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Schlein: Pd perno di alternativa a destre, no divisioni e veti

Schlein: Pd perno di alternativa a destre, no divisioni e vetiRoma, 11 giu. (askanews) – “Il risultato avuto alle Europee sancisce che il Pd è il perno indiscusso per la costruzione di un’alternativa alle destre, sentiamo ancora più forte la responsabilità per la costruzione di questa alternativa. Continuiamo ad essere testardamente unitari: le differenze ci sono ma si possono mettere a valore se si costruisce un programma condiviso. Possiamo costruire ampie convergenze con le forze alternative alle destre, spero che il voto abbia convinto tutti che non è tempo di divisioni né di veti: non ne abbiamo mai fatti e non intendiamo subirne perchè senza la comunità democratica non c’è un’alternativa possibile”. Lo ha detto la segretaria Dem Elly Schlein, intervenendo all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Pd a Montecitorio.

Quarant’anni dalla morte di Berlinguer, Mattarella: difese la Costituzione da attacchi eversivi

Quarant’anni dalla morte di Berlinguer, Mattarella: difese la Costituzione da attacchi eversiviRoma, 11 giu. (askanews) – “Quarant’anni or sono moriva Enrico Berlinguer, personalità politica stimata e popolare, capace di scelte coraggiose, che hanno rafforzato le basi della Repubblica e consolidato la crescita democratica del Paese. Berlinguer è stato leader del movimento comunista italiano in un decennio particolarmente difficile che lo vide impegnato a difendere la Costituzione e la vita democratica da attacchi eversivi e dagli assalti del terrorismo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione ricorda Enrico Berlinguer nel quarantesimo anniversario della sua morte.


“L’assillo della pace e della cooperazione internazionale lo condusse a proporre percorsi e scelte sempre più autonomi, nell’interesse del popolo. Il suo contributo, ideale e culturale, ha concorso ad associare i lavoratori che si riconoscevano nel PCI a quel cammino di integrazione europea che l’Italia è stata capace di percorrere da protagonista”, ha sottolineato il capo dello Stato.

M5S, dopo lo scossone nelle urne Conte riunisce parlamentari e dirigenti

M5S, dopo lo scossone nelle urne Conte riunisce parlamentari e dirigentiRoma, 11 giu. (askanews) – Il risultato elettorale ha scosso il Movimento 5 stelle, rimasto sotto la soglia simbolica del 10 per cento nelle urne europee. Il leader Giuseppe Conte ha già avviato il confronto interno nelle prime ore dopo il consolidamento del dato elettorale negativo. Dagli ambienti dell’ex premier è filtrata l’intenzione a “non far finta di nulla” ma anche l’intenzione di non affrettare “scenari apocalittici”, che tradotto significa che per ora il presidente M5S non pensa affatto a dimissioni nell’immediato.


Nella seconda parte della giornata è attesa una riunione più formale con i parlamentari e i dirigenti del M5S, anche se le fonti del M5S dicono che non è ancora certo che si tratti di una assemblea congiunta con il plenum dei gruppi dei deputati e senatori stellati o se sarà più limitata ai direttivi dei gruppi e ai vertici dell’organizzazione del Movimento.

Signorelli si dimette da portavoce del ministro Lollobrigida

Signorelli si dimette da portavoce del ministro LollobrigidaRoma, 11 giu. (askanews) – “Ho deciso di dimettermi da portavoce del ministro Lollobrigida”: ad annunciarlo è stato Paolo Signorelli in un colloquio pubblicato dal quotidiano il Foglio. Signorelli era finito al centro delle cronache dopo la pubblicazione su Repubblica di un dialogo con Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, capo ultrà della Lazio, estremista di destra e trafficante di droga ucciso a Roma il 7 agosto 2019. Dall’intercettazione, agli atti dell’inchiesta per l’omicidio, emergevano nostalgie neofasciste e frasi antisemite delle quali oggi Signorelli dice: “Era un’altra fase della mia vita, quello era un altro Paolo: sono notizie che parlano di un tempo lontano a cui non faccio riferimento e in cui non mi riconosco in nessun modo”.


