Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Meloni: mai parlato di complotto dei giudici,c’è menefreghismo per voto

Meloni: mai parlato di complotto dei giudici,c’è menefreghismo per votoRoma, 23 ott. (askanews) – “Non parlerei di complotto” dei giudici, “leggo di Meloni complottista ma io non ho mai parlato di complotti. Non credo che ci sia un disegno di sovvertire la volontà popolare ma un sostanziale menefreghismo rispetto alla volontà popolare: se vota ‘bene’ la democrazia è una risorsa ma se vota ‘male’ andranno corrette le decisioni del popolo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata dal direttore del ‘Tempo’ Tommaso Cerno nel corso della festa per gli 80 anni del quotidiano, a proposito della mail di un magistrato pubblicata proprio dal Tempo.

Mic,Meloni: in Fdi c’era nervosismo per Spano ma non me ne sono occupata

Mic,Meloni: in Fdi c’era nervosismo per Spano ma non me ne sono occupataRoma, 23 ott. (askanews) – “Non ho incontrato Giuli e ho capito abbastanza poco della vicenda, tendenzialmente non me ne sono occupata. Seguo quel che esce sui giornali, quando si parlava della nomina di questa persona (Spano, ndr) c’è stata anche una polemica, da Fdi mi dissero che c’era nervosismo per questa nomina. E io ho detto: parlatene con il ministro, perchè è il ministro che fa le nomine e si deve assumere le responsabilità di quel che fa. Apprendo che ci sarebbe una specie di presunto conflitto di interessi tra Spano e un’altra persona che risale al Maxxi, risale ai tempi della gestione di Melandri. Nessuna di queste persone è stata nominata da Giuli, bene, ma bisogna chiedere conto a chi governava il Maxxi quando è accaduto. Perché si dice adesso? Se lavori con quello di destra tutto è più complicato. Ho altro di cui occuparmi”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata dal direttore del ‘Tempo’ Tommaso Cerno nel corso della festa per gli 80 anni del quotidiano.

Su separazione carriere toghe maggioranza accelera, malgrado 258 emendamenti

Su separazione carriere toghe maggioranza accelera, malgrado 258 emendamentiRoma, 23 ott. (askanews) – Sulla separazione delle carriere dei magistrati la maggioranza vuole ingranare la quarta: obiettivo, arrivare in Aula a Montecitorio a fine novembre per ottenere il primo semaforo verde alla riforma costituzionale prima di Natale. Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, confermando di voler portare in prima lettura, entro il 25 dicembre, il ddl sulla separazione delle carriere, malgrado l’ingolfamento parlamentare dei lavori con sette decreti in scadenza più la legge di bilancio.


Le opposizioni, a cominciare dal Partito democratico, non ci stanno e cercano di ostacolare il cammino del testo del governo a suon di emendamenti. Mercoledì è scaduto il termine per presentarli in commissione Affari Costituzionali della Camera e, solo i Dem, ne hanno depositato 170 ‘soppressivi’. “Non c’è una volontà di migliorare il funzionamento della giustizia nel nostro Paese ma unicamente di violentare la Costituzione sacrificando il bene irrinunciabile dell’autonomia e indipendenza della magistratura”, hanno detto i capigruppo Pd nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, Simona Bonafè e Federico Gianassi. Anche Alleanza verdi e sinistra ha puntato i piedi contro “un testo che smonta e indebolisce il nostro sistema giudiziario”, e con Filiberto Zaratti ha presentato 52 emendamenti, alcuni di merito, il resto soppressivi. Il MoVimento 5 stelle invece si è limitato a 29 testi emendativi, tutti soppressivi. Il presidente Giuseppe Conte ha detto di augurarsi che “non ci sia un’accelerazione su questo fronte” e che il governo rinunci “a questi propositi di vendetta nei confronti della magistratura: combatteremo questi progetti perché sono incostituzionali, il potere giudiziario è separato e deve rimanere completamente indipendente, anche in prospettiva, dal potere esecutivo, quindi dal governo”.


