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Vertice Lega con Salvini su economia,Pontida e processo Palermo

Vertice Lega con Salvini su economia,Pontida e processo PalermoMilano, 4 set. (askanews) – “Avanti col taglio di tasse e gli aumenti degli stipendi, attenzione e investimenti sulla sanità, determinazione su autonomia, difesa dei confini, sicurezza”. È quanto emerge dal vertice della Lega convocato da Matteo Salvini a Roma e alla presenza, tra gli altri, di ministri, governatori e capigruppo.


Dal Carroccio si sottolinea la “grande attesa” per la manifestazione di Pontida del 6 ottobre prossimo: “Sarà presente Roberto Vannacci e ci saranno delegazioni anche dall’estero”. Il 18 ottobre, invece, la Lega sarà mobilitata a Palermo perché è in calendario un’udienza del processo OpenArms con l’arringa dell’avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno (a metà settembre ci sarà la requisitoria con le richieste dei PM).


Il vertice è ancora in corso, ma “tutti gli interventi – assicurano dalla Lega – confermano grande unità di intenti”.

Caso Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia pubblica sui social mail sulla nomina e biglietti aerei

Caso Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia pubblica sui social mail sulla nomina e biglietti aereiRoma, 4 set. (askanews) – Dopo il chiarimento di ieri a palazzo Chigi di Gennaro Sangiuliano alla premier Giorgia Meloni, Maria Rosaria Boccia torna a parlare sui social dei suoi rapporti con il ministro della Cultura. Sul suo canale Instagram Boccia ha pubblicato vari screenshot: una mail (del 10 luglio) tra dirigenti del Mic in cui si parla della sua “nomina quale Consigliere del Ministro ‘PER I GRANDI EVENTI’”; una seconda mail (del 15 luglio) inviata da Narda Frisoni (capo Segreteria del ministro) con allegate carte d’imbarco per biglietti aerei di Sangiuliano e Boccia; una terza mail (del 4 Luglio) sempre di Frisoni sull’organizzazione della “cerimonia di consegna chiavi della città di Pompei”.


Boccia ha pubblicato anche l’audio di una telefonata con “il dottor Mazza” – Antonio Mazza, dirigente del ministero della Cultura – per poi concludere i sui post parlando dei Ray-Ban Stories, “gli occhiali smart di Facebook che catturano foto, video e funzionano da auricolari. Quando ciò viene fatto si accende un piccolo LED bianco disposto vicino alla lente destra. Nulla di illegale!”. “Non ho nemmeno un sito Facebook o Twitter perché i social sono molte volte fonte di equivoci e fake news. Certamente rivolgerei un invito alla cautela quando si occupano posti di responsabilità. Questo non significa che la mia sia una critica. Vedremo da come andrà la vicenda”. Lo ha detto il ministro della giustizia, Carlo Nordio, nel corso del suo intervento come ospite a Sky Tg24 rispondendo ad una domanda su un eventuale consiglio per il ministro Sangiuliano.

Caso Boccia, Sangiuliano: ribadite a Meloni le mie affermazioni

Caso Boccia, Sangiuliano: ribadite a Meloni le mie affermazioniMilano, 3 set. (askanews) – “Sono stato a colloquio con il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per ribadire la verità delle mie affermazioni contenute nella lettera inviata questa mattina al quotidiano ‘La Stampa’: mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia che, rispetto all’organizzazione del G7 Cultura, non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata”. Lo dichiara in una nota il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con la premier Meloni.

Sangiuliano: al premier Meloni ribadite le mie affermazioni

Sangiuliano: al premier Meloni ribadite le mie affermazioni— Ripetizione per altra rete — Milano, 3 set. (askanews) – “Sono stato a colloquio con il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per ribadire la verità delle mie affermazioni contenute nella lettera inviata questa mattina al quotidiano ‘La Stampa’: mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia che, rispetto all’organizzazione del G7 Cultura, non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata”. Lo dichiara in una nota il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con la premier Meloni.