“Il passato – ha spiegato – non si rinnega, anche se si commettono errori. Ma da persona matura non sono più vicino ad ambienti che per tanti motivi ho frequentato”, ha spiegato, ringraziando il ministro dell’Agricoltura che ha accettato le sue dimissioni, dopo il primo annuncio della sua “autosospensione”: “Lo ringrazio per la vicinanza alla mia famiglia e la conferma della stima nei miei confronti. Ringrazio Giorgia Meloni, Arianna e tutti coloro i quali ho avuto il piacere di lavorare”, ha concluso Signorelli.

Europee, Salvini: apppello Bossi per FI? Lui espelleva per meno

Europee, Salvini: apppello Bossi per FI? Lui espelleva per menoRoma, 11 giu. (askanews) – “Chi prende i voti vince, il resto è aria fritta. Diciamo che leggere sui giornali, il sabato del voto, che l’ex segretario della Lega Bossi avrebbe votato per un altro partito è stato surreale, non penso sia mai accaduto”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, in una intervista al quotidiano Libero.


“Uno sgarbo a me? No, una mancanza di rispetto – ha affermato il vicepremier – nei confronti di tutti i militanti e i sostenitori della Lega, gente che sacrifica i fine settimana, il lavoro e la famiglia per fare crescere la Lega, per stare ai gazebo e ai seggi, per andare in consiglio comunale o alle manifestazioni, e merita rispetto, serietà e gratitudine. Faremo quello che sarà giusto fare, per rispetto di queste migliaia di straordinari leghisti che, senza chiedere nulla in cambio, si dedicano alla loro comunità. Faccio i complimenti ai leghisti che hanno deciso di candidarsi, eletti o non eletti, dimostrando coraggio, cuore e passione”. A una domanda sulla possibile espulsione del fondatore del partito e di chi ne ha seguito le orme, Salvini ha replicato: “Ascolterò i militanti, di certo siamo di fronte a una scelta senza precedenti. E lo dico con la serenità di chi ha sempre avuto parole di massima stima e comprensione per Bossi, come è giusto che sia, tanto da citarlo più volte anche nel mio ultimo libro che gli ho dedicato. Ai suoi tempi, si veniva espulsi per molto meno, ascolterò e valuterò”, ha concluso il leader leghista.

Europee, Schlein: Pd premiato perché unitario, alleati riflettano

Europee, Schlein: Pd premiato perché unitario, alleati riflettanoRoma, 11 giu. (askanews) – “Abbiamo riportato il Pd dove la sua gente si aspettava di trovarlo. Ecco, la cosa più importante, dopo oltre un anno di segreteria, è che finalmente siamo riconosciuti per le nostre battaglie. Ed era una cosa, mi permetta di dirlo, che prima non accadeva. Abbiamo dato un profilo molto chiaro alla nostra identità. Abbiamo ‘bucato’, come si dice oggi. Poi, diciamoci la verità, abbiamo costretto il governo a fare i conti con la questione sociale. E continueremo come un martello a inchiodarlo sui temi del lavoro e della sanità pubblica”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, intervistata da Repubblica.


A giudizio della leader democratica “gli elettori hanno premiato il nostro atteggiamento fortemente unitario. C’è una buona fetta del Paese che vuole un’alternativa alle destre. Noi lavoriamo con questo obiettivo, nella piena consapevolezza della non autosufficienza del Pd. Siamo testardamente unitari e ci sentiamo investiti di una grossa responsabilità. Speriamo che il risultato di domenica faccia riflettere tutte le forze di opposizione. Da oggi l’alternativa è più credibile e concreta”. Messaggio a Giuseppe Conte e al M5S? “A lui come a tutti gli altri”, ha replicato Schlein.