Italia viva, con Boschi e Giachetti, ha depositato 5 proposte ‘migliorative’, mentre Azione non ha presentato alcun emendamento. Dalla maggioranza, solo la Lega ha preso posizione con due emendamenti, uno dei quali punterebbe a far prevalere le norme italiane su quelle europee. Intanto, con una lettera alla premier Meloni, l’Associazione europea magistrati, è scesa in campo al fianco dell’Anm, esortando il governo italiano a “non modificare la Costituzione e il quadro giuridico che regola la magistratura” perché “mette a rischio l’indipendenza dei giudici”.


Fonti della maggioranza confermano che l’obiettivo del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è quello di arrivare entro la prossima estate alla prima approvazione anche in Senato. Le leggi di revisione della Costituzione sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni con un intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera in seconda votazione. Il testo del governo prevede due distinti organi di autogoverno: il Csm giudicante e il Csm requirente. La presidenza di entrambi gli organi è attribuita al presidente della Repubblica, mentre sono membri di diritto del Csm giudicante e di quello requirente, rispettivamente, il primo presidente della Corte di Cassazione e il Pg della Corte di Cassazione.


Gli altri componenti di ciascuno dei Consigli superiori sono estratti a sorte, per un terzo da un elenco di professori e avvocati compilato dal Parlamento in seduta comune e, per i restanti due terzi, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e tra i magistrati requirenti. Si prevede, inoltre, che i vicepresidenti di ciascuno degli organi sono eletti fra i componenti sorteggiati dall’elenco compilato dal Parlamento. Un’altra novità della riforma proposta è rappresentata dall’istituzione dell’Alta Corte disciplinare, che sarà composta da 15 giudici: 3 nominati dal presidente della Repubblica; 3 estratti a sorte da un elenco compilato dal Parlamento in seduta comune; 6 estratti a sorte tra i magistrati giudicanti in possesso di specifici requisiti; 3 estratti a sorte tra i magistrati requirenti in possesso di specifici requisiti. I relatori della riforma in Commissione sono il presidente della Nazario Pagano (FI), la deputata Simona Bordonali (Lega) e il deputato Francesco Michelotti (FdI).

Mattarella: rinnovo fiducia e riconoscenza alle forze dell’ordine

Mattarella: rinnovo fiducia e riconoscenza alle forze dell’ordineRoma, 23 ott. (askanews) – “Rinnovo la fiducia e la riconoscenza alle forze dell’ordine” anche per “l’impegno nella gestione dei fenomeni migratori di massa”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è rivolto a una delegazione della Fiep, l’associazione internazionale delle Gendarmerie e Forze di Polizia a statuto militare, ricevuta questo pomeriggio al Quirinale, presenti i vertici dell’Arma dei Carabinieri.


La Fiep, ha detto il capo dello Stato, è “un esempio rilevante di collaborazione e dialogo, di sviluppo positivo all’interno della conunità internazionale, in questi 30 anni l’associazione ha fatto un cammino prezioso, con attività importanti e scambio di esperienze per la cooperaizone nell’ambito della sicurezza”. E’ una” proficua opera” di condivisione delle conoscenze di fronte alle sfide delle nostre società come “l’impatto della globalizzazione sulla sicurezza, la tutela della collettività dalla minaccia terroristica, l’incidenza sulla vita sociale dei fenomeni migratori di massa, in cui sono impegnate le forze dell’ordine a cui rinnovo fiducia e riconoscenza, e infine la questione attualissima della tutela della biodiversità dell’ecosistema e il contrasto alla criminalità ambientale”, ha aggiunto ricordando che la conflittualità internazionale e le minacce che provengono da focolai di crisi in diverse aree del pianeta richiede un approccio condiviso. La comunità internazionale è chiamata a frasi carico di queste emergenza per ristabilire stabilità e pace per i popoli colpiti”.


Voi, in qualità di componenti specializzate dello strumento militare potete assumere “compiti di polizia, interagendo con le istituzioni e con i cittadini, con la società civile, fungendo da anello di congiunzione fra diverse realtà e agevolando il processo di normalizzazione e stabilizzazione delle aree di crisi, un impegno gravoso quindi e che si prospetta anche per gli anni a venire, sono certo che lo affronterete con entusiasmo, determinazine e professionalità”, ha concluso.