Tajani: l’omicidio di Sharon Verzeni non c’entra con la cittadinanza

Tajani: l’omicidio di Sharon Verzeni non c’entra con la cittadinanzaRoma, 3 set. (askanews) – L’omicidio di Sharon Verzeni “non c’entra alcunché con le norme che danno la cittadinanza”. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, intervenendo a Mattino cinque su Canale 5.


“Non credo che c’entri alcunché con le norme che danno la cittadinanza”, ha detto Tajani rispondendo a una domanda sull’omicidio commesso da un cittadino italiano di origine africana. Tajani ha sottolineato che “anche i due che hanno fatto arrestare l’assassino sono italiani di origine straniera”. Il vicepremier ha affermato che la proposta di accedere alla cittadinanza attraverso lo ius scholae è “molto più rigorosa” dell’attuale normativa.

Mafia, Mattarella: Dalla Chiesa esemplare servitore della Repubblica

Mafia, Mattarella: Dalla Chiesa esemplare servitore della RepubblicaRoma, 3 set. (askanews) – “Quarantadue anni fa l’aggressione mafiosa interrompeva tragicamente il percorso umano e professionale di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Con lui perdevano la vita la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo, deceduto alcuni giorni dopo per le ferite mortali riportate. Quel barbaro agguato contro un esemplare servitore della Repubblica rappresentò una delle pagine più funeste dell’attacco della criminalità organizzata alla convivenza civile”. Lo ha dichiarato in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, secondo il quale “il vile attentato non riuscì, tuttavia, ad attenuare l’impegno per quei valori di legalità e giustizia propri alla nostra democrazia, per la cui affermazione, nei diversi ruoli ricoperti nell’Arma dei Carabinieri e da ultimo come Prefetto di Palermo, il Generale Dalla Chiesa aveva combattuto”.


“A distanza di anni, la memoria di quanti, come lui, si sono opposti al terrorismo e alla prepotenza mafiosa, continua a interpellare – ha sottolineato il capo dello Stato – coloro che rivestono pubbliche responsabilità, la società civile, le giovani generazioni, ciascun cittadino. La sua figura, il suo lascito ideale vivono oggi nell’operato di chi si impegna in prima persona contro la mafia e il terrorismo e indica all’intera comunità nazionale la via del coraggio e della responsabilità”. “Ogni giorno, nei diversi contesti, donne e uomini della Magistratura, delle Forze dell’ordine, della Pubblica amministrazione, del mondo dell’impresa e del lavoro, contribuiscono, con il loro apporto, a tenere alta la guardia, a contrastare e denunciare prevaricazione e violenza, a riconoscere e sventare – ha sottolineato ancora Mattarella – modalità nuove e insidiose di infiltrazione criminale. Il coinvolgimento della scuola, degli altri ambiti educativi, dei mezzi di comunicazione, è essenziale affinché sempre più si affermi una cultura diffusa della legalità, che rigetti ogni forma di compromesso con la mentalità mafiosa, rafforzando democrazia, sviluppo, coesione sociale”.


“Con questi sentimenti, rivolgo un commosso pensiero alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo, esprimendo i sentimenti di solidarietà e di vicinanza della Repubblica”, ha concluso.

Meloni: il coraggio e la dedizione del generale dalla Chiesa sono esempio e guida

Meloni: il coraggio e la dedizione del generale dalla Chiesa sono esempio e guidaMilano, 3 set. (askanews) – “Nell’anniversario della strage di via Carini, ricordiamo con commozione il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo. Il loro sacrificio ci ricorda l’importanza di non abbassare mai la guardia nella lotta contro la criminalità organizzata e di difendere con fermezza i valori di legalità e giustizia”. Lo ha scritto con un post su X la premier, Giorgia Meloni, in memoria del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa.


“Il coraggio e la dedizione del Generale dalla Chiesa, che ha combattuto senza sosta contro il terrorismo e la mafia, sono per noi un esempio e una guida. È nostro dovere onorare la sua memoria continuando con determinazione il suo impegno. L’Italia non dimentica”, ha concluso Meloni.