Mattarella: proteggere bambini da guerre, povertà, sfruttamento

Mattarella: proteggere bambini da guerre, povertà, sfruttamentoRoma, 11 giu. (askanews) – “L’articolo 32 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza riconosce il diritto di ciascun bambino ad essere protetto dallo sfruttamento economico e da qualsiasi lavoro pericoloso. L’Unione europea ha sviluppato opportunamente iniziative tese alla applicazione di questi principi, con i recenti provvedimenti che responsabilizzano le imprese lungo tutta la catena del valore e impongono il divieto di commercializzazione di beni realizzati con il lavoro forzato, a maggior ragione quello che impiega bambini”. Lo dichiara in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.


“Il contrasto all’abbandono scolastico – fenomeno presente anche nel nostro Paese – costituisce un importante argine allo sfruttamento del lavoro minorile. Le guerre e la povertà – sottolinea il capo dello Stato – strappano le bambine e i bambini alla vita, obbligandoli ad abbandonare la scuola per forme di lavoro ignobili, molto spesso illegali e clandestine, sottraendo loro l’infanzia, compromettendo in modo irreversibile il loro sviluppo psico-fisico e il loro futuro. Tra i migranti sono tanti i minori non accompagnati che rischiano di diventare forza lavoro fantasma, di svolgere mestieri inconciliabili con la loro età o addirittura di sparire nell’illegalità sotto gli occhi di quelle comunità a cui si sono affidati abbandonando le loro terre di origine”. A giudizio del presidente Mattarella, “per eliminare le cause profonde del fenomeno e proteggere i diritti dei fanciulli è necessario un approccio che coinvolga governi, organizzazioni, imprese, comunità e individui, per un ambiente in cui le bambine e i bambini possano crescere sani, istruiti e liberi, senza correre il rischio di essere privati della loro età”.

Comunali Firenze, Schmidt: la candidatura civica ha portato un grande risultato

Comunali Firenze, Schmidt: la candidatura civica ha portato un grande risultatoFirenze, 10 giu. (askanews) – “Sono molto contento, per noi è un grande risultato. La candidatura civica funziona. Avevamo sempre detto che bisognava raggiungere più del 30% per arrivare al ballottaggio e ci siamo riusciti”. Lo ha detto Eike Schmidt, candidato a sindaco di Firenze per il centrodestra, commentando nella sede del suo comitato elettorale i risultati del primo turno che lo portano al ballottaggio contro Sara Funaro.


“Faccio un appello -ha aggiunto Schmidt- concentrarsi sui programmi che offriamo. Firenze soffre di una situazione d’insicurezza e degrado, insieme ad altri problemi come la viabilità. Per tutto abbiamo presentato una soluzione. La candidata del Pd a Firenze ha perso voti in controtendenza a quanto accaduto in campo nazionale”.

Salvini si tiene la Lega: retto grazie a Vannacci e sovranismo

Salvini si tiene la Lega: retto grazie a Vannacci e sovranismoMilano, 10 giu. (askanews) – Tira un sospiro di sollievo, Matteo Salvini. L’obiettivo fissato prima delle Europee, superare il dato delle Politiche, è raggiunto: nonostante “gli avversari interni”, quelli che “tradiscono”, quelli che “pensano più ai propri interessi”. Per riuscirci è stato necessario affidarsi all’indipendente Vannacci, e condurre le ultime settimane di campagna elettorale andando costantemente sopra le righe: gli attacchi a Macron, quelli a Mattarella in nome di un sovranismo spinto, quelli agli alleati di governo. Ma ora, scampato il tracollo che lo avrebbe esposto anche alle rivendicazioni della fronda interna, il segretario leghista si presenta in sala stampa con atteggiamento più istituzionale.


