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Governo, maggioranza si spacca e inciampa alla Camera e in Senato

Governo, maggioranza si spacca e inciampa alla Camera e in SenatoRoma, 2 lug. (askanews) – La maggioranza si spacca, inciampa alla Camera e in Senato, e fa rischiare al governo di andare sotto nelle votazioni su due provvedimenti.


A Montecitorio, durante i lavori sul ddl sicurezza nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, è Fi a marcare le distanze e annunciare che non parteciperà al voto sugli emendamenti che riguardano le detenute madri. Nelle scorse settimane erano trapelate le perplessità del partito guidato da Tajani sull’articolo 12 del provvedimento che rende facoltativo il rinvio della pena per le detenute madri. Perplessità che si sono materializzate nel pomeriggio al momento del voto degli emendamenti soppressivi presentati dalle opposizioni. Alla fine gli emendamenti, con l’astensione di Forza Italia, sono comunque stati bocciati per tre voti di scarto. Ma non è escluso che ci saranno altre prese di posizione su emendamenti della Lega che non sono condivisi. A Palazzo Madama, in commissione Giustizia, è andata in scena la ‘impuntatura’ della Lega che ha voluto, nonostante il parere contrario dell’esecutivo, mettere ai voti un emendamento, a prima firma del capogruppo Romeo, che prevedeva una ulteriore stretta sulla gestazione per altri come reato universale. L’emendamento è stato poi bocciato.


Tra i ‘nodi’ al momento non risolti e che potrebbero generare ulteriori fibrillazioni sul ddl sicurezza, l’emendamento del governo che equipara le inflorescenze della canapa alla droga e una serie di proposte della Lega, a cominciare dalla castrazione chimica per i reati di violenza sessuale.

Meloni: fatti i conti con il fascismo, chi non capisce è fuori da Fdi

Meloni: fatti i conti con il fascismo, chi non capisce è fuori da FdiRoma, 2 lug. (askanews) – Fratelli d’Italia ha “fatto i conti con il passato e con il ventennio fascista già diversi decenni fa”, è un partito in cui non c’è spazio per “posizioni razziste o antisemite” e chi non lo capisce non può farne parte.


A una settimana dall’inchiesta di Fanpage che aveva mostrato esponenti di Gioventù nazionale lanciare slogan e riproporre gesti che richiamavano al fascismo e al nazismo, Giorgia Meloni scrive una lunga lettera ai dirigenti del suo partito, in cui si dice “rattristata e arrabbiata” per la rappresentazione che è stata data di un movimento in realtà “forte” e “sano” che è il più “danneggiato” da “chi recita un copione macchiettistico”. “Fratelli d’Italia non è mai stato un movimento rivolto al passato. Da sempre, noi, siamo interessati solo al futuro della nostra Nazione. Non siamo come vorrebbero dipingerci” e “non c’è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del ‘900, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore”.


Meloni se la prende anche con chi – scrive – scaglia “attacchi di ogni genere, senza regole, senza limiti, senza esclusione di colpi” nei confronti di Fdi perchè il partito fa “tanta paura”, in quanto “alternativa credibile alla palude socialdemocratica europea e occidentale”. Di fronte a un compito “troppo grande perché si possa consentire a chi non ne ha compreso la portata di rovinare tutto” è l’appello finale al partito “non ho e non abbiamo tempo da perdere con chi vuole farci tornare indietro, o con chi ci trasforma in una macchietta. Non ho e non abbiamo tempo da perdere con chi, inconsapevolmente o meno, diventa uno strumento nelle mani dell’avversario. Chi non è in grado di capirlo, chi non ha compreso questo percorso, chi non è in condizione di tenere il passo, non può far parte di Fratelli d’Italia”.

Meloni ai dirigenti FdI: no spazio per razzismo e antisemitismo. Chi non ha capito fuori dal partito

Meloni ai dirigenti FdI: no spazio per razzismo e antisemitismo. Chi non ha capito fuori dal partitoRoma, 2 lug. (askanews) – “Come moltissimi di voi sono arrabbiata e rattristata per la rappresentazione di noi che è stata data dai comportamenti di alcuni giovani del nostro movimento ripresi in privato. L’ho detto e ripetuto decine di volte, ma casomai ce ne fosse bisogno lo ripeto: non c’è spazio, in Fratelli d’Italia, per posizioni razziste o antisemite, come non c’è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del ‘900, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore”. Lo scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una lettera ai dirigenti di Fdi dopo l’inchiesta di Fanpage.