Mattarella: rinnovo fiducia e riconoscenza alle forze dell’ordine

Mattarella: rinnovo fiducia e riconoscenza alle forze dell’ordineRoma, 23 ott. (askanews) – “Rinnovo la fiducia e la riconoscenza alle forze dell’ordine” anche per “l’impegno nella gestione dei fenomeni migratori di massa”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è rivolto a una delegazione della Fiep, l’associazione internazionale delle Gendarmerie e Forze di Polizia a statuto militare, ricevuta questo pomeriggio al Quirinale, presenti i vertici dell’Arma dei Carabinieri.


La Fiep, ha detto il capo dello Stato, è “un esempio rilevante di collaborazione e dialogo, di sviluppo positivo all’interno della conunità internazionale, in questi 30 anni l’associazione ha fatto un cammino prezioso, con attività importanti e scambio di esperienze per la cooperaizone nell’ambito della sicurezza”. E’ una” proficua opera” di condivisione delle conoscenze di fronte alle sfide delle nostre società come “l’impatto della globalizzazione sulla sicurezza, la tutela della collettività dalla minaccia terroristica, l’incidenza sulla vita sociale dei fenomeni migratori di massa, in cui sono impegnate le forze dell’ordine a cui rinnovo fiducia e riconoscenza, e infine la questione attualissima della tutela della biodiversità dell’ecosistema e il contrasto alla criminalità ambientale”, ha aggiunto ricordando che la conflittualità internazionale e le minacce che provengono da focolai di crisi in diverse aree del pianeta richiede un approccio condiviso. La comunità internazionale è chiamata a frasi carico di queste emergenza per ristabilire stabilità e pace per i popoli colpiti”.


Voi, in qualità di componenti specializzate dello strumento militare potete assumere “compiti di polizia, interagendo con le istituzioni e con i cittadini, con la società civile, fungendo da anello di congiunzione fra diverse realtà e agevolando il processo di normalizzazione e stabilizzazione delle aree di crisi, un impegno gravoso quindi e che si prospetta anche per gli anni a venire, sono certo che lo affronterete con entusiasmo, determinazine e professionalità”, ha concluso

Separazione carriere, toghe Ue a Meloni: a rischio l’indipendenza dei giudici

Separazione carriere, toghe Ue a Meloni: a rischio l’indipendenza dei giudiciRoma, 23 ott. (askanews) – L’Associazione europea magistrati (EAJ) esorta nuovamente il governo italiano a “non modificare la Costituzione e il quadro giuridico che regola la magistratura”. Lo si legge in una lettera inviata alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.


“Un organo di governo autonomo unico e comune per giudici e pubblici ministeri offre la possibilità di garantire la necessaria forte rappresentanza della magistratura al suo interno e, di conseguenza, un’efficace protezione contro indebite influenze sulla sua indipendenza. Come reazione all’esperienza del regime fascista, i redattori della Costituzione italiana del 1946 hanno inteso calibrare l’equilibrio tra i vari poteri dello Stato: questo equilibrio e la necessaria indipendenza della magistratura sarebbero compromessi e messi a repentaglio se la riforma proposta venisse adottata”, sottolinea Eaj. Per il board dell’associazione europea, “una selezione per sorteggio dei componenti togati dell’organo del Consiglio superiore della magistratura è in evidente contrasto con gli standard europei, secondo i quali i membri degli organi di governo autonomo della magistratura devono essere scelti dai loro pari”.


“Il potere disciplinare è inoltre un compito centrale attribuito all’organo di governo autonomo della magistratura: il suo esercizio può incidere sulla progressione di carriera dei magistrati e deve trovare un equilibrio tra i principi di responsabilità, indipendenza e giusto processo. L’esercizio del potere disciplinare non deve essere orientato da ingerenze politiche esterne”, sottolineano i togati europei.

Manovra, Schlein: batosta clamorosa alla sanità pubblica

Manovra, Schlein: batosta clamorosa alla sanità pubblicaRoma, 23 ott. (askanews) – “Il testo della manovra purtroppo conferma i nostri timori: il governo Meloni ha deciso di dare un altro colpo al servizio sanitario nazionale, riducendo il finanziamento rispetto agli annunci roboanti delle scorse settimane”. Lo dice la segretaria Pd Elly Schlein.