Dopo aver attaccato per settimane il “bombarolo Macron”, Salvini incassa il risultato francese e si limita a dire che “ora la pace è più forte”. Dopo aver martellato gli alleati che vorrebbero fare “un danno all’Italia” dividendo il centrodestra, oggi i toni sono morbidi: “Io lavoro per un centrodestra unito anche in Europa, ma se qualcuno dovesse scegliere l’alleanza con socialisti e Macron sarà libero di farlo, non ho poteri coercitivi”. Quanto al governo, “è l’unico in Europa che si rafforza in tutte le sue componenti, vuol dire che stiamo lavorando bene”. Dunque meglio non toccare nulla, neanche se si tratta di far entrare Luca Zaia: “La questione per me non è all’ordine del giorno”, taglia corto il segretario. I sassolini che Salvini si toglie dalla scarpa sono tutti interni al partito. E sono tanti. Già nella notte, quando le proiezioni iniziavano a indicare la sostanziale tenuta della Lega, la prima bordata: “L’Italia ha bisogno di un governo solido, se qualcuno non ha voglia non siamo una caserma”. Un messaggio che viene letto come indirizzato a Giancarlo Giorgetti e alle sue aspirazioni di un ruolo in Europa.


Poi nella conferenza stampa della mattina, l’attacco frontale a Umberto Bossi, per regolare i conti con la fronda interna: “Se qualcuno dice che voterà per un altro partito manca di rispetto non al segretario in carica ma ad un’intera comunità”. Dunque “dovrò chiedere ai militanti” come regolarsi col fondatore del Carroccio. Nulla di particolare nel concreto, spiegano da via Bellerio, anche perchè Bossi non ha neanche la tessera della Lega per Salvini. E tuttavia mai il segretario aveva osato contrapporsi così direttamente al fondatore: segno della ritrovata fiducia nel controllo sul partito. Che si manifesta anche nei messaggi riservati a Luca Zaia: il primo è l’elogio agli amministratori del Pd che alle Europee “ci hanno messo la faccia”. Cosa che nella Lega non è successa nonostante la richiesta di Salvini di un impegno diretto. Il secondo è la sottolineatura del risultato di Roberto Vannacci: “La gran parte dei voti viene da Lombardia e Veneto, i leghisti hanno approvato” la candidatura del generale, alla faccia dei “dubbiosi” e di chi – come Zaia per l’appunto – invitava a votare per i candidati del territorio. Terzo messaggio, i risultati al Sud, in alcuni casi non distanti da quelli del Nord: “La Lega nazionale è il futuro”, e anzi “dovremo riflettere su come stiamo nei territori dove governiamo da anni”. Un concetto che sui social del segretario viene declinato dai suoi sostenitori molto più esplicitamente, come accusa di disimpegno da parte dei big del partito.


Insomma, Salvini è convinto che la sua linea sia riuscita ad arrestare la spirale negativa in cui la Lega si era avvitata a partire dalle Politiche. Peraltro, sostengono i suoi, “dovuta alla scelta di entrare nel governo Draghi caldeggiata proprio da chi oggi critica Salvini…”. Per risalire la china la strada è sempre quella del sovranismo, al fianco di Marine Le Pen che mercoledì incontrerà a Bruxelles. E che verrà ribadita al congresso nazionale in autunno che vedrà Salvini ancora in pista. Con eventuali avversari non all’orizzonte. Non ci sono dichiarazioni da parte di Giancarlo Giorgetti, nè parla Massimiliano Fedriga, cui Salvini riconosce il dato del Friuli Venezia Giulia, il più alto per il Carroccio. Parla solo Zaia, che però si limita a tenere il punto sulla sua preferenza per una Lega “identitaria”, si professa “europeista incallito” e sottolinea che il partito “può ottenere di più”.

Salvini si tiene la Lega: retto grazie a Vannacci e sovranismo

Salvini si tiene la Lega: retto grazie a Vannacci e sovranismoMilano, 10 giu. (askanews) – Tira un sospiro di sollievo, Matteo Salvini. L’obiettivo fissato prima delle Europee, superare il dato delle Politiche, è raggiunto: nonostante “gli avversari interni”, quelli che “tradiscono”, quelli che “pensano più ai propri interessi”. Per riuscirci è stato necessario affidarsi all’indipendente Vannacci, e condurre le ultime settimane di campagna elettorale andando costantemente sopra le righe: gli attacchi a Macron, quelli a Mattarella in nome di un sovranismo spinto, quelli agli alleati di governo. Ma ora, scampato il tracollo che lo avrebbe esposto anche alle rivendicazioni della fronda interna, il segretario leghista si presenta in sala stampa con atteggiamento più istituzionale.