“I partiti di destra dai quali molti di noi provengono hanno fatto i conti con il passato e con il ventennio fascista già diversi decenni fa e a maggior ragione questo vale per un movimento politico giovane come il nostro, che fin dalla sua fondazione ha peraltro fatto la scelta di aprirsi a culture politiche compatibili con la nostra, accogliendo persone che arrivavano anche da percorsi politici diversi da quello della destra storica”, aggiunge Meloni nella lettera, sottolineando: “Fratelli d’Italia non è mai stato un movimento rivolto al passato. Da sempre, noi, siamo interessati solo al futuro della nostra Nazione. Non siamo come vorrebbero dipingerci. Non lo siamo noi e non lo sono i nostri ragazzi di Gioventù Nazionale”. “Abbiamo un movimento giovanile forte, sano, colorato, curioso e aperto. I nostri ragazzi, che a volto scoperto e la faccia pulita, con volantini e iniziative, difendono la Libertà nelle scuole e nelle università dalla violenza e dall’arroganza della sinistra, sono i primi a essere danneggiati da questa brutta storia. Proprio per questo, non c’è alcuno spazio tra le nostre fila per chi recita un copione macchiettistico utile solo al racconto che i nostri avversari vogliono fare di noi”, scrive ancora la presidente del Consiglio nella lettera ai dirigenti di Fdi dopo l’inchiesta di Fanpage.


“Noi – aggiunge la leader di Fdi – abbiamo fatto della trasparenza e della coerenza i nostri tratti caratteristici. Noi facciamo quello che diciamo e siamo quello che appariamo. Non c’è trucco e non c’è inganno. Chi crede che possa esistere una immagine pubblica di Fratelli d’Italia che non corrisponde ai suoi comportamenti privati, semplicemente, non ha capito cosa siamo, e dunque non è il benvenuto tra noi”. “Il nostro compito è troppo grande perché si possa consentire a chi non ne ha compreso la portata di rovinare tutto. Non ho e non abbiamo tempo da perdere con chi non è in grado di capire cosa sia Fratelli d’Italia e quali siano le grandi sfide storiche della nostra epoca. Non ho e non abbiamo tempo da perdere con chi vuole farci tornare indietro, o con chi ci trasforma in una macchietta. Non ho e non abbiamo tempo da perdere con chi, inconsapevolmente o meno, diventa uno strumento nelle mani dell’avversario. Chi non è in grado di capirlo, chi non ha compreso questo percorso, chi non è in condizione di tenere il passo, non può far parte di Fratelli d’Italia”. Lo scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una lettera ai dirigenti di Fdi dopo l’inchiesta di Fanpage.


“Per tutti gli altri: ricordatevi quale è il nostro compito, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Servirà tanto lavoro, tanta dedizione, tanto sacrificio. Ma se sapremo essere all’altezza della sfida, vi prometto che la storia si ricorderà di noi, che l’Italia si ricorderà di noi, che ogni persona perbene che ha subito la logica degli amici degli amici, dei circoletti che decidono per tutti, dei due pesi e delle due misure, di un mondo nel quale se fai parte di una determinata corrente politica hai più diritti degli altri, ci dirà grazie per il coraggio e la forza che avremo saputo dimostrare. Piedi a terra, testa alta, e sguardo rivolto sempre, e solo, avanti”, conclude.

La Commissione Segre acquisirà i documenti dell’inchiesta doi Fanpage su Gioventù nazionale

La Commissione Segre acquisirà i documenti dell’inchiesta doi Fanpage su Gioventù nazionaleRoma, 2 lug. (askanews) – “È molto importante che, su proposta della Presidente Segre, la Commissione Antidiscriminazioni abbia deciso all’unanimità di acquisire la documentazione dell’inchiesta di Fanpage.it sul neofascismo e l’antisemitismo dentro Gioventù Nazionale, l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, il partito della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni”. Così in una nota il senatore Francesco Verducci, vice presidente della Commissione Antidiscriminazioni presieduta da Liliana Segre.