Toti:Dimesso per non far pagare alla Liguria scontro tra poteri -Rpt

Toti:Dimesso per non far pagare alla Liguria scontro tra poteri -Rpt— ripetizione con titolo corretto — Roma, 2 set. (askanews) – “Per la prima volta i magistrati scrivono nero su bianco come non sia compatabile la carica di governatore con accuse mosse nonostante non ci sia più la concretezza del reato. Abbiamo aspettato 86 giorni anche perché c’era da approvare il bilancio. Dopodiche mi sono dimesso perché far pagare alla Liguria una situazione di scontro tra poteri, uno stallo non avrebbe fatto bene. Non siamo stati noi a tenere in ostaggio la Liguria, sono stati i magistrati a mettere in carcere la Liguria in qualche modo, noi saremmo tornati ben volentieri al nostro lavoro”. Lo ha detto l’ex presidente della regione Liguria, Giovanni Toti intervistato da Nicola Porro a Quarta Repubblica su Rete 4.


“Quando capisci che la tua controparte non sente ragioni – ha aggiunto – se non quelle che saranno in un’aula di giudizio, a un certo punto le amministrazioni devono andare avanti. Stupisce onestamente un’opposizione, che c’è passata, e una politica in generale senza eccezioni che non ha capito che prima Mani Pulite poi l’era Monti-Severino con i reati contro i colletti bianchi, ha costruito leggi che volendole interpretare portano a far sì che tu possa essere un corrotto o un corruttore per un atto legittimo di cui avevi diritto. Non c’è nulla di cui mi sono pentito in questi anni. Vorrei conoscere un atto illegittimo per cui sono sotto accusa”.

Dimesso per non far pagare alla Liguria uno scontro tra poteri

Dimesso per non far pagare alla Liguria uno scontro tra poteriRoma, 2 set. (askanews) – “Per la prima volta i magistrati scrivono nero su bianco come non sia compatabile la carica di governatore con accuse mosse nonostante non ci sia più la concretezza del reato. Abbiamo aspettato 86 giorni anche perché c’era da approvare il bilancio. Dopodiche mi sono dimesso perché far pagare alla Liguria una situazione di scontro tra poteri, uno stallo non avrebbe fatto bene. Non siamo stati noi a tenere in ostaggio la Liguria, sono stati i magistrati a mettere in carcere la Liguria in qualche modo, noi saremmo tornati ben volentieri al nostro lavoro”. Lo ha detto l’ex presidente della regione Liguria, Giovanni Toti intervistato da Nicola Porro a Quarta Repubblica su Rete 4.


“Quando capisci che la tua controparte non sente ragioni – ha aggiunto – se non quelle che saranno in un’aula di giudizio, a un certo punto le amministrazioni devono andare avanti. Stupisce onestamente un’opposizione, che c’è passata, e una politica in generale senza eccezioni che non ha capito che prima Mani Pulite poi l’era Monti-Severino con i reati contro i colletti bianchi, ha costruito leggi che volendole interpretare portano a far sì che tu possa essere un corrotto o un corruttore per un atto legittimo di cui avevi diritto. Non c’è nulla di cui mi sono pentito in questi anni. Vorrei conoscere un atto illegittimo per cui sono sotto accusa”.

Bonaccini: campo largo? Lavorare sui contenuti e non sui nomi

Bonaccini: campo largo? Lavorare sui contenuti e non sui nomiRoma, 2 set. (askanews) – “Preferisco Campogalliano a Campo largo. Di tutto questo dibattito mi interessa poco. Ci deve interessare la convergenza sugli argomenti. Dobbiamo ragionare non sul fare un fronte contro la destra ma alternativo alla destra. Dobbiamo avere un’idea di paese non contro ma a favore di qualcosa. Non sappiamo chi saranno i leader dei partiti tra sei mesi, preferisco stare sui contenuti piuttosto che sui nomi e cognomi dei capi dei partiti”. Lo ha detto l’europarlamentare e presidente del Pd, Stefano Bonaccini a In Onda su La 7.