Dopo aver attaccato per settimane il “bombarolo Macron”, Salvini incassa il risultato francese e si limita a dire che “ora la pace è più forte”. Dopo aver martellato gli alleati che vorrebbero fare “un danno all’Italia” dividendo il centrodestra, oggi i toni sono morbidi: “Io lavoro per un centrodestra unito anche in Europa, ma se qualcuno dovesse scegliere l’alleanza con socialisti e Macron sarà libero di farlo, non ho poteri coercitivi”. Quanto al governo, “è l’unico in Europa che si rafforza in tutte le sue componenti, vuol dire che stiamo lavorando bene”. Dunque meglio non toccare nulla, neanche se si tratta di far entrare Luca Zaia: “La questione per me non è all’ordine del giorno”, taglia corto il segretario. I sassolini che Salvini si toglie dalla scarpa sono tutti interni al partito. E sono tanti. Già nella notte, quando le proiezioni iniziavano a indicare la sostanziale tenuta della Lega, la prima bordata: “L’Italia ha bisogno di un governo solido, se qualcuno non ha voglia non siamo una caserma”. Un messaggio che viene letto come indirizzato a Giancarlo Giorgetti e alle sue aspirazioni di un ruolo in Europa.


Poi nella conferenza stampa della mattina, l’attacco frontale a Umberto Bossi, per regolare i conti con la fronda interna: “Se qualcuno dice che voterà per un altro partito manca di rispetto non al segretario in carica ma ad un’intera comunità”. Dunque “dovrò chiedere ai militanti” come regolarsi col fondatore del Carroccio. Nulla di particolare nel concreto, spiegano da via Bellerio, anche perchè Bossi non ha neanche la tessera della Lega per Salvini. E tuttavia mai il segretario aveva osato contrapporsi così direttamente al fondatore: segno della ritrovata fiducia nel controllo sul partito. Che si manifesta anche nei messaggi riservati a Luca Zaia: il primo è l’elogio agli amministratori del Pd che alle Europee “ci hanno messo la faccia”. Cosa che nella Lega non è successa nonostante la richiesta di Salvini di un impegno diretto. Il secondo è la sottolineatura del risultato di Roberto Vannacci: “La gran parte dei voti viene da Lombardia e Veneto, i leghisti hanno approvato” la candidatura del generale, alla faccia dei “dubbiosi” e di chi – come Zaia per l’appunto – invitava a votare per i candidati del territorio. Terzo messaggio, i risultati al Sud, in alcuni casi non distanti da quelli del Nord: “La Lega nazionale è il futuro”, e anzi “dovremo riflettere su come stiamo nei territori dove governiamo da anni”. Un concetto che sui social del segretario viene declinato dai suoi sostenitori molto più esplicitamente, come accusa di disimpegno da parte dei big del partito.


Insomma, Salvini è convinto che la sua linea sia riuscita ad arrestare la spirale negativa in cui la Lega si era avvitata a partire dalle Politiche. Peraltro, sostengono i suoi, “dovuta alla scelta di entrare nel governo Draghi caldeggiata proprio da chi oggi critica Salvini…”. Per risalire la china la strada è sempre quella del sovranismo, al fianco di Marine Le Pen che mercoledì incontrerà a Bruxelles. E che verrà ribadita al congresso nazionale in autunno che vedrà Salvini ancora in pista. Con eventuali avversari non all’orizzonte. Oggi non ci sono dichiarazioni da parte di Giancarlo Giorgetti, nè parla Massimiliano Fedriga, cui Salvini riconosce il dato del Friuli Venezia Giulia, il più alto per il Carroccio. Parla solo Zaia, che però si limita a tenere il punto sulla sua preferenza per una Lega “identitaria”, si professa “europeista incallito” e sottolinea che il partito “può ottenere di più”.