“Così si calpesta la sanità pubblica e non è un caso – sostiene – che i medici abbiano confermato lo sciopero nazionale. Altro che record: con 1,3 miliardi non si raggiunge nemmeno la metà dei fondi necessari per tagliare le liste d’attesa e assumere nuovo personale sanitario. E infatti scompare il piano straordinario per le nuove assunzioni. È una batosta clamorosa per il servizio sanitario nazionale, una batosta che questo Paese non merita”.

Si è dimesso Francesco Spano, capo di gabinetto del ministro della Cultura Giuli

Si è dimesso Francesco Spano, capo di gabinetto del ministro della Cultura GiuliRoma, 23 ott. (askanews) – “Con sofferta riflessione mi sono determinato a rassegnarLe le mie dimissioni dal ruolo di Capo di Gabinetto della Cultura con cui ha voluto onorarmi”. E’ quanto scrive Francesco Spano capo di gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli.


“Il contesto venutosi a creare – si legge nella lettera di dimissioni – non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante.“Nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, pertanto, ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerLe la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione”.

“Con grande rammarico, dopo averle più volte respinte, ricevo e accolgo le dimissioni del Capo di Gabinetto, Francesco Spano. A lui va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore. Non da ultimo, ribadisco a Francesco Spano la mia completa stima e la mia gratitudine per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana dimostrate in diversi contesti, ivi compreso il Ministero della Cultura”. Lo dichiara il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
 

Incontro Mattarella-Meloni dopo Consiglio supremo difesa

Incontro Mattarella-Meloni dopo Consiglio supremo difesaRoma, 23 ott. (askanews) – Al termine della seduta di oggi al Quirinale del Consiglio supremo di difesa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un colloquio con il presidente della Republica Sergio Mattarella.


Con ogni probabilità al centro dell’incontro ci sono stati l’attuale situazione, i provvedimenti e gli atti che devono essere affrontati da qui alla fine dell’anno, compresi manovra, decreti collegati, il decreto Albania, la nomina di un giudice della Corte costituzionale.

Salis, mi auguro che Europarlamento rifiuti revoca mia immunità

Salis, mi auguro che Europarlamento rifiuti revoca mia immunitàBruxelles, 23 ott. (askanews) – “Davvero in Ungheria è normale affermare che una persona è un criminale, un delinquente, che ha commesso un reato, prima che il giudice abbia emesso una sentenza? Davvero è normale che a fare queste affermazioni siano alti esponenti del governo, in barba alla separazione dei poteri?”


E’ la domanda che Ilaria Salis ha posto al premier ungherese Viktor Orban e al suo portavoce Zoltan Kovac, durante la sua conferenza stampa, oggi a Strasburgo, convocata non appena si è saputo, ieri, della richiesta da parte del governo di Budapest di revocare l’immunità parlamentare dell’eurodeputata italiana della Sinistra. “Non è ancora terminato nemmeno il primo grado di giudizio, eppure – ha continuato Salis – sono già stata condannata dai signori Orban e Kovac, così come da moltissimi membri di Fidesz (il partito di Orban, ndr) e anche dei Patrioti (i membri del gruppo di estrema destra al Parlamento europeo, ndr) di altri paesi. In quella che, per bocca del suo stesso primo ministro, è definita una ‘democrazia illiberale’, come possono i giudici – ha chiesto ancora l’europarlamentare – esaminare con la necessaria obiettività e serenità un imputato che è dipinto come un delinquente, come un nemico pubblico, come un ‘terrorista’, da un potere politico, che cerca di ottenere una condanna a una pena esemplare?”