“Non può esserci la linea della negazione o del silenzio o della banalizzazione su quanto di così grave emerso grazie all’inchiesta di Fanpage”, conclude l’esponente del Pd.

Pnrr, Meloni: 11 mld da quinta rata, smentito chi prevedeva fallimento

Pnrr, Meloni: 11 mld da quinta rata, smentito chi prevedeva fallimentoRoma, 2 lug. (askanews) – “Sono molto contenta di annunciare che la Commissione europea ha approvato oggi il pagamento della quinta rata del Pnrr. Abbiamo raggiunto gli obiettivi previsti per questa rata, abbiamo fatto anche qualcosa di più. A dicembre avevamo inviato la richiesta per 10 miliardi 600 milioni, ma a maggio 2024 abbiamo raggiunto due ulteriori obiettivi e questo ci consentirà di ricevere 400 milioni in più e arrivare a 11 miliardi con il pagamento di questa quinta rata”. Lo afferma in un videomessaggio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


“E’ un’ottima notizia per l’Italia, è un’ottima notizia per i cittadini – aggiunge – è una notizia che ancora una volta smentisce quanti avevano scommesso sul fallimento di questo governo, quanti speravano in cuor loro che l’Italia potesse perdere i soldi dell’Europa per ottenere magari un vantaggio elettorale, mentre lo dicevano, ma non è andata così. E con il lavoro di questi mesi noi abbiamo dimostrato che tutti quei pronostici erano sbagliati. Lo abbiamo dimostrato facendo quello che sappiamo fare meglio, e cioè studiare i dossier, lavorare, portare a casa i risultati concreti”.

Meloni: l’Italia cresce più di altri, vogliamo dare continuità

Meloni: l’Italia cresce più di altri, vogliamo dare continuitàRoma, 2 lug. (askanews) – “L’economia italiana sta crescendo più di altre nazioni europee, nonostante il rallentamento dell’economia mondiale e la delicata situazione internazionale. I dati macroeconomici nazionali sono positivi e l’andamento di alcuni indicatori, dalla crescita dell’occupazione all’aumento degli investimenti, rappresentano importanti segnali di fiducia nel futuro della nostra economia. Il Governo è determinato a valorizzare questi segnali, e a darne continuità”. Lo scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio all’assemblea di Ania.


“Intendiamo farlo – aggiunge – con la stessa visione che ha orientato la nostra azione in questo anno e mezzo, e che ha dimostrato di ottenere risultati significativi: non è lo Stato a creare ricchezza e occupazione, spetta alle imprese e ai loro lavoratori farlo, ma è compito dello Stato costruire l’ambiente più favorevole possibile a chi fa impresa. Questo è l’approccio che ha ispirato, finora, il lavoro del Governo e che ha trovato concretezza nei tanti provvedimenti approvati”.

Francia, Schlein: un campo plurale è un segnale importante, anche in Italia

Francia, Schlein: un campo plurale è un segnale importante, anche in ItaliaMilano, 2 lug. (askanews) – “Davanti all’affermazione di una forza politica di estrema destra nazionalista è importantissimo il segnale che hanno dato il fronte popolare e i liberali: un accordo per fermare il Rassemblement National”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un’intervista a La Stampa in vista del secondo turno delle elezioni parlamentari in Francia.


“Mi auguro ci sia una forte mobilitazione di tutta la sinistra. Ho sentito in queste ore Olivier Faure e Raphael Glucksmann. Hanno detto: dove siamo terzi, ritiriamo i candidati. Penso sia giusto lo facciano anche quelli di Macron e trovo sconcertante la scelta dei Repubblicani francesi, che fanno parte del Ppe, di non dare indicazioni di voto” ha aggiunto. Sulle divisioni all’interno del cosiddetto fronte repubblicano anti Rn per Schelein “parliamo di un campo plurale che davanti al rischio di un governo di estrema destra riesce a mettere in primo piano le battaglie che uniscono: giustizia sociale, conversione ecologica, lavoro dignitoso, diritti”.


