in campo e se c’è una sproporzione enorme è ovvio che, senza un sostegno che riequilibri quella sproporzione, ci sia una sconfitta”. Dopo la quale non ci sarebbe bisogno di “nessun tavolo di trattativa” perchè “il tavolo di trattativa si crea se e quando c’è uno stallo tra le due forze in campo. Quindi noi abbiamo creato quello stallo per costruire la pace”. Tuttavia, non è solo per una ragione morale che l’Italia sostiene l’Ucraina, ha proseguito Meloni. “Stiamo facendo la cosa giusta non solo a livello morale ma anche nell’interesse nazionale”, ha spiegato la premier. “Siamo sicuri – ha proseguito – che potrebbe convenirci un mondo nel quale saltano le regole internazionali che hanno garantito il sistema multilaterale e vivere in un mondo nel quale chi è militarmente più forte invade il suo vicino? Pallottoliere alla mano temo che non ci convenga. A noi conviene un mondo nel quale ci sono delle regole perché questo ci garantisce mercati aperti, garantisce ai nostri prodotti di eccellenza di competere sui grandi mercati e non penso che ci convenga invece una competizione sul numero dei carri armati. Quindi la scelta del governo italiano è stata una scelta di giustizia e anche una scelta di difesa degli interessi nazionali. E credo che lo stesso tema se lo debbano porre anche altri grandi attori globali. Se saltano le regole del diritto internazionale noi otterremo un moltiplicarsi delle crisi e avremo una naturale frammentazione dello spazio geoeconomico, cioè sulla lunga distanza globalizzazione economica e messa in discussione delle regole del diritto internazionale non cammineranno insieme. È quello che ho detto anche ai miei omologhi cinesi. Bisogna scegliere, perché le due cose non stanno insieme ed è il motivo per cui penso che alla fine attori come Cina e India potranno giocare un ruolo per risolvere il conflitto”. Di certo, ha concluso Meloni, “l’unica cosa che non si può fare è pensare che” la situazione “si risolva mollando l’Ucraina al suo destino perché questo non porterà pace, porterà caos, guerre più vicine a casa nostra e porterà conseguenze economiche più gravi di quanto oggi costa sostenere l’Ucraina. Quindi è una scelta prima di tutto di interesse nazionale quello che l’Italia sta facendo ed è una scelta – ha assicurato Meloni – che non cambierà”.


Una posizione che ha incassato il plauso del commissario agli Affari economici della Ue, Paolo Gentiloni, anch’egli in platea al forum Ambrosetti. “Ho ascoltato e apprezzato le parole della presidente del Consiglio sull’Ucraina. Sono perfettamente in linea con la posizione dell’Unione europea: se vogliamo avvicinare la possibilità della pace, dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina anche fornendo armi. Questo può apparire una contraddizione, ma solo se l’Ucraina sarà capace di resistere una reale prospettiva di negoziato si aprirà”, ha sottolineato Gentiloni. Decisamente più prevedibile il ringraziamento del presidente Zelensky, che al termine del faccia a faccia aveva ringraziato “Giorgia Meloni e il popolo italiano per il loro sostegno e il lavoro congiunto per ripristinare una pace giusta”.

Ue, Mattarella: completare edificio o non reggerà a urti eventi

Ue, Mattarella: completare edificio o non reggerà a urti eventiAosta, 7 set. (askanews) – L’Unione europea è un edificio “incompleto”, che va completato altrimenti “non reggerà all’urto degli eventi”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un saluto all’Università di Aosta.


“Ci sono tante ragioni per cui l’edificio europeo va completato. Un edificio incompleto non può reggere alle calamità naturali, non può sopravvivere. Il mondo è pieno di eventi, va completato e non può restare incompleto perchè non reggerebbe all’urto degli eventi”, hba detto il Capo dello Stato.