Salis si è proclamata innocente rispetto alle accuse di aggressione e violenze nei confronti di militanti di destra durante la “Giornata dell’Onore” a Budapest nel 2023, “una vergognosa commemorazione – l’ha definita -, dove ogni anno si radunano migliaia di neonazisti provenienti da tutta Europa, che il governo ungherese non solo non impedisce ma contribuisce a sostenere”. L’11 febbraio 2023, ha ricordato, “sono stata tirata giù da un taxi e ammanettata senza nessuna spiegazione. Sono stata accusata in modo arbitrario di fatti avvenuti nei giorni precedenti, rispetto ai quali sono innocente e mi sono sempre dichiarata tale. Non ci sono prove contro di me e non sono stata riconosciuta tra gli aggressori né dalle vittime né dai testimoni”. Eppure tuttora, ha aggiunto, “sono esposta al rischio di una pena enorme, fino a 24 anni di carcere duro, sproporzionata rispetto ai presunti reati, in un paese dove non ci sono le condizioni minime per un processo equo”.


Salis ha poi sottolineato le continue accuse diffamatorie nei suoi confronti, in particolare sui media filo governativi ungheresi. “Questa persecuzione, cominciata durante la mia detenzione ha assunto i connotati di un vero e proprio accanimento da quando sono stata eletta come europarlamentare. I continui attacchi pretestuosi nei miei confronti- ha accusato – hanno lo scopo di impedirmi di svolgere il mio mandato”. Questo, nell’ambito delle regole del Parlamento europeo, è forse il punto più importante che potrebbe essere invocato (“fumus persecutionis”) per motivare un eventuale rifiuto della revoca dell’immunità. L’europarlamentare ha descritto le condizioni della sua detenzione cautelare preventiva “in condizioni disumane e degradanti” per 15 mesi nelle carceri ungheresi, e il trattamento umiliante subito durante le audizioni in tribunale: “Sono stata condotta con mani e piedi incatenati e al guinzaglio di fronte al giudice durante le udienze del processo. Un trattamento del genere, oltre che essere umiliante, rischia anche di influenzare negativamente il giudice”.


“Quelle immagini, per fortuna – ha rilevato Salis -, hanno suscitato un’ondata di indignazione pubblica quasi senza precedenti nel mio paese. Anche la Commissione europea, in una risposta scritta a un’interrogazione sul mio caso, ha ribadito l’importanza del principio di presunzione di innocenza e ha fatto riferimento alla direttiva europea vieta di presentare gli imputati come colpevoli in tribunale, attraverso l’utilizzo di strumenti di coercizione fisica, come appunto le catene”. “La mia intenzione – ha puntualizzato l’eurodeputata – non è difendermi dal processo, ma io voglio difendermi all’interno di un processo che sia rispettoso dei diritti fondamentali, che sia rispettoso del principio di presunzione di innocenza, che sia rispettoso del principio di proporzionalità. Io voglio difendermi all’interno di un processo che sia giusto ed equo, e il problema è che questo, un processo di questo tipo, evidentemente non può svolgersi in Ungheria, e ne abbiamo già avuto ampie prove”. “L’Ungheria – ha ricordato ancora Salis – è stata ripetutamente richiamata e sanzionata dalle autorità europee per violazioni dello stato di diritto, riguardanti, tra le altre cose, l’indipendenza della magistratura e i diritti umani. Dal 2018 è sottoposta a una procedura, ancora in corso, dell’articolo 7 del Trattato Ue, per il rischio di violazione dei valori fondamentali dell’Unione”. L’europarlamentare non ha risposto a un giornalista che chiedeva se si sia sentita abbastanza tutelata, come cittadina italiana, dalle istituzioni italiane, e se pensi che il governo italiano si impegnerà in sua difesa, ma si è limitata a replicare: “Penso che questa domanda andrebbe rivolta al governo”. La procedura riguardo alle richieste di revoca dell’immunità di un eurodeputato prevede che vi sia prima un’audizione a porte chiuse nella commissione Affari giuridici (Juri) del Parlamento europeo, e poi una votazione in plenaria delle conclusioni, a favore o contro la revoca, a cui è giunta (a maggioranza semplice) la commissione Juri. “Io andrò avanti, e auspico che il Parlamento non ceda di fronte alla prepotenza di un governo autoritario”, ha affermato Salis. E ha concluso: “mi auguro vivamente che il Parlamento europeo decida di difendere lo stato di diritto, di difendere i diritti umani e di non piegarsi alle prepotenze della democrazia illiberale di Orban”.