Quanto al centrosinistra italiano “spero ci sia da spunto per non ripetere gli errori del passato. Il tempo dei veti è finito, è il momento di mettere insieme le nostre differenze attorno a un’alternativa credibile e solida” ha continuato. “Sono ottimista perché lo stiamo già facendo. Il giorno in cui hanno approvato il premierato in prima lettura abbiamo fatto una manifestazione unitaria che è stata per me la piazza più emozionante dopo le 123 della campagna elettorale. Sui temi concreti possiamo costruire la coalizione che batte Giorgia Meloni” ha proseguito la leader dem.

Meloni tratta con von der Leyen, Salvini guarda a Orban e Le Pen

Meloni tratta con von der Leyen, Salvini guarda a Orban e Le PenRoma, 1 lug. (askanews) – Matteo Salvini esulta per il risultato del Rassemblement National in Francia e pensa a un grande gruppo sovranista al Parlamento europeo, Giorgia Meloni si congratula con Marine Le Pen ma senza sbilanciarsi e guarda con attenzione (se non con preoccupazione) alle mosse dell’alleato. Mentre il leader leghista festeggiava lo “straordinario risultato” di RN, la premier oggi ha fatto i suoi “complimenti” al Rassemblement National “per la netta affermazione”, sottolineando in particolare l’importanza del “venir meno” delle “vecchie barriere tra le forze alternative alla sinistra”. Per lei “il tentativo costante di demonizzare e di mettere all’angolo il popolo che non vota per le sinistre” è “un trucco” in cui “cadono sempre meno persone”.


Parole molto prudenti e del resto, viene fatto notare da chi le sta vicino, la presidente del Consiglio non può che rimanere ‘coperta’ – lasciando da parte il suo ruolo politico – in questo momento in cui la priorità è la trattativa con Ursula von der Leyen per un commissario italiano con deleghe di peso. I contatti sono in corso e si intensificheranno da qui al 18 luglio, giorno in cui l’Assemblea plenaria dell’Europarlamento dovrà votare la ‘fiducia’ alla presidente della Commissione designata (con l’astensione di Meloni in Consiglio europeo). Von der Leyen sa che ha bisogno di una cinquantina di voti oltre quelli della sua maggioranza (Ppe-S&D-Renew) per essere al sicuro dai franchi tiratori e li cerca tra i Verdi – che ha incontrato oggi – e in parte di Ecr, la ‘casa’ dei Conservatori presieduta da Meloni. E proprio su questa necessità la presidente del Consiglio potrà giocare le sue carte migliori per strappare deleghe importanti, molto più difficilmente una vicepresidenza esecutiva.


Certo è che i movimenti nell’ala destra del Parlamento di Strasburgo rendono tutta la situazione fluida e difficile da leggere in questo momento. In primo luogo per l’affermazione della Le Pen, che in Europa fa parte del gruppo di Identità e democrazia, dove siedono anche i leghisti. Proprio per attendere il risultato del secondo turno delle legislative francesi l’assemblea costitutiva del gruppo Id è stata rinviata all’8 luglio. Il futuro di Id si intreccia con la mossa politica di Viktor Orban che ha presentato il gruppo dei “Patrioti d’Europa” che al momento vede la partecipazione oltre che di Fidesz anche dell’Fpo austriaco, del partito ceco Ano e forse dei portoghesi di Chega. Una ‘mossa’ che è vista “molto favorevolmente” da Salvini che vuole “allargare il più possibile il perimetro di un gruppo forte, patriottico, coeso e contrario a inciuci”. E per far questo l’iniziativa di Orban sembra “la strada giusta” al vice premier. Se si andasse a una nuova alleanza di destra, questa potrebbe costituire un polo di attrazione in grado di dar fastidio a Meloni ed Ecr. Orban ha già provato a ‘sfilarle’ i polacchi del Pis (20 eurodeputati) e se al momento l’assalto del leader ungherese sembra essere stato respinto, non è detto che sia così anche in futuro. Dall’altro lato del centrodestra, Antonio Tajani lavora invece per avvicinare i Conservatori al Ppe. Per questo auspica che von der Leyen apra un confronto con Ecr “perché serve una maggioranza ampia e serve dare una risposta agli elettori”. Per quanto riguarda le elezioni francesi, per il ministro degli Esteri quel che conta è la “stabilità”: sicuramente se “il mio omologo apparterrà al partito della Le Pen, mi confronterò con lui. Ma aspettiamo il secondo turno. Il nostro interlocutore principale, Les Republicains, saranno decisivi”.


Cosa succederà si capirà nei prossimi giorni: le date clou al momento sono il 4 luglio (costituzione ufficiale dei gruppi); il turno di ballottaggio francese il 7 e la riunione di Id l’indomani.

Le Pen e Salvini rimandano a giorno dopo ballotaggi Francia scelta su eurogruppo destre

Le Pen e Salvini rimandano a giorno dopo ballotaggi Francia scelta su eurogruppo destreBruxelles, 1 lug. (askanews) – Il gruppo politico dell’estrema destra al parlamento europeo, Identità e Democrazia (ID), di cui fanno parte gli eurodeputati della Lega e quelli del Rassemblement National francese di Marine Le Pen, ha rinviato all’8 luglio a Bruxelles, la sua riunione costitutiva dopo le elezioni europee. La riunione era stata programmata inizialmente per mercoledì 3 luglio, lo stesso giorno in cui è previsto la riunione costitutiva dell’altro gruppo di destra, quello dei conservatori e riformisti europei (Ecr), in cui siedono gli euodeputati di Fratelli d’Italia.


Il Parlamento europeo aveva fissato il 4 luglio come data limite per la ricostituzione dei gruppi politici prima dei negoziati e degli accordi per le nuove cariche istituzionali interne (presidente e vicepresidenti del parlamento; questori, presidenti e vicepresidenti delle commissioni parlamentari etc.) che dovranno essere conclusi nella prima sessione plenaria di strasburgo, dal 16 al 19 luglio, e nelle settimane immediatamente successive. Ma i gruppi in reltà possono essere creati, sciolti, o riaggregati in qualsiasi momeno durante i cinque anni della legislatura europea. Il rinvio della riunione costitutiva dell’Id può essere spiegato con la necessità di attendere i risultati delle elezioni francesi, e sopratutto del tentativo in corso da parte del premier ungherese, Viktor Orbßn, di formare un nuovo gruppo sovranista basato soprattutto sui partiti di destra dell’Europa dell’est. Un tentativo che Orbßn sta conducendo insieme al partito Ano dell’ex premier ceco Andrej Babis, e all’Fpo austriaco di Herbert Kickl, che si prepara una probabile vittoria alle elezioni nazionali in autunno . Il progetto del nuovo gruppo, che è stato presentato ieri a Vienna, sarebbe molto rafforzato da un’ eventuale adesione del parito di estrema destra polacco Pis (diritto e giustizia), oggi nell’Ecr, che i suoi stessi dirigenti considerano possibile al 50% . Anche gli italiani della Lega (oggi nell’Id) guardano con interesse a questo esperimento, che potrebbe contribuire a quella unione delle destre in un “supergruppo”, auspicata da Matteo Salvini.


Nel frattempo, si attende di vedere che cosa farà il Rassemblement National dopo la sua grande affermazione elettorale, prima alle europee (30 eurodeputati) e poi al voto in Francia, dove il secondo turno, il 7 luglio (un giorno prima della nuova data della riunione costitutiva di Id) potrebbe portare al governo il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella. Per formare un gruppo politico al Parlamento europeo sono necessari almeno 23 deputati, da un minimo di cinque Paesi membri. Resta anche l’incognita degli europarlamentari dell’ultradestra tedesca di “Alternative für Deutschland” (Afd), espulsi dal gruppo id poco prima delle europee e ora tra i “non iscritti”.


Dopo il loro successo alle europee, e in previsione di una loro probabile affermazione nelle elezioni di settembre in tre “länder” in Germania, l’Afd potrebbe cercare di aggregare un nuovo gruppo ancora più a destra di Id, attraendo altri partiti estremisti e “non iscritti” di diversi paesi. Insomma, i gruppi politici a destra del Ppe nel Parlamento europeo potrebbero addirittura raddoppiare a quattro, o più probabilmente scomporsi e ricomporsi in due o tre nuove formazioni già nelle prossime settimane, in parte anche prima del voto di Strasburgo del 18 luglio sulla conferma del secondo mandato per Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea.


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Le Pen e Salvini rinviano a dopo i ballotaggi in Francia la scelta sull’eurogruppo

Le Pen e Salvini rinviano a dopo i ballotaggi in Francia la scelta sull’eurogruppoBruxelles, 1 lug. (askanews) – Il gruppo politico dell’estrema destra al parlamento europeo, Identità e Democrazia (ID), di cui fanno parte gli eurodeputati della Lega e quelli del Rassemblement National francese di Marine Le Pen, ha rinviato all’8 luglio a Bruxelles, la sua riunione costitutiva dopo le elezioni europee. La riunione era stata programmata inizialmente per mercoledì 3 luglio, lo stesso giorno in cui è previsto la riunione costitutiva dell’altro gruppo di destra, quello dei conservatori e riformisti europei (Ecr), in cui siedono gli euodeputati di Fratelli d’Italia. Il Parlamento europeo aveva fissato il 4 luglio come data limite per la ricostituzione dei gruppi politici prima dei negoziati e degli accordi per le nuove cariche istituzionali interne (presidente e vicepresidenti del parlamento; questori, presidenti e vicepresidenti delle commissioni parlamentari etc.) che dovranno essere conclusi nella prima sessione plenaria di strasburgo, dal 16 al 19 luglio, e nelle settimane immediatamente successive. Ma i gruppi in reltà possono essere creati, sciolti, o riaggregati in qualsiasi momeno durante i cinque anni della legislatura europea.


Il rinvio della riunione costitutiva dell’Id può essere spiegato con la necessità di attendere i risultati delle elezioni francesi, e sopratutto del tentativo in corso da parte del premier ungherese, Viktor Orbßn, di formare un nuovo gruppo sovranista basato soprattutto sui partiti di destra dell’Europa dell’est. Un tentativo che Orbßn sta conducendo insieme al partito Ano dell’ex premier ceco Andrej Babis, e all’Fpo austriaco di Herbert Kickl, che si prepara una probabile vittoria alle elezioni nazionali in autunno . Il progetto del nuovo gruppo, che è stato presentato ieri a Vienna, sarebbe molto rafforzato da un’ eventuale adesione del parito di estrema destra polacco Pis (diritto e giustizia), oggi nell’Ecr, che i suoi stessi dirigenti considerano possibile al 50% . Anche gli italiani della Lega (oggi nell’Id) guardano con interesse a questo esperimento, che potrebbe contribuire a quella unione delle destre in un “supergruppo”, auspicata da Matteo Salvini. Nel frattempo, si attende di vedere che cosa farà il Rassemblement National dopo la sua grande affermazione elettorale, prima alle europee (30 eurodeputati) e poi al voto in Francia, dove il secondo turno, il 7 luglio (un giorno prima della nuova data della riunione costitutiva di Id) potrebbe portare al governo il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella. Per formare un gruppo politico al Parlamento europeo sono necessari almeno 23 deputati, da un minimo di cinque Paesi membri.


Resta anche l’incognita degli europarlamentari dell’ultradestra tedesca di “Alternative für Deutschland” (Afd), espulsi dal gruppo id poco prima delle europee e ora tra i “non iscritti”. Dopo il loro successo alle europee, e in previsione di una loro probabile affermazione nelle elezioni di settembre in tre “länder” in Germania, l’Afd potrebbe cercare di aggregare un nuovo gruppo ancora più a destra di Id, attraendo altri partiti estremisti e “non iscritti” di diversi paesi. Insomma, i gruppi politici a destra del Ppe nel Parlamento europeo potrebbero addirittura raddoppiare a quattro, o più probabilmente scomporsi e ricomporsi in due o tre nuove formazioni già nelle prossime settimane, in parte anche prima del voto di Strasburgo del 18 luglio sulla conferma del secondo mandato per Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea.